Piccole passeggiate...
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Piccole passeggiate...
Domenica notte, di ritorno dalla Messa di Mezzanotte, ho approfittato dell'ora tarda (erano circa le due) per fare scalzo bona parte del percorso per tornare a casa (circa 3/4). Così, sandali nello zaino, ho percorso circa 600 m.
Sensazioni: fresco godimento (era piovuto e la strada era ancora quasi tutta bagnata) sui marciapiedi a mattoncini e delicato massaggio sull'asfalto di grana medio-fine.
Entrato in casa mi sono accorto di avere la faccia calda (normale effetto del movimento fisico o anche del ripompaggio sanguigno?)
Il giorno dopo, solita cosa, però di ritorno da casa di un amico che abita a tre isolati da casa mia. Questa volta erano circa le 3 e ho fatto di proposito un giro più lungo. Qui niente da dire: fondo uniforme per tutto il percorso, a parte l'asfalto della strada durante gli attraversamenti. Ho anche superato il portone di casa mia di qualche decina di metri per "sentire" il pavimento piastrellato liscio liscio dei portici successivi, poi sono tornato indietro.
Per adesso sfrutto queste occasioni notturne (le strade sono sufficientemente illuminate ed il colore della pavimentazione risalterebbe qualsiasi oggetto non gradito) perché ancora non voglio farmi vedere pubblicamente. Però in queste volte ho deciso, contrariamente al solito, di mettere i sandali nello zaino, invece di tenerli in mano pronti a infilarli in caso di incontri perché ho meno ansia di essere visto (proprio perché di notte). E poi, perché i tirannosauri dovrebbero essere animali diurni.
Comunque, tutte e due le volte molto piacevole!
Quando si decideranno a riconsegnarmi la macchina (oggi sono 15 giorni) vedrò se riuscirò ad andarci scalzo (devo fare un paio di chilometri dalla stazione all'officina).
Sensazioni: fresco godimento (era piovuto e la strada era ancora quasi tutta bagnata) sui marciapiedi a mattoncini e delicato massaggio sull'asfalto di grana medio-fine.
Entrato in casa mi sono accorto di avere la faccia calda (normale effetto del movimento fisico o anche del ripompaggio sanguigno?)
Il giorno dopo, solita cosa, però di ritorno da casa di un amico che abita a tre isolati da casa mia. Questa volta erano circa le 3 e ho fatto di proposito un giro più lungo. Qui niente da dire: fondo uniforme per tutto il percorso, a parte l'asfalto della strada durante gli attraversamenti. Ho anche superato il portone di casa mia di qualche decina di metri per "sentire" il pavimento piastrellato liscio liscio dei portici successivi, poi sono tornato indietro.
Per adesso sfrutto queste occasioni notturne (le strade sono sufficientemente illuminate ed il colore della pavimentazione risalterebbe qualsiasi oggetto non gradito) perché ancora non voglio farmi vedere pubblicamente. Però in queste volte ho deciso, contrariamente al solito, di mettere i sandali nello zaino, invece di tenerli in mano pronti a infilarli in caso di incontri perché ho meno ansia di essere visto (proprio perché di notte). E poi, perché i tirannosauri dovrebbero essere animali diurni.
Comunque, tutte e due le volte molto piacevole!
Quando si decideranno a riconsegnarmi la macchina (oggi sono 15 giorni) vedrò se riuscirò ad andarci scalzo (devo fare un paio di chilometri dalla stazione all'officina).
Re: Piccole passeggiate...
Beh, non male... In assenza di automobile potrai goderti belle passeggiate scalzo. Poi passerai alle passeggiate (ovviamente scalze) in automobile. Anche quì, per chi ha l'abitudine di farlo, guidare scalzi è un piacere.Grand Choeur ha scritto:Domenica notte, di ritorno dalla Messa di Mezzanotte, ho approfittato dell'ora tarda (erano circa le due) per fare scalzo bona parte del percorso per tornare a casa (circa 3/4). Così, sandali nello zaino, ho percorso circa 600 m.
Sensazioni: fresco godimento (era piovuto e la strada era ancora quasi tutta bagnata) sui marciapiedi a mattoncini e delicato massaggio sull'asfalto di grana medio-fine.
Entrato in casa mi sono accorto di avere la faccia calda (normale effetto del movimento fisico o anche del ripompaggio sanguigno?)
Il giorno dopo, solita cosa, però di ritorno da casa di un amico che abita a tre isolati da casa mia. Questa volta erano circa le 3 e ho fatto di proposito un giro più lungo. Qui niente da dire: fondo uniforme per tutto il percorso, a parte l'asfalto della strada durante gli attraversamenti. Ho anche superato il portone di casa mia di qualche decina di metri per "sentire" il pavimento piastrellato liscio liscio dei portici successivi, poi sono tornato indietro.
Per adesso sfrutto queste occasioni notturne (le strade sono sufficientemente illuminate ed il colore della pavimentazione risalterebbe qualsiasi oggetto non gradito) perché ancora non voglio farmi vedere pubblicamente. Però in queste volte ho deciso, contrariamente al solito, di mettere i sandali nello zaino, invece di tenerli in mano pronti a infilarli in caso di incontri perché ho meno ansia di essere visto (proprio perché di notte). E poi, perché i tirannosauri dovrebbero essere animali diurni.
Comunque, tutte e due le volte molto piacevole!
Quando si decideranno a riconsegnarmi la macchina (oggi sono 15 giorni) vedrò se riuscirò ad andarci scalzo (devo fare un paio di chilometri dalla stazione all'officina).
Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Piccole passeggiate...
Mi ricordi le cose che facevo in gioventù uh uh... quando anche io, senza ancora sapere le abitudini de tirannosauri, talora uscivo scalzo di notte e facevo delle lunghe passeggiate nel deserto della città, il più delle volte con delle infradito in mano. Scoprendo quello che scopri anche tu, e cioé il piacere tattile dei vari fondi e affinando lo sguardo per distinguere fra i vari tipi di macchie sull'asfalto.
