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Messaggio  PiediDiLuna Ven Giu 08 2012, 18:52

Cari amici Scalzi da quanto tempo non scrivo e non leggo il forum.. beh quando è ricominciato il freddo mi sono ricalzata e così anche un po' allontanata da qui. Ora che la primavera è inoltrata ho ripreso qualche volta a camminare a piedi nudi ma non più assiduamente come tutta l'estate scorsa. Il motivo principale è che riformare quel poco di suola necessaria per andare fluidamente richiede un po' di tempo ed in questo periodo ho tanti impegni ed i miei spostamenti richiedono velocità. Ricordo con tanto entusiasmo l'anno scorso quando mossi scalza i miei primi passi e dopo un po' la mia disinvoltura nel camminare anche dove all'inizio dovevo camminare come sulle uova. Non smetto di ritenere l'andar scalzi un'esperienza bellissima e la consiglio sempre a tutti anche solo per permettere loro di riscoprire una parte di pelle incarcerata e condannata a non sentire tutto ciò che puo'.. come qualsisi altra parte del corpo. Negli ultimi tempi ho pensato di iniziare a correre in virtù soprattutto della sua economicità oltre che del beneficio che apporta al fisico. Invece nuuuuuuu più ci penso e più penso che non fa per me.. così stamattina ho deciso e sono partita con la mia prima uscita in camminata veloce (fitwalking) e devo pure aver esagerato perchè ho camminato 5 minuti normalmente per poi camminare come una gazzella tongue per 45 minuti consecutivi.. Ora, io sono abituata a camminare nei boschi etc.. ma il ritmo di stamane non l'ho mai fatto e devo dire ch eoggi sono un po' cottarella ahhaha Mentre camminavo vi pensavo. Eh già perchè mi sono un po' informata e naturalmente, come smepre, per fare fitwalking servono le scarpe adatte che oggi ho sostituito con delle scarpe da aerobica che avevo lì nello sgabuzzino sepolte da mille altre cose. Vi ho pensati perchè leggendo tutte le varie cosine sulle caratteristiche delle scarpe perfette per il walking mi è è venuto in mente tutto ciò che si dice sulle scarpe normali e sul tacco adatto per una corretta postura etc.. Come voi, sono bene anch'io quante cavolate ci sono state inculcate ed avendo camminato a piedi nudi so bene di aver riscontrato solo benefici nonostante sia comune pensare che non sia salutare camminare raso terra. Come so che ciò è falso mi è sorto il dubbio... maaaaaaa per la camminata veloce che ho intenzione di fare vado in un negozio a comperare delle specificissime scarpe da perfect walking Suspect oppure no? Uhm... mi tornano pure in mente le scarpe ch emi hanno portata da voi ahhaha no no non sono pazza Mad Mad Razz in questo forum arrivai grazie alle fivefingers.. ed ora mi chiedo e se per fare la camminata sportiva usassi quelle? Un caro saluto a tuttissimi e un abbraccione. cheers cheers cheers Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven
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Messaggio  Rei Ven Giu 08 2012, 22:30

Le scarpe migliori per correre sono di pelle.
Umana.
La tua.

Scalzi è meglio.
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Messaggio  PiediDiLuna Ven Giu 08 2012, 22:42

Io mica voglio correre Suspect Shocked No
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Messaggio  Rei Sab Giu 09 2012, 06:12

Ok, anche per camminare.

Anche per stare fermi.

Insomma: sempre.
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Messaggio  Alexey Dom Giu 10 2012, 21:58

Rei ha scritto:Le scarpe migliori per correre sono di pelle.
Umana.
La tua.

Scalzi è meglio.

