Mio modesto contributo
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Mio modesto contributo
ok ho capito.
Ultima modifica di Andrea77 il Gio Apr 22 2010, 23:06 - modificato 1 volta.
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Mio modesto contributo
Buongiorno Andrea,
prima di tutto vorrei intanto dirti GRAZIE per la tua veloce e concreta risposta di partecipazione, e per il tuo moto d'impeto che seguendo l'onda ha sfornato un primo testo su cui esercitarci.
Premessa: Tutti i testi (e di tutti) chiaramente dovranno sempre essere rielaborati insieme (ripuliti e controllati grammaticalmente da più persone), per diventare presentabili e leggibili prima di poter essere pubblicati nella "Rubrica di Pubblicazioni NS". Dovete sempre tenere conto (già mentre pensate e scrivete), che eventualmente questi articoli e pubblicazioni potrebbero (nella migliore eventualità) finire poi su riviste e giornali. Venir segnalati, o in piccole parti estratti e riportati come "citazione".
In campo professionale, questo passaggio viene svolto dai redattori del testo, che sono di solito insegnanti di lingua e che controllano anche la forma grammaticale e lo stile. Noi dovremo lavorare per questo insieme, se c'è qualcuno che insegna italiano fra di noi lo dica, e dare il nostro meglio facendo controlli e doppio ceck, come ricerche in caso necessario.
Se c'è un insegnante di lingua fra noi, spero si offra almeno per dare il controllo e tocco finale ai testi prima di pubblicarli.
Sul tuo pezzo qui sopra, Andrea:
Tutta la parte legata alla "storia del sito", dei suoi partecipanti, e incontri storici, anche quelli dove tu vi eri come partecipante, è campo di Paolo S. e di Enzo, e non il tuo, e stà a loro raccontarcene. Verrà quindi tagliato.
Rispettare i settori di competenza è basilare (vale per tutti), ma soprattutto necessario per non creare caos e complicare la lettura ai visitatori, o giornalisti, come anche per abbinare gli esperti di un campo a quei specifici argomenti.
Anche la tua storia personale centra qui poco, ma un paio di righe introduttive (al massimo e solo nel primo pezzo pubblicato), possono stare. Non di più.
Per il resto dicendola in poche parole: c'è troppa informazione in un unico pezzo. Troppo bla bla e poca sintesi, e nell'insieme forma un papiro illeggibile (ho dovuto veramente sforzarmi e fare due pause per leggerlo tutto). Questo pezzo qui che hai scritto, assomiglia più una presentazione per la sezione "chi siamo", più che un opinione o l'esperienza acquisita che hai da condividere in una pubblicazione. Oltretutto, anche la storia di Pavia non è tuo campo e ha bisogno di un pezzo, o diversi, scritti appositamente da chi di competenza.
Tu al massimo con le tue testimonianze di come è altrove nelle vicine città europee e fra i gruppi di giovani, fungi da competente contrapposizione e comparazione, e sarai per questo utile non solo a chi legge le informazioni da te redatte, ma anche a chi scriverà il pezzo, o i pezzi, sull'assurdo divieto di Pavia, che potrà così indicare le tue testimonianze (pubblicazioni) come comparazione ....!!!!!
Importante per te: Non scrivere cose strettamente biografiche nei pezzi che scrivi, al massimo accenni (a nessuno in realtà interessa sapere cose personali su di te, o su di noi, ma solo sui fatti concreti dell'argomento di cui trattiamo).
In caso, in un intervista che ti verrà fatta in seguito, ti chiederemo qualcosa di personale se ci interessa.... . Ma tu non dimenticare, quando scrivi, che quello non sarà certo l'unico pezzo che scrivi, usa meglio un unico argomento e elaboralo bene, tenendo gli altri argomenti per i prossimi pezzi che scrivi.
Provo più tardi a dare una prima "tagliatina" (scusami dovrò usare una spada samurai ), al testo qui sopra per un esempio pratico.
