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Prima camminata cittadina

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Messaggio  RAlf Dom Mag 24 2009, 08:14

Ebbene si, spronato dagli incoraggiamenti degli "urbani" ed incuriosito da nuove sensazioni, ieri sabato ho fatto la mia prima passeggiata paesana, tre-quattro ore con alcune soste al bar ed in gelateria. La giornata era molto calda ed il fondo stradale un misto di asfalto, cemento ed autobloccanti: molto diverso dall'erbetta fresca a cui sono abituato nelle mie uscire serali o di prima mattina. La prima sensazione, a parte alcuni incuriositi passanti (si voltavano a guardarmi ma senza poi fare commenti: si guardano i piedi degli altri?) è stata quella del gran calore a cui francamente non ero abituato ma la sensazione di camminale scalzo anche in città è stata senz'altro positiva. Ad un certo punto però ho cominciato a sentire un certo fastidio e mi sono ritrovato con due enormi bolle sotto ai talloni: non ci potevo credere. Non mi era mai capitata una cosa simile camminando sull'erba. Questa mattina, domenica, mi sono alzato presto per la mia solita passeggiata campagnola ma ho dovuto rinunciare perchè il fastidio e le bolle erano ancora li, soprattutto al piede di sinistra dove la bolla è più piccola ma più fastidiosa: a destra, molto più grande (circa 3-4 cm x 3-4 cm) si è sfogata da sola e mi da meno fastidio. Per le mie sperienze mi è sembrata una cosa anomala e, per precauzione, oggi ho rinunciato alla scalzata anche per non compromettere quella del 2 giugno di cui ho già parlato nel forum. Inoltre, volendo partecipare anche a quella organizzata da Andrea per il 20 non vorrei trovarmi in quell'occasione in una situazione simile.
Possibile che camminare in città faccia questo effetto? Colpa del caldo, del tipo di fondo o del piede non allenato a questo tipo di superfici? Suggerimenti? Consigli?
Volevo inserire qualche scatto nel topic per fare vedere la cosa (c'è scritto immagine nel menu) ma non so come funziona.
Un saluto a tutti.

Alfredo (RAlf)
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Messaggio  paolo fratter Dom Mag 24 2009, 19:08

Ciao Alfred. Guarda ti posso dire che l'inconveniente delle bolle può succedere facilmente quando si cammina in città soprattutto se l'asfalto è bollente. Personalmente a me, che sono un barefooter piuttosto cittadino, non mi è mai successo (pur non avendo suole particolarmente robuste!), però l'importante è calzarsi immediatamente appena si sente troppo calore...infatti generalmente le ridette "bolle" vengono quando si cammina su tratti troppo roventi...attenzione...non siamo mica dei fachiri! Comunque non ti scoraggiare, sono scocciature che passano quasi subito, e vedrai che anche il barefooting cittadino ti riserverà altrettante belle soddisfazioni! Ciao e a presto.
Paolo F.

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Messaggio  bfpaul Dom Mag 24 2009, 23:41

Alfred ha scritto:Ebbene si, spronato dagli incoraggiamenti degli "urbani" ed incuriosito da nuove sensazioni, ieri sabato ho fatto la mia prima passeggiata paesana, tre-quattro ore con alcune soste al bar ed in gelateria.

Tre, quattro ore? Sono decisamente troppe ...
Gli "urbani" forse hanno dimenticato di dire che l'asfalto (dico asfalto per indicare ruvido e caldo) è la laurea per il barefooter!!
Lo si può affrontare con suole ben allenate ed allora sarà un piacere. Fai gradualmente e vedrai.
Alfred ha scritto: La giornata era molto calda ed il fondo stradale un misto di asfalto, cemento ed autobloccanti: molto diverso dall'erbetta fresca a cui sono abituato nelle mie uscire serali o di prima mattina. La prima sensazione, a parte alcuni incuriositi passanti (si voltavano a guardarmi ma senza poi fare commenti: si guardano i piedi degli altri?) è stata quella del gran calore a cui francamente non ero abituato ma la sensazione di camminale scalzo anche in città è stata senz'altro positiva. Ad un certo punto però ho cominciato a sentire un certo fastidio e mi sono ritrovato con due enormi bolle sotto ai talloni: non ci potevo credere. Non mi era mai capitata una cosa simile camminando sull'erba.
Camminare sull'erba è il barefooting naturale, quello che chiunque farebbe.
Ma noi che vogliamo fare barefooting, pur con le dovute gradazioni e limiti, non dovremmo farci fermare da nulla (parere personale, sia chiaro!) ed allora non resta cha allenarsi. A quel punto ci si renderà conto di cosa sanno fare i piedi!