Meno male che hai specificato scalzi è meglio, perchè magari qualche cretino di passaggio sul forum domani sarebbe andato in un negozio di scarpe a chiedere se sono arrivate quelle fatte in pelle di Piedi di Luna... Very Happy

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Messaggio  Elan Lun Giu 11 2012, 17:40

Che piacevole sorpresa ... Secondo me tutto dipende dal fondo. Se è sassoso, camminarci veloci è molto difficile e, a volte, doloroso. Se invece prevale la terra battuta, l'erba, sabbia o fango, allora non c'è niente di meglio che andare scalzi.
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Messaggio  lucignolo Mar Giu 12 2012, 00:48

Elan ha scritto:Secondo me tutto dipende dal fondo. Se è sassoso, camminarci veloci è molto difficile e, a volte, doloroso. Se invece prevale la terra battuta, l'erba, sabbia o fango, allora non c'è niente di meglio che andare scalzi.
I sassi piazzati li su un fondo rigido sono sempre una bella sfida, anche per i barefooters di ritorno più allenati.
Che si vada veloci o lentamente, sono sempre un bel banco di prova, a meno che si abbia un piede del 42 ed una stazza inferiore agli 80 chili.
Almeno secondo la mia personale esperienza.
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Messaggio  ChiccoB Mar Giu 12 2012, 02:43

lucignolo ha scritto:
Elan ha scritto:Secondo me tutto dipende dal fondo. Se è sassoso, camminarci veloci è molto difficile e, a volte, doloroso. Se invece prevale la terra battuta, l'erba, sabbia o fango, allora non c'è niente di meglio che andare scalzi.
I sassi piazzati li su un fondo rigido sono sempre una bella sfida, anche per i barefooters di ritorno più allenati.
Che si vada veloci o lentamente, sono sempre un bel banco di prova, a meno che si abbia un piede del 42 ed una stazza inferiore agli 80 chili.
Almeno secondo la mia personale esperienza.
No, guarda... Non c'entra nè la stazza nè la misura dei piedi. Camminare scalzi sul ghiaino o "ghiaione" è sempre una bella sfida... E vincerla non è semplice...

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Messaggio  Elan Mar Giu 12 2012, 10:28

Domenica abbiamo fatto anche un pezzo di Francigena, di cui una parte dura con pietre aguzze sparse ... la sera ho scoperto un piccolo versamento sottocutaneo al metatarso... cose che purtroppo capitano, anche se non sono gravi e non danno fastidio. La nostra amica tedesca, che ama molto stare scalza, ma non è allenata come me, aveva sempre le infradito con se e le rimetteva quando il fondo le diventava troppo difficile, però direi che è stata scalza al 60%. Fulvia, invece, scarponi da altopiano carsico '15-'18 Sad
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Messaggio  lucignolo Mar Giu 12 2012, 19:30

ChiccoB ha scritto:No, guarda... Non c'entra nè la stazza nè la misura dei piedi. Camminare scalzi sul ghiaino o "ghiaione" è sempre una bella sfida... E vincerla non è semplice...
Beh, se prendi una superficie di x centimetri quadrati e ci metti sopra y chilogrammi, va da sé (è fisica pura e semplice) che la pressione per centimetro quadrato è y diviso x e che tanto maggiore è y, cioè il peso, tanto maggiore è la pressione sopportata (e, quindi, l'insulto di un sasso contro la suola nuda).
Poi ti do ragione sul fatto che la sensazione di dolore è soggettiva e che dipende fortemente dal grado di allenamento raggiunto, ma converrai con me che a parità di condizionamento il minutino parte sempre avvantaggiato, per le ragioni sopra esposte.
Ecco perché è più facile vedere saltellare con disinvoltura sulle pietre il ragazzino piuttosto che me e, mi permetta, Marco53. Smile
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Messaggio  Alexey Mar Giu 12 2012, 19:32

