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Il caso e la libertà

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Messaggio  lucignolo Mer Ago 03 2011, 23:07

Non so tracciare un percorso ideale che ci possa rendere liberi.
Forse vorremmo che tutti sapessero che ci piace camminare scalzi, forse ci sentiremmo inizialmente bersagliati e messi all'indice, ma poi potremmo dire che siamo finalmente privi di legami.
Perché è il segreto la nostra catena: ogni segreto svelato è una luce che illumina una nostra stanza buia nella quale ci rannicchiavamo impauriti.
Credo che nessuno di noi abbia proprio voglia di gridare ai quattro venti che cammina scalzo per la strada, però il fatto di camminare a piedi nudi in mezzo alla gente quasi tutti i giorni aiuta in modo quasi indolore.
Un tuffo al cuore, una maledizione alla sfortuna (che tale non è, se non una legge statistica sfavorevole) e poi la consapevolezza di aver fatto un passo avanti.
Sì, certo, vi chiederete dove voglio andare a parare ed allora vi racconto cosa mi è successo questa mattina.
Attraverso due, tre quartieri, con me non ci sono infradito: sono scalzo e basta e mi muovo in mezzo a negozi e bar.
Si tratta di un percorso variegato e divertente: superfici varie, ghiaietta, asfalto ruvido, mattonelle lisce, brecciolino e, soprattutto, molte persone.
Conquisto sicurezza e, come già avrete letto, qualche incontro critico l'ho già fatto durante le precedenti scorribande.
Decido di fare una piccola variazione di percorso: è presto e voglio vedere quella lunga serie di villini.
Incrocio due persone anziane ed una ragazza giovane con passeggino.
Immagine sfocata.
A pochi metri vedo un sorriso ed odo un "Buon giorno".
"Searching......please, wait.......file matched!".
Oh, caspita, la specializzanda che lavora con me, a stretto contatto con la primaria!!
Due chiacchiere e due parole sui piedi nudi.
Le piace sentire il terreno sotto i piedi: bello.
Buona passeggiata.
Non ho notato sorpresa: vuoi vedere che lo sapeva già?
Comunque il caso mi ha fatto incontrare un'altra persona dell'ambiente in cui lavoro; un caso, in un certo senso, cercato, perché continuando a calpestare le strade, prima o poi si incontra qualcuno che si conosce. E lo sapevo.
È una legge probabilistica a cui non si può sfuggire: detto in parole povere <Il mondo è piccolo> ed un poco ci possiamo violentare senza percepire troppo dolore. Wink
Voglio dire: insistete, camminate a piedi nudi con serenità.
Imparerete ad ignorare i commenti della gente, ma, soprattutto, metterete il caso al vostro servizio.
Vedrete che dopo aver rivelato il vostro segreto a certe persone vi sentirete molto meglio e scoprirete come chi vi conosce e vi stima non verrà meno alle proprie idee per un paio di suole nude.
Il caso vi costringerà a giocare a carte scoperte: lo farà gratis ed alla fine sarete contenti di essere stati scoperti.
Provare per credere.
Smile
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Messaggio  Luca T Lun Ago 08 2011, 15:46

Flavio ti ringrazio perché mi fai fare una riflessione sulla paura inconscia di essere “smascherati”.
Non si tratta tanto della paura del giudizio altrui come fatto esteriore quanto della sensazione di uscire allo scoperto nei propri desideri segreti. Freud sottolineò come il desiderio si accompagni al timore. Timore, in questo caso, di essere disapprovati in toto a causa dell’evidenziarsi di un solo dettaglio: andare scalzi.
Andare scalzi perché si gode a farlo! Vergogna….!
In sostanza quello che si teme non è tanto la disapprovazione dell’andare scalzi quanto il venire visti da tutti nel provare piacere.
In realtà siamo semplicemente persone che hanno desideri loro propri e che hanno un sano contatto con i desideri stessi.
Questo ha a che vedere con quello che ho detto in passato: il piede nudo è una nudità non imputabile, che spiazza tutti gli spettatori perché, a parte i problemi psichici del sindaco di Pavia, nessuno può dire che il piede nudo sia scandaloso: le immagini sacre raffigurano scalzo tutto ciò che è divino.
Però, se invece che per ascesi si va scalzi per godimento, allora “siamo nell’impudicizia”?
La tua collega, Flavio, come tu hai ben capito, ha aumentato il suo livello di stima nei tuoi riguardi. In parte anche la tua autostima è aumentata, benché mi sembri che tu sia molto sano sotto questo profilo e non abbia bisogno di grandi trasfusioni!
E’ chiaro che la sincera voglia di fare come ci piace senza esibizionismo provoca grande approvazione, prova ne sia che è stato disapprovato il maratoneta eccessivamente vanitoso!
Saluti
Luca
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Messaggio  lucignolo Mar Ago 09 2011, 01:46

