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Diritto al piede nudo.

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Messaggio  Dave Mack Ven Dic 19 2014, 02:46

Leggendo i vostri post indietro nel tempo, mi sembra di capire che gli episodi di problemi con locali pubblici o meno pubblici siano pochi, e quasi sempre risolti bene, eppure, per quanto poco frequenti i luoghi urbani, già qualcuno me ne è capitato.
Uno l'ho già raccontato, ovvero il buttafuori della mediaworld che mi ha impedito l'accesso, imponendomi di calzarmi.
Un altro, ben peggiore, in cui ho dovuto subire uno spiacevole battibecco, è stato ad un corso di lavoro- Corso inutile che devo fare in quando apprendista da contratto, dove si guardano delle slide sul mondo del lavoro, le leggi, etc etc, in cui la responsabile del corso mi ha imposto di indossare le scarpe. Ho da subito replicato con dissenso, per poi finire la discussione dicendo: "non si preoccupi, porto sempre con me il kit per le intolleranze sociali", tirando fuori dallo zaino un paio di infradito. Il risultato è stato che lei, ha chiamato la mia titolare incazzata nera, dicendo che se al prossimo appuntamento mi fossi presentato senza scarpe, non mi avrebbero fatto entrare (rimanendo così senza le ore necessarie per il conseguimento legale del mio apprendistato). Terribile, perchè la mia titolare si è messa a ridere e ha lasciato correre, ma fosse stata un altra avrei potuto avere grane serie, nonostante io alla fine mi ero calzato e nonostante fossimo in un aula, seduti su una sedia a guardare diapositive, e non in un luogo di lavoro.

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Messaggio  Young_barefooter Ven Dic 19 2014, 09:29

Purtroppo la gente attribuisce alle scarpe un valore che va oltre il semplice capo di abbigliamento, da indossare o non indossare in base alla situazione come si farebbe con dei guanti o un cappello.
Le scarpe rappresentano una sorta di imprescindibile "indice" di civiltà ed educazione della persona, un requisito fondamentale per essere "socialmente accettabili". Poi non importa se sei un ladro o un farabutto, le scarpe ti rendono "presentabile" agli occhi dei più.
Una volta mio fratello ("scarpato" convinto, tanto per dire trova assurdo che io vada scalzo in casa e non farebbe un solo passo a piedi nudi manco se lo pagassero!) fece una affermazione che rispecchia benissimo la mentalità comune: "l'uomo si è evoluto e oggi indossa scarpe, tu vuoi fare come gli uomini delle caverne?".

Altro aspetto molto grave è che per tanta gente il piede è una parte "indecente" che va nascosta il più possibile.
Di base quasi tutti associano naturalmente il piede a qualcosa che puzza e fa schifo, e trovano cafone e maleducato mostrarlo anche minimamente con sandali e infradito (per quasi tutti i miei colleghi è così, per questo mi tocca indossare scarpe chiuse anche d'estate), figurarsi girare a piedi nudi (c'è chi lo troverebbe addirittura offensivo).

In queste condizioni è dura girare scalzi, ci vuole una grande forza di volontà per fregarsene ma ci vuole anche un po' di fortuna  di incontrare persone dalla mente sufficientemente aperta per capire e non abbassarsi alla mentalità comune.
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Messaggio  cyberteam Ven Dic 19 2014, 12:04

young_barefooter ha scritto:
Le scarpe rappresentano una sorta di imprescindibile "indice" di civiltà ed educazione della persona, un requisito fondamentale per essere "socialmente accettabili". Poi non importa se sei un ladro o un farabutto, le scarpe ti rendono "presentabile" agli occhi dei più.

Infatti la cosa che mi da più fastidio del possibile giudizio degli altri non è l'essere giudicato una persona "strana" (anche quello, ma insomma ci posso stare), ma piuttosto una persona maleducata, cafona o addirittura sudicia.

In una delle mie prime uscite scalze ero con mia moglie.
Andiamo in un posto a mangiare e come mio solito gli dico "Vado a lavarmi le mani, che siamo stati in giro."
Lei mi fa "Ma cammini scalzo e poi vai a lavarti le mani ?"

