Prima volta nel Corso della mia città
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lucignolo
Grand Choeur
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Prima volta nel Corso della mia città
Sabato sera, approfittando di un'uscita a cena con degli amici che già mi conoscono come barefooter, mi sono avventurato scalzo in mezzo alla gente nel Corso principale della mia città.
Prima di incamminarci una ragazza del gruppo mi ha consigliato (perentoriamente?) di mettermi i sandali (che avevo nello zainetto) perlomeno prima di entrare in pizzeria, perché glielo aveva detto un'altra signora sempre del gruppetto che, quindi, si è beccata da me decisamente della paranoica (sembrerò cafone ma l'ho detto perché lo potevo dire). Naturalmente i sandali sono rimasti nello zaino e nessun altro commento è venuto fuori né in pizzeria, né tantomeno per la strada. Dopo mangiato abbiamo passeggiato a lungo per il corso ed il centro storico.
Esperienza nel complesso positiva. Ho approfittato del fatto che ero in compagnia e penso che, per adesso, nella mia città, ancora non mi avventurerò da solo in mezzo a tanta gente. Ma è un inizio.
Prima di incamminarci una ragazza del gruppo mi ha consigliato (perentoriamente?) di mettermi i sandali (che avevo nello zainetto) perlomeno prima di entrare in pizzeria, perché glielo aveva detto un'altra signora sempre del gruppetto che, quindi, si è beccata da me decisamente della paranoica (sembrerò cafone ma l'ho detto perché lo potevo dire). Naturalmente i sandali sono rimasti nello zaino e nessun altro commento è venuto fuori né in pizzeria, né tantomeno per la strada. Dopo mangiato abbiamo passeggiato a lungo per il corso ed il centro storico.
Esperienza nel complesso positiva. Ho approfittato del fatto che ero in compagnia e penso che, per adesso, nella mia città, ancora non mi avventurerò da solo in mezzo a tanta gente. Ma è un inizio.
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Ti potrà sembrare strano, ma anche uno convinto come me tende ad evitare le battaglie campali.Grand Choeur ha scritto:Sabato sera, approfittando di un'uscita a cena con degli amici che già mi conoscono come barefooter, mi sono avventurato scalzo in mezzo alla gente nel Corso principale della mia città.
Prima di incamminarci una ragazza del gruppo mi ha consigliato (perentoriamente?) di mettermi i sandali (che avevo nello zainetto) perlomeno prima di entrare in pizzeria, perché glielo aveva detto un'altra signora sempre del gruppetto che, quindi, si è beccata da me decisamente della paranoica (sembrerò cafone ma l'ho detto perché lo potevo dire). Naturalmente i sandali sono rimasti nello zaino e nessun altro commento è venuto fuori né in pizzeria, né tantomeno per la strada. Dopo mangiato abbiamo passeggiato a lungo per il corso ed il centro storico.
Esperienza nel complesso positiva. Ho approfittato del fatto che ero in compagnia e penso che, per adesso, nella mia città, ancora non mi avventurerò da solo in mezzo a tanta gente. Ma è un inizio.
Non entro in una pizzeria o in un ristorante se non sono assolutamente sicuro che al proprietario la cosa non dia fastidio.
Perché il locale è il suo ed è suo diritto selezionare la clientela.
Sta a lui decidere se perdere o meno un cliente pagante.
Anche questa è democrazia.
Per strada è diverso, come è diverso sui mezzi di trasporto di massa o nei negozzi di massa, supermercati in primis.
Li divento polemico ed aggressivo, perché non creo disagio a nessuno e perché si tratta di luoghi dove sono costretto ad entrare per comprare generi di prima necessità o perché si vuole incrementare l'uso del mezzo ecologico, economico, ecc. ecc.
Parimenti faccio una netta distinzione fra luoghi gestiti dai privati e quelli ad uso pubblico.
I primi sono soggetti alla selezione del padrone: se vuoi perdere il cliente pagante (1 su 200000) cavoli tuoi.
