A piedi nudi in montagna o in riva al mare
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A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Articolo dal sito de "Il Messaggero":
http://viaggi.ilmessaggero.it/news/barefooting_italia-2330971.html
http://viaggi.ilmessaggero.it/news/barefooting_italia-2330971.html
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Tutto fa brodo ma siamo lontani da come intendiamo noi il barefooting.
Qui si parla di apposite iniziative per fare un esperienza sensoriale in una particolare situazione.
Si fa pubblicità a degli Hotel che ammetto offrono qualche cosa di particolare.
E poi il titolo 'Ad occhi chiusi nel bosco di montagna' mi fa rotolare dal ridere. Se uno andasse scalzo ad occhi chiusi tempo poco si farebbe del male non solo ai piedi ma richierebbe di sbattere la testa contro un albero...
Qui si parla di apposite iniziative per fare un esperienza sensoriale in una particolare situazione.
Si fa pubblicità a degli Hotel che ammetto offrono qualche cosa di particolare.
E poi il titolo 'Ad occhi chiusi nel bosco di montagna' mi fa rotolare dal ridere. Se uno andasse scalzo ad occhi chiusi tempo poco si farebbe del male non solo ai piedi ma richierebbe di sbattere la testa contro un albero...
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Ho scorso le foto dell'articolo. In tutta sincerità, l'ultimo posto in cui andrei a spasso spensieratamente a piedi liberi sarebbe in montagna in mezzo ai sassi con l'erba alta ed il sole: è il posto ideale per incontrare una vipera.
Se necessario ci passerei senz'altro anche senza calzature, ma con estrama prudenza e di certo non ci porterei la famiglia a spasso, come lascia intendere l'articolo!
Se necessario ci passerei senz'altro anche senza calzature, ma con estrama prudenza e di certo non ci porterei la famiglia a spasso, come lascia intendere l'articolo!
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Biagio ha scritto:Ho scorso le foto dell'articolo. In tutta sincerità, l'ultimo posto in cui andrei a spasso spensieratamente a piedi liberi sarebbe in montagna in mezzo ai sassi con l'erba alta ed il sole: è il posto ideale per incontrare una vipera.
Se necessario ci passerei senz'altro anche senza calzature, ma con estrama prudenza e di certo non ci porterei la famiglia a spasso, come lascia intendere l'articolo!
Uguale. Capisco attenzione e tutto. Ma preferirei evitare incontri ravvicinati scalzi con vipere.
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Rei ha scritto:Articolo dal sito de "Il Messaggero":
http://viaggi.ilmessaggero.it/news/barefooting_italia-2330971.html
La Sabrina Quartieri che scrive, non ha preso contatto -come tanti hanno fatto in precedenza- con il sottoscritto.
Meritoria quindi la sua ricerca di notizie, mi auguro che abbia provato un solo percorso fra quelli che descrive perché avrebbe parlato per cognizione di causa personale.
Vedremo chi sarà il primo giornalista a farlo, potremmo dargli un premio!.
bfpaul
Meritoria quindi la sua ricerca di notizie, mi auguro che abbia provato un solo percorso fra quelli che descrive perché avrebbe parlato per cognizione di causa personale.
Vedremo chi sarà il primo giornalista a farlo, potremmo dargli un premio!.
bfpaul
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Vabbè, nessuno ci obbliga a percorrere ad occhi chiusi un sentiero di montagna. Anche perchè mi perderei tutto il bello di un bosco alpino.
Comunque la montagna non è poi così pericolosa per andare a piedi nudi. Io orma l'ho già fatto, mi piace molto ed è stato un grande passo in avanti per me dato che il CAI (mentalità aperta su tutto ma ermetica sullo scalzismo) continua nella sua uniforme scarponata e quindi nelle escursioni organizzate sono praticamente d'obbligo gli scarponi. Ovviamente dipende dal sentiero e dal terreno, non ce la farei mai ad andare scalzo su un ripido ghaione dolomitico ma i sentieri nei boschi sono bellissimi da percorrere a piedi nudi. E non abbiamo troppo timore delle vipere, poverine. Temute ingiustamente da molti escursionisti ma fondamentali nel ruolo ecologico. Bastano alcuni semplici accorgimenti per evitare incontri come fare rumore con i bastoncini o un semplice ramo prima infilare mani e piedi negli anfratti delle rocce. Da anni che vado in montagna, ne ho visto solo una, lontana dal sentiero avvolta su una roccia a guardarci ma senza attaccare, ovvio. Ed era nella posa adatta per fare una bella foto a questo bellissimo animale.
