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Barefooters, persone interessanti?

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Messaggio  bfpaul Sab Ago 16 2008, 18:39

Augusto ha scritto:Se scrivo qui è per due motivi:

1. Perché nonostante molti controesempi sono sempre convinto che i bf debbano essere persone più "interessanti" della media
2. Perché attraverso il forum ho conosciute due persone eccezionali e ho voglia di ricambiare questo regalo straordinario.
Hanno risposto C.S. e Flavio e poiché il discorso è interessante, voglio riportarlo in maggiore evidenza.

Flavio ha scritto: Sicuramente chi va scalzo È interessante, ma non necessariamente simpatico, amichevole, intelligentissimo o con idee condivisibili da tutti, perchè siamo vari come il resto del mondo, con l'aggravante di essere un po' particolari e con un carattere che di solito è forte.
Sono felice che tramite il forum tu abbia avuto l'opportunità di conoscere due persone eccezionali; sì, è un regalo straordinario.
Direi che è assolutamente vero.


contessa scalza ha scritto:Penso che entrambe le cose possano pacificamente coesistere senza frustrazioni, basta avere chiaro in mente che essere un nato-scalzo non esclude la possibilità di essere in entrambi i modi e che il partecipare al forum come agli incontri non è un obbligo nè una forzatura, ma una possibilità di interscambio e di ritrovo.
E anche qui, il discorso è corretto.
Beh, e allora? Hanno ragione tutti e due, che scoperta!
In sostanza, è certo che un barefooter è una persona interessante per chi ha curiosità e non è succube di una serie di condizionamenti che portano a "stare lontani" se non criticare - sopratutto a bocca chiusa - chiunque non sia omologato col modo di pensare comune.
Chi ha curiosità e non ha paura di niente e di nessuno, può chiedere ed informarsi, noi siamo sempre disponibili a spiegare ed a spiegarci, perchè per fare ciò che facciamo abbiamo motivazioni più interessanti di quelli che rifiutano il dialogo e vedono quasi come potenziali nemici coloro che non hanno i loro canoni di giudizio.
Esagero, ma attenzione: questa può essere l'anticamera del razzismo; ecco perchè abbiamo l'esigenza di far conoscere il nostro modo di vivere, che sia stabile o limitato alle occasoni che ci ispirano di più.

Vale la pena di richiamare alcune affermazioni più volte espresse:
- partecipare al forum o agli incontri è il risultato di una libera scelta; per la prima ci si deve registrare con apposita procedura e il risultato dovrebbe essere che 124 persone (se non ricordo male) dovrebbero scrivere qui, ma per ragioni misteriose quelli che scrivono saranno 1/10; per la seconda non c' è mai stata una sola pressione "ufficiale" da parte del sito nè del Forum. Poi, le persone più socievoli hanno fatto inviti, anche pressanti forse, con la voglia di conoscere altre persone, e giusto perchè ritengono - mi pare - che i barefooters siano persone "interessanti".
- mi pare opportuno distinguere fnalmente fra "raduni" ed "incontri".
Chiamerei raduni quelli annuali, organizzati ufficialmente dandone notizia sul Forum, e rivolti dal Club dei NatiScalzi a tutti i barefooters italiani, conosciuti e non e che sono considerati "attività" istituzionale.
Direi invece incontri quelli che vengono organizzati da singoli o gruppi già affiatati, che ne danno notizia sul Forum e che sono considerati "attività" del Club stesso in ambito locale.
- alcuni, ed hanno ragione pure loro, non desiderano conoscere personalmente altri barefooters perchè ritengono che voler conoscere una persona perchè va scalzo sia una cosa con poco senso, che l'amicizia non si fonda su questo ma su interessi comuni più importanti. Un po' come dire: non mi interessa conoscere quelli che sono biondi o hanno gli occhi verdi come me, perchè dovrei voler conoscere gli altri che vanno scalzi? O diventare loro amico?
Su questo, personalmente e con tutto il rispetto, non sono d'accordo. Non mi sognerei mai di insistere per far cambiare idea a nessuno, ma non condivido.
Anche perché sicuramente se conosco persone che vanno scalze le ritengo interessanti (e torniamo al discorso già fatto) e poichè sono socievole vorrei capire come e perchè. E poi se ci diventerò amico si vedrà! Ma perchè negarmi la possibilità? Certo, al primo approccio si parla di "barefooting", ma se ce ne saranno altri è mai possibile che il discorso verta sempre e solo su quell'argomento?
E' ovvio che ci saranno altri discorsi da fare, altri lati della personalità da scoprire a vicenda. Un nostro socio si è sposato da poco e la moglie la prima volta che l'ha visto ha chiesto come mai andava scalzo. Ci saranno stati altri argomenti che il barefooting fra loro, o no?