I secondi sono pagati dal contribuente, che se è scalzo saranno problemi suoi.
Se sbaglio me lo dica un legale vero, perché su questo forum prosperano gli pseudo legali, ma quelli veri nicchiano.
Non si vergognano?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Un legale serve quando le cose si complicano, quando la legge si presta ad interpretazioni diverse, quando ci si deve far rappresentare in tribunale.lucignolo ha scritto:Se sbaglio me lo dica un legale vero
Ma dove i concetti sono chiari e semplici, non ce n'è bisogno: ad esempio, io non ho bisogno di chiedere al mio amico di infanzia "cassazionista" (=avvocato abilitato ai processi in Corte di Cassazione) per sapere che se uno mi ruba la bicicletta commette un reato.
Avrò bisogno di lui, o un suo collega, per farmi rappresentare come parte lesa in tribunale, ma sul fatto che rubare è un reato ci arrivo da solo.
Non dimentichiamo che molti professionisti, dai medici ai commercialisti, dai farmacisti ai biologi, devono studiare e conoscere obbligatoriamente la parte di legislazione che li riguarda, anche se non sono avvocati.
Veniamo a chi gestisce un esercizio pubblico, come un negozio, un bar o un ristorante: è un privato, possiede l'attività (a volte anche le mura) dell'esercizio che gestisce, ma NON è a casa sua e NON può fare quello che vuole, proprio perché si tratta di un "esercizio pubblico", ciè una struttura "aperta a tutti" che eroga un servizio per chiunque l richieda e sia disposto a pagarlo.
Ha una licenza, che significa che è abilitato ad esercitare la sua l'attività. Per farlo, pur non essendo avvocato, DEVE conoscere le leggi e i regolamenti che lo riguardano, compreso il già citato art. 187 del “Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza” (T.U.L.P.S.) che lo obbliga, ripeto obbliga, a fornire "le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo", "salvo quanto dispongono gli artt. 689 e 691 del codice penale" (=somministrazione di bevande alcoliche a minori o persone in stato di manifesta ubriachezza, situazioni che ben difficilmente si verificheranno in un negozio di casalinghi o di computer).
Io, in quanto semplice cittadino, ho accesso (e diritto ad avere accesso) ai testi di tutte le leggi e quindi posso (in effetti dovrei, perché la Legge non concede l'ignoranza della legge stessa al cittadino) informarmi sui miei diritti e farli valere.
Come non ho bisogno di consultare un avvocato per sapere se chi mi ruba la bicicletta abbia commesso un reato e io possa denunciarlo, così non ho bisogno di un avvocato per sapere che, se un esercente si rifiuta di farmi entrare in un "esercizio pubblico", commette un illecito che posso denunciare e far sanzionare.
Si chiama "educazione civica", ed una volta si insegnava a scuola.
Oggi bisogna essere un po' autodidatti, ma se uno vuole, in molti casi può far valere i suoi diritti senza bisogno di affidarsi ad un avvocato.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Forse mi sono espresso male. Chi mi ha chiesto di rimettere i sandali non era la padrona della pizzeria ma una ragazza del nostro gruppetto. I sandali non li ho rimessi e sono rimasto scalzo tutta la sera sia fuori che in pizzeria (dove se non se ne sono accorti vuol dire che erano ciechi) ed era la prima volta che entravo scalzo in un locale della mia città.
Come avrei reagito se in pizzeria mi avessero rimproverato i padroni? Non lo so. Dipende da come si sarebbero posti. Ma questo non è successo e tutto è filato liscio come l'olio.
Come avrei reagito se in pizzeria mi avessero rimproverato i padroni? Non lo so. Dipende da come si sarebbero posti. Ma questo non è successo e tutto è filato liscio come l'olio.
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Questo dimostra come spesso le persone (scalzisti o loro accompagnatori) si facciano delle pippe mentali puntualmente smentite dai fatti.Grand Choeur ha scritto:Chi mi ha chiesto di rimettere i sandali non era la padrona della pizzeria ma una ragazza del nostro gruppetto.
