Su, avanti, non è così difficile
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Su, avanti, non è così difficile
E' quanto ho pensato ieri pomeriggio.
Ma andiamo per ordine. Data la beata stagione estiva e in più in Agosto e in più nelle settimane centrali dello stesso, il lavoro è calmo, non che non si lavori ma i ritmi sono per una volta all' anno "umani".
Così ieri pomeriggio mi trova libero, sbrigo un po' di scartoffie (non mancano nemmeno in Agosto !) e poi vado a tentare la fortuna nel solito bar con le solite schedine del lotto. Aprendo una parentesi penso che lo Stato dovrebbe concedere un ambo d' ufficio dopo cento schedine perse.
Più che altro il mio tavolino è una specie di osservatorio della vita cittadina che, unito a quello ufficiale dell' ambulatorio, mi consente osservazioni interessanti e, a volte, istruttive.
Dunque parlo di un bar storico ma popolare, senza la spocchia di altri bar milanesi che da "proletari" o "universitari" sono diventati centri delle peggiori happy hours; basti dire che adotta il migliore, più antico e più salutare metodo di climatizzazione... le porte aperte.
C' era parecchia gente, francamente non mi sembrava facesse così caldo però non faccio testo, sono praticamente indifferente alla temperatura sia fredda che calda, fatto stà che era tutto un tripudio di infradito e delle più ignobili ciabatte.
Noto che un tizio si è tolto le infradito sotto il tavolo e tasta il pavimento con evidente piacere, poi si alza per andare al bancone ma si blocca, si vede che sta pensando al dubbio amletico : vado scalzo o no ? Poi cede, si risiede, indossa le infradito e poi va.
Avevo voglia di dirgli: coraggio, sono pochi passi verso la... libertà.
Così ieri pomeriggio mi trova libero, sbrigo un po' di scartoffie (non mancano nemmeno in Agosto !) e poi vado a tentare la fortuna nel solito bar con le solite schedine del lotto. Aprendo una parentesi penso che lo Stato dovrebbe concedere un ambo d' ufficio dopo cento schedine perse.
Più che altro il mio tavolino è una specie di osservatorio della vita cittadina che, unito a quello ufficiale dell' ambulatorio, mi consente osservazioni interessanti e, a volte, istruttive.
Dunque parlo di un bar storico ma popolare, senza la spocchia di altri bar milanesi che da "proletari" o "universitari" sono diventati centri delle peggiori happy hours; basti dire che adotta il migliore, più antico e più salutare metodo di climatizzazione... le porte aperte.
C' era parecchia gente, francamente non mi sembrava facesse così caldo però non faccio testo, sono praticamente indifferente alla temperatura sia fredda che calda, fatto stà che era tutto un tripudio di infradito e delle più ignobili ciabatte.
Noto che un tizio si è tolto le infradito sotto il tavolo e tasta il pavimento con evidente piacere, poi si alza per andare al bancone ma si blocca, si vede che sta pensando al dubbio amletico : vado scalzo o no ? Poi cede, si risiede, indossa le infradito e poi va.
Avevo voglia di dirgli: coraggio, sono pochi passi verso la... libertà.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Su, avanti, non è così difficile
bella Aldo! grazie della storiella
osservare l'umanità è un privilegio che pochi riescono a permettersi e ad apprezzare e dai tuoi post tu sei uno di questi
il mio compagno girando per lavoro per Roma con i mezzi pubblici è ormai abituato a farlo e mi fa notare cose che io mai e poi mai sarei riuscito a cogliere, quindi grazie (di nuovo) per questo tuo spaccato
venendo al tizio, si potrebbe dire che l'imprinting primigenio (vergogna? inadeguatezza? scovenienza?) è talmente radicato in ognuno di noi che soltanto attraverso uno sforzo conscio e cosciente si riesce a disinnescarlo e anche questo a costo di fatiche e nemmeno sempre
e quindi mi viene da chiedermi: ma quelli (come noi) che ci provano, riuscono o almeno si mettono alla prova, hanno qualcosa di diverso dal resto delle persone?
