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Provocazione: matti-scalzi!

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Messaggio  Young_barefooter Ven Giu 06 2014, 09:52

Ieri pomeriggio, a seguito dell'ennesima rinuncia auto-imposta a stare scalzo per le consuete paturnie (dovevo prendere il treno affollatissimo per tornare a casa dopo il lavoro), stavo riflettendo tra me e me su come io ritengo che gli altri mi vedano:
io parto agitato e nervoso, penso che vedendomi scalzo la maggioranza mi giudichi come "non normale", a quel punto cerco di darmi un contegno e denotare "normalità" a tutti i costi. Ma la cosa mi riesce difficile e l'ansia aumenta fino a rendersi insopportabile, a quel punto resisto come posso e il giorno dopo evito il ripetersi della medesima situazione rinunciando a ripresentarmi scalzo.
In questo modo però accumulo rabbia e frustrazione e scattano ulteriori paranoie - la più comune è quella che, vedendomi con le scarpe il giorno dopo, la gente pensi "eccolo è quel matto che ogni tanto gira scalzo!" - se invece riuscissi a essere scalzo tutti i giorni, forse penserebbero a una scelta precisa e razionale e smetterebbero di guardarmi storto. Così alla fine mi sento nervoso anche con le scarpe!
La cosa assurda è che nel periodo Gennaio-Febbraio ero riuscito a fregarmene sul serio per alcuni giorni, la gente si era abituata a vedermi in stazione scalzo a 3-4°C (una volta aveva pure iniziato a nevicare!) mentre ora che fa caldo mi vedono spesso con le scarpe, a volte senza (io stesso se non amassi camminare scalzo resterei quanto meno perplesso di fronte a un comportamento simile).

Comunque la nuova "idea" è la seguente: se la gente mi giudica come "non normale", perchè io devo sforzarmi di sembrarlo a tutti i costi, visto che mi riesce così difficile? Non sarebbe meglio se me ne fregassi e accettassi di apparire trafelato e agitato e causare diffidenza e sospetto tra i presenti?
In fondo di gente strana è pieno il mondo, basta non aggredire nessuno o costituire pericolo o minaccia per chi sta accanto e il gioco è fatto. Sarei l'ennesimo pazzo in circolazione, tutto qui (anzi, viaggerei in treno più comodo perchè ho visto che la gente non si siede accanto a me se sono scalzo - magari se mi lavassi un po' meno aggiungerei anche un deterrente "chimico"!)

Mi ricollego al concetto Pirandelliano della "maschera" che la società moderna ci impone di indossare, sacrificando i nostri ideali e la nostra vera essenza sull'altare dell'accettazione sociale a tutti i costi.
I cosiddetti "matti" invece, la maschera non la portano in quanto a causa della loro condizione (spesso attribuita dagli altri) non devono rendere conto alla società riguardo il proprio agire e comportarsi, e men che meno preoccuparsi di come gli altri li giudicano.
Magari poi perseverando nella condizione di matto-scalzo ci prendo l'abitudine e riesco poco per volta a superare le paturnie!
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Messaggio  Young_barefooter Ven Giu 06 2014, 10:01

