Il chiodo
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Il chiodo
Ebbene: sì. Quel terribile oggetto che in agguato nelle nostre peggiori fantasie ci attende - sporco e arrugginito - alla fine l’ho incontrato.
Nell’erba alta e fresca, una pedana di legno marcita ma non abbastanza da lasciare che quell’oggetto di ferro stanco, si sdraiasse annegando per sempre nel terreno. E così, se ne è entrato senza sforzo, semplicemente, affondando nel mio tallone con una fitta improvvisa.
Una ferita profonda è una cosa strana: un forellino insignificante da cui escono poche gocce di sangue dopo esservi penetrato un oggetto carico di ruggine e terra. Quanto a fondo non ve lo so dire e cosa di preciso sia successo là, dentro al mio piede, nemmeno.
Ho comunque proseguito per il resto della giornata i miei lavori in giardino zoppicando, ma già la sera - e ancor più il giorno successivo – tutto il tallone era caldo di febbre e non lo potevo più posare a terra.
Il decorso è stato progressivo ma senza sorprese. Dopo un paio di giorni zoppicavo ancora; dopo altri due non avevo più il minimo fastidio.
Insomma, è ufficiale, si sopravvive anche ad un chiodo.
Nell’erba alta e fresca, una pedana di legno marcita ma non abbastanza da lasciare che quell’oggetto di ferro stanco, si sdraiasse annegando per sempre nel terreno. E così, se ne è entrato senza sforzo, semplicemente, affondando nel mio tallone con una fitta improvvisa.
Una ferita profonda è una cosa strana: un forellino insignificante da cui escono poche gocce di sangue dopo esservi penetrato un oggetto carico di ruggine e terra. Quanto a fondo non ve lo so dire e cosa di preciso sia successo là, dentro al mio piede, nemmeno.
Ho comunque proseguito per il resto della giornata i miei lavori in giardino zoppicando, ma già la sera - e ancor più il giorno successivo – tutto il tallone era caldo di febbre e non lo potevo più posare a terra.
Il decorso è stato progressivo ma senza sorprese. Dopo un paio di giorni zoppicavo ancora; dopo altri due non avevo più il minimo fastidio.
Insomma, è ufficiale, si sopravvive anche ad un chiodo.
Biagio- Numero di messaggi : 368
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Il chiodo
Io non ho mai preso chiodi, ma una volta ho preso un vitone, su una strada sterrata. Era ritto perché era corto e con la testa molto larga. Per toglierlo, l'ho dovuto praticamente "svitare". Non ha fatto molto danno perché aveva comunque la punta segata ed è entrato, per circa mezzo centimentro, fra l'arcata e l'incavo. Fortunatamente ero vicinissimo al mare, quindi sono andato a bagnare il piede nell'acqua e poi, appena ho potuto, ci ho messo un cerotto, che ho tenuto per due o tre giorni. Ho sentito poco dolore e in pochi giorni la ferita era già chiusa. La pelle ci ha messo qualche settimana a non avere più traccia.
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L'impossibile non esiste.
Re: Il chiodo
Biagio ha scritto:
Insomma, è ufficiale, si sopravvive anche ad un chiodo.
Così come, con un chiodo, si muore.
E non solo se conficcato in un piede.
E non solo con un chiodo.
Essere allarmisti no, ma neanche vivere a occhi chiusi.
E lo scalzismo non c'entra niente.
Da piccolo avevo paura dei chiodi arrugginiti, per il tetano.
Ora so che prendere il tetano da un chiodo arrugginito sotto un piede è lo 0,1 % delle probabilità totali di infettarmi con quel virus, rispetto a tutte le altre varie possibilità.
Quindi ai chiodi stateci attenti, e fate la caxxo d'antitetanica. Anche se non andate scalzi. E per diletto coltivate pomodori.
E non sottovalutate mai un gonfiore ed un arrossamento importante che interessi la zona colpita.
