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Dov'è la vera civiltà ????

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Messaggio  Marc_63 Mer Ago 05 2009, 15:46

Promemoria primo messaggio :

Sembra una domanda retorica ma non lo è. E' lo sfogo con gli amici di un bf che desidera che vengano rispettati i diritti di tutti quelli che anche occasionalmente desiderano camminare scalzi e in libertà.
Sono da poco rientrato a casa dopo la solita passeggiata pomeridiana al porticcilo vicino a casa mia.
Il porticciolo di Marina Piccola, situato in una stupenda cornice naturalistica, al ridosso del promontaorio della Sella del Diavolo (se mi autorizzano vorrei inviare al sito delle immagini) è contiguo alla spiaggia del Poetto ed è separato da essa da una lunga terrazza sul mare.
All'inizio di questa terrazza c'è un bar prefabricato, con comodi tavolini coperti da una tenda scorrevole dove, anche col caldo più torrido, ti puoi sedere e rilassanrti sorseggiando un caffè o qualcos'altro.
Io ci vado tutti i pomeriggi; mi siedo ad un tavolo e ordino la consumazione.
Di fronte a me un via vai di bf occasionali di tutte le età, alcuni che si spostano dalla spiaggia in costume e altri pure vestiti normalmente che passeggiano senza pensieri e senza scarpe.
Ebbene, al tavolo vicino al mio si son sedute due ragazze sulla trentina e hanno cominciato a conversare.
Su tutti i tavoli erano presenti i posacenere puliti, e queste due pig pig invece di gettare la cicca di sigarette nel posacenere, la gettavano regolarmente per terra sulla passeggiata senza neppure curarsi dei passanti (molti dei quali, come ho detto, erano scalzi, anche molti bambini).
Dopo la prima sigaretta buttata in questo modo ne è arrivata una seconda ..... al che sono intervenuto facendo presente, con molta educazione che i passanti correvano il rischio di ustinarsi se avessero calpestato quelle cicche ancora accese.
Sapete qual'è stata la risposta ?? Ve la riporto integralmente : "Cazzi loro se vanno scalzi, le persone civili si mettono le scarpe..! "
Manco detto un ragazzo che camminava scalzo ha calpestato una di quelle cicche e non vi dico, poveretto....
Prima ha guardato verso di me per cercare il "colpevole" e io, gli ho indicato la responsabile col pollice.
Non vi dico gli improperi che si sono prese e non solo dal ragazzo malcapitato ma anche, per fortuna, da persone sedute ai tavolini che avevano assistito alla scena (due persone anziane).
Per recapitolare : noi che camminaiamo scalzi siamo incivili e chi si permette comportamente così zotici e rischiosi è convinto di essere nel giusto ed è facile che qualcuno dia pure ragione a loro .....
Molta gente ha veramente il cervello montato al contrario.
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Messaggio  Rei Mar Ago 11 2009, 17:24

Alla fine, un pezzo alla volta, il "manualetto" si scrive da solo. Sul discorso guardie giurate "sprovvedute" ho già parlato qui:
https://natiscalzi.forumattivo.com/ci-vediamo-a-f6/roma-e-milano-2oo9-p4150.htm
e in un altro episodio accaduto in libreria, dove fui molto più aggressivo.
Ricapitolando, a volte un dipendente è dubbioso sul fatto di potervi far entrare o no. Basta chiarire che si può ("Vengo qui da anni e nessuno mi ha fatto storie!" detta con sicurezza è un'ottima frase che chiude le discussioni) ed il dipendente "sprovveduto" non farà più, MAI più obiezioni.
E poi il "dubbioso" vi ferma solo se usate il metodo "Enzo-Lucignolo".
L'imbecille è diverso.
Vi ferma comunque.
Anche se sa che è permesso.
L'altra guardia giurata, quella che feci cazziare dalla direttrice del mio supermercato, era un imbecille.
E per questo fu cazziato, trasferito e forse licenziato.
L'imbecille fa danni.
E va distrutto.
Sempre.
Senza pietà.

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Messaggio  lucignolo Mar Ago 11 2009, 19:47

Rei ha scritto:E poi il "dubbioso" vi ferma solo se usate il metodo "Enzo-Lucignolo".
Erridaje! Che fai, provochi? Smile
L'altra guardia giurata, quella che feci cazziare dalla direttrice del mio supermercato, era un imbecille.
Scusa, ma hai detti bene, il "TUO supermercato", quello dove vai SEMPRE e spendi TANTO.
Non è il mio caso e, forse, nemmeno quello di Enzo.
Francamente mi piacerebbe vederti all'opera, ma giocando in trasferta.
Non volermene, perché te lo dico bonariamente, ma non credo all'efficacia globale del tuo metodo.
Ti crederei di più se tu fossi un capo mafia che fonda il suo potere su un iniquo terrore, ma siccome non lo sei permettimi di nutrire qualche dubbio.
Senza rancore, spero. Wink

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Messaggio  Rei Mar Ago 11 2009, 22:42

lucignolo ha scritto:Erridaje! Che fai, provochi? Smile
Sì, a volte un calcione metaforico nel sedere fa miracoli...

lucignolo ha scritto:Scusa, ma hai detti bene, il "TUO supermercato", quello dove vai SEMPRE e spendi TANTO.
Non è il mio caso e, forse, nemmeno quello di Enzo.
Francamente mi piacerebbe vederti all'opera, ma giocando in trasferta.
Non volermene, perché te lo dico bonariamente, ma non credo all'efficacia globale del tuo metodo.
Alla metro con Paolo Selis era la prima volta che mettevo piede in quella stazione e la libreria non è quella abituale, anzi, era la prima volta che ci andavo scalzo.
Un mese fa ho comprato una macchina sottovuoto nell'unico centro commerciale che in quel momento aveva (a detta di Internet) quel modello e dove non avevo mai messo piede.
Un'ora di viaggio, giro per il centro commerciale, tre guardie giurate incrociate, due commessi interpellati, una cassiera e un'ora di viaggio di ritorno, tutto rigorosamente scalzo.
Nessuno mi ha fatto problemi.
lucignolo ha scritto:Ti crederei di più se tu fossi un capo mafia che fonda il suo potere su un iniquo terrore, ma siccome non lo sei permettimi di nutrire qualche dubbio.
Non lo sono, ma avere quell'atteggiamento, aiuta. E' ciò che ho spiegato spesso nei miei post.
lucignolo ha scritto:Senza rancore, spero. Wink
Perché rancore? Stiamo discutendo in amicizia e qualche punzecchiatura ogni tanto serve.

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Messaggio  bfpaul Mer Ago 12 2009, 21:08

Rei ha scritto:
lucignolo ha scritto:Erridaje! Che fai, provochi? Smile
Sì, a volte un calcione metaforico nel sedere fa miracoli...

lucignolo ha scritto:Scusa, ma hai detti bene, il "TUO supermercato", quello dove vai SEMPRE e spendi TANTO.
Non è il mio caso e, forse, nemmeno quello di Enzo.
Francamente mi piacerebbe vederti all'opera, ma giocando in trasferta.
Non volermene, perché te lo dico bonariamente, ma non credo all'efficacia globale del tuo metodo.
Alla metro con Paolo Selis era la prima volta che mettevo piede in quella stazione e la libreria non è quella abituale, anzi, era la prima volta che ci andavo scalzo.
Un mese fa ho comprato una macchina sottovuoto nell'unico centro commerciale che in quel momento aveva (a detta di Internet) quel modello e dove non avevo mai messo piede.
Un'ora di viaggio, giro per il centro commerciale, tre guardie giurate incrociate, due commessi interpellati, una cassiera e un'ora di viaggio di ritorno, tutto rigorosamente scalzo.
Nessuno mi ha fatto problemi.
lucignolo ha scritto:Ti crederei di più se tu fossi un capo mafia che fonda il suo potere su un iniquo terrore, ma siccome non lo sei permettimi di nutrire qualche dubbio.

