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Se anche Albione ci tradisce...

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Messaggio  aldo1953 Lun Mar 11 2013, 12:50

Sono partito per Londra pieno di buoni propositi, infradito ai piedi e tanta voglia di farne a meno. Peccato che una pioggia gelata e insistente e soprattutto l' espressione di mia moglie quando le ho rivelato il progetto mi abbiano smontato. Nulla di male, perchè rovinare una bella vacanza con tensioni famigliari ? Tanto più che non ho mancato nemmeno una pozzanghera, gioco tanto infantile quanto divertente. Il fatto però è che non ho visto proprio nessuno non dico scalzo ma almeno in infradito. Sempre e dovunque solo io. Siamo già andati a Londra moltissime volte, è uno dei nostri appuntamenti fissi ogni anno, e pensavo che gli altri anni magari non ci avevo fatto caso non essendo ancora direttamente interessato, ma quest' anno contavo sulla proverbiale indifferenza degli Inglesi al freddo e anche alle convenzioni del' abbigliamento. In effetti come sempre ho visto gente in maglietta accanto a persone impellicciate, e mi sembra anche giusto che uno si copra a seconda di come si sente meglio, ma tutti, proprio tutti con scarpe, scarponi e stivali. Stranamente, per tanti motivi, non sono mai stato a Londra d' Estate, sempre in Inverno, è possibile che la situazione sia differente con il caldo (relativo dato il luogo ) ?
Già che ci sono faccio una domanda : a fine Aprile sarò per una settimana a New York: Moglie permettendo, com' è la situazione là ?

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Messaggio  Rei Lun Mar 11 2013, 13:19

aldo1953 ha scritto:a fine Aprile sarò per una settimana a New York: Moglie permettendo, com' è la situazione là ?
Città multiculturale e calzata: il paradiso degli scalzi sono gli stati del Sud, quelli centrali e desertici, la California.

Salvo il Nevada, che imitando Pavia ha proibito di andare a scuola scalzi (il che significa che c'era abbastanza gente che lo faceva).
Però ci sono buone possibilità che la legge sia abrogata per le proteste.

Comunque, tempo permettendo, nessuno ti farà storie, salvo in locali dove esiste un rigido "code dress".
Ricorda però che, al contrario dell'Italia, un negoziante può rifiutarsi di servirti, non è obbligato, ma tu puoi denunciarlo per discriminazione.

Una curiosità: mentre in Italia quasi tutti i regolamenti di Polizia Urbana vietano a maschi e femmine di circolare in pubblico (salvo luoghi appositi) a torso nudo, negli Stati Uniti, salvo forse qualche eccezione, è legale per gli uomini circolare a torso nudo.
Ed a New York, grazie ad un ricorso alla Corte Suprema di Stato (non quella federale, quella dello stato di New York), anche le signore, per eliminare la disparità.
Sarà legale, ma mi sa che se uno entra a torso nudo in certi locali, gli facciano più storie che se entra scalzo.

Pamela Anderson esclusa, ovviamente.
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Messaggio  paolo fratter Lun Mar 11 2013, 14:58

Ciao Aldo, beh direi che in questa stagione londra è ancora abbastanza fredda e non mi meraviglio che non abbia visto in giro gente in infradito o, meglio ancora, scalza! Ma ti posso assicurare che d'estate (l'ultima volta ci sono stato un paio d'anni fa in agosto e non faceva nemmeno caldissimo!) le vie del centro pullulavano di gente in infradito, molto più che da noi a Milano in piena calura, ed ho pure avvistato due o tre barefooter, tra cui una bella ragazza che camminava tranquillamente scalza con i sandali in mano lungo Oxford street! Quanto a New York beh, anche lì, non farti tante illusioni perchè ad aprile fa in genere ancora piuttosto freddo (più che da noi)! e non è raro trovare anche la neve. l'estate invece è molto calda e dunque non dovrebbe essere difficile fare avvistamenti di amici scalzi! Dunque se fossi in te opterei un periodo più caldo per visitare quelle due bellissime città!
Saluti a tutti.
Paolo F.

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Messaggio  Alexey Lun Mar 11 2013, 19:51

Ciao Aldo, ho avuto modo di conoscere sul web alcuni colleghi inglesi, e pare che a Londra ce ne siano un pò, però è naturalmente difficile incontrarli, visto che anche se sono di più che da noi, rappresentano comunque una esigua percentuale della popolazione e l' avvistamento non è così probabile, però pare che in tutta l' Inghilterra l' attegiamento verso il barefooting sia molto rilassato.

