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1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE

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1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE Empty 1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE

Messaggio  alex65 Lun Dic 21 2009, 15:37

Copio ed incollo dal sito Naturista.
Mi sembra un'iniziativa interessante.
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Dal l'HomePage del comune di Roncobello in alta valle Brembana:

1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE
100 Mila Emozioni di Ghiaccio per avanzare nella vita (chi non se la sente, potrà effettuare il percorso con le scarpe o le ciaspole)

Quando ho avuto l’idea (Maurizio l'ideatore) di fare una corsa a piedi nudi sulla neve (gennaio 2006), non avrei mai pensato di essere qui a scrivere questa esperienza / proposta. Quello che sentivo era fare una corsa sulla neve per cercare di capire come avessero fatto i nostri soldati a venirne fuori dal gelo, da quella tragedia della ritirata dalla Campagna di Russia iniziata il 16 Gennaio del 1943. “Cosa avranno provato? Come avranno fatto a superare tanto freddo?” Domande che mi hanno spinto a provare: feci cinque chilometri sulla neve battuta a piedi scalzi. Poi, sentivo come se una forza mi spingeva ad andare avanti. Chissà, forse lo spirito di tante persone che non hanno avuto voce, non hanno potuto raccontare tutto il loro dolore, la loro sofferenza, la loro agonia; congelata anch’essa in quella distesa di neve e morte.

Ora sono qui a parlarvi di quello che ho organizzato e in parte già vissuto e fatto vivere.

Forse vi sembrerà una cosa strana, da matti: ma ogni cosa ha per me un senso. Spero che voi che mi state leggendo potrete lasciarvi andare, coinvolgervi in questa esperienza e capirne il senso anche per voi. Il correre è anche il contatto con la terra, con la natura, con noi stessi, prendere energia dal suolo. Ed è anche questo il significato di questa corsa. Ritrovare il contatto con le nostre sensazioni fisiche, il freddo della neve a contatto con i nostri piedi, ma anche far emergere le sensazioni e i sentimenti più profondi che ognuno di noi vive. Prenderci un po di tempo da dedicare anche a loro. Alcune persone mi hanno obiettato che il rischio è quello di riaprire ferite passate.

Se sono ferite passate e rimarginate non dovrebbero più dar grossi ‘fastidi’, se non sono rimarginate è il caso di prendersene cura. E’ un po’ come la nostra macchina, se ci segnala qualcosa con qualche spia luminosa sul cruscotto, non è per lasciarci in strada, ma proprio per far si che ci occupiamo subito ‘dell’anomalia’ evitando così di lasciar fermare la macchina.

A presto! Maurizio

SIGNIFICATO

Un’esperienza che prende spunto dall’episodio della Ritirata dalla Campagna di Russia per attraversarci il corpo con l’emozione di correre sulla neve ghiacciata così come tanti soldati italiani hanno dovuto fare i conti con il gelo russo nella lunga e dolorosa ritirata.

Con questa corsa si vuole far emergere questo aspetto dell’uomo, la vita, la vitalità, l’energia che c’è in ogni uomo al donare quando è in contatto con i suoi valori interiori, profondi. E’ questo il significato anche del correre a piedi nudi sulla neve: essere in contatto con le proprie emozioni, stimolare il contatto (in questo caso materiale la neve) per cercare di comprendere le proprie sensazioni, emozioni, valori, bisogni.

“Non chiedetevi di cosa il mondo ha bisogno, chiedetevi invece cosa vi rende vivi, poi mettetelo in pratica, perché ciò di cui il mondo ha bisogno, sono persone vive” Harold Whitman

Una corsa che cerca di unire l’evento sportivo, la corsa, con un fatto storico, la memoria unito a quello culturale; il cercare di capire le ragioni che hanno portato alla guerra e che portano ancora oggi a tante guerre e violenze. E’ un passo verso la pace, è un cercare di camminare concretamente verso la pace, con gli altri e con se stesso. E’ simbolicamente anche partecipare alla Marcia Mondiale Per La Pace e la Non Violenza che terminerà proprio il 2 Gennaio 2010 sulla Cordigliera delle Ande. www.marciamondiale.org

I partecipanti avranno quindi l’opportunità di poter fare un percorso esperienziale sulla propria pelle, non solo fisico, la corsa, ma anche emozionale con i momenti proposti, prima e dopo la corsa, ad esempio il laboratorio sulla gestione dei conflitti.

