Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
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Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Lo scorso weekend è successo qualcosa di nuovo: a causa dell'annullamento della gita al Parco Sigurtà per colpa del meteo ad altro rischio pioggia, il gruppo degli amici scalzi si è diviso.
Da una parte Mauro e la figlia Elisa, che hanno deciso di andare a Bologna intenzionati a conquistare San Luca, dall'altra io e Alessandro (Sandmarc) che per motivi "familiari" abbiamo preferito una destinazione più vicina.
La scelta è caduta sul già collaudato (e vincente!) Parco Belgiardino di Lodi. Per l'occasione si è aggiunta una particolarissima new entry, mia mamma Caterina, che pur non essendo una scalzista (o aspirante tale) ama molto le escursioni nella natura. Purtroppo all'appello mancavano mia figlia Camilla (convalescente dopo un principio di otite) e mia moglie.
La giornata inizia appena fuori dal casello autostradale di Lodi, dove io e Gabriele attendiamo Alessandro e famiglia.
Subito dopo partiamo alla volta del parco, passando prima da casa dei miei genitori a recuperare l'avventurosa mamma;
in pochi minuti giungiamo infine al parco, dove ci attende parcheggio e ingresso GRATIS (non è più "alta stagione"...).
Sbarcato dalle auto quanto necessario per la nostra avventura nei boschi, facciamo il nostro ingresso al parco, fermandoci qualche minuto ad ammirare le prime avvisaglie di autunno che le differenti tonalità di colore delle foglie tradiscono.
Ci avviamo poi lungo il sentiero che si inoltra attraverso i boschi lungo il fiume Adda. Il fondo è di terra battuta piacevolmente fresca e umida, mentre la vegetazione non più prorompente e invasiva ci consente di muoverci agevolmente.
Dopo qualche minuto incrociamo una numerosa comitiva di escursionisti (calzati). Ci accostiamo per agevolarne il passaggio e mentre sfilano accanto a noi qualcuno nota che siamo scalzi ed è un fioccare di commenti positivi e ammirati riguardo i nostri piedi liberi!
Prima fermata presso le sabbiose spiagge che incontriamo dopo qualche minuto di cammino: il livello più alto del fiume ci impedisce di imboccare la consueta strada, ma poco più avanti troviamo una valida via alternativa che ci conduce su di un ghiaione appena prima della spiaggia. Pochi passi e siamo sulla morbida sabbia della spiaggia, dalla particolare consistenza compatta, argillosa e vellutata che la rende molto diversa da quella che siamo abituati a trovare sulle spiagge marine.
Grandi e piccini si affrettano a raggiungere le fresche acque del fiume, dove sguazzare è particolarmente piacevole e rilassante. I nostri piedi smuovono il soffice limo del fondo, portando verso di noi grandi gruppi di pesciolini attirati dal plancton rilasciato dai nostri passi. L'acqua è fresca, pulita e molto invitante.
Mia mamma afferma di essersi pentita della scelta di aver indossato le scarpe, probabilmente dei sandali sarebbero stati l'ideale ma oramai il "danno" è fatto. Ovviamente NON si toglie scarpe e calze perchè teme di riempirle di sabbia al momento di rimettersele... peccato. Non sa cosa si è persa!
Finito di sguazzare e scattate diverse foto riprendiamo il sentiero per il bosco. Il camminno prosegue spedito attraverso una natura rigogliosa e lussureggiante, dove ogni angolo ci rivela sensazioni tattili ogni volta differenti ma sempre piacevoli. Anche gli occhi godono della camminata scalza data che la maggiore attenzione richiesta consente di notare particolari che gli scarpati, camminando a passo spedito, spesso non notano nemmeno.
Ammiriamo la natura mutevole del bosco, la quale si manifesta improvvisamente in un albero caduto che apparentemente ci ostacola il cammino. Riusciamo agevolmente a scavalcarlo e torniamo a marciare compatti lungo il sentiero, cullati dal fruscio delle foglie sospinte dal vento e dal familiare e rilassante sciabordio della corrente del fiume poco distante.
