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Scalzo al lavoro

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Messaggio  Young_barefooter Mer Mar 08 2017, 10:02

Tranquilli, non mi sono improvvisamente liberato delle mie paturnie!

Semplicemente volevo raccontare di come si sta evolvendo il mio rapporto tra scalzismo e lavoro, prendendo spunto dall'intervento di Arky, https://natiscalzi.forumattivo.com/t2734-sorpresa, dove si parlava di tale argomento.

Fino ad ora ho sempre accuratamente evitato di raccontare del mio particolare hobby ai colleghi, compresi coloro che sono più amici che colleghi. Ammetto la stupidità di tale atteggiamento, alla luce soprattutto del fatto che al lavoro tutti quanti sanno che sono un "personaggio": in molti mi hanno visto in maglietta nei mesi più freddi, diversi sanno delle mie opinioni controcorrente e del mio anticonformismo, altri ancora sanno bene quanto io sia fuori dagli schemi e dalle convenzioni sociali universalmente accettate...
Presentarmi un bel giorno scalzo o in infradito tutto sommato non sembrerebbe nemmeno così strano, conoscendomi.
Eppure non ho nemmeno il coraggio di dire mezza parola riguardo lo scalzismo, assurdo no?

Questa situazione comincia tuttavia ad andarmi stretta e non solo perchè sopporto sempre meno le scarpe: innanzitutto se ancora mi sento in ansia nei miei spostamenti scalzi post-lavorativi è proprio perchè temo di incontrare qualche collega. Secondariamente credo sia stupido negare me stesso e fingere di essere come tutti gli altri nascondendo una parte di me così rilevante per la mia esistenza.

E così piano piano qualcosa si sta muovendo. Di sicuro per ora ancora non me la sento di affrontare direttamente il discorso coi colleghi ma almeno sono arrivato alla determinazione di smettere di nascondermi eccessivamente quando sono in giro scalzo dopo il lavoro. Ovviamente se mi è possibile evito i contatti, però se mai mi capitasse di essere "beccato" da un collega, sicuramente eviterò di allontanarmi alla chetichella facendo finta di non vederlo.
Al contrario lo "affronterò" a viso aperto, mettendo da parte l'imbarazzo e spiegando con calma le mie motivazioni, pensavo di dire qualcosa di simile a "é una cosa che faccio da anni, vado scalzo dopo il lavoro perchè mi aiuta a ridurre lo stress lavorativo e a rilassarmi". Il tutto, se possibile, senza arrossire o con reazioni "alla Fantozzi".

Lo devo fare perchè sono stufo di nascondermi. A volte mi sento un po' come quei serial killer che lasciano indizi ben precisi perchè desiderano loro stessi essere catturati. E quindi basta cercare di essere "invisibile", andare scalzo fa parte di me, se una persona mi stima allora deve accettarmi "col pacchetto completo", e quindi anche a piedi nudi.

Perciò se verrò "beccato" da qualcuno che conosco in ambito lavorativo non prenderò tale evento come una disgrazia ma come un'occasione per iniziare a liberarmi del fardello di paturnie che fino ad ora ha gravato sulle mie scelte.
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Messaggio  Grand Choeur Mer Mar 08 2017, 10:27

Benissimo! Così si fa!

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Messaggio  Rei Mer Mar 08 2017, 11:56

Se incontri una collega di lavoro che legge le riviste di gossip, hai molte probabilità che ti dica quello che dissero a me: "scalzo come i divi di Hollywood!".
Che è sempre meglio di un "scalzo come un barbone".

Un altro aneddoto. Quello che fu il mio mentore sul lavoro venne a sapere del mio scalzismo e mi chiese, un po' piccato, perché non ci venissi anche al lavoro.
Per lui andava bene, anzi era un po' offeso che pensassi che lui non me lo avrebbe permesso, ma gli feci notare che entrambi eravamo dei liberi professionisti e stavamo lavorando in un luogo dove altri, che tra l'altro ci pagavano, non avrebbero approvato.

"Ok" disse "ma quando siamo in giro, fuori di qui, vieni scalzo."
Purtroppo era anziano e quello fu il nostro ultimo lavoro prima della sua morte.
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Messaggio  bfpaul Mer Mar 08 2017, 12:26

young_barefooter ha scritto:Tranquilli, non mi sono improvvisamente liberato delle mie paturnie!

