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I piedi "moderni"

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Messaggio  Biagio Ven Lug 01 2011, 00:52

In questa stagione di calzature aperte è possibile osservare molti piedi. Noto che i quelli veramente sani - con lo scheletro correttamente sviluppato, le dita diritte e robuste, la pianta bella ampia - sono estremamente rari.
Quasi tutti portano il segno della civiltà, con l’alluce almeno un po’ girato verso interno all’altezza dell’unghia.
Per fortuna le giovani generazioni hanno piedi più sani delle precedenti, suppongo per la diffusione dei calzini antiscivolo a posto delle scarpette rigide, ma le donne anziane sono spesso segnate in modo grave dalla modernità, con la seconda falange storta e il dito orrendamente girato all’interno.
Mi immagino l’effetto dei nostri piedi rattrappiti agli occhi delle popolazioni ancora abituate a camminare in modo naturale o degli antropologi che osserveranno i nostri scheletri tra qualche secolo!

Purtroppo le ossa di noi adulti sono irrimediabilmente calcificate e la possibilità di rimediare ai danni subiti in gioventù sono veramente limitate. Su me stesso ho notato che, da quando negli ultimi anni ho iniziato a lasciare i miei piedi liberi per molte ore al giorno, c’è stato un importante riassestamento dei legamenti e un irrobustimento della muscolatura. Questo ha migliorato la funzionalità delle mie estremità, la salute della mia schiena e quella delle mie ginocchia, ma la “convergenza” , ahimé, quella non si corregge più ed anch’io porto irrimediabilmente su di me il marchio della civiltà. Che pretendere, durante l’infanzia mi fu concesso di liberare i miei poveri piedi solamente per lavarmi e per dormire…

Quando inizieranno gli ortopedici ed i pediatri ad impegnarsi seriamente per proibire l’impiego di calzature nei primi anni di vita?
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Messaggio  Marco53 Ven Lug 01 2011, 09:21

Quando inizieranno gli ortopedici ed i pediatri ad impegnarsi seriamente per proibire l’impiego di calzature nei primi anni di vita?
In Germania il problema se lo sono posto e la risposta è stata quella di far camminare scalzi i bambini il più possibile almeno fino ai 12 anni, sottintendendo col l'almeno, che lo si possa fare anche dopo. Nel mondo anglo (USA e GB) non sono andati oltre che a dire che il 75% delle calzature infantili è assolutamente inadatta ai piedi che ospitano, senza proporre soluzioni, anzi sottintendendo che le scarpe vadano cambiate più spesso per seguire la crescita dei piedini. Evil or Very Mad
Ammetto che non sia facile poter esternare almeno certi lati della propria personalità e/o volontà fin da piccoli, ma io ricordo la noia immensa del quando "si andava a comprare le scarpe nuove" e la lotta furibonda per averne di quelle dove il piede poteva muoversi un pochino all'interno. "E ma adesso le senti strette... poi portandole..." No era la giustificazione più ricorrente.
Già. Poi portandole diventano comode solo quando saranno sfondate da buttare e nel frattempo ti sei massacrato i piedi... affraid
Io ho sempre lottato in questo "settore", fin da piccolo e quando, da ragazzo, andavo a comprare scarpe nuove per conto mio, queste dovevano essere comode e larghe "da subito". Sono balle che se sono larghe poi te le perdi mentre cammini. Se sono larghe il giusto non hanno nemmeno bisogno di "sfondarsi" perciò tali erano e tali sarebbero rimaste !!! Cioé almeno "comode"...
Ho anche avuto la fortuna di attraversare il periodo hippie dove tanti (ma non da noi in Italia, ne avvessi visto uno) andavano scalzi. E io in infradito e ogni tanto senza, di nascosto come un carbonaro Suspect
Fatto sta che per lo meno, a 58 anni, ho i piedi dritti e sani e anch'io constato come tanti o troppi abbiano il pollice che comincia a deviare verso le altre dita. Qualcuno dice che per l'alluce valgo in qualche caso c'é una predisposizione. Mah... ne dubito. Forse lo dice qualcuno cui non è mai apparsa nel cervello l'idea che il piede è fatto per camminare senza calzature di sorta...
A proposito. Da qualche giorno il tragitto casa-fermata del tram lo faccio coi sandali nella borsa (fuori vista) e senza le mie scalzature preferite (finti sandali senza suola Wink ): stamattina sono venuto fin quasi in ufficio coi miei bei piedoni in vista, e conto di farlo anche nei prossimi giorni (lavorativi, s'intende)... afro
Saluti sani, belli, dritti e forti...
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Messaggio  Alexey Ven Lug 01 2011, 21:05