Cristiana
prima di tutto vorrei intanto dirti GRAZIE per la tua veloce e concreta risposta di partecipazione, e per il tuo moto d'impeto che seguendo l'onda ha sfornato un primo testo su cui esercitarci.
Premessa: Tutti i testi (e di tutti) chiaramente dovranno sempre essere rielaborati insieme (ripuliti e controllati grammaticalmente da più persone), per diventare presentabili e leggibili prima di poter essere pubblicati nella "Rubrica di Pubblicazioni NS". Dovete sempre tenere conto (già mentre pensate e scrivete), che eventualmente questi articoli e pubblicazioni potrebbero (nella migliore eventualità) finire poi su riviste e giornali. Venir segnalati, o in piccole parti estratti e riportati come "citazione".
In campo professionale, questo passaggio viene svolto dai redattori del testo, che sono di solito insegnanti di lingua e che controllano anche la forma grammaticale e lo stile. Noi dovremo lavorare per questo insieme, se c'è qualcuno che insegna italiano fra di noi lo dica, e dare il nostro meglio facendo controlli e doppio ceck, come ricerche in caso necessario.
Se c'è un insegnante di lingua fra noi, spero si offra almeno per dare il controllo e tocco finale ai testi prima di pubblicarli.
Sul tuo pezzo qui sopra, Andrea:
Tutta la parte legata alla "storia del sito", dei suoi partecipanti, e incontri storici, anche quelli dove tu vi eri come partecipante, è campo di Paolo S. e di Enzo, e non il tuo, e stà a loro raccontarcene. Verrà quindi tagliato.
Rispettare i settori di competenza è basilare (vale per tutti), ma soprattutto necessario per non creare caos e complicare la lettura ai visitatori, o giornalisti, come anche per abbinare gli esperti di un campo a quei specifici argomenti.
Anche la tua storia personale centra qui poco, ma un paio di righe introduttive (al massimo e solo nel primo pezzo pubblicato), possono stare. Non di più.
Per il resto dicendola in poche parole: c'è troppa informazione in un unico pezzo. Troppo bla bla e poca sintesi, e nell'insieme forma un papiro illeggibile (ho dovuto veramente sforzarmi e fare due pause per leggerlo tutto). Questo pezzo qui che hai scritto, assomiglia più una presentazione per la sezione "chi siamo", più che un opinione o l'esperienza acquisita che hai da condividere in una pubblicazione. Oltretutto, anche la storia di Pavia non è tuo campo e ha bisogno di un pezzo, o diversi, scritti appositamente da chi di competenza.
Tu al massimo con le tue testimonianze di come è altrove nelle vicine città europee e fra i gruppi di giovani, fungi da competente contrapposizione e comparazione, e sarai per questo utile non solo a chi legge le informazioni da te redatte, ma anche a chi scriverà il pezzo, o i pezzi, sull'assurdo divieto di Pavia, che potrà così indicare le tue testimonianze (pubblicazioni) come comparazione ....!!!!!
Importante per te: Non scrivere cose strettamente biografiche nei pezzi che scrivi, al massimo accenni (a nessuno in realtà interessa sapere cose personali su di te, o su di noi, ma solo sui fatti concreti dell'argomento di cui trattiamo).
In caso, in un intervista che ti verrà fatta in seguito, ti chiederemo qualcosa di personale se ci interessa.... . Ma tu non dimenticare, quando scrivi, che quello non sarà certo l'unico pezzo che scrivi, usa meglio un unico argomento e elaboralo bene, tenendo gli altri argomenti per i prossimi pezzi che scrivi.
Provo più tardi a dare una prima "tagliatina" (scusami dovrò usare una spada samurai ), al testo qui sopra per un esempio pratico.