young_barefooter ha scritto:Ieri pomeriggio, a seguito dell'ennesima rinuncia auto-imposta a stare scalzo per le consuete paturnie (dovevo prendere il treno affollatissimo per tornare a casa dopo il lavoro), stavo riflettendo tra me e me su come io ritengo che gli altri mi vedano:
io parto agitato e nervoso, penso che vedendomi scalzo la maggioranza mi giudichi come "non normale", a quel punto cerco di darmi un contegno e denotare "normalità" a tutti i costi. Ma la cosa mi riesce difficile e l'ansia aumenta fino a rendersi insopportabile, a quel punto resisto come posso e il giorno dopo evito il ripetersi della medesima situazione rinunciando a ripresentarmi scalzo.
In questo modo però accumulo rabbia e frustrazione e scattano ulteriori paranoie - la più comune è quella che, vedendomi con le scarpe il giorno dopo, la gente pensi "eccolo è quel matto che ogni tanto gira scalzo!" - se invece riuscissi a essere scalzo tutti i giorni, forse penserebbero a una scelta precisa e razionale e smetterebbero di guardarmi storto. Così alla fine mi sento nervoso anche con le scarpe!
La cosa assurda è che nel periodo Gennaio-Febbraio ero riuscito a fregarmene sul serio per alcuni giorni, la gente si era abituata a vedermi in stazione scalzo a 3-4°C (una volta aveva pure iniziato a nevicare!) mentre ora che fa caldo mi vedono spesso con le scarpe, a volte senza (io stesso se non amassi camminare scalzo resterei quanto meno perplesso di fronte a un comportamento simile).

Comunque la nuova "idea" è la seguente: se la gente mi giudica come "non normale", perchè io devo sforzarmi di sembrarlo a tutti i costi, visto che mi riesce così difficile? Non sarebbe meglio se me ne fregassi e accettassi di apparire trafelato e agitato e causare diffidenza e sospetto tra i presenti?
In fondo di gente strana è pieno il mondo, basta non aggredire nessuno o costituire pericolo o minaccia per chi sta accanto e il gioco è fatto. Sarei l'ennesimo pazzo in circolazione, tutto qui (anzi, viaggerei in treno più comodo perchè ho visto che la gente non si siede accanto a me se sono scalzo - magari se mi lavassi un po' meno aggiungerei anche un deterrente "chimico"!)

Mi ricollego al concetto Pirandelliano della "maschera" che la società moderna ci impone di indossare, sacrificando i nostri ideali e la nostra vera essenza sull'altare dell'accettazione sociale a tutti i costi.
I cosiddetti "matti" invece, la maschera non la portano in quanto a causa della loro condizione (spesso attribuita dagli altri) non devono rendere conto alla società riguardo il proprio agire e comportarsi, e men che meno preoccuparsi di come gli altri li giudicano.
Magari poi perseverando nella condizione di matto-scalzo ci prendo l'abitudine e riesco poco per volta a superare le paturnie!

Mi auto-quoto per una piccola precisazione: spero di non spaventare i nuovi arrivati!
In questo forum non sono tutti fulminati come il sottoscritto - c'è anche tanta brava gente "normale"...   Laughing  Laughing  Laughing

Tra l'altro in questi giorni sono felice ma particolarmente teso e agitato per l'imminente mio divenire papà per la seconda volta I love you. In famiglia siamo tutti in trepidante attesa (in particolar modo mia moglie - chissà perchè poi...?!).
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Messaggio  icenic89 Ven Giu 06 2014, 11:07

young_barefooter ha scritto:
young_barefooter ha scritto:
Mi auto-quoto per una piccola precisazione: spero di non spaventare i nuovi arrivati!

io che sono un nuovo arrivato non mi sono spaventato, forse perchè la vedo un po' come te...però io non ho ancora abbandonato del tutto le scarpe (e non so se ce la farò) per il motivo che sono un po' schifiltoso...alcune cose ci vorrà molto molto tempo prima che riesca ad assimilarle...tipo andare scalzi sui treni...vedendo cosa e chi gira sui treni non me la sento proprio (e qui mi darete tutti contro...xd)

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Messaggio  Young_barefooter Ven Giu 06 2014, 11:33

icenic89 ha scritto:
io che sono un nuovo arrivato non mi sono spaventato, forse perchè la vedo un po' come te...però io non ho ancora abbandonato del tutto le scarpe (e non so se ce la farò) per il motivo che sono un po' schifiltoso...alcune cose ci vorrà molto molto tempo prima che riesca ad assimilarle...tipo andare scalzi sui treni...vedendo cosa e chi gira sui treni non me la sento proprio (e qui mi darete tutti contro...xd)

