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La Notte dei Musei

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Messaggio  Rei Dom Mag 19 2013, 11:41

Per chi non lo sapesse, ieri, 18 maggio 2013, era la serata in cui, dalle 20 alle 24, si poteva entrare gratuitamente in molti musei italiani sparsi per tutta la penisola.
Ovviamente chi abita nelle grandi città era avvantaggiato.
Per esempio, la lista (con qualche riga di spiegazione per ognuno) dei musei aperti a Roma era lunga sei pagine.

Antefatto: nel pomeriggio ho accompagnato una mia amica ed il marito all'AppleStore al centro commerciale di Porta di Roma per far riparare un portatile su cui la cameriera (questa almeno la versione ufficiale confused ) aveva versato sopra dell'acqua.
Ci ha accompagnati una loro amica che non era stata preavvisata del mio scalzismo.
La sua reazione è stata abbastanza standard: "In casa mia si entra solo togliendosi le scarpe, in altri posti vado scalza ma a Roma no, è troppo sporca, mi fa schifo. Però a volte l'ho fatto quando ho rotto un tacco"
L'ultima parte mi è molto familiare.
Nel centro commerciale affollato, solite reazioni standard: 99% non se ne accorgono neppure, gli altri facce sorprese e una ragazza con la faccia schifata.
Reazioni dei negozianti, compresi i neoassunti all'AppleStore che non mi hanno mai visto, zero.
Percentuali nella norma, insomma.

Comunque decidiamo di andare insieme (noi quattro, più una quinta persona che ci avrebbe raggiunto lì, non la folla del centro commerciale Razz ) a visitare uno o due musei la sera.
Decidono loro di andare al Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo di Piazza dei Cinquecento, famoso per custodire due delle copie romane in marmo del Discobolo di Mirone (originale greco in bronzo andato perduto in antichità), la "mummia di Grottarossa" con la sua piccola bambola snodabile, altre bambole antiche compresa quella di Crepereia Tryphaena e molto altro.
Per noi dei Nati Scalzi di lungo corso, che hanno potuto leggere il vecchio Forum, è il luogo dove nel 2006 o 2007 Luthien venne buttata fuori per le crisi isteriche della direttrice che, per problemi psichiatrici, non poteva vedere le persone scalze.

La sera, passo a prendere i miei amici e ci avviamo a piedi (21:30 circa) verso il museo poco lontano.
Incrociamo una ragazza scalza con un paio di ballerine in mano (vesciche?). Gli sguardi si incrociano, sorrido e mi accorgo che lei, prima di ricambiare il sorriso, guarda le mie mani per vedere se anch'io ho le scarpe in mano e si rende conto che non le ho. Poi scompare nel buio dietro di me.
Arriviamo al Museo.
Evidentemente o i problemi psichiatrici sono stati risolti o la direttrice lavora altrove, resta il fatto che quella di ieri è stata la seconda visita al Museo da scalzo e senza problemi.
Cominciamo con la quinta persona che ho incontrato per la prima volta davanti all'ingresso e che chiameremo G.
Anche lei non fa una piega nel vedermi scalzo, anzi, durante la visita, tra una spiegazione su come si strappano gli affreschi ed una nota tecnica su come il Discobolo, come tutte le statue romane, non fosse in un pezzo unico ma vari assemblati, mi ha fatto alcune delle domande standard sullo scalzismo che fanno le persone interessate a capire il fenomeno ma spesso, pur approvandolo, a non praticarlo.
Anche se era più interessata a scoprire come sapessi tutte quelle cose sull'archeologia, sul distacco degli affreschi e sulle tecniche di scultura dell'antica Roma.
"Sono stato fidanzato con un'archeologa".
A voi decidere se con l'archeologa ne parlavamo invece, durante o negli intervalli. lol!