Comunque la montagna non è poi così pericolosa per andare a piedi nudi. Io orma l'ho già fatto, mi piace molto ed è stato un grande passo in avanti per me dato che il CAI (mentalità aperta su tutto ma ermetica sullo scalzismo) continua nella sua uniforme scarponata e quindi nelle escursioni organizzate sono praticamente d'obbligo gli scarponi. Ovviamente dipende dal sentiero e dal terreno, non ce la farei mai ad andare scalzo su un ripido ghaione dolomitico ma i sentieri nei boschi sono bellissimi da percorrere a piedi nudi. E non abbiamo troppo timore delle vipere, poverine. Temute ingiustamente da molti escursionisti ma fondamentali nel ruolo ecologico. Bastano alcuni semplici accorgimenti per evitare incontri come fare rumore con i bastoncini o un semplice ramo prima infilare mani e piedi negli anfratti delle rocce. Da anni che vado in montagna, ne ho visto solo una, lontana dal sentiero avvolta su una roccia a guardarci ma senza attaccare, ovvio. Ed era nella posa adatta per fare una bella foto a questo bellissimo animale.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Spyro, il discorso calzature in montagna è complicato.
Come qualcuno di voi sa io accompagno in montagna come mia seconda professione (diciamo che visto i magri guadagni per divertimento anche se sono abilitato come professionista). Ho fatto svariate gite CAI.
Io la vedo a così. Se vado per conto mio o con alcuni amici diciamo su percorsi abbastanza semplici e con ritmi tranquilli vado scalzo portando comunque con me delle scarpe leggere o sandali.
Se però accompagno come guida evito perché so che verrebbe visto come poco professionale anche se la stessa gita da solo magari l'ho fatta scalza. Il più delle volte uso scarpe basse anche se poi nei programma metto che si devono avere gli scarponi.
Ora se tu o qualcuno di voi si presentasse scalzo credo che farei un eccezione e vi accetterei scalzi pregandovi però di portarvi una calzatura in caso d'emergenza.
Senza arrivare a questo domenica scorsa una ragazza mi ha chiesto se poteva venire con le scarpe da running. Viste le sue premesse (non sono esperta, soffro di vertigini ecc.) le ho detto di prendersi degli scarponi. Le ho anche spiegato che io vado con scarpe basse ma ho il piede fermo e sono sicuro di riuscire a far quel percorso con delle scarpe basse.
Se mi avesse detto vengo con le scarpe da running perché faccio corsa in montagna le avrei detto che non c'era problema a patto che non corresse avanti e avesse la pazienza di aspettarci.
Insomma sia io come guida sia il CAI ci tuteliamo dicendo di portare gli scarponi. Questo perché se succedesse qualche cosa qualcuno portrebbe contestarci il fatto di aver fatto partecipare ad una gita una persona attrezzata in modo non adeguato (tieni conto che il più delle volte con me vengono persone non molto esperte altrimenti andrebbero per conto loro quindi più facile che trovo lo sprovveduto in scarpe da tennis pittosto che quello che corre in montagna).
Poi in certi casi limite uno magari chiude un occhio ma la regola è questa.
Per il discorso vipere ne abbiamo parlato altre volte il rischio è minimo ma non mi infilerei scalzo nell'erba alta.
Come qualcuno di voi sa io accompagno in montagna come mia seconda professione (diciamo che visto i magri guadagni per divertimento anche se sono abilitato come professionista). Ho fatto svariate gite CAI.
Io la vedo a così. Se vado per conto mio o con alcuni amici diciamo su percorsi abbastanza semplici e con ritmi tranquilli vado scalzo portando comunque con me delle scarpe leggere o sandali.
Se però accompagno come guida evito perché so che verrebbe visto come poco professionale anche se la stessa gita da solo magari l'ho fatta scalza. Il più delle volte uso scarpe basse anche se poi nei programma metto che si devono avere gli scarponi.
Ora se tu o qualcuno di voi si presentasse scalzo credo che farei un eccezione e vi accetterei scalzi pregandovi però di portarvi una calzatura in caso d'emergenza.
Senza arrivare a questo domenica scorsa una ragazza mi ha chiesto se poteva venire con le scarpe da running. Viste le sue premesse (non sono esperta, soffro di vertigini ecc.) le ho detto di prendersi degli scarponi. Le ho anche spiegato che io vado con scarpe basse ma ho il piede fermo e sono sicuro di riuscire a far quel percorso con delle scarpe basse.
Se mi avesse detto vengo con le scarpe da running perché faccio corsa in montagna le avrei detto che non c'era problema a patto che non corresse avanti e avesse la pazienza di aspettarci.
Insomma sia io come guida sia il CAI ci tuteliamo dicendo di portare gli scarponi. Questo perché se succedesse qualche cosa qualcuno portrebbe contestarci il fatto di aver fatto partecipare ad una gita una persona attrezzata in modo non adeguato (tieni conto che il più delle volte con me vengono persone non molto esperte altrimenti andrebbero per conto loro quindi più facile che trovo lo sprovveduto in scarpe da tennis pittosto che quello che corre in montagna).
Poi in certi casi limite uno magari chiude un occhio ma la regola è questa.