Semplicemente volevo raccontare di come si sta evolvendo il mio rapporto tra scalzismo e lavoro, prendendo spunto dall'intervento di Arky, https://natiscalzi.forumattivo.com/t2734-sorpresa, dove si parlava di tale argomento.

Fino ad ora ho sempre accuratamente evitato di raccontare del mio particolare hobby ai colleghi, compresi coloro che sono più amici che colleghi. Ammetto la stupidità di tale atteggiamento, alla luce soprattutto del fatto che al lavoro tutti quanti sanno che sono un "personaggio": in molti mi hanno visto in maglietta nei mesi più freddi, diversi sanno delle mie opinioni controcorrente e del mio anticonformismo, altri ancora sanno bene quanto io sia fuori dagli schemi e dalle convenzioni sociali universalmente accettate...
Presentarmi un bel giorno scalzo o in infradito tutto sommato non sembrerebbe nemmeno così strano, conoscendomi.
Eppure non ho nemmeno il coraggio di dire mezza parola riguardo lo scalzismo, assurdo no?

Questa situazione comincia tuttavia ad andarmi stretta e non solo perchè sopporto sempre meno le scarpe: innanzitutto se ancora mi sento in ansia nei miei spostamenti scalzi post-lavorativi è proprio perchè temo di incontrare qualche collega. Secondariamente credo sia stupido negare me stesso e fingere di essere come tutti gli altri nascondendo una parte di me così rilevante per la mia esistenza.

E così piano piano qualcosa si sta muovendo. Di sicuro per ora ancora non me la sento di affrontare direttamente il discorso coi colleghi ma almeno sono arrivato alla determinazione di smettere di nascondermi eccessivamente quando sono in giro scalzo dopo il lavoro. Ovviamente se mi è possibile evito i contatti, però se mai mi capitasse di essere "beccato" da un collega, sicuramente eviterò di allontanarmi alla chetichella facendo finta di non vederlo.
Al contrario lo "affronterò" a viso aperto, mettendo da parte l'imbarazzo e spiegando con calma le mie motivazioni, pensavo di dire qualcosa di simile a "é una cosa che faccio da anni, vado scalzo dopo il lavoro perchè mi aiuta a ridurre lo stress lavorativo e a rilassarmi". Il tutto, se possibile, senza arrossire o con reazioni "alla Fantozzi".

Lo devo fare perchè sono stufo di nascondermi. A volte mi sento un po' come quei serial killer che lasciano indizi ben precisi perchè desiderano loro stessi essere catturati. E quindi basta cercare di essere "invisibile", andare scalzo fa parte di me, se una persona mi stima allora deve accettarmi "col pacchetto completo", e quindi anche a piedi nudi.

Perciò se verrò "beccato" da qualcuno che conosco in ambito lavorativo non prenderò tale evento come una disgrazia ma come un'occasione per iniziare a liberarmi del fardello di paturnie che fino ad ora ha gravato sulle mie scelte.

Bene.
Visto che con i colleghi di lavoro hai così buoni rapporti perché non lasci le scarpe sotto la sedia e ne fai a meno? Mi pare che non hai contatti col pubblico.
Chiederanno e metterai in pratica le tue buone intenzioni; dopo poco tempo non se ne parlerà più e tutto sarà una cosa normale, scontata.

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Messaggio  Young_barefooter Mer Mar 08 2017, 15:57

bfpaul ha scritto:
Bene.
Visto che con i colleghi di lavoro hai così buoni rapporti perché non lasci le scarpe sotto la sedia e ne fai a meno? Mi pare che non hai contatti col pubblico.
Chiederanno e metterai in pratica le tue buone intenzioni; dopo poco tempo non se ne parlerà più e tutto sarà una cosa normale, scontata.

bfpaul

A essere sincero al momento non mi sento pronto ad affrontare un simile passo.

E' vero che i miei contatti col pubblico avvengono esclusivamente al telefono (tranne qualche sporadica occasione in cui c'è da presentare programmi o funzionalità al personale di segreterie e/o dipartimenti), è anche vero che le perplessità dei colleghi cadrebbero nel dimenticatoio nel giro di poco tempo e tutti si abituerebbero alla mia stranezza...
Però, come già detto, ancora non sono arrivato al livello di forza di carattere e di volontà che sento necessaria per stare a piedi nudi al lavoro.