Luca T ha scritto:Però, se invece che per ascesi si va scalzi per godimento, allora “siamo nell’impudicizia”?
Ti cito un caso tragico: purtroppo è mancata la sorella di un caro collega e amico a causa di un grave incidente (scoppio del metano, Isorella, 7 Agosto 2011).
Immagina lo sconcerto dei vicini di casa, svegliati di soprassalto dal terribile boato.
Un giornalista di un quotidiano locale citava urla, pianti panico, qualcuno era uscito di casa addirittura scalzo! (testuali parole), per sottolineare la tragicità degli eventi.
Tanto basti a dimostrare come lo scalzarsi venga percepito, come dice Rei, dalle menti pigre.
A me viene in mente un altro termine, ma è meglio che lo tenga per me.
Impudicizia, disagio, sacrificio, dolore, malessere interiore e black out momentaneo dell'amor proprio e del senso civile di fronte ad un evento fuori del comune.
Il giornalista ci ha dato una dimostrazione che l'andare scalzi può essere anche qualcosa di più della semplice impudicizia.
O, forse, in fondo, ce l'ha confermato.
Un po' come chi, in preda al panico per una forte scossa di terremoto, cerca salvezza per strada........completamente nudo!
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Messaggio  Alexey Mar Ago 09 2011, 21:35

Per fortuna non ragionano tutti come queste menti pigre (per non dire idiote)...
Peccato però quando queste menti pigre sono quelli che dovrebbero divulgare un'informazione imparziale, scientifica e coerente...
Ho sentito molte persone contraddirsi più volte con se stessi, dire che andare scalzi non è igienico e poi fare cose che non sono veramente igieniche, e sono sicuro che tra questi si nascondono anche quelli che pagano un sovrapprezzo alle prostitute per andare senza preservativo...









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Messaggio  tarzone Mar Ago 09 2011, 23:58

Risposta vagamente OT al precdente intervento di Flavio. Ho cercato con Google la notizia dell' esplosione di Isorella, in provincia di Brescia, ho letto un paio di articoli. Credo che la sfiga di queste due persone morte a causa di una fuga di gas dovuta ad un topo che s'è rosicchiato un tubo in plastica del gas ed alla concausa dell' accensione della sigaretta nella notte, faccia il paio solo con quella di un tizio che a Trieste, o nelle vicinanze, mentre disperdeva le ceneri del fratello morto è stato colpito in pieno da un fulmine ed è a sua volta morto, sul colpo.
Davanti a questi fatti neanche la ben nota legge di Murphy è sufficiente, purtroppo.
Saluti scaramantici
Valerio
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Messaggio  lucignolo Gio Ago 11 2011, 00:01

tarzone ha scritto:Davanti a questi fatti neanche la ben nota legge di Murphy è sufficiente, purtroppo.
Ciao, Valerio!
Ma, guarda, alla teoria del topo credo poco.
Più probabile il tubo non sostituito nei tempi consigliati, però il topo evita complicanze penali, assicurative, ecc. ecc.
Ma, per carità, può essere davvero stato un topo appassionato di sapori tremendi ed agliacei.
Invece il fulmine uccide con sistematica efficacia in montagna (e negli spazi aperti, magari sotto quel bell'albero isolato che ci aspetta per donarci riparo e morte).
Le ceneri non scappano: meglio aspettare un po' più di stabilità atmosferica, drizzare le orecchie ai bollettini meteo senza fare troppo gli ottimisti faciloni, partire prestissimo, perché l'attività cumuliforme è più intensa nel tardo pomeriggio (ma in montagna anche molto prima) e ricordare che le vie ferrate sono parafulmini ideali.
Sono migliaia le persone che le percorrono, ma ogni tanto c'è il.......ehm, ehm, pi..... furbacchione che si fa incenerire da una scarica elettrica di più di centomila volt e di più di ventimila ampere.
Se poi vogliamo credere alla sfiga........
lucignolo
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