Beh, qualunque tua reazione dovrebbe sempre e comunque partire dalla consapevolezza che l'art. 187 del “Testo unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza” sancisce un tuo diritto inviolabile.Grand Choeur ha scritto:Come avrei reagito se in pizzeria mi avessero rimproverato i padroni?
Il titolare dell'esercizio pubblico ne è altrettanto cosciente, infatti le relativamente poche violazioni dell'art.187 sono sempre state fatte da dipendenti poco informarti all'insaputa dei titolari.
E quando i titolari sono stati informati il dipendente è stato regolarmente cazziato.
Con una sola eccezione: il titolare di un supermercato cagliaritano con evidenti problemi caratteriali che forse richiederebbero un intervento medico più che giuridico.
Altro discorso è l'atteggiamento di alcuni ristoratori, anch'essi rari, che hanno aggirato le disposizioni dell'art.187 trincerandosi dietro un "è tutto prenotato".
Beh, in tempo di crisi, perdere clienti (scalzi e non) con atteggiamenti poco consoni all'attività che svolgono è una loro scelta: se vogliono fallire chi sono io per impedirlo?
C'è da notare, tuttavia, che questi ristoratori sono tutti di una zona geografica in cui si è incoraggiato per anni una cultura di odio e intolleranza razzista, non solo verso precisi gruppi etnici, ma anche contro chiunque non sia "uno dei loro".
È notizia di questi giorni la dichiarazione di "uno dei loro" che ha detto che non si farebbe mai curare dal neo-ministro dell'integrazione Cécile Kyenge.
Detto tra noi, non potrebbe mai essercene l'occasione: Cécile Kyenge è un'oculista, non un veterinario.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Lasciamo perdere l'origine o il colore della pelle (avevo un medico, quando lavoravo in Africa, che faceva la diagnosi quando varcavi la porta, non visitave mai nessuno, eppure non sbagliava mai ... probabilmente era anche stregone) .... ma, perchè, voi vi fareste curare da un politico?
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Mio padre, medico, non avendo avuto figli che seguissero la sua professione, aveva "adottato" una mia coetanea come allieva a cui trasmettere l'esperienza.Elan ha scritto:avevo un medico, quando lavoravo in Africa, che faceva la diagnosi quando varcavi la porta, non visitave mai nessuno, eppure non sbagliava mai ... probabilmente era anche stregone)
Quest'ultima mi raccontò che mio padre le aveva insegnato ad osservare i pazienti mentre entravano in sala visite. Dal tipo di costituzione, dal modo di camminare e respirare, da tanti altri piccoli dettagli, nel 90% dei casi si poteva azzardare una diagnosi esatta.
Vi ricorda Sherlock Holmes? Non è un caso: il suo personaggio è stato ispirato da un medico che faceva diagnosi (esatte) basandosi sull'osservazione e sulla deduzione.
Dipende. Uno può essere:Elan ha scritto:ma, perchè, voi vi fareste curare da un politico?
1) un ottimo medico e un pessimo politico
2) un pessimo medico ed un ottimo politico
3) un ottimo medico ed un ottimo politico
4) un pessimo medico e un pessimo politico
Del caso 4 conosciamo molti casi, del 3 nessuno, dei primi due qualcuno.
Di Cécile Kyenge non conosciamo ne le capacità mediche (ma se si è fatta un nome nonostante i pregiudizi è probabile che sia molto brava) ne quelle di politico.
Per queste ultime la vedremo presto all'opera e potremo giudicare.
Fino a quel momento, tacere è la cosa migliore.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
No, no.Grand Choeur ha scritto:Forse mi sono espresso male. Chi mi ha chiesto di rimettere i sandali non era la padrona della pizzeria ma una ragazza del nostro gruppetto. I sandali non li ho rimessi e sono rimasto scalzo tutta la sera sia fuori che in pizzeria (dove se non se ne sono accorti vuol dire che erano ciechi) ed era la prima volta che entravo scalzo in un locale della mia città.