Conoscendomi, già il fatto che sto piano piano arrivando a non temere più di tanto eventuali incontri con colleghi fuori dall'ambiente di lavoro è un grande successo. Per arrivare a stare scalzo al lavoro mi serve altro tempo.
Seppur un minimo di audacia e un pizzico di fortuna possano aiutare, direi che per fare bene le cose devo rispettare i miei tempi (anche se lunghi), le forzature e "passi più lunghi della gamba" tendono a portarmi facilmente fuori strada.
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Messaggio  hadashi Dom Mar 12 2017, 21:08

young_barefooter ha scritto:
bfpaul ha scritto:
Bene.
Visto che con i colleghi di lavoro hai così buoni rapporti perché non lasci le scarpe sotto la sedia e ne fai a meno? Mi pare che non hai contatti col pubblico.
Chiederanno e metterai in pratica le tue buone intenzioni; dopo poco tempo non se ne parlerà più e tutto sarà una cosa normale, scontata.

bfpaul

A essere sincero al momento non mi sento pronto ad affrontare un simile passo.

Provaci, rimarrai piacevolmente sorpreso Smile
Ho fatto proprio cosi: prima scarpe->sandali (ovviamente senza calze) in ufficio, poi ogni tanto mi sono "scordato" i sandali andando in giro per l'ufficio (siamo una trentina di persone), fino a girare sempre scalzo. Questo due anni fa. Ormai prima cosa che faccio quando entro in ufficio è togliermi le scarpe e deporrle sotto la scrivinia, e ultima cosa rimetterle la sera. Ormai colleghi (e superiori) mi conoscono solo scalzo, e non ci fanno piú caso da parecchio tempo.
Questo solo all'interno dell'ufficio ovviamente; girando per l'azienda c'è un dress-code perchè ci sono spesso clienti o fornitori.
Ammetto che ho sempre avuto qualche dubbio riguardo ad eventuali ripercussioni negative sulla carriera; peró anche queste sono solo paturnie, perchè finora non sembra avermi portato svantaggi. Anzi! Ci ho messo un pó a rendermi conto che se fai fare tanti $$$ alla tua azienda (e lo stare scalzi ha avuto effetti tangibili sulla mia produttività), potresti anche venire travestito da Panda, e non gli fregerebbe un tubo jocolor
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Messaggio  Young_barefooter Lun Mar 13 2017, 09:51

hadashi ha scritto:
Provaci, rimarrai piacevolmente sorpreso Smile
Ho fatto proprio cosi: prima scarpe->sandali (ovviamente senza calze) in ufficio, poi ogni tanto mi sono "scordato" i sandali andando in giro per l'ufficio (siamo una trentina di persone), fino a girare sempre scalzo. Questo due anni fa. Ormai prima cosa che faccio quando entro in ufficio è togliermi le scarpe e deporrle sotto la scrivinia, e ultima cosa rimetterle la sera. Ormai colleghi (e superiori) mi conoscono solo scalzo, e non ci fanno piú caso da parecchio tempo.
Questo solo all'interno dell'ufficio ovviamente; girando per l'azienda c'è un dress-code perchè ci sono spesso clienti o fornitori.
Ammetto che ho sempre avuto qualche dubbio riguardo ad eventuali ripercussioni negative sulla carriera; peró anche queste sono solo paturnie, perchè finora non sembra avermi portato svantaggi. Anzi! Ci ho messo un pó a rendermi conto che se fai fare tanti $$$ alla tua azienda (e lo stare scalzi ha avuto effetti tangibili sulla mia produttività), potresti anche venire travestito da Panda, e non gli fregerebbe un tubo jocolor

Per quanto riguarda eventuali ripercussioni negative sulla carriera direi che non corro rischi: sono impiegato statale e per di più non laureato, praticamente sono già all'apice delle mie possibilità di avanzamento di carriera (il prossimo "step" è la pensione, tra 20-25 anni - spero).
L'unico rischio è che qualche collega fobico possa ritenere la cosa offensiva o indegna e segnalarmi alla commissione disciplinare, però come scenario mi sembra un tantino improbabile.
Certamente la mia produttività ne avrebbe un netto vantaggio dato che la principale fonte di "disturbo" alla mia capacità di concentrazione è proprio il fastidio (chiamiamolo più propriamente "tormento") di dover indossare le scarpe per otto ore, soprattutto quando fa caldo.

