Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
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ChiccoB
alex65
aurobarefoot
7 partecipanti
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Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
Non prendetemi per uno statistico, in matematica ho sempre avuto pessimi voti
sto notando che:
-Piu tempo si trascorre con le scarpe, piu le suole sembrano assottigliarsi
e cio è naturalmente vero anche per l'inverso
-Piu tempo si trascorre scalzi piu si inspessiscono le suole.
E questi sono due assiomi
Ora, si riuscirebbe a quantificare un qualcosa che vada al di là delle affermazioni sopraccitate?
Ad esempio, la callosità si estende di XX mm ogni XX ora di camminata o di permanenza senza scarpe
Ora so che ci sono molte difficoltà nel voler condurre un ragionamento del genere e sono:
1)esperimenti e misure, vanno indubbiamente fatti per poter quantificare, ma come possiamo misurare lo spessore di un callo? non penso basti un calibro
2)La soggettività dell'inspessimento , credo che anche qui entri in gioco il tipo di pelle che abbiamo e magari fattori genetici
3)I $$$$ stramaledetti per fare una cosa che ha parvenza di serio (non dico accademico ma semplicemente serio) bisognerebbe pagare qualcuno che faccia ,isurazioni continue su un campione di X barefooter in diverse condizoni
che ne pensate?
Secondo voi il gioco non vale la candela? A pensarci bene nemmeno per me è cosi fondamnetale,ma sarebbe una evidenza
ora chiedo a chi ne sa piu di me in campo matematico e soprattutto SCIENTIFICO se ho detto enormi stronzate
A presto
sto notando che:
-Piu tempo si trascorre con le scarpe, piu le suole sembrano assottigliarsi
e cio è naturalmente vero anche per l'inverso
-Piu tempo si trascorre scalzi piu si inspessiscono le suole.
E questi sono due assiomi
Ora, si riuscirebbe a quantificare un qualcosa che vada al di là delle affermazioni sopraccitate?
Ad esempio, la callosità si estende di XX mm ogni XX ora di camminata o di permanenza senza scarpe
Ora so che ci sono molte difficoltà nel voler condurre un ragionamento del genere e sono:
1)esperimenti e misure, vanno indubbiamente fatti per poter quantificare, ma come possiamo misurare lo spessore di un callo? non penso basti un calibro
2)La soggettività dell'inspessimento , credo che anche qui entri in gioco il tipo di pelle che abbiamo e magari fattori genetici
3)I $$$$ stramaledetti per fare una cosa che ha parvenza di serio (non dico accademico ma semplicemente serio) bisognerebbe pagare qualcuno che faccia ,isurazioni continue su un campione di X barefooter in diverse condizoni
che ne pensate?
Secondo voi il gioco non vale la candela? A pensarci bene nemmeno per me è cosi fondamnetale,ma sarebbe una evidenza
ora chiedo a chi ne sa piu di me in campo matematico e soprattutto SCIENTIFICO se ho detto enormi stronzate
A presto
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 39
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
credo che si tratti di una cosa estremamente variabile da persona a persona. E poi che utilita' avrebbe?
alex65- Numero di messaggi : 303
Età : 59
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
L'utilità sarebbe poter prevedere in anticipo il "loss factor" delle suole in modo da prevenire una riduzione eccessiva e calcolare il tempo in cui bisognerebbe stare scalzi per non consumarle eccessivamente
mi rendo conto che è ai limiti della paranoia, ma io sono paranoico di mio
e mi rendo conto, pensadoci bene che sarà davvero difficile date tutte le variabili in gioco:
-durezza intrinseca della pelle
-tempo di indurimento
-tempo di ammorbidimento
-attività durante il tempo di permanenza bf (camminare indurisce di+ che stare in giro x casa ad esempio)
-materiale sul quale si cammina bf
@nonsolosolo: quella del monaco giapponese non l'ho capita
mi rendo conto che è ai limiti della paranoia, ma io sono paranoico di mio
e mi rendo conto, pensadoci bene che sarà davvero difficile date tutte le variabili in gioco:
-durezza intrinseca della pelle
-tempo di indurimento
-tempo di ammorbidimento
-attività durante il tempo di permanenza bf (camminare indurisce di+ che stare in giro x casa ad esempio)
-materiale sul quale si cammina bf
@nonsolosolo: quella del monaco giapponese non l'ho capita
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 39
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
Molto semplicemente ti dico:cammina scalzo e "goditela"!!! Non stare a misurare se la pelle diventa callosa o meno. All'inizio proverai sensazioni anche di fastidio (se prima di adesso non hai mai camminato scalzo per un tempo prolungato). Sensazione del tutto normale e personale. Ogni pelle reagisce in modo diverso. Chicco.aurobarefoot ha scritto:Non prendetemi per uno statistico, in matematica ho sempre avuto pessimi voti
sto notando che:
-Piu tempo si trascorre con le scarpe, piu le suole sembrano assottigliarsi
e cio è naturalmente vero anche per l'inverso
-Piu tempo si trascorre scalzi piu si inspessiscono le suole.
E questi sono due assiomi
Ora, si riuscirebbe a quantificare un qualcosa che vada al di là delle affermazioni sopraccitate?