Un buon esercizio che vale anche per oggi, ma sono contento che tu, con l'incoraggiamento di tutti noi, riuscirai ad accelerare l'uscita dei tuoi piedi alla luce del giorno molto prima di quel che abbiamo fatto noi "vecchi" (mi scuseranno gli altri per il plurale, ma mi immagino comune a tutti questa difficoltà di affermarci scalzi in un mondo di appiedati con le scarpe)...
Saluti sempre meno notturni
Marco
Un buon esercizio che vale anche per oggi, ma sono contento che tu, con l'incoraggiamento di tutti noi, riuscirai ad accelerare l'uscita dei tuoi piedi alla luce del giorno molto prima di quel che abbiamo fatto noi "vecchi" (mi scuseranno gli altri per il plurale, ma mi immagino comune a tutti questa difficoltà di affermarci scalzi in un mondo di appiedati con le scarpe)...
Saluti sempre meno notturni
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Altra passeggiata
Come già avevo anticipato, ieri sono finalmente andato a ritirare la macchina (però il meccanico mi ha detto di prenderla nuova perché rischia di lasciarmi per strada) ed ho percorso scalzo circa 3/4 della strada dalla stazione all'oficina: penso circa 2 Km. Da bischero, mi sono rimesso i sandali troppo presto perché non ricordavo bene la zona e pensavo di essere quasi arrvato, invece mancavano altri 500 metri.
Comunque, complice una carrozza completamente vuota, mi sono tolto i sandali già sul treno, ma lasciandoli a portata, passeggiando ogni tanto da un finestrino all'altro. Poi li ho reinfilati per scendere e li ho definitivamente tolti nella piazza davanti alla stazione.
Un poco di ansia sui primi passi, perché su una panchina vicina c'erano dei ragazzi che, però, quando sono passato, non mi hanno "cacato" o quasi. Poi ho iniziato la mia passeggiata, cercando con la coda dell'occhio di scorgere reazioni nelel persone che incontravo. Premetto che ho volutamente percorso strade poco frequentate. Comunque, molti non si accorgevano di niente. Alcune volte facevo l'indifferente, magari guardando l'orologio. Soltanto una volta mi è parso che un signore si fosse voltato ed una donna sul lato opposto della strada ha dato una veloce occhiata.
Poi, davanti ad un centro commerciale, per pura distrazione, non ho visto lo scalino di un marciapiede e ci ho sbattuto, comunque non molto forte, il pollicione, ma dignitosamente mi sono subito ripreso ignorando il dolore (c'erano anche alcune donne, penso dell'est, sedute su una panchina) che dopo poco ha lasciato il posto ad una leggera uggiolina.
Esperienza nel complesso positiva: a livello di suole non ho trovato problemi, avendo percorso fondi abbastanza uniformi e anche in uqei pochi punti dove c'era asfalto ruvido o un po' di sassolini è stato tutto a posto.
L'unica cosa è stato un certo affaticamento dei talloni, forse dovuto al fatto che era la prima volta che percorrevo un tratto così lungo e devo ancora per bene "imparare a camminare". Infatti ho notato che nei primi metri tendevo a sbatterli un po', per poi trovare un'andatura sempre sostenuta, da passeggiata, ma più dolce. E' diverso che fare un po' di passi in casa o in bottega.
E la sera ho approfittato del fatto che stessi aspettando delle persone in un posteggio: mi sono tolto i sandali ed ho "assaggiato" un po' di fanghiglia leggera e un po' di pozze. Poi ho guidato scalzo (ho messo i sandali direttamente nello zaino) fino a casa e così sono sceso dalla macchina, ho attraversato il parcheggio (in parte sterrato) e la strada e sono entrato in casa, sempre però, per adesso, con fare un po' guardingo.
Comunque, complice una carrozza completamente vuota, mi sono tolto i sandali già sul treno, ma lasciandoli a portata, passeggiando ogni tanto da un finestrino all'altro. Poi li ho reinfilati per scendere e li ho definitivamente tolti nella piazza davanti alla stazione.
Un poco di ansia sui primi passi, perché su una panchina vicina c'erano dei ragazzi che, però, quando sono passato, non mi hanno "cacato" o quasi. Poi ho iniziato la mia passeggiata, cercando con la coda dell'occhio di scorgere reazioni nelel persone che incontravo. Premetto che ho volutamente percorso strade poco frequentate. Comunque, molti non si accorgevano di niente. Alcune volte facevo l'indifferente, magari guardando l'orologio. Soltanto una volta mi è parso che un signore si fosse voltato ed una donna sul lato opposto della strada ha dato una veloce occhiata.
Poi, davanti ad un centro commerciale, per pura distrazione, non ho visto lo scalino di un marciapiede e ci ho sbattuto, comunque non molto forte, il pollicione, ma dignitosamente mi sono subito ripreso ignorando il dolore (c'erano anche alcune donne, penso dell'est, sedute su una panchina) che dopo poco ha lasciato il posto ad una leggera uggiolina.
Esperienza nel complesso positiva: a livello di suole non ho trovato problemi, avendo percorso fondi abbastanza uniformi e anche in uqei pochi punti dove c'era asfalto ruvido o un po' di sassolini è stato tutto a posto.
L'unica cosa è stato un certo affaticamento dei talloni, forse dovuto al fatto che era la prima volta che percorrevo un tratto così lungo e devo ancora per bene "imparare a camminare". Infatti ho notato che nei primi metri tendevo a sbatterli un po', per poi trovare un'andatura sempre sostenuta, da passeggiata, ma più dolce. E' diverso che fare un po' di passi in casa o in bottega.
