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Messaggio  aldo1953 Mer Mag 23 2012, 14:01

Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.

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Messaggio  bfpaul Mer Mag 23 2012, 20:40

aldo1953 ha scritto:Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.
I più critici verso la propria città sono quelli che la amano di più.
Nella mia esperienza di cittadino barefoter a Milano non ho notato particolare fastidio od ostilità.
Il carabiniere ha fatto il suo dovere, ha approfittato del fatto che Elisabetta si era seduta sul muretto per chiederle di scendere ed ha chiesto perché non avesse la scarpe; gli ho spiegato e gli ho dato il MIO biglietto da visita con logo NatiScalzi e cell. e si è incuriosito. Molto professionalmente ha chiesto se ci fossero motivazioni politiche o altro e una volta tranquillizzato è andato ad orbitare su Saturno ..
Quello del ristorante ha ben capito che siamo clienti scalzi ma paganti e non ha fatto una piega, come sarebbe accaduto in qualunque altro posto; mica deve fare l'esame del sangue ai suoi clienti ...
Anche a lui ho dato il MIO biglietto da visita e l'adesivo che ha messo sulla porta d'ingresso senza che glielo chiedessi; se lo ha tolto dopo che siamo usciti l'ho messo nel conto.
Ora sa che esistiamo ed il suo atteggiamento non era nè di disprezzo nè di fastidio; ha fatto una battuta stupida come tante ma niente più ..
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Messaggio  ChiccoB Gio Mag 24 2012, 00:18

aldo1953 ha scritto:Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.
Mah, io credo che tutto il mondo sia paese. Parlavo di barefooting, poprio ieri sera, con una persona che non conosceva la nostra filosofia. Premetto che la persona in questione con cui parlavo è un naturista. Lui abita proprio a Venezia. Io ho subito approfittato per "delucidare" tutte le nostre attività, nonchè gite ecc. e ho detto che i barefooters, avevano fatto diverse gite anche a Venezia. La sua risposta, è stata: "io non andrei mai scalzo per città. C'è troppo sporco, troppi pericoli per camminarci scalzo". Io a questo punto, ho preferito troncare l'argomento...

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Messaggio  aldo1953 Gio Mag 24 2012, 10:44

bfpaul ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.
I più critici verso la propria città sono quelli che la amano di più.
Nella mia esperienza di cittadino barefoter a Milano non ho notato particolare fastidio od ostilità.
Il carabiniere ha fatto il suo dovere, ha approfittato del fatto che Elisabetta si era seduta sul muretto per chiederle di scendere ed ha chiesto perché non avesse la scarpe; gli ho spiegato e gli ho dato il MIO biglietto da visita con logo NatiScalzi e cell. e si è incuriosito. Molto professionalmente ha chiesto se ci fossero motivazioni politiche o altro e una volta tranquillizzato è andato ad orbitare su Saturno ..
Quello del ristorante ha ben capito che siamo clienti scalzi ma paganti e non ha fatto una piega, come sarebbe accaduto in qualunque altro posto; mica deve fare l'esame del sangue ai suoi clienti ...
Anche a lui ho dato il MIO biglietto da visita e l'adesivo che ha messo sulla porta d'ingresso senza che glielo chiedessi; se lo ha tolto dopo che siamo usciti l'ho messo nel conto.
Ora sa che esistiamo ed il suo atteggiamento non era nè di disprezzo nè di fastidio; ha fatto una battuta stupida come tante ma niente più ..
bfpaul

In primo luogo mi scuso per la veemenza delle mie parole, più adatta a una conversazione privata tra amici che a un forum pubblico. Il problema è che quando cade il mio atteggiamento usualmente molto "british", non so sempre dove arrivo, per fortuna capita di rado. E giustamente sono stato riportato sulla strada della diplomazia e del buon senso. Compreso il messaggio e facendone tesoro non posso che essere d' accordo sul fatto che i primi a criticare sono sempre quelli che amano di più, forse perchè vorrebbero vedere l' oggetto del loro amore sempre migliore. Però che la cultura della diffidenza e del sospetto siano reali mi pare innegabile. Come mi pare innegabile che la tolleranza (già di per sè stessa una brutta parola) a volte significhi indifferenza. E il bello è che io che lo sto scrivendo non ne sono indenne del tutto. La grande (nei termini italiani) città ha indiscutibilmente il vantaggio dell' anonimato, ti sposti di un chilometro dal tuo quartiere e diventi subito un emerito signor Nessuno con tutti i vantaggi e gli svantaggi, dipende dai punti di vista. Guardando infine il bicchiere mezzo pieno direi che almeno due persone ora sanno per filo e per segno chi siamo e cosa facciamo e certo ne parleranno ad altri, magari in tono un po' stupito, ma ne parleranno, eccome.
alla prossima

