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Classificazione terreni

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Messaggio  freealex Mar Dic 28 2010, 13:53

In campo escursionistico i sentieri sono classificati in base alla difficoltà (CAS), così come per le arrampicate (Welzenbach), lo scialpinismo (Blachere), lo sci (piste blu, nere), i singletrak della mountainbike (Hofer, IBC) o le dettagliate carte da Orientamento (ISOM) ecc ... vi risulta che qualcuno si sia preso la briga di fare una classificazione per i terreni ad uso barefoot?
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Messaggio  Biagio Mar Dic 28 2010, 23:13

Non credo che si possa fare una cosa del genere...

Piuttosto si potrebbero classificare i piedi:
- selvatici al 100%
- domestici
- reintrodotti in natura

I primi possono andare liberamente ovunque, i domestici da nessuna parte senza protezioni, gli ultimi... fanno quello che possono.
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Messaggio  Andrea77 Mar Dic 28 2010, 23:32

Per quanto ne so credo si possa fare questa distinzione:
http://www.barfusspark.info/it/ithiking.htm

Ciao
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Messaggio  freealex Mar Dic 28 2010, 23:39

Con il disgelo vorrei mappare alcuni sentieri e sto studiando come rappresentare 'cartograficamente' il percorso. Non credo sia attuabile classificare il sentiero in base alla difficoltà incontrata nel percorerlo scalzo ... troppo soggettivo come suggerisci tu Biagio.
Pensavo di rifarmi semplicemente ad una descrizione codicizzata del fondo da abbinare alla traccia GPS (distanze e dislivelli misurabili e valutabili da tutti).
Del tipo:
Asfalto liscio, asfalto rugose, sentiero di terra battuta e polveroso, sassi piccoli e irregolari (brecciolino), lastricato, sentiero con sassi grandi, roccia spugnosa, erba, muschio .... tanto per capirci.
Sarebbe anche utile catalogare fotograficamente il terreno calpestabile così da avere sempre un riferimento preciso ...

Cosa ne pensate?
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Messaggio  Andrea77 Mer Dic 29 2010, 00:16

Sarebbe un ottima cosa. Pure io avevo pensato ad una cosa simile visto che faccio trekking praticamente tutti i fine settimana.
Ciao
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Messaggio  freealex Mer Dic 29 2010, 00:32

Andrea77 ha scritto:Sarebbe un ottima cosa. Pure io avevo pensato ad una cosa simile visto che faccio trekking praticamente tutti i fine settimana.
Ciao
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... sono estremamente e benevolmente invidioso Very Happy

Appena sverna, volevo esplorare l' altopiano di Asiago; è a poche ore da dove abito e non ci sono mai stato ... per primavera mio figlio sarà abbastanza grandicello per sgambettare per i sentieri con una certa autonomia, mi sembra un bon punto per cominciare a tracciare sentieri barefoot-friendly.

ciao alex
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Messaggio  Marco53 Mer Dic 29 2010, 08:22

volevo esplorare l' altopiano di Asiago
Fallo con cautela o comunque informati prima in zona. Io sono andato sull'Altopiano da ragazzino fra il 1964 e il 1969 (escluso), nonostante fosse abbastanza distante da Torino. Però ricordo le vipere. Nei boschi e le zone aperte, anche nei pascoli, era facile incontrarne e io ne vidi diverse e una fece anche una brutta fine a bastonate. Poveretta, stava solo attraversando la strada, ma mio padre non voleva correre rischi. A quell'epoca perfino la farmacia di Asiago dava un qualcosa di simbolico per ogni vipera (morta) portata. What a Face
Può darsi che con quel sistema si siano anche estinte, ma può anche darsi che con le coscienze da animalista che si sono vieppiù sviluppate, magari le si lascino in pace e perciò siano tornate a moltiplicarsi.
Comunque informati bene, perché non è il caso di rischiare le caviglie.
Tutt'altra cosa l'Alto Adige dove andammo dal 1969 in avanti e dove si vedevano i bimbi dei montanari scalzi Very Happy nei prati e i pastorelli senza scarpe, segno evidente della scarsità di rischio di questo genere.
In 17 anni di ferie estive in Val Pusteria ho sentito solo una volta di un turista che ha incontrato un "serpente" e non era nemmeno specificato se poteva essere una vipera... Wink
Saluti erpetologici
Marco
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Messaggio  Andrea D Mer Dic 29 2010, 10:03

freealex ha scritto:[...]Pensavo di rifarmi semplicemente ad una descrizione codicizzata del fondo da abbinare alla traccia GPS (distanze e dislivelli misurabili e valutabili da tutti).[...]
Ma il gusto di scoprire il terreno quando ci siamo sopra, no?