Come avrei reagito se in pizzeria mi avessero rimproverato i padroni? Non lo so. Dipende da come si sarebbero posti. Ma questo non è successo e tutto è filato liscio come l'olio.
Tutto chiaro.
Però il tuo discorso ci ha permesso di divagare un po'.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Premesso, Rei, che in linea di massima sono d'accordo con te, volevo chiederti una cosa, che deriva da un'osservazione fatta da un vecchio conoscente e che non mi sentivo di smentire.Rei ha scritto:Altro discorso è l'atteggiamento di alcuni ristoratori, anch'essi rari, che hanno aggirato le disposizioni dell'art.187 trincerandosi dietro un "è tutto prenotato".
Beh, in tempo di crisi, perdere clienti (scalzi e non) con atteggiamenti poco consoni all'attività che svolgono è una loro scelta: se vogliono fallire chi sono io per impedirlo?
Ebbene, pensa di avere un esercizio pubblico.
Vedi che nel tuo locale cominciano ad entrare persone di un certo tipo, capelli lunghi, casino, chitarra e qualche spinello.
Se li lasci fare, presto il tuo esercizio sarà all'indice, perché le voci viaggiano in fretta.
Magari abiti in un bel quartiere, con molta concorrenza, vorresti avere una clientela scelta, ma, di sicuro, se dai via libera ad una certa tipologia di clientela, presto o chiuderai o sarai etichettato.
Tu mi dirai che lo scalzo è un'altra cosa, ma per la mentalità corrente noi siamo malvisti, maleducati ed incivili.
Sbagliato?
Certo, per noi sì, per gli altri no.
Intendo dire, in definitiva, che abbiamo ancora un bel po' di lavoro da fare e che non possiamo partire dal presupposto di avere ragione, perché essa, purtroppo, viene data per consenso.
Abbiamo simpatizzanti?
Sì, pochi.
Se abbiamo un'attività privata, non saranno quei pochi a permetterci di pagare le esose tasse richieste per tenere aperto un esercizio pubblico.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Il tuo conoscente è un paranoico che si è fatto una pippa mentale megagalattica.lucignolo ha scritto:volevo chiederti una cosa, che deriva da un'osservazione fatta da un vecchio conoscente e che non mi sentivo di smentire.
Ebbene, pensa di avere un esercizio pubblico.
Nel caso specifico inventarsi una situazione sfavorevole tecnicamente impossibile (=paranoia) presupponendo (e qui sta la pippa mentale) che sia quella con le più alte possibilità di realizzarsi.
Se io ho un esercizio pubblico (e so fare il mio mestiere), i clienti me li scelgo con i prodotti che vendo, con l'arredamento del locale, con i prezzi che faccio.
Se vendo Rolls Royce, difficilmente bazzicheranno da me impiegati precari di call center, se ho una tabaccheria con bong, tritahashish e cartine in vetrina posizionata in un "Bronx" famoso per lo spaccio, difficilmente avrò una clientela fatta di Accademici della Crusca, critici musicali specializzati in musica barocca e titolari di gioiellerie di lusso.
Se mi arriva un tipo strano, lo controllo: se ha l'aria del rapinatore mi preoccupo e mi metto in allarme, se è solo scalzo, compra e paga, lo classifico come un eccentrico e non me ne preoccupo.
Anzi, se torna spesso e mi lascia ogni volta dei bei soldini, lo accolgo ogni volta con un grande sorriso, mentre penso che grazie a lui ci pago l'IMU.
(Che è esattamente quello che fa il mio fornitore di fumetti dove lascio 2 / 300 euro al mese per accrescere la mia collezione.)
Certamente, io esercente, non mi faccio le pippe mentali del tuo conoscente che certamente esercente non è (e se lo è non sa fare il suo mestiere).