Io non so cosa abbia espresso il mio sguardo di risposta, accompagnato dalla gelida frase "Mangio con le mani, non con i piedi.".
Ma deve essere stato molto convincente, perché non si è più permessa di dire una stupidaggine del genere Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
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Messaggio  Young_barefooter Ven Dic 19 2014, 14:13

cyberteam ha scritto:
Infatti la cosa che mi da più fastidio del possibile giudizio degli altri non è l'essere giudicato una persona "strana" (anche quello, ma insomma ci posso stare), ma piuttosto una persona maleducata, cafona o addirittura sudicia.

Sono assolutamente d'accordo con te!
Purtroppo la mentalità locale è questa e quindi o si cambia paese o ci si accontenta di passare per cafoni e sudici...

Comunque sul fatto che io sia un tipo particolare (in senso buono), tutti quelli che hanno a che fare con me lo sanno.
Anzi, ti confesso che a volte mi capita di esagerare volutamente nell'essere a tutti i costi sopra le righe, perchè sono convinto che una certa fama di ribelle, anticonformista e appunto "strano" possa in qualche modo giustificare il fatto che mi piace andare scalzo, semmai qualche conoscente mi beccasse in giro casualmente.
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Messaggio  aldo1953 Ven Dic 19 2014, 15:11

young_barefooter ha scritto:Purtroppo la gente attribuisce alle scarpe un valore che va oltre il semplice capo di abbigliamento, da indossare o non indossare in base alla situazione come si farebbe con dei guanti o un cappello.
Le scarpe rappresentano una sorta di imprescindibile "indice" di civiltà ed educazione della persona, un requisito fondamentale per essere "socialmente accettabili". Poi non importa se sei un ladro o un farabutto, le scarpe ti rendono "presentabile" agli occhi dei più.
Una volta mio fratello ("scarpato" convinto, tanto per dire trova assurdo che io vada scalzo in casa e non farebbe un solo passo a piedi nudi manco se lo pagassero!) fece una affermazione che rispecchia benissimo la mentalità comune: "l'uomo si è evoluto e oggi indossa scarpe, tu vuoi fare come gli uomini delle caverne?".

Altro aspetto molto grave è che per tanta gente il piede è una parte "indecente" che va nascosta il più possibile.
Di base quasi tutti associano naturalmente il piede a qualcosa che puzza e fa schifo, e trovano cafone e maleducato mostrarlo anche minimamente con sandali e infradito (per quasi tutti i miei colleghi è così, per questo mi tocca indossare scarpe chiuse anche d'estate), figurarsi girare a piedi nudi (c'è chi lo troverebbe addirittura offensivo).

.