Saluti avventurosi.

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Messaggio  Andrea77 Mer Dic 29 2010, 12:23

Credo che l'idea sia nell'ottica di organizzare delle uscite scalze di gruppo qui nel forum.
Essendoci vari livelli di barefooter credo possa essere utile sapere a cosa si va incontro. Certo uno può sempre rimettersi i sandali se è in difficoltà ma in questo modo viene meno lo stare scalzi.
Se uno sa che il tratto impegnativo è breve ma nel complesso il percorso è fattibile farlo scalzi viene comunque ricalzandosi solo per un breve tratto, se invece sa che tutto il percorso è impegnativo magari non partecipa o se partecipa sa che probabilmente dovrà fare buona parte del percorso in sandali (questo ovviamente vale per uno che è poco avezzo a certi terreni).
Personalmente credo che una delle cose più importanti è sapere ad esempio se ci sono castagni...

Ciao
Andrea
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Messaggio  bfpaul Mer Dic 29 2010, 12:51

freealex ha scritto:Con il disgelo vorrei mappare alcuni sentieri e sto studiando come rappresentare 'cartograficamente' il percorso. Non credo sia attuabile classificare il sentiero in base alla difficoltà incontrata nel percorerlo scalzo ... troppo soggettivo come suggerisci tu Biagio.
Pensavo di rifarmi semplicemente ad una descrizione codicizzata del fondo da abbinare alla traccia GPS (distanze e dislivelli misurabili e valutabili da tutti).
Del tipo:
Asfalto liscio, asfalto rugose, sentiero di terra battuta e polveroso, sassi piccoli e irregolari (brecciolino), lastricato, sentiero con sassi grandi, roccia spugnosa, erba, muschio .... tanto per capirci.
Sarebbe anche utile catalogare fotograficamente il terreno calpestabile così da avere sempre un riferimento preciso ...

Cosa ne pensate?
E' una buona idea; ci sono alcuni punti fondamentali:
a) il codice da abbinare al GPS;
b) i dati "obiettivi" misurabili e valutabili da tutti.

Proporrei qualcosa basato sulla classificazione CAI dei sentieri, perché già conosciuta e quindi ampiamente valutabile; introdurrei per i due "gradi" una serie di numeri dall'1 al 3:

T= "grado" Turistico
Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico ricreativo.

E= "grado" Escursionistico
Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro-silvo-pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o a collegamento fra valli.

Potremmo avere così "gradi" dal T1 all' E3; non mi spingerei alle classificazioni EE ed EEA perché marcatamente alpinistiche e quindi da non fare a piedi scalzi; se poi sarò smentito, ci penseremo ...
Insomma, mi pare il caso di discuterne, magari ci verrano idee migliori.
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Ultima modifica di bfpaul il Gio Dic 30 2010, 10:20 - modificato 1 volta.
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Messaggio  lucignolo Mer Dic 29 2010, 21:39

Marco53 ha scritto:Tutt'altra cosa l'Alto Adige dove andammo dal 1969 in avanti e dove si vedevano i bimbi dei montanari scalzi Very Happy nei prati e i pastorelli senza scarpe, segno evidente della scarsità di rischio di questo genere.
In 17 anni di ferie estive in Val Pusteria ho sentito solo una volta di un turista che ha incontrato un "serpente" e non era nemmeno specificato se poteva essere una vipera... Wink
Francamente continuo a non capire certi timori.
La vipera si mimetizza molto bene, perciò se ci si muove in territori con l'erba alta è bene evitare non solo di andare scalzi, ma anche di circolare con sandali da trekking. Se ci si muove su sentieri aperti è bene tenere gli occhi ben spalancati, ma il sottoscritto ha percorso con Andrea77 sentieri bresciani notoriamente infestati (lui, però non lo sapeva Smile ) senza alcun problema.
Abbiamo ricevuto commenti perplessi, ma si può fare, purché non si cammini con la testa fra le nuvole, cosa tipica dei calzati.
Se si deve uscire da sentieri scoperti è bene non rischiare; si può fare anche questa cosa, completamente scalzi e nell'erba alta: basta farsi precedere da un amico calzato e seguire le sue orme.
Mi chiedo, al di la di giuste perplessità, il motivo per cui i giovani pastorelli scalzi non venivano decimati dai morsi dei serpenti velenosi.
E non venitemi a parlare di fortuna.
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Messaggio  Andrea77 Mer Dic 29 2010, 22:27