L’essenza della vita umana è quella di donare, di contribuire alla gioia reciproca. Allora perché si sente sempre dire che la violenza è nella natura dell’uomo? Noi siamo stati educati alla violenza o al rispetto reciproco? “Lo scopriremo vivendo” l’esperienza proposta

INFORMAZIONI per chi non ha mai corso a piedi nudi sulla neve

Questa corsa è stata pensata con il riferimento alla ritirata dalla Campagna di Russia, ma questo si adatta molto bene anche al cercare di predisporre una corsa cercando di agevolare le persone per poter fare questa esperienza.

Ci sarà un riscaldamento particolare ai piedi prima della partenza.

Lungo il percorso saranno previste delle piazzole con tessuto steso per dare la possibilità per chi lo desidera, di avere un lieve conforto appoggiando i piedi.

Dal luogo del ritrovo alla partenza, sarà predisposto un corridoio tutto in tessuto.

La neve sarà molto battuta per evitare lo sprofondamento dei piedi e quindi il relativo maggiore aderimento della neve al piede che è quello più micidiale, che crea un senso maggiore di dolore che attanaglia le caviglie. Quindi non lasciate il percorso battuto. Se si corre con discreta velocità il freddo è sopportabile e per quanto riguarda l’aderenza alla neve, sarà utile non fare passi molto lunghi. Il percorso sarà valutato attentamente per cercare di evitare ogni situazione di pericolo.

COSTI

L’iscrizione sarà effettuata previo telefonata con l’adesione del nome senza l’utilizzo del denaro come mediatore. Non ci saranno costi.

SPONSOR

Camminare la: sofferenza, il dolore, la solitudine, la forza, il coraggio, la memoria, la fatica, la determinazione, la speranza, l’ascolto, la paura, la riservatezza, l’abbandono, il tradimento, la generosità, il silenzio, la natura, l’emozioni, la mente, il pensiero, la morte, la nascita, la serenità, la vita, la rinascita. ecc.

Non ci sarà nessun tipo di sponsorizzazione, per rispetto ai tanti soldati che hanno fatto quella ‘corsa’ di ripiegamento, di ritirata’, in mezzo alla solitudine, al vuoto e non ci saranno soldi a far da intermediario alla manifestazione. Questo per ribadire l’essenza della vita dell’uomo fatta di generosità, del piacere di contribuire alla gioia dell’altro e nel contempo essere felice lui. Per ogni cosa che verrà proposta e fatta, non ci sarà il denaro come mediatore tra noi e l’altro.

Davide, partecipante all’esperienza della semina della patata:” …Tale esperienza mi ricorda anche mio padre che, durante la prigionia in Germania nella seconda guerra mondiale, è sopravvissuto per un po’ di tempo mangiando solo patate, altrimenti non sarei qui. Ciò grazie alla generosità di alcune persone tedesche che hanno offerto questo cibo a parecchi soldati italiani. Per questo motivo è bello ricordare qui questo gesto di solidarietà umana, è bello che questo continui, che la generosità prosegua, si tramandi”.

Generosità, mi piace questo termine, rispecchia anche una parte di questa manifestazione, del mio essere generoso con la proposta di queste esperienze, nell’offrire e rendere disponibile le mie conoscenze. La speranza è che ci sia anche generosità in voi che state leggendo e a quanti spero partecipino all’esperienza e all’organizzazione. A quanti si sono già dimostrati generosi nell’offrire spazio per divulgare questa iniziativa.

Se una persona si sentirà e sarà felice di dare un contributo per l’organizzazione o altro, lo potrà fare a partire dal cuore, cioè perché sarà felice di dare, sentirà l’energia dentro di se al dare, senza voler niente in cambio e io sarò felice di ricevere e questa gioia reciproca ci arricchirà e ci potrà rendere più consapevoli del potere che ognuno di noi ha di poter contribuire al benessere reciproco senza che sia il soldo l’unica unità di misura.

Ogni persona potrà aggiungere una sua parola alla scritta SPONSOR (alle persone presenti ai vari appuntamenti, verrà chiesto di lasciare ‘traccia’: una parola o più parole con le motivazioni che lo hanno spinto a essere li, a fare questa/e esperienze) che sta ad indicare le parole dette, scritte o non dette e non scritte dai tanti alpini che non hanno lasciato traccia scritta, ma sono stati presenti nella steppa.