Ti capisco.
In effetti alle prime esperienze scalze il discorso sporcizia può fare più impressione rispetto alla reale entità del problema.
Un po' per l'educazione ricevuta, un po' per abitudine o per certi messaggi "terroristici" da parte di chi vorrebbe propinarci prodotti per "combattere i germi", si vive un po' nel terrore normalmente, figuriamoci a pensare di affrontare il mondo esterno a piedi nudi!
E magari alla fine ci si abitua ad accettare rischi ben più concreti (fumo, polveri sottili, malattie sessualmente trasmissibili ecc.) ma meno "appariscenti" rispetto al colore nero che la pianta dei piedi assume dopo una camminata in città o di fronte ai ricordini che qualche incivile lascia per terra.
Ci si illude di vivere in ambienti "sterili" ma che in realtà tali non sono. E progressivamente si diventa sempre più "fragili", biologicamente il nostro corpo non è più in grado di far fronte alle minacce esterne.

Dai ora sto un po' esagerando, comunque allo sporco ci si deve abituare.
Per esperienza personale posso dire che una persona sana, col sistema immunitario che funziona correttamente e senza ferite aperte sui piedi, molto difficilmente si procurerà del "danno biologico" camminando scalzo.
Anzi: sempre personalmente ho riscontrato un progressivo rafforzamento delle difese immunitarie, da quando cammino scalzo abbastanza frequentemente non ho più preso influenze o altri mali "di stagione" - e ho notato un ENORME miglioramento della mia capacità di sopportazione del freddo (praticamente ora anche di inverno mi copro 1/3 rispetto a prima della "barefoot-age" - per amici, familiari e colleghi sono diventato una specie di alieno).
In genere anche gli agenti patogeni (a parte le spore del tetano) se esposti per qualche ora alla luce solare e agli elementi atmosferici perdono efficacia (spero di non aver detto bestialità - i "colleghi" più esperti confermino!).
Altro discorso sono i vetri - quelli sono tosti e non sempre è così facile individuarli, ma anche qui è dura farsi davvero male, in genere i fondi di bottiglia sono ben visibili, a meno che uno non sia ipovedente. Complessivamente direi che il bilancio rischi/benefici tende di molto vero i benefici...

Per concludere, con un certo allentamento e molta attenzione si riesce ad affrontare quasi qualunque situazione ambientale.
La vera sfida è superare il giudizio altrui, quello si che è tosto e difficile da vincere!
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Messaggio  Young_barefooter Ven Giu 06 2014, 11:44

Ora vado un po' off-topic rispetto all'argomento iniziale "sporcizia & dintorni", aggiungendo che, sempre secondo la mia modestissima visione personale, se il camminare scalzi fosse maggiormente accettato e diffuso ci sarebbero vantaggi non indifferenti per tutti:

  • Maggiore pulizia di strade e ambienti pubblici vari;
  • Gente più sana e più felice;
  • Meno problemi di salute legati a postura/scarpe scomode ecc;
  • Gente meno "freddolosa" e incline ad ammalarsi per niente;
  • Più sensibilità e accettazione delle diversità nel prossimo;
  • Meno attenzione per le apparenze a discapito della vera essenza delle persone;
  • ...


Direi che la lista potrebbe continuare con altrettanti argomenti validi!
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Messaggio  bfpaul Ven Giu 06 2014, 12:22

young_barefooter ha scritto:
icenic89 ha scritto:
io che sono un nuovo arrivato non mi sono spaventato, forse perchè la vedo un po' come te...però io non ho ancora abbandonato del tutto le scarpe (e non so se ce la farò) per il motivo che sono un po' schifiltoso...alcune cose ci vorrà molto molto tempo prima che riesca ad assimilarle...tipo andare scalzi sui treni...vedendo cosa e chi gira sui treni non me la sento proprio (e qui mi darete tutti contro...xd)