Sul totale di morti in montagna quelli morti per morso di vipera credo siano 1% (vado a memoria ma l'ordine di grandezza è quello) e di questi sicuramente nessuno era scalzo (anche perché scalzo in montagna non ci va praticamente nessuno). Ergo chi è stato morso o aveva scarpe basse oppure ha ravanato con le mani da qualche parte. Se si sta su sentieri possibilmente non da soli e possibilmente con un bastone che auita soprattutto in discesa ma anche a battere il terreno il rischio di essere morsi dalle vipere è quasi zero (dico quasi perché c'è sempre il fattore sfiga) perché di norma le vipere se sentono dei rumori scappano a meno che non la si calpesti ma uno scalzo guarda dove mette i piedi.
Ciao
Andrea

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Messaggio  Marco53 Gio Dic 30 2010, 08:36

Premesso che le vipere sono pressoché sorde ma, per fortuna, avendo tutto il corpo a contatto col terreno "sentono" attraverso le vibrazioni ed è per questo che si dice anche di battere avanti col bastone o camminare battendo tendenzialmente il terreno con le scarpe, il mio voleva essere solo un avviso per chi non conosce una possibile situazione. In Alto Adige, grazie a leggi che risalgono ancora al periodo di Francesco Giuseppe, l'equilibrio della natura è - se non immutato - almeno migliore che in altre zone alpine, perciò le vipere hanno ancora parecchi nemici naturali che le tengono sotto controllo ed è motivo per cui ce ne sono poche o punte (come dicono in Toscana), e non ci sono rischi per i pastorelli scalzi. E' curioso che sull'altopiano d'Asiago, ai tempi in cui andavo, c'erano ancora diverse mandrie di mucche e si dice che dove ci sono quelle non dovrebbero esserci le vipere... però c'erano lo stesso.
Tutto ciò premesso è vero tutto quello che dite e di morsicati dalle vipere ce ne sono davvero pochi, in più noi scalzi abbiamo l'abitudine di guardare bene dove mettiamo i piedi, la vipera non attacca l'uomo se non è pestata o chiusa in un angolo e perciò si sente minacciata ecc ecc.
Perciò andare scalzi per l'Altopiano dei Sette comuni per noi resta una passeggiata come un'altra. Soltanto non dimenticare che ci sono vipere (o almeno c'erano 40 - sigh -anni fa Embarassed )
Saluti più incoraggianti
Marco

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Messaggio  Luca T Gio Dic 30 2010, 22:34

Da anni vado scalzo per il podere di mia moglie e per i sentieri circostanti, forse sono un po' imprudente perché nell'erba alta non vedo proprio nulla dove metto i piedi, sono sicuro che non ci sono vetri ma animali boh. Per ora punte vipere, per ora. Spero per sempre!
Nell'erba non ci dovrebbero stare, e quindi se ci fossero dovrebbero stare su terreni scoperti e si dovrebbero poter vedere. So anche io che tendono a fuggire, spero che sia vero
I miei amici tossicologi dicono che di morso di vipera non si muore salvo organismi indeboliti (anziani soprattutto) o ancora troppo deboli e piccoli (bambini). Si hanno comunque reazioni gravi di tipo respiratorio e febbri molto alte con dolori intensissimi.
Comunque nel caso malaugurato che ci sia un morso di vipera non c'è da andare a cercare il siero, che può provocare reazioni anafilattiche e comunque allergiche di vario genere, quanto piuttosto un'altissima dose di cortisone. Così dicono gli esperti in base alle ultime ricerche ed esperienze cliniche.
Io tengo in campagna Urbason 250 in fiale, ma andrebbe bene anche da 40 mg, o Flebocortid 500 o 1000.
Ovvia, mi son divertito a fare il dottorino saputello
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Messaggio  Admin Ven Dic 31 2010, 14:29