ciao e grazie ancora
Robi
osservare l'umanità è un privilegio che pochi riescono a permettersi e ad apprezzare e dai tuoi post tu sei uno di questi
il mio compagno girando per lavoro per Roma con i mezzi pubblici è ormai abituato a farlo e mi fa notare cose che io mai e poi mai sarei riuscito a cogliere, quindi grazie (di nuovo) per questo tuo spaccato
venendo al tizio, si potrebbe dire che l'imprinting primigenio (vergogna? inadeguatezza? scovenienza?) è talmente radicato in ognuno di noi che soltanto attraverso uno sforzo conscio e cosciente si riesce a disinnescarlo e anche questo a costo di fatiche e nemmeno sempre
e quindi mi viene da chiedermi: ma quelli (come noi) che ci provano, riuscono o almeno si mettono alla prova, hanno qualcosa di diverso dal resto delle persone?
ciao e grazie ancora
Robi
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Inoltre fa riflettere come quel mezzo centimetro di gomma che separa il piede dal pavimento abbia un valore ENORME! Io ci penso spesso a questo, durante le mie tentazioni del vado/non vado... Insomma tra un piede nudo e un altro in infradito, la visibilità del piede è la stessa, non è che cambia poi tanto...se uno al limite si vergogna di far vedere i piedi nudi, no...? Però quella soletta di gomma ci fa stare in pace con il mondo e con noi stessi. Credo che togliendo anche quella è come abbattere l'ultima barriera che ci consenta di vivere in armonia con il mondo e con gli altri, un po' come offrirsi/presentarsi al mondo...consentitemi il vaneggio filosofico...
Se non si riesce ad abbattere questo muro, rappresentato in questo caso dal mezzo cm di gomma, sarà dura... io ci sto lavorando...!
Se non si riesce ad abbattere questo muro, rappresentato in questo caso dal mezzo cm di gomma, sarà dura... io ci sto lavorando...!
Danyscalzo- Numero di messaggi : 29
Età : 49
Data d'iscrizione : 18.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Danyscalzo ha scritto:Inoltre fa riflettere come quel mezzo centimetro di gomma che separa il piede dal pavimento abbia un valore ENORME! ............ Credo che togliendo anche quella è come abbattere l'ultima barriera che ci consenta di vivere in armonia con il mondo e con gli altri, un po' come offrirsi/presentarsi al mondo...consentitemi il vaneggio filosofico...
Se non si riesce ad abbattere questo muro, rappresentato in questo caso dal mezzo cm di gomma, sarà dura... io ci sto lavorando...!
Ciao Dany a mio modesto parere non stai per nulla vaneggiando; stai solo esprimendo un concetto che trova riscontro nella nostra realtà.
....... e se devo filosofeggiare ti dirò che quando sono in giro da solo in centro a Milano, in mezzo alla folla, anziché sentirmi solo, si acuisce il mio senso di appartenenza al mondo.....
Ospite- Ospite
Re: Su, avanti, non è così difficile
Danyscalzo ha scritto: Credo che togliendo anche quella è come abbattere l'ultima barriera che ci consenta di vivere in armonia con il mondo e con gli altri, un po' come offrirsi/presentarsi al mondo...consentitemi il vaneggio filosofico...
ah! come mi piace leggere questi (tutt'altro) che "vaneggiamenti filosofici"
a volte mi capita di chiedermi se sono il solo a farmi queste elucubrazioni cerebrali ma poi quando invece realizzo che di "alieni" come me ce ne sono tanti mi riconcilio con il genere umano, grazie Dany!
anche io quando penso a "con o senza", sono sono consapevole che mezzo centimetro di gomma non fa una gran differenza (@bfpaul a questo proposito sto elaborando qualche versione personale delle "risposte intelligenti" di cui parlavi) e quindi riesco spesso ad andare senza
hai espresso un concetto che mi sta girando per la testa da un po ma che non avevo ancora avuto "voglia" di mettere in un post
mostrare i piedi (completamente) nudi, senza nulla, è un offrire se stessi al mondo privi di quelle corazze di cui ci insegnano o impariamo ad avvolgerci fin da piccoli
è come dire "ecce homo", eccomi qua, sono talmente me stesso da sfidare anche le vostre convenzioni e proprio in questo credo risieda anche il motore delle critiche, sguardi ottusi o schifati, battutine varie che subiamo .... vedere uno in pace con il suo essere se stesso (che sia totalmente raggiunta o meno non importa perchè da fuori non si può capire), scardina le certezze della massa abituata a pensare con la testa degli altri e quindi la impaurisce e quindi a reagire (quando reagiscono) ad un timore che nemmeno capiscono perchè capirlo significherebbe doversi mettere loro stessi in discussione
avrei un altro bel pezzo da scrivere su alcuni pensieri tra scalzismo e spiritualità ma per ora mi fermo qui perchè altrimenti divento caotico nel mio flusso di pensieri ...