Ti capisco.
In effetti alle prime esperienze scalze il discorso sporcizia può fare più impressione rispetto alla reale entità del problema.
Un po' per l'educazione ricevuta, un po' per abitudine o per certi messaggi "terroristici" da parte di chi vorrebbe propinarci prodotti per "combattere i germi", si vive un po' nel terrore normalmente, figuriamoci a pensare di affrontare il mondo esterno a piedi nudi!
E magari alla fine ci si abitua ad accettare rischi ben più concreti (fumo, polveri sottili, malattie sessualmente trasmissibili ecc.) ma meno "appariscenti" rispetto al colore nero che la pianta dei piedi assume dopo una camminata in città o di fronte ai ricordini che qualche incivile lascia per terra.
Ci si illude di vivere in ambienti "sterili" ma che in realtà tali non sono. E progressivamente si diventa sempre più "fragili", biologicamente il nostro corpo non è più in grado di far fronte alle minacce esterne.

Dai ora sto un po' esagerando, comunque allo sporco ci si deve abituare.
Per esperienza personale posso dire che una persona sana, col sistema immunitario che funziona correttamente e senza ferite aperte sui piedi, molto difficilmente si procurerà del "danno biologico" camminando scalzo.
Anzi: sempre personalmente ho riscontrato un progressivo rafforzamento delle difese immunitarie, da quando cammino scalzo abbastanza frequentemente non ho più preso influenze o altri mali "di stagione" - e ho notato un ENORME miglioramento della mia capacità di sopportazione del freddo (praticamente ora anche di inverno mi copro 1/3 rispetto a prima della "barefoot-age" - per amici, familiari e colleghi sono diventato una specie di alieno).
In genere anche gli agenti patogeni (a parte le spore del tetano) se esposti per qualche ora alla luce solare e agli elementi atmosferici perdono efficacia (spero di non aver detto bestialità - i "colleghi" più esperti confermino!).
Altro discorso sono i vetri - quelli sono tosti e non sempre è così facile individuarli, ma anche qui è dura farsi davvero male, in genere i fondi di bottiglia sono ben visibili, a meno che uno non sia ipovedente. Complessivamente direi che il bilancio rischi/benefici tende di molto vero i benefici...

Per concludere, con un certo allentamento e molta attenzione si riesce ad affrontare quasi qualunque situazione ambientale.
La vera sfida è superare il giudizio altrui, quello si che è tosto e difficile da vincere!

Ma lo sai che mi fai una rabbia da matti, Young!
Hai detto molto bene, benissimo qui sopra nella risposta ad icenic89 (forse l'unico appunto è sulle spore del tetano) e poi anche sul fatto che non sono le difficoltà "fisiche" a creare davvero problemi, quanto quelle psicologiche. Sai tutto e lo riassumi anche molto bene e poi ti fai un sacco di pippe mentali  ad andare scalzo.
Allora, direi questo per te e per chiunque si fa bloccare da paturnie pesicologiche:
Tu fai conto che il tuo "stato normale è "scalzo" e non il contrario e convinciti che non sei tu ad essere in difficoltà quando sei scalzo, ma chi ti vede.
Non ci credi?
Dimmi, quante persone SCALZE sei preparato ad incontrare quando esci di casa, quando sali sul treno, quando fai qualsiasi cosa? Rispondo io per te: NESSUNA!
Ecco perché dico che sono gli altri in difficoltà; razionalmente dobbiamo ammettere che nessuno si aspetta di incontrare uno che va scalzo o è preparato a reagire ad una cosa così rara. Quindi reagisce sorpreso sconvolto o magari anche schifato.
E' la reazione NORMALE, dobbiamo mettercelo in testa; ora, se noi abbiamo un atteggiamento che sia meno che disinvolto, appariamo come fuori posto e possiamo passare per "matti".
Ecco perché escluderei la tua idea manifestata in altro topic, di apparire quasi come "matti".
No, tu vai tranquillo, dritto come un fuso, le tue scarpe sono i tuoi piedi e basta.
Ti preoccupi se la tua cravatta non piace a qualcuno? Vorrei ben vedere! E così, STRAFREGATENE di cosa pensano gli altri del fatto che porti i piedi scoperti.
Fai questo esercizio, esci di casa scalzo e mettiti le scarpe solo al lavoro perché lì c'è un dresscode da rispettare e non sei un selvaggio, ma fuori da lì fai quello che ti pare. Non guardare gli altri come non faresti se avessi le scarpe e comportati come se tu le avessi.
In effetti tu le hai, sono gli altri che non le vedono. Vedrai che ce la fai!!