E la sera ho approfittato del fatto che stessi aspettando delle persone in un posteggio: mi sono tolto i sandali ed ho "assaggiato" un po' di fanghiglia leggera e un po' di pozze. Poi ho guidato scalzo (ho messo i sandali direttamente nello zaino) fino a casa e così sono sceso dalla macchina, ho attraversato il parcheggio (in parte sterrato) e la strada e sono entrato in casa, sempre però, per adesso, con fare un po' guardingo.
Re: Piccole passeggiate...
Grand Choeur ha scritto:Come già avevo anticipato, ieri sono finalmente andato a ritirare la macchina (però il meccanico mi ha detto di prenderla nuova perché rischia di lasciarmi per strada) ed ho percorso scalzo circa 3/4 della strada dalla stazione all'oficina: penso circa 2 Km. Da bischero, mi sono rimesso i sandali troppo presto perché non ricordavo bene la zona e pensavo di essere quasi arrvato, invece mancavano altri 500 metri.
Comunque, complice una carrozza completamente vuota, mi sono tolto i sandali già sul treno, ma lasciandoli a portata, passeggiando ogni tanto da un finestrino all'altro. Poi li ho reinfilati per scendere e li ho definitivamente tolti nella piazza davanti alla stazione.
Un poco di ansia sui primi passi, perché su una panchina vicina c'erano dei ragazzi che, però, quando sono passato, non mi hanno "cacato" o quasi. Poi ho iniziato la mia passeggiata, cercando con la coda dell'occhio di scorgere reazioni nelel persone che incontravo. Premetto che ho volutamente percorso strade poco frequentate. Comunque, molti non si accorgevano di niente. Alcune volte facevo l'indifferente, magari guardando l'orologio. Soltanto una volta mi è parso che un signore si fosse voltato ed una donna sul lato opposto della strada ha dato una veloce occhiata.
Poi, davanti ad un centro commerciale, per pura distrazione, non ho visto lo scalino di un marciapiede e ci ho sbattuto, comunque non molto forte, il pollicione, ma dignitosamente mi sono subito ripreso ignorando il dolore (c'erano anche alcune donne, penso dell'est, sedute su una panchina) che dopo poco ha lasciato il posto ad una leggera uggiolina.
Esperienza nel complesso positiva: a livello di suole non ho trovato problemi, avendo percorso fondi abbastanza uniformi e anche in uqei pochi punti dove c'era asfalto ruvido o un po' di sassolini è stato tutto a posto.
L'unica cosa è stato un certo affaticamento dei talloni, forse dovuto al fatto che era la prima volta che percorrevo un tratto così lungo e devo ancora per bene "imparare a camminare". Infatti ho notato che nei primi metri tendevo a sbatterli un po', per poi trovare un'andatura sempre sostenuta, da passeggiata, ma più dolce. E' diverso che fare un po' di passi in casa o in bottega.
E la sera ho approfittato del fatto che stessi aspettando delle persone in un posteggio: mi sono tolto i sandali ed ho "assaggiato" un po' di fanghiglia leggera e un po' di pozze. Poi ho guidato scalzo (ho messo i sandali direttamente nello zaino) fino a casa e così sono sceso dalla macchina, ho attraversato il parcheggio (in parte sterrato) e la strada e sono entrato in casa, sempre però, per adesso, con fare un po' guardingo.
Bene, hai cominciato ad allargare gli orizzonti.
Ora continua e non ti scoraggiare per niente, né se ti fanno male i talloni (imparerai a mettere giù tutto il piede, pian piano) né se qualcuno osserva o ridacchia.
Preparati qualche frase spiritosa da usare nell'occasione giusta (da un toscano, non mi aspetto di meno ..) e se qualcuno ti chiede o vedi che non sta nella pelle e non ha il coraggio, spiegagli brevemente cosa fai.
Non fare cose difficili, l'esperienza e l'allenamento vengono pian piano, ma cerca ogni giorno di andare oltre, anche solo di un passo.
E raccontaci come va, ogni vostra esperienza è un incoraggiamento ed uno stimolo per chi non ha ancora incominciato ed è utile più di ogni chiacchiera.
Coraggio!!
bfpaulOra continua e non ti scoraggiare per niente, né se ti fanno male i talloni (imparerai a mettere giù tutto il piede, pian piano) né se qualcuno osserva o ridacchia.
Preparati qualche frase spiritosa da usare nell'occasione giusta (da un toscano, non mi aspetto di meno ..) e se qualcuno ti chiede o vedi che non sta nella pelle e non ha il coraggio, spiegagli brevemente cosa fai.
Non fare cose difficili, l'esperienza e l'allenamento vengono pian piano, ma cerca ogni giorno di andare oltre, anche solo di un passo.
E raccontaci come va, ogni vostra esperienza è un incoraggiamento ed uno stimolo per chi non ha ancora incominciato ed è utile più di ogni chiacchiera.
Coraggio!!
Re: Piccole passeggiate...
Eh, certo.Grand Choeur ha scritto:L'unica cosa è stato un certo affaticamento dei talloni, forse dovuto al fatto che era la prima volta che percorrevo un tratto così lungo e devo ancora per bene "imparare a camminare". Infatti ho notato che nei primi metri tendevo a sbatterli un po'......
Il calzato sbatte i talloni e poi rulla il resto del piede.
Lo scalzo atterra di avampiede e poi appoggia il tallone.
Quest'ultima è la meccanica naturale, ma l'abbiamo persa in secoli di insulso e generalizzato protezionismo podologico.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Piccole passeggiate...
Riguardo a questo, mi sono guardato adesso il video di Cristiana sulla gita a Venezia per osservare l'andatura. Vedo che viene appoggiata tutta la pianta o, al limite, il tallone appoggia molto leggermente. Ho provato a farlo anch'io ma, per adesso, mi risulta un movimento un po' "forzato", penso perché, come dice Paul, la cosa dovrà venire gradualmente, cioè l'andatura dovrà autocorreggersi col tempo, trovando il migliore equilibrio per non affaticare o danneggiare il piede.lucignolo ha scritto:
Il calzato sbatte i talloni e poi rulla il resto del piede.