ISCRIZIONI

L’iscrizione si potrà effettuare al n. di telefono 338 2965977 lasciando il nominativo e la motivazione che spinge a questa esperienza. Ogni motivazione sarà importante e significativa e servirà nel corso dell’esperienza, con il vostro nome se lo desiderate o con l’anonimato. Quindi scrivetevi prima la motivazione e poi telefonate.

Vi chiedo di iscriversi per tempo, in quanto essendo la prima edizione, non si ha l’idea di quante siano le persone che aderiranno. Il ritrovo è stato pensato in una baracca in legno che simboleggia la casa russa (isba) dove i nostri soldati trovavano conforto per qualche ora durante le notti nella ritirata nel gennaio del 1942. Potrebbe essere sufficiente, come invece si dovrà pensare ad altra destinazione, è per questo che vi chiedo di non aspettare all’ultimo momento. Grazie

PERCORSO

Sarà un anello di 1 chilometro da percorre 2 volte. Sarà in funzione del tipo di innevamento e delle condizioni atmosferiche. Mentre scrivo, oggi 4 Dicembre 2009, sta nevicando, ma notizie più aggiornate si troveranno su questo spazio e ogni iscritto sarà informato prima dell’appuntamento,

delle condizioni di innevamento e quindi del percorso definitivo.

RITROVO E PARTENZA

Ritrovo: ore 9.30 Presso l’isba (Baracca in legno riscaldata) di Roncobello (Bergamo Alta Valle Brembana) presso il campo sportivo

Presentazione di ogni partecipante con scambio di motivazioni e un breve

Laboratorio sul riscaldamento dei piedi prima della partenza

Partenza: ore 10.30

Ristoro ore 11/12

PREMI

E’ prevista una scultura al primo arrivato e un a medaglia in terracotta ad ogni partecipante.

I premi non ci saranno. Anche questo ha un senso. Il senso è che il rovescio della medaglia (ed è anche questo il significato di dare una medaglia, per ricordarsi che ci può essere un duplice aspetto ogni volta che si riceve un premio) è la punizione. Quasi sempre il premio implica che ci sia anche una punizione, è una faccia della stessa medaglia. Quindi il significato è uscire da questa logica ed entrare in un’altra: sono soddisfatto o non soddisfatto senza che sia il premio o la punizione la misura della soddisfazione e questo per frenare la violenza. Ogni volta che puniamo qualcuno, lo facciamo perché ci sentiamo nel giusto. A sua volta il punito se si sentirà nel giusto punirà a sua volta e così la violenza si autoalimenta. Ma voi potete dirmi: “ ma esiste un giusto e uno sbagliato!” Questo argomento così come di come si è educati sarà tema del laboratorio sulla gestione dei conflitti, per ora mi limito a dire: “Non giudicate, e non sarete giudicati” Matteo 7:1
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Messaggio  Spyro Lun Dic 21 2009, 19:02

Che bella iniziativa! Scometto che i bf che abitano lì vicino parteciperanno! Very Happy Spero che 'sta iniziativa abbia successo e che faccia avvicinare più gente possibile al piacere di camminare a piedi nudi. Very Happy
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Messaggio  lucignolo Lun Dic 21 2009, 22:45

alex65 ha scritto:Quando ho avuto l’idea (Maurizio l'ideatore) di fare una corsa a piedi nudi sulla neve (gennaio 2006), non avrei mai pensato di essere qui a scrivere questa esperienza / proposta.
Giuro che se non avessi le ginocchia sfasciate per quel maledetto incidente stradale sarei corso volando a fare questa esperienza.
E sono altrettanto convinto che sia una di quelle esperienze che arricchiscono dentro e che trasmettono messaggi importanti ai media ed ai loro fanatici ascoltatori.
A piedi nudi nella neve battuta si può, anche a parecchi gradi sotto zero: basta muoversi con vigore e produrre calore endogeno.
Se ci si ferma si è perduti.
Accidenti: sono un leone senza denti!! Sad
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Messaggio  Andrea77 Lun Dic 21 2009, 23:04

Davvero una bella iniziativa, sarei curioso di sapere quanti parteciperanno.
Scusate forse sono un po' rimbambito ma non ho capito esattamente quando sarebbe? Il 2/1?
In tal caso mi sarebbe impossibile partecipare.