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Messaggio  aldo1953 Lun Mar 11 2013, 20:40

paolo fratter ha scritto:Ciao Aldo, beh direi che in questa stagione londra è ancora abbastanza fredda e non mi meraviglio che non abbia visto in giro gente in infradito o, meglio ancora, scalza! Ma ti posso assicurare che d'estate (l'ultima volta ci sono stato un paio d'anni fa in agosto e non faceva nemmeno caldissimo!) le vie del centro pullulavano di gente in infradito, molto più che da noi a Milano in piena calura, ed ho pure avvistato due o tre barefooter, tra cui una bella ragazza che camminava tranquillamente scalza con i sandali in mano lungo Oxford street! Quanto a New York beh, anche lì, non farti tante illusioni perchè ad aprile fa in genere ancora piuttosto freddo (più che da noi)! e non è raro trovare anche la neve. l'estate invece è molto calda e dunque non dovrebbe essere difficile fare avvistamenti di amici scalzi! Dunque se fossi in te opterei un periodo più caldo per visitare quelle due bellissime città!
Saluti a tutti.
Paolo F.


Eh sì, penso anch' io che fare il turista d' estate sia meglio. Il problema è che l' estate per me è sempre troppo corta (io vorrei un anno fatto da 6 Lugli e 6 Agosti) e preferisco dedicarmi a mete che mi interessano di più . La vacanza "grande " poi, cioè quella di Luglio, deve essere un pochettino avventurosa, altrimenti non mi diverto. E alla fine non è che posso andarmene quando voglio anche se in effetti viaggio più della media (è una scelta di vita condivisa da mia moglie). Così finisce che a Londra ci vado sempre d ' Inverno. Quanto a New York il piccolo "ponte" del 25 Aprile semplifica le cose. Grazie dell' attenzione e dei consigli.

Aldo

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Messaggio  lucignolo Lun Mar 11 2013, 23:09

Rei ha scritto:Salvo il Nevada, che imitando Pavia ha proibito di andare a scuola scalzi (il che significa che c'era abbastanza gente che lo faceva).
E questo conferma la mia tesi che i divieti arrivano quando il fenomeno diventa evidente.
Però ci sono buone possibilità che la legge sia abrogata per le proteste.
Se io dico che ci sono buone probabilità (non possibilità) che i divieti dilaghino se il fenomeno scalzismo si diffonde, allora sono seghe mentali, perché non ci sono fatti che supportano la mia tesi, dimenticando che essi potranno verificarsi nel futuro.
Se tu dici che ci sono buone probabilità che la legge suddetta venga abrogata per le proteste, allora sono teoremi matematici pressoché dimostrati, ma, per analogia, ti rispondo che sono seghe mentali, perché non ci sono fatti che supportano la tua tesi.
Fin'ora non ho visto ondate di protesta.
Vedremo quando e cosa accadrà.
Poi, e solo poi, potremo trarre le nostre logiche conclusioni.
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Messaggio  Rei Mar Mar 12 2013, 00:35

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:Salvo il Nevada, che imitando Pavia ha proibito di andare a scuola scalzi (il che significa che c'era abbastanza gente che lo faceva).
E questo conferma la mia tesi che i divieti arrivano quando il fenomeno diventa evidente.
Però ci sono buone possibilità che la legge sia abrogata per le proteste.
Se io dico che ci sono buone probabilità (non possibilità) che i divieti dilaghino se il fenomeno scalzismo si diffonde, allora sono seghe mentali, perché non ci sono fatti che supportano la mia tesi, dimenticando che essi potranno verificarsi nel futuro.
Se tu dici che ci sono buone probabilità che la legge suddetta venga abrogata per le proteste, allora sono teoremi matematici pressoché dimostrati, ma, per analogia, ti rispondo che sono seghe mentali, perché non ci sono fatti che supportano la tua tesi.
Fin'ora non ho visto ondate di protesta.
Vedremo quando e cosa accadrà.
Poi, e solo poi, potremo trarre le nostre logiche conclusioni.
Tu hai amici in Nevada o altri stati che ti raccontano quello che succede?
Io sì, e le notizie che mi arrivano dalla California mi dicono che, a parere loro, sentito l'andazzo, ci sono buone probabilità.
Che c'entra la California? Non solo confina con il Nevada, ma i californiani ci vanno spesso a giocare (Las Vegas). E tra una puntata e l'altra, chiacchierano.

