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Messaggio  barfota Ven Ott 24 2014, 15:57

Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità.

Abito in provincia di Milano, sono sposato e con due figli. Durante le solite stanche navigazioni serali, mi sono imbattuto nel vostro sito e ho cominciato a leggere tutte le informazioni e anche parecchi post sul vostro forum. La prima sensazione che ho provato è stata di felicità, perché ho capito che ci sono parecchie persone che hanno in comune con me la stessa “passione” di andare a piedi nudi. Così mi sono deciso ad iscrivermi.

Come molti di voi, fin dall’ infanzia mi ha sempre molto attirato il fatto di togliermi le scarpe e sentire il terreno, nelle sue varie forme, sotto i piedi, e non mi ha mai spaventato il fatto di sporcarli o sentire qualche sasso pungermi eccessivamente. Purtroppo sono cresciuto e “maturato” in ambienti dove il “camminare scalzi” non viene per nulla considerato un’attività da prendere in considerazione. Così la mia attività di “scalzista” è sempre stata di semi clandestinità, nel senso che dove era meno “eclatante” camminare scalzi (al mare d’estate o in paesini di villeggiatura sempre nel periodo estivo) appena l’estro me lo permetteva buttavo via le ciabatte, altrimenti mi “ritagliavo” brevi e deliziosi momenti distante da curiosi. Questa mia passione è sempre stata coltivata in modo strettamente personale e “intima”, sentendomi a volte imbarazzato con me stesso, senza mai professare chiaramente i miei “istinti”. Ho quindi scoperto questa “isola”, dove esistono persone a cui piace, in molteplici sfumature e modi, camminare a piedi nudi.

Di passeggiate sul lungomare o sui marciapiedi in estate ne ho fatte parecchie, ma purtroppo rappresentano solo una minima parte di quello che avrei voluto fare. Certo, ho visto varie volte persone che camminavano scalze, specialmente stranieri, ma mi sono sempre chiesto, invidiandole, se la pensavano come me, oppure giravano a “piede libero” per abitudine e non per il motivo di trarne piacere.

Questa estate ho portato anche i miei figli (che sono ancora molto giovani) a fare una camminatina sulle banchine di un porticciolo, prolungando, per inerzia, la classica passeggiata sulla spiaggia. Non mi sembra abbiano gradito molto, almeno inizialmente, sempre per il maledetto fatto dello sporco che annerisce un po’ le piante dei piedi. Poi non hanno detto più niente e hanno passeggiato senza problemi. Li avrei portati anche sul lungomare, magari con qualche tranello (a Cattolica la parte più vicina alla spiaggia è tutta rivestita di legno molto attraente), ma per problemi di tempo ho rinunciato.

Mia moglie non gradisce affatto il piede fuori dalla scarpa, ma solo per motivi di “igiene”, per cui ho rinunciato in partenza ad insistere. Inutile dire che mi piacerebbe molto condividere questo piacere con tutta la famiglia o anche con altri amici, ma il problema è dichiarare apertamente la mia passione. Il mio sogno? Passare almeno quindici giorni senza toccare una qualsiasi calzatura. Non so ancora se prediligo un ambiente cittadino oppure la natura.

Adesso non dico che si apre per me un altro capitolo, ma già il pensare che ci sono altre persone che non disdegnano di liberarsi dalle scarpe e che hanno fatto addirittura un sito, mi fa felice e mi spinge ad altre “imprese”. Camminare a piedi nudi è bellissimo e penso che ognuno debba farlo dove e quando si senta di farlo, compatibilmente con il proprio carattere, timore, gusti e condizionamenti.

Un saluto a tutti e buone camminate in libertà.
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Messaggio  Grand Choeur Ven Ott 24 2014, 16:20

Ciao! Benvenuto! Allora, quando lo riterrai opportuno, fai vedere il sito anche a tua moglie!
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Messaggio  bfpaul Ven Ott 24 2014, 17:30

barfota ha scritto:Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità.

Abito in provincia di Milano, sono sposato e con due figli. Durante le solite stanche navigazioni serali, mi sono imbattuto nel vostro sito e ho cominciato a leggere tutte le informazioni e anche parecchi post sul vostro forum. La prima sensazione che ho provato è stata di felicità, perché ho capito che ci sono parecchie persone che hanno in comune con me la stessa “passione” di andare a piedi nudi. Così mi sono deciso ad iscrivermi.

Come molti di voi, fin dall’ infanzia mi ha sempre molto attirato il fatto di togliermi le scarpe e sentire il terreno, nelle sue varie forme, sotto i piedi, e non mi ha mai spaventato il fatto di sporcarli o sentire qualche sasso pungermi eccessivamente. Purtroppo sono cresciuto e “maturato” in ambienti dove il “camminare scalzi” non viene per nulla considerato un’attività da prendere in considerazione. Così la mia attività di “scalzista” è sempre stata di semi clandestinità, nel senso che dove era meno “eclatante” camminare scalzi (al mare d’estate o in paesini di villeggiatura sempre nel periodo estivo) appena l’estro me lo permetteva buttavo via le ciabatte, altrimenti mi “ritagliavo” brevi e deliziosi momenti distante da curiosi. Questa mia passione è sempre stata coltivata in modo strettamente personale e “intima”, sentendomi a volte imbarazzato con me stesso, senza mai professare chiaramente i miei “istinti”. Ho quindi scoperto questa “isola”, dove esistono persone a cui piace, in molteplici sfumature e modi, camminare a piedi nudi.

Di passeggiate sul lungomare o sui marciapiedi in estate ne ho fatte parecchie, ma purtroppo rappresentano solo una minima parte di quello che avrei voluto fare. Certo, ho visto varie volte persone che camminavano scalze, specialmente stranieri, ma mi sono sempre chiesto, invidiandole, se la pensavano come me, oppure giravano a “piede libero” per abitudine e non per il motivo di trarne piacere.

