amarcord

Una quindicina di anni fa, quando alla sera non ero così a pezzi e non c' era ancora questa alcoolfobia stradale (è un pensiero personale, non un argomento di discussione), ogni tanto tornando a casa alla sera mi fermavo a bere un aperitivo in un bar di estrema periferia, il cui squallore era quasi nobilmente trash. Il bancone di finto legno, la cassiera grigia e rugosa dal troppo fumo respirato, i poliziotti che bevevano un caffè prima del turno con la prostituta che faceva.. lo stesso. Mi piaceva rimanerci un poco pensando ai casi miei. Un cliente fisso era un signore anziano, spesso scalzo, a volte con i sandali, mai con scarpe. Io guardandolo pensavo che tutto sommato era "in tinta" con l' ambiente. Ieri pomeriggio, tardi, avevo un paio d' ore e voglia di camminare. Parcheggio, lascio i sandali in macchina e mi avvio scalzo di strada in strada in quel quartiere che non è il mio ma è come se lo fosse dopo tanti anni che ci passo tutti i giorni. Mi sto godendo il freddo del marciapiede, nessuno mi fa caso, anche perchè ho imparato a tirare dritto senza guardare gli altri e tra l' altro noto che i marciapiedi sono molto meno sporchi di quanto non si pensi: quando mi trovo di fronte al vecchio bar. Vorrei entrarci, però poi penso che potrei incontrare il me stesso di allora e ci rinuncio. Riprendo a camminare chiuso nei miei pensieri.