Per il resto gli unici paletti al mio esordio scalzo in ambiente lavorativo sono soltanto io a pormeli, ma diciamo che ora come ora, fastidio a parte, mi va bene così.
Spesso ho parlato della necessità di arrivare a dei compromessi tra le mie ambizioni di camminatore scalzo e alcuni limiti imposti dal contesto sociale in cui mi trovo a vivere: ebbene, indossare le scarpe al lavoro è uno di questi compromessi. Probabilmente è solo una scorciatoia forzata per non dover fare la fatica di andare oltre i miei limiti, però per ora preferisco fare così.

Vedremo in futuro come si evolverà la situazione. Ti ricordo che da ragazzo ero un timido patologico e fobico al punto tale che quando avevo ospiti in casa indossavo i calzini con le ciabatte aperte perchè mi vergognavo a mostrare anche una minima parte dei miei piedi. Al lavoro invece mi sentivo a disagio anche solamente quando non indossavo i calzini...
Pensa invece dove sono arrivato ora!

Quindi direi che tutto può cambiare, però devo rispettare i miei tempi senza strafare, credo sia questa la chiave per il successo!
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Messaggio  Marco53 Gio Mar 16 2017, 22:34

Suvvia! Non è così difficile. Si comincia con la bella stagione ad andare in ufficio coi sandali, poi tiri avanti fino a fine ottobre e poi quando rimetti le scarpe in ufficio le togli con la scusa che i piedi devono riabituarsi un po' alla volta. Poi cominci a uscire dall'ufficio per andare in quello dei colleghi con cui hai più confidenza, poi allarghi il giro fino alla fotocopiatrice, finché capiterà che il "capo" entrerà nel tuo ufficio trovandoti scalzo o tu nel suo "dimenticando" di rimetterti le scarpe. Ci ho messo un po' ad allenare tutti i colleghi del quarto piano a vedermi circolare scalzo nei corridoi, ma alla fine ufficio dopo ufficio ho conquistato tutto il piano. E' un po' una guerra di trincea ma è incruenta.
Ti mando la mia foto nell'ultimo giorno di lavoro. Non sono in posa: la telefonata a cui rispondevo era autentica e la foto me la fece un collega aprendo la porta. Si nota benissimo il mio piedino 'di fata' 47 a pianta larga che sbuca vicino alla scrivania...Scalzo al lavoro 01_ult10
Per la cronaca io lavoravo alla Regione Piemonte, quindi un simil-ambiente del tuo...
Coraggio! Un pezzo alla volta. Prima via le scarpe sotto la scrivania, poi in giro per il tuo ufficio quando cerchi un documento e poi trincea dopo trincea magari arrivi ad andare a prendere il caffé alla macchinetta. Io lì ci andavo coi finti sandali perché c'era rischio di incrociare l'Assessore...
Saluti burocratici.
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Messaggio  Young_barefooter Ven Mar 17 2017, 10:07

Marco53 ha scritto:Suvvia! Non è così difficile. Si comincia con la bella stagione ad andare in ufficio coi sandali, poi tiri avanti fino a fine ottobre e poi quando rimetti le scarpe in ufficio le togli con la scusa che i piedi devono riabituarsi un po' alla volta. Poi cominci a uscire dall'ufficio per andare in quello dei colleghi con cui hai più confidenza, poi allarghi il giro fino alla fotocopiatrice, finché capiterà che il "capo" entrerà nel tuo ufficio trovandoti scalzo o tu nel suo "dimenticando" di rimetterti le scarpe. Ci ho messo un po' ad allenare tutti i colleghi del quarto piano a vedermi circolare scalzo nei corridoi, ma alla fine ufficio dopo ufficio ho conquistato tutto il piano. E' un po' una guerra di trincea ma è incruenta.
Ti mando la mia foto nell'ultimo giorno di lavoro. Non sono in posa: la telefonata a cui rispondevo era autentica e la foto me la fece un collega aprendo la porta. Si nota benissimo il mio piedino 'di fata' 47 a pianta larga che sbuca vicino alla scrivania...