Questa estate ho portato anche i miei figli (che sono ancora molto giovani) a fare una camminatina sulle banchine di un porticciolo, prolungando, per inerzia, la classica passeggiata sulla spiaggia. Non mi sembra abbiano gradito molto, almeno inizialmente, sempre per il maledetto fatto dello sporco che annerisce un po’ le piante dei piedi. Poi non hanno detto più niente e hanno passeggiato senza problemi. Li avrei portati anche sul lungomare, magari con qualche tranello (a Cattolica la parte più vicina alla spiaggia è tutta rivestita di legno molto attraente), ma per problemi di tempo ho rinunciato.

Mia moglie non gradisce affatto il piede fuori dalla scarpa, ma solo per motivi di “igiene”, per cui ho rinunciato in partenza ad insistere. Inutile dire che mi piacerebbe molto condividere questo piacere con tutta la famiglia o anche con altri amici, ma il problema è dichiarare apertamente la mia passione. Il mio sogno? Passare almeno quindici giorni senza toccare una qualsiasi calzatura. Non so ancora se prediligo un ambiente cittadino oppure la natura.

Adesso non dico che si apre per me un altro capitolo, ma già il pensare che ci sono altre persone che non disdegnano di liberarsi dalle scarpe e che hanno fatto addirittura un sito, mi fa felice e mi spinge ad altre “imprese”. Camminare a piedi nudi è bellissimo e penso che ognuno debba farlo dove e quando si senta di farlo, compatibilmente con il proprio carattere, timore, gusti e condizionamenti.

Un saluto a tutti e buone camminate in libertà.
Benvenuto fra noi, non è mai troppo tardi scoprire che esistiamo.
Naturalmente in una presentazione si affrontano tanti argomenti: come ci piace andare scalzi, da quanto lo facciamo e come, cosa ne pensano parenti e amici, e così via.
Per ora mi limito ad una affermazione, se vuoi, di principio: andare scalzi fa bene e parlarne fa ancora meglio.
Esagerato!?
No, credimi. Ho imparato andando scalzo un sacco di cose: a "mettere meglio i piedi", che è quasi banale, ma a "mettere meglio le idee" che è più difficile e complesso, perché andare scalzi è un piacere, ma quando razionalizziamo la questione è un diritto, ma non solo. E' tanto altro ..
Andare scalzi fa bene perché ci piace e ciò fa produrre endorfine, perché ci stimola il sistema immunitario e ci rende più resistenti. Cosa è al confronto un po' di nero sotto ai piedi, che basta una spazzolata e va via?
Andare scalzi è un accrescimento personale perché ci arricchisce in modo esponenziale di sensazioni (anche quando i piedi scottano o dolgono per il terreno difficile), e ci fa tirare fuori "la nostra anima scalza" quando uno sconosciuto ci chiede visibilmente interessato, come mai ...
Andare scalzi è bello ed è per tutti; così recita una frase di Daniela nella homepage del nostro sito. Niente di più vero.
Parleremo a poco a poco dei vari argomenti che hai solo sfiorato.

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Messaggio  ChiccoB Sab Ott 25 2014, 03:32

Benvenuto anche da parte mia!!!!

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Messaggio  paolo fratter Sab Ott 25 2014, 14:27

Benvenuto anche da parte mia ad un nuovo "lombardo" come me!

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Messaggio  barfota Lun Ott 27 2014, 12:03

Ciao a tutti e grazie per i vostri messaggi di benvenuto.
Effettivamente, leggendo gli innumerevoli argomenti e post di questo forum, mi accorgo che un utente nuovo come me riesce a trovare tutte le risposte alle domande che si pone. Per cui risulta difficile proporre argomenti che non siano già stati ampiamente trattati e, di conseguenza, scrivendo sul forum si rischia di dire cose scontate oppure già trite e ritrite. Come dicevo, sono felice di sapere della vostra esistenza e questo mi conforta. Vorrà dire che vi annoierò con qualche nuova esperienza, anche se, arrivando l'inverno, per me le già esigue possibilità si ridurranno quasi a zero. Sto pensando, per esempio, di andare nel tardo pomeriggio a fare una camminata al parco, ma sono molto indeciso.
Grazie a tuttti
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Messaggio  Appleseed Lun Ott 27 2014, 12:16

barfota ha scritto:Ciao a tutti e grazie per i vostri messaggi di benvenuto.

Benvenuto anche da parte mia!

barfota ha scritto:
Effettivamente, leggendo gli innumerevoli argomenti e post di questo forum, mi accorgo che un utente nuovo come me riesce a trovare tutte le risposte alle domande che si pone. Per cui risulta difficile proporre argomenti che non siano già stati ampiamente trattati e, di conseguenza, scrivendo sul forum si rischia di dire cose scontate oppure già trite e ritrite.

A questa conclusione molti arrivano solo dopo qualche mese ... Ti sei messo avanti col lavoro... Laughing

barfota ha scritto:
Vorrà dire che vi annoierò con qualche nuova esperienza, anche se, arrivando l'inverno, per me le già esigue possibilità si ridurranno quasi a zero. Sto pensando, per esempio, di andare nel tardo pomeriggio a fare una camminata al parco, ma sono molto indeciso

Contiamo sull'effetto serra che magari fa sciogliere i ghiacciai e ci condanna all'estinzione ma nel frattempo potrebbe consentire scorci di barefooting fuori stagione (l'anno scorso ricordo una passeggiata il giorno di S.Stefano a 15° ... inconcepibile solo qualche anno fa).
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Messaggio  Grand Choeur Lun Ott 27 2014, 12:58

Vedi tu qual è il tuo limite. L'unica è che tu provi. Magari puoi stare scalzo tranquillamente anche sotto zero e non lo sai.
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Messaggio  Young_barefooter Lun Ott 27 2014, 14:51

Ciao e benvenuto!
E' bello scoprire che a Milano e dintorni esistono altri aspiranti camminatori scalzi!
Personalmente non abito in provincia di Milano ma poco più a sud (provincia di Lodi) e a Milano ci lavoro (e ci sono nato!).
E proprio Milano è molto spesso teatro delle mie avventure scalze.

Complimenti per la tua passione per la libertà dei piedi e, se può servirti di incoraggiamento, se sei arrivato fin qui sei sulla buona strada. Avere assecondato la tua "natura" scalza senza bollarla come stramberia da nascondere ed esserti seriamente documentato e infine essere approdato a questo forum è già un ottimo punto di partenza.