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
È che questa è la realtà.Rei ha scritto:Certamente, io esercente, non mi faccio le pippe mentali del tuo conoscente che certamente esercente non è (e se lo è non sa fare il suo mestiere).
Sopravvaluti l'italiano medio.
Basta guardare come vota e da come giustifica il suo voto (cosa ancora più grave)....e qui mi devo fermare.
Non pensi che abbiamo ciò che ci meritiamo?
Hai ancora fiducia?
Se è così, beh, ti ammiro davvero.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Sicuramente non sottovaluto la grettezza ed il desiderio di guadagno dei commercianti.lucignolo ha scritto:È che questa è la realtà.
Sopravvaluti l'italiano medio...
Per un commerciante, SE COMPRI E PAGHI, sei un cliente beneaccetto, anche se sei scalzo e vestito da coniglio pasquale, se non compri nulla sei un semplice rompiscatole anche se sei la Regina dell'Impero Britannico.
Punto.
Le paranoie e le pipe mentali su "persone di un certo tipo, capelli lunghi, casino, chitarra e qualche spinello", che NON C'ENTRANO NULLA con una persona benvestita e scalza, ma servono per giustificare gli eventuali timori del fantomatico esercente (*), se le fanno quelli che hanno paura di deviare anche solo di un miliardesimo di micron da quello che ritengono il "comportamento accettato dalla società" e si autocensurano su comportamenti che nei fatti sono tranquillamente accettati dalla maggioranza delle persone.
Certo, qualche cretino si trova sempre e ci si ricorda più del cretino che fa commenti piuttosto che dei 100.000 (la proporzione è questa) che non fa obbiezioni.
Perché, se torniamo ai fatti, dipendenti poi cazziati o cazziabili a parte, in dieci anni di frequentazione del Forum e di frequentazioni di esercizi pubblici, c'è stato solo un episodio, più caso psichiatrico che giudiziario, di titolare (di supermercato) che caccia degli scalzi ed un paio di ristoranti guarda caso in una (piccola) zona dove brlla politicamente una lega di casi psichiatrici imbarazzanti.
Per il resto, nelle migliaia di volte che degli scalzi sono entrati in esercizi pubblici (compreso un negozio di scarpe!), mai un titolare ha fatto storie.
Qualche dipendente sì. C'è chi si è lasciato umiliare e chi ha chiamato il titolare ed ha visto il dipendente cazziato ed una volta anche licenziato.
(*) C'è una tecnica collaudata di distorsione delle argomentazioni che viene usata da due categorie di persone: demagoghi populisti, che la usano deliberatamente, e pipparoli mentali, che la usano inconsciamente per autoingannarsi e giustificare le proprie pippe mentali.
Se ci pensi, il sillogismo "non faccio entrare persone benvestite e scalze per non trovarmi il locale frequentato da persone di un certo tipo, capelli lunghi, casino, chitarra e qualche spinello" ha lo stesso nesso logico della frase "non faccio entrare persone con gli occhi azzurri per non trovarmi il locale frequentato da canguri e koala che pippano cocaina".
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Basta guardare come vota
Per ciascun terzo degli italiani, gli altri due terzi non capiscono niente o sono criminali o sono lobotomizzati o tutte e tre le cose ....
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Proprio questo volevo dire.Elan ha scritto:Per ciascun terzo degli italiani, gli altri due terzi non capiscono niente o sono criminali o sono lobotomizzati o tutte e tre le cose ....
Mi piacerebbe che i votati si facessero un esame di coscienza e si rendessero conto che due su tre NON hanno votato per loro.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
No, qui non ci siamo, caro Rei.Rei ha scritto:Per il resto, nelle migliaia di volte che degli scalzi sono entrati in esercizi pubblici (compreso un negozio di scarpe!), mai un titolare ha fatto storie.
MIGLIAIA di volte che gli scalzi sono entrati i esercizi pubblici?
Ad andare scalzi regolarmente saremo forse una decina, ma esagero alla grande. Saremo quattro o cinque.