Lo scalzo atterra di avampiede e poi appoggia il tallone.
Ho notato anche che le dita di Cristiana sono dritte, sanissime e apertissime (mi sembra di ricordarmi che non usa quasi mai calzature), anche più degli altri.
Ultima modifica di Grand Choeur il Gio Apr 26 2012, 12:11 - modificato 1 volta.
Re: Piccole passeggiate...
Piccolo aggiornamento: ieri ho lavorato quasi tutto il pomeriggio nel chiostro della mia parrocchia (potatura siepi, taglio erba, ecc.), scalzo tutto il tempo (circa tre ore). L'ambiente era ieri accessibile solo passando dalla sacrestia, quindi isolato. Terreno costituito da erba, a tratti terra compatta ma umida e cedevole (piacevolissima), pietra serena (ruvida e piacevole) e cotto quasi nuovo (lo preferisco meno). Ho visto una sola persona (che non conoscevo) che voleva una informazione. Non ho avuto imbarazzo appunto perché era per me uno sconosciuto e anche per la particolare situazione (presenza del prato) che rendeva la cosa più "naturale" (leggi: più conforme alle convenzioni sociali attuali).
Dovrò tagliare l'erba anche in un altro prato dietro la chiesa, ma per adesso non posso starci scalzo (e me ne dispiaccio), non per il fatto che lì è visibile dalla strada ma perché l'erba, che adesso è altissima (l'ho un po' trascurata) nasconde spesso diverse "torte al cioccolato" che preferirei non assaggiare.
Più facile da giugno in poi, dato che chi le produce va in vacanza per diversi mesi.
Dovrò tagliare l'erba anche in un altro prato dietro la chiesa, ma per adesso non posso starci scalzo (e me ne dispiaccio), non per il fatto che lì è visibile dalla strada ma perché l'erba, che adesso è altissima (l'ho un po' trascurata) nasconde spesso diverse "torte al cioccolato" che preferirei non assaggiare.
Più facile da giugno in poi, dato che chi le produce va in vacanza per diversi mesi.
Re: Piccole passeggiate...
Grand Choeur ha scritto:Piccolo aggiornamento: ieri ho lavorato quasi tutto il pomeriggio nel chiostro della mia parrocchia (potatura siepi, taglio erba, ecc.), scalzo tutto il tempo (circa tre ore). L'ambiente era ieri accessibile solo passando dalla sacrestia, quindi isolato. Terreno costituito da erba, a tratti terra compatta ma umida e cedevole (piacevolissima), pietra serena (ruvida e piacevole) e cotto quasi nuovo (lo preferisco meno). Ho visto una sola persona (che non conoscevo) che voleva una informazione. Non ho avuto imbarazzo appunto perché era per me uno sconosciuto e anche per la particolare situazione (presenza del prato) che rendeva la cosa più "naturale" (leggi: più conforme alle convenzioni sociali attuali).
Dovrò tagliare l'erba anche in un altro prato dietro la chiesa, ma per adesso non posso starci scalzo (e me ne dispiaccio), non per il fatto che lì è visibile dalla strada ma perché l'erba, che adesso è altissima (l'ho un po' trascurata) nasconde spesso diverse "torte al cioccolato" che preferirei non assaggiare.
Più facile da giugno in poi, dato che chi le produce va in vacanza per diversi mesi.
Ormai è noto cha a maggio ci sarà l'incontro a Milano; se ce la fai a venire a trovarci, ti posso quasi garantire che la "paura " di farti vedere dagli altri diminuirà di molto.
Il 25 aprile ho compiuto dieci anni da barefooter ed è stato perché il "nostro inventore" venne a Cagliari a trovarmi e mi disse: ma tu devi venire in giro con me in sandali?
Da allora ho iniziato ..
bfpaulIl 25 aprile ho compiuto dieci anni da barefooter ed è stato perché il "nostro inventore" venne a Cagliari a trovarmi e mi disse: ma tu devi venire in giro con me in sandali?
Da allora ho iniziato ..
Re: Piccole passeggiate...
Geograficamente mi tornerebbe molto meglio quello di Roma, anche se quello di Milano mi alletta non poco. Ancora non so dire a quale dei due potrò partecipare. Vi farò sapere.
Re: Piccole passeggiate...
a proposito di Roma ... ci stiamo organizzando per esserci, io e mia moglie.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Piccole passeggiate...
Bene, bene ...Elan ha scritto:a proposito di Roma ... ci stiamo organizzando per esserci, io e mia moglie.
Ti spiace segnarti in coda al mio apposito post?
bfpaul
In due negozi (anzi tre)
Oggi ho provato due brevissime incursioni in due negozi.
La mattina in una bottega di arrotino a Grosseto, nel pomeriggio in un centro commerciale a Paganico.
In entrambi i casi avevo un poco di ansia, nonostante il brevissimo tratto dalla macchina: nel primo caso avrò percorso in tutto venti metri, nel secondo quaranta.
Dunque: dall'arrotino ho parcheggiato la macchina a una decina di metri, sono sceso, ho aperto il bagagliaio per prendere la lama da arrotare e sono entrato. C'era un cliente che parlava con il padrone per la scelta di alcuni coltelli. Non so se si è accorto che ero scalzo, ma penso di sì: ero proprio di fronte a lui, ma non ha fatto parola. Il padrone non se ne è accorto, perché quando sono entrato, era appunto intento a parlare con il cliente e poi, con il banco, non poteva vedermi. Forse l'avrà visto quando sono uscito, come qasi sicuramente se ne sarà accorto un altro cliente che era sulla porta ad aspettare, ma non ho udito commenti.