Ciao
Robi
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Mau ha scritto:....... e se devo filosofeggiare ti dirò che quando sono in giro da solo in centro a Milano, in mezzo alla folla, anziché sentirmi solo, si acuisce il mio senso di appartenenza al mondo.....
... e se posso dire la mia, questo dimostra che anche tu sei un Alieno
PS - a chi piace la fantascienza potrebbe leggersi "Straniero in terra straniera" (Robert Heinlein 1961), uno dei miei libri formativi adolescenziali (insieme a credo più o meno altri 250-300)
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Robi, il concetto lo hai espresso molto bene tu: "ECCE HOMO"
Ospite- Ospite
Re: Su, avanti, non è così difficile
Quel mezzo centimetro fa la differenza fra l'appoggiare il piede nudo in terra (CHE SCHIFO! SPORCO MALATTIE ECC.) e averlo 'protetto'.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Su, avanti, non è così difficile
GECO ha scritto:Quel mezzo centimetro fa la differenza fra l'appoggiare il piede nudo in terra (CHE SCHIFO! SPORCO MALATTIE ECC.) e averlo 'protetto'.
giustissimo, è che il concetto di "protetto" secondo me ha risvolti e implicazioni psicologiche molto più che sanitarie
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
...bhe meno male che sono stato capito in pieno! Era proprio quello che volevo dire, e speravo di poter scrivere tutto focalizzando il concetto...in due parole Roby hai riassunto: ECCE HOMO intendevo proprio questo!
Inoltre, a proposito di quanto hai scritto, al mio lavoro ci fecero un aggiornamento con uno psicologo. Io svolgo mansioni di sicurezza e responsabilità (ecco perché al lavoro non potrò MAI andare scalzo) e questo aggiornamento trattava la "vigilanza consapevole".
Questo psicologo ci disse che il nostro cervello instaura e crea dei "collegamenti" nell'elaborazione delle situazioni, dei pensieri.. che fanno sì che lui stesso lavori il meno possibile. Insomma, il nostro cervello fa un po' la "faina"... Le classiche abitudini, routine, gesti quotidiani, modi di fare se interrotte o variate, creano disagio: il cervello si deve rimettere a lavoro.
Ed è proprio quello che dicevi Roby. La gente vede che ci può essere dell'altro...ma per farlo devono rimettersi in gioco...e lì scatta il "chi me lo fa fare" del nostro cervello...e quindi si fa prima a dire che i matti siamo noi, piuttosto che "...chissà se ne sarei capace anch'io..."
Inoltre, a proposito di quanto hai scritto, al mio lavoro ci fecero un aggiornamento con uno psicologo. Io svolgo mansioni di sicurezza e responsabilità (ecco perché al lavoro non potrò MAI andare scalzo) e questo aggiornamento trattava la "vigilanza consapevole".
Questo psicologo ci disse che il nostro cervello instaura e crea dei "collegamenti" nell'elaborazione delle situazioni, dei pensieri.. che fanno sì che lui stesso lavori il meno possibile. Insomma, il nostro cervello fa un po' la "faina"... Le classiche abitudini, routine, gesti quotidiani, modi di fare se interrotte o variate, creano disagio: il cervello si deve rimettere a lavoro.
Ed è proprio quello che dicevi Roby. La gente vede che ci può essere dell'altro...ma per farlo devono rimettersi in gioco...e lì scatta il "chi me lo fa fare" del nostro cervello...e quindi si fa prima a dire che i matti siamo noi, piuttosto che "...chissà se ne sarei capace anch'io..."
Danyscalzo- Numero di messaggi : 29
Età : 49
Data d'iscrizione : 18.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Robi ha scritto:GECO ha scritto:Quel mezzo centimetro fa la differenza fra l'appoggiare il piede nudo in terra (CHE SCHIFO! SPORCO MALATTIE ECC.) e averlo 'protetto'.
giustissimo, è che il concetto di "protetto" secondo me ha risvolti e implicazioni psicologiche molto più che sanitarie
Non so. Credo sia dato per scontato che uno debba farsi male o prendere qualche malattia se va scalzo anche solo pochi metri in strada o luogo pubblico.
Sono le varie idee dalla serie si è sempre fatto così quindi così è giusto. Credo che i più neppure prendano in considerazione che si possa fare diversamente e se uno lo interpella in merito ti dice che chissà cosa succede.