Cristiana
Re: Mio modesto contributo
Condivido le osservazioni di Cristiana e mi metto a disposizione per la correzione ortografica; per la "filosofia" che devono condividere i pezzi ne parlerò col direttivo, dimissionari o no. Secondo me potremmo fare uno spazio sul sito come si diceva ed anche un libro, se ce la sentiamo. Una cosa però: limitiamo nel Forum le notizie sel senso indicato da Cristiana, il resto verrà inserito, se è il caso, nel libro. Che ne dite?contessa scalza ha scritto:Buongiorno Andrea,
prima di tutto vorrei intanto dirti GRAZIE per la tua veloce e concreta risposta di partecipazione, e per il tuo moto d'impeto che seguendo l'onda ha sfornato un primo testo su cui esercitarci.
Premessa: Tutti i testi (e di tutti) chiaramente dovranno sempre essere rielaborati insieme (ripuliti e controllati grammaticalmente da più persone), per diventare presentabili e leggibili prima di poter essere pubblicati nella "Rubrica di Pubblicazioni NS". Dovete sempre tenere conto (già mentre pensate e scrivete), che eventualmente questi articoli e pubblicazioni potrebbero (nella migliore eventualità) finire poi su riviste e giornali. Venir segnalati, o in piccole parti estratti e riportati come "citazione".
In campo professionale, questo passaggio viene svolto dai redattori del testo, che sono di solito insegnanti di lingua e che controllano anche la forma grammaticale e lo stile. Noi dovremo lavorare per questo insieme, se c'è qualcuno che insegna italiano fra di noi lo dica, e dare il nostro meglio facendo controlli e doppio ceck, come ricerche in caso necessario.
Se c'è un insegnante di lingua fra noi, spero si offra almeno per dare il controllo e tocco finale ai testi prima di pubblicarli.
Sul tuo pezzo qui sopra, Andrea:
Tutta la parte legata alla "storia del sito", dei suoi partecipanti, e incontri storici, anche quelli dove tu vi eri come partecipante, è campo di Paolo S. e di Enzo, e non il tuo, e stà a loro raccontarcene. Verrà quindi tagliato.
Rispettare i settori di competenza è basilare (vale per tutti), ma soprattutto necessario per non creare caos e complicare la lettura ai visitatori, o giornalisti, come anche per abbinare gli esperti di un campo a quei specifici argomenti.
Anche la tua storia personale centra qui poco, ma un paio di righe introduttive (al massimo e solo nel primo pezzo pubblicato), possono stare. Non di più.
Per il resto dicendola in poche parole: c'è troppa informazione in un unico pezzo. Troppo bla bla e poca sintesi, e nell'insieme forma un papiro illeggibile (ho dovuto veramente sforzarmi e fare due pause per leggerlo tutto). Questo pezzo qui che hai scritto, assomiglia più una presentazione per la sezione "chi siamo", più che un opinione o l'esperienza acquisita che hai da condividere in una pubblicazione. Oltretutto, anche la storia di Pavia non è tuo campo e ha bisogno di un pezzo, o diversi, scritti appositamente da chi di competenza.
Tu al massimo con le tue testimonianze di come è altrove nelle vicine città europee e fra i gruppi di giovani, fungi da competente contrapposizione e comparazione, e sarai per questo utile non solo a chi legge le informazioni da te redatte, ma anche a chi scriverà il pezzo, o i pezzi, sull'assurdo divieto di Pavia, che potrà così indicare le tue testimonianze (pubblicazioni) come comparazione ....!!!!!
Importante per te: Non scrivere cose strettamente biografiche nei pezzi che scrivi, al massimo accenni (a nessuno in realtà interessa sapere cose personali su di te, o su di noi, ma solo sui fatti concreti dell'argomento di cui trattiamo).
In caso, in un intervista che ti verrà fatta in seguito, ti chiederemo qualcosa di personale se ci interessa.... . Ma tu non dimenticare, quando scrivi, che quello non sarà certo l'unico pezzo che scrivi, usa meglio un unico argomento e elaboralo bene, tenendo gli altri argomenti per i prossimi pezzi che scrivi.
Provo più tardi a dare una prima "tagliatina" (scusami dovrò usare una spada samurai ), al testo qui sopra per un esempio pratico.