Nel centro commerciale avevo quasi rinunciato per una banale svista: quando ho messo il piede fuori dalla macchina ho visto che non mi ero accorto di avere un dito completamente nero al di sopra (forse guidando ho urtato qualcosa di sudicio), quindi ho ritirato il piede e sono andato via, abbastanza contrariato: nero sotto è normale, sopra mi è sembrato un po' da maleducati. Però, dopo un paio di incroci ho visto una provvidenziale strada sterrata con una bella pozzanghera da una parte: ho messo la macchina da parte, sono sceso, mi sono avvicinato alla pozza e ho lavato via il nero. Allora sono ritornato al centro, ho parcheggiato e sono entrato. Lungo il corridoio centrale, sulla destra c'era il classico supermercato: sono entrato e l'ho percorso tutto, davanti ad una decina di clienti, dall'entrata fino alla cassa, dove ho chiesto se avessero dei DVD. La cassiera mi ha indirizzato al negozio di fronte e così ho fatto: sono uscito di lì, sono entrato nell'altro negozio e ho acquistato i DVD. In entrambi i negozi le commesse, come dall'arrotino, non si sono accorte che ero scalzo per via dei banchi, quindi, forse solo quando sono uscito. Anzi, nel secondo negozio prima c'era una sola commessa che quando mi sono presentato davanti al banco stava guardando altrove, ma poi ne è arrivata un'altra, non ho visto da dove perché ero intento a fare il mio acquisto, e può darsi che questa se ne sia accorta ma nessuno ha fatto obiezioni né commenti, perlomeno in mia presenza. Molto più probabile che mi abbiano visto gli altri clienti che nel frattempo sono entrati.
Riconosco che ho dovuto farmi un po' di violenza per fare questi timidi "primi passi" in esercizi pubblici.
Quando sono uscito dal centro e sono andato via con la macchina c'erano dei ragazzi seduti sullo scalino del marciapiede (che quando sono entrato erano accanto all'ingresso): uno di loro, penso avendomi riconosciuto, mi ha guardato a lungo mentre mi allontanavo (l'ho visto nello specchietto).
Mah: non ha mai visto un'automobile?
La mattina in una bottega di arrotino a Grosseto, nel pomeriggio in un centro commerciale a Paganico.
In entrambi i casi avevo un poco di ansia, nonostante il brevissimo tratto dalla macchina: nel primo caso avrò percorso in tutto venti metri, nel secondo quaranta.
Dunque: dall'arrotino ho parcheggiato la macchina a una decina di metri, sono sceso, ho aperto il bagagliaio per prendere la lama da arrotare e sono entrato. C'era un cliente che parlava con il padrone per la scelta di alcuni coltelli. Non so se si è accorto che ero scalzo, ma penso di sì: ero proprio di fronte a lui, ma non ha fatto parola. Il padrone non se ne è accorto, perché quando sono entrato, era appunto intento a parlare con il cliente e poi, con il banco, non poteva vedermi. Forse l'avrà visto quando sono uscito, come qasi sicuramente se ne sarà accorto un altro cliente che era sulla porta ad aspettare, ma non ho udito commenti.
Nel centro commerciale avevo quasi rinunciato per una banale svista: quando ho messo il piede fuori dalla macchina ho visto che non mi ero accorto di avere un dito completamente nero al di sopra (forse guidando ho urtato qualcosa di sudicio), quindi ho ritirato il piede e sono andato via, abbastanza contrariato: nero sotto è normale, sopra mi è sembrato un po' da maleducati. Però, dopo un paio di incroci ho visto una provvidenziale strada sterrata con una bella pozzanghera da una parte: ho messo la macchina da parte, sono sceso, mi sono avvicinato alla pozza e ho lavato via il nero. Allora sono ritornato al centro, ho parcheggiato e sono entrato. Lungo il corridoio centrale, sulla destra c'era il classico supermercato: sono entrato e l'ho percorso tutto, davanti ad una decina di clienti, dall'entrata fino alla cassa, dove ho chiesto se avessero dei DVD. La cassiera mi ha indirizzato al negozio di fronte e così ho fatto: sono uscito di lì, sono entrato nell'altro negozio e ho acquistato i DVD. In entrambi i negozi le commesse, come dall'arrotino, non si sono accorte che ero scalzo per via dei banchi, quindi, forse solo quando sono uscito. Anzi, nel secondo negozio prima c'era una sola commessa che quando mi sono presentato davanti al banco stava guardando altrove, ma poi ne è arrivata un'altra, non ho visto da dove perché ero intento a fare il mio acquisto, e può darsi che questa se ne sia accorta ma nessuno ha fatto obiezioni né commenti, perlomeno in mia presenza. Molto più probabile che mi abbiano visto gli altri clienti che nel frattempo sono entrati.
Riconosco che ho dovuto farmi un po' di violenza per fare questi timidi "primi passi" in esercizi pubblici.
Quando sono uscito dal centro e sono andato via con la macchina c'erano dei ragazzi seduti sullo scalino del marciapiede (che quando sono entrato erano accanto all'ingresso): uno di loro, penso avendomi riconosciuto, mi ha guardato a lungo mentre mi allontanavo (l'ho visto nello specchietto).
Mah: non ha mai visto un'automobile?
Re: Piccole passeggiate...
Hai descritto alla perfezione i pensieri e le emozioni che ho provato io nelle mie prime escursioni in luoghi pubblici: il negozio di fai da te, in particolare, che è stato il primo in assoluto. A me sembra che qui, in Toscana, non gliene importi granchè a nessuno. Una volta una commessa mi ha chiesto se avessi dimenticato le scarpe ... anzi, a pensarci bene mi è stato detto almeno due volte, da commesse diverse in magazzini diversi: forse le commesse hanno delle linee di pensiero comuni
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Piccole passeggiate...
Sì, pensano che siamo distratti.Elan ha scritto:Una volta una commessa mi ha chiesto se avessi dimenticato le scarpe ... anzi, a pensarci bene mi è stato detto almeno due volte, da commesse diverse in magazzini diversi: forse le commesse hanno delle linee di pensiero comuni
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Piccole passeggiate...