Poi ci sono altri che dicono vorrei ma non posso non si capisce bene per quale motivo. Prova, al massimo ti rimetti le scarpe. Persino se anziani ti dicono che lo facevano da giovani ma ora no. Qui probabilmente c'è un discorso che da bambini lo facevano per necessità economiche e quindi associano l'andare scalzi alla povertà.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Su, avanti, non è così difficile
lieto di aver fatto bingo!Danyscalzo ha scritto:...bhe meno male che sono stato capito in pieno! Era proprio quello che volevo dire, e speravo di poter scrivere tutto focalizzando il concetto...in due parole Roby hai riassunto: ECCE HOMO intendevo proprio questo!
Lead by example tu per primo devi dare il buon esempio, un cardine della BBS (behavioural based safety), bravoDanyscalzo ha scritto:Inoltre, a proposito di quanto hai scritto, al mio lavoro ci fecero un aggiornamento con uno psicologo. Io svolgo mansioni di sicurezza e responsabilità (ecco perché al lavoro non potrò MAI andare scalzo) e questo aggiornamento trattava la "vigilanza consapevole".
Danyscalzo ha scritto:Questo psicologo ci disse che il nostro cervello instaura e crea dei "collegamenti" nell'elaborazione delle situazioni, dei pensieri.. che fanno sì che lui stesso lavori il meno possibile. Insomma, il nostro cervello fa un po' la "faina"... Le classiche abitudini, routine, gesti quotidiani, modi di fare se interrotte o variate, creano disagio: il cervello si deve rimettere a lavoro.
La gente vede che ci può essere dell'altro...ma per farlo devono rimettersi in gioco...e lì scatta il "chi me lo fa fare" del nostro cervello...e quindi si fa prima a dire che i matti siamo noi, piuttosto che "...chissà se ne sarei capace anch'io..."
eh già, verissimo, l'aspetto negativo di questo processo è che la gente ha portato il cervello all'ammasso (citazione Anni '70) e quindi non è più in grado di pensare se qualcuno non gli dice cosa deve pensare ... come automi ...
è una dura lotta per chi vuole rimanere umano ....
Ultima modifica di Robi il Mer Ago 22 2018, 15:53 - modificato 2 volte.
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
esattamente quello che intendevo rispondendo a Dany, io la chiamo perdità di individualità, simao diventati una società dogmatica in cui però i dogmi non calano più dal pulpito ma trasudano dalle convenzioni (e dai social )GECO ha scritto:
Non so. Credo sia dato per scontato che uno debba farsi male o prendere qualche malattia se va scalzo anche solo pochi metri in strada o luogo pubblico.
Sono le varie idee dalla serie si è sempre fatto così quindi così è giusto. Credo che i più neppure prendano in considerazione che si possa fare diversamente e se uno lo interpella in merito ti dice che chissà cosa succede.
questi sono gli unici che riesco a capire, perchè probabilmente l'hanno vissuto ... non so se è capitato anche a voi (mi sembra di aver letto dei post in merito) ma il numero di occhiate scandalizzate che si ricevono dagli extracomunitari (di qualsiasi etnia e provenienza) è molto più elevato di quelle dei nostri connazionali ... per loro le scarpe sono uno status simbol perchè qui ci sono arrivati a piedi nudi e senza nulla (e mi fermo)GECO ha scritto:Persino se anziani ti dicono che lo facevano da giovani ma ora no. Qui probabilmente c'è un discorso che da bambini lo facevano per necessità economiche e quindi associano l'andare scalzi alla povertà.
Robi- Numero di messaggi : 123
Età : 60
Data d'iscrizione : 01.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Robi ha scritto:[
Lead by example tu per primo devi dare il buon esempio, un cardine della BBS (behavioural based safety), bravo
bhe diciamo che più che dare il buon esempio, se fossi scalzo, non potrei proprio operare in una situazione degradata nel massimo del comfort e sicurezza.
In alcune situazioni le scarpe dobbiamo proprio indossarle per come abbiamo impostato la nostra società...
Danyscalzo- Numero di messaggi : 29
Età : 49
Data d'iscrizione : 18.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
GECO ha scritto:Quel mezzo centimetro fa la differenza fra l'appoggiare il piede nudo in terra (CHE SCHIFO! SPORCO MALATTIE ECC.) e averlo 'protetto'.
Ve ne racconto una va...così mi conoscete ancor di più per il matto che sono...