Non lo sono, ma avere quell'atteggiamento, aiuta. E' ciò che ho spiegato spesso nei miei post.
lucignolo ha scritto:Senza rancore, spero. Wink
Perché rancore? Stiamo discutendo in amicizia e qualche punzecchiatura ogni tanto serve.
Secondo me ....
E' questione di atteggiamento mentale; io non penso "di essere scalzo", io "sono scalzo". Per cui passo tranquillamente alle barriere di accesso a MediaWorl e di qualunque supermercato e accidente che sia e non mi aspetto osservazioni/contestazioni. Se verranno spero di sapermi ben "difendere" applicando le "Regole Rei", ma finora non è mai successo.
Sia chiaro che non voglio nè darmi arie nè accusare nessuno di niente, ma credetemi, la naturalezza è assolutamente necessaria. Per cui, un plauso a chiunque va scalzo naturalmente senza mai farsi problemi di accettazione ed un incoraggiamento a tutti quelli che - forse più introspettivi - continuano a "vedersi scalzi" ed a porsi problemi. Guardate, il più delle volte, i problemi ce li creiamo noi!
Buon Ferragosto a tutti!

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Messaggio  lucignolo Mer Ago 12 2009, 21:29

Rei ha scritto:Un'ora di viaggio, giro per il centro commerciale, tre guardie giurate incrociate, due commessi interpellati, una cassiera e un'ora di viaggio di ritorno, tutto rigorosamente scalzo.
Nessuno mi ha fatto problemi.
Accidentaccio!
Vedi la differenza? Ho passato i tornelli della metro milanese, non ho guardato in faccia i guardiani, mi stavo avviando verso il treno e........."Lei, dove va a piedi nudi?".
Mi giro e....sì, guardavano proprio me.
Perché non Nancy o Alessandro o Stefano?
No, secondo me qui al nord sono arroganti e stronzi, è la cultura della divisa austro-ungarica, applaudita da chi crede che la sicurezza arrivi da quattro gatti con le unghie spuntate, dimenticando i giganteschi problemi che ci sommergono.
Sono così bello da attrarre l'attenzione della gente? Smile oppure Mad ?
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Messaggio  Marc_63 Gio Ago 13 2009, 03:57

No, scusate, ma interventi così non fanno altro che stimolare il mio spirito polemico, quindi non cominciate a dire che sono antipatico o cose di questo genere.
Intanto il nostro diritto non è sacrosanto: questa è una cosa che crediamo noi.
Per i dizionari italiani il concetto di decoro è intimamente legato al rispetto delle convenzioni sociali e tali convenzioni implicano l'uso delle calzature.
Le persone civili ed educate usano le scarpe: questo è il concetto universalmente accettato.
Se non lo accettate siete al di fuori dei canoni sociali normali e se volete combattere quello che ritenete un pregiudizio, ebbene, siete degli illusi che vogliono fare battaglie contro i mulini a vento, grave colpa in tempi in cui ci sono problemi sociali ben più importanti che camminare a piedi nudi al di fuori della propria abitazione.
Sono abituato ad essere contestato ed accusato di essere un redivivo Don Chisciotte, allora chiudiamo qui il discorso ed andiamo scalzi con la coda in mezzo alle gambe quando la società ce lo permette.

Carissimo Flavio, quando studiavo diritto, all'Università, mi è stato da subito insegnato che il nostro diritto cessa nel momento in cui neghiamo o impediamo l'esercizio di un diritto altrui.
Ebbene mi chiedo : nell'andare scalzi quale diritto altrui neghiamo ? Non stiamo parlando di andare nudi per strada incorrendo nel reato di atti osceni in luogo pubblico...
Poi occorre, a mio avviso fare un distinguo : una cosa è camminare scalzi per strada, altra cosa è entrare scalzi in un locale privato aperto al pubblico.
Nel primo caso nessuno me lo può impedire e se lo facesse, sarebbe, come dice Bfpaul, un divieto incostituzionale.
Nel secondo caso invece ce lo possono impedire eccome; io a casa mia sono libero di stabilire le regole che più mi aggradano. Se io titolare di un locale stabilisco che , per ragioni mie che non sto ad elencare, non desidero avere clienti scalzi, non c'è santo, neppure la Costituzione, che possa fargli cambiare idea, ha deciso così e basta; e allora sono io che, se desidero entrare in quel locale, devo adeguarmi a quelle regole, che mi piaccia o no. Poi posso dire che è un retrogrado, un imbecille, tutto quello che vuoi, ma se scalzi in quel locale non si entra o mi metto le scarpe o resto fuori ..... e senza fare polemica alcuna.
E' inutile, porsi con le braccia sui fianchi ed affermare "Lei non sa chi sono io.."! Non serve a niente solo a far passare noi per prepotenti e imbecilli.
Quando ho detto che certi nostri diritti vanno affermati anche con forza, con determinazione, ovvio che mi riferisco a determinati ambiti e non ad altri dove chi "comanda" non è più lo Stato ma il padrone di casa.
Dove sta scritto poi che l'educazione prevede l'uso delle scarpe ? O scambiamo la moda e la convenienza spesso stimolate da grossolane campagne commerciali per educazione ? E' forse più educato entrare in un locale o passeggiare in luogo pubblico vestiti alla moda, di tutto punto, con scarpe di marca e poi alzare la voce, gettare rifiuti per terra, disturbare la quiete degli altri, ridere sguaiatamente o compiere atti peggiori di quanto non lo sia stare scalzi, senza disturbare nessuno e comportarsi in maniera compita ed elegante ?
Continuo a chidermi dunque ciò che mi sono chiesto aprendo questo post, cioè : "Qual'è la vera civiltà ? "
Da un bel po' di tempo la società sta accettando atteggiamenti ben più gravi dell'andare scalzi che non fa del male a nessuno, sta accettando ciò che sino a poco tempo fa era considerato abominio.
E comunque ad andare scalzi, l'unica reazione che possiamo stimolare è quella di chi ci può credere degli stravaganti (senza capire le ragioni) ma tranquilli che non ci può succedere assolutamente nulla. Sono altre le cose di cui ci deve veramente vergognare.
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Messaggio  ChiccoB Gio Ago 13 2009, 21:48

Marc_63 ha scritto:
No, scusate, ma interventi così non fanno altro che stimolare il mio spirito polemico, quindi non cominciate a dire che sono antipatico o cose di questo genere.
Intanto il nostro diritto non è sacrosanto: questa è una cosa che crediamo noi.
Per i dizionari italiani il concetto di decoro è intimamente legato al rispetto delle convenzioni sociali e tali convenzioni implicano l'uso delle calzature.
Le persone civili ed educate usano le scarpe: questo è il concetto universalmente accettato.
Se non lo accettate siete al di fuori dei canoni sociali normali e se volete combattere quello che ritenete un pregiudizio, ebbene, siete degli illusi che vogliono fare battaglie contro i mulini a vento, grave colpa in tempi in cui ci sono problemi sociali ben più importanti che camminare a piedi nudi al di fuori della propria abitazione.
Sono abituato ad essere contestato ed accusato di essere un redivivo Don Chisciotte, allora chiudiamo qui il discorso ed andiamo scalzi con la coda in mezzo alle gambe quando la società ce lo permette.