Verissimo, lavorando in un negozio vedo centinaia di piedi al giorno e confermo che la maggior parte sono storti e segnati dalle calzature, l'alluce valgo più o meno pronunciato è una costante, e guarda a caso colpisce molto di più i russi, visto che portano le scarpe perennemente per molti mesi all'anno (quindi penso sia più indotto che genetico, magari una componente esiste, ma la scarpa secondo me ha un ruolo fondamentale).
Per quanto riguarda i pediatri so che esiste ancora molta confusione.
Mio figlio ha 6 anni e mi ricordo le opinioni contrastanti che avevano i pediatri.
Io fino a poco tempo fa non mi ero ancora documentato sulle scarpe (o meglio sui benefici dello scalzismo), e mi ricordo che all'inizio anche noi avevamo dato retta alla pediatra che consigliava un bel sostegno per il piede. Quanto ero ignorante a 25 anni!! Non che adesso sia un'illuminato, però su questo argomento meno male che ho scoperto la verità. Devo però ammettere che un pò di perplessità mi era venuta dalla non naturalezza di queste affermazioni, però la mia ottusaggine mi ha portato a dire: "se lo dice il medico"; se potessi tornare indietro mi tirerei un pugno da solo!!
Alcuni pediatri invece consigliano di seguire la natura, e ho capito spero non tardi per i piedi di mio figlio che hanno ben ragione loro.
Alessio








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Messaggio  Marco53 Lun Lug 04 2011, 09:40

Sei giovane e tuo figlio è ancora piccolo. Non dovrebbe esistere un problema del "tardi": se non è esistito per me che ho 58 anni ed è solo 8-9 anni che "ho capito" Rolling Eyes e nonostante l'età ho RECUPERATO buona parte delle posture sbagliate, mi sono spariti i mal di schiena, consumo meno le scarpe (quando le ho) sui bordi esterni, mi sento meno stanco (specie nelle visite a Saloni e Musei che da tempo faccio completamente scalzo) ecc ecc ecc, se dunque io ho quasi (ci metto un quasi, toh, tanto per non esagerare) recuperato la postura normale per la quale sono stato creato senza scarpe, a maggior ragione dovrebbe riuscirci tuo figlio.
Dandogli tu stesso l'esempio, piuttosto, potresti allenarlo un po', intanto soprattutto in casa (via scarpe, calze e pantofole), poi in giardino se hai la fortuna di averlo e poi portandolo a fare qualche breve escursione "da boscimani o uomini primitivi" pirat nella natura, magari in un bosco che conosci privo di pericoli o un sentiero di montagna non troppo sassoso, o in qualche posto di mare con spiagge non solo sabbiose e da dove poi è facile andarsi a prendere anche un gelato senza dover re-indossare le scarpe.
Oppure perché non portarlo ad Appenzell a provare il famoso sentiero a piedi nudi ? E' divertente anche con la pioggia e il fanghetto che sbuca fra le ditine dei piedi !!! Che lì di gente scalza, specie bambini, ancora se ne vedono abbastanza?
Saluti pediatrici
Marco
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Messaggio  Alexey Mar Lug 05 2011, 15:54

Hai ragione, ho letto qua e la testimonianze di persone che hanno "recuperato" dopo anni di torture delle scarpe, meno male che la natura ci da anche la possibilità di rimediare, meglio approfittarne ! Very Happy




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Messaggio  Biagio Ven Lug 15 2011, 19:51

Vi riporto alcune considerazioni molto interessanti di un docente in posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma tratte da: http://www.pancafit.net/ITA/Rassegna_Stampa/D&T_alluce_valgo.pdf