Luca T ha scritto:Da anni vado scalzo per il podere di mia moglie e per i sentieri circostanti, forse sono un po' imprudente perché nell'erba alta non vedo proprio nulla dove metto i piedi, sono sicuro che non ci sono vetri ma animali boh. Per ora punte vipere, per ora. Spero per sempre!
Nell'erba non ci dovrebbero stare, e quindi se ci fossero dovrebbero stare su terreni scoperti e si dovrebbero poter vedere. So anche io che tendono a fuggire, spero che sia vero
I miei amici tossicologi dicono che di morso di vipera non si muore salvo organismi indeboliti (anziani soprattutto) o ancora troppo deboli e piccoli (bambini). Si hanno comunque reazioni gravi di tipo respiratorio e febbri molto alte con dolori intensissimi.
Comunque nel caso malaugurato che ci sia un morso di vipera non c'è da andare a cercare il siero, che può provocare reazioni anafilattiche e comunque allergiche di vario genere, quanto piuttosto un'altissima dose di cortisone. Così dicono gli esperti in base alle ultime ricerche ed esperienze cliniche.
Io tengo in campagna Urbason 250 in fiale, ma andrebbe bene anche da 40 mg, o Flebocortid 500 o 1000.
Ovvia, mi son divertito a fare il dottorino saputello
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Luca, non volermene, sono 4 topic OT; vegliamo spostare la discussione in un nuovo topic?
Lo apro io stesso, riportando il tuo qui sopra.

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Messaggio  lucignolo Sab Gen 01 2011, 01:25

Admin ha scritto:Luca, non volermene, sono 4 topic OT; vegliamo spostare la discussione in un nuovo topic?
Lo apro io stesso, riportando il tuo qui sopra.
Scusami, Paolo.
Non voglio assolutamente contestare la tua osservazione, però è bene chiarire perché si è off topic, tanto per capire meglio la dinamica del forum.
In effetti a me non sembra di essere fuori tema, perché il camminare scalzi con il rischio di essere morsi da un serpente velenoso, anche se, come giustamente riporta Luca, quasi mai mortale, è argomento attuale ed interessante e quanto mai a tema.
Forse intendevi dire che non si è più attinenti al titolo di partenza?
Se è così basta cambiare il titolo del post.
In caso contrario temo di non aver capito bene.
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Messaggio  bfpaul Sab Gen 01 2011, 11:53

lucignolo ha scritto:
Admin ha scritto:Luca, non volermene, sono 4 topic OT; vegliamo spostare la discussione in un nuovo topic?
Lo apro io stesso, riportando il tuo qui sopra.
Scusami, Paolo.
Non voglio assolutamente contestare la tua osservazione, però è bene chiarire perché si è off topic, tanto per capire meglio la dinamica del forum.
In effetti a me non sembra di essere fuori tema, perché il camminare scalzi con il rischio di essere morsi da un serpente velenoso, anche se, come giustamente riporta Luca, quasi mai mortale, è argomento attuale ed interessante e quanto mai a tema.
Forse intendevi dire che non si è più attinenti al titolo di partenza?
Se è così basta cambiare il titolo del post.
In caso contrario temo di non aver capito bene.
Certo, OFF TOPIC significa che si è andati fuori dal titolo di partenza, e non basta cambiare titolo al topic; in questo modo la discussione è disordinata e per cercare una frase detta da qualcuno bisogna assolutamente ricordare in quale diavolo di post la discussione era scivolata su un argomento diverso dal titolo e magari bisogna cercare fra più pagine.
Cambiare il titolo va bene per precisare, per attirare l'attenzione se si ritiene che sempre sullo stesso tema sia opportuno mettere in evidenza un aspetto particolare.
Se invece qualcuno deve scrivere qualcosa che va fuori tema, apra un altro topic, con diverso titolo e magari riporti il topic a cui desidera rispondere; in questo modo ogni argomento tratterà solo di quell'argomento e non di ogni annesso e connesso.
Basta poco: solo un minimo di attenzione ....

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