Carissimo Flavio, quando studiavo diritto, all'Università, mi è stato da subito insegnato che il nostro diritto cessa nel momento in cui neghiamo o impediamo l'esercizio di un diritto altrui.
Ebbene mi chiedo : nell'andare scalzi quale diritto altrui neghiamo ? Non stiamo parlando di andare nudi per strada incorrendo nel reato di atti osceni in luogo pubblico...
Poi occorre, a mio avviso fare un distinguo : una cosa è camminare scalzi per strada, altra cosa è entrare scalzi in un locale privato aperto al pubblico.
Nel primo caso nessuno me lo può impedire e se lo facesse, sarebbe, come dice Bfpaul, un divieto incostituzionale.
Nel secondo caso invece ce lo possono impedire eccome; io a casa mia sono libero di stabilire le regole che più mi aggradano. Se io titolare di un locale stabilisco che , per ragioni mie che non sto ad elencare, non desidero avere clienti scalzi, non c'è santo, neppure la Costituzione, che possa fargli cambiare idea, ha deciso così e basta; e allora sono io che, se desidero entrare in quel locale, devo adeguarmi a quelle regole, che mi piaccia o no. Poi posso dire che è un retrogrado, un imbecille, tutto quello che vuoi, ma se scalzi in quel locale non si entra o mi metto le scarpe o resto fuori ..... e senza fare polemica alcuna.
E' inutile, porsi con le braccia sui fianchi ed affermare "Lei non sa chi sono io.."! Non serve a niente solo a far passare noi per prepotenti e imbecilli.
Quando ho detto che certi nostri diritti vanno affermati anche con forza, con determinazione, ovvio che mi riferisco a determinati ambiti e non ad altri dove chi "comanda" non è più lo Stato ma il padrone di casa.
Dove sta scritto poi che l'educazione prevede l'uso delle scarpe ? O scambiamo la moda e la convenienza spesso stimolate da grossolane campagne commerciali per educazione ? E' forse più educato entrare in un locale o passeggiare in luogo pubblico vestiti alla moda, di tutto punto, con scarpe di marca e poi alzare la voce, gettare rifiuti per terra, disturbare la quiete degli altri, ridere sguaiatamente o compiere atti peggiori di quanto non lo sia stare scalzi, senza disturbare nessuno e comportarsi in maniera compita ed elegante ?
Continuo a chidermi dunque ciò che mi sono chiesto aprendo questo post, cioè : "Qual'è la vera civiltà ? "
Da un bel po' di tempo la società sta accettando atteggiamenti ben più gravi dell'andare scalzi che non fa del male a nessuno, sta accettando ciò che sino a poco tempo fa era considerato abominio.
E comunque ad andare scalzi, l'unica reazione che possiamo stimolare è quella di chi ci può credere degli stravaganti (senza capire le ragioni) ma tranquilli che non ci può succedere assolutamente nulla. Sono altre le cose di cui ci deve veramente vergognare.
Ancora una volta leggendo il post di marc_63,concordo pienamente con il suo pensiero. Chicco.

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Messaggio  bfpaul Ven Ago 14 2009, 12:57

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:Un'ora di viaggio, giro per il centro commerciale, tre guardie giurate incrociate, due commessi interpellati, una cassiera e un'ora di viaggio di ritorno, tutto rigorosamente scalzo.
Nessuno mi ha fatto problemi.
Accidentaccio!
Vedi la differenza? Ho passato i tornelli della metro milanese, non ho guardato in faccia i guardiani, mi stavo avviando verso il treno e........."Lei, dove va a piedi nudi?".
Mi giro e....sì, guardavano proprio me.
Perché non Nancy o Alessandro o Stefano?
No, secondo me qui al nord sono arroganti e stronzi, è la cultura della divisa austro-ungarica, applaudita da chi crede che la sicurezza arrivi da quattro gatti con le unghie spuntate, dimenticando i giganteschi problemi che ci sommergono.
Sono così bello da attrarre l'attenzione della gente? Smile oppure Mad ?
No, non è perché sei bello ma perchè forse sei stato "più visibile".
Di Nancy se ne saranno accorti, ma forse l'avrebbero lasciata passare perchè con i sandali minimali di oggi si può anche non capire se una donna è a piedi nudi o no, Alessandro e Stefano saranno stati svelti a "voltar l'angolo" e tu magari ti sarai attardato il tanto che basta per poterti fare osservare.
Giusto per fare un'ipotesi ....

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Messaggio  lucignolo Ven Ago 14 2009, 17:52

Ritengo sia giunto il momento di fare un po’ il punto della situazione, per evitare di cadere nell’errore di credere che si stia argomentando da barricate contrapposte.
Rimango convinto che fra noi barefooters ci sia un sostanziale accordo, ma è evidente che qualcuno sia più sensibile alle ombre, qualcun altro alla luce.
Si può ridere perché la bottiglia è mezza piena o si può piangere perché è mezza vuota, ma ciò che conta è convenire che il livello del contenuto è a metà.
Penso che la bottiglia dello scalzismo richieda ancora del tempo per essere riempita, forse più della vita di noi viventi.
Al di la degli incidenti che possono occorrere e dei successi che ci possono allietare, il lavoro da fare è tanto è sono propenso a ritenere che sia deleterio lasciarsi abbattere, ma anche usare toni eccessivamente ottimistici o, addirittura trionfalistici.
Parlare di Diritto mi piace, ma il problema è che chi dovrebbe occuparsi della difesa del cittadino se ne infischia delle ultraminoranze, mentre l’incostituzionalità rimane solo teorica quando si parla di 10 o 15 (esagero) persone che se ne vanno scalze per l’Italia.
Né sta scritto (nero su bianco, intendo) da nessuna parte che chi non usa le calzature sia incivile e maleducato, ma sta scritto nella testa di molte persone, in modo tacito, indiscutibile.
E allora si giudica a priori, senza considerare i molteplici aspetti di una persona che ci sta davanti; si emette un pre-giudizio; non può essere che così, se si pensa che i genitori ci infilano le scarpine ancora prima che impariamo a camminare.
Si accetta come un fatto inevitabile che il piede faccia male, che si abbiano i calli, che le dita si deformino e che i piedi puzzino se scoperti; ed allora i piedi puzzano in quanto scoperti, non perché tenuti precedentemente in carenza di ossigeno.
Poi c’è il fatto che tutto o quasi è ammesso se lo fanno tutti, in caso contrario si cade perlomeno nella stravaganza.
Che fare?
A mio avviso è lecito ringhiare in caso di atteggiamenti decisamente maleducati e prevaricatori nei nostri confronti, ma penso anche che abusare di atteggiamenti aggressivi non faccia altro che provocare una levata generale di scudi.
Lo sconfitto resterà convinto della correttezza delle sue posizioni, il vincitore idem e chi ci perde alla fine è chi vorrebbe far capire che andare in giro scalzi fa parte di una molteplicità di scelte possibili, niente di più, niente di meno.
L’altra strada percorribile è quella indicata in due parole da Daniela:
Daniela ha scritto: se si sorride, se si fanno i complimenti al giochino del bambino degli altri, al cagnolino della signora, al tatuaggio nuovo del cameriere - senza necessariamente dover noi farci tatuare, tenere un cane, o comprare i gormiti ai nostri figli ai quali due ore piu' tardi (nella privacy di casa nostra) diremo che sono stupidate - l'intero locale dira' solamente "scalzi! che meraviglia!
richiede tempo e tanta pazienza e se integrata da un po’ di pubblicità professionale penso proprio che ci permetterà di conquistare parecchia comprensione e, forse, qualcosa di più.
Una volta capito chi è lo scalzo, cioè una persona rispettabile come tutte le altre, educato e rispettoso, solo allora il solito imbecille di turno, che non mancherà mai, potrà essere veramente isolato.