Ciao
Andrea
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Messaggio  Andrea77 Lun Dic 21 2009, 23:19

Forse mi sono risposto da solo:
http://www.roncobello.com/files/patata.html

Come temevo è il 2/1, x me impossibile.
Mi chiedevo se non varebbe la pena contattarlo comunque x far sapere la nostra esistenza?

Ciao
Andrea
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Messaggio  hadashi Mer Dic 23 2009, 22:02

uuufffffaaaaaaaaaaaaaa!!!!! mi piacerebbe proprio parteciparvi ... ma temo sia troppo lontanto per me, ci metto almeno 4 ore (da bolzano) ... Sad
però l'idea è bellissima; è da tanto che vorrei fare delle (brevi Wink) passeggiate o corse sulla neve bounce
dev'essere una sensazione proprio particolare (e se la neve è ben battuta, e ci si tiene in movimento, sono convinto che non c'è nessun rischio)
l'unica cosa che mi disturba un pò che l'iniziativa è un pò troppo ... "carica di significati". a me piace andare scalzi per il piacere di farlo, non mi sento a mio agio se viene troppo legato a ideologie etc. study
hadashi
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Messaggio  ChiccoB Gio Dic 24 2009, 00:03

alex65 ha scritto:Copio ed incollo dal sito Naturista.
Mi sembra un'iniziativa interessante.
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Dal l'HomePage del comune di Roncobello in alta valle Brembana:

1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE
100 Mila Emozioni di Ghiaccio per avanzare nella vita (chi non se la sente, potrà effettuare il percorso con le scarpe o le ciaspole)

Quando ho avuto l’idea (Maurizio l'ideatore) di fare una corsa a piedi nudi sulla neve (gennaio 2006), non avrei mai pensato di essere qui a scrivere questa esperienza / proposta. Quello che sentivo era fare una corsa sulla neve per cercare di capire come avessero fatto i nostri soldati a venirne fuori dal gelo, da quella tragedia della ritirata dalla Campagna di Russia iniziata il 16 Gennaio del 1943. “Cosa avranno provato? Come avranno fatto a superare tanto freddo?” Domande che mi hanno spinto a provare: feci cinque chilometri sulla neve battuta a piedi scalzi. Poi, sentivo come se una forza mi spingeva ad andare avanti. Chissà, forse lo spirito di tante persone che non hanno avuto voce, non hanno potuto raccontare tutto il loro dolore, la loro sofferenza, la loro agonia; congelata anch’essa in quella distesa di neve e morte.

Ora sono qui a parlarvi di quello che ho organizzato e in parte già vissuto e fatto vivere.

Forse vi sembrerà una cosa strana, da matti: ma ogni cosa ha per me un senso. Spero che voi che mi state leggendo potrete lasciarvi andare, coinvolgervi in questa esperienza e capirne il senso anche per voi. Il correre è anche il contatto con la terra, con la natura, con noi stessi, prendere energia dal suolo. Ed è anche questo il significato di questa corsa. Ritrovare il contatto con le nostre sensazioni fisiche, il freddo della neve a contatto con i nostri piedi, ma anche far emergere le sensazioni e i sentimenti più profondi che ognuno di noi vive. Prenderci un po di tempo da dedicare anche a loro. Alcune persone mi hanno obiettato che il rischio è quello di riaprire ferite passate.

Se sono ferite passate e rimarginate non dovrebbero più dar grossi ‘fastidi’, se non sono rimarginate è il caso di prendersene cura. E’ un po’ come la nostra macchina, se ci segnala qualcosa con qualche spia luminosa sul cruscotto, non è per lasciarci in strada, ma proprio per far si che ci occupiamo subito ‘dell’anomalia’ evitando così di lasciar fermare la macchina.

A presto! Maurizio

SIGNIFICATO

Un’esperienza che prende spunto dall’episodio della Ritirata dalla Campagna di Russia per attraversarci il corpo con l’emozione di correre sulla neve ghiacciata così come tanti soldati italiani hanno dovuto fare i conti con il gelo russo nella lunga e dolorosa ritirata.

Con questa corsa si vuole far emergere questo aspetto dell’uomo, la vita, la vitalità, l’energia che c’è in ogni uomo al donare quando è in contatto con i suoi valori interiori, profondi. E’ questo il significato anche del correre a piedi nudi sulla neve: essere in contatto con le proprie emozioni, stimolare il contatto (in questo caso materiale la neve) per cercare di comprendere le proprie sensazioni, emozioni, valori, bisogni.