Non crucciarti troppo per le eventuali perplessità di moglie e parenti vari, è uno scoglio contro il quale prima o poi tutti i camminatori scalzi devono sbattere. Ma con calma, costanza, un po' di pazienza e qualche piccolo compromesso in genere si riesce a superarlo.
Personalmente ti posso confermare che la mia stessa consorte, se agli inizi era mooolto perplessa, dopo qualche anno si è abbastanza abituata, certamente non è entusiasta di sapermi scalzo in determinate situazioni, ma tutto sommato ha accettato la cosa.
Basti pensare che la scorsa estate ha tollerato tranquillamente e senza problemi di igiene o altro che nostro figlio di 5 anni passasse quasi 15 giorni al mare sempre e dovunque scalzo.

Per quanto riguarda il periodo freddo autunnale/invernale... beh qui viene il bello!
Chiaramente all'inizio non è facile ma con l'abitudine il corpo recupera le innate capacità di adattamento e termoregolazione e col tempo sviluppi una tolleranza al freddo sempre maggiore, che unità al più frequente contatto con qualsiasi tipo di superficie, ti rende anche più resistente a malanni da raffreddamento e influenze varie... A me personalmente è successo così.
Oggi stesso in ufficio mi guardano come una sorta di "alieno" perchè giro in maglietta di cotone e maglioncino anch'esso di cotone...

Ciao e a presto.

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Messaggio  barfota Mar Ott 28 2014, 12:32

Ciao a tutti.
Ieri mi sono deciso, ho anticipato l’uscita dal lavoro di un’ora e mezza e sono andato al parco. Erano circa le cinque del pomeriggio, ho parcheggiato la macchina e ho imboccato l’ingresso. Il parco è abbastanza esteso (sono circa 22 ettari) e ci sono vari tipi di terreno da sperimentare. Dopo una decina di minuti ho trovato una panchina adatta (un po’ isolata) e mi sono messo scalzo, mettendo il tutto nello zaino. Ho iniziato, così, il mio percorso. Questa è stata la mia prima volta in un ambiente in cui non è così normale andare a piedi nudi, rispetto a quello che può essere un lungomare, oppure un luogo di villeggiatura in estate, un posto, insomma, molto diverso dai luoghi dove ho sempre “esercitato”. Non c’era molta gente e la maggior parte delle persone era intenta a correre oppure a passeggiare con o senza il cane. Ho iniziato il cammino sull’asfalto dei sentieri, alternandolo con l’erba non troppo corta del ciglio, a qualche tratto di terra battuta e a lunghi tratti di terreno coperto da foglie e aghi di pino. Inutile descrivere la sensazione di libertà e di piacere che ho provato all’inizio, anche se turbata parecchio dall’attenzione che mettevo nel cambiare sentiero appena vedevo l’avvicinarsi di qualche “corridore”. Il mio passo, sicuramente, è stato troppo spedito proprio per l’intento di “dribblare” le altre persone in avvicinamento. Infatti, dopo un quarto d’ora, ho iniziato a sentire un po’ di dolore sotto le piante dei piedi, dovuto anche a tratti di asfalto molto grosso e ruvido. Allora ho rallentato e ho cominciato volutamente a ingaggiare incontri ravvicinati con il resto dell’utenza del parco. Incontri non troppo frequenti, vista l’ora, ma sicuramente incontri con persone “reali”. E’ stata una somma indefinibile di sensazioni, ma alla fine mi sono accorto che occorre prenderci un po’ l’abitudine e che tutti, alla fine, si sono mostrati indifferenti, facendo finta di niente e proseguendo con la loro attività di passeggio o corsa. Così mi sono fatto un po’ di coraggio. Dopo circa mezz’ora il dolore ai piedi si è fatto più evidente, soprattutto sull’asfalto ruvido, rovinando un po’ il tutto, ma c’è da dire che non ho assolutamente l’abitudine a calcare terreni così accidentati. Inoltre c’è da dire che ultimamente il mio peso è aumentato (non sono assolutamente obeso, ma comunque sono sempre centoquattro chili per un metro e ottantacinque di altezza) e quindi il tutto non aiuta i piedi a svolgere al meglio la loro funzione. Mi sono preso delle pause sedendomi di tanto in tanto sulle panchine. La temperatura non era certamente estiva (a quell’ora era di circa 12 gradi), ma non sentivo assolutamente freddo. Mi sono incamminato verso l’uscita, imboccando il vialetto principale che è lastricato di porfido abbastanza liscio, usurato, a tratti ricoperto da aghi di pino, che mi ha regalato un po’ di sollievo al dolore e anche una piacevolissima sensazione di lieve massaggio, quasi di calore. Stava calando ormai la sera quando ho deciso di imboccare l’uscita del parco, senza rimettermi le scarpe, passando anche dal sottopassaggio, con pavimentazione di tipo cittadino, quindi parecchio sporca, e arrivare al parcheggio. Sullo slancio ho guidato anche a piedi scalzi per tutto il tratto di strada che c’è tra il parco e casa mia.

E’ stata una bella esperienza, la prima, come dicevo, in un ambiente molto diverso da quello tipicamente da ferie estive, spiaggia o lungomare che sia. Alla sera, a casa, ho ripensato un po’ al tutto, alle molteplici sensazioni fisiche e psicologiche che questa passeggiata mi ha dato. Mi sono reso conto di essere anche un po’ scoraggiato dal fatto che il tutto sia stato condizionato dal dolore, a tratti anche molto fastidioso, dovuto alle cause che prima ho descritto. Non è quindi sufficiente “esercitarsi” sui pavimenti di casa, ma portare i piedi su terreni ben più impegnativi.

Oggi mi sento bene, ho i piedi ancora leggermente doloranti, ma assolutamente senza vesciche di ogni genere e con una bellissima sensazione di benessere. Anche se adesso rimettere le scarpe risulta essere ancora più brutto. Sono contento di avere scoperto questo sito, anche perché, quello che ho fatto ieri, senza di voi non lo avrei mai fatto.