Cosa sia poi la vera civiltà proprio non lo so, ma credo che si tratti di qualcosa di multifattoriale, difficile, perciò, da definire in modo univoco.
Di certo ogni civiltà ha le sue luci e le sue ombre, perché costruita da Uomini, imperfetti per definizione; nell’ombra si annidano molti modi cristallizzati e preconcetti di pensare.
Se è vero che per ogni (pre)giudizio negativo servono almeno sette prove positive per cambiare il proprio punto di vista, beh, credo che sarebbe meglio rassegnarci a molte docce fredde ancora.
Perciò, se volete sapere cosa penso, rimbocchiamoci le mani e diamoci da fare tutti insieme.
Un gradino alla volta si scala anche la Torre Eiffel.
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Messaggio  bfpaul Ven Ago 14 2009, 21:33

lucignolo ha scritto:Ritengo sia giunto il momento di fare un po’ il punto della situazione, per evitare di cadere nell’errore di credere che si stia argomentando da barricate contrapposte.
Rimango convinto che fra noi barefooters ci sia un sostanziale accordo, ma è evidente che qualcuno sia più sensibile alle ombre, qualcun altro alla luce.
Si può ridere perché la bottiglia è mezza piena o si può piangere perché è mezza vuota, ma ciò che conta è convenire che il livello del contenuto è a metà.
Penso che la bottiglia dello scalzismo richieda ancora del tempo per essere riempita, forse più della vita di noi viventi.
Al di la degli incidenti che possono occorrere e dei successi che ci possono allietare, il lavoro da fare è tanto è sono propenso a ritenere che sia deleterio lasciarsi abbattere, ma anche usare toni eccessivamente ottimistici o, addirittura trionfalistici.
Parlare di Diritto mi piace, ma il problema è che chi dovrebbe occuparsi della difesa del cittadino se ne infischia delle ultraminoranze, mentre l’incostituzionalità rimane solo teorica quando si parla di 10 o 15 (esagero) persone che se ne vanno scalze per l’Italia.
Né sta scritto (nero su bianco, intendo) da nessuna parte che chi non usa le calzature sia incivile e maleducato, ma sta scritto nella testa di molte persone, in modo tacito, indiscutibile.
E allora si giudica a priori, senza considerare i molteplici aspetti di una persona che ci sta davanti; si emette un pre-giudizio; non può essere che così, se si pensa che i genitori ci infilano le scarpine ancora prima che impariamo a camminare.
Si accetta come un fatto inevitabile che il piede faccia male, che si abbiano i calli, che le dita si deformino e che i piedi puzzino se scoperti; ed allora i piedi puzzano in quanto scoperti, non perché tenuti precedentemente in carenza di ossigeno.
Poi c’è il fatto che tutto o quasi è ammesso se lo fanno tutti, in caso contrario si cade perlomeno nella stravaganza.
Che fare?
A mio avviso è lecito ringhiare in caso di atteggiamenti decisamente maleducati e prevaricatori nei nostri confronti, ma penso anche che abusare di atteggiamenti aggressivi non faccia altro che provocare una levata generale di scudi.
Lo sconfitto resterà convinto della correttezza delle sue posizioni, il vincitore idem e chi ci perde alla fine è chi vorrebbe far capire che andare in giro scalzi fa parte di una molteplicità di scelte possibili, niente di più, niente di meno.
L’altra strada percorribile è quella indicata in due parole da Daniela:
Daniela ha scritto: se si sorride, se si fanno i complimenti al giochino del bambino degli altri, al cagnolino della signora, al tatuaggio nuovo del cameriere - senza necessariamente dover noi farci tatuare, tenere un cane, o comprare i gormiti ai nostri figli ai quali due ore piu' tardi (nella privacy di casa nostra) diremo che sono stupidate - l'intero locale dira' solamente "scalzi! che meraviglia!
richiede tempo e tanta pazienza e se integrata da un po’ di pubblicità professionale penso proprio che ci permetterà di conquistare parecchia comprensione e, forse, qualcosa di più.
Una volta capito chi è lo scalzo, cioè una persona rispettabile come tutte le altre, educato e rispettoso, solo allora il solito imbecille di turno, che non mancherà mai, potrà essere veramente isolato.

Cosa sia poi la vera civiltà proprio non lo so, ma credo che si tratti di qualcosa di multifattoriale, difficile, perciò, da definire in modo univoco.
Di certo ogni civiltà ha le sue luci e le sue ombre, perché costruita da Uomini, imperfetti per definizione; nell’ombra si annidano molti modi cristallizzati e preconcetti di pensare.
Se è vero che per ogni (pre)giudizio negativo servono almeno sette prove positive per cambiare il proprio punto di vista, beh, credo che sarebbe meglio rassegnarci a molte docce fredde ancora.
Perciò, se volete sapere cosa penso, rimbocchiamoci le mani e diamoci da fare tutti insieme.
Un gradino alla volta si scala anche la Torre Eiffel.
Diciamo che sono d'accordo.
Ma allora cerchiamo per prima cosa di non parlare troppo spesso della nostra accettazione da parte della società e di chi è civile o incivile perché credo che non arriveremo da nessuna parte.
Attenzione, non sto dicendo di mettere la testa sotto la sabbia, nè che questo discorso sia poco interessante, tutt'altro!
Ciò che voglio dire invece è che con le tante esperienze che facciamo, in tanti ambienti, in tante condizioni e in tanti paesi, forse è più utile per noi e per tutti quelli che si affacciano con curiosità o interesse al nostro mondo, non sentire di tante difficoltà che poi in realtà sono pochi episodi rispetto al totale di episodi narrati e di vita vissuta.
Sono convinto che affrontare anche questi problemi sia utile, ma evitiamo di farli diventare così importanti da scoraggiare non solo chi vorrebbe, ma anche chi fa da tempo.
Non nasconderemo niente, ma cerchiamo di essere più propositivi e incoraggianti; questo è a mio avviso il compito più importante del Forum.

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Dov'è la vera civiltà ???? - Pagina 2 Empty Re: Dov'è la vera civiltà ????

Messaggio  lucignolo Ven Ago 14 2009, 23:37

bfpaul ha scritto:Non nasconderemo niente, ma cerchiamo di essere più propositivi e incoraggianti; questo è a mio avviso il compito più importante del Forum.
Lo siamo e tanti bei racconti lo dimostrano.
Però essere obiettivi e, a volte, un po' negativi serve a dimostrare che andare a piedi nudi si può, ma comporta anche un confronto con le nostre paure più intime.
Immaginarie o no, sono comunque il frutto di un conflitto fra ciò che vorremmo essere e ciò che la società ci impone di essere.
Insomma, andare scalzi è bello, ma non è il bel giochino dell'estate: comporta un impegno ed una coscienza di sé che vanno molto al di la del mettere un passo davanti ad un altro.
Migliaia di persone cimentano la loro mente in giochi di enigmistica, poche decine cimentano la propria personalità nell'arena della vita, mettendo in discussione uno dei bisogni più radicati della nostra psiche: quello dell'approvazione sociale.
Per quasto dico che essere barefooters vuol dire in primis credere in se stessi e nella propria autonomia sociale.
Facile? No e lo sappiamo bene.
Dovessimo mostrare un mondo paradisiaco, probabilmente saremmo un po' ridicoli e poco credibili.
Ci sono altri siti molto meno ossessionati dal giudizio altrui, è vero, ma noi siamo italiani.
Stare uniti, lavorare insieme e crederci per noi significa qualcosa di più che essere persone con una passione comune.
Vorremmo essere un po' più europei e dimostrare che non sempre il monaco porta un saio.
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Messaggio  Andrea D Lun Ago 17 2009, 10:18

Rei ha scritto:[...]
L'altra guardia giurata, quella che feci cazziare dalla direttrice del mio supermercato, era un imbecille.
E per questo fu cazziato, trasferito e forse licenziato.
L'imbecille fa danni.
E va distrutto.
Sempre.
Senza pietà.