Comunque, ero curioso di vedere le reazioni del personale, visto lo storico precedente, quindi andiamo in ordine:
In cima allo scalone di ingresso, due hostess distribuiscono depliants e spiegano che bisogna passare alla biglietteria per farsi dare il biglietto gratuito per poter entrare.
Reazioni, zero.
Mentre gli altri leggono il depliant, entro nella biglietteria deserta e percorro i cinque metri che mi separano dal bigliettaio, che ha tutto il tempo di esaminarmi dalla testa ai piedi.
Reazione, mi fa un sorriso e mi porge un biglietto, gli faccio segno di volerne cinque, me li da ed io li distribuisco agli altri quattro che nel frattempo sono arrivati.
Passiamo i tornelli all'uscita della biglietteria sotto gli occhi di un sorvegliante gentilissimo che aiuta la mia amica imbranata a far passare il biglietto nel meccanismo timbrante del tornello.
Noto che ha visto i miei piedi: reazioni zero.
Analoghe reazioni ai vari piani da parte della sorveglianza nelle varie sale.
Non perché fossero distratti: se qualcuno allungava la mano per toccare quello che non andava toccato scattavano come molle.
Poi io e G. ci separiamo dagli altri per andare da soli al piano interrato (il -2) a vedere gioielli, monete, bambole e mummia.
Sbagliamo piano e finiamo al -1, il piano degli uffici, dove troviamo la donna delle pulizie che ci indica come andare al piano giusto.
Piedi osservati, reazioni zero.
Stesse reazioni da parte di tutto il personale quando, lasciati gli altri, io e G. siamo andati a visitare le Terme di Diocleziano poco distanti.

E veniamo alla "ggente". Ovviamente, sia a Palazzo Massimo che alle Terme c'era parecchia gente, la maggior parte della quale era più intenta ad osservare le natiche del Discobolo che i miei piedi. Però, circa una decina di persone li ha visti ed ha fatto una faccia sorpresa. Una solo, una ragazza (e con quella del centro commerciale siamo a due!) ha fatto una faccia schifata.
Poi c'è stato il giovanotto, nella durante il trasferimento tra Palazzo Massimo e le Terme, che dopo avermi incrociato ha detto alla sua ragazza: "Hai visto quello? È scalzo!" più sorpreso che scandalizzato. Ma visto che si stavano allontanando non ho sentito la risposta della ragazza.

La relazione finirebbe qui, ma c'è stato un episodio divertente che non c'entra nulla con lo scalzismo.
Ad un certo punto io e G. siamo nella ricostruzione di una delle stanze della Villa di Livia e G. vede una persona che conosce: è un mio collega, che conosco di vista, che lavora per una persona abbastanza conosciuta nel mio ambiente, ma che io conosco solo di fama.
Vista la familiarità tra G. ed il mio collega, G. usa solo i nomi propri: "Ciao, Fabio Massimo, sono la cugina di Marco Valerio..."
Scopro così che G. è la cugina di Marco Valerio, ma non faccio una piega sui nomi, perché li conoscevo già (tra l'altro, mai chiamarli solo Fabio o Marco, non ti rispondono), ma le sette /otto persone vicine sono rimaste a bocca aperta dalla sorpresa, molto di più che se avessero visto uno scalzo aggirarsi per il museo. Very Happy

Devo ricordarmi di raccontarlo all'amica comune che ho con Fabio Massimo, Anna Claudia.
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Messaggio  lucignolo Dom Mag 19 2013, 15:59