Pensavo di ripetere l’esperienza venerdì. Sicuramente settimana prossima mi troverò, per lavoro, dalle parti di Ravenna e stavo pensando aduna passeggiata (per me davvero estrema) in città o al limite nel centro di Marina di Ravenna, magari (anzi sicuramente) di sera, visto che la gente in circolazione, a una certa ora, diminuisce sensibilmente e questo è per me un fattore fondamentale. Ci riuscirò? Spero proprio di sì.

Un grazie a tutti.
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Messaggio  ALEBO Mar Ott 28 2014, 18:35

Anche a te ultimo arrivaro il mio caloroso benvenuto, da un piemontese trapiantato in Toscana e buone passegiate scalze.
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Messaggio  bfpaul Mar Ott 28 2014, 21:54

barfota ha scritto:Ciao a tutti.
Ieri mi sono deciso, ho anticipato l’uscita dal lavoro di un’ora e mezza e sono andato al parco. Erano circa le cinque del pomeriggio, ho parcheggiato la macchina e ho imboccato l’ingresso. Il parco è abbastanza esteso (sono circa 22 ettari) e ci sono vari tipi di terreno da sperimentare. Dopo una decina di minuti ho trovato una panchina adatta (un po’ isolata) e mi sono messo scalzo, mettendo il tutto nello zaino. Ho iniziato, così, il mio percorso. Questa è stata la mia prima volta in un ambiente in cui non è così normale andare a piedi nudi, rispetto a quello che può essere un lungomare, oppure un luogo di villeggiatura in estate, un posto, insomma, molto diverso dai luoghi dove ho sempre “esercitato”. Non c’era molta gente e la maggior parte delle persone era intenta a correre oppure a passeggiare con o senza il cane. Ho iniziato il cammino sull’asfalto dei sentieri, alternandolo con l’erba non troppo corta del ciglio, a qualche tratto di terra battuta e a lunghi tratti di terreno coperto da foglie e aghi di pino. Inutile descrivere la sensazione di libertà e di piacere che ho provato all’inizio, anche se turbata parecchio dall’attenzione che mettevo nel cambiare sentiero appena vedevo l’avvicinarsi di qualche “corridore”. Il mio passo, sicuramente, è stato troppo spedito proprio per l’intento di “dribblare” le altre persone in avvicinamento. Infatti, dopo un quarto d’ora, ho iniziato a sentire un po’ di dolore sotto le piante dei piedi, dovuto anche a tratti di asfalto molto grosso e ruvido. Allora ho rallentato e ho cominciato volutamente a ingaggiare incontri ravvicinati con il resto dell’utenza del parco. Incontri non troppo frequenti, vista l’ora, ma sicuramente incontri con persone “reali”. E’ stata una somma indefinibile di sensazioni, ma alla fine mi sono accorto che occorre prenderci un po’ l’abitudine e che tutti, alla fine, si sono mostrati indifferenti, facendo finta di niente e proseguendo con la loro attività di passeggio o corsa. Così mi sono fatto un po’ di coraggio. Dopo circa mezz’ora il dolore ai piedi si è fatto più evidente, soprattutto sull’asfalto ruvido, rovinando un po’ il tutto, ma c’è da dire che non ho assolutamente l’abitudine a calcare terreni così accidentati. Inoltre c’è da dire che ultimamente il mio peso è aumentato (non sono assolutamente obeso, ma comunque sono sempre centoquattro chili per un metro e ottantacinque di altezza) e quindi il tutto non aiuta i piedi a svolgere al meglio la loro funzione. Mi sono preso delle pause sedendomi di tanto in tanto sulle panchine. La temperatura non era certamente estiva (a quell’ora era di circa 12 gradi), ma non sentivo assolutamente freddo. Mi sono incamminato verso l’uscita, imboccando il vialetto principale che è lastricato di porfido abbastanza liscio, usurato, a tratti ricoperto da aghi di pino, che mi ha regalato un po’ di sollievo al dolore e anche una piacevolissima sensazione di lieve massaggio, quasi di calore. Stava calando ormai la sera quando ho deciso di imboccare l’uscita del parco, senza rimettermi le scarpe, passando anche dal sottopassaggio, con pavimentazione di tipo cittadino, quindi parecchio sporca, e arrivare al parcheggio. Sullo slancio ho guidato anche a piedi scalzi per tutto il tratto di strada che c’è tra il parco e casa mia.

E’ stata una bella esperienza, la prima, come dicevo, in un ambiente molto diverso da quello tipicamente da ferie estive, spiaggia o lungomare che sia. Alla sera, a casa, ho ripensato un po’ al tutto, alle molteplici sensazioni fisiche e psicologiche che questa passeggiata mi ha dato. Mi sono reso conto di essere anche un po’ scoraggiato dal fatto che il tutto sia stato condizionato dal dolore, a tratti anche molto fastidioso, dovuto alle cause che prima ho descritto. Non è quindi sufficiente “esercitarsi” sui pavimenti di casa, ma portare i piedi su terreni ben più impegnativi.

Oggi mi sento bene, ho i piedi ancora leggermente doloranti, ma assolutamente senza vesciche di ogni genere e con una bellissima sensazione di benessere. Anche se adesso rimettere le scarpe risulta essere ancora più brutto. Sono contento di avere scoperto questo sito, anche perché, quello che ho fatto ieri, senza di voi non lo avrei mai fatto.

Pensavo di ripetere l’esperienza venerdì. Sicuramente settimana prossima mi troverò, per lavoro, dalle parti di Ravenna e stavo pensando aduna passeggiata (per me davvero estrema) in città o al limite nel centro di Marina di Ravenna, magari (anzi sicuramente) di sera, visto che la gente in circolazione, a una certa ora, diminuisce sensibilmente e questo è per me un fattore fondamentale. Ci riuscirò? Spero proprio di sì.

Un grazie a tutti.
No, grazie a te.
Perché ogni volta che uno comincia, tutti noi ripercorriamo passo passo con lui i nostri primi "difficili" passi scalzi e credo che un sorriso si stampi sui nostri visi ....
Comunque, vai per gradi. Non fare asfalto troppo rugoso finché non hai un minmo di "suola". I primi tempi alterna un giorno di attività con uno di riposo e vedrai che molto velocemente riuscirai a superare ogni terreno con facilità. Non farti spaventare dal freddo ma ricorda che  potrebbe permetterti di esagerare.
Scrivi i tuoi progressi, vogliamo vedere che fra 10 giorni cammini già più confortevolmente?