Quanto ai divieti che arrivano quando il fenomeno diventa evidente, in molte occasioni è vero, ma non quando il fenomeno in questione è diffuso e/o accettato dalla maggioranza.
Prova a vietare ad un "Red Neck" orgoglioso di esserlo la possibilità di circolare scalzo (anche se abitualmente non lo fa) e perdi le elezioni.
Punto.
E tieni conto che il divieto è stato fatto solo per l'interno delle scuole e solo per paura di problemi con le assicurazioni.
Senza il problema assicurazioni, neppure in Nevada si sarebbero mai sognati di mettere il divieto.

Mi dirai che in Italia è diverso. Sì, è diverso, ma come per l'esempio dei matrimoni gay, il clima percepito è diverso da quello reale.
Come per i matrimoni gay, ad ascoltare quelli che urlano e credono di essere tanti, sembrerebbe che la maggioranza sia contraria, invece i non-contrari (favorevoli o indifferenti ma contrari a divieti) sono un numero molto superiore agli urlatori pro-divieti.
Se però lasci parlare solo loro, i divieti passano, se ti fai sentire e democraticamente coinvolgi tutti, allora gli urlatori pro-divieti saranno sconfitti.
Facilmente, più facilmente di quanto si pensi.
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Messaggio  october Mar Mar 12 2013, 15:51

aldo1953 ha scritto:Già che ci sono faccio una domanda : a fine Aprile sarò per una settimana a New York: Moglie permettendo, com' è la situazione là ?

Gente scalza ne ho vista poca a New York, ma so che qualche barefooter c'è—anche qualcuno che sta scalzo tutto l'anno. Diciamo che a Manhattan (ma senz'altro anche a Brooklyn) dei grossi problemi non dovrebbe farteli nessuno, e di sicuro non se vai semplicemente in giro per strada o in metropolitana. (In metropolitana a New York è più facile trovare scale normali che scale mobili, quindi almeno da quel punto di vista lì non c'è neanche il problema della sicurezza.) Manhattan è molto pulita (nel senso che non ci sono detriti notevoli, o le quantità di vetri rotti che senz'altro avrai trovato a Londra), e visto che piove spesso le suole nere te le fai solo in metro. I marciapiedi, com'è normale negli Stati Uniti, sono per lo più lastricati di cemento invece che asfaltati, quindi di solito meno abrasivi e soprattutto meno cocenti se si fa caldo (e aprile è un mese folle, potrebbero esserci cinque gradi un giorno, e venticinque il giorno dopo).

I newyorkesi sono gente che si fa i fatti suoi più della media degli americani, quindi anche se ti vedono scalzo in metro non faranno una piega. Al massimo trovi qualcuno che ti fa i complimenti. Nei locali la storia può essere diversa, perché puoi incappare nella classica mentalità anti-hippy (quella che ha generato il famoso "no shirt, no shoes, no service"). Ma devo dire che di cartelli anti-scalzi a New York non ne ho visti.

Consiglio? Vai tranquillo, e magari portati le infradito per garanzia.

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Messaggio  lucignolo Mar Mar 12 2013, 22:40

Rei ha scritto:Come per i matrimoni gay, ad ascoltare quelli che urlano e credono di essere tanti, sembrerebbe che la maggioranza sia contraria, invece i non-contrari (favorevoli o indifferenti ma contrari a divieti) sono un numero molto superiore agli urlatori pro-divieti.
Consentitemi un rapido off topic: a volte mi viene il sospetto che l’avversione verso certe idee moderniste e la pressione costante per farle accettare abbia decretato la sconfitta di un certo orientamento politico che pensava di avere già la vittoria in tasca.
Sospetto che si rafforza se considero quanto sia bigotto il paese in cui viviamo.
E se scalzi fosse lo stesso? Wink
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Messaggio  Rei Mer Mar 13 2013, 07:56

lucignolo ha scritto:E se scalzi fosse lo stesso? Wink
Finché sui giornali di gossip vedremo Cecilia Rodriguez presentarsi scalza ad una cena (cecilia_rodriguez_che_arriva_scalza), sua sorella Belen e Bianca Balti presentarsi scalze sul palco di Sanremo, non ci sarà mai un forte movimento di pressione contro gli scalzi.
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Messaggio  Alexey Mer Mar 13 2013, 08:55