Rei ha scritto:.....otto persone vicine sono rimaste a bocca aperta dalla sorpresa, molto di più che se avessero visto uno scalzo aggirarsi per il museo. Very Happy
Mi sono ripromesso di non fare polemiche con te che sei più cocciuto di un mulo ed in questo siamo molto simili.
Però dimentichi che al Nord Italia il diverso non è ben visto.
Eppure sei mantovano, anche se devo riconoscere che nelle escursioni dei barefooters lombardi Mantova è stata la città più carina, pulita ed aperta nei nostri confronti.
Qui c'è qualcosa che non va, il nord ha forte un sentimento di appartenenza ad un popolo che è tenacemente dedito al lavoro (troppo) e che paga la quota maggiore di tasse, un popolo che sta subendo una sorta di invasione extracomunitaria assolutamente non graduale, sia pure, in parte, necessaria, ma troppo simile ad un'ondata di piena.
E manca, proprio per questo motivo, una minima possibilità di adattamento.
Ma non voglio di proposito proseguire.
Siamo popoli nordici dediti al lavoro, fortemente legati al nostro campanile, siamo provinciali e coesi da un malessere condiviso molto simile, purtroppo, a quello della Germania pre-nazista.
C'è la paura, la paura di perdere la propria identità culturale, non c'è una bussola che ci guida, c'è solo l'incertezza del domani.
Non c’è futuro per i giovani, non c’è futuro per i prossimi pensionati.
C’è solo il desiderio di integrazione ad un qualche cosa che oggi ha i confini molto sfumati, ma che risponde solo ad una esigenza vaga: “Sei come me ed allora vai bene, altrimenti sei un potenziale nemico”.
Sono preoccupato non per gli scalzi, ma per il generale concetto di libertà.
Tante guerre, tanti sacrifici, ma noi italiani siamo ancora legati alla concezione territoriale e culturale tipica dei feudi.
Passato il confine del piccolo feudo vedi solo il nemico.
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Messaggio  Rei Dom Mag 19 2013, 17:05

Ma in tutto questo, raccontare almeno un episodio?
Attuale, non i soliti quattro o cinque risalenti a quando ancora circolavano i mammouth.

Ad esempio, qualche lombardo ha provato ad entrare, nel giorno di accesso gratuito, ad un museo?
Escludendo i musei di proprietà comunale a Milano, dove il regolamento vieta di entrare scalzi, come al Museo di Storia Naturale (sigh!), mi pare ne rimangano parecchi altri, di proprietà statale, provinciale o privata.

Come è stato accolto?
Senza una prova sul campo saremmo ancora convinti che al Museo di Palazzo Massimo facessero ancora storie come nel 2006 (o 2007?), ed invece...

Se, in barba ai regolamenti, uno fosse stato accolto male, sarei pronto a sottoscrivere l'analisi di Lucignolo, ma senza una prova concreta, e basandomi anche sul fatto che nella mia terra natale ci torno almeno tre volte l'anno ed anch'io tasto il polso alla situazione, le sue analisi rimangono teorie non provate sul campo, simili alle discussioni sul sesso degli angeli.

P.s.: al di là di andarci scalzi, almeno avete approfittato del fatto che i musei fossero gratuiti per farvi un po' di cultura ed ammirare un po' di bellezza, anche calzati?
Se non l'avete fatto, vergognatevi.
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Messaggio  Elan Lun Mag 20 2013, 10:52

Qui, in Toscana, le reazioni sono quelle descritte da Rei. Prevale l'incuranza (vera o finta non si può sapere), qualche commento sorpreso, qualche gomitata al compagno per fargli vedere "lo scalzo", commenti il più delle volte spiritosi e non offensivi che, non appena attacchi discorso, diventano interessati. Esperienze negative: un gruppo di ragazzini al supermercato, azzittiti con uno sguardo truce e l'ilarità di una tavolata in un ristorante (di cui però non posso giurare che fosse dovuto al mio scalzismo).

Certo dopo avere letto Lucignolo, credo che non andrò scalzo a Brescia Smile . ... o forse sì, chissà, dipende dall' ispirazione.

Tra i miei ricordi giovanili, è rimasto indelebile lo scherno colto nei toni di personaggi da niente (ferrovieri milanesi) avidentemente riferito al mio accento romano di allora... però, non è che fosse insopportabile ... solo fastidioso.