Cristiana
Ad ogni modo, grazie Andrea!!
bfpaul
Enzo- Numero di messaggi : 579
Data d'iscrizione : 27.12.07
1a elaborazione testo di Andrea come esempio
Presentazione:
1) Titolo del pezzo che deve essere corto e pregnante: (manca ancora)
2) Nome, Cognome, e competenze dell'autore: Andrea (Suola ), consulente informatico, viaggiatore e accompagnatore, 33 anni, Milano (queste piccole e coincise informazioni generali su chi scrive, accompagnano il pezzo nel sottotitolo o in chiusura del pezzo)
Contenuto (esempio):
Mi ricordo ancora come cominciò. Con stupore da bimbo, in vacanza con i genitori sul lago di Garda, vedevo i figli dei turisti tedeschi camminare con disinvoltura scalzi dove invece io facevo molta fatica. Allora, l’orgoglio colpito mi costringeva a tentare di uguagliarli e a proseguire scalzo anche quando temevo di non riuscire a farlo. Da adulto poi, ho riprovato l’esperienza per strada e in natura, e il camminare scalzi mi ha invece proprio appassionato.
Dal 2003 mi dedico quindi con costanza a questo secondo hobby che accompagna e arricchisce l'altra mia grande passione, la montagna. Attraverso il sito e il forum dei Nati Scalzi, ho avuto l'opportunità di conoscere altre persone con questa mia stessa passione, e in questi sette anni ho girato scalzo per molte città europee. Barcellona, Parigi, Dublino, Vienna, e molte altre località estere, dove sono sempre stato accolto con grande ospitalità e nessun sguardo sbieco, anche lontano da musei o chiese!
In queste infatti è facile incontrare altri camminatori o pellegrini che girano scalzi. E potremmo anche annoverare che Gesù stesso, gli Apostoli e i Santi, andavano in giro scalzi. Anche musulmani e buddisti entrano per rispetto scalzi nei loro luoghi di culto e personalmente, anche io sono entrato San Pietro scalzo senza incontrare problemi.
Nei pellegrinaggi a Medjugorje i moltissimi fedeli salgono scalzi i due monti sacri, Podbrdo e Krizevac. In Irlanda i pellegrini, soprattutto l’ultima domenica di luglio, salgono scalzi il monte pietroso Croagh Patrick. (ognuno di questi è adatto poi per farne un racconto-reportage a parte)
Devo dire che sono rimasto stupefatto dalla caparbietà con cui i fedeli salgono su questi monti.
Ho notato che mentre per alcuni è una grossa sofferenza, per altri sembra invece una cosa molto facile. Parlando con questi, mi hanno assicurato che non erano abituati a camminare scalzi e questo fatto per me resta un pò un mistero (sarebbe meglio dire che ti ha stimolato ulteriormente a studiare la cosa... apre posibilità di approfondimenti in altri articoli). Altri ancora, per come camminavano scalzi agevolmente in discesa, dove pure io che ho anni di esperienza trovo difficoltà, mi han dato l'impressione di essere persone che camminano scalze abitualmente o comunque molto spesso.
Quando ci si trova in Svizzera e si incontra altri barefooters, si prova un po’ di invidia perchè, pur rimanendo una minoranza, nei loro paesi il camminare scalzi è molto più diffuso che da noi.
Sempre in Svizzera, ad Appenzell che è il "paradiso degli scalzi" e possiede una bellissima pista per barefooting, è del tutto normale incontrare persone, soprattutto bambini e ragazzi, che vanno in a scuola o in giro scalzi.
In Germania ci sono numerose piste per barefooter e l’andare scalzi viene soprattutto consigliato ai bambini perché fa molto bene alla salute (che tipo? specificare in due parole, es. al sano sviluppo del piede e postura corporea).
In Svizzera un intera scolaresca ha partecipato a una camminata di 5 giorni (100Km) scalzi su sentieri in montagna!
Oltre a girare per città straniere, la passione per il trekking (le scalate), mi porta a fare spesso escursioni scalze in natura che personalmente trovo anche più piacevoli e salutari. Lì si incontrano variatissimi tipi di strutture di terreno, ideali anche per allenare particolarmente i muscoli e le suole dei piedi.