Be', visto il numero di imbecilli che affligge il genere umano, non ci resta che ricorrere allo sgancio di un cospicuo numero di bombe termonucleari, in modo da ripulire la Terra dall'immonda razza delle guardie giurate che osano impedirci di entrare nei grandi magazzini, a noi saggi illuminati che hanno compreso l'intrinseca superiorità del camminare scalzi.

Peccato che gli ordigni nucleari non sappiano distinguere fra gli imbecilli e i saggi...

Anch'io detesto gli imbecilli (categoria cui spero e presumo di non appartenere), ogni giorno mi arrabbio vedendo un imbecille che non pulisce dove il suo cane ha sporcato, che semina cicche di sigarette e fazzolettini sui miei scogli preferiti, che parcheggia sulla pista ciclabile... Non parliamo poi degli imbecilli che votano per chi so io... Ma, posto che gli imbecilli esistono, far perdere il lavoro a qualcuno lo rende piú intelligente? Lo renderà piú tollerante nei confronti di noi che siamo cosí superiori alle convenzioni volgari?

E, forse, perdere il lavoro non è un po' piú grave che non poter entrare scalzi in un fottutissimo grande magazzino?

Scusami, ognuno di noi ha le sue priorità e le sue questioni di principio. Forse non comprendo le tue.

Saluti,

andrea

Andrea D

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Messaggio  Andrea D Lun Ago 17 2009, 10:41

Marc_63 ha scritto:[...]Sulla porta c'era una zingara anziana che vedendomi camminare scalzo si è messa ad urlare :"Tu, perchè scalzo ? Strada sporca, tu male per sporco in terra, metti scarpe !!! "
C'era intorno un sacco di gente ma non mi sono sentito comunque in imbarazzo, anche perchè ho trovato la faccenda piuttosto comica, (scusate la cattiveria ma senti chi parla di sporco, questi vivono in veri e propri immondezzai).[...]
Anche a me è capitato di sentire una zingara chiedermi come mai vado scalzo, e anch'io l'ho trovato divertente perché i piedi nudi fanno parte dello stereotipo degli zingari (o rom che dir si voglia). L'unica zingara con cui ho scambiato due parole al di fuori del solito triste contesto dell'elemosina per strada era una giovane molto pulita (e calzata!), che parlava un italiano molto migliore di quello di certi giornalisti, e si lamentava perché la sua sorella piú piccola si sentiva discriminata a scuola. Credo che vivesse in un campo. Qui in Toscana non si sono ancora verificati episodi come a Napoli, dove una banda di fascisti e camorristi incendiò un campo nomadi sotto gli occhi delle forze del cosiddetto ordine, ma l'intolleranza cresce. Se un comune offre ai rom delle sistemazioni decenti (case, o almeno campi attrezzati), i buoni cittadini insorgono: le case sono per gli italiani, i campi attrezzati attirano altri nomadi... Insomma, l'immondezzaio è l'unica soluzione accettabile. Finché non brucia anche quello.

Saluti tristi,

andrea


Ultima modifica di Andrea D il Lun Ago 17 2009, 17:58 - modificato 1 volta.

Andrea D

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Messaggio  bfpaul Lun Ago 17 2009, 12:39

Andrea D ha scritto:
Anche a me è capitato di sentire una zingara chiedermi come mai vado scalzo, e anch'io l'ho trovato divertente perché i piedi nudi fanno parte dello stereotipo degli zingari (o rom che dir si voglia). L'unica zingara con cui ho scambiato due parole al di fuori del solito triste contesto dell'elemosina per strada era una giovane molto pulita (e calzata!), che parlava un italiano molto migliore di quello di certi giornalisti, e si lamentava perché la sua sorella piú piccola si sentiva discriminata a scuola. Credo che vivesse in un campo. Qui in Toscana non si sono ancora verificati episodi come a Napoli, dove una banda di fascisti e camorristi incendiò un campo nomadi sotto gli occhi delle forze del cosiddetto ordine, ma l'intolleranza cresce. Se un comune offre ai rom delle sistemazioni decenti (case, o almeno campi attrezzati), i buoni cittadini insorgono: le case sono per gli italiani, i campi attrezzati attirano altri nomadi... Insomma, l'immondezzaio è l'unica soluzione accettabile. Finché non brucia anche quello.
Saluti tristi,
andrea
Una volta, quando non ci sentivamo ancora europei, e gli zingari venivano e andavano via, vedere le zingare scalze e così pure i loro bambini, era cosa normale.
Ora che siamo europei, (non molto, non troppo, vedi che idee circolano in Italia (o dovrei dire, in Padania?) anche gli zingari hanno capito che "scalzi" non è "politicamente corretto" ...
E mentre noi stiamo ad arrovellarci sui nostri diritti conculcati da qualche ragazzotto che forse crede di dover dimostrare di "essere più realista del re" e che "presume" di poter imporre la legge e l'ordine in certi luoghi (centri commerciali, musei, ecv) le zingare, (badate bene, agli zingari non gliene imposta un fico secco), si domandano perchè ci siano persone "normali" che vogliono andare scalze. Non hanno ragione?
Dove abito io, c'è una zingara con la sua bimba che come apre l'ufficio postale si siede all'ingresso e saluta tutti. Non mi ha mai chiesto niente e mi ha visto decine di volte. Forse perché non le faccio l'elemosina?
Se me lo chiedesse risponderei che mi piace, perché è vero e perché è la risposta "che tappa la bocca" e solo se mostrasse di voler capire le spiegherei il perché.
Come farei con chiunque, sia chiaro.
E, visto che questo topic parla di "vera civiltà" mi chiedo e chiedo a voi tutti: è vera civiltà apprezzare solo quanto sta all'ombra del nostro campanile oppure accettare il viaggiatore che parla una lingua strana (e che porta quattrini), che veste in strano modo, che va scalzo?
Perchè se non siamo disposti ad accogliere il diverso, lingua uguale o no, se non andiamo a vedere come gira il mondo, di che civiltà vogliamo parlare? Marco Polo è andato in Cina e non é mai stato criticato per come vestiva dai popoli che incontrava; solo gli spagnoli e qualche altro occidentale hanno imposto ad ovest il loro governo, la loro lingua, il loro "look" e il loro credo; non mi pare che le civiltà distrutte ringrazino ....

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Messaggio  Rei Lun Ago 17 2009, 16:35

Andrea D ha scritto:E, forse, perdere il lavoro non è un po' piú grave che non poter entrare scalzi in un fottutissimo grande magazzino?

Io l'ho fatto cazziare perché INVECE DI FARE IL SUO LAVORO importunava i clienti. Non so se sia stato licenziato o dirottato in posti dove non avrà occasione di fare certe fesserie.
Perché se fai un lavoro, lo devi fare bene, altrimenti fai altro.
Se ti fai costruire una casa, vuoi che stia in piedi, non che crolli, quindi vuoi che il lavoro sia fatto bene. Altrimenti chi lo fa cambi mestiere.
Detto questo, la tutela del lavoro è sacra, il diritto al lavoro anche. Ad UN lavoro. Ma, se lo fai male e fai danni, non a QUEL lavoro.