Per il discorso vipere ne abbiamo parlato altre volte il rischio è minimo ma non mi infilerei scalzo nell'erba alta.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Resta il fatto che i miei primi incontri con gente scalza in montagna erano bambini o ragazzi in Val Pusteria nel 1969-70 e che da una pietraia in Val Fiscalina (una valletta laterale), in una bella giornata di sole, abbiamo visto arrivare due pastorelli sui 5-7 anni al massimo in braghe corte e piedini assolutamente scalzi... C'era anche il padre, ma lui aveva le scarpe. Forse l'ambiente delle Dolomiti è o era meno contaminato per cui c'erano meno vipere che - ad esempio - sull'Altopiano di Asiago, dove nel 1966-67 se ne avvistavano parecchie nei boschi e ai margini delle strade sterrate...
Però ricordo con ammirazione e invidia quei bambini che sembravano stambecchi mentre io con le scarpe mi sentivo impacciato sullo stesso percorso, con le mie caviglie poco allenate a destreggiarsi sullo sconnesso...
E se lo facevano loro! Adesso che con la pratica sento le caviglie più forti e maggior equilibrio, capisco cosa vuol dire .
Saluti con edelweiss
Marco53
Però ricordo con ammirazione e invidia quei bambini che sembravano stambecchi mentre io con le scarpe mi sentivo impacciato sullo stesso percorso, con le mie caviglie poco allenate a destreggiarsi sullo sconnesso...
E se lo facevano loro! Adesso che con la pratica sento le caviglie più forti e maggior equilibrio, capisco cosa vuol dire .
Saluti con edelweiss
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Addirittura una moda ?
Sinceramente in montagna non so se andare scalzi stia diventando una moda, come dice l'articolo, ma qui da me, in zona balneare, a momenti non si vedono barefooters neppure in spiaggia ....
Leggete che scrive "Il Messaggero" ....
http://viaggi.ilmessaggero.it/news/barefooting_italia-2330971.html
Leggete che scrive "Il Messaggero" ....
http://viaggi.ilmessaggero.it/news/barefooting_italia-2330971.html
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Ciao.
Ne stiamo già parlando qui.
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2762-a-piedi-nudi-in-montagna-o-in-riva-al-mare
Domani unisco i due thread.
Ne stiamo già parlando qui.
https://natiscalzi.forumattivo.com/t2762-a-piedi-nudi-in-montagna-o-in-riva-al-mare
Domani unisco i due thread.
Mod- Moderatore
- Numero di messaggi : 11
Data d'iscrizione : 16.04.14
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
GECO ha scritto:Spyro, il discorso calzature in montagna è complicato.
Come qualcuno di voi sa io accompagno in montagna come mia seconda professione (diciamo che visto i magri guadagni per divertimento anche se sono abilitato come professionista). Ho fatto svariate gite CAI.
Io la vedo a così. Se vado per conto mio o con alcuni amici diciamo su percorsi abbastanza semplici e con ritmi tranquilli vado scalzo portando comunque con me delle scarpe leggere o sandali.
Se però accompagno come guida evito perché so che verrebbe visto come poco professionale anche se la stessa gita da solo magari l'ho fatta scalza. Il più delle volte uso scarpe basse anche se poi nei programma metto che si devono avere gli scarponi.
Ora se tu o qualcuno di voi si presentasse scalzo credo che farei un eccezione e vi accetterei scalzi pregandovi però di portarvi una calzatura in caso d'emergenza.
Senza arrivare a questo domenica scorsa una ragazza mi ha chiesto se poteva venire con le scarpe da running. Viste le sue premesse (non sono esperta, soffro di vertigini ecc.) le ho detto di prendersi degli scarponi. Le ho anche spiegato che io vado con scarpe basse ma ho il piede fermo e sono sicuro di riuscire a far quel percorso con delle scarpe basse.
Se mi avesse detto vengo con le scarpe da running perché faccio corsa in montagna le avrei detto che non c'era problema a patto che non corresse avanti e avesse la pazienza di aspettarci.
Insomma sia io come guida sia il CAI ci tuteliamo dicendo di portare gli scarponi. Questo perché se succedesse qualche cosa qualcuno portrebbe contestarci il fatto di aver fatto partecipare ad una gita una persona attrezzata in modo non adeguato (tieni conto che il più delle volte con me vengono persone non molto esperte altrimenti andrebbero per conto loro quindi più facile che trovo lo sprovveduto in scarpe da tennis pittosto che quello che corre in montagna).
Poi in certi casi limite uno magari chiude un occhio ma la regola è questa.
Per il discorso vipere ne abbiamo parlato altre volte il rischio è minimo ma non mi infilerei scalzo nell'erba alta.
Il tuo ragionamento non fa una piega: quando accompagni la gente in montagna non lo fai come "privato cittadino" ma come guida esperta e certificata, è logico che questo comporti la tua responsabilità in caso di infortuni occorsi a persone equipaggiate in modo scorretto.