Secondo me, per quanto riguarda il discorso sul riuscire ad andare scalzi o meno, dipende da quello che l' andar scalzi rappresenta per noi. Se per noi è un hobby da praticare talvolta, faremo molta meno fatica a rinunciarvi, ma se rappresenta noi stessi è un altro discorso. Rinunciare totalmente a noi stessi, non porta alla felicità, non esiste valore più alto, infatti anche la religione dice: ama il prossimo tuo come te stesso., non di più, non di meno. Secondo me, molte forme di depressione dipendono dalla mancata capacità di esprimere se stessi, e ne sono affette il più delle volte persone estremamente intelligenti e sensibili, con un forte senso empatico. Talvolta, la repressione del se porta invece a perversioni, tra cui i casi di persone " per bene" , magari avvocati, notai, ecc... che finito il lavoro vanno a farsi pestare a sangue e strangolare dalla dominatrice sado-maso.
Questo non vuol dire che dobbiamo imporci, esistono i compromessi, però chi rinuncia totalmente spero appartenga alla categoria che vede il barefooting come hobby, altrimenti se rinuncia totalmente ad esprimere quello che è, sono molto amareggiato per lui, perché alla lunga se ne possono pagare le conseguenze. Se guardiamo dentro di noi, sappiamo quando la nostra mente trova scuse perché ha paura, è normale come detto, però ci si può lavorare, a mano a mano che si acquisisce sempre più sicurezza, la paura ancestrale si allontana, quando vediamo che non veniamo sbranati diventiamo più sicuri, e la sicurezza genera prima accettazione di noi stessi, che implica poi accettazione da parte degli altri.

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Messaggio  Alexey Mer Mar 13 2013, 09:16

Seguendo un forum internazionale, un collega che vive in Patagonia (un medico che vive scalzo, non ne possiede nemmeno un paio) , ha esordito dicendo: per me, chi si toglie le scarpe come hobby nel tempo libero, non è un barefooter. Ovviamente tutti hanno replicato che non tutti possono vivere scalzi, c' è il lavoro, ecc.. Però, poi spiegandosi meglio,ha espresso meglio il suo punto di vista. Se guardiamo dentro di noi, sappiamo se stiamo facendo il possibile per andare scalzi o ci autoinganniamo, il tempo che si riesce a trascorrere scalzi conta relativamente, ma conta se ci nascondiamo sempre nel' autoinganno della nostra mente o facciamo il possibile per esprimere noi stessi al meglio. Per me il barefooter è la persona che si vede scalzo come condizione naturale ed è costretto ad indossare le scarpe, piuttosto che quello che si vede calzato di default ma si toglie le scarpe in alcuni caso, e questo indipendentemente dal tempo, è anche una questione di percezione e conoscenza di se stessi. Con questo, nulla da dire contro chi per hobby si toglie le scarpe in un prato una volta all' anno, i simpatizzanti servono a rendere l' andar scalzi maggiormente accettato, però secondo me vale la pena capire quello che fa per noi veramente o meno, per cercare di essere un po' più felici.

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Messaggio  Rei Mer Mar 13 2013, 11:50

Alexey ha scritto:Per me il barefooter è la persona che si vede scalzo come condizione naturale ed è costretto ad indossare le scarpe, piuttosto che quello che si vede calzato di default ma si toglie le scarpe in alcuni casi.
Concordo in pieno con i tuoi post, ma questa frase andrebbe scolpita nel marmo (virtuale) e messa all'ingresso dell'altrettanto virtuale sede del Club dei Nati Scalzi.
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Messaggio  aldo1953 Mer Mar 13 2013, 12:26

Alexey ha scritto:Seguendo un forum internazionale, un collega che vive in Patagonia (un medico che vive scalzo, non ne possiede nemmeno un paio) , ha esordito dicendo: per me, chi si toglie le scarpe come hobby nel tempo libero, non è un barefooter. Ovviamente tutti hanno replicato che non tutti possono vivere scalzi, c' è il lavoro, ecc.. Però, poi spiegandosi meglio,ha espresso meglio il suo punto di vista. Se guardiamo dentro di noi, sappiamo se stiamo facendo il possibile per andare scalzi o ci autoinganniamo, il tempo che si riesce a trascorrere scalzi conta relativamente, ma conta se ci nascondiamo sempre nel' autoinganno della nostra mente o facciamo il possibile per esprimere noi stessi al meglio. Per me il barefooter è la persona che si vede scalzo come condizione naturale ed è costretto ad indossare le scarpe, piuttosto che quello che si vede calzato di default ma si toglie le scarpe in alcuni caso, e questo indipendentemente dal tempo, è anche una questione di percezione e conoscenza di se stessi. Con questo, nulla da dire contro chi per hobby si toglie le scarpe in un prato una volta all' anno, i simpatizzanti servono a rendere l' andar scalzi maggiormente accettato, però secondo me vale la pena capire quello che fa per noi veramente o meno, per cercare di essere un po' più felici.