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Messaggio  Young_barefooter Ven Giu 06 2014, 15:40

Sono contento di non aver detto eresie!
E fa arrabbiare molto anche me come si suol dire "predicare bene e razzolare male"!.
Purtroppo la mia mente è uno dei grandi misteri dell'umanità, magari se un giorno ritrovassi il libretto di istruzioni, potrei davvero iniziare a capirci qualcosa...

Comunque grazie per i tuoi consigli, Bfpaul. Spero di farne tesoro!
Mi rendo conto che quasi sempre le paturnie sono solo nella mia testa. A parte infatti l'episodio dei poliziotti di qualche mese fa (dove francamente me la sono abbastanza cercata) direi che praticamente NESSUNO fino ad ora ha mai avuto qualcosa di ridire apertamente o mi ha impedito di entrare o di fare qualcosa. Qualche sguardo credo sia inevitabile, ma divieti e reazioni eccessive MAI.
La mia è una sorta di ansia "preventiva": nel timore di andare in panico perchè qualcuno chissà cosa dirà, mi porto avanti andando in panico direttamente senza nemmeno provarci. In questo modo sul momento mi pare di provare sollievo perchè mi sento sgravato di un peso, però poi alla lunga continuo a rimuginare sulla ennesima occasione sprecata e resto teso e nervoso (anche perchè arrivo a casa coi piedi "lessati").

Partire direttamente scalzo al mattino ci ho provato tante volte ma ci sono una serie di motivi pratici che rendono la cosa un po' problematica: prima di tutto arrivato al lavoro i piedi sono già molto sporchi, non sempre ho modo di lavarli come a casa e perciò rimettere le scarpe chiuse per 7-8 ore filate non è il massimo - e purtroppo sandali e infradito qua da me al lavoro sono un po' tabù (nonostante l'ambiente giovane e molto poco formale) - ovvero: non c'è nessun divieto esplicito, ma ho sentito svariate volte i colleghi di ufficio sparlare alle spalle di quei fortunati che osano presentarsi in pantaloncini e infadito/sandali (ebbene sì ce ne sono!). Sinceramente la vita lavorativa è già molto spesso dura, e non mi va di complicarmela e men che meno dover fornire spiegazioni per cose così semplici e ovvie a un branco di "capre" (con rispetto parlando per quelle vere).
Come se non bastasse, la strada più diretta per giungere a piedi (nudi) al mio luogo di lavoro è "pericolosa" in quanto è percorsa anche da vari colleghi che potrebbero sorprendermi con le mie calzature nature (dando quindi origine a vari drammi psicologici nella mia testa bacata), dovrei quindi percorrere una strada alternativa ma più lunga, con vari luoghi adatti a ricalzarmi giunto nelle vicinanze dell'ufficio. Quanto invidio la cabina telefonica di Clark Kent!

All'uscita dal lavoro invece è tutto più semplice in quanto posso rimanere scalzo fino a destinazione (ammesso che riesca a scalzarmi) e anche la probabilità di incontrare colleghi è ridotta in quanto esco piuttosto presto al pomeriggio. Ma vedo che sto ancora facendo pippe mentali!
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Messaggio  Grand Choeur Ven Giu 06 2014, 16:06

Penso che, al riguardo dell'ambiente lavorativo, dovresti farti qualche chiacchierata con marco53.
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