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Messaggio  Rei Lun Mag 20 2013, 15:15

Elan ha scritto:Qui, in Toscana, le reazioni sono quelle descritte da Rei.
E nei musei?
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Messaggio  Elan Mar Mag 21 2013, 11:39

Hum ,,, lo confesso, sono un ignorante e non frequento musei ... proverò a fare una prova.
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Messaggio  lucignolo Mer Mag 22 2013, 01:28

Elan ha scritto:Certo dopo avere letto Lucignolo, credo che non andrò scalzo a Brescia Smile . ... o forse sì, chissà, dipende dall' ispirazione.
Ma, no, no.
Non esageriamo.
Sabato Cristiana sarà mia ospite, prima dell'incontro di sabato sera e di domenica.
Se non scenderà il diluvio universale vorrei portarla a fare un giretto per Brescia.
Non è la prima volta che affronto il centro città scalzo, ma non sono mai entrato in un bar, in un cinema e, men che meno, in un ristorante.
Per strada nessuno mi ha mai sputato esplicitamente in un occhio, certo, quando si varcano i confini di un locale tutto può accadere: sicuramente Brescia non è provinciale come Pavia e lo è persino meno dell'universitaria Padova, ma qui al nord c'è molta diffidenza e parecchia discriminazione.
Si vive in un contesto prevalentemente industriale e non si è abituati ad un turismo variegato e trasgressivo come in zone climaticamente più favorevoli, perciò appare ancora più strano uno scalzo in un ambiente urbano.
In ambienti rurali della bassa lombardia ho scoperto che esistono persone scalze anche nella neve e sono rimasto allibito!
Sto indagando grazie a nuove interessanti conoscenze.
Ecco, qui al nord si è più propensi a criticare lo scalzo, ma c’è bisogno di farsi vedere più che mai.
Il problema non è che non si deve andare scalzi, ma che si rischia di più di incappare in contrasti fastidiosi.
Non facciamo facili ottimismi, perché la realtà è meno rosea di quello che vorremmo, ma evitare di andare scalzi in una città come Brescia, beh, non condivido e mi pare un tantino esagerato.
Sono convinto che, in fondo, i miei concittadini non siano poi così male come potrei avervi fatto credere.
Se l'ho fatto mi dispiace e spero di dovermi scusare con loro.
Altrimenti la vedo dura! Crying or Very sad
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Messaggio  Rei Mer Mag 22 2013, 10:49

lucignolo ha scritto:Non è la prima volta che affronto il centro città scalzo, ma non sono mai entrato in un bar, in un cinema e, men che meno, in un ristorante.
Ed allora come facevi ad essere così sicuro che ti avrebbe maltrattato?
lucignolo ha scritto:Per strada nessuno mi ha mai sputato esplicitamente in un occhio...
Caspita, da quello che scrivevi sembrava che ti succedesse ogni giorno.
lucignolo ha scritto:quando si varcano i confini di un locale tutto può accadere
Potrebbero addirittura conoscere e rispettare il mitico art. 187 e trattarti bene come qualsiasi altro cliente.
lucignolo ha scritto:Se l'ho fatto mi dispiace e spero di dovermi scusare con loro.
E magari anche con chi hai insultato dandogli del fanfarone e del bugiardo solo perché nei locali ci è sempre entrato senta tante paure e le rare, rarissime volte che è stato contestato ha fatto valere i propri diritti senza farsi mettere i piedi in testa.
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Messaggio  lucignolo Mer Mag 22 2013, 22:24

Rei ha scritto:Ed allora come facevi ad essere così sicuro che ti avrebbe maltrattato?
Caspita, da quello che scrivevi sembrava che ti succedesse ogni giorno.
Bastaaaaaa! Mad
Lo hanno fatto da Venezia a Torino.
Ora smettila.
È così difficile da capire?
Eppure continui a mettere in dubbio la mia parola e a darmi del paranoico.
Perché non scrivi privatamente a Paolo Fratter o ad Ares?
Mia moglie per te non conta, ovviamente.
Io sono convinto che il tuo metodo funziona a Roma e nelle città altamente tutistiche, in un caso su dieci e con un paio di babbei di turno.
Qui al nord il contesto cambia.
Tu non mi credi; io, invece, penso che il tuo metodo serve a poco ed in un contesto particolare ed estremamente limitato.
Di qui non mi muovo.
Tu non ti muovi.
Passo e chiudo.
E se insisti chiudo il tread.
lucignolo
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Messaggio  Rei Mer Mag 22 2013, 23:18