Io stesso, nel mio piccolo, mi sento abbastanza restio a consigliare alla gente di provare a togliersi le scarpe: se qualcuno per disattenzione o fatalità si facesse male mi sentirei in colpa. Per questo solitamente mi limito a spiegare agli (eventuali) interessati i vantaggi della camminata scalza ma quasi mai consiglio direttamente di provare (del resto non mi è mai capitato di incontrare persone desiderose di provare per davvero).
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Come 'privato cittadino' consiglio di provare ovviamente portandosi delle calzature. Se uno si trova in difficoltà si ricalza.
Come guida no perché c'è un discorso di responsabilità e se accadesse qualche cosa qualcuno mi potrebbe dire 'ma lei è matto a far andare scalzi i suoi clienti?' Se questo fosse un giudice sarebbe un guaio.
A meno di non fare una cosa studiata appositamente. Avevo scritto in merito a questo argomento ad Andrea Bianchi ma sembra che lui non si faccia tanti problemi ad accompagnare persone scalze per sentieri.
Lui che io sappia non è guida ma c'è comunque un concetto d'affidamento da parte di chi va con lui.
Come guida no perché c'è un discorso di responsabilità e se accadesse qualche cosa qualcuno mi potrebbe dire 'ma lei è matto a far andare scalzi i suoi clienti?' Se questo fosse un giudice sarebbe un guaio.
A meno di non fare una cosa studiata appositamente. Avevo scritto in merito a questo argomento ad Andrea Bianchi ma sembra che lui non si faccia tanti problemi ad accompagnare persone scalze per sentieri.
Lui che io sappia non è guida ma c'è comunque un concetto d'affidamento da parte di chi va con lui.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
GECO ha scritto:Come 'privato cittadino' consiglio di provare ovviamente portandosi delle calzature. Se uno si trova in difficoltà si ricalza.
Come guida no perché c'è un discorso di responsabilità e se accadesse qualche cosa qualcuno mi potrebbe dire 'ma lei è matto a far andare scalzi i suoi clienti?' Se questo fosse un giudice sarebbe un guaio.
A meno di non fare una cosa studiata appositamente. Avevo scritto in merito a questo argomento ad Andrea Bianchi ma sembra che lui non si faccia tanti problemi ad accompagnare persone scalze per sentieri.
Lui che io sappia non è guida ma c'è comunque un concetto d'affidamento da parte di chi va con lui.
Mi permetto di integrare le notizie corrette che hai espresso.
Io sono Accompagnatore di Escursionismo del Club Alpino Italiano; ho fatto diverse volte escursioni ufficiali completamente scalze ma da qualche anno non lo faccio più e uso sandali da trekking e anche scarpe basse da montagna. Si intende che mi regolo sul fatto che conosco il percorso e che non faccio rallentare gli altri. Se chi accompagna l'escursione mi dice che non vuole che vada scalzo, sono tenuto a fare quel che mi dice e lo stesso vale per chi lo volesse fare se accompagno io.
Negli ultimi tempi anche al CAI si stanno proponendo escursioni scalze e naturalmente vengono fissate una serie di norme che devono essere rispettate.
Chi accompagna altri in escursione (Guida Alpina, Accompagnatore di escursionismo, pratico di montagna, semplice cittadino) ha sempre una responsabilità nei confronti degli accompagnati in quanto essi si affidano a lui; ergo non può far fare cose tecnicamente scorrette o non alla portata degli accompagnati.
Se lo fa e succede un guaio, sarà pure assicurato (al CAI è così) e non pagherà di tasca, ma la responsabilità PENALE non si assicura.
Quindi, chi sbaglia o fa sbagliare verrebbe condannato, sempre che torni vivo a casa ...
bfpaul
Io sono Accompagnatore di Escursionismo del Club Alpino Italiano; ho fatto diverse volte escursioni ufficiali completamente scalze ma da qualche anno non lo faccio più e uso sandali da trekking e anche scarpe basse da montagna. Si intende che mi regolo sul fatto che conosco il percorso e che non faccio rallentare gli altri. Se chi accompagna l'escursione mi dice che non vuole che vada scalzo, sono tenuto a fare quel che mi dice e lo stesso vale per chi lo volesse fare se accompagno io.
Negli ultimi tempi anche al CAI si stanno proponendo escursioni scalze e naturalmente vengono fissate una serie di norme che devono essere rispettate.
Chi accompagna altri in escursione (Guida Alpina, Accompagnatore di escursionismo, pratico di montagna, semplice cittadino) ha sempre una responsabilità nei confronti degli accompagnati in quanto essi si affidano a lui; ergo non può far fare cose tecnicamente scorrette o non alla portata degli accompagnati.
Se lo fa e succede un guaio, sarà pure assicurato (al CAI è così) e non pagherà di tasca, ma la responsabilità PENALE non si assicura.