L' altro giorno sono andato a fare una passeggiata in un parco con le stradine tutte ricoperte di ghiaietto aguzzo.
Camminando mi sono proprio accorto quanto sia fondamentale il tipo di passo che adottiamo.
All' inizio quando ho approciato il terreno con l' automatismo da "calzato" faceva male, ma quando ho iniziato a modificare il passo cercando di "rinaturalizzarlo" scrollando via l' abitudine indotta dalle scarpe, il dolore si è trasformato in piacere e la passeggiata è stata un vero toccasana, anche se la sera ero un pò indolenzito, ma pervaso da una sensazione di benessere.
Certo è che dovevo "concentrarmi" in ogni passo per "dimenticare" l' automatismo dato da anni di scarpe, per cui occorre mettere intenzione in ogni movimento fino a quando tutto non ridiventa più "naturale".
E' una questione di spostamento di peso, se atterriamo sul tallone come un "buon calzato" affondando con il nostro peso ci facciamo subito male, mentre se "tastiamo" con l' avampiede spostando il peso gradualmente dalla gamba posteriore a quella anteriore, diamo tempo ai nostri recettori di modificare la postura in una frazione di secondo per adattarci alla superficie.
Pertanto non basta solo l' allenamento delle suole, ma occorre anche reimparare a camminare nel modo naturale.
E' anche vero che occorre prenderla con calma se non si è abituati e dare al nostro corpo il tempo di recuperare, e inoltre il peso come dice Flavio è anch' esso un fattore importante, perchè la pressione esercitata sul sasso è superiore nei soggetti più pesanti, per cui uno "smilzo" è sicuramente più avvantaggiato a parità di altri fattori.











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Messaggio  ChiccoB Mer Giu 13 2012, 01:31

Alexey ha scritto:L' altro giorno sono andato a fare una passeggiata in un parco con le stradine tutte ricoperte di ghiaietto aguzzo.
Camminando mi sono proprio accorto quanto sia fondamentale il tipo di passo che adottiamo.
All' inizio quando ho approciato il terreno con l' automatismo da "calzato" faceva male, ma quando ho iniziato a modificare il passo cercando di "rinaturalizzarlo" scrollando via l' abitudine indotta dalle scarpe, il dolore si è trasformato in piacere e la passeggiata è stata un vero toccasana, anche se la sera ero un pò indolenzito, ma pervaso da una sensazione di benessere.
Certo è che dovevo "concentrarmi" in ogni passo per "dimenticare" l' automatismo dato da anni di scarpe, per cui occorre mettere intenzione in ogni movimento fino a quando tutto non ridiventa più "naturale".
E' una questione di spostamento di peso, se atterriamo sul tallone come un "buon calzato" affondando con il nostro peso ci facciamo subito male, mentre se "tastiamo" con l' avampiede spostando il peso gradualmente dalla gamba posteriore a quella anteriore, diamo tempo ai nostri recettori di modificare la postura in una frazione di secondo per adattarci alla superficie.
Pertanto non basta solo l' allenamento delle suole, ma occorre anche reimparare a camminare nel modo naturale.
E' anche vero che occorre prenderla con calma se non si è abituati e dare al nostro corpo il tempo di recuperare, e inoltre il peso come dice Flavio è anch' esso un fattore importante, perchè la pressione esercitata sul sasso è superiore nei soggetti più pesanti, per cui uno "smilzo" è sicuramente più avvantaggiato a parità di altri fattori.










Scusa la domanda Alex ma, cosa intendi per "gamba posteriore e gamba anteriore"? A parte questo, io mi permetto di sottolineare, come hai già detto tu sul post quì sopra che, abituati come siamo a camminare con le scarpe, poggiamo sempre con molta energia il tallone ad ogni passo. E questo, ovviamente quando camminiamo scalzi, ci causa inevitabile dolore. Tu hai ancora sottolineato che sarebbe bene modificare l'appoggio del piede, quando si cammina scalzi, tastando il terreno con l'avampiede, e in un secondo momento spostando il peso del corpo sul tallone. Io ho sperimentato a lungo tutto questo e, in base alla mia esperienza, posso dire che non è sempre comodo nè molto naturale camminare in questo modo. Almeno questo è ciò che avverto. Solitamente, quando mi trovo a camminare scalzo sulla ghiaia o su sterrato, rallento il passo, ( e questo è molto importante soprattutto per chi è alle prime armi con il barefooting), in modo da poter sempre posare per primo il tallone, facendo tuttavia molta attenzione a non appoggiarlo sul terreno in maniera violenta, e in questo modo evito di sbilanciare l'equilibiro e la mia regolare postura. Spesso, "atterrando" prima con l'avampiede, si rischia di modificare in parte la normale camminata, con conseguente irrigidimento della colonna vertebrale.