(Manca completamente il finale e i pezzi non sono ancora ben collegati fra loro ma per intanto..... EDIT: Per il finale se vuoi usare questa partenza, potresti poi riprendere il punto iniziale confrontando quello che provi oggi (da adulto e soddisfatto barefooter), vedendo i figli dei turisti che ancora se ne vanno in giro scalzi sul lago di Garda.)
Questo è veramente il massimo di quello che potevo salvare del testo sopra. Il testo or ritoccato deve solo fungere come esempio, ma può essere utile come spunto per riscrivere il pezzo nuovamente (forse ora puoi delinearlo meglio), utilizzando questo come punto di appoggio.
Altra cosa importante. Non usare la forma: " ho visto che in Germania....", "quando sono in Svizzera provo invidia...", ma solo il dato di fatto che tu testimoni.... . "In Germania ci sono etc... etc.." "quando si è, o ci si trova, in Svizzera si prova...." , (bisogna coinvolgere il lettore e farlo sentire nei tuoi panni...).
Ora faccio io una pausa , buon lavoro a te/voi...
C.
1) Titolo del pezzo che deve essere corto e pregnante: (manca ancora)
2) Nome, Cognome, e competenze dell'autore: Andrea (Suola ), consulente informatico, viaggiatore e accompagnatore, 33 anni, Milano (queste piccole e coincise informazioni generali su chi scrive, accompagnano il pezzo nel sottotitolo o in chiusura del pezzo)
Contenuto (esempio):
Mi ricordo ancora come cominciò. Con stupore da bimbo, in vacanza con i genitori sul lago di Garda, vedevo i figli dei turisti tedeschi camminare con disinvoltura scalzi dove invece io facevo molta fatica. Allora, l’orgoglio colpito mi costringeva a tentare di uguagliarli e a proseguire scalzo anche quando temevo di non riuscire a farlo. Da adulto poi, ho riprovato l’esperienza per strada e in natura, e il camminare scalzi mi ha invece proprio appassionato.
Dal 2003 mi dedico quindi con costanza a questo secondo hobby che accompagna e arricchisce l'altra mia grande passione, la montagna. Attraverso il sito e il forum dei Nati Scalzi, ho avuto l'opportunità di conoscere altre persone con questa mia stessa passione, e in questi sette anni ho girato scalzo per molte città europee. Barcellona, Parigi, Dublino, Vienna, e molte altre località estere, dove sono sempre stato accolto con grande ospitalità e nessun sguardo sbieco, anche lontano da musei o chiese!
In queste infatti è facile incontrare altri camminatori o pellegrini che girano scalzi. E potremmo anche annoverare che Gesù stesso, gli Apostoli e i Santi, andavano in giro scalzi. Anche musulmani e buddisti entrano per rispetto scalzi nei loro luoghi di culto e personalmente, anche io sono entrato San Pietro scalzo senza incontrare problemi.
Nei pellegrinaggi a Medjugorje i moltissimi fedeli salgono scalzi i due monti sacri, Podbrdo e Krizevac. In Irlanda i pellegrini, soprattutto l’ultima domenica di luglio, salgono scalzi il monte pietroso Croagh Patrick. (ognuno di questi è adatto poi per farne un racconto-reportage a parte)
Devo dire che sono rimasto stupefatto dalla caparbietà con cui i fedeli salgono su questi monti.
Ho notato che mentre per alcuni è una grossa sofferenza, per altri sembra invece una cosa molto facile. Parlando con questi, mi hanno assicurato che non erano abituati a camminare scalzi e questo fatto per me resta un pò un mistero (sarebbe meglio dire che ti ha stimolato ulteriormente a studiare la cosa... apre posibilità di approfondimenti in altri articoli). Altri ancora, per come camminavano scalzi agevolmente in discesa, dove pure io che ho anni di esperienza trovo difficoltà, mi han dato l'impressione di essere persone che camminano scalze abitualmente o comunque molto spesso.