“Non chiedetevi di cosa il mondo ha bisogno, chiedetevi invece cosa vi rende vivi, poi mettetelo in pratica, perché ciò di cui il mondo ha bisogno, sono persone vive” Harold Whitman

Una corsa che cerca di unire l’evento sportivo, la corsa, con un fatto storico, la memoria unito a quello culturale; il cercare di capire le ragioni che hanno portato alla guerra e che portano ancora oggi a tante guerre e violenze. E’ un passo verso la pace, è un cercare di camminare concretamente verso la pace, con gli altri e con se stesso. E’ simbolicamente anche partecipare alla Marcia Mondiale Per La Pace e la Non Violenza che terminerà proprio il 2 Gennaio 2010 sulla Cordigliera delle Ande. www.marciamondiale.org

I partecipanti avranno quindi l’opportunità di poter fare un percorso esperienziale sulla propria pelle, non solo fisico, la corsa, ma anche emozionale con i momenti proposti, prima e dopo la corsa, ad esempio il laboratorio sulla gestione dei conflitti.

L’essenza della vita umana è quella di donare, di contribuire alla gioia reciproca. Allora perché si sente sempre dire che la violenza è nella natura dell’uomo? Noi siamo stati educati alla violenza o al rispetto reciproco? “Lo scopriremo vivendo” l’esperienza proposta

INFORMAZIONI per chi non ha mai corso a piedi nudi sulla neve

Questa corsa è stata pensata con il riferimento alla ritirata dalla Campagna di Russia, ma questo si adatta molto bene anche al cercare di predisporre una corsa cercando di agevolare le persone per poter fare questa esperienza.

Ci sarà un riscaldamento particolare ai piedi prima della partenza.

Lungo il percorso saranno previste delle piazzole con tessuto steso per dare la possibilità per chi lo desidera, di avere un lieve conforto appoggiando i piedi.

Dal luogo del ritrovo alla partenza, sarà predisposto un corridoio tutto in tessuto.

La neve sarà molto battuta per evitare lo sprofondamento dei piedi e quindi il relativo maggiore aderimento della neve al piede che è quello più micidiale, che crea un senso maggiore di dolore che attanaglia le caviglie. Quindi non lasciate il percorso battuto. Se si corre con discreta velocità il freddo è sopportabile e per quanto riguarda l’aderenza alla neve, sarà utile non fare passi molto lunghi. Il percorso sarà valutato attentamente per cercare di evitare ogni situazione di pericolo.

COSTI

L’iscrizione sarà effettuata previo telefonata con l’adesione del nome senza l’utilizzo del denaro come mediatore. Non ci saranno costi.

SPONSOR

Camminare la: sofferenza, il dolore, la solitudine, la forza, il coraggio, la memoria, la fatica, la determinazione, la speranza, l’ascolto, la paura, la riservatezza, l’abbandono, il tradimento, la generosità, il silenzio, la natura, l’emozioni, la mente, il pensiero, la morte, la nascita, la serenità, la vita, la rinascita. ecc.

Non ci sarà nessun tipo di sponsorizzazione, per rispetto ai tanti soldati che hanno fatto quella ‘corsa’ di ripiegamento, di ritirata’, in mezzo alla solitudine, al vuoto e non ci saranno soldi a far da intermediario alla manifestazione. Questo per ribadire l’essenza della vita dell’uomo fatta di generosità, del piacere di contribuire alla gioia dell’altro e nel contempo essere felice lui. Per ogni cosa che verrà proposta e fatta, non ci sarà il denaro come mediatore tra noi e l’altro.

Davide, partecipante all’esperienza della semina della patata:” …Tale esperienza mi ricorda anche mio padre che, durante la prigionia in Germania nella seconda guerra mondiale, è sopravvissuto per un po’ di tempo mangiando solo patate, altrimenti non sarei qui. Ciò grazie alla generosità di alcune persone tedesche che hanno offerto questo cibo a parecchi soldati italiani. Per questo motivo è bello ricordare qui questo gesto di solidarietà umana, è bello che questo continui, che la generosità prosegua, si tramandi”.

Generosità, mi piace questo termine, rispecchia anche una parte di questa manifestazione, del mio essere generoso con la proposta di queste esperienze, nell’offrire e rendere disponibile le mie conoscenze. La speranza è che ci sia anche generosità in voi che state leggendo e a quanti spero partecipino all’esperienza e all’organizzazione. A quanti si sono già dimostrati generosi nell’offrire spazio per divulgare questa iniziativa.

