Parco avventura

Ieri sono stato in un parco avventura con alcuni amici e amiche con cui vado in palestra di yoga. Ero mezzo indeciso se andare scalzo oppure no. Siamo partiti di mattina; prima di partire "ho preso coraggio" e sono andato al postamat, al diperdi e in lavanderia a piedi nudi (in realtà è un'operazione che faccio di routine, ormai da diverso tempo). Poi sono tornato in casa e mi sono detto: ma si, andiamo scalzi e vediamo quello che succede. E così sono andato senza scarpe, portandomele dietro, non si sa mai. Beh, l'autista mi aveva già precedentemente visto scalzo, mentre le altre persone non mi avevano ancora visto. Dopo lo stupore iniziale, mi hanno comunque accettato, anche se una di loro mi ha detto di stare attento a non tagliarmi, ma io l'ho rassicurata. Beh, siamo andati in un bar a prendere un caffè, e io sono entrato tranquillamente a piedi scalzi. Durante il tragitto abbiamo raccattato una persona, e ne ho approffitatto per scendere dalla macchina sempre senza scarpe.Quando siamo giunti a destinazione, sono rimasto senza scarpe, anche se c'era un sentiero con tante "belle" pietrine, e i piedi incominciavano a farmi un po' male, ma ho resistito stoicamente. Poi siamo entrati in un agriturismo, e io sempre a piedi nudi. Per altro, appena sono entrato, ho visto 3 bambini tutti con le scarpe. La più piccina, appena ha visto che ero scalzo, si è tolta le scarpe e camminava con le sole calze. Doop un po', però, sua mamma le ha rimesso le scarpe(diceva che si era ferita ad un piede), e io le ho chiesto se c'erano problemi a stare a piedi nudi, e le mi ha risposto assolutamente di no. Poi siamo andati nel parco avventura; inizialmente pensavo di partecipare anch'io, quindi mi ero messo le scarpe. Poi ho dato un'occhiata al percorso, e sinceramente non me la sentivo di affrontarlo, e così mi sono ritolto le scarpe e sono stato sotto al parco avventura, in un bosco, sempre a piedi nudi (a riprendere gli altri con una videocamera ), ed è stato bellissimo camminare scalzo sulla terra con foglie e terra (tipo sabbia).
Sono rimasto tutto il giorno a piedi nudi, anche quando di pomeriggio abbiamo visitato l'orto; l'unica cosa è che in alcuni punti c'erano delle pietruzze taglienti e quindi camminavo piano.
Poi, prima di andare via, abbiamo fatto un sentiero sterrato sempre con delle pietre, ho provato a camminare scalzo, ma a quel punto non ce la facevo più, per cui mi sono rimesso le scarpe, e me le sono ritolte solo quando al ritorno sono sceso dalla macchina per tornare a casa.
Comunque è stata una esperienza magnifica; l'unico neo è che mi sono fatto prendere dalla paura e non ho voluto affrontare il percorso avventura. Ma la prossima volta ho già detto che lo farò, con le scarpe, non è assolutamente consigliato farlo a piedi nudi, si tratta di camminare su fili di acciaio sospesi nel vuoto per alcuni metri...

Marco53 ha scritto:E bravo Antonino. Stai andando come un treno!

Su questo, caro Marco, hai proprio ragione.
Antonino sta vivendo il periodo di euforia tipico di chi si svincola da certe catene sociali, in primo luogo da quelle rappresentate dalla convivenza con i genitori in età adulta.
Che il cielo li preservi a lungo, per carità, per il bene che essi ci vogliono.
Ma, a volte, rappresentano un serio ostacolo per il raggiungimento della maturità, quella stessa per cui loro in primis hanno lottato tanto per generare una famiglia e dei figli adorati.
E la ruota non può che girare, a costo di qualche lacrima tanto amara quanto scontata; è il gemizio di quel cordone ombelicale che non può non rompersi.
Per il nostro bene, perché si diventi "grandi"; l'assumersi il pesante onere di sfidare la società scalzi ne è solo una tappa, importante quanto mettersi davanti ad uno specchio e dirsi: sono un adulto e mi assumo ogni responsabilità, di ogni mia decisione, di ogni mio errore.
Pagherò se devo.

Marco dice:
Nei prossimi giorni penso che farò tutto il tragitto casa-ufficio senza scarpe e senza finti sandali (con quelli veri nel sacchetto perché all'entrata del palazzo li indosso sempre per poi toglierli di nuovo appena arrivato in ufficio).

Bene, preso il coraggio a due mani, ho iniziato alcune mattine a percorrere il tragitto stazione ferroviaria di forlì - tribunale scalzo, cioè, fino all'angolo prima dell'ultima strada. E' comunque oltre un km.. A volte lo faccio anche al ritorno, entrando scalzo in stazione, passando davanti alla Polfer e prendendo scalzo anche il treno. Il pomeriggio tuttavia bisogna fare i conti col sole che arroventa l'asfalto, per cui la passeggiatina è relegata alle sole giornate di poco sole o altrernanza di nubi.
Da qualche mese ho cambiato ufficio ed ora, apprfittando del fatto che è più appartato del precedente e che per accedervi occorre suonare il campanello, mi permetto anche lunghe ore sclaze in ufficio.
Senza parlare delle passeggiate scalze della sera....
Sono soddisfatto.
PAOLO G.