Eh, non avrei mai voluto scrivere quanto seguirà, anzi parlandosi di coppie mi ero preparato un bel pippotto dove avrei raccontato di come con pazienza e diplomazia mi ero conquistato l' accondiscendenza se non la complicità di mia moglie. Ma, come sempre sostengo, quando tutto sembra andare bene è il momento di aspettarsi i guai, infatti.....
Ieri sera mi metto a tavola e commetto un gravissimo misfatto, faccio cadere 2/3 briciole sul piano cottura della cucina. Mi rendo subito conto della gravità del fatto, un crimine per cui nessuna pena sarebbe abbastanza dura, così con atteggiamento contrito ascolto la ramanzina dura e infinita dichiarando che mai e poi mai rifarò lo stesso gesto inconsulto e colpevole. Però a un certo punto sento una frase che stona col resto : "Sei un rozzo troglodita, un cavernicolo, ecco perchè ti piace andare scalzo!"
"Ehi, un momento, cosa c' entra questo ora ?"
"C' entra perchè denota la tua asocialità, se uno va scalzo vuol dire che non gliene importa nulla degli altri e infatti hai sporcato con le tue briciole e poi io devo pulire"
"Scusa, ripeto, ma cosa c' entrano i piedi scalzi ?"
A questo punto è partita una filippica avente come argomento il fatto che andare scalzi per strada è incivile, asociale, da matti, da sporcaccioni, da barboni...
Io rimango esterefatto, non capisco più nulla, mi si ribalta il mondo addosso, cerco di parlare, illustro il fatto che sono , credo, una delle persone più corrette, gentili e pulite che io conosca ( Very Happy ). Poi parlo dei vantaggi delll' andare scalzi indicando, lo ammetto un po' malignamente, i suoi alluci valghi e i cerotti a coprire le lesioni da scarpa stretta ed umida portata tutto il giorno in ufficio, e poi indico i miei piedi immacolati. Peggio che peggio : " Certo, tutti sanno che andare scalzi fa bene, però nella nostra società non si fa e basta."
Spiego che il contatto con l' ambiente è maggiore e più diretto, sbaglio ancora : "Ambiente ? E lo chiami ambiente il marciapiede della nostra via ? E tutte le cacche di cane, gli sputi e i mozziconi che calpesti sarebbero ambiente ?"
Dico che anche quando siamo nei campeggi australiani, dove praticamente tutti vanno scalzi, anche lì lei non si schioda dalle scarpe, quindi non è questione di sporco.
Dico anche che con l' abitudine si impara a guardare dove si mettono i piedi, anche qui però sbaglio :"Sai che bello dover guardare per terra, io con le mie scarpe cammino senza problemi e pesto quello che capita"
Alla fine, si faceva tardi, spara la bordata finale e a cui non si può rispondere :" Se nessuno va scalzo vuol dire che non si può ! E se continui a farlo vuol dire che non t' importa di essere preso in giro e di mettere in imbarazzo me! "
Il bello è che in effetti vado scalzo davvero poco, solo in zone tranquille, mai quando sono con lei. Se vogliamo le mie infradito perenni sono un po' strane, lo ammetto, ma come alla fine ha ammesso lei stessa :"Basta che tu abbia qualche cosa ai piedi, perchè così si deve fare."
E il bello è che l' Estate scorsa invece non dico che mi incoraggiasse, però mi sopportava. Certo non a MIlano, tantomeno nel nostro quartiere, tantomeno al ristorante, tanto meno con amici o parenti, insomma praticamente mai, però un poco di più.
Poi Ho indagato sul suo atteggiamento di irrigidimento e allontamento che avviene ogni volta che tento di camminare scalzo con lei, prevedibile la risposta :" Certo, mi fai vergognare, chissà cosa penserà la gente che ci vede, possibile che tu non lo capisca ... mi fai fare delle brutte figure"
Io sono scalzo e la brutta figura la fa lei ... questa è bella.
Così un fatto già grave come lo spargimento di briciole ha evidenziato una cosa peggiore, semplicemente mi illudevo di avere vinto la guerra in famiglia. Vinto ? A me sembra una Caporetto.


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Messaggio  Dave Mack Ven Dic 19 2014, 22:36

Per la mia esperienza, quello che dici non sembra frutto del suo reale pensiero, ma del volersi appigliare a qualcosa per attaccarti, è un modo (scorretto) per esprimere il suo disagio.

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Messaggio  cyberteam Sab Dic 20 2014, 09:39


Non vorrei dire una cosa dal vagamente sapore maschilista ma io, sposato da anni, ho da tempo rinunciato a pretendere a tutti i costi una linearità di pensiero nei discorsi di mia moglie Laughing soprattutto riguardo alle faccende di casa.
Ricordo ancora quando ha insistito a farmi girare la bottiglia dell'olio nella dispensa perché altrimenti lei poi non riusciva a prenderla.
Peccato che la bottiglia fosse a pianta quadrata, anche facendolo notare non ha cambiato di un filo la sua tesi. Laughing Laughing Laughing

Sono sfuriate che capitano, poi quando si discute si eccede sempre.
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Messaggio  bfpaul Sab Dic 20 2014, 12:15