Ciao, a livello umorale non posso che essere d' accordo su tutto e francamente invidio il collega patagonico. Però razionalmente non posso dimenticare di vivere in una società che ha le sue regole. Tali regole sono in continua evoluzione e siamo noi a farle cambiare, non c' è dubbio, ma i tempi sono lunghi. Un esempio : quando (ahimè oltre trent' anni fa) iniziavo a fare il medico e frequentavo un reparto ospedaliero come tirocinante (leggi animale da soma), fui redarguito dal Primario per i miei maglioni a collo alto che erano " adatti a uno studente ma non a un medico". Allora infatti i medici non transigevano sulla camicia-cravatta-giacca e anch' io per molti anno mi uniformai prima di capire che era solo una delle tante evitabili complicazioni della vita. Oggi quasi tutti i colleghi li vedi in giro in maglietta e giubbotto e d'estate qulcuno arrischia il gilet da pescatore e i sandali (moda che nel mio ambito ho lanciato io). Ora da un anno uso solo le minimal Lunasandals e tutti ormai ci hanno fatto l' occhio. In studio spesso gli zoccoli rimangono sotto la scrivania. E appena posso in altri ambiti giro scalzo. Ma circolare scalzo nel luogo dove lavoro o farci addirittura visite a domicilio è davvero prematuro. Non che, ovviamente, la mia capacità professionale sia differente in infradito o senza, ma l' immagine a volte conta. E' chiaro che il prossimo passo, nella buona stagione, sarà quello di farmi vedere qualche volta scalzo e alla fine... chissà. Ma certo ritengo che sia utile contestualizzare il nostro scalzismo . E poi, alla fine, penso anche che qualche compromesso non debba spaventarci se può mantenere un buon livello di serenità di tutti. Peccato solo avere scoperto lo scalzismo tardi, quanti anni persi....

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Messaggio  lucignolo Mer Mar 13 2013, 21:47

aldo1953 ha scritto:E poi, alla fine, penso anche che qualche compromesso non debba spaventarci se può mantenere un buon livello di serenità di tutti. Peccato solo avere scoperto lo scalzismo tardi, quanti anni persi....
Ecco, Aldo, il nocciolo della questione.
Io mi identifico alla perfezione col concetto di barefooter espresso dal caro Alexey (caro perché ha un'incredibile sintonia col mio modo di vedere, non fraintendiamo, eh!! Very Happy ).
Il compromesso fa parte della nostra vita.
Non puoi dichiarare la guerra al mondo.
Non entrerò mai scalzo dove posso creare incomodo o disagio a persone che mi sono vicine e che non capiscono il mio punto di vista.
Mi costa poco indossare un paio di infradito, ma è bene che sappiate che chi si troverà a disagio con me scalzo in un modo che non ammette dialogo, con me ha chiuso definitivamente.
Vuol dire che non è un amico, vuol dire che per lui conta solo l'immagine esteriore.
Vorrei poter vedere una mostra di quadri a piedi nudi, mangiare una bella pizza a piedi nudi e così entrare in un supermercato a fare le spese, con un carrello bello pieno.
Ma penso che non si possa pretendere, in un mondo che identifica la buona educazione e la civiltà con un paio di scarpe, di bruciare le tappe.
Non dimenticherò mai la risposta che i trogloditi di Grandi Navi Veloci (vedi Grimaldi) dettero a Rei: "Le persone educate e civili NON vanno scalze".
Ci arriveremo (forse), ma il percorso è lungo e complicato.
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Messaggio  aldo1953 Gio Mar 14 2013, 10:40

lucignolo ha scritto:
aldo1953 ha scritto:E poi, alla fine, penso anche che qualche compromesso non debba spaventarci se può mantenere un buon livello di serenità di tutti. Peccato solo avere scoperto lo scalzismo tardi, quanti anni persi....
Ecco, Aldo, il nocciolo della questione.
Io mi identifico alla perfezione col concetto di barefooter espresso dal caro Alexey (caro perché ha un'incredibile sintonia col mio modo di vedere, non fraintendiamo, eh!! Very Happy ).
Il compromesso fa parte della nostra vita.
Non puoi dichiarare la guerra al mondo.
Non entrerò mai scalzo dove posso creare incomodo o disagio a persone che mi sono vicine e che non capiscono il mio punto di vista.
Mi costa poco indossare un paio di infradito, ma è bene che sappiate che chi si troverà a disagio con me scalzo in un modo che non ammette dialogo, con me ha chiuso definitivamente.
Vuol dire che non è un amico, vuol dire che per lui conta solo l'immagine esteriore.
Vorrei poter vedere una mostra di quadri a piedi nudi, mangiare una bella pizza a piedi nudi e così entrare in un supermercato a fare le spese, con un carrello bello pieno.
Ma penso che non si possa pretendere, in un mondo che identifica la buona educazione e la civiltà con un paio di scarpe, di bruciare le tappe.
Non dimenticherò mai la risposta che i trogloditi di Grandi Navi Veloci (vedi Grimaldi) dettero a Rei: "Le persone educate e civili NON vanno scalze".
Ci arriveremo (forse), ma il percorso è lungo e complicato.