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Messaggio  aldo1953 Gio Mag 24 2012, 11:41

ChiccoB ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.
Mah, io credo che tutto il mondo sia paese. Parlavo di barefooting, poprio ieri sera, con una persona che non conosceva la nostra filosofia. Premetto che la persona in questione con cui parlavo è un naturista. Lui abita proprio a Venezia. Io ho subito approfittato per "delucidare" tutte le nostre attività, nonchè gite ecc. e ho detto che i barefooters, avevano fatto diverse gite anche a Venezia. La sua risposta, è stata: "io non andrei mai scalzo per città. C'è troppo sporco, troppi pericoli per camminarci scalzo". Io a questo punto, ho preferito troncare l'argomento...

Chicco.

Personalmente non sono un sostenitore dei "piedi nudi nell' erba", non sai mai cosa c' è dentro. E anche la sabbia profonda non scherza. Alcuni anni fa mentre camminavo scalzo in un resort sulla spiaggia in Malaysa ho avvertito un dolore acuto alla caviglia nella zona del malleolo, guardando ho visto due bei buchini a distanza di 1 cm.Ti assicuro che ho tremato fino a quando non ho scoperta che l' autore dei buchi non era un terribile serpente ma invece una innocua foglia spinosa nascosta nella sabbia. Al contrario l' asfalto o le pietre (piatte) mi rassicurano perchè vedo quello che calpesto. E poi a Venezia senza smog e auto sono arrivato a sera appena grigio e di vetri in giro non ne ho visti nemmeno nelle calli più strette.

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Messaggio  bfpaul Gio Mag 24 2012, 13:33

aldo1953 ha scritto:
bfpaul ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Ho letto con grande interesse i report sull' incontro milanese e alcune cose mi hanno davvero addolorato, anche se non hanno fatto che confermare quanto già sapevo. Milano non è un luogo dove la fantasia abbia cittadinanza e lo posso dire con certezza essendoci nato e cresciuto. Quella guardia giurata, col suo comportamento in realtà non ha fatto altro che quello che gli viene richiesto (inculcato), anche se secondo me ci ha messo parecchio di suo soprattutto nei confronti di una ragazza certamente interessante. Il punto è che è sempre più vitale il concetto : diverso = pericoloso -> fermiamolo preventivamente anche se non sappiamo esattamente cosa può fare. E poi cosa significa "non c' entra la politica". E se c' entrasse ? Chiameresti la Digos ? Purtroppo sì, lo faresti. Ditemi cosa c' è di più innocuo di una persona scalza, forse solo una persona nuda. Lo scalzo non può inseguirmi nè fuggire (un sassolino o un coccio di vetro lo atterrano subito), non può prendermi a pedate (si farebbe male da solo), non può pestarmi i piedi (e io posso), e, soprattutto, non può sfuggire all' attenzione. Il più sbadato dei testimoni oculari e la più sfocata delle cam di sorveglianza registrerebbero senza pietà i suoi piedi nudi. Non per niente tutte le divise militari o paramilitari prevedono gli anfibi, vere e proprie armi e solo secondariamente dispositivi di protezione. E poi quell' ineffabile boss di pizzeria : "E se si togliessero i pantaloni ?" Ditemi cosa c' entra. Però i soldi li hai presi, quelli, scalzi o non scalzi ti piacevano vero ? E magari una bella ragazza in hot pants e scalza... magari gli facevi lo sconto. E non venitemi a parlare di tempi pericolosi, chi ha vissuto gli anni settanta sa bene cosa voglio dire. E poi ve lo vedete un attentatore... scalzo ? Ma dai .....
Ben altra atmosfera a Roma e, dove ho tastato di persona, a Venezia. Possibile che Milano non perda l' occasione per dimostrare la propria grettezza ? Bene ha detto una signora giapponese con cui ho parlato a Venezia : Sono stata Firenze, a Roma e sono qui a Venezia, Milano ?, no mi hanno detto che non c' è nulla di interessante . Ovvio che da milanese un po' dissento però alla fine le prove ci sono state.
Scusate lo sfogo, ma insomma, perchè a Venezia ho camminato scalzo per due interi giorni e qui già le infradito... affraid affraid affraid Ovvio che insisto, contateci.
I più critici verso la propria città sono quelli che la amano di più.
Nella mia esperienza di cittadino barefoter a Milano non ho notato particolare fastidio od ostilità.
Il carabiniere ha fatto il suo dovere, ha approfittato del fatto che Elisabetta si era seduta sul muretto per chiederle di scendere ed ha chiesto perché non avesse la scarpe; gli ho spiegato e gli ho dato il MIO biglietto da visita con logo NatiScalzi e cell. e si è incuriosito. Molto professionalmente ha chiesto se ci fossero motivazioni politiche o altro e una volta tranquillizzato è andato ad orbitare su Saturno ..
Quello del ristorante ha ben capito che siamo clienti scalzi ma paganti e non ha fatto una piega, come sarebbe accaduto in qualunque altro posto; mica deve fare l'esame del sangue ai suoi clienti ...
Anche a lui ho dato il MIO biglietto da visita e l'adesivo che ha messo sulla porta d'ingresso senza che glielo chiedessi; se lo ha tolto dopo che siamo usciti l'ho messo nel conto.
Ora sa che esistiamo ed il suo atteggiamento non era nè di disprezzo nè di fastidio; ha fatto una battuta stupida come tante ma niente più ..
bfpaul