Nel frattempo il sentiero comincia ad alternare brevi tratti di ghiaia alla consueta terra battuta. La cosa non disturba più di tanto i nostri eroi, i quali approfittano dell'erba sui bordi del sentiero per trovare una via più confortevole.
L'ora di pranzo ci sorprende, guarda caso, nel luogo prescelto per il picnic. Prima però devo tirare fuori dallo zaino il mio "kit chirurgico" dato che Daniela, la moglie di Alessandro, si è inavvertitamente punta un dito della mano (!!!) con una piccola spina che è penetrata nella pelle. Acqua ossigenata, pinzetta e via... Daniela manco si accorge che la spina è già uscita dal dito!
Affamati divoriamo il pranzo al sacco e ci concediamo del meritato riposo mentre osserviamo il placido scorrere del fiume.
Dopo pranzo continuiamo la passeggiata incamminandoci verso la parte più fitta del bosco: il terreno diventa via via più impegnativo dato che i tratti in ghiaia cominciano a farsi più frequenti.
La piccola Giulia lamenta qualche difficoltà di troppo nell'affrontare il sentiro, così me la carico sulle spalle e possiamo continuare agevolmente il giro.
Giungiamo al limitare del bosco e vari campi coltivati e le montagne di sabbia della vicina cava prendono il posto degli alberi. Il sentiero finisce e ci troviamo in un piazzale asfaltato poco distante da dove il canale artificiale Muzza si unisce al fiume Adda.
Approfittiamo di alcune provvidenziali panchine per riprendere le forze dopo la camminata nel bosco.
Il giro dovrebbe continuare MA da lì in poi la strada è tutta ghiaia, in più i nostri amici scalzi cominciano a sentirsi un pochino stanchi.
Riprendiamo la strada del bosco per tornare alla zona ristoro ma stavolta prendiamo una scorciatoia che ci consente di abbreviare di molto la durata del percorso.
Alessando è Giulia sono costretti a indossare le infradito dato che la via è irta di ghiaia molto appuntita. Io e Gabriele procediamo senza particolari difficoltà, il nostro allenamento alla camminata scalza in condizioni "estreme" ci è decisamente utile!
In breve giungiamo nuovamente al bar del parco, ci beviamo un caffè e ci rilassiamo qualeche minuto sul prato nei pressi del parco giochi.
Tutto sommato non siamo così stanchi, perciò decidiamo di sfruttare "fino all'osso" l'ancora lungo pomeriggio di questa bella giornata: si decide di visitare il parco di Villa Braila, altro parco di Lodi molto piacevole e adatto a piacevoli esperienze scalze, seppur sia decisamente più piccolo del Belgiardino.
La mamma Caterina è stanca e chiede di essere riportata a casa. Riprendiamo le auto e salutata la nostra simpatica ospite raggiungiamo il Parco di Villa Braila. Ci accolgono gli altissimi cedri secolari del parco, con la grande villa in stile liberty che fa capolino tra le fronde.
Il vialetto di ingresso è in ghiaia fine, tuttavia è possibile procedere più speditamente camminando sui bellissimi prati ancora umidi per le recenti piogge.
Raggiungiamo la zona gioco e i bimbi si divertono tra altalene e la sabbiera, mentre i grandi si rilassano chiacchierando. Io e Alessandro facciamo il giro completo del parco.
Anche questo luogo è indicato per ulteriori giri, seppur non sia così grande. MA essendo molto curato, pulito e ombroso potrebbe essere un'ottimo luogo dove fare una piacevole pausa durante un'ipotetica visita della città di Lodi.
Alle 17:00 ci salutiamo dato che Alessandro e la sua simpaticissima famiglia devono rientrare a casa.
Da una parte Mauro e la figlia Elisa, che hanno deciso di andare a Bologna intenzionati a conquistare San Luca, dall'altra io e Alessandro (Sandmarc) che per motivi "familiari" abbiamo preferito una destinazione più vicina.
La scelta è caduta sul già collaudato (e vincente!) Parco Belgiardino di Lodi. Per l'occasione si è aggiunta una particolarissima new entry, mia mamma Caterina, che pur non essendo una scalzista (o aspirante tale) ama molto le escursioni nella natura. Purtroppo all'appello mancavano mia figlia Camilla (convalescente dopo un principio di otite) e mia moglie.