Aggiungerei che trovo estremamente proficua la tecnica dei piccoli passi (sempre in argomento eh !). Voglio dire che con pazienza ho portato mia moglie ad accettarmi scalzo in situazioni favorevoli quali luoghi di mare, città straniere o in genere la stagione estiva con il suo logico allentamento delle convenzioni di abbigliamento. E magari un pensierino qualche volta ce lo ha fatto anche lei. A casa comincio a farmi vedere qualche volta per caso e qualche volta apposta dai vicini in cortile. Nel mio quartiere per ora mi accontento delle vie secondarie, ma qualche uscita sulla principale ogni tanto la provo, magari per il momento invernale di sera. Di recente sono andato in un ufficio turistico in infradito, ma dato che devo tornarci ed ho notato un clima molto easy, la prossima volta ci andrò ascalzo. Al supermercatino vado sempre scalzo, per quelli titolati... magari ci provo in estate. Sono tutte piccole conquiste più utili a liberare la mia mente che quella degli altri, e i progressi li avverto. Piccoli allargamenti del mio campo di azione. Però se penso di poter diventare un problema, le infradito le tengo ( ma non di pù !).

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Messaggio  Elan Gio Mar 14 2013, 16:26

Secondo me il dottore della patagonia è un po' talebano. I motto di Alexey lo posso capire, ma non necessariamente sentirlo mio. Io non mi vedo ne scalzo, né calzato ... ovvero mi vedo in entrambi i modi a seconda dei casi. In questo momento, sinceramente, preferirei essere scalzo e forse nella maggior parte dei momenti preferirei essere scalzo, ma a volte mi può fare piacere non esserlo. Come la mettiamo?

Penso che sia sbagliato in un "movimento di idee" come il nostro, cominciare a fare distinzioni tra i veri barefooters e quelli che non sono degni di questo titolo... lasciamo che ognuno lo sia a modo suo.

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Messaggio  bfpaul Gio Mar 14 2013, 21:00

Elan ha scritto:Secondo me il dottore della patagonia è un po' talebano. I motto di Alexey lo posso capire, ma non necessariamente sentirlo mio. Io non mi vedo ne scalzo, né calzato ... ovvero mi vedo in entrambi i modi a seconda dei casi. In questo momento, sinceramente, preferirei essere scalzo e forse nella maggior parte dei momenti preferirei essere scalzo, ma a volte mi può fare piacere non esserlo. Come la mettiamo?

Penso che sia sbagliato in un "movimento di idee" come il nostro, cominciare a fare distinzioni tra i veri barefooters e quelli che non sono degni di questo titolo... lasciamo che ognuno lo sia a modo suo.
Mooolto tempo fa, tentai una "classificazione" dei barefooters in Integrali, permanenti, cittadini, occsionali e cose del genere e ci fu una levata di scudi.
E' chiaro che c'è differenza fr ail barefooter "integrale" comunque lo si voglia definire ed il barefooter "occasionale"; resta il fatto che qui non si fanno distinzioni; chi cammina scalzo è un barefooter, punto.
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http://www.nati-scalzi.org

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Messaggio  lucignolo Gio Mar 14 2013, 21:52

Elan ha scritto:Penso che sia sbagliato in un "movimento di idee" come il nostro, cominciare a fare distinzioni tra i veri barefooters e quelli che non sono degni di questo titolo... lasciamo che ognuno lo sia a modo suo.
Eh, grazie.
Allora è barefooter anche quello che va scalzo solo sul tappeto di casa.
No, non ci siamo.
Il discorso è che il barefooting lo si sente dentro e lo si desidera.
E o lo senti o non lo senti.
Non c'è il vero e non c'è il falso.
C'è solo chi desidera andare scalzo perché lo sente come una necessità e chi lo fa perché è sceso dal letto e non ha trovato le ciabatte.
Insomma, mi sembrano affermazioni un po' fuori fase.
Se vi iscrivete al Club Alpino Italiano è perché amate la montagna e perché vi piace andarci, non perché ogni tanto ci andate in macchina ed ammirate il panorama.
Non è questione di essere degni, è questione di avere voglia di andare scalzo, di poterlo fare ogni volta che si può (ma non una volta all'anno) e di promuovere qualche azione a suo sostegno.
Altrimenti è inutile iscriversi come soci ordinari.
Ci sono tante altre possibilità, senza impegno alcuno.
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Se anche Albione ci tradisce... Empty Cosa faccio

