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Proibizionismo

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Messaggio  aldo1953 Gio Mag 03 2012, 15:12

Promemoria primo messaggio :

Ci sono notizie di proibizioni a Portovenere, Portofino e Camogli ? E' possibile che nel prossimo finesettimana sia lì e prendere una multa, dopo avere superato le resistenze di mia moglie (e non è detto), sarebbe davvero troppo.

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Messaggio  aldo1953 Ven Mag 11 2012, 10:37

Alexey ha scritto:C'è anche da dire che quando al supermercato prendo uno jogurt dal frigo la probabilità di andare a toccare una parte metallica a contatto con una parte dell' impianto elettrico "fallata" che "supera" gli isolamenti di sicurezza tra la parte elettrica del frigo e l' ambiente frigorifero stesso (le normative di sicurezza sui dispositivi elettrici moderni sono abbastanza severe, in quel breve periodo in cui lavoravo nel settore mi facevano 'na capoccia tanta su queste cose...) e per giunta il salvavita non farebbe il suo dovere, penso sia piuttosto bassa, visto anche che quando prendo uno jogurt dal frigo tocco solo la confezione e non il frigo (il campo dovrebbe in tal caso andare anche a superare il campo disruptivo della confezione per chiudere il circuito, che non è un buon conduttore).
Oltretutto nella mia seppur piccola città non ho mai incontrato in nessun supermercato o negozio apparecchiature paleolitiche e maltenute, penso che ormai siano diventati una minoranza, visto che con la crisi che c'è e la concorrenza agguerrita, il più "debole" e vecchio chiude facilmente.
Sicuramente il rischio del palco che diceva Chicco è molto più elevato, anche perchè penso che andiamo a parlare di altri tipi di apparecchiature organizzate nello spazio in modo molto più "rischioso" e "al momento" rispetto ad un banco frigo di un supermercato.
Poi se uno non si sente sicuro può benissimo andare a fare la spesa con le infradito, non siamo obbligati ad andare scalzi sempre e ovunque, però a volte i "rischi" sono più che altro dei "pretesti" che si fanno gli scalzofobici per giustificare il loro proibizionismo oppure il frutto della nostra mente che si sente "colpevole" e tenta di giustificare "razionalmente" il nostro disagio ad andare scalzi in quel posto, se ci ragioniamo bene è un meccanismo alquanto "normale", a volte ci autoinganniamo per evitare di affrontare le nostre paure.
Ho sentito anche persone che ti dicono di non andare scalzo perchè ti può prendere un fulmine...
Immaginiamo la probabilità di cadere e farsi male in moto rispetto a quella di farsi VERAMENTE male andando scalzi, quale sarà la più alta?
Eppure nessuno ti viene a proibire o fare delle prediche sulla pericolosità della moto, così come ogni altra azione quotidiana che comporta un rischio > 0 (cioè la maggior parte delle azioni quotidiane), però l' andare scalzi visto che non è la "norma" genera talvolta qualsiasi forma di pretesto per essere represso, qualsiasi scusa è buona per citare un rischio.





Grazie della rassicurazione, il momento della spesa con relativa passeggiatina scalza è per me davvero piacevole, superate le iniziali problematiche. Privarmene mi dispiacerebbe davvero. E poi ora che le cassiere mi considerano pure simpatico.....

aldo1953

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Messaggio  aldo1953 Ven Mag 11 2012, 12:42

Alexey ha scritto:Se ci pensiamo bene, enfatizzando le possibili paturnie che emergono un pò nelle discussioni non dovremmo andare scalzi:

- In chiesa, per "rispettare" i fedeli che vogliono pregare e non distogliere la loro attenzione
- Al supermercato perchè possiamo prendere "la scossa"
- Al ristorante per il pericolo di poter imbatterci in un potenziale cliente digustato dai piedi nudi a cui potremmo ipoteticamente dare fastidio
- In inverno perchè rischiamo di congelare
- D' estate perchè ci ustioniamo
- Nella nostra città perchè o nostra moglie ci rompe le scatole o perchè abbiamo paura di incontrare qualcuno che conosciamo

Se aggiungiamo il lavoro (obbligatorie calzature per il 99,99% dei casi), cosa ci rimane?

Questo era solo per cercare di convincere (me stesso in primis) di essere "consapevoli" dei possibili pro e contro della particolare situazione senza far vincere la "paura" sulla razionalità, la cosa bella è contare sulla punta delle dita le occasioni in cui occorre calzarci piuttosto che le occasioni in cui si va scalzi.
Detto questo sono d' accordo con l' intervento di Rei che va ad avvisare piuttosto che a sconsigliare...
Consapevolezza non sempre significa rinuncia.