Al fine di consentire a chiunque di osservare i propri piedi con occhio tecnico, analizziamo in primo luogo quale dovrebbe essere la forma corretta di un piede sano sotto il profilo biomeccanico. […] alzatevi in piedi su di un pavimento senza scarpe e calzini, con i piedi uniti fra di loro e fate una piccola contrazione di tutte le dita dei piedi in flessione dorsale, cioè verso l’alto (contrazione dei muscoli estensori delle dita). Mentre vi osservate, mantenendo senza modificare la vostra stazione eretta, dovreste scorgere i cinque tendini (che dal metatarso arrivano a tutte le dita), emergere “a fior di pelle”.Se tutto è nella norma, ogni dito del piede dovrebbe risultare perfettamente diritto, sul prolungamento del proprio tendine (le dita non devono quindi curvare né a destra né a sinistra); se le dita saranno ben diritte ed in asse, come descritto, noterete uno spazio fra un dito e l’altro, come è giusto che sia. Infatti le dita non devono risultare l’una a ridosso o appiccicata all’altra, né sovrastarsi, né essere deformate o uncinate (come per aggrapparsi al suolo), ma delicatamente appoggiate. Anche il quinto dito, il più piccolo,deve essere ben diritto. A dispetto di quel che la sua dimensione ridotta indurrebbe a pensare, questo è infatti più importante delle dita intermedie, dato che ha il compito di “pinna stabilizzatrice” per la postura, sia in statica che in dinamica. Non a caso è dotato di un muscolo “abduttore proprio del 5°”, che gli conferisce la capacità di stabilizzare e meglio distribuire il peso del corpo.Quasi sempre, purtroppo, la sua importante funzione è compromessa a causa del tipo di calzature che utilizziamo quotidianamente.
[…]
darei molta importanza al fatto che oggi non si cammina quasi più scalzi, ma con calzature che poco hanno a che vedere con la forma e le esigenze del nostro piede. Le scarpe sono fatte a punta, strette, con supporti plantari non adeguati alle esigenze della nostra volta plantare (che deve auto-sostenersi grazie agli stimoli che riceve appunto nell’arco plantare quando non ha sotto di se un supporto, come natura ci ha fatti); inoltre spesso le scarpe moderne con tacchi spingono il piede a scivolare in avanti, verso una punta stretta ed inadeguata che obbliga le dita ad ammassarsi una a ridosso dell’altra
[…]
.Ho potuto osservare popolazioni che vivono nel deserto e che dunque camminano sempre a piedi nudi, come avveniva nell’antichità: tra queste genti non c’è un solo accenno all’alluce valgo o ad altre patologie del piede o delle dita; tutte dieci le dita si protendono perfettamente diritte, con un ampio spazio fra di loro. Non ho visto neppure un alluce valgo, né dita griffate o deviate, né, tanto meno, cadute delle teste metatarsali,
[…]
Anche a casa propria si può fare qualcosa per aiutare il nostro piede e per accelerare i miglioramenti, o comunque per prevenire tale patologia. Le azioni importanti che possiamo fare tutti i giorni sono: camminare quando possibile a piedi nudi; indossare scarpe comode, senza tacco o a tacco basso, a pianta larga e ben flessibili, oppure mettere delle infradito, che possono aiutare a ridare spazio alle dita.
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Messaggio  lucignolo Ven Lug 15 2011, 21:49

Biagio ha scritto:Vi riporto alcune considerazioni molto interessanti di un docente in posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma......
Proprio in questi giorni è sorta una diatriba intensa fra me ed una specializzanda in Reumatologia, due posizione opposte fra due modi culturali di percepire la biomeccanica.
Io, biologo, che sostengo la tesi che il modo più naturale di camminare sia quello che Madre Natura ci ha imposto, cioè scalzi e questo indipendentemente dal fatto che si accetti o no di camminare a piedi nudi per strada; dall'altro lato della barricata una persona che mi dice <Per sapere come devo camminare correttamente devo interpellare un buon reumatologo od un podologo; ci vuole sempre un po' di tacco>.
Allora la Natura è un accozzaglia di soluzioni casuali imbecilli, Dio è un cretino (e non dite che sono io a bestemmiare) e, per nostra fortuna esiste l'Uomo che, con la sua intelligenza, risolve tutti i problemi.
Perché non ci siamo evoluti con un po' di tacco osseo sotto il tallone e perché non camminiamo con il peso spostato sull'avampiede come vorrebbero gli ingegneri della calzatura?
Perché dobbiamo avere un arco plantare che deve essere sorretto da un arco artificiale?
Siamo (plurale retorico) una massa di imbecilli così convinti della correttezza dei pregiudizi inchodati a forza nei nostri cervelli fossilizzati da secoli di tecnologia passiva, da ritenere che per sapere come si debba camminare ci si debba rivolgere al podologo o al reumatologo.
Mi viene da ridere, fra un conato di vomito e l'altro.
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Messaggio  bfpaul Ven Lug 15 2011, 22:19

