Scalzi ma anche in salute

Se volete andare scalzi ma anche mantenervi in salute evitate di fare visite turistiche nel mese di luglio in giornate di sole dalle 12 alle 14 in città italiane prive di chilometri di portici (quindi tutte al di fuori di Bologna). Partireste avvertendo un piacevole calore salire dall'asfalto, poi marcereste contenti tra i monumenti assaggiando gli antichi lastroni, il selciato e tutti i tipi di pavimentazione che un centro cittadino può offrire. Vi fermereste a mangiare all'aperto senza alcun problema in un locale del centro, poi assai soddisfatti vi avviereste verso la vostra auto realizzando improvvisamente che, usciti dal centro, la temperatura dell'asfalto si è alzata di almeno dieci gradi, e che oltretutto alcune nuvolette passeggere hanno cancellato sul terreno la distinzione tra luce ed ombra con ciò rendendo problematico prevedere la temperatura del terreno.  Mentre dispiaciuti, facendo ricorso ad anni di "mestiere", vi avvicinate rapidamente alla vostra vettura potreste essere avvicinati da un cordiale signore che vi chiede con sincero interesse perché non avete le scarpe, e sareste costretti a spiegare fantozzianamente come camminare a piedi nudi faccia molto bene quasi sempre (proprio mentre state affondando nel quasi...). Raggiunta la macchina, per questa volta senza danni, capireste l'importanza per un barefooter di portare con sé un paio di infradito oppure un briciolo di buon senso.
P.S: ovviamente questo è un racconto del tutto ipotetico: chi sarebbe così sciocchino da avventurarsi scalzo in una città italiana (ad es. Ravenna) nel mese di luglio in una giornate di sole dalle 12 alle 14   ?

Questo racconto è esattamente quello che mi è successo ad Assisi un paio di anni fa.

Ieri Roma centro, accompagnando mia figlia (con il resto della famiglia) che deve fare una ricerca sui monumenti di Roma.
Dopo le 13 ho retto un po, ma alla fine una chilometrata tutta assolata l'ho fatta in infradito.   

Ogni riferimento al racconto "Se" di Kafka è puramente casuale?

Elan ha scritto:Ogni riferimento al racconto "Se" di Kafka è puramente casuale?

Davvero casuale... non ricordo di averlo letto.

E' un racconto composto da solo due frasi, di cui la prima comincia con "se"

Eh si, meno male che qui da noi non ha ancora fatto veramente caldo, perché l'asfalto rovente non è di certo la mia superficie preferita, molto meglio il ghiaccio. L'anno scorso me la sono cavata in ferie senza nessuna calzatura, ma c'era anche della buona ombra e evitavo le ore più calde, visto che odio da morire il caldo... Facendo una ricerca sul mio cognome pare infatti che abbia origini vichinghe 😄 a proposito, la settimana scorsa,30 gradi, entro in un negozio e un signore mi fa:" occhio che ti prendi il raffreddore!!" Ma basta, speravo che almeno a luglio questo disco rotto andasse in ferie...chissà se mi vede a dicembre sulla neve, chiama il parroco per l'estrema unzione 😉