Se una persona si sentirà e sarà felice di dare un contributo per l’organizzazione o altro, lo potrà fare a partire dal cuore, cioè perché sarà felice di dare, sentirà l’energia dentro di se al dare, senza voler niente in cambio e io sarò felice di ricevere e questa gioia reciproca ci arricchirà e ci potrà rendere più consapevoli del potere che ognuno di noi ha di poter contribuire al benessere reciproco senza che sia il soldo l’unica unità di misura.

Ogni persona potrà aggiungere una sua parola alla scritta SPONSOR (alle persone presenti ai vari appuntamenti, verrà chiesto di lasciare ‘traccia’: una parola o più parole con le motivazioni che lo hanno spinto a essere li, a fare questa/e esperienze) che sta ad indicare le parole dette, scritte o non dette e non scritte dai tanti alpini che non hanno lasciato traccia scritta, ma sono stati presenti nella steppa.

ISCRIZIONI

L’iscrizione si potrà effettuare al n. di telefono 338 2965977 lasciando il nominativo e la motivazione che spinge a questa esperienza. Ogni motivazione sarà importante e significativa e servirà nel corso dell’esperienza, con il vostro nome se lo desiderate o con l’anonimato. Quindi scrivetevi prima la motivazione e poi telefonate.

Vi chiedo di iscriversi per tempo, in quanto essendo la prima edizione, non si ha l’idea di quante siano le persone che aderiranno. Il ritrovo è stato pensato in una baracca in legno che simboleggia la casa russa (isba) dove i nostri soldati trovavano conforto per qualche ora durante le notti nella ritirata nel gennaio del 1942. Potrebbe essere sufficiente, come invece si dovrà pensare ad altra destinazione, è per questo che vi chiedo di non aspettare all’ultimo momento. Grazie

PERCORSO

Sarà un anello di 1 chilometro da percorre 2 volte. Sarà in funzione del tipo di innevamento e delle condizioni atmosferiche. Mentre scrivo, oggi 4 Dicembre 2009, sta nevicando, ma notizie più aggiornate si troveranno su questo spazio e ogni iscritto sarà informato prima dell’appuntamento,

delle condizioni di innevamento e quindi del percorso definitivo.

RITROVO E PARTENZA

Ritrovo: ore 9.30 Presso l’isba (Baracca in legno riscaldata) di Roncobello (Bergamo Alta Valle Brembana) presso il campo sportivo

Presentazione di ogni partecipante con scambio di motivazioni e un breve

Laboratorio sul riscaldamento dei piedi prima della partenza

Partenza: ore 10.30

Ristoro ore 11/12

PREMI

E’ prevista una scultura al primo arrivato e un a medaglia in terracotta ad ogni partecipante.

I premi non ci saranno. Anche questo ha un senso. Il senso è che il rovescio della medaglia (ed è anche questo il significato di dare una medaglia, per ricordarsi che ci può essere un duplice aspetto ogni volta che si riceve un premio) è la punizione. Quasi sempre il premio implica che ci sia anche una punizione, è una faccia della stessa medaglia. Quindi il significato è uscire da questa logica ed entrare in un’altra: sono soddisfatto o non soddisfatto senza che sia il premio o la punizione la misura della soddisfazione e questo per frenare la violenza. Ogni volta che puniamo qualcuno, lo facciamo perché ci sentiamo nel giusto. A sua volta il punito se si sentirà nel giusto punirà a sua volta e così la violenza si autoalimenta. Ma voi potete dirmi: “ ma esiste un giusto e uno sbagliato!” Questo argomento così come di come si è educati sarà tema del laboratorio sulla gestione dei conflitti, per ora mi limito a dire: “Non giudicate, e non sarete giudicati” Matteo 7:1
Eh....io ho un cugino di mia madre che ha combattuto la seconda guerra mondiale ed è stato reduce dalla Russia. E' tornato a casa (provincia di Parma) con i piedi congelati!!!! Ora ha più di 80 anni,ed ancora si porta i segni di quella battaglia:la pelle delle gambe è diventata ipersensibile,tanto che recentemente ha avuto delle lacerazioni molto vaste alla pelle dei polpacci. Il congelamento agli arti inferiori è imputabile alle calzature:i piedi si erano macerati nelle calze e nelle scarpe (a quei tempi fatte con materiale inadatto). Il tutto aggravato da una camminata (per ritornare in patria) di troppi giorni. Chicco.