Quindi:
Benvenuto a chi viene e verrà con noi ad incontri e raduni!
Grazie a chi diventerà nostro Socio!
Grazie anche a chi ci farà la cortesia, avendone avuto la possibilità, di scrivere sul forum!

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Messaggio  Marco53 Mar Set 02 2008, 09:20

Grazie invece al sito perché esiste. Grazie al Forum perché ci si può confrontare. Grazie a tutti quelli che ci scrivono e ci leggono (anche se non scrivono).
Se non fosse per i siti sui camminatori scalzi i miei piedi forse sarebbero ancora costretti nella morsa delle scarpe o a piccole fughe solitarie, notturne o all'estero. E' anche grazie a questi siti che uno comincia a rendersi consapevole che non c'é nulla di male a stare senza scarpe salvo valutarne i famosi rischi che tutti ti chiedono (freddo, schegge, merde di cane, siringhe...). Ed è grazie ai nati-scalzi che anche io ho superato certe paure inconsce, molto stupide se si pensa che ci sono voluti quasi 40 anni da quando ho manifestato il desiderio di stare senza scarpe anche fuori dalle spiagge.
Già. Non sono più giovanissimo e mi rendo conto di essermi perso mezzo mondo in paure per non aver saputo liberare prima i miei piedi dalla convenzione delle scarpe. Prima guardando con invidia gli altri (1969, primo approccio con piedi nudi a spasso in montagna sulle Dolomiti, quando la propria mente pensa di vederli solo al mare).
Avevo 16 anni, ma la mia prima vera passeggiata scalza è stata a 18, poco dopo aver preso la patente. E a Lugano. Ci ero andato con amici e la piccola Innocenti Mini Minor 850 (si chiamava così per esteso) di mia madre, mitica vetturetta che rimpiango ancora. Ho guidato scalzo tutto il tempo, pigiando quel piccolo francobollo di metallo che era l'acceleratore della Mini coi miei 45 quasi-46 senza scarpe. Una volta arrivato a Lugano, la giornata era bella e calda, parcheggiai nel primo parcheggio coperto che avevo trovato... un po' in periferia e.... decisi di lasciare le scarpe dentro l'auto. Che bello!
Da allora non ho più smesso di apprezzare qualche passeggiata scalza, via via sempre più lunga.
Oggi sono ancora alle prese con qualche finto sandalo per passeggiare tranquillo nella mia Torino, ma stamattina ho nuovamente sfilato le Birkenstock e, tenendole in mano, ho attraversato i Giardini Reali, la salita della Prefettura, tutta Piazza Castello e parte di via Roma, completamente scalzo, già con molta gente in giro che non ho degnato di uno sguardo, così da non incrociare i loro, e sono arrivato a via Bertola dove ho preso un bus per venire in ufficio (rimettendo però i sandali)...
Domenica scorsa, con un amico scarpato, ho voluto fare con lui un giro tanviario e per la prima volta sono stato per Torino, su un tram, con i finti sandali e il fondo dei piedi a contatto con la vettura tranviaria...
Insomma, sto anche scoprendo, piano piano, di poter camminare scalzo o quasi, press'a poco dappertutto e che ce la potrò fare benissimo anche senza i finti sandali... Mi serve solo più poco tempo e mi sarò liberato anche di quelli... Wink
E questo grazie a questo piccolo "strampalatissimo" forum e alle persone che lo hanno avviato (Franco) e che lo gestiscono (Paolo), con tanta passione.
Perciò sono convinto che anche raccontare queste nostre piccole vittorie sulle convenzioni sociali, sul conformismo imperante, sia di incoraggiamento a - spero - tante anime (e piedi) libere che ancora si sentono un po' timorose di aprirsi.
Saluti nati-scalzi.
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Messaggio  Aryaqua Mar Set 02 2008, 12:49