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Messaggio  Young_barefooter Mer Ott 29 2014, 10:26

Mi permetto di darti alcuni consigli riguardo le tue prime camminate scalze "a bassa temperatura"  e non - anche se sicuramente ti sarai già fatto un'idea leggendo qua e la sul sito e nel forum.

  • Sicuramente le superfici fredde sono meno dannose di quelle roventi d'estate, ma il freddo potrebbe diventare insidioso in quanto toglie sensibilità alla pianta del piede, rendendo più difficoltosa (soprattutto all'inizio) la percezione di eventuali "oggetti indesiderati" (magari semplici sassolini fastidiosi o peggio piccoli frammenti di vetro che si vedono poco).

  • Non preoccuparti se, durante le camminate scalze, le dita del piede tendono ad assumere una colorazione rossastra: è indice che la circolazione periferica funziona correttamente e sta bilanciando la dispersione termica. Attenzione invece che le dita non diventino bluastre, tendenti al viola o bianche. In quel caso è meglio interrompere la camminata scalza coprendosi i piedi.  

  • Attenzione se cammini a lungo su superfici molto umide o bagnate: la pelle bagnata è meno elastica di quella asciutta e i soliti "oggetti indesiderati" hanno maggiore possibilità di penetrare l'epidermide (nel mio caso beccavo sempre degli odiosi frammenti di vetro).
    Sappi inoltre che alcune superfici delle aree urbane tendono a diventare molto scivolose per il piede nudo: tra queste le apparentemente innocue strisce pedonali che sono molto insidiose (da scalzo uso le strisce pedonali "in negativo", ovvero passando sulle parti di asfalto tra una striscia bianca e l'altra o passando appena fuori dalle strisce pedonali stesse) e le superfici lisce di spazi anche coperti (in genere nelle vicinanze di ingressi e uscite) delle stazioni ferroviarie o della metropolitana. In questi casi è bene rallentare il passo cercando di bilanciarsi il più possibile, guai a correre.

  • Osservare bene dove si mettono i piedi, abituandosi a guardare sempre il terreno/superficie avanti a se PRIMA di metterci i piedi sopra.
    Con l'esperienza ti basterà un'occhiata veloce per individuare eventuali fonti di rischio (nel mio caso riesco a individuare anche i frammenti di vetro più piccoli - e se posso li raccolgo e li butto nei cestini - sai, amo tenere l'ambiente pulito oltre che cercare di non farmi male a causa della insensibilità altrui...).

Spero di non avere detto fesserie, nel caso chi legge mi corregga!

Come in tutte le cose, è bene evitare "incidenti di percorso" piccoli o grandi che siano, considerando che più si è alle prime armi e più si rischia di abbattersi ed essere tentati di lasciar perdere di fronte a eventuali difficoltà.
Tranquillo comunque, con gradualità e un minimo di attenzione si va dappertutto!
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Messaggio  barfota Mer Ott 29 2014, 11:25

young_barefooter ha scritto:Mi permetto di darti alcuni consigli riguardo le tue prime camminate scalze "a bassa temperatura"  e non - anche se sicuramente ti sarai già fatto un'idea leggendo qua e la sul sito e nel forum.

  • Sicuramente le superfici fredde sono meno dannose di quelle roventi d'estate, ma il freddo potrebbe diventare insidioso in quanto toglie sensibilità alla pianta del piede, rendendo più difficoltosa (soprattutto all'inizio) la percezione di eventuali "oggetti indesiderati" (magari semplici sassolini fastidiosi o peggio piccoli frammenti di vetro che si vedono poco).

  • Non preoccuparti se, durante le camminate scalze, le dita del piede tendono ad assumere una colorazione rossastra: è indice che la circolazione periferica funziona correttamente e sta bilanciando la dispersione termica. Attenzione invece che le dita non diventino bluastre, tendenti al viola o bianche. In quel caso è meglio interrompere la camminata scalza coprendosi i piedi.  

  • Attenzione se cammini a lungo su superfici molto umide o bagnate: la pelle bagnata è meno elastica di quella asciutta e i soliti "oggetti indesiderati" hanno maggiore possibilità di penetrare l'epidermide (nel mio caso beccavo sempre degli odiosi frammenti di vetro).
    Sappi inoltre che alcune superfici delle aree urbane tendono a diventare molto scivolose per il piede nudo: tra queste le apparentemente innocue strisce pedonali che sono molto insidiose (da scalzo uso le strisce pedonali "in negativo", ovvero passando sulle parti di asfalto tra una striscia bianca e l'altra o passando appena fuori dalle strisce pedonali stesse) e le superfici lisce di spazi anche coperti (in genere nelle vicinanze di ingressi e uscite) delle stazioni ferroviarie o della metropolitana. In questi casi è bene rallentare il passo cercando di bilanciarsi il più possibile, guai a correre.

  • Osservare bene dove si mettono i piedi, abituandosi a guardare sempre il terreno/superficie avanti a se PRIMA di metterci i piedi sopra.
    Con l'esperienza ti basterà un'occhiata veloce per individuare eventuali fonti di rischio (nel mio caso riesco a individuare anche i frammenti di vetro più piccoli - e se posso li raccolgo e li butto nei cestini - sai, amo tenere l'ambiente pulito oltre che cercare di non farmi male a causa della insensibilità altrui...).

Spero di non avere detto fesserie, nel caso chi legge mi corregga!

Come in tutte le cose, è bene evitare "incidenti di percorso" piccoli o grandi che siano, considerando che più si è alle prime armi e più si rischia di abbattersi ed essere tentati di lasciar perdere di fronte a eventuali difficoltà.
Tranquillo comunque, con gradualità e un minimo di attenzione si va dappertutto!