ChiccoB

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Messaggio  Enzo Gio Dic 24 2009, 07:16

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Ultima modifica di Enzo il Gio Dic 02 2010, 21:52 - modificato 1 volta.

Enzo

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Messaggio  contessa scalza Gio Dic 24 2009, 09:10

Bella iniziativa!

La neve sarà molto battuta per evitare lo sprofondamento dei piedi e quindi il relativo maggiore aderimento della neve al piede che è quello più micidiale, che crea un senso maggiore di dolore che attanaglia le caviglie.
Difatti in questi giorni ho provato proprio la stessa cosa.
Per avere la scusa buona di permanere scalza a lungo sulla neve avendo anche qualcosa da fare, ho aspettato che la neve fosse caduta copiosa durante la notte e mattinata per andare a prendere le zucche (una trentina), cipolle (in secchi) etc. etc., dal sottoportico nel giardino dietro casa e portarle dentro in cantina. Very Happy Very Happy Very Happy
Mi sono divertita un sacco facendolo a più riprese (ogni volta un paio di minuti).
Le suole nessun problema e anzi, andare sulla neve è come mi facessero le gattarigole sotto i piedi. La pelle sopra il piede invece, come descritto nella frase riportata, essendo la neve fresca, non battuta, e sprofondandci dentro i piedi, percepivo come un dolore alle caviglie e un senso di bruciore nella pelle sopra al piede.
Ciao C.
contessa scalza
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Messaggio  Andrea77 Dom Gen 24 2010, 16:39

Sono andato a vedere l'esito della corsa.
Devo dire che non avrei mai creduto che radunassero ben 32 persone!
http://news.valbrembanaweb.com/index.php/a-piedi-nudi-sulla-neve-in-memoria-dei-caduti/

Ciao
Andrea
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Messaggio  ChiccoB Dom Gen 24 2010, 20:51

contessa scalza ha scritto:Bella iniziativa!

La neve sarà molto battuta per evitare lo sprofondamento dei piedi e quindi il relativo maggiore aderimento della neve al piede che è quello più micidiale, che crea un senso maggiore di dolore che attanaglia le caviglie.
Difatti in questi giorni ho provato proprio la stessa cosa.
Per avere la scusa buona di permanere scalza a lungo sulla neve avendo anche qualcosa da fare, ho aspettato che la neve fosse caduta copiosa durante la notte e mattinata per andare a prendere le zucche (una trentina), cipolle (in secchi) etc. etc., dal sottoportico nel giardino dietro casa e portarle dentro in cantina. Very Happy Very Happy Very Happy
Mi sono divertita un sacco facendolo a più riprese (ogni volta un paio di minuti).
Le suole nessun problema e anzi, andare sulla neve è come mi facessero le gattarigole sotto i piedi. La pelle sopra il piede invece, come descritto nella frase riportata, essendo la neve fresca, non battuta, e sprofondandci dentro i piedi, percepivo come un dolore alle caviglie e un senso di bruciore nella pelle sopra al piede.
Ciao C.
Cosa sono le GATTARIGOLE? E' un modo locale di dire? Per esempio,dalle mie parti,quando si formano,per il freddo quei dolorissimi taglietti nella parte laterale della pelle delle unghie delle mani,(quasi sempre sul pollice),le chiamiano nel nostro dialetto SEDLI. Tradotto in Italiano SETOLE. Non chiedetemi però il motivo per cui si chiamano così,o il nesso. Chicco.

ChiccoB

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1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE Empty Re: 1° TROFEO del CORAGGIO - CORSA A PIEDI SULLA NEVE

Messaggio  contessa scalza Dom Gen 24 2010, 23:09

federicob ha scritto:Cosa sono le GATTARIGOLE? E' un modo locale di dire? Per esempio,dalle mie parti,quando si formano,per il freddo quei dolorissimi taglietti nella parte laterale della pelle delle unghie delle mani,(quasi sempre sul pollice),le chiamiano nel nostro dialetto SEDLI. Tradotto in Italiano SETOLE. Non chiedetemi però il motivo per cui si chiamano così,o il nesso. Chicco.
Gattarigole = Solletico Wink
Ciao
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