Per la cronaca io lavoravo alla Regione Piemonte, quindi un simil-ambiente del tuo...
Coraggio! Un pezzo alla volta. Prima via le scarpe sotto la scrivania, poi in giro per il tuo ufficio quando cerchi un documento e poi trincea dopo trincea magari arrivi ad andare a prendere il caffé alla macchinetta. Io lì ci andavo coi finti sandali perché c'era rischio di incrociare l'Assessore...
Saluti burocratici.
Marco53

Al momento credo di non essere pronto a un passo simile: per ora mi accontenterei di non fuggire nell'eventualità di un incontro con qualche collega durante i miei spostamenti scalzi post-lavorativi.
O almeno parlare ai colleghi più fidati del mio particolare hobby, di modo da "prepararli psicologicamente".

Purtroppo fino ad'ora, a parte un collega - non del mio ufficio - che mi ha beccato in pieno (ma ha mostrato comprensione e apprezzamento per la mia scelta) non ho avuto il coraggio di parlarne con nessuno, neppure con coloro che probabilmente mi hanno visto in giro scalzo (ne sono certo perchè io ho visto loro - naturalmente facendo finta di non vederli).
Una volta (anni fa, ormai) addirittura ho negato spudoratamente, affermando che probabilmente avevo un "sosia scalzo" quando un collega venne da me tutto entusiasta giurando che mi aveva visto in giro a piedi nudi - tuttavia non credo si sia mai bevuto la mia balla, ancora oggi mi guarda in modo "sospettoso".
Altri invece, quando entro nel loro ufficio li vedo chiaramente lanciare una discreta occhiatina verso i miei piedi, forse si aspettano di vederli liberi. E io invece li deludo sempre!
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Messaggio  Young_barefooter Ven Mar 17 2017, 12:00

Mi è appena tornata in mente una cosa che avevo già raccontato tempo fa, ma colgo l'occasione per parlarne di nuovo (anche se non verrà a mio merito):
il collega con cui condivido l'ufficio (tra l'altro mio coetaneo, classe 1980) e sicuramente NON SCALZISTA (con anche qualche fobia riguardo l'igiene) è solito, durante l'estate, sfilarsi le scarpe (mocassini senza lacci) e restare in ufficio in calzini.
Naturalmente resta così anche nel caso debba muoversi all'interno dell'ufficio (poi se entra il capo/altro collega o se deve uscire ovviamente rimette le scarpe).
Io invece, grande scalzista (o presunto tale), giammai mi sognerei di fare qualcosa del genere, assurdo vero?

Però c'è da dire che la mia scrivania è posizionata più vicino alla porta (tra l'altro io do le spalle alla porta), lui che sta in faccia a me dall'altra parte è facilitato poichè chi entra NON riesce a vedere sotto la sua scrivania, quindi ha tutto il tempo per infilare le scarpe al volo. Nel mio caso invece, chi entra ha piena visibilità sotto la scrivania e mi vedrebbe scalzo o che forsennatamente cerco di infilarmi le scarpe...

Purtroppo anche l'idea di venire in sandali o altro tipo di calzature aperte è oggetto di paturnie, quindi non se ne parla.
Alla fine mi ostino a indossare scarpe chiuse (oltre tutto senza calzini, non li sopporto) che, pur leggere che siano, inevitabilmente finiscono per mandarmi i piedi in ebollizione, pertanto toglierle in ufficio comporterebbe gravi rischi di intossicazione di massa, perciò l'idea non mi passa nemmeno per la testa.

Il bello è in altri ambiti (ad esempio al parco del mio paese) mi atteggio quasi da "guru", con il mio codazzo di persone a cui faccio i miei sermoni sui benefici dello scalzismo e sulla necessità di essere liberi fregandosene del giudizio altrui. E pensate che ci sono pure alcune persone che vengono appositamente al parco per chiedermi pareri sugli argomenti più disparati...
Spesso mi sento decisamente falso e ipocrita.









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Messaggio  Marco53 Ven Mar 17 2017, 13:46

Secondo me non devi sentirti ipocrita. Mica è scritto che bisogna stare scalzi al lavoro. Certo sei un po' buffo... E proprio in un ufficio con uno che sta in calzini!!! Tu "vorresti" fare come lui ma poi scopri che non hai i calzini... potrebbe essere un inizio di disgelo. Non avete possibilità di spostare un po' le scrivanie, magari a L in modo che tu sia almeno a 90° rispetto all'ingresso, com'ero io?
Alle volte la disposizione, sai, per non avere la luce di fronte al monitor o qualche scusa del genere....
Saluti incoraggianti. Laughing
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Messaggio  BarefootSoul Ven Mar 17 2017, 22:54

Io resto dell'idea che stare scalzi debba essere un piacere.