lucignolo ha scritto:
Biagio ha scritto:Vi riporto alcune considerazioni molto interessanti di un docente in posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma......
Proprio in questi giorni è sorta una diatriba intensa fra me ed una specializzanda in Reumatologia, due posizione opposte fra due modi culturali di percepire la biomeccanica.
Io, biologo, che sostengo la tesi che il modo più naturale di camminare sia quello che Madre Natura ci ha imposto, cioè scalzi e questo indipendentemente dal fatto che si accetti o no di camminare a piedi nudi per strada; dall'altro lato della barricata una persona che mi dice <Per sapere come devo camminare correttamente devo interpellare un buon reumatologo od un podologo; ci vuole sempre un po' di tacco>.
Allora la Natura è un accozzaglia di soluzioni casuali imbecilli, Dio è un cretino (e non dite che sono io a bestemmiare) e, per nostra fortuna esiste l'Uomo che, con la sua intelligenza, risolve tutti i problemi.
Perché non ci siamo evoluti con un po' di tacco osseo sotto il tallone e perché non camminiamo con il peso spostato sull'avampiede come vorrebbero gli ingegneri della calzatura?
Perché dobbiamo avere un arco plantare che deve essere sorretto da un arco artificiale?
Siamo (plurale retorico) una massa di imbecilli così convinti della correttezza dei pregiudizi inchodati a forza nei nostri cervelli fossilizzati da secoli di tecnologia passiva, da ritenere che per sapere come si debba camminare ci si debba rivolgere al podologo o al reumatologo.
Mi viene da ridere, fra un conato di vomito e l'altro.
I piedi moderni appartengono a corpi moderni che hanno pure cervelli moderni.
Se i cervelli moderni sono questi (un disastro ..), come potranno essere i piedi moderni? Disastrati.
Elementare Watson!!

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Messaggio  Elan Ven Lug 15 2011, 23:43

Per non parlare del fatto che il parere illuminato dell' uomo moderno è molto mutevole: ogni tanto qualcuno dimostra che le cose stanno diversamente da come si riteneva fino a quel momento. Ricordo anni fa che un esperto aveva sentenziato che la scarpa ideale doveva tenere la punta del piede più alta del tallone, perchè l'impronta lasciata da una persona (ferma) a piedi nudi sulla sabbia è più profonda in corrispondenza al tallone... e divennero popolari per un po' queste scarpe senza tacco, ma con avampiede sollevato. Le ricordate?
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Messaggio  Andy Sab Lug 16 2011, 01:10

lucignolo ha scritto:
Proprio in questi giorni è sorta una diatriba intensa fra me ed una specializzanda in Reumatologia <Per sapere come devo camminare correttamente devo interpellare un buon reumatologo od un podologo; ci vuole sempre un po' di tacco>.
--------------------------------------------
Ciaoooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ahimè, l'incubo/fantasma che ogni tanto riappare, ovvero: persone con limitate capacità che tuttavia riescono a raggiungere posizioni di alta responsabilità.
Architetti, ingegneri, medici, burocrati, manager... FRANE.
Con la mentalità un po' strettina che si ritrova, questa futura reumatologa sarà una brava e brillante specialista?
A lei lo auguro dal profondo del mio cuore e ancor più lo auguro ai suoi futuri pazienti...
Chissà chi saranno e come affronteranno i loro problemi...
Sai, adesso su internet tutti se la contano sui vari forum dei propri malanni, visite, terapie, consigli...
Il problema che mi riguarda (affrontato e curato in modo esemplare da un grandissimo luminare) lo ritrovo in giro su qualche forum: non hai idea di quanti svarioni, errori di diagnosi o di cura ci sono tuttora, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni. Ho letto e continuo a leggere di casi veramente malmessi che si sarebbero potuti evitare veramente con poco... Sad .


Ciaoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!

- A - N - D - Y - geek
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Messaggio  Alexey Sab Lug 16 2011, 22:47

lucignolo ha scritto:
Biagio ha scritto:Vi riporto alcune considerazioni molto interessanti di un docente in posturologia presso l’Università La Sapienza di Roma......
Proprio in questi giorni è sorta una diatriba intensa fra me ed una specializzanda in Reumatologia, due posizione opposte fra due modi culturali di percepire la biomeccanica.
Io, biologo, che sostengo la tesi che il modo più naturale di camminare sia quello che Madre Natura ci ha imposto, cioè scalzi e questo indipendentemente dal fatto che si accetti o no di camminare a piedi nudi per strada; dall'altro lato della barricata una persona che mi dice <Per sapere come devo camminare correttamente devo interpellare un buon reumatologo od un podologo; ci vuole sempre un po' di tacco>.
Allora la Natura è un accozzaglia di soluzioni casuali imbecilli, Dio è un cretino (e non dite che sono io a bestemmiare) e, per nostra fortuna esiste l'Uomo che, con la sua intelligenza, risolve tutti i problemi.
Perché non ci siamo evoluti con un po' di tacco osseo sotto il tallone e perché non camminiamo con il peso spostato sull'avampiede come vorrebbero gli ingegneri della calzatura?
Perché dobbiamo avere un arco plantare che deve essere sorretto da un arco artificiale?
Siamo (plurale retorico) una massa di imbecilli così convinti della correttezza dei pregiudizi inchodati a forza nei nostri cervelli fossilizzati da secoli di tecnologia passiva, da ritenere che per sapere come si debba camminare ci si debba rivolgere al podologo o al reumatologo.
Mi viene da ridere, fra un conato di vomito e l'altro.


Sono completamente d'accordo con te, non mi sembra un concetto logico così difficile pensare che la natura ci ha creato nel miglior modo possibile, e se avessimo esigenze diverse saremmo fatti in modo diverso.
Questo concetto è così banale da essere proprio scontato, è incredibile come si possa pensare di modificare la biomeccanica umana, è come se legassimo il collo della giraffa perchè secondo noi ha bisogno di un sostegno.
Il sostegno lo ha bisogno qualcuno, ma nel cervello.
Non mi sembra che si stia dibattendo sulla validità del metodo perturbativo utilizzato per dimostrare la teoria delle superstringhe, qui si parla di cose misurabili e osservabili ogni giorno, di cose palesi.
Se le scarpe non fanno lavorare il piede per come è stato progettato, questo vuol dire che c'è qualcosa che non va nel NOSTRO progetto, questa è una frase banale ma evidentemente nemmeno alcuni medici lo hanno capito.




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Messaggio  Marco53 Sab Lug 16 2011, 23:05

E questa sera in un Tiggì è anche venuto fuori che le scarpe a dondolo (cosiddette tipo Masai) non sono il toccasana per la postura e da sole non contribuiscono a mantenerci in forma... Rolling Eyes
Sakuti sconvolti (dalle notizie di siffatta portata)
Marco
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Messaggio  bfpaul Dom Lug 17 2011, 11:12

Marco53 ha scritto:E questa sera in un Tiggì è anche venuto fuori che le scarpe a dondolo (cosiddette tipo Masai) non sono il toccasana per la postura e da sole non contribuiscono a mantenerci in forma... Rolling Eyes
Sakuti sconvolti (dalle notizie di siffatta portata)
Marco
Anche su Repubblica oggi c'era un articolo sulle scarpe "stile Masai" che mostrava perplessità sui loro benefici per chi le usa. (http://www.nati-scalzi.org/INFO/societa/soc.htm)
Benefici invece evidenti per chi le vende (Reebock, MBT, New Balance, FitFlops), infatti le vendite sono aumentate del 400 % nel 2010.
Però, sappiatelo, le usano Al Pacino e Sylvester Stallone ....
Il che la dice lunga sulle idee idiote che circolano nelle "teste moderne": qualunque cosa "moderna" può e deve sostituire quelle vecchie, antiquate cose "naturali" che l'evoluzione ha evidentemente sbagliato e che noi, con la nostra intelligenza, fortunatamente riusciamo a raddrizzare.
Povere teste "moderne" che guidano piedi "modernizzati" che camminano verso i disastri ambientali (ex progresso industriale) a passi supertecnologici ....
Saluti antiquati.
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Messaggio  Alexey Dom Lug 17 2011, 14:28