Alfred ha scritto:Questa mattina, domenica, mi sono alzato presto per la mia solita passeggiata campagnola ma ho dovuto rinunciare perchè il fastidio e le bolle erano ancora li, soprattutto al piede di sinistra dove la bolla è più piccola ma più fastidiosa: a destra, molto più grande (circa 3-4 cm x 3-4 cm) si è sfogata da sola e mi da meno fastidio. Per le mie sperienze mi è sembrata una cosa anomala e, per precauzione, oggi ho rinunciato alla scalzata anche per non compromettere quella del 2 giugno di cui ho già parlato nel forum. Inoltre, volendo partecipare anche a quella organizzata da Andrea per il 20 non vorrei trovarmi in quell'occasione in una situazione simile.
Possibile che camminare in città faccia questo effetto? Colpa del caldo, del tipo di fondo o del piede non allenato a questo tipo di superfici? Suggerimenti? Consigli?
Tutto quello che hai detto.

Alfred ha scritto:Volevo inserire qualche scatto nel topic per fare vedere la cosa (c'è scritto immagine nel menu) ma non so come funziona.
Preferisco non dirlo perchè altrimenti ci creiamo un sacco di problemi. Invece i Soci possono farlo nel loro Forum apposito.

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Messaggio  ChiccoB Lun Mag 25 2009, 01:01

Ciao Alfred,nache a me le prime volte che camminavo scalzo,succedeva la stessa cosa:dopo una bella camminata su asfalto....due vescicone sotto entrambi i piedi! Che doloooooore!!!!! Mi ci è voluto un bel po' di tempo per allenare le mie suole a reggere tutto questo,mi ricordo le domande che facevo agli amici del sito,se anche loro avevano lo stesso problema,mi hanno sempre rassicurato che dopo un po' di allenamento,sarei riuscito anche io a inspessire le suole,in modo da non distruggerle ad ogni camminata. Ora,dopo un'anno di allenamento costante,finalmente riesco a camminare scalzo molto agevolmente anche se l'asfalto,di questi fiorni comincia a "bollentarsi". Se ti posso dare un consiglio (a me funziona),dopo che hai fatto una camminata scalzo su asfalto,e ti senti bruciare le piante (normale),fai riposare i piedi,camminando scalzo sul pavomento di casa,che essendo liscio,allevia sia il bruciore ma aiuta a irrobustirsi le suole. Magari,ora che non sei ancora abituato al barefooting "cittadino",fai trascorrere qualche giorno prima di ricominciare a camminare su asfalto.In oltre,personalmente,dopo che ho camminato scalzo anche io su asfalto,per qualche ora,(adesso faccio le camminate verso sera,per evitare di ustionarmi anche il resto del corpo),evito poi,di mettere ai piedi qualsiasi calzatura,(tipo infradito),almeno sino al giorno successivo. Chicco.

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Messaggio  Andrea Grasselli Lun Mag 25 2009, 01:04

ciao alfredo,

concordo con bfpaul: 3-4 ore sono decisamente troppe per una "prima" cittadina. ti suggerisco di riprovare con 15-30 minuti e aumentare gradualmente.
io posso camminare 3-4 ore sull'asfalto senza danni, ma sono ormai sette anni che vivo scalzo da primavera ad autunno.

un saluto dalla svizzera.
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Messaggio  RAlf Lun Mag 25 2009, 12:20