Quindi, chi sbaglia o fa sbagliare verrebbe condannato, sempre che torni vivo a casa ...
bfpaul
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Esatto hai fatto il quadro perfetto. Aggiungo che ovviamente una 'cazzata' fatta da un professionista pesa diversamente rispetto ad un accompagnatore non professionista e ancora meno se uno è l'amico esperto o il prete o capo scout ecc.
Però c'è senpre una responsabilità fosse pure del buon padre di famiglia se uno si affida all'altro.
Non sapevo invece che anche al CAI si stanno proponendo escursioni scalze. Mi puoi dire qualche cosa in più in merito? Dove hai visto queste iniziative ecc.?
Anni fa accompagnavo per un associazione che ha una sua sede anche a Bologna e parlando con alcuni loro accompagnatori mi hanno detto che ad alcune gite ha partecipato un signore scalzo che si muoveva senza alcun problema. La prima volta hanno avuto un certo coraggio e apertura mentale per farlo fare poi immagino si sia sparsa la voce e vedendo che non aveva problemi non gli hanno fatto storie. Non so se portasse con se delle scarpe spero di si perché in caso di necessità è bene averne un paio.
Però c'è senpre una responsabilità fosse pure del buon padre di famiglia se uno si affida all'altro.
Non sapevo invece che anche al CAI si stanno proponendo escursioni scalze. Mi puoi dire qualche cosa in più in merito? Dove hai visto queste iniziative ecc.?
Anni fa accompagnavo per un associazione che ha una sua sede anche a Bologna e parlando con alcuni loro accompagnatori mi hanno detto che ad alcune gite ha partecipato un signore scalzo che si muoveva senza alcun problema. La prima volta hanno avuto un certo coraggio e apertura mentale per farlo fare poi immagino si sia sparsa la voce e vedendo che non aveva problemi non gli hanno fatto storie. Non so se portasse con se delle scarpe spero di si perché in caso di necessità è bene averne un paio.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
La discussione si fa interessante.
Come Geco ha affermato, se partecipasse qualcuno di noi alle sue escursioni, farebbe un'eccezione e ci consentirebbe di partecipare scalzi. Questo, perché la guida deve conoscere o valutare lo stato fisico e l'attitudine dei partecipanti e sa che sappiamo come farlo in tutta sicurezza. Penso che potrebbe valere la stessa cosa anche se la persona non è conosciuta. Se la guida, prima di partire, si accerta che il partecipante va abitualmente scalzo in montagna e sa come andarci, penso che possa acconsentire. Giusto il fatto di avere dietro delle calzature di riserva e di non far "provare". Per quello ci possono essere incontri specifici. Del resto, una persona calzata potrebbe anche avere seri problemi con gli scarponi o similari e riempirsi di galle e non poter più proseguire. Come potrebbe avere un fisico che, pur non avendo problemi con le scarpe, lo lascia senza forze dopo mezz'ora. Ogni situazione può avere le proprie magagne. Penso che il CAI potrebbe anche ammettere ufficialmente partecipanti scalzi alle escursioni "normali", ma stabilendo dei requisiti e regole da rispettare.
C'è l'associazione "ASD Piombino", che si occupa di atletica ma organizza anche passeggiate qui nei dintorni, il cui Presidente mi ha detto che posso partecipare scalzo (ancora non ho avuto occasione). Ma mi conosce, quindi sa che ci sono avvezzo.
Come Geco ha affermato, se partecipasse qualcuno di noi alle sue escursioni, farebbe un'eccezione e ci consentirebbe di partecipare scalzi. Questo, perché la guida deve conoscere o valutare lo stato fisico e l'attitudine dei partecipanti e sa che sappiamo come farlo in tutta sicurezza. Penso che potrebbe valere la stessa cosa anche se la persona non è conosciuta. Se la guida, prima di partire, si accerta che il partecipante va abitualmente scalzo in montagna e sa come andarci, penso che possa acconsentire. Giusto il fatto di avere dietro delle calzature di riserva e di non far "provare". Per quello ci possono essere incontri specifici. Del resto, una persona calzata potrebbe anche avere seri problemi con gli scarponi o similari e riempirsi di galle e non poter più proseguire. Come potrebbe avere un fisico che, pur non avendo problemi con le scarpe, lo lascia senza forze dopo mezz'ora. Ogni situazione può avere le proprie magagne. Penso che il CAI potrebbe anche ammettere ufficialmente partecipanti scalzi alle escursioni "normali", ma stabilendo dei requisiti e regole da rispettare.
C'è l'associazione "ASD Piombino", che si occupa di atletica ma organizza anche passeggiate qui nei dintorni, il cui Presidente mi ha detto che posso partecipare scalzo (ancora non ho avuto occasione). Ma mi conosce, quindi sa che ci sono avvezzo.