aldo1953 ha scritto:
Eh, non avrei mai voluto scrivere quanto seguirà, anzi parlandosi di coppie mi ero preparato un bel pippotto dove avrei raccontato di come con pazienza e diplomazia mi ero conquistato l' accondiscendenza se non la complicità di mia moglie.  Ma, come sempre sostengo, quando tutto sembra andare bene è il momento di aspettarsi i guai, infatti.....
Ieri sera mi metto a tavola e commetto un gravissimo misfatto, faccio cadere 2/3 briciole sul piano cottura della cucina. Mi rendo subito conto della gravità del fatto, un crimine per cui nessuna pena sarebbe abbastanza dura, così con atteggiamento contrito ascolto la ramanzina dura e infinita dichiarando che mai e poi mai rifarò lo stesso gesto inconsulto e colpevole. Però a un certo punto sento una frase che stona col resto : "Sei un rozzo troglodita, un cavernicolo, ecco perchè ti piace andare scalzo!"
"Ehi, un momento, cosa c' entra  questo ora ?"
"C' entra perchè denota la tua asocialità, se uno va scalzo vuol dire che non gliene importa nulla degli altri e infatti hai sporcato con le tue briciole e poi io devo pulire"
"Scusa, ripeto, ma cosa c' entrano i piedi scalzi ?"
A questo punto è partita una filippica avente come argomento il fatto che andare scalzi per strada è incivile, asociale, da matti, da sporcaccioni, da barboni...
Io rimango esterefatto, non capisco più nulla, mi si ribalta il mondo addosso, cerco di parlare, illustro il fatto che sono , credo, una delle persone più corrette, gentili e pulite che io conosca ( Very Happy ). Poi parlo dei vantaggi delll' andare scalzi indicando, lo ammetto un po' malignamente, i suoi alluci valghi e i cerotti a coprire le lesioni da scarpa stretta ed umida portata tutto il giorno in ufficio, e poi indico i miei piedi immacolati. Peggio che peggio : " Certo, tutti sanno che andare scalzi fa bene, però nella nostra società non si fa e basta."
Spiego che il contatto con l' ambiente è maggiore e più diretto, sbaglio ancora : "Ambiente ?  E lo chiami ambiente il marciapiede della nostra via  ? E tutte le cacche di cane, gli sputi e i mozziconi che calpesti sarebbero ambiente ?"
Dico che anche quando siamo nei campeggi australiani, dove praticamente tutti vanno scalzi, anche lì lei non si schioda dalle scarpe, quindi non è questione di sporco.
Dico anche che con l' abitudine si impara a guardare dove si mettono i piedi, anche qui però sbaglio :"Sai che bello dover guardare per terra, io con le mie scarpe cammino senza problemi e pesto quello che capita"
Alla fine, si faceva tardi, spara la bordata finale e a cui non si può rispondere :" Se nessuno va scalzo vuol dire che non si può ! E se continui a farlo vuol dire che non t' importa di essere preso in giro e di mettere in imbarazzo me! "
Il bello è che in effetti vado scalzo davvero poco, solo in zone tranquille, mai quando sono con lei.  Se vogliamo le mie infradito perenni sono un po' strane, lo ammetto, ma come alla fine ha ammesso lei stessa :"Basta che tu abbia qualche cosa ai piedi, perchè così si deve fare."
E il bello è che l' Estate scorsa invece non dico che mi incoraggiasse, però mi sopportava. Certo non a MIlano, tantomeno nel nostro quartiere, tantomeno al ristorante, tanto meno con amici o parenti, insomma praticamente mai, però un poco di più.
Poi Ho indagato sul suo atteggiamento di irrigidimento e allontamento che avviene ogni volta che tento di camminare scalzo con lei, prevedibile la risposta :" Certo, mi fai vergognare, chissà cosa penserà la gente che ci vede, possibile che tu non lo capisca ... mi fai fare delle brutte figure"
Io sono scalzo e la brutta figura la fa lei ...    questa è bella.
Così un fatto già grave come lo spargimento di briciole ha evidenziato una cosa peggiore, semplicemente mi illudevo di avere vinto la guerra in famiglia. Vinto ? A me sembra una Caporetto.
Secondo me tua moglie in quel momento doveva essere incavolata, per che, lo sapranno le stelle.  confused
Perché far cadere due briciole sul "sacropianodicottura" non è un misfatto e perché poi per giustificare la reprimenda conseguente non mi pare giusto accusarti di ulteriori gravi misfatti come l'andare scalzo che è ormai cosa scontata.
Secondo me (e due ..) non avresti dovuto ascoltare la suddetta reprimenda ma avresti dovuto dire semplicemente "mo' pulisco, ecco fatto" e se la reprimenda fosse scattata lo stesso, al massimo potevi rispondere: "Il problema è stato risolto, mi pare."
E attaccare discorso su un' altra stupidaggine, anche la più assurda.
Qualunque persona si arrabbia se non la si sta ad ascoltare, le mogli più degli altri. Ma su questo bisogna "addestrarle" e non è mai troppo tardi ...  Evil or Very Mad

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Messaggio  Dave Mack Dom Dic 21 2014, 11:40