Se costringi te stesso a stare scalzo anche dove e quando non sei a tuo agio, non è più un piacere.

Come ho detto altrove, io provo piacere a stare scalzo e a stare nudo, ma provo altrettanto piacere quando viene il momento di ricalzarmi o rivestirmi.

Come è stato detto più volte, non è scritto da nessuna parte che dobbiamo stare scalzi per il 100% del tempo, 24 ore su 24, in qualunque luogo e situazione.

Inoltre l'attesa del momento di piacere è essa stessa piacere.


Secondo me devi vivere la cosa come un hobby. Ad esempio chi pratica il cosplay si veste da personaggio di manga/anime in occasione delle fiere di settore, ma di certo non si presenta in ufficio addobbato in quel modo.

L'hobby, per sua stessa natura, si pratica nel tempo libero. Quindi tu puoi tranquillamente uscire di casa scalzo, arrivare in stazione scalzo, prendere il treno scalzo e camminare scalzo fino davanti all'edificio che ospita il tuo luogo di lavoro.

Lì finisce il tuo tempo libero e comincia il lavoro. Quindi ti ricalzi.

Alla fine dell'orario di lavoro esci in strada e puoi di nuovo liberare i piedi e fare il tragitto al contrario fino a casa tua. Perché ricomincia il tuo tempo libero.

Io, avessi un lavoro d'ufficio, farei così.

BarefootSoul

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Messaggio  FrancoR18 Sab Mar 18 2017, 02:37

BarefootSoul ha scritto:Io resto dell'idea che stare scalzi debba essere un piacere.

Se costringi te stesso a stare scalzo anche dove e quando non sei a tuo agio, non è più un piacere.

Come ho detto altrove, io provo piacere a stare scalzo e a stare nudo, ma provo altrettanto piacere quando viene il momento di ricalzarmi o rivestirmi.

Come è stato detto più volte, non è scritto da nessuna parte che dobbiamo stare scalzi per il 100% del tempo, 24 ore su 24, in qualunque luogo e situazione.

Inoltre l'attesa del momento di piacere è essa stessa piacere.


Secondo me devi vivere la cosa come un hobby. Ad esempio chi pratica il cosplay si veste da personaggio di manga/anime in occasione delle fiere di settore, ma di certo non si presenta in ufficio addobbato in quel modo.

L'hobby, per sua stessa natura, si pratica nel tempo libero. Quindi tu puoi tranquillamente uscire di casa scalzo, arrivare in stazione scalzo, prendere il treno scalzo e camminare scalzo fino davanti all'edificio che ospita il tuo luogo di lavoro.

Lì finisce il tuo tempo libero e comincia il lavoro. Quindi ti ricalzi.

Alla fine dell'orario di lavoro esci in strada e puoi di nuovo liberare i piedi e fare il tragitto al contrario fino a casa tua. Perché ricomincia il tuo tempo libero.

Io, avessi un lavoro d'ufficio, farei così.

Analisi che concordo.
Alla fine, come abbiamo ripetuto più volte, ognuno di noi va scalzo quando può, se può e se ci sono le condizioni per farlo.
Non ci sono obblighi da rispettare o cartellini da timbrare. Col tempo si fa tutto.
Se pensiamo che molti di noi non si sarebbero mai sognati, compreso il sottoscritto, di andare in giro scalzi. Eppure è successo Very Happy
In dati luoghi non è consentito o possibile stare scalzi? Non bisogna viverla come sconfitta.
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Messaggio  Grand Choeur Sab Mar 18 2017, 09:03

Se i tuoi piedi soffrono e non vuoi usare i sandali, non necessariamente devi usarne di aperti. Ce ne sono anche modelli abbastanza chiusi ed eleganti, tipo questi:
Scalzo al lavoro Sandali-microporoso-chiuso-uomo-Retro-marrone-1
Ma credo che ne esistano anche più chiusi.

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Messaggio  Biagio Dom Mar 19 2017, 17:18

young_barefooter ha scritto:Presentarmi un bel giorno scalzo o in infradito tutto sommato non sembrerebbe nemmeno così strano, conoscendomi.
Eppure non ho nemmeno il coraggio di dire mezza parola riguardo lo scalzismo, assurdo no?