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L'impossibile non esiste.
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
GECO ha scritto:Esatto hai fatto il quadro perfetto. Aggiungo che ovviamente una 'cazzata' fatta da un professionista pesa diversamente rispetto ad un accompagnatore non professionista e ancora meno se uno è l'amico esperto o il prete o capo scout ecc.
Però c'è senpre una responsabilità fosse pure del buon padre di famiglia se uno si affida all'altro.
Certamente è più responsabile un professionista di un accompagnatore qualunque. Ergo, da lui ci si aspetta maggior senso di responsabilità e un giudice ne terrà conto. C'è sempre una responsabilità per chi si offre di accompagnare, fosse pure "il buon padre di famiglia".
Non c'è da spaventarsi, bisogna sapere ed essere prudenti.
Non c'è da spaventarsi, bisogna sapere ed essere prudenti.
GECO ha scritto:Non sapevo invece che anche al CAI si stanno proponendo escursioni scalze. Mi puoi dire qualche cosa in più in merito? Dove hai visto queste iniziative ecc.?
Ma, ricordo bene o non sei anche tu Socio del CAI?
Ho provato a cercare nel sito ufficiale, nelle news ma non sono riuscito a trovare le notizie che sono state date in proposito l'anno scorso.
Spyro tu ci riesci? Mi pare che l'avessi segnalato ...
Ho provato a cercare nel sito ufficiale, nelle news ma non sono riuscito a trovare le notizie che sono state date in proposito l'anno scorso.
Spyro tu ci riesci? Mi pare che l'avessi segnalato ...
GECO ha scritto:Anni fa accompagnavo per un associazione che ha una sua sede anche a Bologna e parlando con alcuni loro accompagnatori mi hanno detto che ad alcune gite ha partecipato un signore scalzo che si muoveva senza alcun problema. La prima volta hanno avuto un certo coraggio e apertura mentale per farlo fare poi immagino si sia sparsa la voce e vedendo che non aveva problemi non gli hanno fatto storie. Non so se portasse con se delle scarpe spero di si perché in caso di necessità è bene averne un paio.
Non c'è dubbio.
Ce ne vorrà perché un'assicurazione consideri "assicurabile" uno che va scalzo in montagna!
Ecco perché l'accompagnatore pretende "gli scarponi" ed ha ragione.
bfpaul
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Si sono socio CAI ma non è che posso vedere tutti i siti CAI, pensavo che se dicevi che fanno delle escursioni scalze tu sapessi il dettaglio.
Le assicurazioni assicurano tutto basta pagare....
A tal proposito ho ricevuto questo messaggio da Andrea Bianchi:
Ti segnalo l'uscita del mio nuovo libro sul cammino a piedi nudi, che verrà presentato al Trento Film Festival il prossimo 30 aprile:
http://www.mountainblog.it/scheda-libro/a-piedi-nudi/
http://www.mountainblog.it/redazionale/silenzio-dei-passi-al-trento-film-festival-la-scuola-italia-barefoot-hiking/
Sarei curioso di capire come gestisce la cosa dal punto di vista assicurativo.
Le assicurazioni assicurano tutto basta pagare....
A tal proposito ho ricevuto questo messaggio da Andrea Bianchi:
Ti segnalo l'uscita del mio nuovo libro sul cammino a piedi nudi, che verrà presentato al Trento Film Festival il prossimo 30 aprile:
http://www.mountainblog.it/scheda-libro/a-piedi-nudi/
http://www.mountainblog.it/redazionale/silenzio-dei-passi-al-trento-film-festival-la-scuola-italia-barefoot-hiking/
Sarei curioso di capire come gestisce la cosa dal punto di vista assicurativo.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Penso che possa valere anche come quando organizzo io per conto dei Nati Scalzi: metto chiaramente per iscritto che ognuno è responsabile per sé.
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L'impossibile non esiste.
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
GECO ha scritto:Spyro, il discorso calzature in montagna è complicato.
Come qualcuno di voi sa io accompagno in montagna come mia seconda professione (diciamo che visto i magri guadagni per divertimento anche se sono abilitato come professionista). Ho fatto svariate gite CAI.
Io la vedo a così. Se vado per conto mio o con alcuni amici diciamo su percorsi abbastanza semplici e con ritmi tranquilli vado scalzo portando comunque con me delle scarpe leggere o sandali.
Se però accompagno come guida evito perché so che verrebbe visto come poco professionale anche se la stessa gita da solo magari l'ho fatta scalza. Il più delle volte uso scarpe basse anche se poi nei programma metto che si devono avere gli scarponi.
Ora se tu o qualcuno di voi si presentasse scalzo credo che farei un eccezione e vi accetterei scalzi pregandovi però di portarvi una calzatura in caso d'emergenza.