Io sono un cuoco, dovrebbe vedere sia a lavoro che a casa cosa rimane sul piano di cottura dopo che ho cucinato io XD E comunque che problema c'è, basta che pulivi tu dopo Very Happy

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Messaggio  Biagio Sab Dic 27 2014, 10:20

young_barefooter ha scritto:Purtroppo la gente attribuisce alle scarpe un valore che va oltre il semplice capo di abbigliamento, da indossare o non indossare in base alla situazione come si farebbe con dei guanti o un cappello.
Le scarpe rappresentano una sorta di imprescindibile "indice" di civiltà ed educazione della persona, un requisito fondamentale per essere "socialmente accettabili". Poi non importa se sei un ladro o un farabutto, le scarpe ti rendono "presentabile" agli occhi dei più.
Una volta mio fratello ("scarpato" convinto, tanto per dire trova assurdo che io vada scalzo in casa e non farebbe un solo passo a piedi nudi manco se lo pagassero!) fece una affermazione che rispecchia benissimo la mentalità comune: "l'uomo si è evoluto e oggi indossa scarpe, tu vuoi fare come gli uomini delle caverne?".

Altro aspetto molto grave è che per tanta gente il piede è una parte "indecente" che va nascosta il più possibile.
Di base quasi tutti associano naturalmente il piede a qualcosa che puzza e fa schifo, e trovano cafone e maleducato mostrarlo anche minimamente con sandali e infradito (per quasi tutti i miei colleghi è così, per questo mi tocca indossare scarpe chiuse anche d'estate), figurarsi girare a piedi nudi (c'è chi lo troverebbe addirittura offensivo).

In queste condizioni è dura girare scalzi, ci vuole una grande forza di volontà per fregarsene ma ci vuole anche un po' di fortuna  di incontrare persone dalla mente sufficientemente aperta per capire e non abbassarsi alla mentalità comune.

Due riflessioni.

L'aspetto interessante del (relativo) disagio che proviamo ad uscire di casa a piedi liberi è proprio il corto circuito mentale a cui ci costringe nostro malgrado. Infatti benché noi tutti siamo più o meno persone normali, la scelta di assecondare una nostra predilezione non normale ci introduce nella condizione del diverso. Questo, secondo me, è un esercizio molto positivo perché tutti dovremmo provare questa sensazione di minorati a causa della nostra condizione di  esigua minoranza.
Trovarsi sempre dalla parte della maggioranza rende senz'altro la vita più facile, consente di essere dalla parte comoda dei sorrisini di sufficienza, ma è anche una vita sbiadita, una vita da replicante. Secondo me un mondo di uguali è un mondo terribile perché l'uguaglianza dev'essere una condizione di partenza, non un fine! Tutti dovremmo nascere uguali per partire con le stesse opportunità, ma per poi diventare tutti diversi, ciascuno con i suoi talenti e la sua creatività esaltati al massimo!

Quindi mi auguro che il nostro eventuale disagio di fronte agli sguardi idioti ci guidi a riflettere sul fatto che il medesimo nostro disagio lo provano tantissime altre persone, chi per il colore della pelle, chi per il sesso, chi per difficoltà di deambulazione, chi per fede, chi semplicemente per le proprie idee. Tutti questi provano le stesse difficoltà che proviamo noi quando incontriamo qualcuno che ci tratta con scortesia, ma, a differenza di noi, non se la cavano così semplicemente, non hanno un paio di infradito di riserva nello zainetto.
La storia dell'umanità è una sequenza infinita di pregiudizi, discriminazioni e persecuzioni. Tutte le volte che vi trovate in difficoltà vi prego di dimenticarvi dei vostri banalissimi piedi e riflettere più in generale sul fatto che la mentalità intollerante che vi sta di fronte in quel momento è un problema ben più generale e ben più grave di quel che può  apparire, è un demone sempre dietro l'angolo, pronto a tormentare e a stroncare ogni diversità ed ogni originalità, che poi sono ciò che rende il mondo vario, allegro e colorato.

Questo è il mio pensiero.

Buone feste a tutti.
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Messaggio  bfpaul Sab Dic 27 2014, 21:12

Biagio ha scritto:
Due riflessioni.