Inoltre il punto è un altro: sempre e comunque far valere i propri diritti, anche nelle piccole cose, essere cittadini e non sudditi, senza cadere nell'italico "c'è qualcos'altro di più importante da fare/tutelare/combattere" che tanti danni ha fatto.
Se vengono violate le tue libertà ed i tuoi diritti, anche in una piccola cosa come l'ingresso scalzi al supermercato, la cosa più importante, in quel luogo ed in quel momento, è fermare SUBITO la violazione, in quel luogo ed in quel momento.
A risolvere i grandi problemi del mondo ci si può impegnare dopo aver fatto la spesa scalzi.
E poi il nostro contributo a risolvere i grandi problemi del mondo spesso passa dal reagire/combattere/farsi valere in piccole, ma significative cose.
Ed ogni volta che difendiamo, anche nelle piccole cose, un nostro diritto, insegniamo a qualcuno che anche quel diritto, come ogni diritto, va tutelato, per essere cittadini e non sudditi.
In questo senso valgono le parole di Mao: "Colpirne uno per educarne cento."
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Messaggio  Andrea D Lun Ago 17 2009, 17:55

Rei ha scritto:[...]Inoltre il punto è un altro: sempre e comunque far valere i propri diritti, anche nelle piccole cose, essere cittadini e non sudditi,
Ammiro molto le persone inflessibili e intransigenti (e nel mio piccolo, mi provo ad essere intransigente sulle cose che considero importanti, a costo di perdere la tranquillità), però est modus in rebus. Anche se ammiro Lenin e Robespierre, non penso di dover tagliare la testa a chiunque violi un mio diritto. Anche perché so benissimo che posso fare la voce grossa con qualcuno meno potente di me, ma non con chi è piú grosso di me. Potrei anch'io far "cazziare" una guardia giurata, me se il preside della mia facoltà mi ordinasse di tenere le scarpe al lavoro temo che mi adeguerei, anche se il lavoro di un preside non è certo quello di sindacare sulle (s)calzature dei docenti. Purtroppo non ho il tuo coraggio leonino.
Rei ha scritto:A risolvere i grandi problemi del mondo ci si può impegnare dopo aver fatto la spesa scalzi.
E poi il nostro contributo a risolvere i grandi problemi del mondo spesso passa dal reagire/combattere/farsi valere in piccole, ma significative cose.[...]
Se fossi ancor piú cattivo di quello che sono, potrei insinuare che codesta è un'ottima scusa per non occuparsi dei grandi problemi. Ci sono tanti supermercati da visitare a piedi nudi, prima di potersi occupare delle guerre e delle ingiustizie...

Ma non voglio insinuare niente, anzi chiedo scusa a tutti per l'off-topic e chiudo.

Ciao,

andrea

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Messaggio  Rei Lun Ago 17 2009, 19:44

Andrea D ha scritto:ma se il preside della mia facoltà mi ordinasse di tenere le scarpe al lavoro temo che mi adeguerei, anche se il lavoro di un preside non è certo quello di sindacare sulle (s)calzature dei docenti.
Anch'io mi adeguerei, perché i regolamenti scolastici possono (e a volte DEVONO) vietare cose che non possono essere vietate in altri luoghi.

Andrea D ha scritto:Ci sono tanti supermercati da visitare a piedi nudi, prima di potersi occupare delle guerre e delle ingiustizie...
Ci sono anche quelli che, pur di non cambiare veramente le cose, fanno proprio così. Anche loro hanno fatto danni.
Però, a volte, se ben indirizzati a correggere il tiro del loro attivismo, possono cambiare bersaglio e fare delle ottime cose.
Quelli non si occupano delle piccole cose perché c'è sempre qualcosa di più importante, così importante che non possono farci nulla, salvo andare a Porta a Porta a sfoggiare il nuovo cachemire, queste armi di distrazione di massa umane, purtroppo non cambiano mai.
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Messaggio  lucignolo Mar Ago 18 2009, 20:15

Rei ha scritto:In questo senso valgono le parole di Mao: "Colpirne uno per educarne cento."
Ah, bene!
L'opposto della filosofia contemporanea in tema di divieti e non solo: "Colpirne cento alla cieca per non fare la fatica di educarne uno (il vero lazzarone, il vero sporcaccione, il vero incivile, ecc. ecc.)".
Very Happy
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Messaggio  lucignolo Mar Ago 18 2009, 21:12

Scusate, ragazzi, se mi intrometto, ma lo faccio eccezionalmente da presidente del club.
A me, francamente, non va molto che nel forum si esprimano opinioni gratuite ed a forte valenza politica.
Siamo in pochi, spesso poco convinti, ma sicuramente assolutamente vari per educazione, cultura, ceto sociale e convinzioni politiche.
Almeno qui mi piacerebbe che dimostrassimo che la civiltà che pretendiamo insegnare agli altri comprenda anche il concetto di rispetto e di tolleranza.
Andrea D ha scritto:Non parliamo poi degli imbecilli che votano per chi so io...
Ecco, il giardino degli imbecilli è sempre quello del vicino, quello che ha l'erba sempre più verde degli altri.
Io, personalmente, mi sono sempre scagliato contro l'imbecillità di certe soluzioni socio-politiche, senza pretendere di erigermi a giudice e giuria contro chi ha il diritto di votare chi cavolo gli pare.
Se cominciamo anche noi scalzi ad uscire dal seminato ed a diventare intolleranti non andiamo per niente bene.
Senza contare che in cinquantacinque anni di vita non ho ancora visto il partito saggio e risolutore.
La colpa è sempre di chi è diverso da noi: vi dice niente questo concetto?
bfpaul ha scritto:Ora che siamo europei, (non molto, non troppo, vedi che idee circolano in Italia (o dovrei dire, in Padania?)
Scusa, webmaster, ti ci metti pure tu?
Perché, tu pensi che le manifestazioni di intolleranza ci siano solo in pianura padana?
Ci sono dei begli episodi anche nel meridione d'Italia; e non ci sono manifestazioni secessioniste anche nella tua bella regione?
Ma la cosa non mi interessa.
Non dimentichiamo che il nostro unico punto certo di contatto è lo scalzismo; altro si può scoprire solo dopo una conoscenza personale.
Non rischiamo di avventurarvi in territori minati come quelli delle convinzioni politiche.
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Messaggio  Andrea D Mer Ago 19 2009, 09:40

lucignolo ha scritto:[...]A me, francamente, non va molto che nel forum si esprimano opinioni gratuite ed a forte valenza politica.[...]
Andrea D ha scritto:Non parliamo poi degli imbecilli che votano per chi so io...
[...]
Hai ragione, scusami. A mia parziale discolpa, osservo che non ho detto chi è "chi so io": ognuno può pensare che mi riferissi al suo nemico preferito...

Inoltre, dare dell'imbecille a chi fa scelte politiche secondo me sbagliate non è forse peggio che darlo a chi ha idee sbagliate sul diritto di camminare scalzi.

Saluti compunti.

Andrea D

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Messaggio  lucignolo Mer Ago 19 2009, 21:25

Andrea D ha scritto:Hai ragione, scusami. A mia parziale discolpa, osservo che non ho detto chi è "chi so io": ognuno può pensare che mi riferissi al suo nemico preferito...