In primo luogo mi scuso per la veemenza delle mie parole, più adatta a una conversazione privata tra amici che a un forum pubblico. Il problema è che quando cade il mio atteggiamento usualmente molto "british", non so sempre dove arrivo, per fortuna capita di rado. E giustamente sono stato riportato sulla strada della diplomazia e del buon senso. Compreso il messaggio e facendone tesoro non posso che essere d' accordo sul fatto che i primi a criticare sono sempre quelli che amano di più, forse perchè vorrebbero vedere l' oggetto del loro amore sempre migliore. Però che la cultura della diffidenza e del sospetto siano reali mi pare innegabile. Come mi pare innegabile che la tolleranza (già di per sè stessa una brutta parola) a volte significhi indifferenza. E il bello è che io che lo sto scrivendo non ne sono indenne del tutto. La grande (nei termini italiani) città ha indiscutibilmente il vantaggio dell' anonimato, ti sposti di un chilometro dal tuo quartiere e diventi subito un emerito signor Nessuno con tutti i vantaggi e gli svantaggi, dipende dai punti di vista. Guardando infine il bicchiere mezzo pieno direi che almeno due persone ora sanno per filo e per segno chi siamo e cosa facciamo e certo ne parleranno ad altri, magari in tono un po' stupito, ma ne parleranno, eccome.
alla prossima
Ogni tanto qui ci diamo "le botte"; quindi non ti preoccupare proprio.
Per me è molto importante che anche un veloce "contatto" col carabiniere o col proprietario-cassiere del bar-ristorante abbiano sortito l'effetto di farci conoscere. Non ci sono solo le interviste al TG5 come l'anno scorso a Roma, anzi il contatto giornaliero e ripetuto con "la gente" nelle città è utilissimo a far conoscere quanto noi ci diciamo e ripetiamo quotidianamente su questo Forum.
Tanto per dire, l'utima volta ch sono andato dal dentista mi hanno chiesto di tornare scalzo perché mi avevano osservato ed avendo chiesto e ricevuto spiegazioni hanno accertato che non sono fuori di testa, anzi hanno detto convintamente che faccio più che bene.
Insomma, se capitano ben vengano gli "eventi" ma continuiamo giorno dopo giorno, passo dopo passo nel nostro cammino.
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Messaggio  lucignolo Gio Mag 24 2012, 21:52