Rei ha scritto:Sì, pensano che siamo distratti.Elan ha scritto:Una volta una commessa mi ha chiesto se avessi dimenticato le scarpe ... anzi, a pensarci bene mi è stato detto almeno due volte, da commesse diverse in magazzini diversi: forse le commesse hanno delle linee di pensiero comuni
Fin' ora le cassiere del market dove vado sempre scalzo non hanno fatto cenno, prima o poi me lo aspetto, sono donne e la curiosità è femmina (vabbè, non solo). Più che altro è che le aiuto sempre a rimettere a posto i basket che troppi lasciano in giro dietro le casse e così penseranno che sono due volte "originale" (e anche un po' ruffiano, ,lo ammetto)
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Piccole passeggiate...
aldo1953 ha scritto:Rei ha scritto:Sì, pensano che siamo distratti.Elan ha scritto:Una volta una commessa mi ha chiesto se avessi dimenticato le scarpe ... anzi, a pensarci bene mi è stato detto almeno due volte, da commesse diverse in magazzini diversi: forse le commesse hanno delle linee di pensiero comuni
Fin' ora le cassiere del market dove vado sempre scalzo non hanno fatto cenno, prima o poi me lo aspetto, sono donne e la curiosità è femmina (vabbè, non solo). Più che altro è che le aiuto sempre a rimettere a posto i basket che troppi lasciano in giro dietro le casse e così penseranno che sono due volte "originale" (e anche un po' ruffiano, lo ammetto)
Secondo me devi dar loro una mano e senz'altro ti chiederanno; tieni conto che in genere le cassiere sono le persone più indaffarate e senza tempo a disposizione di un market. E inoltre, da buone italiane, poiché non è di loro competenza fare osservazioni sui clienti in genere, o proibirgli alcunché, se se fregano dei tuoi piedi scalzi.
Sicuramente all'inizio ne avranno anche parlato fra loro, ma non essendovi regolamenti in proposito ti lasciano DOVEROSAMENTE in pace.
bfpaulSicuramente all'inizio ne avranno anche parlato fra loro, ma non essendovi regolamenti in proposito ti lasciano DOVEROSAMENTE in pace.
Re: Piccole passeggiate...
Ieri sera (notte) altro rientro a casa con breve passeggiata scalza.
Di ritorno da un impegno fuori città mi sono fatto lasciare in un posto in cui dovevo posare della roba e poi mi sono incamminato verso la macchina.
Piccola parentesi: prima di uscire per raggiungere la macchina ho beccato in pieno un punto da spillatrice spezzato che mi si è conficcato nell'avampiede (guardando il mio avatar, sul piede destro, che nella foto è a sinistra, un paio di millimetri sotto l'attaccatura del mignolo con zoom al 100%) per un millimetro o due. Ho sentito ovviamente la puntura e ho prontamente spostato il peso per non gravare sul punto. Quando ho riappoggiato il piede mi sono accorto che appunto non era un sassolino appuntito ma, appunto, un punto metallico, fra l'altro beccato su un pavimento di marmo. Risultato: tolto il punto, dolore sparito e sangue ZERO. Chiusa la parentesi.
Mi sono quindi incamminato scalzo verso la macchina (ora: circa mezzanotte e mezza), per circa duecento metri su marciapiedi con asfalto molto deteriorato e quindi particolarmente sassolinoso: camminata cauta ma piacevole e abbastanza spedita. Ad un certo punto la strada, per passare sotto un arco, fa una secca curva e controcurva nel giro di neanche dieci metri, e lì intravedo una persona che sta per incrociarmi. E lì ho fatto una bischerata: ho tirato prontamente fuori le scarpe e le ho messe di corsa "a ciabatta" per poi toglierle subito effettuato "l'incrocio".
Poi mi sono detto: "che bischero! Incrociare sconosciuti fuori città è diverso da incrociarne nella mia città?"
Comunque poi sono salito in macchina e, una volta arrivato a casa, solito attraversamento del parcheggio e della strada.
Di ritorno da un impegno fuori città mi sono fatto lasciare in un posto in cui dovevo posare della roba e poi mi sono incamminato verso la macchina.
Piccola parentesi: prima di uscire per raggiungere la macchina ho beccato in pieno un punto da spillatrice spezzato che mi si è conficcato nell'avampiede (guardando il mio avatar, sul piede destro, che nella foto è a sinistra, un paio di millimetri sotto l'attaccatura del mignolo con zoom al 100%) per un millimetro o due. Ho sentito ovviamente la puntura e ho prontamente spostato il peso per non gravare sul punto. Quando ho riappoggiato il piede mi sono accorto che appunto non era un sassolino appuntito ma, appunto, un punto metallico, fra l'altro beccato su un pavimento di marmo. Risultato: tolto il punto, dolore sparito e sangue ZERO. Chiusa la parentesi.
Mi sono quindi incamminato scalzo verso la macchina (ora: circa mezzanotte e mezza), per circa duecento metri su marciapiedi con asfalto molto deteriorato e quindi particolarmente sassolinoso: camminata cauta ma piacevole e abbastanza spedita. Ad un certo punto la strada, per passare sotto un arco, fa una secca curva e controcurva nel giro di neanche dieci metri, e lì intravedo una persona che sta per incrociarmi. E lì ho fatto una bischerata: ho tirato prontamente fuori le scarpe e le ho messe di corsa "a ciabatta" per poi toglierle subito effettuato "l'incrocio".
Poi mi sono detto: "che bischero! Incrociare sconosciuti fuori città è diverso da incrociarne nella mia città?"
Comunque poi sono salito in macchina e, una volta arrivato a casa, solito attraversamento del parcheggio e della strada.
Re: Piccole passeggiate...