Chicco.

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Messaggio  Andy Mer Giu 13 2012, 02:51

lucignolo ha scritto:Beh, se prendi una superficie di x centimetri quadrati e ci metti sopra y chilogrammi, va da sé (è fisica pura e semplice) che la pressione per centimetro quadrato è y diviso x e che tanto maggiore è y, cioè il peso, tanto maggiore è la pressione sopportata (e, quindi, l'insulto di un sasso contro la suola nuda).
Poi ti do ragione sul fatto che la sensazione di dolore è soggettiva e che dipende fortemente dal grado di allenamento raggiunto, ma converrai con me che a parità di condizionamento il minutino parte sempre avvantaggiato, per le ragioni sopra esposte.
Ecco perché è più facile vedere saltellare con disinvoltura sulle pietre il ragazzino piuttosto che me e, mi permetta, Marco53. Smile
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Ciaoooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! cheers cheers
E' verooo!!!!! La pressione specifica! Non ci avevo mai pensato...
E' avvantaggiato chi ha un 42 e pesa meno di 80 Shocked ? Io detengo un bel paio di 44 magnum e peso 70!! Sarà per quello che riesco a volare sul ghiaino disseminato rado sull'asfalto cheers cheers cheers
Forse sarà anche per l'allenamento quotidiano obbligato. Già, perchè quella stramaledetta impresa che mi ha pavimentato il cortile tanti anni fa, ha usato l'asfalto più maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaagro della galassia. E sgrana, sgrana, sgrana.... Restano quei sassolini aguzzi, isolati
che ti becchi un passo si ed uno no e ti fan vedere le stelle Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven Like a Star @ heaven nonostante le suole settennali...
Tuttavia il lato positivo c'è: è un'ottima palestra quotidiana Cool !
I ragazzini (bf) però sono imbattibili. Al campeggio, in alcuni punti dovevo procedere "arrancando" (arcuando i piedi, in modo di aumentare la superficie di contatto facendo poggiare bene bene tutte le dita -è efficacissimo!-). Ebbene, proprio in quel tratto un gruppetto di tedeschini scalzi ( otto o dieci anni) gareggiavano ai 100 metri piani schizzando via come proiettili Rolling Eyes Rolling Eyes . Devo dire la verità: a quel livello proprio non mi è possibile, a meno chè non dimagrisca di 30 chili... Shocked Shocked Shocked

Ciaooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
- A - N - D - Y - geek
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Messaggio  Alexey Mer Giu 13 2012, 12:00