In queste ultime domeniche, come vi ho già detto, mi sono divertito a girare tutte le 5 terre sempre a piedi nudi spostandomi in treno. Per farmi coraggio, specie nei primi momenti, mi sono aiutato con una bella birretta fresca, che disinibisce un po'...va... e aiuta anche nella calura estiva... Due domeniche fa...si sa...la birra stimola ad andare in bagno. Non ce la facevo più e ho abbattuo anche il muro del bagno pubblico a piedi nudi. Quindi sono andato al bagno del locale dove mi ero fermato per cena consapevole di quello che stessi facendo: il ribrezzo che prova il 99% della gente a entrarci scalzi. Logicamente tutto ok, problemi zero e continuo bellamente la mia serata scalza.
Dopo due giorni mi viene un fortissimo attacco dissenterico come non mai! Ed ho subito pensato, chissà cosa ho preso?!? lo sapevo che non dovevo andare in quel bagno scalzo?!? ...le tare ataviche che dicevamo... Per poi scoprire che era un virus che girava e che non aveva beccato solo me, comunque tutto risolto nell'arco di una giornata.
Domenica scorsa vado in bagno nella stazione ferroviaria di Levanto, in condizioni ben peggiori del bagno della domenica prima... e bhe sono ancora qua vivo e vegeto ed in ottima salute!
Danyscalzo- Numero di messaggi : 29
Età : 49
Data d'iscrizione : 18.08.18
Re: Su, avanti, non è così difficile
Danyscalzo ha scritto:GECO ha scritto:Quel mezzo centimetro fa la differenza fra l'appoggiare il piede nudo in terra (CHE SCHIFO! SPORCO MALATTIE ECC.) e averlo 'protetto'.
Ve ne racconto una va...così mi conoscete ancor di più per il matto che sono...
In queste ultime domeniche, come vi ho già detto, mi sono divertito a girare tutte le 5 terre sempre a piedi nudi spostandomi in treno. Per farmi coraggio, specie nei primi momenti, mi sono aiutato con una bella birretta fresca, che disinibisce un po'...va... e aiuta anche nella calura estiva... Due domeniche fa...si sa...la birra stimola ad andare in bagno. Non ce la facevo più e ho abbattuo anche il muro del bagno pubblico a piedi nudi. Quindi sono andato al bagno del locale dove mi ero fermato per cena consapevole di quello che stessi facendo: il ribrezzo che prova il 99% della gente a entrarci scalzi. Logicamente tutto ok, problemi zero e continuo bellamente la mia serata scalza.
Dopo due giorni mi viene un fortissimo attacco dissenterico come non mai! Ed ho subito pensato, chissà cosa ho preso?!? lo sapevo che non dovevo andare in quel bagno scalzo?!? ...le tare ataviche che dicevamo... Per poi scoprire che era un virus che girava e che non aveva beccato solo me, comunque tutto risolto nell'arco di una giornata.
Domenica scorsa vado in bagno nella stazione ferroviaria di Levanto, in condizioni ben peggiori del bagno della domenica prima... e bhe sono ancora qua vivo e vegeto ed in ottima salute!
Visto che il thread è stato aperto da Aldo che è medico, chiedo quale virus o batterio avrebbe potuto causare quell'effeto per essere stato calpestato in un bagno pubblico, dando per scontato che non fosse perfettamente pulito.
bfpaul
bfpaul
Re: Su, avanti, non è così difficile
Danyscalzo ha scritto:...bhe meno male che sono stato capito in pieno! Era proprio quello che volevo dire, e speravo di poter scrivere tutto focalizzando il concetto...in due parole Roby hai riassunto: ECCE HOMO intendevo proprio questo!
E' così, infatti.
Toglere le scarpe è un po' come dire: Eccomi, io sono così!
Ci si riesce solo quando si è convinti "che noi siamo noi stessi, solo così".
Ci vuole più o meno tempo e più o meno strada. Ma ci si arriva!!
bfpaul
Re: Su, avanti, non è così difficile
Danyscalzo ha scritto:
In queste ultime domeniche, come vi ho già detto, mi sono divertito a girare tutte le 5 terre sempre a piedi nudi spostandomi in treno.
Magari più avanti se ti va potremmo trovarci per fare le 5 terre o altro in zona ma spostandoci a piedi sui sentieri. I percorsi per me sono fattibili scalzi (io ne ho già fatti alcuni ma li rifaccio volentieri).
Ciao
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
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