Vuoi farmi credere che ognuno di noi (togli pure me, nei locali pubblici non ci entro scalzo nemmeno se mi pagano e nemmeno su autobus e metropolitane, perché sono stufo di essere preso a calci nel di dietro) entra dieci o più volte al giorno in un locale pubblico a piedi nudi? E fa 9*10*365 = 32 850 volte (migliaia, no?).
Ma fammi il santissimo piacere.
Smettiamola di prenderci in giro, almeno fra di noi.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Non falsare i numeri a tuo vantaggio: non ho scritto migliaia all'anno, ma ho parlato di migliaia di casi sui quali fare una statistica.
Ovvero di tutte quelle volte che, a conoscenza dei soci, uno scalzo è entrato in un esercizio pubblico.
Io lo faccio da dieci anni, Paolo Selis da undici, la Contessa da un bel po'.
Senza contare alcuni personaggi storici che pur non frequentando più il Forum, girano scalzi da prima di noi tutti e continuano ancora.
Franco Agripa e compagna, ad esempio.
Dunque, vediamo: personalmente ho una media di tre ingressi al giorno tra negozi, altri esercizi e mezzi di trasporto.
3*365*10 (anni) fa 10950
Togliamo un 50% (e sto esagerando) per i giorni chiuso in casa e uscite calzate per motivi diplomatici e siamo a 5475.
Già da solo arrivo ad almeno 5 migliaia (e forse più) nei miei dieci anni di carriera.
Aggiungiamo Paolo Selis e la Contessa ed il numero diventa molto, molto alto.
E poi ci sono gli altri.
Direi che "migliaia" è un termine corretto.
Ed a quanto pare, salvo a Brescia , trovare qualcuno che faccia storie nel vedere uno scalzo in un esercizio pubblico è più un'eccezione che la regola.
Ovvero di tutte quelle volte che, a conoscenza dei soci, uno scalzo è entrato in un esercizio pubblico.
Io lo faccio da dieci anni, Paolo Selis da undici, la Contessa da un bel po'.
Senza contare alcuni personaggi storici che pur non frequentando più il Forum, girano scalzi da prima di noi tutti e continuano ancora.
Franco Agripa e compagna, ad esempio.
Dunque, vediamo: personalmente ho una media di tre ingressi al giorno tra negozi, altri esercizi e mezzi di trasporto.
3*365*10 (anni) fa 10950
Togliamo un 50% (e sto esagerando) per i giorni chiuso in casa e uscite calzate per motivi diplomatici e siamo a 5475.
Già da solo arrivo ad almeno 5 migliaia (e forse più) nei miei dieci anni di carriera.
Aggiungiamo Paolo Selis e la Contessa ed il numero diventa molto, molto alto.
E poi ci sono gli altri.
Direi che "migliaia" è un termine corretto.
Ed a quanto pare, salvo a Brescia , trovare qualcuno che faccia storie nel vedere uno scalzo in un esercizio pubblico è più un'eccezione che la regola.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Rei ha scritto:Non falsare i numeri a tuo vantaggio: non ho scritto migliaia all'anno, ma ho parlato di migliaia di casi sui quali fare una statistica.
Ovvero di tutte quelle volte che, a conoscenza dei soci, uno scalzo è entrato in un esercizio pubblico.
Io lo faccio da dieci anni, Paolo Selis da undici, la Contessa da un bel po'.
Senza contare alcuni personaggi storici che pur non frequentando più il Forum, girano scalzi da prima di noi tutti e continuano ancora.
Franco Agripa e compagna, ad esempio.
Dunque, vediamo: personalmente ho una media di tre ingressi al giorno tra negozi, altri esercizi e mezzi di trasporto.
3*365*10 (anni) fa 10950
Togliamo un 50% (e sto esagerando) per i giorni chiuso in casa e uscite calzate per motivi diplomatici e siamo a 5475.
Già da solo arrivo ad almeno 5 migliaia (e forse più) nei miei dieci anni di carriera.
