Pasqua Buona

Positivo pomeriggio pasquale che mi ha visto trasformarmi da "barefooterus civilis" frequentatore di asfalti, portici e sampietrini a "barefooterus naturalis".
Mi sono fatto un'oretta di saliscendi in un parco in collina affrontando una varietà di terreni dai prati in fiore, alla terra battuta, al ghiaietto ostile (ahio: un po' troppo ostile...) fino al fango morbido. Camminare scalzi dà evidenti vantaggi in salita, un po' meno in discesa anche perché con il terreno umido a volte si rischia di scivolare. Nel complesso tutto assai  divertente e socialmente meno stressante di un giro in centro. Lo rifarò senz'altro, credo che la primavera sia la stagione migliore per queste escursioni: in estate il terreno si fa più secco e secondo me meno godibile. A voler trovare qualcosa di storto ho rimediato qualche doloretto alla pianta del piede: non sarà che il terreno umido ai barefooteri aestivi fa venire i reumatismi ?

In realtà pare che i dolori articolari, ai tendini, legamenti ecc... non abbiano come causa primaria l'umidità... Nel tuo caso direi che Paul ha ragione, e in molti casi invece essi derivano da uno scorretto equilibrio artro-muscolare ad esempio. I muscoli sono un po' come delle molle e le diverse tensioni degli antagonisti che attraversano un articolazione ad esempio, portano ad un'infiammazione del tendine del muscolo più teso, oppure alla riduzione dello spazio tra le ossa dell'articolazione, che non scorrendo bene provocano attriti che portano ad infiammazioni e problemi cartilaginei, ecc... Questi squilibri possono derivare da abitudini sbagliate, ad esempio, guarda a caso, le scarpe provocano un maggior lavoro di alcuni muscoli (es. quadricipiti), e meno di altri, come femorali, adduttore dell'alluce, ecc.., e questo può portare ad uno squilibrio ai danni delle articolazioni della caviglia, del ginocchio, e su dall'anca fino alla testa. Direi che l'umidità è più un falso mito, il vero nemico sono i processi infiammatori cronici che possono derivare sa vari fattori appunto. In palestra si lavora rilasciando il muscolo teso e lavorando sull'antagonista debole, però come quasi sempre accade, si lavora sull'effetto ma meno sulla causa scatenante.

Ho sperimentato direttamente e in modo drastico, al di là delle mie stesse intenzioni, il rapporto tra umidità e dolori articolari. Domenica pomeriggio stavo facendo due passi scalzo sotto una lieve pioggerellina quando a un paio di chilometri da casa è scoppiato un violento temporale. Ho fatto rapidamente ritorno percorrendo strade semiallagate: è un vero piacere non doversi preoccupare dell'acqua che entra nelle scarpe e centrare tranquillamente tutte le pozzanghere ... Nessun doloretto nuovo il giorno dopo e, nonostante il freschino, neanche un raffreddore   .