Quando ci si trova in Svizzera e si incontra altri barefooters, si prova un po’ di invidia perchè, pur rimanendo una minoranza, nei loro paesi il camminare scalzi è molto più diffuso che da noi.
Sempre in Svizzera, ad Appenzell che è il "paradiso degli scalzi" e possiede una bellissima pista per barefooting, è del tutto normale incontrare persone, soprattutto bambini e ragazzi, che vanno in a scuola o in giro scalzi.
In Germania ci sono numerose piste per barefooter e l’andare scalzi viene soprattutto consigliato ai bambini perché fa molto bene alla salute (che tipo? specificare in due parole, es. al sano sviluppo del piede e postura corporea).
In Svizzera un intera scolaresca ha partecipato a una camminata di 5 giorni (100Km) scalzi su sentieri in montagna!
Oltre a girare per città straniere, la passione per il trekking (le scalate), mi porta a fare spesso escursioni scalze in natura che personalmente trovo anche più piacevoli e salutari. Lì si incontrano variatissimi tipi di strutture di terreno, ideali anche per allenare particolarmente i muscoli e le suole dei piedi.
(Manca completamente il finale e i pezzi non sono ancora ben collegati fra loro ma per intanto..... EDIT: Per il finale se vuoi usare questa partenza, potresti poi riprendere il punto iniziale confrontando quello che provi oggi (da adulto e soddisfatto barefooter), vedendo i figli dei turisti che ancora se ne vanno in giro scalzi sul lago di Garda.)
Questo è veramente il massimo di quello che potevo salvare del testo sopra. Il testo or ritoccato deve solo fungere come esempio, ma può essere utile come spunto per riscrivere il pezzo nuovamente (forse ora puoi delinearlo meglio), utilizzando questo come punto di appoggio.
Altra cosa importante. Non usare la forma: " ho visto che in Germania....", "quando sono in Svizzera provo invidia...", ma solo il dato di fatto che tu testimoni.... . "In Germania ci sono etc... etc.." "quando si è, o ci si trova, in Svizzera si prova...." , (bisogna coinvolgere il lettore e farlo sentire nei tuoi panni...).
Ora faccio io una pausa , buon lavoro a te/voi...
C.
Ultima modifica di contessa scalza il Gio Apr 22 2010, 14:06 - modificato 1 volta.
Re: Mio modesto contributo
Costruire lo spazio (rubrica), servirebbe anche come utile base per la creazione del libro. Quest'ultimo sarebbe un progetto stupendo, che sono sicura troverebbe anche una casa editrice che sia interessata a stamparlo (caricandosi dei costi di stampa e distribuzione). Avremmo in questo modo un prodotto da offrire agli interessati del barefooting, ai visitatori, alla stampa, e con i ricavati di questo, oltre a mantenere il sito, (in questo caso sì, da un agenzia specializzata) far organizzare dei "Barefooting-Eveniments" nazionali.bfpaul ha scritto:Secondo me potremmo fare uno spazio sul sito come si diceva ed anche un libro, se ce la sentiamo.
Forse sarebbe meglio specificare, per chi non ha recepito, quello che ho detto su questo. Per non disperdere inutilmente le nostre energie e per non parlarci noiosamente e ripetutamente addosso, ritengo che gli argomenti interessanti e specifici siano meglio utilizzati in forma di piccoli articoli, o mini saggi, (fate conto di consegnare un rapporto o un tema a un esame), da pubblicare nello spazio apposito e facilmente ritrovabili, linkabili, e consultabili facilmente da tutti. Novelli e veterani, curiosi o ricercatori, o semplicemente lettori interessati.bfpaul ha scritto:Una cosa però: limitiamo nel Forum le notizie sel senso indicato da Cristiana, il resto verrà inserito, se è il caso, nel libro. Che ne dite?
Ad ogni modo, grazie Andrea!!
bfpaul
Nel forum invece si cura "il contatto" infrapersonale, l'arrivo dei nuovi barefooters, gli incontri, le segnalazioni, suggerimenti, idee, e nella sezione apposita si chiacchera anche del più e del meno.