No, non è assurdo.
Il lavoro dipendente privato (come mi sembra il tuo caso) non è un contesto democratico, dove tu puoi essere te stesso.
Ci sono persone che ti possono giudicare senza senza appello e che -professionalmente parlando - hanno diritto di vita e di morte su di te.
Solo tu sai con chi hai a che fare e fino a che punto puoi spingerti.
Biagio
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Messaggio  2Feet Dom Apr 09 2017, 20:18

Biagio ha scritto:
young_barefooter ha scritto:Presentarmi un bel giorno scalzo o in infradito tutto sommato non sembrerebbe nemmeno così strano, conoscendomi.
Eppure non ho nemmeno il coraggio di dire mezza parola riguardo lo scalzismo, assurdo no?

No, non è assurdo.
Il lavoro dipendente privato (come mi sembra il tuo caso) non è un contesto democratico, dove tu puoi essere te stesso.
Ci sono persone che ti possono giudicare senza senza appello e che -professionalmente parlando - hanno diritto di vita e di morte su di te.
Solo tu sai con chi hai a che fare e fino a che punto puoi spingerti.

Quoto quello che hai detto.
Lavorare per un privato gli da diritto di fare quello che vuole, "perché si è in casa sua".
Fino a qualche anno fa, a capo dell'azienda dove lavoro c'era il padre dell'attuale, e potevo andarci in infradito.
Oggi, che il capo è il figlio, ha "deciso" che di "facciata" la società debba "apparire" in un certo modo: Divise per chi lavora in magazzino, badge di riconoscimento per i dipendenti, dress code.
Che non vuol dire andare al lavoro sempre sbarbati, in giacca a cravatta, ma evitare quello che lui detesta: pantaloni corti, infradito, tatuaggi visibili in ufficio.
E "non vale" quello che hanno scritto sopra: potrei anche fargli guadagnare 200.000 euro alla settimana, e non direbbe nulla. Al primo errore di 1 euro ricevere una cazziata.

2Feet

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Messaggio  Young_barefooter Lun Apr 10 2017, 10:16

Biagio ha scritto:
No, non è assurdo.
Il lavoro dipendente privato (come mi sembra il tuo caso) non è un contesto democratico, dove tu puoi essere te stesso.
Ci sono persone che ti possono giudicare senza senza appello e che -professionalmente parlando - hanno diritto di vita e di morte su di te.
Solo tu sai con chi hai a che fare e fino a che punto puoi spingerti.

Sinceramente sono un dipendente statale, per di più lavoro in un ente orientato - diciamo - a gente 'giovane e dinamica' (una grande università) e non ho nemmeno a che fare con il pubblico se non in rare occasioni.
In ufficio da me l'età media non supera i 40 anni e non è raro, d'estate, che qualche collega si presenti al lavoro in pantaloni corti e sandali/infradito, senza che ci sia alcun problema.

Non esiste dress-code e persone con "diritto di vita e di morte" professionale su di me non ce ne sono, al massimo venire scalzo in ufficio potrebbe causarmi noie nell'ambito disciplinare con decurtazione di punti sulla mia scheda di valutazione annuale e qualche soldo in meno nel "premio produttività annuale", per il resto non penso mi licenzierebbero per questo.

Quello che mi darebbe fastidio è, come al solito, essere al centro dell'attenzione ma soprattutto mi peserebbe dover spiegare le mie motivazioni a gente che mi vede da vent'anni con le scarpe. Arrivando da un giorno all'altro senza resterebbero come minimo sorpresi e mi sentirei obbligato a spiegare il perchè e il percome della mia scelta.




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Messaggio  bfpaul Lun Apr 10 2017, 11:27

young_barefooter ha scritto:
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Quello che mi darebbe fastidio è, come al solito, essere al centro dell'attenzione ma soprattutto mi peserebbe dover spiegare le mie motivazioni a gente che mi vede da vent'anni con le scarpe. Arrivando da un giorno all'altro senza resterebbero come minimo sorpresi e mi sentirei obbligato a spiegare il perchè e il percome della mia scelta.

In vent'anni - dress code assente e ambiente ricettivo - avrei abituato anche i muri a vedermi scalzo.
Chi dice che devi fati vedere così "di botto"?
Abituati ad entrare al lavoro con i sandali e finiscila con le paturnie; dimenticali sotto il tavolo; spiegati una volta per tutte e in una settimana risolvi il problema!
Se poi vuoi continuare fino alla pensione a tormentarti, beh, fai come credi ...

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