Senza arrivare a questo domenica scorsa una ragazza mi ha chiesto se poteva venire con le scarpe da running. Viste le sue premesse (non sono esperta, soffro di vertigini ecc.) le ho detto di prendersi degli scarponi. Le ho anche spiegato che io vado con scarpe basse ma ho il piede fermo e sono sicuro di riuscire a far quel percorso con delle scarpe basse.
Se mi avesse detto vengo con le scarpe da running perché faccio corsa in montagna le avrei detto che non c'era problema a patto che non corresse avanti e avesse la pazienza di aspettarci.
Insomma sia io come guida sia il CAI ci tuteliamo dicendo di portare gli scarponi. Questo perché se succedesse qualche cosa qualcuno portrebbe contestarci il fatto di aver fatto partecipare ad una gita una persona attrezzata in modo non adeguato (tieni conto che il più delle volte con me vengono persone non molto esperte altrimenti andrebbero per conto loro quindi più facile che trovo lo sprovveduto in scarpe da tennis pittosto che quello che corre in montagna).
Poi in certi casi limite uno magari chiude un occhio ma la regola è questa.
Per il discorso vipere ne abbiamo parlato altre volte il rischio è minimo ma non mi infilerei scalzo nell'erba alta.
Approvo tutto quanto dici. Pure io faccio parte dei conduttori d'escursione (capigita) della mia sezione del CAI e ovviamente gli scarponi sono richiesti. Con le gite CAI ho adottato ora una nuova strategia: approfittare delle gite scarponate per scandagliare i sentieri e, se questi sono "idonei e facili" da percorrere a piedi nudi, posso rifare la stessa escursione a piedi nudi (ma con sempre nello zaino i sandali) in compagnia degli scalzisti friulani (disc e Kaze ed eventualmente qualche scalzista nuovo aggregato).
Paul, tempo fa ricordo che la sezione CAI di Avellino (non vorrei sbagliarmi) aveva organizzato un'escursione scalza ma non ricordo di maggiori dettagli, era qualcosa come quattro o cinque anni fa.
E poi nel 2014 avevo organizzato io, con la mia sezione, al Parco san Floriano di Polcenigo dove c'è il sentiero sensoriale. Risultato? Solo me e un altro su sedici partecipanti avevamo percorso scalzi il sentiero sensoriali. Gli altri sembravano come impauriti quindi no comment....sinceramente io pensavo in una partecipazione maggiore.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Grand Choeur:
Temo che per casi gravi se ti trovi davanti ad un giudice se figura che loro si sono AFFIDATI a te potresti avere casini. E' anche vero che in passato preti o scout l'hanno quasi sempre 'fatta franca' in quanto non essendo professionisti hanno agito con il buon senso del buon padre di famiglia. Quindi se uno non fa delle c...te pazzesche dovrebbe cavarsela. Non so nello specifico se il buon padre di famiglia farebbe fare un sentiero scalzo? Però è anche vero che se uno fa delle cose semplici devi avere una sfortuna galattica perché accada qualche cosa di grave. E' pur vero che il cretino o chi ne voglia approfittare è sempre in agguato e non è escluso che tenti un'azione legale per danni se si fa male ad un piede. Al corso di guida ho sentito di casi inauditi e il grave è che il giudice gli ha dato ragione invece di cacciarli a calci (però nei nostri casi erano clienti con guida anche se il cliente faceva delle cose inaudite per stupidità e invece di nascondersi ha fatto causa).
Ultima modifica di GECO il Ven Apr 21 2017, 18:02 - modificato 1 volta.
GECO- Numero di messaggi : 1082
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Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Spyro, io a volte faccio il contrario. Faccio la ricognizione scalzo portandomi scarpe o sandali e poi la faccio scarpata con i clienti.
GECO- Numero di messaggi : 1082
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Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Grand Choeur ha scritto:Penso che possa valere anche come quando organizzo io per conto dei Nati Scalzi: metto chiaramente per iscritto che ognuno è responsabile per sé.
Infatti penso che questo nel caso tuo possa essere sufficiente (ovviamente non sei una guida professionista e fai percorsi in pianura).
Quando partecipo con la famiglia ad escursioni (purtroppo calzate) di gruppo viene fatto firmare un foglio di scarico di responsabilità (soprattutto per i minori, il cui comportamento rimane comunque sotto la responsabilità dei genitori).
cyberteam- Numero di messaggi : 807
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Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Grand Choeur ha scritto:Penso che possa valere anche come quando organizzo io per conto dei Nati Scalzi: metto chiaramente per iscritto che ognuno è responsabile per sé.
L'accompagnamento in montagna è un modo di dire, le stesse cose valgono se si accompagna in collina, al mare o dove vuoi tu.
Credimi, far firmare una liberatoria non serve a niente.
Qualunque sostituto del sostituto del sostituto di un avvocato d'ufficio ti smonta la cosa in tre minuti.
Si fa, ma è solo un "deterrente" ..
bfpaul
Credimi, far firmare una liberatoria non serve a niente.