bfpaul ha scritto:Per me è molto importante che anche un veloce "contatto" col carabiniere o col proprietario-cassiere del bar-ristorante abbiano sortito l'effetto di farci conoscere. Non ci sono solo le interviste al TG5 come l'anno scorso a Roma, anzi il contatto giornaliero e ripetuto con "la gente" nelle città è utilissimo a far conoscere quanto noi ci diciamo e ripetiamo quotidianamente su questo Forum.
Paolo, non era un Carabiniere!
Tu stesso hai affermato che i Carabinieri, oggetto di molte barzellette al limite del diffamatorio, sono altamente professionali e che certi errori di valutazione NON li fanno.
E allora non offendiamo una categoria che sa muoversi sui ferrei binari della legge in un modo molto più intelligente di quello che immaginiamo.
In secondo luogo non mi piace essere tollerato: mi piace essere valutato, questo sì.
Se mi tolleri perché pago mi sta bene, ma se intuisco che sono deriso o giudicato in modo discriminatorio non riesco a provare piacere, nonostante mi si ostenti un interesse che continua ad essere ipocrita.
Per queste forche caudine ci dobbiamo passare, prima di incominciare a ragionare con i perplessi, questo è vero.
E penso anche che con i contrari psicopatologici la strada sia ancora lunga.
Però non mi piace nemmeno viaggiare sull'onda euforica di una diplomazia che non condivido caratterialmente e nemmeno razionalmente; perché mi puoi bastonare se interferisco con la tua libertà, non con le tue seghe mentali.
Perciò penso che aldo1953 debba ritirare le sue scuse, in quanto ha liberamente espresso un suo malessere supportato da dati obiettivi che possiamo sperimentare tutti i giorni, se non siamo barefooters miopi come Mister Magoo.
Venezia: ma si rende conto aldo1953 che Venezia non ti consente di salire scalzo su un vaporetto, né entrare in una pizzeria con in paio di calzoncini corti al ginocchio?
E che l'ondata di beceri divieti leghisti è partita proprio da li?
Sì, va beh, Paolo: io sono il fissato dei divieti, ma sono, forse, uno dei barefooters più motivati al mondo. Smile
Forse ho buon tempo, ma volete provare a negare ciò che ho affermato?
E se c'è qualcun'altro come me....mi segua. Wink
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Messaggio  Rei Ven Mag 25 2012, 08:13

lucignolo ha scritto:Venezia non ti consente di salire scalzo su un vaporetto
A Venezia non mi risulta quel divieto: se lo inventò una mentecatta con i tacchi al posto del cervello e la vittima del divieto, invece di reagire nel modo giusto, si fece sopraffare al punto che i colleghi della mentecatta si convinsero che l'invenzione della mentecatta fosse davvero un articolo del regolamento.

Promemoria: con l'esclusione di quei pochi divieti effettivi e documentati, quando qualche mentecatto afferma che è proibito stare/entrare/salire scalzi, per prima cosa dire a voce sufficientemente alta da farsi sentire dalle persone intorno: "Non si inventi regolamenti che non esistono!", chiedere al mentecatto il suo nome (è obbligato a darlo e sa perfettamente che serve per reclami che portano a sanzioni disciplinari) e poi chiedergli di dimostrare l'esistenza della regola, tirando fuori un regolamento scritto.
Praticamente nel 100% dei casi, il divieto non esiste.
Ricordate: NON SIETE VOI CHE DOVETE GIUSTIFICARE IL VOSTRO ESSERE SCALZI, SONO LORO CHE DEVONO GIUSTIFICARE LA VALIDITÀ DEL LORO DIVIETO.
La frase iniziale è una mossa psicologica che serve a spostare l'atteggiamento negativo delle persone attorno dal "diverso" verso il "prevaricatore" che si inventa regole per tormentare la gente innocente.
A Venezia, i colleghi della mentecatta la spalleggiarono perché lei sembrava sicura dell'esistenza di quella regola che loro non conoscevano, mentre l'altro, beh... era scalzo e strano.
La frase "Non si inventi regolamenti che non esistono!" li avrebbe messi in allarme, facendoli riflettere abbastanza da non prendere per oro colato le affermazioni della mentecatta e facendoli controllare il regolamento.
Avrebbero così accertato che non esiste nessun divieto.