Messaggio  aldo1953 Ven Mar 15 2013, 10:17

Personalmente non ho mai amato essere in qualche modo inquadrato in categorie che accetto solo quando riguardano specifiche attività (sono medico quando faccio il medico, ciclista quando vado in bicicletta e via dicendo ma in realtà il tutto fà la mia persona). Venendo al BF direi questo. Certamente stare scalzo è diventata una necessità, giuro che non riesco più a guidare (bene) se non scalzo, appena mi metto alla scrivania avverto la necessità (quasi un gesto liberatorio per la mente più che per i piedi) di togliere le infradito. Per strada aspetto solo l' occasione giusta per stare scalzo. Ammetto che a volte è diventata una fissazione, cerco apposta le occasioni adatte per farlo e me le pregusto pensando a quando lo farò. Esagerato.... forse, certo sbagliato perchè se considerassi intimamente la cosa normale non ci farei più caso. Ma datemi tempo. Appena posso ne parlo e non lo nascondo a nessuno, solo cerco di individuare le occasioni in cui non mi sentirei a posto. Tra l' altro considero un enorme progresso il fatto di girare sempre in infradito, pensando che solo due anni fa mi sembravano impossibili anche pesanti sandali apppena l' estate era finita. Detto questo non mi importa un gran chè pensare se sono o non sono un barefooter, d' altra parte non mi sento nemmeno sempre un medico, un ciclista o cos' altro possa fare nella vita quotidiana. Detto per inciso e per esempio ho nominato spesso la bicicletta, ma in realtà non la tocco ormai da 6 mesi (per tanti motivi), dunque sono ancora un ciclista o no ? però un po' scalzo ci vado tutti i giorni ! Very Happy

aldo1953

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Messaggio  ALEBO Ven Mar 15 2013, 17:30

Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:E se scalzi fosse lo stesso? Wink
Finché sui giornali di gossip vedremo Cecilia Rodriguez presentarsi scalza ad una cena (cecilia_rodriguez_che_arriva_scalza), sua sorella Belen e Bianca Balti presentarsi scalze sul palco di Sanremo, non ci sarà mai un forte movimento di pressione contro gli scalzi.

Ho visto le fotografie sul sito in cui c'è scritto:"Cecilia, inspiegabilmente scalza nonostante l'abbigliamento ricercato"non capisco proprio perchè una persona dovrebbe andare scalza con un abbiglimento solo trasandato. Poi perchè inspiegabilmente scalza?
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Messaggio  ALEBO Ven Mar 15 2013, 17:36

Altrimenti è inutile iscriversi come soci ordinari.
Ci sono tante altre possibilità, senza impegno alcuno.[/color]
Ho anche socio aggregato
come sono io.
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Messaggio  bfpaul Ven Mar 15 2013, 22:54