In effetti fare un raduno per parlare solo di piedi lo troverei oltremodo riduttivo. Del resto frequentando un po' il forum più o meno si capisce il motivo che ha spinto l'uno o l'altro a togliere le scarpe, quindi penso che se avrò l'occasione di incontrare qualcuno del forum gli argomenti saranno diversi (sicuramente si parlerà anche di quello, ma non solo). Da quando mi sono iscritta qui leggo regolarmente tutti i commenti, anche se scrivo poco. Non lo so, per me stare scalza è una cosa talmente naturale che mi sembra un po' strano scrivere un post per ogni nuova esperienza. Ma da quel che ho capito il mio vissuto, anche se a me sembra insignificante, può invece essere di grande aiuto per gli altri. Dunque racconto brevemente i miei "progressi" da quando mi sono iscritta qui ed ho virtualmente conosciuto altri scalzi, part time come me o full time. Due sabati fa abbiamo deciso di fare una grigliata, e come sempre quando si decide di fare una grigliata... piove! Ma io ho insistito per fermarci un po' ad aspettare, e la mia pazienza è stata ricompensata con un pomeriggio fresco e soleggiato. Eravamo in un prato appositamente attrezzato, a cui si arrivava attraverso un sentiero nel bosco. Tutti con scarpe da ginnastica, io... sandaletti (per attraversare il bosco, che è pieno di rovi). Una volta lì ho passato tutto il giorno scalza nel prato, andando avanti e indietro per grigliare le verdure e giocando a rincorrerci col mio cane. E' stato bellissimo! I commensali non hanno avuto nessun problema a convivere con me e cane versione selvaggia Smile
Sabato scorso ho partecipato ad una dimostrazione in piazza di Qwan Ki Do, la mia arte marziale, ad Ovada. Ovviamente la si pratica scalzi. Solo che da quando ho tolto i sandali, alle 20.30, a quando sono rientrata a casa a Genova, alle 1.00, non li ho più rimessi. La cosa più bella è stata passeggiare per le vie di Ovada, circondata dalla folla di gente che vagava tra bancarelle e negozi aperti, e poi l'adunata sullo stradone principale per vedere i fuochi d'artificio, ed io serenamente scalza che non mi curavo di niente e di nessuno (incredibile, nemmeno una schifezza pestata, e nessuno schiacciamento nonostante il marasma).
Anche se ancora ho qualche difficoltà ad uscire senza sandali almeno una volta al giorno mi faccio qualche pezzo di strada a piedi nudi, spesso la sera quando portiamo a spasso il cane, ma anche quando torniamo da un pomeriggio al mare. Semplicemente torno dalla spiaggia mettendo i sandali nello zainetto, e lì non mi faccio problemi nemmeno se è ancora giorno. Diciamo che sto migliorando rapidamente, e questo senza dubbio lo devo a voi che scrivete qui Smile -persone oltremodo interessanti!-
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Messaggio  bfpaul Mar Set 02 2008, 17:06