Aggiungiamo Paolo Selis e la Contessa ed il numero diventa molto, molto alto.
E poi ci sono gli altri.
Direi che "migliaia" è un termine corretto.
Ed a quanto pare, salvo a Brescia , trovare qualcuno che faccia storie nel vedere uno scalzo in un esercizio pubblico è più un'eccezione che la regola.
Non ricominciate, eh!
bfpaul
Stato dell' arte.
Visto che si parla di cosa si fa e non si fa, mi pare carino descrivere il mio stato dell' arte. Dunque, non vado scalzo nella zona dove lavoro (i motivi mi sembrano chiari... mi manca parecchio per la pensione !), non vado scalzo in metropolitana quella rare volte che mi serve dato che è pure proibito, non vado scalzo in alcuni negozi dove ancora non me la sento, non vado scalzo al bar per lo stesso motivo, non vado scalzo nei centri commerciali dove sono sempre in ottima compagnia di mia moglie che non credo gradirebbe. Ora dove vado scalzo : nel minimarket per la spesa settimanale, al bancomat, nel mio quartiere se ho tempo per una passeggiata tardo pomeridiana e, soprattutto, ogni volta che cammino per strada. Altrimenti sempre e comunque in infradito che già è un po' strano, soprattutto sul lavoro. Ammetto che è buffo vedere uno che arriva scalzo sulla porta di un negozio, poi si infila le infradito e appena fuori se le toglie di nuovo ; ma è quanto oggi riesco a fare, e poi la buona stagione è appena iniziata. Stranamente il momento di maggiore imbarazzo non è quando cammino, anzi procedo piuttosto orgoglioso di quello che faccio, ma quando mi scalzo e metto in tasca le Luna, lì in effetti avverto spesso degli sguardi come dire : Ma che fa ? D' altra parte sono solo due anni, e nemmeno tutti, ricordo bene i difficilisimi inizi e anche oggi non è sempre così semplice. ma, come si dice... ad maiora.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Per la cronaca: SOLO in quella di Milano (un retaggio dell'era Moratti, credo).aldo1953 ha scritto:non vado scalzo in metropolitana quella rare volte che mi serve dato che è pure proibito
Nelle altre (scale e tappeti mobili esclusi) NON è vietato.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
I tuoi dati non sono validi.Rei ha scritto:Ovvero di tutte quelle volte che, a conoscenza dei soci, uno scalzo è entrato in un esercizio pubblico.
Io lo faccio da dieci anni, Paolo Selis da undici, la Contessa da un bel po'.
Senza contare alcuni personaggi storici che pur non frequentando più il Forum, girano scalzi da prima di noi tutti e continuano ancora.
Franco Agripa e compagna, ad esempio.
Dunque, vediamo: personalmente ho una media di tre ingressi al giorno tra negozi, altri esercizi e mezzi di trasporto.
3*365*10 (anni) fa 10950
Togliamo un 50% (e sto esagerando) per i giorni chiuso in casa e uscite calzate per motivi diplomatici e siamo a 5475.
Già da solo arrivo ad almeno 5 migliaia (e forse più) nei miei dieci anni di carriera.
Aggiungiamo Paolo Selis e la Contessa ed il numero diventa molto, molto alto.
Non puoi fare statistica su dati ripetuti sulla tua personale esperienza.
Il tuo è un campione che soffre di una distorsione di partenza che si chiama bias.
Insomma, il tuo non è un campione casuale.
Se conosco il gestore di un locale pubblico, gli parlo, ho confidenza, di sicuro nota il fatto che non porto calze nemmeno d'inverno.
E la cosa procede.
Se capisco che non gli da fastidio ricevere una persona a piedi nudi nel suo locale, allora lo faccio.
Per educazione non voglio imporre i miei punti di vista a chi non li condivide.
Anche questa è democrazia, mio caro.
A questo punto posso entrare in quel locale anche mille volte al giorno: questo fa statistica?
