Rischi da animali? /2
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Rischi da animali? /2
Ci sono altri rischi per i bambini scalzi, dovuti ad animali ?
Flavio
Le parassitosi infantili sono ancora oggi un problema ben lungi dall'essere estirpato, però il senso del mio discorso era quello di accettare il chiudere un occhio, ma non entrambi.
Oggi pretendiamo di vivere in un mondo innaturalmente sterile e siamo pieni di assurde paure; abbiamo difese efficaci selezionate da milioni di anni di evoluzione che rischiamo di perdere vivendo in un mondo artificiale abiologico.
Questo non vuol dire sottovalutare i pericoli di ambienti particolarmente a rischio: non camminerei mai scalzo sulla riva di certi fiumi "urbani" che pullulano di pantegane e nelle cui acque ci possono essere scarichi di porcilaie abusive (senza citare i guai chimici), né in parchi notoriamente "infestati" da siringhe di tossicodipendenti.
Insomma, scalzi in natura va bene, sono sempre gli ambienti iperaffollati, ipernutriti e squilibrati dall'intervento umano a creare problemi.
Città?
Se escludiamo le siringhe ed i cocci di bottiglia, ben visibili se non nascosti dall'erba alta, non vedo pericoli particolari.
Il nero che ci colora tipicamente le suole è provocato solo da polveri grossolane incapaci di stare in sospensione.
Molto più temibili le polveri che inaliamo.
Un esempio un po' ai limiti? L'espettorato di una persona affetta da tubercolosi verrebbe facilmente evitato da un camminatore scalzo attento (e i calzati?), ma poi secca ed il vento trasporta il suo potenziale patogeno.
Succede più spesso di quanto si creda, ma solo le persone più deboli si ammalano e non certo coloro che camminano a piedi nudi.
Quindi tranquilli!
Andiamo scalzi fin che ci pare e non facciamoci inutili paranoie, ma stiamo alla larga dagli ambienti che presentano rischi obiettivi eccessivi..
_________________Oggi pretendiamo di vivere in un mondo innaturalmente sterile e siamo pieni di assurde paure; abbiamo difese efficaci selezionate da milioni di anni di evoluzione che rischiamo di perdere vivendo in un mondo artificiale abiologico.
Questo non vuol dire sottovalutare i pericoli di ambienti particolarmente a rischio: non camminerei mai scalzo sulla riva di certi fiumi "urbani" che pullulano di pantegane e nelle cui acque ci possono essere scarichi di porcilaie abusive (senza citare i guai chimici), né in parchi notoriamente "infestati" da siringhe di tossicodipendenti.
Insomma, scalzi in natura va bene, sono sempre gli ambienti iperaffollati, ipernutriti e squilibrati dall'intervento umano a creare problemi.
Città?
Se escludiamo le siringhe ed i cocci di bottiglia, ben visibili se non nascosti dall'erba alta, non vedo pericoli particolari.
Il nero che ci colora tipicamente le suole è provocato solo da polveri grossolane incapaci di stare in sospensione.
Molto più temibili le polveri che inaliamo.
Un esempio un po' ai limiti? L'espettorato di una persona affetta da tubercolosi verrebbe facilmente evitato da un camminatore scalzo attento (e i calzati?), ma poi secca ed il vento trasporta il suo potenziale patogeno.
Succede più spesso di quanto si creda, ma solo le persone più deboli si ammalano e non certo coloro che camminano a piedi nudi.
Quindi tranquilli!
Andiamo scalzi fin che ci pare e non facciamoci inutili paranoie, ma stiamo alla larga dagli ambienti che presentano rischi obiettivi eccessivi..
Flavio
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