Ringrazio tutti per i consigli ed i suggerimenti. Per gli volesse aggiungere qualcosa d'altro puntualizzo:
1) tre-quattro ore sono il periodo da quando mi sono tolto i sandali, che ho avuto sempre con me, a quando me li sono rimessi, a danno ormai fatto. Le soste al bar ed in gelateria sono state lunghe perchè la giornata era veramente molto calda.
2) ho cercato di evitare per quanto possibile l'asfalto perchè avevo paura che si attaccasse ai piedi. Sono state le mattonelle di cui era lastricato il corso (autobloccanti, lastrette di pietra e simili) che mi hanno fatto sentire una tigella in cottura.
3) non mi sono lamentato, mentre mia moglie mi osservava (lei che non perde l'occasione per esprimere la sua opinione ogni volta che vado scalzo fuori casa) ed ho pensato a Mino d'Amato (o d'Amianto) quando ha camminato sulle braci: diciamo che ho cercato una ispirazione.
4) mi sono stupito delle bolle sotto ai talloni ed in quella posizione (verso l'esterno a destra nel piede destro e verso sinistra nel piede sinistro) mentre mi aspettavo quelle sotto la punta del piede, più sensibile che invece non ha avuto problemi.
5) camminare con le bolle sotto ai talloni rende mooooooooolto nervosi. Fa fare un passo a metà fra la pantera rosa e la ballerina classica: da vedere! Per fortuna l'ho presa con filosofia.
6) Domenica sono stato praticamente scalzo tutto il giorno, con in passo di cui sopra, mentre mia moglie non sapeva se ridere o rimproverarmi. L'unica calzatura che tolleravo erano dei sabot tipo Crocks.
Questa mattina avevo un rilievo in un fabbricato di Via Ferrarese e dovevo mettermi le scarpe antinfortunistica: alla fine ho optato per i fantasmini con delle scarpe ginniche mettendo del cotone sotto ai talloni per alleviare un poco la pressione.
Fatto curioso ed ironico: durante il rilievo, sia dentro che fuori il fabbricato, mi ha accompagnato una signora di una certa età (di nome Elvira), completamente scalza, ed non ho potuto fare a meno di guardarla con curiosità. Lei ha seguito il mio sguardo e poi mi ha detto con molta semplicità e quasi per scusarsi:
"Sa, ho fatto la mondina per tutta la vita; anche ora che ho più di 70 anni e sono bisnonna non riesco a mettermi le scarpe neanche quando ho freddo".
Non ho detto nulla di me perchè di fronte a lei mi sentivo un baccello, ma come l'ho invidiata in quel momento!
Un saluto a tutti.

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Messaggio  ChiccoB Lun Mag 25 2009, 15:10

Ciao,ecco,anche a me venivano le vesciche proprio nella parta esterna dei talloni:curioso!Probabilmente,sia io che te appoggiamo i talloni verso l'esterno,infatti,se guardo bene le suole delle infradito,vedo che sono consumate proprio nella parte esterna. Eh,nessuno è perfetto.... Wink Razz Chicco.

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Messaggio  Marco53 Lun Mag 25 2009, 15:26

Caro Ralf !!! Hai fatto il passo scalzo più lungo della tua pianta del piede !!!
Occhio all'allenamento specie quando l'asfalto è così caldo. Ci sono i trucchi per passare sulle "fettine" d'ombra delle auto parecheggiate e comunque cercare di evitare i lastricati più esposti. Per quanto ci si alleni si rischia sempre di fare un passo di "troppo".
Anche io dopo essere stato due giorni e mezzo senza aver mai tolto sandali e infradito dal sacchetto dei bagagli, ieri pomeriggio avevo le suole un po' irritate e ho ceduto alle infradito.
Però ciò è accaduto dopo un venerdì scalzo dalle ore 8.00 del mattino (sono andato alla Posta qui a Torino coi finti sandali e poi via con Valerio per andare ad Appenzell, sempre scalzo in tutte le soste con la macchina (cessi degli autogrilll compresi), e nei magazzini COOP e MIGROS in cui non manchiamo mai di acquistare qualche prodotto un po' esotico per il nostro paese, e poi ancora dalla famiglia dove avevamo preso la stanza e alla sera al ristorante.
Sabato scalzo ancora dalle 8.00 fino alle 22.00 con visita al Klassik Welt di Friedrichshafen (Germania) previo abbandono dell'auto con sandali (sempre chiusi nel bagagliaio) in Svizzera, traghetto, autobus navetta e 5 ore e mezza di visita alla Fiera, con lungo andarivieni fra le auto d'epoca parcheggiate in due cortili sassosi (aguzzi Mad ) sotto il sole a 29°C all'ombra che ci hanno messo in leggera difficoltà (più i sassi aguzzi che il calore, per dirla tutta), quindi autobus navetta, traghetto e ritorno in Appenzell per cena con gli amici Gaetano e Giovanna della TV Svizzera, giunti per l'occasione insieme ad Andrea Grasselli e terminare le riprese di un documentario sulla vita senza scarpe in cui dovrei apparire anch'io Very Happy in parecchie scene.
Mattino di domenica dalle 8.30 circa (sandali sempre da tutt'altra parte) e fino alle 10.30 a girare per Appenzell che sembravo più una guida dell'Ente Turismo elvetico che un italiano in vacanza e poi dalle 10.30 alle 13.00 con Andrea al sentiero scalzo, il sentiero di montagna (9 km circa) attrezzato appositamente studiato da fare scalzi, con tanto di torbiera da sballo: ci si infila nel fango fino alle ginocchia ed è tutto da ridere... Ma eravamo in compagnia di un mucchio di camminatori scalzi (molti si capiva che era la loro prima timida esperienza) e soprattutto famiglie con bambini entusiasti (specie dei tuffi nel fango, guarda caso Shocked ). Poi ritorno ad Appenzell (previo lavacro in un torrentello per tornare presentabili), pranzo scalzo e breve ultima passeggiata in paese prima del ritorno a casa.
Beh... arrivato a Torino le mie suole erano un po' "cotte" dallo sforzo e dal caldo (30,5°C ad Appenzell alle 13.30, mai vista una temperatura così in tanti anni che frequento quel delizioso posticino), e ho rimesso le infradito ma non me ne vergogno.
Perché anche il piede più allenato alla fine si irrita un po' ed è meglio farlo "riposare" un pochino al momento giusto per non forzare troppo.
Con ciò torno un momento alle bolle. So che camminarci sopra è doloroso finché non si riassorbono.
Le rare volte che mi è capitato si è sempre trattato di punti superficiali generalmente molto accessibili.
Ho sempre risolto il problema "bucandole" per lasciar defluire il liquido.
La mia procedura è sempre stata una bella pulizia della zona, quindi l'incisione della bolla praticando un piccolo taglio con forbicine da unghie del tipo a lame dritte appuntite (quelle ricurve sono troppo spesse e inadatte) previa sterilizzazione delle medesime con il fuoco (è sufficiente una passata rapida con l'accendino) ma va bene anche il normale alcool denaturato. Dopo averle lasciate svuotare lavo il tutto con acqua ossigenata e, se il punto è un po' troppo esposto, metto un cerotto con una goccia di Streptosil a contatto con la bolla nel punto dove ho praticato il taglietto.
Sono sempre sopravvissuto e le bolle sono guarite più in fretta che aspettare che lo facciano coi loro tempi.
Saluti paramedici
Marco
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Messaggio  RAlf Lun Mag 25 2009, 19:20