lucignolo ha scritto:né entrare in una pizzeria con in paio di calzoncini corti al ginocchio
Un locale pubblico con una certa immagine può imporre un codice di abbigliamento per avere solo un tipo di clientela.
Anche un gestore cretino può imporre un codice di abbigliamento per perdere clienti.
Affari (in calo) suoi: ci sono tanti altri che i clienti li accolgono bene anche scalzi e in pantaloni corti.
E questo accade dappertutto, non solo a Venezia.
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Messaggio  bfpaul Ven Mag 25 2012, 08:42

lucignolo ha scritto:E se c'è qualcun'altro come me....mi segua. Wink
bfpaul ha scritto:Cosa vuoi fare, una corrente interna? Non ci siamo ancora messi in politica! Evil or Very Mad
Nel senso di "fatevi sentire forte!".
Che fai? Ricominci con la storia del secessionista? Surprised
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Messaggio  aldo1953 Ven Mag 25 2012, 12:23

lucignolo ha scritto:
bfpaul ha scritto:Per me è molto importante che anche un veloce "contatto" col carabiniere o col proprietario-cassiere del bar-ristorante abbiano sortito l'effetto di farci conoscere. Non ci sono solo le interviste al TG5 come l'anno scorso a Roma, anzi il contatto giornaliero e ripetuto con "la gente" nelle città è utilissimo a far conoscere quanto noi ci diciamo e ripetiamo quotidianamente su questo Forum.
Paolo, non era un Carabiniere!
Tu stesso hai affermato che i Carabinieri, oggetto di molte barzellette al limite del diffamatorio, sono altamente professionali e che certi errori di valutazione NON li fanno.
E allora non offendiamo una categoria che sa muoversi sui ferrei binari della legge in un modo molto più intelligente di quello che immaginiamo.
In secondo luogo non mi piace essere tollerato: mi piace essere valutato, questo sì.
Se mi tolleri perché pago mi sta bene, ma se intuisco che sono deriso o giudicato in modo discriminatorio non riesco a provare piacere, nonostante mi si ostenti un interesse che continua ad essere ipocrita.
Per queste forche caudine ci dobbiamo passare, prima di incominciare a ragionare con i perplessi, questo è vero.
E penso anche che con i contrari psicopatologici la strada sia ancora lunga.
Però non mi piace nemmeno viaggiare sull'onda euforica di una diplomazia che non condivido caratterialmente e nemmeno razionalmente; perché mi puoi bastonare se interferisco con la tua libertà, non con le tue seghe mentali.
Perciò penso che aldo1953 debba ritirare le sue scuse, in quanto ha liberamente espresso un suo malessere supportato da dati obiettivi che possiamo sperimentare tutti i giorni, se non siamo barefooters miopi come Mister Magoo.
Venezia: ma si rende conto aldo1953 che Venezia non ti consente di salire scalzo su un vaporetto, né entrare in una pizzeria con in paio di calzoncini corti al ginocchio?
E che l'ondata di beceri divieti leghisti è partita proprio da li?
Sì, va beh, Paolo: io sono il fissato dei divieti, ma sono, forse, uno dei barefooters più motivati al mondo. Smile
Forse ho buon tempo, ma volete provare a negare ciò che ho affermato?
E se c'è qualcun'altro come me....mi segua. Wink

Mi sento chiamato in causa personalmente e quindi giustamente rispondo. Non ho chiesto scusa, ma ho accettato una regola generale che mi ero dimenticato. Purtroppo, se nella vita sono la persona più tranquilla del mondo, quando scrivo a volte non considero il risultato finale, soprattutto perchè scrivo di getto. Non è che torni indietro sui miei passi, continuo a considerare Milano una città un po' gretta e fossilizzata su stereotipi che cambiano continuamente per rimanere poi sempre uguali. Però non è giusto generalizzare e nemmeno mettere le proprie esperienze come se fossero generali. Certo che come BF qui non è proprio facile e spesso, lo ammetto, ci rinuncio. Se poi le infradito mi tacciano comunque di "alieno", beh , saranno pure fatti loro. Lo strano è, ribadisco, la differenza tra avere o non avere una suola sotto i piedi. (Ma che ti cambia ?) Arrivando a Venezia, è stata la mia prima uscita in BF integrale, per due giorni, così il mio entusiasmo mi sembra comprensibile. Sui vaporetti mi sono calzato (infradito) proprio perchè qui avevo letto della "proibizione" e non mi sentivo in grado di affrontare una contestazione che avrebbe fatto crollare anche il fronte famigliare. Sui ristoranti poi, non so, io ho mangiato in un ristorante (tavolini all' aperto ) in pantaloni alla pescatora e scalzo, così pure in bar (all' aperto) e parlo del Florian e di altri. Circa le farneticazioni di un certo partito, credo che sia nettamente OT, ma credo che tutti abbiano compreso che la mia bussola non è proprio orientata verso quella direzione, con questo non voglio far partire alcuna polemica, semplicemente ognuno per fortuna può ancora pensare come vuole (magari agire è un po' diverso).