(Secondo me, se si usa poche ma ferree regole, è possibile inoltrarsi anche in dialoghi attuali che il barefooting lo toccano solo a lato, ma che stimolano la comunicazione e il conoscersi meglio a patto che i dialoghi rimangano dialoghi, e che ognuno si impegna a non trasformarli in discussioni!!! Scambiare le proprie idee con gli altri e conoscere le loro opinioni, è importante per fare AMICIZIA e accrescere la fiducia reciproca.)
Rimane la domanda aperta agli altri, che ne dite Voi???
C.
Re: Mio modesto contributo
Cristiana vorrei precisare, e credo che sostanzialmente siamo d'accordo:contessa scalza ha scritto:Costruire lo spazio (rubrica), servirebbe anche come utile base per la creazione del libro. Quest'ultimo sarebbe un progetto stupendo, che sono sicura troverebbe anche una casa editrice che sia interessata a stamparlo (caricandosi dei costi di stampa e distribuzione). Avremmo in questo modo un prodotto da offrire agli interessati del barefooting, ai visitatori, alla stampa, e con i ricavati di questo, oltre a mantenere il sito, (in questo caso sì, da un agenzia specializzata) far organizzare dei "Barefooting-Eveniments" nazionali.bfpaul ha scritto:Secondo me potremmo fare uno spazio sul sito come si diceva ed anche un libro, se ce la sentiamo.Forse sarebbe meglio specificare, per chi non ha recepito, quello che ho detto su questo. Per non disperdere inutilmente le nostre energie e per non parlarci noiosamente e ripetutamente addosso, ritengo che gli argomenti interessanti e specifici siano meglio utilizzati in forma di piccoli articoli, o mini saggi, (fate conto di consegnare un rapporto o un tema a un esame), da pubblicare nello spazio apposito e facilmente ritrovabili, linkabili, e consultabili facilmente da tutti. Novelli e veterani, curiosi o ricercatori, o semplicemente lettori interessati.bfpaul ha scritto:Una cosa però: limitiamo nel Forum le notizie sel senso indicato da Cristiana, il resto verrà inserito, se è il caso, nel libro. Che ne dite?
Ad ogni modo, grazie Andrea!!
bfpaul
Nel forum invece si cura "il contatto" infrapersonale, l'arrivo dei nuovi barefooters, gli incontri, le segnalazioni, suggerimenti, idee, e nella sezione apposita si chiacchera anche del più e del meno.
(Secondo me, se si usa poche ma ferree regole, è possibile inoltrarsi anche in dialoghi attuali che il barefooting lo toccano solo a lato, ma che stimolano la comunicazione e il conoscersi meglio a patto che i dialoghi rimangano dialoghi, e che ognuno si impegna a non trasformarli in discussioni!!! Scambiare le proprie idee con gli altri e conoscere le loro opinioni, è importante per fare AMICIZIA e accrescere la fiducia reciproca.)
Rimane la domanda aperta agli altri, che ne dite Voi???
C.
- sul sito si inseriranno in un apposito spazio gli "articoli" di ciascuno che poi potranno diventare i capitoli del futuro libro sul barefoting italiano; chi scrive darà il permesso di pubblicare esclusivamente sul sito. Non è un copyright, ma è meglio di niente.
- sul forum si scriveranno i riferimenti alla pagina del sito, per evitare doppioni sito/forum, per non parlarci addosso come abbiamo fatto un po' troppo finora, e per evitare che altri scrivano un eventuale libro al posto nostro.
- sono assolutamente d'accordo sul fatto che sul Furum SI PARLA FRA NOI e NON SI FA POLEMICA per evidenti motivi di convenienza.