Aryaqua ha scritto:In effetti fare un raduno per parlare solo di piedi lo troverei oltremodo riduttivo. Del resto frequentando un po' il forum più o meno si capisce il motivo che ha spinto l'uno o l'altro a togliere le scarpe, quindi penso che se avrò l'occasione di incontrare qualcuno del forum gli argomenti saranno diversi (sicuramente si parlerà anche di quello, ma non solo). Da quando mi sono iscritta qui leggo regolarmente tutti i commenti, anche se scrivo poco. Non lo so, per me stare scalza è una cosa talmente naturale che mi sembra un po' strano scrivere un post per ogni nuova esperienza. Ma da quel che ho capito il mio vissuto, anche se a me sembra insignificante, può invece essere di grande aiuto per gli altri. Dunque racconto brevemente i miei "progressi" da quando mi sono iscritta qui ed ho virtualmente conosciuto altri scalzi, part time come me o full time. Due sabati fa abbiamo deciso di fare una grigliata, e come sempre quando si decide di fare una grigliata... piove! Ma io ho insistito per fermarci un po' ad aspettare, e la mia pazienza è stata ricompensata con un pomeriggio fresco e soleggiato. Eravamo in un prato appositamente attrezzato, a cui si arrivava attraverso un sentiero nel bosco. Tutti con scarpe da ginnastica, io... sandaletti (per attraversare il bosco, che è pieno di rovi). Una volta lì ho passato tutto il giorno scalza nel prato, andando avanti e indietro per grigliare le verdure e giocando a rincorrerci col mio cane. E' stato bellissimo! I commensali non hanno avuto nessun problema a convivere con me e cane versione selvaggia Smile
Sabato scorso ho partecipato ad una dimostrazione in piazza di Qwan Ki Do, la mia arte marziale, ad Ovada. Ovviamente la si pratica scalzi. Solo che da quando ho tolto i sandali, alle 20.30, a quando sono rientrata a casa a Genova, alle 1.00, non li ho più rimessi. La cosa più bella è stata passeggiare per le vie di Ovada, circondata dalla folla di gente che vagava tra bancarelle e negozi aperti, e poi l'adunata sullo stradone principale per vedere i fuochi d'artificio, ed io serenamente scalza che non mi curavo di niente e di nessuno (incredibile, nemmeno una schifezza pestata, e nessuno schiacciamento nonostante il marasma).
Anche se ancora ho qualche difficoltà ad uscire senza sandali almeno una volta al giorno mi faccio qualche pezzo di strada a piedi nudi, spesso la sera quando portiamo a spasso il cane, ma anche quando torniamo da un pomeriggio al mare. Semplicemente torno dalla spiaggia mettendo i sandali nello zainetto, e lì non mi faccio problemi nemmeno se è ancora giorno. Diciamo che sto migliorando rapidamente, e questo senza dubbio lo devo a voi che scrivete qui Smile -persone oltremodo interessanti!-

Brava, hai colto nel segno. E più d'una volta.
Certo, quando ci si incontra fra barefooters si parla dell'argomento, ma non esclusivamente. Ne avrai conferma se incontrerai (credo presto) il gruppo dei milanesi.

Certo che raccontare i propri progressi aiuta, chiunque fra noi lo può confermare. Perchè ci siamo passati tutti sotto certe forche caudine, ed ancora ci stiamo passando ....
Per questo, personalmente riscrivo cose già dette; perchè non posso pretendere che uno che si avvicina si legga tutto il forum o magari quelli precedenti che pure sono raggiungibili dalla apposita pagina; spero così di rendermi utile come sono utilissimi e psicologicamente stimolanti tutti gli interventi, ma sopratutto quelli dei giovani. (Giovani d'età e di esperienza scalza, intendo ....)

Mi ero fatto un'idea sbagliata, per esempio: pensavo che fossi molto più avanti come esperienza e leggo che hai qualche difficoltà ad uscire scalza senza sandali e qualche problema con i rovi.
Non sono mica problemi, questi; vedrai che in breve tempo - perchè, se capisco bene ormai hai preso l'abbrivio - potrai uscire tranquillamente scalza portando i sandali nello zainetto o lasciandoli proprio a casa e riuscirai anche a passare sui rovi. A me capita ...