lucignolo ha scritto:Lo hanno fatto da Venezia a Torino.
E allora raccontacelo.
lucignolo ha scritto:Eppure continui a mettere in dubbio la mia parola e a darmi del paranoico.
Cito:
"ma non sono mai entrato in un bar, in un cinema e, men che meno, in un ristorante." L'hai detto tu. Ed io non metto in dubbio la tua parola. Solo che se non entri per le tue paure immaginarie, beh, tecnicamente parlano, quella è paranoia.
lucignolo ha scritto:Io sono convinto che il tuo metodo funziona a Roma e nelle città altamente tutistiche,
Giusto, ma non solo in quelle, a quanto risulta dai racconti degli altri postanti.
lucignolo ha scritto:in un caso su dieci e con un paio di babbei di turno.
Che strano, Perché a me, a John e& Jane, a Paolo Selis ed altri funziona sempre, lo sai, una volta c'eri anche tu, ma ti inventi questa cosa dell'uno su dieci che non sta ne in cielo ne in terra e che non ha alcun riscontro nei fatti.
Ma ti serve per insultarmi dandomi del bugiardo e fanfarone perché i fatti non coincidono con le tue invenzioni.
lucignolo ha scritto:Qui al nord il contesto cambia.
Continuo a chiedertelo, ma tu non rispondi, insulti e ti inventi cose come l'uno su dieci: COME CAVOLO FAI A SAPERLO SE NON ENTRI MAI NEI BAR, CINEMA E RISTORANTI (parole tue, non mie)?
lucignolo ha scritto:Tu non mi credi
Portami dei fatti e vedrai che ti credo: il punto è che tu non porti fatti (non entri in bar, cinema e ristoranti) ma solo teorie senza controprova.
lucignolo ha scritto:io, invece, penso che il tuo metodo serve a poco ed in un contesto particolare ed estremamente limitato.
Pensi, immagini, crei fantasie: quali dati porti a sostegno di questa teoria?
Spari una cifra inventata in base ad una tua convinzione che elimina i fatti, non solo quelli che riguardano me, ma anche quelli di quasi tutti i postanti, che scrivono da tutte le città d'Italia, comprese Torino e Venezia e che non incontrano le difficoltà che tu prospetti. Sono tutti dei bugiardi e fanfaroni?
lucignolo ha scritto:Di qui non mi muovo.
Non sia mai che i fatti possano smuoverti dalle tue false credenze.
lucignolo ha scritto:Tu non ti muovi.
Entra in un po' di locali a Brescia, raccontaci quello che succede e poi vediamo: si chiama metodo sperimentale. Io darò un giudizio su Brescia in base a quello e non farò come te che, visto che i fatti sperimentati in tutta Italia, Roma compresa, contraddicono le tue fantasia, non li accetti.
lucignolo ha scritto:Passo e chiudo.
E se insisti chiudo il tread.
Cioè vorresti censurarmi perché mostro le tue teorie per quello che sono: delle pippe mentali senza alcun riscontro sperimentale nei fatti.
PORTA DEI FATTI!!! NON PIPPE MENTALI!!!!

Ah, per la cronaca, non sei tu il moderatore di questo thread.
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Messaggio  Admin Gio Mag 23 2013, 20:21

Flavio e Rei, (in ordine alfabetico) siete incorreggibili.
Ma è mai possibile che non vi facciate sfuggire l'occasione di punzecchiarvi e di rispondervi all'infinito come se fosse una questione di vita o di morte, avere l'ultima parola?
Ve lo dico da amico: Piantatela !!!!
Ve lo ridico da amministratore del Forum: alla prossima, cancello i topic perché le vostre tenzoni non possono monopolizzare il Forum, spero ve ne rendiate conto.
Meditate gente, meditate .....
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http://www.nati-scalzi.org

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Messaggio  Alexey Gio Mag 23 2013, 23:23