Inoltre, dare dell'imbecille a chi fa scelte politiche secondo me sbagliate non è forse peggio che darlo a chi ha idee sbagliate sul diritto di camminare scalzi.
Ero convinto che avresti dato una risposta intelligente.
Non è successo niente di grave, sia ben inteso. Very Happy
Capita anche a me e voi lo sapete tutti: ci si infervora su qualcosa che ci sta a cuore e ci scappa la "parolina".
L'importante è rendersene conto, niente di male finché sappiamo pigiare sul pedale del freno.
Non dimentichiamoci che dietro ogni votante c'è sempre la speranza di cambiare qualcosa e che, purtroppo, troppo spesso abbiamo degli effetti collaterali che non ci aspettavamo.
Per noi scalzi il probema va oltre e non dipende dalla politica, ma da giudizi preconcetti di vecchia data.
Se sapremo persuadere, oltre che convincere, con garbo e con educazione, come ha sottolineato Daniela, penso che potremo compiere qualche passo avanti.
Capisco anche che di fronte a certi atteggiamenti chiusi, impermeabili ad ogni ragionamento, si possa perdere la pazienza.
Ma se la ragione molti non ce l'hanno cerchiamo di usarla almeno noi, pur essendo scalzi. Smile
Che fatica, vero? Wink
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Messaggio  bfpaul Mer Ago 19 2009, 21:49

lucignolo ha scritto:
bfpaul ha scritto:Ora che siamo europei, (non molto, non troppo, vedi che idee circolano in Italia (o dovrei dire, in Padania?)
Scusa, webmaster, ti ci metti pure tu?
Perché, tu pensi che le manifestazioni di intolleranza ci siano solo in pianura padana?
Ci sono dei begli episodi anche nel meridione d'Italia; e non ci sono manifestazioni secessioniste anche nella tua bella regione?
Ma la cosa non mi interessa.
Non dimentichiamo che il nostro unico punto certo di contatto è lo scalzismo; altro si può scoprire solo dopo una conoscenza personale.
Non rischiamo di avventurarvi in territori minati come quelli delle convinzioni politiche.
Mi è scappata la parolina!
Solo che non mi sembrava di parlare di politica, certe cose sentite in questi giorni mi parevano più chiacchiere da bar....

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Messaggio  lucignolo Mer Ago 19 2009, 23:58

bfpaul ha scritto:Solo che non mi sembrava di parlare di politica, certe cose sentite in questi giorni mi parevano più chiacchiere da bar....
Non so.
Bisogna stare attenti alle leggende metropolitane, ai fatti riportati in modo distorto e non dimenticare che noi scalzi siamo messi alla gogna indipendentemente dalla corrente politica del momento.
ATM di Milano rompe da anni, così come la compagnia Grimaldi Grandi Navi Veloci ci aveva dimostrato di aver capito un c...o di civiltà ed educazione.
Ne è passata di acqua sotto i ponti e nulla è cambiato.
A proposito di prudenza nei giudizi, stavo giusto passando al vaglio il Reg. di Pol. Urbana di Brescia; di multe ne sono fioccate alcune in situazioni apparentemente assurde, ma leggendo il testo del regolamento si parla di situazioni ben circostanziate e nemmeno poco condivisibili.
Allora mi chiedo, a parte il caso davvero eclatante di Pavia, se spesso la situazione non sia lasciata un po' troppo in mano alla libera interpretazione di alcuni agenti iper-solerti che stravolgono il senso del regolamento scritto.
E poi, come si sono realmente svolti i fatti?
In ogni caso, è facile dare degli imbecilli a chi la pensa diversamente da noi, ma questo non giova alla nostra immagine che dovrebbe ispirare simpatia.
Non facciamoci calpestare, come dice giustamente Rei, e non stracciamoci le vesti se, a volte, umanamente perdiamo le staffe.
L'importante è non perdere il senso della misura.
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Messaggio  Rei Gio Ago 20 2009, 08:58

lucignolo ha scritto:A proposito di prudenza nei giudizi, stavo giusto passando al vaglio il Reg. di Pol. Urbana di Brescia; di multe ne sono fioccate alcune in situazioni apparentemente assurde, ma leggendo il testo del regolamento si parla di situazioni ben circostanziate e nemmeno poco condivisibili.
Allora mi chiedo, a parte il caso davvero eclatante di Pavia, se spesso la situazione non sia lasciata un po' troppo in mano alla libera interpretazione di alcuni agenti iper-solerti che stravolgono il senso del regolamento scritto.
E poi, come si sono realmente svolti i fatti?
...
Non facciamoci calpestare...
Giusto.
Se un agente "iper-solerte" fa una multa per un regolamento inesistente (se la regola dice bianco e lui dice nero, la regola "nero" è inesistente) e il multato, da buon suddito, tace e paga (magari poi lamentandosi solo su un forum letto da 100 persone), si sentirà in diritto di farlo ancora, anzi convincerà TUTTI i suoi colleghi a fare altrettanto.
Se il multato reagisce nel modo giusto, da cittadino, cioè non puntando a giustificare il proprio comportamento (vedi lettera a Grimaldi Grandi Navi Veloci) ma sottolineando esclusivamente il comportamento penalmente perseguibile dell'agente stesso, allora il messaggio che arriverà anche a tutti i suoi colleghi sarà chiaro: attenersi al regolamento e non multare a vanvera.

Comportamento penalmente perseguibile: non si denuncia DOPO l'agente, sorvegliante di museo, controllore autobus e metropolitana, salvo il caso dell'imbecille ottuso che va avanti anche contro ogni evidenza, lo si scoraggia prima.
Come?
1) gli si chiede (e possibilmente si appunta) di qualificarsi con nome e cognome, mostrando il tesserino di riconoscimento (indossare la divisa non basta). PER LEGGE deve farlo, oppure sarà perseguibile penalmente.
2) Affermate con sicurezza che, proprio per essere sicuri di non violare alcun regolamento, VOI lo avete già consultato e non avete trovato alcun divieto. Che diciate la verità o stiate mentendo (fatelo tranquillamente, non è vietato per legge) aggiungete un particolare (vero) che confermi la vostra affermazione. Per lo scalzismo dite che il regolamento, come UNICA eccezione, vieta di stare a piedi nudi su scale mobili e DENTRO cantieri aperti per ovvi motivi di sicurezza.
Nella metro di Milano e a Pavia questo non vale, la regola c'è.
Se vi fermano in una sala di un museo, dopo che ne avete attraversate già alcune, rispondete con sicurezza che si può, l'avete chiesto alla cassa prima di entrare. Sì, è vero, state mentendo, non avete chiesto in cassa, ma lui/lei non lo sa e non può allontanarsi per andare in cassa a chiedere e inoltre, quasi sicuramente, non vi hanno fermato prima proprio perché NON è vietato. Basta essere sicuri: se balbettate e fate vedere che avete paura che vi sgami, siete fregati.
3) Se non è ancora convinto, chiedergli di indicargli con precisione l'articolo violato, non di trincerarsi dietro un generico "non si può".
4) A questo punto fissatelo negli occhi e chiedetegli "È proprio SICURO di volermi dare la multa / impedirmi di entrare / eccetera?" Se lo fate con l'espressione di Hannibal che pregusta il filetto dell'interlocutore grigliato e condito con un filo d'olio, lui cederà. Se lo fate balbettando e con l'aria dell'agnello sacrificale pronto ad immolarsi, siete fregati.

Post scriptum: alla cassa del museo o del cinema, entrando in un bar, ristorante, negozio, eccetera, NON chiedete MAI il permesso di entrare scalzi.
Incoraggereste l'interlocutore a dirvi di no anche se non è vietato, perché gli chiedete di esprimere un parere personale e di concedere graziosamente un permesso in modo totalmente arbitrario e senza dover dare alcuna giustificazione. Contestare a questo punto sarebbe inutile, sareste voi a dover giustificare il vostro comportamento, inoltre avrete creato un precedente negativo inappellabile.
Entrate e basta. Se vi fermano saranno LORO a dover giustificare, regolamenti e leggi alla mano, il loro divieto. E se questo non è formalmente e sostanzialmente ineccepibile sotto ogni punto di vista legale, avrete facilmente partita vinta. La giustificazione della direttrice del museo che buttò fuori Luthien: "È immorale", non solo è un giudizio personale non sostenuto da alcuna legge o regolamento, ma si configura come reato. Anzi, più reati: falso ideologico (o in atto pubblico se lo mette per iscritto), abuso di potere e, ATTENZIONE!, diffamazione, per aver affermato che un comportamento, sia pur eccentrico ma legittimo e addirittura in certi casi (manifestazioni religiose, spettacoli di danza, eccetera) incoraggiato, sia immorale.
Se entrate in un esercizio pubblico che mette restrizioni esplicite all'abbigliamento, adeguatevi o chiedete il permesso: in un ristorante che indica esplicitamente l'obbligo di cravatta e alla prima della Scala con obbligo di smoking o abito lungo, adeguatevi. Alla prima della Scala, se siete Kate Moss, potete andare in lungo e scalza. Se siete un maschietto, smoking e scarpe adeguate. Maledette discriminazioni sessuali.
Se andate in una casa privata, per educazione, chiedete SEMPRE il permesso: salvo a casa di una delle mie cognate e in poche altre case ve lo daranno, ma in ogni caso è il padrone / la padrona di casa che deve dare il permesso.
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Messaggio  lucignolo Gio Ago 20 2009, 20:48