Il pomeriggio tuttavia bisogna fare i conti col sole che arroventa l'asfalto, per cui la passeggiatina è relegata alle sole giornate di poco sole o altrernanza di nubi.

Carissimo Paolo. In parte hai ragione. In parte rilevo, insistendo con l'andare scalzo, un notevole aumento alla resistenza al calore, sia dell'asfalto (a meno che non sia quello 'nerissimo' appena steso) sia delle pietre con cui sono lastricati molti marciapiedi di Torino. Certo ci sono dei giorni in cui su queste pietre che provengono da Luserna S.Giovanni, nel pinerolese, scottano così tanto che se ti cade un uovo si frigge all'istante, e perciò anch'io sono costretto a cercare le fettine d'ombra delle auto parcheggiate; comunque rilevo senz'altro un aumento della durata delle camminate scalze in città anche dove c'é sole.
Piuttosto rilevo un altro fenomeno. Se il suolo è caldo, la pelle diventa più facilmente aggredibile da piccole pietre e altri piccoli oggetti dai bordi taglienti. Proprio ieri, tornato dall'ufficio in motorino con le Birkenstock sotto la sella, ho deciso di lasciarle nel box per andare fino al Lidl (distanza oltre 900 metri, quindi quasi due km fra andata e ritorno). E' andato tutto bene anche sui marciapiedi caldi ma non roventi, finché ho cominciato a sentire un dolorino sotto il cuscinetto metatarsale del piede di destra. Ormai ero arrivato al magazzino, perciò ho potuto raffreddare la parte vicino al bancone dei prodotti in frigo, fare acquisti, e poi affrontare il rientro. A casa ho scoperto un taglietto lungo poco più di mezzo centimetro, solo una sbucciatura molto superficiale senza neanche una goccia di sangue (forse per questo un po' più dolorosa?). Non una vescica da calore, ma solo un piccolo sbrego longitudinale, roba da pulizia con un po' di disinfettante e via. Non è la prima volta che mi succede quando il suolo è caldo per cui devo dedurne una maggiore sensibilità della pelle (almeno la mia) al caldo che al freddo. A voi è successo?
Saluti asfaltati
Marco

Marco53 ha scritto:Non è la prima volta che mi succede quando il suolo è caldo per cui devo dedurne una maggiore sensibilità della pelle (almeno la mia) al caldo che al freddo. A voi è successo?

Ciao, CS.
Al calore ci si abitua rapidamente e la pianta del piede diventa più robusta.
Ci sono condizioni che obbligano un bfr. poco allenato a calzarsi; recentemente provo disagio solo a temperature proibitive per la maggior parte delle persone, ma quest'anno ho un allenamento davvero buono.
Secondo me le suole devono essere allenate su superfici stimolanti, ruvide, meglio ancora su terreni extraurbani, secondo me tutt'altro che facili e che ancora adesso faccio molta fatica a digerire.
Il resto, resistenza al calore compresa, viene da sé; forse dipende dallo spessore della pelle.
Ciò che ti descrivo non è legge, è solo una cronaca del tutto individuale.
Però sappi che se arrivo ad irritare la pelle a causa del calore eccessivo, la mia giornata di gimnopodista è finita; prova ad immaginare: vai al mare e ti scotti la schiena, la pelle si infiamma e non sopporti più nemmeno il contatto dei vestiti che indossi tutti i giorni.
A questo punto diventa più facile ferirsi.
Detto questo, attenzione: la pelle si adatta, ma ci sono limiti fisiologici che non si possono superare.

In parte rilevo, insistendo con l'andare scalzo, un notevole aumento alla resistenza al calore, sia dell'asfalto (a meno che non sia quello 'nerissimo' appena steso) sia delle pietre con cui sono lastricati molti marciapiedi di Torino.

Confortato da quanto mi dici, proverò l'asfalto anche nelle ore più roventi della giornata, per vedere l'effetto
PAOLO G.

Paolo G ha scritto:Confortato da quanto mi dici, proverò l'asfalto anche nelle ore più roventi della giornata, per vedere l'effetto

Prudenza, sempre!
A proposito, nutro qualche perplessità sull'asfalto appena steso.
Io lo eviterei, perché è come pennellare la pelle con il catrame, notoriamente cancerogeno!!
Ciao.

lucignolo ha scritto:
A proposito, nutro qualche perplessità sull'asfalto appena steso.

Sottovalutando misi il piede su un rattoppo di asfalto fresco (cosi', per curiosita'). Ci ho messo un bel po' a casa a levare il catrame che mi colorava simpaticamente la pianta del piede...