Date retta a uno che va in giro scalzo, ogni volta che può, ma che progetta, realizza ed opera in laboratori BSL3 (4 è un po' più difficile, ma lo faremo).
Arky- Numero di messaggi : 220
Data d'iscrizione : 21.02.12
Re: Il chiodo
L'antitetanica è d'obbligo, anche solo per fare un po' di giardinaggio se (come me) si abita in una zona ad alto rischio di tetano.
Per il resto, però, conto abbastanza sulla capacità di "autoriparazione" del mio organismo: graffi ed escoriazioni me ne faccio continuamente ed il mio sistema immunitario conosce già piuttosto bene la popolazione microscopica del mio giardino.
E' chiaro se la ferita invece di guarire fosse peggiorata, mi sarei senz'altro rivolto al mio medico.
Quanto al chido nel piede, anche se fa impressione, alla fine non è più pericoloso di una spina in un dito potando le rose o di un graffio al ginocchio mentre si cura l'orto.
Per il resto, però, conto abbastanza sulla capacità di "autoriparazione" del mio organismo: graffi ed escoriazioni me ne faccio continuamente ed il mio sistema immunitario conosce già piuttosto bene la popolazione microscopica del mio giardino.
E' chiaro se la ferita invece di guarire fosse peggiorata, mi sarei senz'altro rivolto al mio medico.
Quanto al chido nel piede, anche se fa impressione, alla fine non è più pericoloso di una spina in un dito potando le rose o di un graffio al ginocchio mentre si cura l'orto.
Biagio- Numero di messaggi : 368
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: Il chiodo
Biagio ha scritto:Ebbene: sì. Quel terribile oggetto che in agguato nelle nostre peggiori fantasie ci attende - sporco e arrugginito - alla fine l’ho incontrato.
Nell’erba alta e fresca, una pedana di legno marcita ma non abbastanza da lasciare che quell’oggetto di ferro stanco, si sdraiasse annegando per sempre nel terreno. E così, se ne è entrato senza sforzo, semplicemente, affondando nel mio tallone con una fitta improvvisa.
Una ferita profonda è una cosa strana: un forellino insignificante da cui escono poche gocce di sangue dopo esservi penetrato un oggetto carico di ruggine e terra. Quanto a fondo non ve lo so dire e cosa di preciso sia successo là, dentro al mio piede, nemmeno.
Ho comunque proseguito per il resto della giornata i miei lavori in giardino zoppicando, ma già la sera - e ancor più il giorno successivo – tutto il tallone era caldo di febbre e non lo potevo più posare a terra.
Il decorso è stato progressivo ma senza sorprese. Dopo un paio di giorni zoppicavo ancora; dopo altri due non avevo più il minimo fastidio.
Insomma, è ufficiale, si sopravvive anche ad un chiodo.
I tagli e i buchi "netti", come si dice in questi casi "puliti" (cioè senza che la pelle venga lacerata) guariscono in fretta. Se non vengono danneggiati nervi tendini, muscoli, ecc... Ci vuole ben poco per guarire.
Io invece mi sono provocato una abrasione, sulla "Nocca" dell'alluce. Sembrava una cosa da nulla, tanto che con il dito ho sfregato il punto (come quando ci si fa male e si sfrega per far passare il dolore)... Il primo giorno nulla, il secondo era arrossato... il terzo mi sono accorto che mancava un pezzo di pelle e che ne usciva del "siero". Conclusione: dopo 6 settimane non è ancora guarito. Sono andato dal medico che mi ha detto che ce ne vuole ancora molto, ma molto... Almeno due mesi, e poi per riavere la pelle senza segni almeno altri 6-8 mesi. La pelle di fatto si richiude in fretta per non far passare microbi e "altro"... ma poi pecche si rigeneri come era in origine impiego molto molto di più, proprio perché deve sostituire questo muro "provvisorio"... e per tutto quel periodo è molto più delicata.
2Feet- Numero di messaggi : 147
Data d'iscrizione : 09.04.11
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