Ad esempio, la callosità si estende di XX mm ogni XX ora di camminata o di permanenza senza scarpe
Ora so che ci sono molte difficoltà nel voler condurre un ragionamento del genere e sono:
1)esperimenti e misure, vanno indubbiamente fatti per poter quantificare, ma come possiamo misurare lo spessore di un callo? non penso basti un calibro
2)La soggettività dell'inspessimento , credo che anche qui entri in gioco il tipo di pelle che abbiamo e magari fattori genetici
3)I $$$$ stramaledetti per fare una cosa che ha parvenza di serio (non dico accademico ma semplicemente serio) bisognerebbe pagare qualcuno che faccia ,isurazioni continue su un campione di X barefooter in diverse condizoni
che ne pensate?
Secondo voi il gioco non vale la candela? A pensarci bene nemmeno per me è cosi fondamnetale,ma sarebbe una evidenza
ora chiedo a chi ne sa piu di me in campo matematico e soprattutto SCIENTIFICO se ho detto enormi stronzate
A presto
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 51
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
federicob ha scritto:Molto semplicemente ti dico:cammina scalzo e "goditela"!!! Non stare a misurare se la pelle diventa callosa o meno. Ogni pelle reagisce in modo diverso. Chicco.
concordo pienamente
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
si puo eliminare
aurobarefoot- Numero di messaggi : 51
Età : 39
Data d'iscrizione : 17.09.10
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
-
Ultima modifica di Enzo il Mer Dic 01 2010, 22:29 - modificato 1 volta.
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
Peccato, questa sarebbe stata una ricerca interessante.Enzo ha scritto:Alcuni anni fa avevo proposto ad un podologo una ricerca sugli effetti dello stare scalzi, cosa che poteva riguardare anche questo aspetto, oltre ad altri più importanti come adattamento, benefici, reazioni ed ev.li patologie ecc., ma non se ne è fatto nulla per lo scarso numero di bf, sparsi in tutta Italia, e per il rifiuto di qualsiasi classificazione.
Quella che ha dato origine al post, invece, se fatta e pubblicata, sarebbe finita tra i candidati al premio Ig Nobel:
Wikipedia - Premio IG Nobel
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
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Ultima modifica di Enzo il Mer Dic 01 2010, 22:29 - modificato 1 volta.
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
Re: Ratio Tempo trascorso scalzi / riduzione delle suole
No, gli assiomi sono affermazioni indimostrabili, da accettare così come tali.aurobarefoot ha scritto:Non prendetemi per uno statistico, in matematica ho sempre avuto pessimi voti
sto notando che:
-Piu tempo si trascorre con le scarpe, piu le suole sembrano assottigliarsi
e cio è naturalmente vero anche per l'inverso
-Piu tempo si trascorre scalzi piu si inspessiscono le suole.
E questi sono due assiomi
Che i piedi si indeboliscano stando calzati e che lo spessore delle suole aumenti andando scalzi sono eventi legati da una relazione di causa ed effetto.
Nessuna affermazione è scientificamente sostenibile se non quantificata.Ora, si riuscirebbe a quantificare un qualcosa che vada al di là delle affermazioni sopraccitate?
Le affernazioni si possono contestare, ma le misurazioni acquisite no, a meno che siano state effettuate in condizioni non controllate.
Sappiamo che l'esercizio produce un adattamento che, nel nostro caso, produce in un aumento dello spessore cutaneo.
È un dato a posteriori, insostenibile senza un'esperienza diretta e senza una quantificazione dello spessore stesso; e lo spessore cutaneo di un barefooter differisce in modo significativo da quello di un calzato?
Ci sono metodi matematici rigorosi per rispondere a questi interrogativi, ma, in ogni caso, nulla si può fare senza una misurazione.
Non è vero che queste domande non servono.Ad esempio, la callosità si estende di XX mm ogni XX ora di camminata o di permanenza senza scarpe
Non servirebbe neppure, allora, sapere se l'Universo si sta espandendo o contraendo, ma è natura dell'Uomo porsi domande.....per fortuna.
No, ma metodi ecografici lo possono fare con una precisione fino ad un decennio fa assolutamente impensabile.....come possiamo misurare lo spessore di un callo? non penso basti un calibro
Secondo me il problema risiede nell'estrema varietà del suolo che calpestiamo, quanto andiamo scalzi e quanto tempo dedichiamo ai tempi di recupero.La soggettività dell'inspessimento , credo che anche qui entri in gioco il tipo di pelle che abbiamo e magari fattori genetici
Dipende da cosa debba illuminare la candela; il problema più grosso è dimostrare che chi va scalzo non rischia le verruche, le micosi o la peste e che lo sporco che ci annerisce le suole è un aspetto indubbiamente sconvolgente, ma meno significativo di quanto si pretenda di far credere o di quanto si possa dimostrare in modo del tutto obiettivo.Secondo voi il gioco non vale la candela? A pensarci bene nemmeno per me è cosi fondamentale, ma sarebbe una evidenza
Molto più difficile dimostrare che l'essere scalzi ed essere barboni indecorosi non è la stessa cosa e che la camminata a piedi nudi è quella più naturale che esista.
Molti rischi li paventa chi non ha cognizione di causa.
Tranquillo! Non ne hai dette...ora chiedo a chi ne sa piu di me in campo matematico e soprattutto SCIENTIFICO se ho detto enormi stronzate
Le stronzate le sparano spesso anche emeriti laureati che si sentono depositari delle verità assolute in quanto pseudo-competenti: nel senso che la laurea non ti fa diventare onnisciente senza valutazioni a posteriori.
Ora, mi chiedo, quanti podologi possono vantare di conoscere il barefooting in base ad osservazioni sul campo?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 69
Data d'iscrizione : 02.01.08
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