Ciao e grazie per i consigli.
Un argomento importante che non ho ancora approfondito è la pulizia e la "manutenzione" del piede dopo una camminata. Sicuramente è opportuno lavarsi quando si entra in casa, ma volevo chiedere se ci sono particolari precauzioni o detergenti per mettersi a riparo da eventuali inconvenienti. Io ho sempre usato il sapone normale. E' sufficiente? A me non dà particolarmente fastidio il nero sotto i piedi, ma comunque penso sia importante pulire il piede in modo efficace dopo una escursione.

Grazie.
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Messaggio  Young_barefooter Mer Ott 29 2014, 13:59

barfota ha scritto:
Ciao e grazie per i consigli.
Un argomento importante che non ho ancora approfondito è la pulizia e la "manutenzione" del piede dopo una camminata. Sicuramente è opportuno lavarsi quando si entra in casa, ma volevo chiedere se ci sono particolari precauzioni o detergenti per mettersi a riparo da eventuali inconvenienti. Io ho sempre usato il sapone normale. E' sufficiente? A me non dà particolarmente fastidio il nero sotto i piedi, ma comunque penso sia importante pulire il piede in modo efficace dopo una escursione.

Grazie.

Di nulla!
Riguardo la pulizia dei piedi è ovvio che una volta rientrati in casa occorra lavarli, così come occorre togliersi le scarpe con cui si è andati un po' dovunque.

Il "nero" sotto i piedi può fare "impressione" ma non costituisce certamente un problema o una minaccia per la tua salute, almeno finchè rimane confinato sotto i piedi... Mi spiego: il "nero" non è altro che particolato fine prodotto dalla combustione nei motori dei veicoli o generato da fenomeni come l'erosione del manto stradale o ad esempio l'usura dei freni dei veicoli, gli impianti di riscaldamento, le sigarette e così via. Insomma tutte cose che, oltre a depositarsi sotto i piedi, si depositano nei nostri polmoni, dove non sono certamente visibili ma il danno lo fanno eccome...

Per quanto riguarda virus e batteri vari di norma bastano poche ore di esposizione alla luce del sole e agli altri agenti atmosferici per renderli quasi del tutto inefficaci... Ovvio che se zampetti allegramente su del sangue fresco qualche rischio in più lo corri ma credo che una persona sana di mente scalza o scarpata riesca facilmente a evitarlo!
In ogni caso l'epidermide sana e intatta di per se costituisce una barriera decisamente solida, e se il tuo sistema immunitario funziona normalmente, i rischi per la salute sono decisamente bassi se non tendenti a zero (molto peggio sono i batteri e i funghi che si annidano nelle scarpe sudate e umidicce indossate magari tutto il giorno).
Ovviamente tagli, ferite ed eventuali corpi estranei che penetrano la pelle sono tutt'altro discorso ma esulano dall'attuale argomento.

Personalmente per lavare i piedi uso una normale spugna (meglio se abbastanza ruvida) e il classico sapone solido "da bucato" o di Marsiglia per intenderci in quanto è meno aggressivo per la pelle rispetto a quelli normali. Altro, almeno per mia esperienza diretta NON serve.
Non serve nemmeno stare lì a impazzire se, anche dopo un lavaggio accurato, in qualche punto la pelle non torna perfettamente pulita.
E' normale così e comunque l'attrito che si verifica tra la pianta del piede e le varie superfici mentre si cammina compiono un'azione "esfoliante" dello strato più superficiale dell'epidermide che si leviga e tende a ripulirsi.
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Messaggio  aldo1953 Mer Ott 29 2014, 14:49

young_barefooter ha scritto:
barfota ha scritto:
Ciao e grazie per i consigli.
Un argomento importante che non ho ancora approfondito è la pulizia e la "manutenzione" del piede dopo una camminata. Sicuramente è opportuno lavarsi quando si entra in casa, ma volevo chiedere se ci sono particolari precauzioni o detergenti per mettersi a riparo da eventuali inconvenienti. Io ho sempre usato il sapone normale. E' sufficiente? A me non dà particolarmente fastidio il nero sotto i piedi, ma comunque penso sia importante pulire il piede in modo efficace dopo una escursione.

Grazie.

Di nulla!
Riguardo la pulizia dei piedi è ovvio che una volta rientrati in casa occorra lavarli, così come occorre togliersi le scarpe con cui si è andati un po' dovunque.

Il "nero" sotto i piedi può fare "impressione" ma non costituisce certamente un problema o una minaccia per la tua salute, almeno finchè rimane confinato sotto i piedi... Mi spiego: il "nero" non è altro che particolato fine prodotto dalla combustione nei motori dei veicoli o generato da fenomeni come l'erosione del manto stradale o ad esempio l'usura dei freni dei veicoli, gli impianti di riscaldamento, le sigarette e così via. Insomma tutte cose che, oltre a depositarsi sotto i piedi, si depositano nei nostri polmoni, dove non sono certamente visibili ma il danno lo fanno eccome...

Per quanto riguarda virus e batteri vari di norma bastano poche ore di esposizione alla luce del sole e agli altri agenti atmosferici per renderli quasi del tutto inefficaci... Ovvio che se zampetti allegramente su del sangue fresco qualche rischio in più lo corri ma credo che una persona sana di mente scalza o scarpata riesca facilmente a evitarlo!
In ogni caso l'epidermide sana e intatta di per se costituisce una barriera decisamente solida, e se il tuo sistema immunitario funziona normalmente, i rischi per la salute sono decisamente bassi se non tendenti a zero (molto peggio sono i batteri e i funghi che si annidano nelle scarpe sudate e umidicce indossate magari tutto il giorno).
Ovviamente tagli, ferite ed eventuali corpi estranei che penetrano la pelle sono tutt'altro discorso ma esulano dall'attuale argomento.

Personalmente per lavare i piedi uso una normale spugna (meglio se abbastanza ruvida) e il classico sapone solido "da bucato" o di Marsiglia per intenderci in quanto è meno aggressivo per la pelle rispetto a quelli normali. Altro, almeno per mia esperienza diretta NON serve.
Non serve nemmeno stare lì a impazzire se, anche dopo un lavaggio accurato, in qualche punto la pelle non torna perfettamente pulita.
E' normale così e comunque l'attrito che si verifica tra la pianta del piede e le varie superfici mentre si cammina compiono un'azione "esfoliante" dello strato più superficiale dell'epidermide che si leviga e tende a ripulirsi.