Penso proprio che se cominciamo a metterci dei limiti oltre a quelli che già esistono... non ne usciamo più. Già c' è la consapevolezza di fare, e poi neanche troppo spesso, qualche cosa di fuori dal comune senso del... boh non so come dire, se poi da soli iniziamo a pensare lì no perche... là no perchè... Alla fine vada come vada, se me la sento e la situazione lo permette e la moglie non protesta (troppo) VIA I SANDALI E TANTI SALUTI !

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Messaggio  Elan Ven Mag 11 2012, 18:24

Se vietassimo l'andare scalzi ovunque ci fosse una apparecchiatura elettrica, resterebbe ben poco oltre al trekking in alta montagna. Comunque una scarpa con suola i cuoio non ti aiuterebbe molto in caso di contatto con un frigorifero che scarica a massa mentre te ne stai in piedi in una pozza d'acqua di condensazione perduta dallo stesso apparecchio: allora bisognerebbe prescrivere l'uso di scarpe con le suole di gomma in tutti gli esercizi commerciali.

Ergo, mi sembra una fesseria, che, purtroppo, fa parte della galassia in espansione delle regole e regolucce volte a sconfiggere ogni possibilità di farsi male, in pratica di sconfiggere la morte, che ormai è la grande illusione della nostra società.

State certi che, se l'abitudine di camminare scalzi dovesse diffondersi, innumerevoli solerti burocrati, supportati da altrettanti politici in cerca di facile popolarità, si riunirebbero in commissioni apposite da Bruxelles fino nella più sperduta USL nostrana, per partorire un numero crescente di limitazioni, divieti e disposizioni circa la facoltà o meglio l'ardire dei cittadini a girare senza scarpe omologate dalla CEE o dal ministero.

Per il momento ci aiuta la scarsa visibilità che non offre opportunità di profilarsi con dotte dissertazioni in materia di piedi nudi, sicurezza e costi sociali.



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Messaggio  lucignolo Sab Mag 12 2012, 01:23

Francamente sono un po' basito da questi interventi, alcuni al limite della fantascenza.
Se lavoraste, e molti di voi lo fanno, in un ente pubblico, sapreste che è d'obbligo effettuare controlli sulla dispersione elettrica ogni sei mesi, obbligando le ditte appaltate per queste verifiche ad apporre un'etichetta sull'apparecchio che ne certifica la sicurezza.
Ora, un supermercato allagato con circuiti elettrici a contatto con un liquido che conduce dovrebbe essere chiuso nel giro di un'ora, così come dovrebbe essere certificata da un sistema gestione qualità (di cui mi occupo ormai da anni nella unità operativa in cui lavoro) la messa in opera di efficaci misure correttive e preventive sia nei confronti del parco macchine, che di tutto il processo produttivo (scadenze comprese).
È chiaro che un intervento di manutenzione su un circuito in tensione va fatto in modo da minimizzare tutti i rischi potenziali, ma proibire di stare scalzo in casa mi sembra francamente eccessivo, anche considerando quanti apparecchi domestici oggi sono perfino privi della presa di terra, non perché fuori legge, ma perché dotati di intercapedini isolanti che li rendono molto più sicuri rispetto a quelli di molti anni fa.

Anche un coccio di vetro di un paio di centimetri sul pavimento di un supermercato balneare può provocare gravi danni attraversando come burro la morbida suola di un paio di infradito.
E poi ci sono le bottiglie che vi possono cadere su un piede, una macchia d'olio sulla quale, chissà perché, con un paio di scarpe cessa di essere pericolosa.
Ricordo ancora oggi, circa un mese dopo la ricostruzione di un ginocchio distrutto da un incidente stradale, il terribile impatto con il pavimento dopo avere calpestato un gambo di sedano caduto a terra e lasciato li; portavo scarpe invernali e non andavo ancora costantemente scalzo.
Sapete cosa mi disse un impiegato, molto sgarbatamente? Che mi sarei ricordato in futuro di guardare dove mettevo i piedi.
Ero talmente senza fiato per il dolore che rimasi letteralmente castrato di fronte a qualsiasi possibile reazione.