ChiccoB ha scritto:
Alexey ha scritto:L' altro giorno sono andato a fare una passeggiata in un parco con le stradine tutte ricoperte di ghiaietto aguzzo.
Camminando mi sono proprio accorto quanto sia fondamentale il tipo di passo che adottiamo.
All' inizio quando ho approciato il terreno con l' automatismo da "calzato" faceva male, ma quando ho iniziato a modificare il passo cercando di "rinaturalizzarlo" scrollando via l' abitudine indotta dalle scarpe, il dolore si è trasformato in piacere e la passeggiata è stata un vero toccasana, anche se la sera ero un pò indolenzito, ma pervaso da una sensazione di benessere.
Certo è che dovevo "concentrarmi" in ogni passo per "dimenticare" l' automatismo dato da anni di scarpe, per cui occorre mettere intenzione in ogni movimento fino a quando tutto non ridiventa più "naturale".
E' una questione di spostamento di peso, se atterriamo sul tallone come un "buon calzato" affondando con il nostro peso ci facciamo subito male, mentre se "tastiamo" con l' avampiede spostando il peso gradualmente dalla gamba posteriore a quella anteriore, diamo tempo ai nostri recettori di modificare la postura in una frazione di secondo per adattarci alla superficie.
Pertanto non basta solo l' allenamento delle suole, ma occorre anche reimparare a camminare nel modo naturale.
E' anche vero che occorre prenderla con calma se non si è abituati e dare al nostro corpo il tempo di recuperare, e inoltre il peso come dice Flavio è anch' esso un fattore importante, perchè la pressione esercitata sul sasso è superiore nei soggetti più pesanti, per cui uno "smilzo" è sicuramente più avvantaggiato a parità di altri fattori.










Scusa la domanda Alex ma, cosa intendi per "gamba posteriore e gamba anteriore"? A parte questo, io mi permetto di sottolineare, come hai già detto tu sul post quì sopra che, abituati come siamo a camminare con le scarpe, poggiamo sempre con molta energia il tallone ad ogni passo. E questo, ovviamente quando camminiamo scalzi, ci causa inevitabile dolore. Tu hai ancora sottolineato che sarebbe bene modificare l'appoggio del piede, quando si cammina scalzi, tastando il terreno con l'avampiede, e in un secondo momento spostando il peso del corpo sul tallone. Io ho sperimentato a lungo tutto questo e, in base alla mia esperienza, posso dire che non è sempre comodo nè molto naturale camminare in questo modo. Almeno questo è ciò che avverto. Solitamente, quando mi trovo a camminare scalzo sulla ghiaia o su sterrato, rallento il passo, ( e questo è molto importante soprattutto per chi è alle prime armi con il barefooting), in modo da poter sempre posare per primo il tallone, facendo tuttavia molta attenzione a non appoggiarlo sul terreno in maniera violenta, e in questo modo evito di sbilanciare l'equilibiro e la mia regolare postura. Spesso, "atterrando" prima con l'avampiede, si rischia di modificare in parte la normale camminata, con conseguente irrigidimento della colonna vertebrale.

Chicco.

In realtà quello che è "naturale" per noi non è naturale affatto, le scarpe hanno modificato non solo il nostro passo, ma l' intero bilanciamento del corpo, per questo quando proviamo a camminare in maniera naturale per noi non è affatto naturale, perchè la postura è condizionata da anni di scarpe; modificando la postura e la camminata, le scarpe, hanno modificato anche la percezione e l' utilizzo del nostro baricentro, favorendo una scoordinazione motoria che diventa evidente se confrontiamo la nostra camminata con quella di una persona che non ha mai indossato scarpe.
Praticando arti marziali, ho scoperto che prima occorrerebbe "tastare" il terreno poggiando il primo avampiede, in tal caso parlavo di piede "anteriore", quello che comincia il passo, spostando però il peso gradualmente da quello rimasto indietro a quello che ha già "esplorato" il terreno, senza affondare in un' unica soluzione il peso.
La cosa sembra facile andando piano, ma se aumentiamo l' andatura diventa molto più difficile, occorre mettere molta intenzione nel movimento, perchè dopo 20-30-40 anni di automatismo è molto difficile rendere tutto ciò naturale, per questo che il nostro corpo percepisce ciò come non naturale e questo provoca anche indolenzimenti, dovuti in realtà ad un riassestamento posturale.
Il corpo come reazione tende a trovare un proprio equilibrio, e ogni volta che andiamo a modificare un' equilibrio proviamo disagio perchè il corpo reagisce e deve "reinventarsi" dopo anni di abitudine ad una determinata condizione.
Camminando con le scarpe affondiamo il peso perchè abbiamo la sicurezza di non farci male, ma quando ci scalziamo tendiamo per natura a tenere lo stesso tipo di passo, e quando andiamo sulla ghiaia ne facciamo esperienza.
L' atterraggio sul tallone con tutto il peso è una caratteristica acquisita dall' abuso delle scarpe, non una condizione naturale, è una condizione "normale", definendo come "normale" l' individuo medio che vive nella società moderna.
Per questo occorre anche rivedere molti studi scientifici, dal momento che è stato preso come campione la persona "media" calzata e stabilito come norma, per questo il risultato finale è stato falsato, e probabilmente molti podologi e podiatri vivono ancora utilizzando questi risultati dettati da ua mal interpretazione di quello che è o non è fisiologico per la natura umana.



