Vedi, sono questi semplici racconti di vita quotidiana che fanno sì che chi non ha ancora avuto il coraggio di provare, viene "stimolato" a sperimentare. Credimi , non è affatto facile fare quello che hai fatto tu. Scusa il gioco di parole... Non tanto per noi, ma per il solito timore di chi ci vede avventurarci scalzi fra la gente.Grand Choeur ha scritto:Oggi ho provato due brevissime incursioni in due negozi.
La mattina in una bottega di arrotino a Grosseto, nel pomeriggio in un centro commerciale a Paganico.
In entrambi i casi avevo un poco di ansia, nonostante il brevissimo tratto dalla macchina: nel primo caso avrò percorso in tutto venti metri, nel secondo quaranta.
Dunque: dall'arrotino ho parcheggiato la macchina a una decina di metri, sono sceso, ho aperto il bagagliaio per prendere la lama da arrotare e sono entrato. C'era un cliente che parlava con il padrone per la scelta di alcuni coltelli. Non so se si è accorto che ero scalzo, ma penso di sì: ero proprio di fronte a lui, ma non ha fatto parola. Il padrone non se ne è accorto, perché quando sono entrato, era appunto intento a parlare con il cliente e poi, con il banco, non poteva vedermi. Forse l'avrà visto quando sono uscito, come qasi sicuramente se ne sarà accorto un altro cliente che era sulla porta ad aspettare, ma non ho udito commenti.
Nel centro commerciale avevo quasi rinunciato per una banale svista: quando ho messo il piede fuori dalla macchina ho visto che non mi ero accorto di avere un dito completamente nero al di sopra (forse guidando ho urtato qualcosa di sudicio), quindi ho ritirato il piede e sono andato via, abbastanza contrariato: nero sotto è normale, sopra mi è sembrato un po' da maleducati. Però, dopo un paio di incroci ho visto una provvidenziale strada sterrata con una bella pozzanghera da una parte: ho messo la macchina da parte, sono sceso, mi sono avvicinato alla pozza e ho lavato via il nero. Allora sono ritornato al centro, ho parcheggiato e sono entrato. Lungo il corridoio centrale, sulla destra c'era il classico supermercato: sono entrato e l'ho percorso tutto, davanti ad una decina di clienti, dall'entrata fino alla cassa, dove ho chiesto se avessero dei DVD. La cassiera mi ha indirizzato al negozio di fronte e così ho fatto: sono uscito di lì, sono entrato nell'altro negozio e ho acquistato i DVD. In entrambi i negozi le commesse, come dall'arrotino, non si sono accorte che ero scalzo per via dei banchi, quindi, forse solo quando sono uscito. Anzi, nel secondo negozio prima c'era una sola commessa che quando mi sono presentato davanti al banco stava guardando altrove, ma poi ne è arrivata un'altra, non ho visto da dove perché ero intento a fare il mio acquisto, e può darsi che questa se ne sia accorta ma nessuno ha fatto obiezioni né commenti, perlomeno in mia presenza. Molto più probabile che mi abbiano visto gli altri clienti che nel frattempo sono entrati.
Riconosco che ho dovuto farmi un po' di violenza per fare questi timidi "primi passi" in esercizi pubblici.
Quando sono uscito dal centro e sono andato via con la macchina c'erano dei ragazzi seduti sullo scalino del marciapiede (che quando sono entrato erano accanto all'ingresso): uno di loro, penso avendomi riconosciuto, mi ha guardato a lungo mentre mi allontanavo (l'ho visto nello specchietto).
Mah: non ha mai visto un'automobile?
Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
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Re: Piccole passeggiate...
In questo momento sono già al lavoro (ore 5.45), perché ho delle scadenze un po' pressanti. E stamani, complice l'ora antelucana (circa venti minuti fa e stava albeggiando) ho fatto un bel respirone e ci sono venuto scalzo (con i sandali nello zaino). Sono sceso dal letto scalzo, ha fatto i soliti tre piani di scale e così ci sono rimasto fino al logo di lavoro. Purtroppo ancora non riesco a gustarmi appieno queste uscite, per via della solita leggera ansia. Così ho provato anche una cosa nuova: andare scalzo in bicicletta. Ho dei pedali un po' "tacchellati" che si facevano sentire un po' in salita ma nel complesso, anche per il tratto breve (meno di cinque minuti), è andato tutto bene.
Re: Piccole passeggiate...
Grand Choeur ha scritto:In questo momento sono già al lavoro (ore 5.45), perché ho delle scadenze un po' pressanti. E stamani, complice l'ora antelucana (circa venti minuti fa e stava albeggiando) ho fatto un bel respirone e ci sono venuto scalzo (con i sandali nello zaino). Sono sceso dal letto scalzo, ha fatto i soliti tre piani di scale e così ci sono rimasto fino al logo di lavoro. Purtroppo ancora non riesco a gustarmi appieno queste uscite, per via della solita leggera ansia. Così ho provato anche una cosa nuova: andare scalzo in bicicletta. Ho dei pedali un po' "tacchellati" che si facevano sentire un po' in salita ma nel complesso, anche per il tratto breve (meno di cinque minuti), è andato tutto bene.
Ciao, sono un appassionato ciclista, almeno quando ho tempo, e in ambedue le mie bici ho fatto montare pedali,lisci e gommosi, però francamente, se voglio "spingere" i sandali li metto, eccome. Spingere forte scalzo mi dà dolori e alla fine poca resa. Probabilmente è colpa dello scarso allenamento, altri qui la pensano differentemente. Diverso è andare a passo di parata.. allora va tutto bene.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
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Re: Piccole passeggiate...
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François Truffaut - Les Mistons (1957)
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Re: Piccole passeggiate...
Io ho dei pedali abbstanza larghi, che mi permettono un appoggio su una buona superficie. Posso anche spingere per un po', perché non faccio mai tragitti lunghi, sono sempre inferiori al kilometro. Anzi, ho il vizio di andare in bicicletta sempre un po' a palla. Comunque questa era la prima volta che pedalavo scalzo.