La cosa che mi fa ridere è che dopo anni arrivano a dire quello che noi diciamo da quando sono uscite, patetico.
Che bisogno c'è di scomodare la ricerca per sapere cose che qualsiasi persona di questo forum ti può dire tranquillamente?
E quando si arriva a contraddire le multinazionali vuol dire che la cosa è di una palesità più che disarmante, altrimenti si tende sempre a "nascondere".





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Messaggio  bfpaul Dom Lug 17 2011, 19:16

Alexey ha scritto:La cosa che mi fa ridere è che dopo anni arrivano a dire quello che noi diciamo da quando sono uscite, patetico.
Che bisogno c'è di scomodare la ricerca per sapere cose che qualsiasi persona di questo forum ti può dire tranquillamente?
E quando si arriva a contraddire le multinazionali vuol dire che la cosa è di una palesità più che disarmante, altrimenti si tende sempre a "nascondere".
Vedi, per parlare di paradossi, il fatto è che noi non vendiamo niente ...
Uno che non vende niente (e magari non imbroglia) che credibilità può avere?
Perché la televisione e anche internet ci hanno ricoglioniti a tal punto (abbiate pazienza, questo post ha il bollino giallo come la peste) che se non ci viene offerto di acquistare qualcosa, ormai non diamo più ascolto a nessuno.
E' lo shopping che fa girare il mondo, mica andare a piedi nudi. Anche perché si consumano ....
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Messaggio  Biagio Gio Lug 21 2011, 20:30

D’accordo, le teste moderne sono quelle che sono, questo è un fatto. Però cosa si può fare per non continuare a storpiare le nuove generazioni e per sensibilizzare genitori, pediatri, insegnanti…?
E’ scoraggiante osservare quanta incompetenza ci sia, anche da parte degli “esperti”!
In effetti non essendoci più piedi liberi in giro, non c’è nemmeno più nessun medico in grado di constatare direttamente gli effetti dal camminare con o senza calzature sui propri pazienti.
Vi confesso che Io stesso fino a non molto tempo fa non ero nemmeno in grado di riconoscere un piede moderatamente deformato dalle scarpe e – come il pirandelliano Vitangelo Moscarda alle prese con il suo naso – anch’io ho scoperto solo di recente (e con genuino stupore) le imperfezioni delle mie estremità.
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Messaggio  Alexey Gio Lug 21 2011, 22:58

Il problema in campo medico è spesso anche dovuto ad una mal interpretazione degli studi scientifici.
Uno studia la biomeccanica del piede e poi trae delle conclusioni (molto spesso errate) e decide a volte arbitrariamente quello che è giusto fare.
Come ad esempio la famosa convinzione del pò di tacco che deriva dalla mal interpretazione di uno studio.
Ho letto alcuni articoli di podologi veramente ridicoli, alcuni sostengono che se si cammina su terreno piatto il piede diventa piatto, altri sostengono che diventa cavo, incredibile!! Il bello è che hanno torto entrambi...
Poi la frase più emblematica è : il nostro piede non va bene per i terreni moderni.
Ammesso che questa frase sia corretta, la logica sentenza sarebbe:
E' meglio camminare a piedi nudi su terreni naturali, ma il nostro sistema si può adattare anche ad ambienti urbani.
Invece la conclusione è stata: visto che i terreni non sono più naturali, ostacoliamo del tutto la biomeccanica del piede creando le scarpe, così lo uccidiamo del tutto...
Ci sono dei bellissimi articoli e animazioni sul web che mostrano il meccanismo cinematico del piede, spiegati molto bene, ma poi le conclusioni sono allucinanti, e questo mostra che chi le ha fatte ha studiato la lezioncina a memoria ma non ha capito niente in realtà.
Strano perchè più ci si addentra nell'approfondimento dello studio della locomozione più risuona chiaro che camminare a piedi nudi è la scelta ovvia.
Per fortuna però sempre più medici e scienziati nel mondo si stanno accorgendo che la soluzione più naturale è quella più fisiologica.








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