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Messaggio  bfpaul Mer Giu 13 2012, 12:37

Alexey ha scritto:In realtà quello che è "naturale" per noi non è naturale affatto, le scarpe hanno modificato non solo il nostro passo, ma l' intero bilanciamento del corpo, per questo quando proviamo a camminare in maniera naturale per noi non è affatto naturale, perchè la postura è condizionata da anni di scarpe; modificando la postura e la camminata, le scarpe, hanno modificato anche la percezione e l' utilizzo del nostro baricentro, favorendo una scoordinazione motoria che diventa evidente se confrontiamo la nostra camminata con quella di una persona che non ha mai indossato scarpe.
Praticando arti marziali, ho scoperto che prima occorrerebbe "tastare" il terreno poggiando il primo avampiede, in tal caso parlavo di piede "anteriore", quello che comincia il passo, spostando però il peso gradualmente da quello rimasto indietro a quello che ha già "esplorato" il terreno, senza affondare in un' unica soluzione il peso.
La cosa sembra facile andando piano, ma se aumentiamo l' andatura diventa molto più difficile, occorre mettere molta intenzione nel movimento, perchè dopo 20-30-40 anni di automatismo è molto difficile rendere tutto ciò naturale, per questo che il nostro corpo percepisce ciò come non naturale e questo provoca anche indolenzimenti, dovuti in realtà ad un riassestamento posturale.
Il corpo come reazione tende a trovare un proprio equilibrio, e ogni volta che andiamo a modificare un' equilibrio proviamo disagio perchè il corpo reagisce e deve "reinventarsi" dopo anni di abitudine ad una determinata condizione.
Camminando con le scarpe affondiamo il peso perchè abbiamo la sicurezza di non farci male, ma quando ci scalziamo tendiamo per natura a tenere lo stesso tipo di passo, e quando andiamo sulla ghiaia ne facciamo esperienza.
L' atterraggio sul tallone con tutto il peso è una caratteristica acquisita dall' abuso delle scarpe, non una condizione naturale, è una condizione "normale", definendo come "normale" l' individuo medio che vive nella società moderna.
Per questo occorre anche rivedere molti studi scientifici, dal momento che è stato preso come campione la persona "media" calzata e stabilito come norma, per questo il risultato finale è stato falsato, e probabilmente molti podologi e podiatri vivono ancora utilizzando questi risultati dettati da ua mal interpretazione di quello che è o non è fisiologico per la natura umana.
Riassumendo, non per concludere:

1 - siamo scalzi di ritorno e dobbiamo riprogrammare il nostro modo di muoverci quando andiamo scalzi
2 - se non ci è possibile andare "sempre" scalzi è difficile passare dal passo calzato al passo naturale (scalzo) con la necessaria velocità e naturalezza
3 - non c'è alcun dubbio che un bf leggero a "parità di impronta a terra" è avvantaggiato rispetto a chi è più pesante, poi la propria "soglia di sopportazione del dolore" fa il resto
4 - credo che la migliore soluzione sia "mettere giù il piede tutto insieme" per quanto possibile, perché ci si può abituare senza troppa difficoltà. A me riesce abbastanza bene e riesco così a camminare rallentando un po' anche sul ghiaino aguzzo su fondo duro oppure sul calcestruzzo degradato da cui spunta la breccia (sassi non arrotondati).
Abbiamo letto un sacco di pubblicazioni e libri interessanti, ma ricordo quanto raccomanda il buon Frazine:
- La prima e più importante regola di sicurezza è OGNI PASSO DIRETTAMENTE GIU'! NON PERMETTERE MAI AI TUOI PIEDI NUDI DI CALCIARE, STRISCIARE, O TRASCINARSI SUL TERRENO;
- Un'altra abitudine che dovresti cominciare coscienziosamente a prendere è quella di tenere il peso sull'avampiede e non sui calcagni ( http://www.nati-scalzi.org/CHI/bfhiking/frazine.htm#VII_e )

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Messaggio  Marco53 Mar Giu 19 2012, 13:32

Concordo con Paolo. In ogni caso noto che camminando scalzo ho "quasi" ripreso la camminata naturale. Il piede va giù praticamente in modo diverso che da calzati e arriva giù quasi tutto insieme come dice Paolo, distribuendo meglio le pressioni che sui calzati vanno tutte a finire sul calcagno, con buona pace per le cartilagini delle caviglie e i contraccolpi su ossa fino al ginocchio e al bacino.
Quanto ai pesi me la cavo ancora bene, perché peso sì 110 chili ma li distribuisco su due 46 e ½ per di più larghi...
I bambini hanno questi rapporti ancora più favorevoli, perché a meno di essere veramente obesi, sono decisamente leggeri e in proporzione hanno un rapporto peso/superficie del piede migliore del nostro. Ricordo dei bimbetti austriaci sui 5-6 anni che salivano il sentiero delle cascate del Krimml (in Carinzia, Austria) come scoiattoli, mentre io sbuffavo come un liofante con la sinusite ... Wink
E se crescono bene scalzi, come fanno per esempio ad Appenzell (Svizzera) è facile pronosticare piedi sani e robusti e bimbi felici e non spaventati dalla natura come i nostri di città coi piedi che sembrano formaggini molli...
Saluti ben rapportati
Marco
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Messaggio  Elan Mar Giu 19 2012, 19:46

"gambe anteriori e gambe posteriori ..." ... ma, allora, Alexey è un cavallo ... scalzo, cioè non ferrato Smile
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Messaggio  lucignolo Mar Giu 19 2012, 21:46

Elan ha scritto:"gambe anteriori e gambe posteriori ..." ... ma, allora, Alexey è un cavallo ... scalzo, cioè non ferrato Smile
Basta intendersi e definire bene i limiti delle proprie espressioni gergali.
Ci furono diatribe sul tallone anteriore, cosa accettabile purché si dica fin dall'inizio:"Guarda che sto usando un'espressione gergale".
Allora si possono anche passare i limiti della nomenclatura ufficiale ed internazionalmente accettata.
Ed Alexey mi piace molto, per la sua cultura generale e per il suo senso dell'equilibrio, perciò qualche licenza gliela concederei.
Non è il solo ed ho la sensazione che ci siano degli elementi nel nostro club capaci di darci grandissime soddisfazioni.
Vedrete.
Consentitemi di andare oltre.
Bisogna imparare a partecipare di più anche agli aspetti che possono apparire più antipatici del nostro club: votate e partecipate alle assemblee (parlo ai soci ordinari).
Sono solo pochi minuti in un anno, ma sono la dimostrazione che per voi andare scalzi è importante, senza negare altre cose importanti per voi.
So che molti non ci credono, ma aver legalizzato la nostra organizzazione è il passaporto un po' tedioso che ci permette di acquisire un minimo di ufficialità e di credibilità ovunque.
Dateci una mano.
L'impegno reale è davvero minimo, il tornaconto potrebbe essere enorme.
Grazie, comunque, a tutti.
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Messaggio  aldo1953 Mer Giu 20 2012, 12:42