Concordo pienamente sia su questo post che sul precedente. (bravo young !!!!)
Virus e batteri non sopportano bene le radiazioni ultraviolette del sole. Non tutti, alcuni effettivamente sono più resistenti, però per entrare nel nostro organismo richiedono sempre una via aperta e anche allora devono poi fare i conti con le nostre difese immmunitarie. Le ferite devono SEMPRE essere disinfettate, se non si può fare altro è meglio spremere un po' di sangue per "spazzare" via lo sporco .
Però, in circa 3 anni di scalzismo attivo tutto quello che ho rimediato sono state un paio di verruche (prese in luoghi chiusi) e un paio di piccole ferite all' alluce prendendo un pedatone contro uno scalino. Molto meno delle tante piccole ferite alle mani.
Ma non pensiamo troppo a tecnicismi, andiamo scalzi, è la cosa più naturale che ci sia.
Preoccupiamoci invece di ciò che respiriamo e che le nostre mani raccolgono e poi finisce nel cavo orale.
Contate quante persone al ristorante si lavano le mani prima di mangiare.... quasi nessuno, e poi si scandalizzano per uno scalzo !

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Messaggio  Alexey Mer Ott 29 2014, 18:17

http://www.shoesarenotpaleo.com/blog/restoring-our-microbiome-a-new-take-on-earthing

Fai leggere questo ai patiti dell'igiene
Tranquilli, c' e' la parola earthing ma ha un altro significato, niente elettroni per fortuna 😄 per quanto riguarda invece le superfici bagnate occorre reimparare a camminare, atterrando sull'avampiede cadendo sotto al baricentro, si scivola dalla vasca come sulle strisce pedonali, quando si "overstride" con un "heel striking", ossia passo lungo e ben disteso non è una bella cosa...

Alexey

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Messaggio  romano76 Gio Ott 30 2014, 00:16

Caro barfota.... Il coraggio vien camminando

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Messaggio  romano76 Gio Ott 30 2014, 00:19

young_barefooter ha scritto:
barfota ha scritto:
Ciao e grazie per i consigli.
Un argomento importante che non ho ancora approfondito è la pulizia e la "manutenzione" del piede dopo una camminata. Sicuramente è opportuno lavarsi quando si entra in casa, ma volevo chiedere se ci sono particolari precauzioni o detergenti per mettersi a riparo da eventuali inconvenienti. Io ho sempre usato il sapone normale. E' sufficiente? A me non dà particolarmente fastidio il nero sotto i piedi, ma comunque penso sia importante pulire il piede in modo efficace dopo una escursione.

Grazie.

Di nulla!
Riguardo la pulizia dei piedi è ovvio che una volta rientrati in casa occorra lavarli, così come occorre togliersi le scarpe con cui si è andati un po' dovunque.

Il "nero" sotto i piedi può fare "impressione" ma non costituisce certamente un problema o una minaccia per la tua salute, almeno finchè rimane confinato sotto i piedi... Mi spiego: il "nero" non è altro che particolato fine prodotto dalla combustione nei motori dei veicoli o generato da fenomeni come l'erosione del manto stradale o ad esempio l'usura dei freni dei veicoli, gli impianti di riscaldamento, le sigarette e così via. Insomma tutte cose che, oltre a depositarsi sotto i piedi, si depositano nei nostri polmoni, dove non sono certamente visibili ma il danno lo fanno eccome...

Per quanto riguarda virus e batteri vari di norma bastano poche ore di esposizione alla luce del sole e agli altri agenti atmosferici per renderli quasi del tutto inefficaci... Ovvio che se zampetti allegramente su del sangue fresco qualche rischio in più lo corri ma credo che una persona sana di mente scalza o scarpata riesca facilmente a evitarlo!
In ogni caso l'epidermide sana e intatta di per se costituisce una barriera decisamente solida, e se il tuo sistema immunitario funziona normalmente, i rischi per la salute sono decisamente bassi se non tendenti a zero (molto peggio sono i batteri e i funghi che si annidano nelle scarpe sudate e umidicce indossate magari tutto il giorno).
Ovviamente tagli, ferite ed eventuali corpi estranei che penetrano la pelle sono tutt'altro discorso ma esulano dall'attuale argomento.

Personalmente per lavare i piedi uso una normale spugna (meglio se abbastanza ruvida) e il classico sapone solido "da bucato" o di Marsiglia per intenderci in quanto è meno aggressivo per la pelle rispetto a quelli normali. Altro, almeno per mia esperienza diretta NON serve.
Non serve nemmeno stare lì a impazzire se, anche dopo un lavaggio accurato, in qualche punto la pelle non torna perfettamente pulita.
E' normale così e comunque l'attrito che si verifica tra la pianta del piede e le varie superfici mentre si cammina compiono un'azione "esfoliante" dello strato più superficiale dell'epidermide che si leviga e tende a ripulirsi.

Per pulire i piedi va bene anche una spugnetta che si usa normalmente per lavare i piatti dalla parte abrasiva?

romano76

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Messaggio  Young_barefooter Gio Ott 30 2014, 08:09

romano76 ha scritto:Per pulire i piedi va bene anche una spugnetta che si usa normalmente per lavare i piatti dalla parte abrasiva?

Se i piedi sono sporchi oltre ogni misura immaginabile, la parte abrasiva della spugna dei piatti potrebbe andare bene...
Ma per lo sporco "normale" quella standard che si usa per farsi la doccia o il bagno va più che bene (almeno nella mia esperienza personale).

Un altro uso sensato della spugna abrasiva potrebbe essere la "limatura" delle callosità che si formano sul bordo del tallone, ma fino ad ora non ne ho mai avuto bisogno.
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Messaggio  Alexey Gio Ott 30 2014, 09:18

Ragazzi non limiamo troppo e non accaniamoci troppo, andiamo ad indebolire le difese della pelle...

Alexey

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Messaggio  Young_barefooter Gio Ott 30 2014, 10:13

Alexey ha scritto:Ragazzi non limiamo troppo e non accaniamoci troppo, andiamo ad indebolire le difese della pelle...