Qualunque sostituto del sostituto del sostituto di un avvocato d'ufficio ti smonta la cosa in tre minuti.
Si fa, ma è solo un "deterrente" ..
bfpaul
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Alla fine, che ci sia o no la responsabilità dell'accompagnatore, in caso di infortunio sta tutto al buonsenso dei partecipanti.
L'anno scorso, quando siamo saliti a Populonia, una signora ogni tanto si lamentava quando prendeva qualche piccola spina sul sentiero (ma senza farla tragica).
Alla fine, vedendo che noi altri stavamo zitti, ci ha chiesto se era solo lei a prenderle. Le abbiamo risposto che ogni tanto ne trovavamo una tutti me che lei era l'unica che si lamentava. E quasi tutti erano alla prima volta.
Al ritorno un bambino di 10 anni ne ha presa una un po' più grossa con leggero sanguinamento. Se l'è tolta, è ripartito e zitto.
Alla fine, uno che vuole marciarci, potrebbe essere calzatissimo e buttarsi di sotto e poi fare causa perché nessuno gli ha detto di non buttarsi di sotto.
L'anno scorso, quando siamo saliti a Populonia, una signora ogni tanto si lamentava quando prendeva qualche piccola spina sul sentiero (ma senza farla tragica).
Alla fine, vedendo che noi altri stavamo zitti, ci ha chiesto se era solo lei a prenderle. Le abbiamo risposto che ogni tanto ne trovavamo una tutti me che lei era l'unica che si lamentava. E quasi tutti erano alla prima volta.
Al ritorno un bambino di 10 anni ne ha presa una un po' più grossa con leggero sanguinamento. Se l'è tolta, è ripartito e zitto.
Alla fine, uno che vuole marciarci, potrebbe essere calzatissimo e buttarsi di sotto e poi fare causa perché nessuno gli ha detto di non buttarsi di sotto.
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L'impossibile non esiste.
Re: A piedi nudi in montagna o in riva al mare
Grand Choeur ha scritto:Alla fine, che ci sia o no la responsabilità dell'accompagnatore, in caso di infortunio sta tutto al buonsenso dei partecipanti.
L'anno scorso, quando siamo saliti a Populonia, una signora ogni tanto si lamentava quando prendeva qualche piccola spina sul sentiero (ma senza farla tragica).
Alla fine, vedendo che noi altri stavamo zitti, ci ha chiesto se era solo lei a prenderle. Le abbiamo risposto che ogni tanto ne trovavamo una tutti me che lei era l'unica che si lamentava. E quasi tutti erano alla prima volta.
Al ritorno un bambino di 10 anni ne ha presa una un po' più grossa con leggero sanguinamento. Se l'è tolta, è ripartito e zitto.
Alla fine, uno che vuole marciarci, potrebbe essere calzatissimo e buttarsi di sotto e poi fare causa perché nessuno gli ha detto di non buttarsi di sotto.
Michele, ciò che dici è senz'altro di buon senso.
Però siamo in Italia dove qualunque idiota che urla al vento viene preso in considerazione; nella patria del diritto e dei furbi, molto aiutati dalle nostre leggi che tutti devono conoscere ma che vanno interpretate prima dagli avvocati e poi da uno o più giudici.
Putroppo qualche volta la logica ed il buon senso vengono messi da parte ed allora per non avere problemi è necessario premunirsi per bene.
Ciò che serve quando si accompagna qualcuno in una manifestazione organizzata è:
- una comunicazione preventiva CHIARA sui potenziali rischi;
- l'esclusione CATEGORICA di chi si presenta in condizioni inadeguate;
- dichiarare davanti a tutti che la persona ha rinunciato all'accompagnamento ove qualcuno insista e dica di andare per conto proprio.
Potrebbe bastare ma vi invito a leggere il libro sull'accompagnamento in montagna del Presidente Generale del CAI, Avv. Vincenzo Torti.
bfpaul
Però siamo in Italia dove qualunque idiota che urla al vento viene preso in considerazione; nella patria del diritto e dei furbi, molto aiutati dalle nostre leggi che tutti devono conoscere ma che vanno interpretate prima dagli avvocati e poi da uno o più giudici.
Putroppo qualche volta la logica ed il buon senso vengono messi da parte ed allora per non avere problemi è necessario premunirsi per bene.
Ciò che serve quando si accompagna qualcuno in una manifestazione organizzata è:
- una comunicazione preventiva CHIARA sui potenziali rischi;
- l'esclusione CATEGORICA di chi si presenta in condizioni inadeguate;
- dichiarare davanti a tutti che la persona ha rinunciato all'accompagnamento ove qualcuno insista e dica di andare per conto proprio.
Potrebbe bastare ma vi invito a leggere il libro sull'accompagnamento in montagna del Presidente Generale del CAI, Avv. Vincenzo Torti.
bfpaul
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