La giornata inizia appena fuori dal casello autostradale di Lodi, dove io e Gabriele attendiamo Alessandro e famiglia.
Subito dopo partiamo alla volta del parco, passando prima da casa dei miei genitori a recuperare l'avventurosa mamma;
in pochi minuti giungiamo infine al parco, dove ci attende parcheggio e ingresso GRATIS (non è più "alta stagione"...).
Sbarcato dalle auto quanto necessario per la nostra avventura nei boschi, facciamo il nostro ingresso al parco, fermandoci qualche minuto ad ammirare le prime avvisaglie di autunno che le differenti tonalità di colore delle foglie tradiscono.
Ci avviamo poi lungo il sentiero che si inoltra attraverso i boschi lungo il fiume Adda. Il fondo è di terra battuta piacevolmente fresca e umida, mentre la vegetazione non più prorompente e invasiva ci consente di muoverci agevolmente.
Dopo qualche minuto incrociamo una numerosa comitiva di escursionisti (calzati). Ci accostiamo per agevolarne il passaggio e mentre sfilano accanto a noi qualcuno nota che siamo scalzi ed è un fioccare di commenti positivi e ammirati riguardo i nostri piedi liberi!
Prima fermata presso le sabbiose spiagge che incontriamo dopo qualche minuto di cammino: il livello più alto del fiume ci impedisce di imboccare la consueta strada, ma poco più avanti troviamo una valida via alternativa che ci conduce su di un ghiaione appena prima della spiaggia. Pochi passi e siamo sulla morbida sabbia della spiaggia, dalla particolare consistenza compatta, argillosa e vellutata che la rende molto diversa da quella che siamo abituati a trovare sulle spiagge marine.
Grandi e piccini si affrettano a raggiungere le fresche acque del fiume, dove sguazzare è particolarmente piacevole e rilassante. I nostri piedi smuovono il soffice limo del fondo, portando verso di noi grandi gruppi di pesciolini attirati dal plancton rilasciato dai nostri passi. L'acqua è fresca, pulita e molto invitante.
Mia mamma afferma di essersi pentita della scelta di aver indossato le scarpe, probabilmente dei sandali sarebbero stati l'ideale ma oramai il "danno" è fatto. Ovviamente NON si toglie scarpe e calze perchè teme di riempirle di sabbia al momento di rimettersele... peccato. Non sa cosa si è persa!
Finito di sguazzare e scattate diverse foto riprendiamo il sentiero per il bosco. Il camminno prosegue spedito attraverso una natura rigogliosa e lussureggiante, dove ogni angolo ci rivela sensazioni tattili ogni volta differenti ma sempre piacevoli. Anche gli occhi godono della camminata scalza data che la maggiore attenzione richiesta consente di notare particolari che gli scarpati, camminando a passo spedito, spesso non notano nemmeno.
Ammiriamo la natura mutevole del bosco, la quale si manifesta improvvisamente in un albero caduto che apparentemente ci ostacola il cammino. Riusciamo agevolmente a scavalcarlo e torniamo a marciare compatti lungo il sentiero, cullati dal fruscio delle foglie sospinte dal vento e dal familiare e rilassante sciabordio della corrente del fiume poco distante.
Nel frattempo il sentiero comincia ad alternare brevi tratti di ghiaia alla consueta terra battuta. La cosa non disturba più di tanto i nostri eroi, i quali approfittano dell'erba sui bordi del sentiero per trovare una via più confortevole.
L'ora di pranzo ci sorprende, guarda caso, nel luogo prescelto per il picnic. Prima però devo tirare fuori dallo zaino il mio "kit chirurgico" dato che Daniela, la moglie di Alessandro, si è inavvertitamente punta un dito della mano (!!!) con una piccola spina che è penetrata nella pelle. Acqua ossigenata, pinzetta e via... Daniela manco si accorge che la spina è già uscita dal dito!
Affamati divoriamo il pranzo al sacco e ci concediamo del meritato riposo mentre osserviamo il placido scorrere del fiume.
Dopo pranzo continuiamo la passeggiata incamminandoci verso la parte più fitta del bosco: il terreno diventa via via più impegnativo dato che i tratti in ghiaia cominciano a farsi più frequenti.