Appunto!
Mai "limato" nulla comunque, per esperienza personale posso affermare che le camminate scalze più o meno lunghe fatte quotidianamente su tutti i tipi di superficie contribuiscono naturalmente a "manutenere" la pelle, mantenendo il giusto grado di elasticità e spessore.

Al contrario sono proprio le scarpe chiuse a causare i problemi maggiori: nel mio caso il piede rinchiuso tende a "soffocare" e la pelle rimasta umida tutto il giorno tende a diventare molle (un po' come quando si sta a lungo nell'acqua).
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Messaggio  barfota Gio Ott 30 2014, 14:45

Ciao a tutti.
Per quanto mi riguarda, penso di non avere problemi a mettere i piedi su moltissime superfici o materiali. L’unico limite potrebbe essere rappresentato da bagni pubblici, liquidi e solidi organici/chimici di vario genere. Lo sporco non mi fa troppa impressione. Penso che, comunque, una persona debba anche preoccuparsi di qualche dettaglio “tecnico” per mantenersi in forma e in salute, evitando le controindicazioni che, in qualsiasi attività, possono esistere.

Dal punto di vista “pratico” o “materiale” io penso di non avere grossi problemi a andare scalzo, a parte l’allenamento di cui avrei parecchio bisogno. Come ampiamente dibattuto da altre persone in questo forum, il “coraggio” viene a mancare ai potenziali “scalzisti” (me compreso) dal punto di vista psicologico, che secondo me è quello più difficile da acquisire. Il problema principale è, per quanto mi riguarda, la solitudine, la sensazione d’isolamento in cui una persona si trova a sprofondare appena si toglie le scarpe. Il coraggio di fare la mia prima passeggiata nel parco mi è venuto solo dopo che ho scoperto questo sito, capendo che altri hanno la stessa passione e che, comunque, non sono solo. Sono anche convinto che a moltissimi piaccia camminare a piedi nudi in moltissime situazioni, ma non lo fanno perché non lo fa nessuno. In spiaggia tutti sono scalzi e nessuno si fa problemi o pensieri strani: è normalissimo che tutti siano a piedi nudi, anche se, pure lì, possono esistere problemi d’igiene e sicurezza. Di conseguenza, il far sapere a tutti che tanti lo fanno e che è una cosa bellissima, è una delle “missioni” più importanti del vostro club, ma anche di tutti i “praticanti” coraggiosi e di buona volontà. Molto interessanti sono gli incontri organizzati, dove ci si ritrova in gruppo, con conseguenze molto positive per quanto riguarda la pubblicità e la divulgazione del barefooting, oltre al fatto di diminuire di molto le barriere psicologiche dei partecipanti, perché, come si sa, in tanti ci si fa coraggio. Mi piacerebbe sapere se esistono anche altre manifestazioni, al di fuori da questo club, fatte per riunire gli appassionati “del settore”.

Mi rendo conto di avere ripetuto cose e argomenti già scritti migliaia di volte, ma questo è un po’ il mio pensiero. Comunque, grazie a voi, adesso tutti gli “spiragli” che mi si presenteranno per levare le scarpe li sfrutterò al massimo. In casa, già adesso, sto abituando mia moglie a vedermi costantemente a piedi nudi, anche con la temperatura che sta lentamente calando e con i termosifoni non ancora accesi. Non ho voglia di fare battaglie in famiglia per queste ragioni, voglio solo abituare lentamente tutti i famigliari a una nuova situazione e, sempre gradualmente, portarli a considerare questa attività come una cosa normale, utilissima dal punto di vista del benessere e, quindi, da imitare. Certo, per qualcuno di voi sembrerà poca cosa, ma per me è solo l’inizio.
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Messaggio  bfpaul Gio Ott 30 2014, 21:13

young_barefooter ha scritto:
romano76 ha scritto:Per pulire i piedi va bene anche una spugnetta che si usa normalmente per lavare i piatti dalla parte abrasiva?

Se i piedi sono sporchi oltre ogni misura immaginabile, la parte abrasiva della spugna dei piatti potrebbe andare bene...
Ma per lo sporco "normale" quella standard che si usa per farsi la doccia o il bagno va più che bene (almeno nella mia esperienza personale).

Un altro uso sensato della spugna abrasiva potrebbe essere la "limatura" delle callosità che si formano sul bordo del tallone, ma fino ad ora non ne ho mai avuto bisogno.
Guardate che nel sito ci sono le indicazioni necessarie ( http://www.nati-scalzi.org/chi-siamo---principianti.html) e se cercate nel Forum ci sono altre istruzioni...

bfpaul
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Messaggio  barfota Mar Nov 04 2014, 10:18

Ciao a tutti.
Venerdì scorso ho fatto una bella passeggiata di circa quaranta minuti su una pista ciclabile/pedonale con asfalto liscio e foglie secche. Tutto a posto: su questo genere di fondo non ho problemi o dolori vari. Ieri sera ho ripetuto l'impresa, anche se solo per mezzora, ma con temperatura non superiore ai 12° e con pioggia. La cosa bella è che pensavo di avere freddo ai piedi, ma non è stato assolutamente così. Ero molto curioso di provare. Sono entrato anche in qualche pozzanghera, ma freddo non ne ho sentito. Anzi: pur avendo coperto normalmente il resto del corpo, ad un certo punto quasi mi è venuto caldo. Finita la pista ciclabile ho proseguito per cinquecento metri sul bordo della strada e sui marciapiedi per arrivare al parcheggio, senza nessun incontro a parte le macchine che arrivavano in senso opposto. Nessun problema ai piedi su questo genere di fondo, anche con bagnato.

Dopo queste ultime esperienze (parco su percorso misto, pista ciclabile anche su bagnato), ho capito che potrei essere pronto su percorsi cittadini e molto meno su quelli naturali, su cui occorre lavorarci ancora molto.

La trasferta lavorativa è saltata a settimana prossima, per cui il debutto in città è rimandato. Speriamo che la temperatura non scenda di parecchio, ma soprattutto non piova perchè preferisco l'asciutto. Purtroppo l'inverno si avvicina, ma i test con temperatura "non mite" proseguono.

Ciao e buone passeggiate.
barfota
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