Per quanto riguarda la mia esperienza, non ho ancora avuto problemi in giro o nei locali, ma i miei unici problemi provengono proprio dalle persone su cui ti aspetti di poter contare ed essere sostenuto, familari, amici e parenti.
Qui al nord, c'è la tendenza a farsi i fatti propri e a non palesare il proprio pensiero, un pò come dice il proverbio: "piemuntes, fals e curtes", (piemontese falso e cortese), pertanto è difficile capire quale sia la reale percentuale che approvi e quella che tollera, l' unico dato oggettivo che ho in mano in questo momento è che non ho ancora incontrato sulla mia strada un vero e proprio rompiscalzi, vuoi per fortuna, vuoi per altri fattori, o magari proprio perchè sono la netta minoranza...
Quando parlo con la gente di tematiche generali, politica, lavoro, ecc..., ho riscontrato che la visione di Flavio di un Nord chiuso, radicato sui propri valori e limitato verso l' apertura al nuovo e allo "straniero" è ben rappresentativa della media, perlomeno sul campione delle persone con cui ho l' occasione di interfacciarmi ogni giorno.
Non so quanto di questo si possa applicare all' andar scalzi, perchè al momento non ho in mano dati concreti e oggettivi; ovviamente, non so spiegarmi se i miei parenti e amici rappresentano una minoranza della popolazione (sono stato sfortunato, li ho beccati tutti io), oppure rappresentano veramente la media del pensiero comune riguardo all' andar scalzi.
Quello che percepisco al momento, giusto o sbagliato che sia, è che la maggioranza delle persone sia totalmente estranea e ignara dell' andar scalzi, e pertanto la prima reazione è quella di stupore controllato, per non far trasparire a noi in modo plateale le loro sensazioni, seguita da un cercare di capire il perchè, magari dai nostri atteggiamenti o dal nostro abbigliamento, cercando di collocarci in una categoria.
Poi ci sono quelli che se ne fregano, perchè anche se vedono un' elefante rosa che vola non vengono smossi, quelli aperti che chiedono, quelli che spalancano gli occhi o fissano senza dire nulla,e l' ultima, la minoranza, quelli che non riescono a non farsi scappare una frase di disapprovazione o di disgusto.
Pertanto, nel mio caso, non ho problemi a relazionarmi con l' estraneo, perchè chi è o si mostra indifferente non crea nulla, chi chiede e approva mi rende felice, e chi ride o disapprova platealmente è solo un ignorante che non merita attenzione.
L' unica cosa che mi rende triste, è l' indiscutibile disapprovazione delle persone che mi stanno accanto, che capisco perchè deriva più da un loro disagio nell' essere osservati, però ne crea comunque in me altrettanto, anche perchè se io giro da solo e sicuro di me, attiro meno sguardi e critiche, mentre se ho accanto una persona che si sente a disagio, anch' io attiro più occhiate e critiche, alimentando ulteriormente il disagio dell' altro e la sua convinzione che andare scalzi "non si può".

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Messaggio  Elan Ven Mag 24 2013, 10:03

Concordo con le tue esperienze. Il nord è chiuso, diffidente ed ostile? non lo so, non posso dare un giudizio (noto però che la maggior parte degli scalzisiti del nostro circolo è del nord) ... divagando un po' posso dire che il nord ha qualche motivo per essere diffidente verso "gli altri" e parlo di motivi economici. La mia compagna (modenese) mi racontava ieri di avere scoperto con meraviglia che in sicilia le residenze protette per anziani (di buon livello) costano 900 Euro mese ... in Campania lo stesso, ma la Regione rimborsa addirittura il 70% della retta ... a Modena e dintorni costa 2100 - 2200 Euro mensili. Era scandalizzata e si sentiva derubata ... quando le ho fatto notare che l'Emilia (come altre regioni del nord) ha un bilancio positivo, mentre Campania e Sicilia sono voragini ... le è venuta voglia di indossare una camicia verde Smile

Però certamente gli emiliani non sono chiusi, ostili e diffidenti e, ad andare scalzo, non ho mai avuto problemi, anzi, a Carpi abbiamo dei vicini che lo fanno spesso anche loro e non solo in casa.
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