aldo1953 ha scritto:Personalmente non ho mai amato essere in qualche modo inquadrato in categorie che accetto solo quando riguardano specifiche attività (sono medico quando faccio il medico, ciclista quando vado in bicicletta e via dicendo ma in realtà il tutto fà la mia persona). Venendo al BF direi questo. Certamente stare scalzo è diventata una necessità, giuro che non riesco più a guidare (bene) se non scalzo, appena mi metto alla scrivania avverto la necessità (quasi un gesto liberatorio per la mente più che per i piedi) di togliere le infradito. Per strada aspetto solo l' occasione giusta per stare scalzo. Ammetto che a volte è diventata una fissazione, cerco apposta le occasioni adatte per farlo e me le pregusto pensando a quando lo farò. Esagerato.... forse, certo sbagliato perchè se considerassi intimamente la cosa normale non ci farei più caso. Ma datemi tempo. Appena posso ne parlo e non lo nascondo a nessuno, solo cerco di individuare le occasioni in cui non mi sentirei a posto. Tra l' altro considero un enorme progresso il fatto di girare sempre in infradito, pensando che solo due anni fa mi sembravano impossibili anche pesanti sandali apppena l' estate era finita. Detto questo non mi importa un gran chè pensare se sono o non sono un barefooter, d' altra parte non mi sento nemmeno sempre un medico, un ciclista o cos' altro possa fare nella vita quotidiana. Detto per inciso e per esempio ho nominato spesso la bicicletta, ma in realtà non la tocco ormai da 6 mesi (per tanti motivi), dunque sono ancora un ciclista o no ? però un po' scalzo ci vado tutti i giorni ! Very Happy
Lo sapevo.
Ovviamente c'è chi ritiene il barefooting un hobby, gradevole e gratificante, ma che non riesce e non riuscirebbe ad andare scalzo in tutte le stagioni, e che facciano, lo chiamiamo via via barefooter estivo, autunnale, tuttelestagioni, integrale?
Credetemi, si rischia di urtare le varie sensibilità non essendovi una definizione accettata della varie "categorie", se posso usare il termine. Ecco perché ho rinunciato a questo modo di impostare le cose.
E' chiaro che secondo me le distinzioni ci sono e non sono però quantitative nel senso che non è la quantità di ore, giorni o km che si sta scalzi a determinare a quale tipologia di barefooter si possa appartenere.
E' anche evidente che non considero barefoter chi si alza dal letto e corre in bagno perché gli scappa la pipì e non si infila le ciabatte!
Quanto al Club è tutto un altro discorso.
Per far parte del Club è necessario essere barefooter e dimostrare di esserlo altrimenti chiunque si voglia chiamare così dovrebbe essere considerato barefooter. Eh, no! E' barefooter e può essere Socio del Club chi scalzo ci va, possibilmente anche in pubblico e non solo in sentieri deserti in montagna e lo abbia dimostrato possibilmente davanti ad altri Soci che possono attestarlo.
Complicato, settario?
No, semplicemente non vogliamo essere presi per i fondelli, quindi diventa Socio chi dimostra di essere quello che dice di esssere. Tutto qui.
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Messaggio  aldo1953 Sab Mar 16 2013, 18:12

ALEBO ha scritto:
Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:E se scalzi fosse lo stesso? Wink
Finché sui giornali di gossip vedremo Cecilia Rodriguez presentarsi scalza ad una cena (cecilia_rodriguez_che_arriva_scalza), sua sorella Belen e Bianca Balti presentarsi scalze sul palco di Sanremo, non ci sarà mai un forte movimento di pressione contro gli scalzi.

Ho visto le fotografie sul sito in cui c'è scritto:"Cecilia, inspiegabilmente scalza nonostante l'abbigliamento ricercato"non capisco proprio perchè una persona dovrebbe andare scalza con un abbiglimento solo trasandato. Poi perchè inspiegabilmente scalza?


Perchè nel comune sentire è inspiegabile che una persona rinunci volontariamente alle scarpe e magari ne tragga anche piacere. E quanto all' abbigliamento ricercato sempre il comune sentire accoppia l' essere scalzi col concetto di sporco/disordinato/trascurato. E proprio per questo cerco in tutte le occasioni in cui vado scalzo di essere irreprensibile per tutto il resto, cosa che d' altra parte mi sembra normale anche prescindendo dai piedi nudi. Al contrario molti "calzati" non hanno la stessa attenzione nemmeno sull' igiene personale... ma tanto non si vede.

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Messaggio  bfpaul Sab Mar 16 2013, 21:46

ALEBO ha scritto:Altrimenti è inutile iscriversi come soci ordinari.
Ci sono tante altre possibilità, senza impegno alcuno.[/color][color=red]
Ho anche socio aggregato come sono io.
Vorrei chiarire una cosa: Né i Soci Ordinari né tantomento i Soci Aggregati prestano giuramento di andare scalzi sempre ovunque ed ogni tempo ... non siamo estremisti.
Iscriversi al Club costa una cifra irrisoria e non è certo quella che frena molti dall'iscriversi, evidentemente le motivazioni sono altre. Giusto per capire:
Il Socio Ordinario del Club permette con la sua quota annuale, di "pagare le spese", cioè di rinnovare il dominio del sito ufficiale e poco più.
Il Socio Aggregato versa una quota che serve giusto a fare la tessera ed a spedirgliela.
Se qualcuno pensa che chissà chi ci guadagni qualcosa, è pazzo; il sottoscritto, tanto per dire, non ha ancora recuperato quanto ha anticipato per la legalizzazione del Club ...
Ci avete mai sentito dire: iscrivetevi! No, perché non è questa la filosofia.
Gli iscritti li vogliamo, ci piacerebbero, ma DEVE essere una scelta LIBERA e CONVINTA e deve essere credibile; non ci interessano i numeri, ci interessano i BAREFOOTERS, che siano reali e motivati perché solo così riusciremo ad essere rispettati come è giusto che sia.
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