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Messaggio  John & Jane Dom Mag 27 2012, 18:43

Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:Venezia non ti consente di salire scalzo su un vaporetto
A Venezia non mi risulta quel divieto: se lo inventò una mentecatta con i tacchi al posto del cervello e la vittima del divieto, invece di reagire nel modo giusto, si fece sopraffare al punto che i colleghi della mentecatta si convinsero che l'invenzione della mentecatta fosse davvero un articolo del regolamento.

Promemoria: con l'esclusione di quei pochi divieti effettivi e documentati, quando qualche mentecatto afferma che è proibito stare/entrare/salire scalzi, per prima cosa dire a voce sufficientemente alta da farsi sentire dalle persone intorno: "Non si inventi regolamenti che non esistono!", chiedere al mentecatto il suo nome (è obbligato a darlo e sa perfettamente che serve per reclami che portano a sanzioni disciplinari) e poi chiedergli di dimostrare l'esistenza della regola, tirando fuori un regolamento scritto.
Praticamente nel 100% dei casi, il divieto non esiste.
Ricordate: NON SIETE VOI CHE DOVETE GIUSTIFICARE IL VOSTRO ESSERE SCALZI, SONO LORO CHE DEVONO GIUSTIFICARE LA VALIDITÀ DEL LORO DIVIETO.
La frase iniziale è una mossa psicologica che serve a spostare l'atteggiamento negativo delle persone attorno dal "diverso" verso il "prevaricatore" che si inventa regole per tormentare la gente innocente.
A Venezia, i colleghi della mentecatta la spalleggiarono perché lei sembrava sicura dell'esistenza di quella regola che loro non conoscevano, mentre l'altro, beh... era scalzo e strano.
La frase "Non si inventi regolamenti che non esistono!" li avrebbe messi in allarme, facendoli riflettere abbastanza da non prendere per oro colato le affermazioni della mentecatta e facendoli controllare il regolamento.
Avrebbero così accertato che non esiste nessun divieto.

lucignolo ha scritto:né entrare in una pizzeria con in paio di calzoncini corti al ginocchio
Un locale pubblico con una certa immagine può imporre un codice di abbigliamento per avere solo un tipo di clientela.
Anche un gestore cretino può imporre un codice di abbigliamento per perdere clienti.
Affari (in calo) suoi: ci sono tanti altri che i clienti li accolgono bene anche scalzi e in pantaloni corti.
E questo accade dappertutto, non solo a Venezia.

Vero, il divieto sui vaporetti non esiste: può essere solo una farneticazione dello scemo di turno (ma, che operano in H 24?). Avesse fatto osservazioni a mia moglie, lei (come diciamo a Roma con un'espressione piuttosto
volgare, ma che rende perfettamente l'idea) se lo sarebbe mangiato e cacato!
Ristoranti: certo, in quelli reputati e di gran lusso non mi passerebbe neanche per la controcassa dell'anticamera del cervello di andarci "scaciato". Tuttavia, a Murano, io piedi scalzi e jeans tagliati alla coscia, mia moglie rigorosamente scalza con camicione indiano e una quantità industriale di collanine, siamo stati fatti oggetto di un atteggiamento non del tutto ostile, ma un po' diffidente, si. Il cameriere:
"Sior, no xe per pensar mal, ma lù sa com'è...."
Avevamo appena ritirato al bancomat un bella sommetta, che il dannato ordigno ci aveva fornito in banconote da 20 che avevo acconciato in rotolo, a mo' di petroliere texano; mostrandole ho detto:
"Sembrano soldi del Monopoli?"
Gran risata e ci ha tenuto compagnia per buona parte del pranzo. Ci invidiava e ce l'ha detto bello chiaro e tondo. Proprio vero: veneziani, gran signori.