L'aspetto interessante del (relativo) disagio che proviamo ad uscire di casa a piedi liberi è proprio il corto circuito mentale a cui ci costringe nostro malgrado. Infatti benché noi tutti siamo più o meno persone normali, la scelta di assecondare una nostra predilezione non normale ci introduce nella condizione del diverso. Questo, secondo me, è un esercizio molto positivo perché tutti dovremmo provare questa sensazione di minorati a causa della nostra condizione di  esigua minoranza.
Trovarsi sempre dalla parte della maggioranza rende senz'altro la vita più facile, consente di essere dalla parte comoda dei sorrisini di sufficienza, ma è anche una vita sbiadita, una vita da replicante. Secondo me un mondo di uguali è un mondo terribile perché l'uguaglianza dev'essere una condizione di partenza, non un fine! Tutti dovremmo nascere uguali per partire con le stesse opportunità, ma per poi diventare tutti diversi, ciascuno con i suoi talenti e la sua creatività esaltati al massimo!

Quindi mi auguro che il nostro eventuale disagio di fronte agli sguardi idioti ci guidi a riflettere sul fatto che il medesimo nostro disagio lo provano tantissime altre persone, chi per il colore della pelle, chi per il sesso, chi per difficoltà di deambulazione, chi per fede, chi semplicemente per le proprie idee. Tutti questi provano le stesse difficoltà che proviamo noi quando incontriamo qualcuno che ci tratta con scortesia, ma, a differenza di noi, non se la cavano così semplicemente, non hanno un paio di infradito di riserva nello zainetto.
La storia dell'umanità è una sequenza infinita di pregiudizi, discriminazioni e persecuzioni. Tutte le volte che vi trovate in difficoltà vi prego di dimenticarvi dei vostri banalissimi piedi e riflettere più in generale sul fatto che la mentalità intollerante che vi sta di fronte in quel momento è un problema ben più generale e ben più grave di quel che può  apparire, è un demone sempre dietro l'angolo, pronto a tormentare e a stroncare ogni diversità ed ogni originalità, che poi sono ciò che rende il mondo vario, allegro e colorato.

Questo è il mio pensiero.

Buone feste a tutti.
Sottoscrivo appieno!
Quando ci preoccupiamo tanto dei nostri piedi e del fatto che tutti stiano lì ad osservare, a pensare chissaché, a commentare più o meno benevolmente, volenti o nolenti stiamo ponendoci "al centro del mondo".
Secondo me è un errore: non siamo al centro del mondo, l'autostima è buona cosa ma non dimentichiamo mai che se vogliamo considerazione e desideriamo interagire, dobbiamo dare considerazione e facilitare l'interazione.
Quindi, da bravi, visto che l'anno nuovo porta nuovi propositi, diamoci da fare in questo senso.
E buon Anno nuovo!!

bfpaul


Ultima modifica di bfpaul il Mer Dic 31 2014, 23:03 - modificato 1 volta.
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Messaggio  Alexey Mer Dic 31 2014, 07:01

Biagio ha ragione, l'intolleranza non è verso l'andare scalzi, ma verso qualsiasi comportamento o modo di essere intrinseco o meno che va fuori dalla maggioranza.
La colpa non è della persona, ma della massa. La persona si sente impotente di fronte alla massa, e si innesta un circolo vizioso che porta la persona a proibire anche quello che la logica non proibisce. Il 99% di quello che diciamo di sapere è per sentito dire, quante volte nel turbinio della vita moderna ci si ferma, si ragiona e si scava in profondità? Molto poche...e da qui nasce tutto, "scalzi non si va", "non lo fa nessuno", "è da troglodita", ecc...

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Messaggio  Alexey Mer Dic 31 2014, 09:45

Aldo, ammiro la tua dedizione, io ho rinunciato a ragionare con il gentil sesso in certi casi, a linguaggio ci battono 10 a 0. La donna ha il centro del linguaggio molto più sviluppato e si vede, inoltre biologicamente, con le dovute eccezioni, la biochimica femminile è più verso tend e befriend mentre l'uomo fight or flight, il che giustifica in parte il fatto che le nostre compagne siano più propense a sacrificare la libertà in favore di una certa tranquillità sociale. Tutto sarebbe meglio se si rispettasse la persona, non i comportamenti di massa, falsi, coatti e innaturali. Ovviamente la massa ragiona per stereotipi, quindi se per chi mi conosce veramente io sono Alessio, con il mio modo di essere e le mie peculiarità, per la massa sono "quello che va scalzo".