lucignolo ha scritto:
Elan ha scritto:Secondo me tutto dipende dal fondo. Se è sassoso, camminarci veloci è molto difficile e, a volte, doloroso. Se invece prevale la terra battuta, l'erba, sabbia o fango, allora non c'è niente di meglio che andare scalzi.
I sassi piazzati li su un fondo rigido sono sempre una bella sfida, anche per i barefooters di ritorno più allenati.
Che si vada veloci o lentamente, sono sempre un bel banco di prova, a meno che si abbia un piede del 42 ed una stazza inferiore agli 80 chili.
Almeno secondo la mia personale esperienza.

Piede 42, peso 75... ma fanno male lo stesso !!!!

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Messaggio  lucignolo Mer Giu 20 2012, 21:39

aldo1953 ha scritto:Piede 42, peso 75... ma fanno male lo stesso !!!!
Beh, 75 chili sono da peso medio ed evidentemente (non ti offendere) le tue suole non sono abbastanza forti per la tua stazza.
Pensa a me che ho un piede 41 e peso quasi 100 chili!
La resistenza è del tutto soggettiva, non basta pesare 60 chilogrammi, bisogna anche avere un allenamento specifico.
Voglio dire che puoi camminare per sei ore sull'asfalto e non essere in grado di camminare per mezz'ora sulla ghiaia e viceversa.
La regola generale è, comunque, che, a parità di allenamento, peso, taglia e soglia del dolore (anche questa allenabile) il più leggero è avvantaggiato.
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Messaggio  Elan Gio Giu 21 2012, 01:18

A scanso di equivoci, devo affermare che ho capito benissimo cosa volesse dire Alexey con gambe anteriori e posteriori, ma, come avrete capito, mi piace scherzare (e non voglio rischiare di essere spezzato in due al primo incontro). Per quanto riguarda il voto, sono d'accordo con te, ma, mi trovo all'estero in vacanza e mi collego saltuariamente... aggiungo che sto cominciando a divertirmi davvero qui a Cap d'Agde, un posto davvero particolare.
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Messaggio  ChiccoB Gio Giu 21 2012, 02:15

Elan ha scritto:A scanso di equivoci, devo affermare che ho capito benissimo cosa volesse dire Alexey con gambe anteriori e posteriori, ma, come avrete capito, mi piace scherzare (e non voglio rischiare di essere spezzato in due al primo incontro). Per quanto riguarda il voto, sono d'accordo con te, ma, mi trovo all'estero in vacanza e mi collego saltuariamente... aggiungo che sto cominciando a divertirmi davvero qui a Cap d'Agde, un posto davvero particolare.
Allora, presumo che tu pratichi anche il naturismo, oltre il barefooting, se non ho capito male.

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Messaggio  aldo1953 Gio Giu 21 2012, 14:12

lucignolo ha scritto:
aldo1953 ha scritto:Piede 42, peso 75... ma fanno male lo stesso !!!!
Beh, 75 chili sono da peso medio ed evidentemente (non ti offendere) le tue suole non sono abbastanza forti per la tua stazza.
Pensa a me che ho un piede 41 e peso quasi 100 chili!
La resistenza è del tutto soggettiva, non basta pesare 60 chilogrammi, bisogna anche avere un allenamento specifico.
Voglio dire che puoi camminare per sei ore sull'asfalto e non essere in grado di camminare per mezz'ora sulla ghiaia e viceversa.
La regola generale è, comunque, che, a parità di allenamento, peso, taglia e soglia del dolore (anche questa allenabile) il più leggero è avvantaggiato.

E chi si offende, è una realtà difficile oggettivamente da migliorare per mancanza di tempo e occasioni. E poi al mio peso medio ci ho sempre tenuto parecchio .

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