Un proverbio dice: non saprai mai quanto brucia il fuoco finchè non ci metterai la mano sopra.
Bene, io ci ho messo il piede: pazienza, è tutta esperienza.
Un grazie a tutti per la solidarietà.
Devo dire a Marco che mi piacerebbe, se è possibile, vedere il documentario di cui ha parlato perchè mi sembra molto interessante. Prima di contattarvi cercavo materiale di questo tipo anche se il mio mito rimane Julia Hill.
Ho guardato dove è Appenzell: sono 500 Km da dove abito e sono molti ma avrei condiviso volentieri il percorso per BF. Forse, chissà, quest'estate se non mi faccio coinvolgere troppo dalle immersioni potrei farci una scappata. Mia moglie adora la montagna mentre io sono piuttosto marino ed un viaggetto in svizzera le farebbe senz'altro piacere.
Un saluto a tutti ed a presto.

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Messaggio  Andrea Grasselli Lun Mag 25 2009, 21:28

ciao alfredo,
Alfred ha scritto:Devo dire a Marco che mi piacerebbe, se è possibile, vedere il documentario di cui ha parlato perchè mi sembra molto interessante. Prima di contattarvi cercavo materiale di questo tipo anche se il mio mito rimane Julia Hill.
del documentario ne parleremo più avanti...
julia butterfly hill: eh sì, è proprio un mito! io l'ho conosciuta al vegfestival di torino qualche anno fa (è vegana come me): l'ho trovata e la trovo straordinaria! è una persona semplice, con un coraggio da vendere, lei lo regala... a chi vuole prenderne...

Alfred ha scritto:Ho guardato dove è Appenzell: sono 500 Km da dove abito e sono molti ma avrei condiviso volentieri il percorso per BF. Forse, chissà, quest'estate se non mi faccio coinvolgere troppo dalle immersioni potrei farci una scappata. Mia moglie adora la montagna mentre io sono piuttosto marino ed un viaggetto in svizzera le farebbe senz'altro piacere.
l'appenzello (come semicantone) e il paese di appenzello (come capitale dell'omonimo semicantone) valgono sicuramente un lungo viaggio: ci sono tornato dopo tanti anni e ho ritrovato lo stesso spirito scalzo tra i bambini e in parte tra gli adulti! eppoi il paesaggio, molto movimentato, è fantastico!

per non uscire troppo di tema qui, se vuoi parlare di julia o dell'appenzello come semicantone, possiamo farlo nel forum "A piede libero. Chiacchiere in libertà ....".

un saluto dalla svizzera.
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Messaggio  lucignolo Lun Mag 25 2009, 22:37