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Messaggio  Dave Mack Mer Gen 07 2015, 00:15

A me non disturba l'essere malvisto, ne sono abituato, quello che disturba è dover perdere tempo a dare spiegazioni a chi si arroga il diritto di pretendere una motivazione, utilizzando una modalità equivalente a "perchè stai facendo questa cosa che non si deve fare?" in un interrogatorio che in modo surreale mi pone in una situazione di presunta irrispettosità. Se mi vesto male, se ho capigliature poco apprezzate, posso essere guardato male, ma nessuno mi chiederà di fare diversamente, nessuno chiamerà il mio datore di lavoro per dire che la prossima volta se mi presento in tal modo non mi fanno entrare, nessuno mi braccherà all'ingresso di un negozio impedendomi l'accesso.. Io cerco di improntare il mio modo di essere tendenzialmente in un modo zen, e cerco di evitare in partenza ciò che rischia di allontanarmi da questo stato, e vorrei poter essere in grado di scegliere.

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Messaggio  Biagio Mer Gen 07 2015, 21:34

Dave Mack ha scritto:quello che disturba è dover perdere tempo a dare spiegazioni
Io ammiro chi tra voi riesce a dare spiegazioni lunghe pazienti e razionali che legittimano in qualche modo la libertà dei nostri piedi.
Io , che sono uno di poche parole, proprio non sopporto l'idea di dover dare spiegazioni. Perciò rispondo sempre con molto distacco,  non andando mai oltre un secco "perché mi piace" o "perché sono comodo", che poi è la verità senza fronzoli e razionalizzazioni.
A volte però ho percepito la delusione di chi si aspettava di essere persuaso o di ingaggiare una disputa. Che noia!
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Messaggio  Massimo Gio Gen 08 2015, 08:21

Biagio ha scritto:Io , che sono uno di poche parole, proprio non sopporto l'idea di dover dare spiegazioni. Perciò rispondo sempre con molto distacco,  non andando mai oltre un secco "perché mi piace" o "perché sono comodo", che poi è la verità senza fronzoli e razionalizzazioni.
A volte però ho percepito la delusione di chi si aspettava di essere persuaso o di ingaggiare una disputa. Che noia!

Se l'interlocutore trasuda pregiudizio, faccio come te. Per indole evito a priori le battaglie verbali contro i mulini a vento.
Quando invece chi mi interpella mostra curiosità e voglia non di disputare bensì di chiacchierare, allora fornisco volentieri qualche spiegazione più circostanziata e l'invito a «provare per credere».

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Messaggio  Young_barefooter Gio Gen 08 2015, 08:52

Biagio ha scritto:Io ammiro chi tra voi riesce a dare spiegazioni lunghe pazienti e razionali che legittimano in qualche modo la libertà dei nostri piedi.
Io , che sono uno di poche parole, proprio non sopporto l'idea di dover dare spiegazioni. Perciò rispondo sempre con molto distacco,  non andando mai oltre un secco "perché mi piace" o "perché sono comodo", che poi è la verità senza fronzoli e razionalizzazioni.
A volte però ho percepito la delusione di chi si aspettava di essere persuaso o di ingaggiare una disputa. Che noia!

A mio modesto parere dire che mi piace e che mi sento comodo scalzo è una risposta piuttosto efficace: è semplice, diretta e razionale. Toglie ogni dubbio sulla nostra stabilità mentale e lascia all'interlocutore perplesso pochi appigli per eventuali critiche o polemiche. E tutto sommato in certe occasioni la libertà dei piedi può essere pure invidiabile (penso a quando fa molto caldo e magari c'è chi è costretto per lavoro a indossare scarpe chiuse) e magari idealmente condivisibile, anche da chi non farebbe nemmeno mezzo passo senza scarpe.

Secondo me chi ci vede scalzi fa sforzi mentali per razionalizzare ciò che non comprende, ma così facendo spesso si allontana dalla semplice, banale realtà delle cose e si immagina chissà quale spiegazione: scelte religiose, povertà, pazzia, o semplice indice di ribellione sociale... E perciò quando gli si dice che si è comodi senza scarpe restano quasi delusi.
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