Piccolo aggiornamento: Ieri ho lavorato scalzo e in piedi ininterrottamente dalle 5.45 (vedi precedente post) alle 15.30, quindi quasi dieci ore di fila. La stanchezza alle gambe ha iniziato a farsi sentire circa alla sesta ora.
Fra l'altro, ad un certo punto, ho dovuto "chiedere rinforzi": causa una macchina guasta, ho dovuto chiamare in fretta e furia una mia amica a darmi man forte in questa scottimata (dovevo consegnare un grosso lavoro entro le 16). Le ho chiesto se le dava fastidio che stessi scalzo in bottega e ha detto di no. Argomento poi mai più risollevato né ci sono state "occhiate" in basso. Ma poi ho pensato fra me: ma cosa chiedo? Non posso fare cosa voglio in casa mia?
Confesso che non lo avrei fatto con altre persone: sono ancora un po' "selettivo" su queste cose: devo sentirmi a mio agio. Ad esempio, c'è un uomo nordafricano che ogni tanto (ma adesso anche un po' troppo spesso) viene a chiedere qualche spicciolo e non ho problemi a mostrarmi scalzo. Lo stesso non ho avuto alcun imbarazzo di fronte ad un ragazzo senegalese che stava cercando lavoro (forse perché inconsapevolmente percepivo la loro abitudine a vedere persone scalze nei loro paesi d'origine?)
Piccolo aggiornamento: Ieri ho lavorato scalzo e in piedi ininterrottamente dalle 5.45 (vedi precedente post) alle 15.30, quindi quasi dieci ore di fila. La stanchezza alle gambe ha iniziato a farsi sentire circa alla sesta ora.
Fra l'altro, ad un certo punto, ho dovuto "chiedere rinforzi": causa una macchina guasta, ho dovuto chiamare in fretta e furia una mia amica a darmi man forte in questa scottimata (dovevo consegnare un grosso lavoro entro le 16). Le ho chiesto se le dava fastidio che stessi scalzo in bottega e ha detto di no. Argomento poi mai più risollevato né ci sono state "occhiate" in basso. Ma poi ho pensato fra me: ma cosa chiedo? Non posso fare cosa voglio in casa mia?
Confesso che non lo avrei fatto con altre persone: sono ancora un po' "selettivo" su queste cose: devo sentirmi a mio agio. Ad esempio, c'è un uomo nordafricano che ogni tanto (ma adesso anche un po' troppo spesso) viene a chiedere qualche spicciolo e non ho problemi a mostrarmi scalzo. Lo stesso non ho avuto alcun imbarazzo di fronte ad un ragazzo senegalese che stava cercando lavoro (forse perché inconsapevolmente percepivo la loro abitudine a vedere persone scalze nei loro paesi d'origine?)
Re: Piccole passeggiate...
Grand Choeur ha scritto:Io ho dei pedali abbstanza larghi, che mi permettono un appoggio su una buona superficie. Posso anche spingere per un po', perché non faccio mai tragitti lunghi, sono sempre inferiori al kilometro. Anzi, ho il vizio di andare in bicicletta sempre un po' a palla. Comunque questa era la prima volta che pedalavo scalzo.
Piccolo aggiornamento: Ieri ho lavorato scalzo e in piedi ininterrottamente dalle 5.45 (vedi precedente post) alle 15.30, quindi quasi dieci ore di fila. La stanchezza alle gambe ha iniziato a farsi sentire circa alla sesta ora.
Fra l'altro, ad un certo punto, ho dovuto "chiedere rinforzi": causa una macchina guasta, ho dovuto chiamare in fretta e furia una mia amica a darmi man forte in questa scottimata (dovevo consegnare un grosso lavoro entro le 16). Le ho chiesto se le dava fastidio che stessi scalzo in bottega e ha detto di no. Argomento poi mai più risollevato né ci sono state "occhiate" in basso. Ma poi ho pensato fra me: ma cosa chiedo? Non posso fare cosa voglio in casa mia?
Confesso che non lo avrei fatto con altre persone: sono ancora un po' "selettivo" su queste cose: devo sentirmi a mio agio. Ad esempio, c'è un uomo nordafricano che ogni tanto (ma adesso anche un po' troppo spesso) viene a chiedere qualche spicciolo e non ho problemi a mostrarmi scalzo. Lo stesso non ho avuto alcun imbarazzo di fronte ad un ragazzo senegalese che stava cercando lavoro (forse perché inconsapevolmente percepivo la loro abitudine a vedere persone scalze nei loro paesi d'origine?)
No, credo che tu non abbia fatto per nulla male a "chiedere" alla tua amica. Il fatto di stare scalzi è comunque, anche se naturale quanto si vuole, ancora e chissà per quanto "non usuale". E' quindi un atto di cortesia. La prossima volta non lo farai più perchè lo darai per assodato. Io almeno ho fatto così con gli amici che frequentano la nostra casa. Quanto alla bici, sabato ci ho riprovato, ma al decimo chilometro ho mollato e mi sono rimesso i sandali, penso però che sia un fatto personale di modalità di uso del cavallo d' acciaio ( o di alluminio). E poi dopo l' immagine che ci ha regalato Rei, che magra figura ci farei !
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Piccole passeggiate...
Altro piccolo aggiornamento: un'oretta fa, entra una cliente già conosciuta (una dipendente comunale che ha da fare un piccolo lavoro per conto del comune). Quindi, infilo tranquillamente "a ciabatta" i sandali a portata. Dopo qualche minuto, però, li ho abbandonati davanti ai suoi occhi e ho proseguito il lavoro scalzo. E lei non ha fatto una piega. Dubito che non se ne sia accorta, dovrebbe essere cieca! Forse sto acquisendo più tranquillità e più naturalezza. Ma quanta strada ho ancora da fare! Però sto troppo bene così! Com'è bello il frescolino del pavimento!
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