Non barare con me: con l'amico, il conoscente, il parente puoi fare lo scalzo impunemente, con il gestore che si vede parare davanti uno a piedi nudi di punto in bianco, il discorso è profondamente diverso.
Iniziano le discussioni, che io ritengo umilianti, scoccianti e semplici perdite di tempo.
Ah, già, ma tu sei Eragon l'ammazzaspettri e vivi in un mondo di favola.
Selis frequenta luoghi dove è ben conosciuto.
Perché non va a Milano alla riunione annuale del CAI a piedi nudi?
Ricordo ancora l'immagine di me ed Andrea77 a Milano in infradito con una temperatura glaciale e Paolo con gli scarponi.
Questione di contesto.
Se vuoi fare statistica, invece di fare lo spiritoso su Brescia, vieni qui e giriamo un po' di locali a piedi nudi.
Non lo fai perché te la fai sotto dalla paura, caro ammazzaspettri.
O devo chiamarti Nuvoladifumo?
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Nei locali dove adesso mi conoscono, c'è stata una prima volta.lucignolo ha scritto:Non barare con me: con l'amico, il conoscente, il parente puoi fare lo scalzo impunemente, con il gestore che si vede parare davanti uno a piedi nudi di punto in bianco, il discorso è profondamente diverso.
Iniziano le discussioni, che io ritengo umilianti, scoccianti e semplici perdite di tempo.
E nessuna discussione.
Nei centri commerciali che hanno aperto a Roma negli anni, spesso sono andato in un negozio una sola volta.
E non c'è stata nessuna discussione.
Nel piccolo paese vicino a Bomarzo c'è un negozio dove ho comprato dei vasetti da marmellata che, essendo posizionati in basso, hanno costretto la commessa a chinarsi per prenderli in modo tale da non poter non vedere che ero scalzo.
E, indovina un po', non c'è stata nessuna discussione.
Quando TU sei venuto a Roma, sei entrato in vari esercizi pubblici, non solo nel mio rione, ma anche a Trastevere ed altri posti dove non mi conoscono e dove vedevano per la prima volta sia te che uno scalzo in genere e, come mi hai poi detto un po' stupito, non c'è stata nessuna discussione.
Solo a Brescia ci sono discussioni?
A Brescia non ci vengo semplicemente perché in questo periodo di crisi non lavoro e non ho soldi da spendere per un viaggio.lucignolo ha scritto:Se vuoi fare statistica, invece di fare lo spiritoso su Brescia, vieni qui e giriamo un po' di locali a piedi nudi.
Non lo fai perché te la fai sotto dalla paura, caro ammazzaspettri.
O devo chiamarti Nuvoladifumo?
Ricordati che nonostante tutto, tu hai un lavoro fisso ed io sono un precario a vita.
Se le cose gireranno in modo diverso, lo sfizio di farmi un giro a Brescia scalzo me lo voglio proprio togliere, magari di ritorno da Torino dove da due anni ho un invito aperto, purché ci vada scalzo, dalla titolare di un negozio di prodotti biologici.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Tieni presente che il viaggio costa poco, relativamente poco.Rei ha scritto:Ricordati che nonostante tutto, tu hai un lavoro fisso ed io sono un precario a vita.
Se le cose gireranno in modo diverso, lo sfizio di farmi un giro a Brescia scalzo me lo voglio proprio togliere, magari di ritorno da Torino dove da due anni ho un invito aperto, purché ci vada scalzo, dalla titolare di un negozio di prodotti biologici.
Esiste anche la mia casa.
E per me l'ospite è sacro, basta che non sia logorroico.
Se mi dimostri che mi faccio solo seghe mentali ti faccio un busto col Dash.......in tempi di crisi marmo e bronzo costano.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Prima volta nel Corso della mia città
DAS
col Dash viene troppo bianco
col Dash viene troppo bianco
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Prima volta nel Corso della mia città
Elan ha scritto:DAS
col Dash viene troppo bianco
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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