Aspettiamo che tutti dicano non cosa può fare il Club per loro, ma cosa possono fare loro per il Club (vi ricorda qualcosa o qualcuno?)
bfpaul
Re: Mio modesto contributo
Preciso anche io ma solo per spiegare bene questo punto che potrebbe non essere chiaro per tutti.bfpaul ha scritto:- sul sito si inseriranno in un apposito spazio gli "articoli" di ciascuno che poi potranno diventare i capitoli del futuro libro sul barefoting italiano; chi scrive darà il permesso di pubblicare esclusivamente sul sito. Non è un copyright, ma è meglio di niente.
"Darà esclusivamente al sito, il permesso di pubblicazione di quel particolare testo". Da quel momento cioè, non potrà più offrire lo stesso testo ad altri, e autorizza automaticamente il sito a pubblicarlo, come ad usare in seguito il medesimo testo (eventualmente adattato) per la realizzazione di un libro sul barefooting italiano.
D'altro lato il sito si impegna ad usare i testi concessi per soli scopi di informazione, e come sostegno attivo nella campagna di informazione sul barefooting. Il ricavo della vendita dei libri, e o concessione di riproduzione e pubblicazione di articoli o testi a un giornale o rivista, verrà utilizzato per gli stessi scopi informativi e divulgativi, e se mai dovessero portare ricavi abbondanti, per organizzare "Evenimenti Nazionali Pubblici" dove i NS stessi sono gli ospiti d'onore . Con grande camminata, concerto (magari di Guccini se dipendesse da me ) e grande festa, in un grosso centro cittadino e in contemporanea via megaschermo in altre città. (Èh, sarebbe proprio una bella meta!!!)
Mi vuoi rinfrescare la memoria?bfpaul ha scritto:Aspettiamo che tutti dicano non cosa può fare il Club per loro, ma cosa possono fare loro per il Club (vi ricorda qualcosa o qualcuno?)
bfpaul
Grazie C.
Racconto di Andrea
EDIT 2: Esempi per titolo e sottotitoli
Continuando il lavoro di composizione, visto che mancano completamente, cerchiamo dei titoli e sottotitoli possibili al testo che abbiamo fin ora elaborato.
-----------------
1) Lago di Garda - piedi scalzi ieri e oggi
Una passione non molto nostrana.
Mezzo secolo di storia scalza italiana. () Andamento e valutazione della presenza di turisti scalzi nella zona costiera del lago di Garda dai primi anni '70 a oggi.
------------------
2) Paese che vai, Piedi Scalzi che trovi
Usanze e costumi barefooting, nei vicini paesi europei.
Panoramica sull'approccio al barefooting nelle diverse culture e nelle varie città europee. Giovani e turismo a piedi scalzi, gite e visite ai luoghi di culto.
------------------
3) Piccoli piedi scalzi crescono
Dall'orgoglio, alla passione.
Un viaggio che comincia negli anni '70 davanti a dei sfidanti piedini scalzi, e ci conduce in giro per le città europee illustrandoci le varie usanze barefooting, e portandoci a scoprire infine come presto, per un giovane informatico, questa sia divenuta una vera passione.
------------------
C.
Continuando il lavoro di composizione, visto che mancano completamente, cerchiamo dei titoli e sottotitoli possibili al testo che abbiamo fin ora elaborato.
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1) Lago di Garda - piedi scalzi ieri e oggi
Una passione non molto nostrana.
Mezzo secolo di storia scalza italiana. () Andamento e valutazione della presenza di turisti scalzi nella zona costiera del lago di Garda dai primi anni '70 a oggi.
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2) Paese che vai, Piedi Scalzi che trovi
Usanze e costumi barefooting, nei vicini paesi europei.
Panoramica sull'approccio al barefooting nelle diverse culture e nelle varie città europee. Giovani e turismo a piedi scalzi, gite e visite ai luoghi di culto.
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3) Piccoli piedi scalzi crescono
Dall'orgoglio, alla passione.
Un viaggio che comincia negli anni '70 davanti a dei sfidanti piedini scalzi, e ci conduce in giro per le città europee illustrandoci le varie usanze barefooting, e portandoci a scoprire infine come presto, per un giovane informatico, questa sia divenuta una vera passione.
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C.
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