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Messaggio  Aryaqua Mar Set 02 2008, 18:47

Girare scalza qui a Genova, che non è la mia città natale, mi riesce molto più facile che non fare la stessa cosa a Rovereto, cittadina di provincia dove tutti si conoscono e tutti hanno qualcosa da dire (e mai qualcosa di buono). Quando invece sono in montagna non ho nessun problema nè ne ho mai avuti, anche perchè nei boschi trentini non ci sono quei fastidiosi rovi che infestano invece i boschi liguri... Al massimo pigne, aghi di pino e qualche cardo, ma devo dire che ormai sono abituata al mio habitat d'origine. Quando non mi trovo in natura invece ho bisogno di essere ispirata per togliermi le scarpe, per esempio desiderare provare una nuova superficie, oppure, forse per il senso di freschezza e pulizia che mi dà, mi riesce molto facile andare scalza sotto la pioggia o subito dopo, così come in generale in presenza di acqua (fontane, laghetti ecc...). Il fatto di uscire calzata per levare i sandali solo dopo penso sia proprio un fatto psicologico. Sabato sera infatti ho portato la macchina nel box e ho lasciato i sandali nella borsa che il mio ragazzo ha portato in casa, il box è piuttosto distante da dove abitiamo, ma mi ha dato una bella sensazione sapere di non avere le scarpe con me.
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Messaggio  bfpaul Mar Set 02 2008, 21:51

Aryaqua ha scritto:Girare scalza qui a Genova, che non è la mia città natale, mi riesce molto più facile che non fare la stessa cosa a Rovereto, cittadina di provincia dove tutti si conoscono e tutti hanno qualcosa da dire (e mai qualcosa di buono).
Se leggi un po' il forum, scoprirai che questa situazione è piuttosto diffusa; diversi di noi non vanno scalzi nella città dove abitano. Naturalmente non ne facciamo un problema, però sarebbe bello che tutti girassero scalzi sempre o quasi.
Ovviamente i motivi sono più che comprensibili e nonostante che tutti ritengano un diritto quello di camminare scalzi, magari solo per evitare discussioni, parecchi vanno scalzi solo quando sono convinti di non incontrare conoscenti.

Aryaqua ha scritto:Quando invece sono in montagna non ho nessun problema nè ne ho mai avuti, anche perchè nei boschi trentini non ci sono quei fastidiosi rovi che infestano invece i boschi liguri... Al massimo pigne, aghi di pino e qualche cardo, ma devo dire che ormai sono abituata al mio habitat d'origine. Quando non mi trovo in natura invece ho bisogno di essere ispirata per togliermi le scarpe, per esempio desiderare provare una nuova superficie, oppure, forse per il senso di freschezza e pulizia che mi dà, mi riesce molto facile andare scalza sotto la pioggia o subito dopo, così come in generale in presenza di acqua (fontane, laghetti ecc...).
Come ho già detto, anche ai rovi, ci si abitua; basta camminare parecchio e le suole diventano abbastanza robuste da sopportare i rovi che si possono trovare sul cammino. Non parlo di roveti dove non si entra, ma di qualche ramoscello sul terreno; tutt'al più si becca qualche spina, ma la si toglie subito o la si toglie entro qualche giorno perchè esce da sola.

Aryaqua ha scritto:Il fatto di uscire calzata per levare i sandali solo dopo penso sia proprio un fatto psicologico. Sabato sera infatti ho portato la macchina nel box e ho lasciato i sandali nella borsa che il mio ragazzo ha portato in casa, il box è piuttosto distante da dove abitiamo, ma mi ha dato una bella sensazione sapere di non avere le scarpe con me.
E' così: ma non è difficile uscire scalzi di casa e andare dove si vuole. Se poi ci sono situazioni in cui essere scalzi sarebbe assolutamente inopportuno, nessuno vieta di rimettere i sandali ....
Insomma, non vorrei che si pensasse che siamo assertori dell'integralismo; ciascuno deve fare ciò che si sente di fare, però sappiamo bene che andare scalzi è una cosa irresistibile. Chi prova è sempre più coinvolto ed aumenta senz'altro il suo "raggio di azione" e migliora le sue capacità, questo è certo!!
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