La piccola Giulia lamenta qualche difficoltà di troppo nell'affrontare il sentiro, così me la carico sulle spalle e possiamo continuare agevolmente il giro.
Giungiamo al limitare del bosco e vari campi coltivati e le montagne di sabbia della vicina cava prendono il posto degli alberi. Il sentiero finisce e ci troviamo in un piazzale asfaltato poco distante da dove il canale artificiale Muzza si unisce al fiume Adda.
Approfittiamo di alcune provvidenziali panchine per riprendere le forze dopo la camminata nel bosco.
Il giro dovrebbe continuare MA da lì in poi la strada è tutta ghiaia, in più i nostri amici scalzi cominciano a sentirsi un pochino stanchi.
Riprendiamo la strada del bosco per tornare alla zona ristoro ma stavolta prendiamo una scorciatoia che ci consente di abbreviare di molto la durata del percorso.
Alessando è Giulia sono costretti a indossare le infradito dato che la via è irta di ghiaia molto appuntita. Io e Gabriele procediamo senza particolari difficoltà, il nostro allenamento alla camminata scalza in condizioni "estreme" ci è decisamente utile!
In breve giungiamo nuovamente al bar del parco, ci beviamo un caffè e ci rilassiamo qualeche minuto sul prato nei pressi del parco giochi.
Tutto sommato non siamo così stanchi, perciò decidiamo di sfruttare "fino all'osso" l'ancora lungo pomeriggio di questa bella giornata: si decide di visitare il parco di Villa Braila, altro parco di Lodi molto piacevole e adatto a piacevoli esperienze scalze, seppur sia decisamente più piccolo del Belgiardino.
La mamma Caterina è stanca e chiede di essere riportata a casa. Riprendiamo le auto e salutata la nostra simpatica ospite raggiungiamo il Parco di Villa Braila. Ci accolgono gli altissimi cedri secolari del parco, con la grande villa in stile liberty che fa capolino tra le fronde.
Il vialetto di ingresso è in ghiaia fine, tuttavia è possibile procedere più speditamente camminando sui bellissimi prati ancora umidi per le recenti piogge.
Raggiungiamo la zona gioco e i bimbi si divertono tra altalene e la sabbiera, mentre i grandi si rilassano chiacchierando. Io e Alessandro facciamo il giro completo del parco.
Anche questo luogo è indicato per ulteriori giri, seppur non sia così grande. MA essendo molto curato, pulito e ombroso potrebbe essere un'ottimo luogo dove fare una piacevole pausa durante un'ipotetica visita della città di Lodi.
Alle 17:00 ci salutiamo dato che Alessandro e la sua simpaticissima famiglia devono rientrare a casa.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Che bel posto!!! Noi friulani ci stiamo organizzando per un'uscita scalza sabato 30 con meta l'altipiano di Monte Pràt.
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Che bellezza! Peccato che ci dividano tutti questi kilometri!
_________________
L'impossibile non esiste.
Re: Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Spyro ha scritto:Che bel posto!!! Noi friulani ci stiamo organizzando per un'uscita scalza sabato 30 con meta l'altipiano di Monte Pràt.
Sulla bellezza dei parchi lombardi, nonché dei loro frequentatori scalzi e sulla completezza dei reportage di Sergio non abbiamo più niente da aggiungere ...
Ai friulani: magari fate un post a parte per le vostre iniziative ... anche se purtroppo restano un po' lontane per i più.
E se qualcuno di voi ha un profilo Facebook si iscriva prontamente al gruppo Nati Scalzi e posti anche lì: il messaggio arriverà a qualche persona in più.
Appleseed- Vicepresidente Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 879
Data d'iscrizione : 01.08.13
Re: Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Per Sergio: tua madre, scalza no; ma si sarà convinta che non siamo una banda di pazzi invasati!
John & Jane- Numero di messaggi : 476
Età : 76
Data d'iscrizione : 27.09.11
Re: Per boschi sul fiume Adda - Domenica 24/9
Che belle foto! Complimenti anche per la piacevole gita......
paolo fratter- Numero di messaggi : 434
Data d'iscrizione : 27.12.07
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