Alfred ha scritto:Possibile che camminare in città faccia questo effetto? Colpa del caldo, del tipo di fondo o del piede non allenato a questo tipo di superfici?
Non leggi molto i miei post, vero?
Perché altrimenti rideresti di te stesso, per aver dato libero sfogo al tuo entusiasmo scalzo.
E per aver imparato la lezione.
Ed è giusto così: si sbaglia, si esagera e si impara.
L'asfalto è micidiale: se è liscio è come camminare sul pavimento di casa, ma l'asfalto liscio è pericolosissimo in caso di pioggia, soprattutto per i veicoli a due ruote.
Perciò si preferisce un asfalto sgranato.
Il problema è che superfici di quel tipo limano letteralmente le tue suole e sproteggono il tuo derma: il risultato è il dolore e la necessità di lunghi tempi di recupero.
Il liquido contenuto in una vescica è un cuscino liquido destinato a ridurre gli insulti profondi: a te è capitato dopo quattro ore, a me dopo due.
Sei strato bravissimo.
Abbi pazienza e guarisci. ma sei davvero forte.
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Messaggio  Andrea77 Lun Mag 25 2009, 22:58

Dipende molto dal tipo d'asfalto ma secondo me più di tutto dalla temperatura, bastano pochi secondi.
Comunque nn scoraggiarti sono cose che prima o poi capitano a tutti, solo così si impara.
Per fortuna sono cose che guariscono presto.

Ciao
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Messaggio  BFRE Mar Mag 26 2009, 14:00

Vedo che è sono cosa abbastanza comune ritrovarsi con le bolle sotto alle estremità.....
E' capitato anche a me lo scorso anno senza quasi me ne accorgessi se non a fine passeggiata quando me ne sono ritrovate ben 4 e ne sono rimasto meravigliato visto che l'asfalto non mi sembrava troppo caldo! Mah!
Comunque tutta esperienza ed allenamento.

Ciao
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Messaggio  RAlf Gio Mag 28 2009, 11:52

Aggiornamento sulle bolle:
Già martedi mattina le bolle si erano riassorbite e non si vedeva quasi più nulla. Solo un leggero formicolio mentre camminavo ad indicare che comunque qualcosa ancora sotto lavorava, ma niente più.
Per Andrea Grasselli: solo per chiudere l'argomento Julia Hill di cui avremo spero molto modo di parlare in altra sede come delle numerose informazioni che ti chiederò per Appenzell (e poi dicono che la curiosità è femmina!)
Quanto ho saputo dell'impresa di Butterfly sono rimasto molto colpito perchè se qualcuno riusciva a compiere ancora imprese di queste genere voleva dire che c'era ancora speranza per il genere umano. Sembra una frase ritrita ma ha un grande significato, visti i tempi....
Mi ha rammentato una poesia che un mio amico ha messo musica molto tempo fa e che mi piace fare ascoltare quando parlo di queste cose: tanti la sentono per farmi piacere ma alcuni di loro li ho visti commuoversi. Un giorno la farò ascoltare anche a voi.
Conoscendo Julia non sarei riuscito a darle la mano ma credo che l'avrei abbracciata di slancio, è questo non solo perchè è anche una bella ragazza, ma perchè avrei voluto condividere quell'energia che ha dentro di sè e che ogni volta che appoggio la pianta dei miei piedi sulla terra cerco di carpire.
Un saluto a tutti.

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Messaggio  Andrea Grasselli Gio Mag 28 2009, 11:58

Alfred ha scritto:Conoscendo Julia non sarei riuscito a darle la mano ma credo che l'avrei abbracciata di slancio
è esattamente quello che è successo quando l'ho incontrata. ci siamo abbracciat* più di una volta, è stato molto bello!

chiedimi pure per appenzello, sono qui, ma credo che marco53 possa darti informazioni più precise delle mie! Smile

andrea
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Messaggio  Marco53 Gio Mag 28 2009, 14:16

Grazie Andrea G. per aver detto questo. Sei stato molto gentile. Effettivamente una parte delle notizie su Appenzell nelle interviste fatte con gli amici della TV svizzera, le ho date io, che conosco il paesino per esserci stato la prima volta nel 1982 e per aver continuato ad andarci almeno una volta l'anno da allora. Fosse anche un semplice passaggio di ritorno dalle ferie con un breve stop per pranzo.
Perciò, caro Alfred, se vuoi qualche notizia in più puoi contattarmi anche con i messaggi privati così evitiamo di appesantire il forum. Tieni solo presente che domani parto per una decina di giorni e non credo di portarmi dietro alcunché per comunicare via internet, anche perché ho un programma di viaggio piuttosto fitto.
Saluti appenzellesi (Gruetzi)
Marco
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