Rei ha scritto:Nella metro di Milano e a Pavia questo non vale, la regola c'è.
Un'ultima domanda, Rei.
La metro di milano è territorio di ATM.
Pavia è un'altra cosa, perchè limita in modo palese la libertà di un individuo per la strada e ciò mi sembra in contrasto con l'articolo 13 della Costituzione Italiana.
Non capisco perché Paolo G. (magistrato o no?) non risponda mai su questi argomenti.
Volontà di non esporsi o segno evidente che basta scrivere una regola nero su bianco per renderla inappellabile?
Perché se è così smettiamola di lamentarci, adeguiamoci e non facciamoci troppe s...e mentali.
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Messaggio  Rei Gio Ago 20 2009, 23:05

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:Nella metro di Milano e a Pavia questo non vale, la regola c'è.
Un'ultima domanda, Rei.
La metro di milano è territorio di ATM.
Pavia è un'altra cosa, perchè limita in modo palese la libertà di un individuo per la strada e ciò mi sembra in contrasto con l'articolo 13 della Costituzione Italiana.
Non capisco perché Paolo G. (magistrato o no?) non risponda mai su questi argomenti.
Volontà di non esporsi o segno evidente che basta scrivere una regola nero su bianco per renderla inappellabile?
Perché se è così smettiamola di lamentarci, adeguiamoci e non facciamoci troppe s...e mentali.
Paolo G lavora in un tribunale, ma in amministrazione.
Il regolamento ATM è formalmente ineccepibile, potrebbe essere modificato se da un'altra parte si creasse un precedente e chi ha il potere di cambiare il regolamento ascoltasse la richiesta. In alternativa si può fare qualcosa che ha molte, ma molte più probabilità di accadere, cioè fare 6 al SuperEnalotto, e con la vincita comprarsi l'ATM e modificare il regolamento.

Quanto al regolamento di Pavia, più che anticostituzionale, è stupido e probabilmente razzista: l'accenno agli scalzi è stato sicuramente messo pensando agli "zingari". Il fatto che non si veda in giro un/una Rom scalzo/a da una vita non è ancora entrato nell'unico neurone malfunzionante che i razzisti usano a turno, essendocene solo uno sulla terra.
Lo si può contrastare facilmente, ma servono tempo e soldi.
Cito un mio post messo sul forum dei soci:

Veniamo al nostro caso. Siamo quattro gatti e non contiamo nulla sul piano politico (in senso lato, non partitico). Visto da fuori il nostro è un capriccio assimilabile al comportamento del matto di Piazza Barberini.
Però abbiamo il diritto costituzionale di girare scalzi.
A meno che non venga fatta una legge.
Che per ora non c'è e non ci sarà mai per i motivi che esporrò più avanti su come contrastare certi divieti.
O un regolamento comunale CHE NON CONTRASTI LA LEGGE E LA COSTITUZIONE.
E se è in contrasto la si può impugnare.
Perché un regolamento comunale NON è una legge.
Potremmo impelagarci in una causa civile e dopo anni e anni vincerla (perché si vince, ve lo assicuro).
Ma ci costerebbe tempo e soldi e, visto che non avremmo nessuna visibilità, non potremmo impedire che nel frattempo non nascano regolamenti simili.
Perché siamo quattro gatti.
Ed in Italia si va con le scarpe anche in spiaggia.
E di noi non frega nulla a nessuno.
E qui qualcuno penserà seriamente di cominciare con gli antidepressivi.
Però, così concentrati sulle nostre esigenze personali, non teniamo conto degli effetti collaterali.
L'articolo della legge Reale che proibiva di circolare in pubblico con la faccia coperta, pena l'arresto, nata per contrastare i cortei di dimostranti, fu abolita perché nei fatti proibiva l'uso del casco integrale e quindi ammazzava la gente. E poi ve lo vedete Michael Schumacher arrestato a Monza perché ha la faccia coperta?
La parolina magica è quindi: vesciche.
Nessuna città turistica ha mai proibito di circolare scalzi perché i turisti camminano tanto, vengono loro le vesciche e si tolgono le scarpe.
Fate dichiarare, su un quotidiano o TG nazionale, ad un turista americano che non metterà più piede a Pavia perché è stato multato perché doveva scegliere tra far infettare la vescica e prendere la multa perché scalzo.
E che lo dirà a tutti i connazionali.
Meglio se una turista.
Carina.
Con la foto.
Scalza.
Magari un po' famosa (costa di più ma rende, mediaticamente, meglio)
E tutti gli albergatori, baristi, titolari di negozi di souvenir, politici locali e cittadini che non vogliono che la loro città sia sputtanata per il mondo, con metodi gentili e delicati (frustate, pinze roventi, strappo delle unghie) chiederanno alla giunta di modificare l'articolo.
E l'articolo sarà modificato.
Subito.
E le altre amministrazioni comunali prenderanno nota.
Perché Mao aveva ragione quando diceva "Colpirne uno per educarne cento".
Possiamo farlo da soli?
No. (e vai con gli antidepressivi)
Ma la domanda è sbagliata.
Quella giusta è:
Possiamo farlo?
Sì.
Come? Esistono agenzie di comunicazione che possono farlo, e molto, molto bene. Basta pagare e neppure tanto.


Quindi o ci tassiamo un po' tutti, oppure il primo che fa dal 5 in su al SuperEnalotto finanzia la cosa.
A proposito: vincendo a Pavia si creerebbe un precedente per l'ATM.
Ovviamente la richiesta la dovrebbe fare la turista carina multata a Pavia.
Qualcuno ha il telefono di Monica Bellucci?
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Messaggio  lucignolo Gio Ago 20 2009, 23:42

Rei ha scritto:Quindi o ci tassiamo un po' tutti, oppure il primo che fa dal 5 in su al SuperEnalotto finanzia la cosa.
A proposito: vincendo a Pavia si creerebbe un precedente per l'ATM.
Dai, giochiamo noi scalzi: non si sa mai!! Wink
Rei ha scritto:Ovviamente la richiesta la dovrebbe fare la turista carina multata a Pavia.
Qualcuno ha il telefono di Monica Bellucci?
Va bene anche un'omonima di 80 anni? Very Happy Very Happy Very Happy
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Messaggio  Rei Ven Ago 21 2009, 07:02

lucignolo ha scritto:
Rei ha scritto:Ovviamente la richiesta la dovrebbe fare la turista carina multata a Pavia.
Qualcuno ha il telefono di Monica Bellucci?
Va bene anche un'omonima di 80 anni? Very Happy Very Happy Very Happy
Mediaticamente funzionerebbe benissimo, ma deve essere fotogenica e scalza.
Vedo i titoli: "Multata a Pavia Monica Bellucci" e in piccolo "Ma è un'omonima".
Il titolo incuriosirebbe e la faccenda farebbe clamore quasi come se fosse all'omonima attrice.
Anzi, il giorno dopo si potrebbe pubblicare un suo commento (dell'attrice) e così avere doppia esposizione mediatica.
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