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Messaggio  ChiccoB Lun Mag 28 2012, 00:46

John & Jane ha scritto:
Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:Venezia non ti consente di salire scalzo su un vaporetto
A Venezia non mi risulta quel divieto: se lo inventò una mentecatta con i tacchi al posto del cervello e la vittima del divieto, invece di reagire nel modo giusto, si fece sopraffare al punto che i colleghi della mentecatta si convinsero che l'invenzione della mentecatta fosse davvero un articolo del regolamento.

Promemoria: con l'esclusione di quei pochi divieti effettivi e documentati, quando qualche mentecatto afferma che è proibito stare/entrare/salire scalzi, per prima cosa dire a voce sufficientemente alta da farsi sentire dalle persone intorno: "Non si inventi regolamenti che non esistono!", chiedere al mentecatto il suo nome (è obbligato a darlo e sa perfettamente che serve per reclami che portano a sanzioni disciplinari) e poi chiedergli di dimostrare l'esistenza della regola, tirando fuori un regolamento scritto.
Praticamente nel 100% dei casi, il divieto non esiste.
Ricordate: NON SIETE VOI CHE DOVETE GIUSTIFICARE IL VOSTRO ESSERE SCALZI, SONO LORO CHE DEVONO GIUSTIFICARE LA VALIDITÀ DEL LORO DIVIETO.
La frase iniziale è una mossa psicologica che serve a spostare l'atteggiamento negativo delle persone attorno dal "diverso" verso il "prevaricatore" che si inventa regole per tormentare la gente innocente.
A Venezia, i colleghi della mentecatta la spalleggiarono perché lei sembrava sicura dell'esistenza di quella regola che loro non conoscevano, mentre l'altro, beh... era scalzo e strano.
La frase "Non si inventi regolamenti che non esistono!" li avrebbe messi in allarme, facendoli riflettere abbastanza da non prendere per oro colato le affermazioni della mentecatta e facendoli controllare il regolamento.
Avrebbero così accertato che non esiste nessun divieto.

lucignolo ha scritto:né entrare in una pizzeria con in paio di calzoncini corti al ginocchio
Un locale pubblico con una certa immagine può imporre un codice di abbigliamento per avere solo un tipo di clientela.
Anche un gestore cretino può imporre un codice di abbigliamento per perdere clienti.
Affari (in calo) suoi: ci sono tanti altri che i clienti li accolgono bene anche scalzi e in pantaloni corti.
E questo accade dappertutto, non solo a Venezia.

Vero, il divieto sui vaporetti non esiste: può essere solo una farneticazione dello scemo di turno (ma, che operano in H 24?). Avesse fatto osservazioni a mia moglie, lei (come diciamo a Roma con un'espressione piuttosto
volgare, ma che rende perfettamente l'idea) se lo sarebbe mangiato e cacato!
Ristoranti: certo, in quelli reputati e di gran lusso non mi passerebbe neanche per la controcassa dell'anticamera del cervello di andarci "scaciato". Tuttavia, a Murano, io piedi scalzi e jeans tagliati alla coscia, mia moglie rigorosamente scalza con camicione indiano e una quantità industriale di collanine, siamo stati fatti oggetto di un atteggiamento non del tutto ostile, ma un po' diffidente, si. Il cameriere:
"Sior, no xe per pensar mal, ma lù sa com'è...."
Avevamo appena ritirato al bancomat un bella sommetta, che il dannato ordigno ci aveva fornito in banconote da 20 che avevo acconciato in rotolo, a mo' di petroliere texano; mostrandole ho detto:
"Sembrano soldi del Monopoli?"
Gran risata e ci ha tenuto compagnia per buona parte del pranzo. Ci invidiava e ce l'ha detto bello chiaro e tondo. Proprio vero: veneziani, gran signori.
Dunque... Rolling Eyes Rolling Eyes "CONTROCASSA DELL'ANTICAMERA DEL CERVELLO"... Idea Idea Questa me la sono segnata... Idea Idea Tu sei un tipo molto avanti... Wink Wink

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