Insomma, quello che vi voglio dire è di smetterla di accampare scuse.
Non esistono normative specifiche che riguardano lo scalzismo, se non nei riguardi dei dipendenti, specie durante l'esercizio di funzioni particolarmente pericolose.
Forse è bene che capiate una volta per tutte che è molto più facile costruire un castello immaginario intorno alle proprie fobie personali per giustificare quel non si può, buttato li in un momento di ripulsa personale, che affrontare il discorso in un modo più razionale, circostanziando meglio un divieto, scritto ed esposto, con delle motivazioni legate ad innegabili, obiettive e comprovate situazioni di rischio.
Ed è anche bene che vi ricordiate che, scarpe o no, le compagnie assicurative sono sempre poco disposte a pagare equamente, sia che portiate le scarpe o meno, i danni subiti per la negligenza dei loro clienti.
Ve lo dico perché non vi capiti di sentirvi dire dalla vostra assicurazione che non sarete risarciti, perché guidavate scalzi, cosa ritenuta da molti ed a torto, cosa pericolosa.
Siate obiettivi ed attenetevi alla legge.
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Messaggio  Rei Sab Mag 12 2012, 07:42

Saggio intervento di Lucignolo al quale aggiungo solo un paio di considerazioni: visti i controlli, se siete supermercato e vi sentite dire che è pericoloso stare scalzi, rispondete che allora, per legge, dovrebbe essere chiuso. Se siete cattivi dite al dipendente (è sempre un dipendente) che direte al direttore che lui ha affermato che il supermercato è in condizioni tali da richiedere la chiusura. Magicamente il dipendente scoprirà che nulla impedisce di circolare scalzi nei supermercati.
Beh, c'è sempre la possibilità di incontrare il cretino di turno: tempo fa fui inseguito da una commessa che abbandonò il banco assistenza clienti per dirmi che non potevo stare scalzo lì per "decoro". La mandai gentilmente a quel paese e lei corse dal direttore (che si stava chiedendo perché non ci fosse nessuno al banco assistenza) a "denunciarmi".
Risultato: lei non è più stata vista in quel supermercato, io sì.
Comunque, siamo in Italia, occhio a certi baracchini con fili volanti, a certi negozi in quartieri degradati, dove i controlli spesso si risolvono con una mazzetta: sono pochi, ma, purtroppo, ancora ci sono.

Ma vorrei anche ribadire, in altra forma, il concetto che chiude l'intervento: NON FATEVI PIPPE MENTALI, NON FASCIATEVI LA TESTA PRIMA DI ROMPERLA.

Stare scalzi non è proibito, se qualcuno prova a farlo sbaglia e quindi voi non dovete permettergli, MAI, di prevaricarvi e togliervi un diritto inalienabile.
Se siamo disposti a farci togliere questa piccola libertà, siamo disposti a farci togliere anche le altre.
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Messaggio  ChiccoB Dom Mag 13 2012, 02:39

aldo1953 ha scritto:Eh , ma così mi spaventate. Proprio ora che riesco a fare la spesa scalzo senza tante menate e paturnie !
Ma no che non vogliamo spaventarti!!! Serve solo una selezione accurata dove andare scalzi in tutta sicurezza. Nulla più. Il mio esempio, non deve (meno male) essere la regola. Non tutti i luoghi pubblici sono "fuori norma", per quanto riguarda la sicurezza e impianti elettrici vari, ci mancherebbe...

Chicco.

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Messaggio  ChiccoB Dom Mag 13 2012, 02:46

lucignolo ha scritto:
Francamente sono un po' basito da questi interventi, alcuni al limite della fantascenza.
Se lavoraste, e molti di voi lo fanno, in un ente pubblico, sapreste che è d'obbligo effettuare controlli sulla dispersione elettrica ogni sei mesi, obbligando le ditte appaltate per queste verifiche ad apporre un'etichetta sull'apparecchio che ne certifica la sicurezza.
Ora, un supermercato allagato con circuiti elettrici a contatto con un liquido che conduce dovrebbe essere chiuso nel giro di un'ora, così come dovrebbe essere certificata da un sistema gestione qualità (di cui mi occupo ormai da anni nella unità operativa in cui lavoro) la messa in opera di efficaci misure correttive e preventive sia nei confronti del parco macchine, che di tutto il processo produttivo (scadenze comprese).
È chiaro che un intervento di manutenzione su un circuito in tensione va fatto in modo da minimizzare tutti i rischi potenziali, ma proibire di stare scalzo in casa mi sembra francamente eccessivo, anche considerando quanti apparecchi domestici oggi sono perfino privi della presa di terra, non perché fuori legge, ma perché dotati di intercapedini isolanti che li rendono molto più sicuri rispetto a quelli di molti anni fa.

Anche un coccio di vetro di un paio di centimetri sul pavimento di un supermercato balneare può provocare gravi danni attraversando come burro la morbida suola di un paio di infradito.
E poi ci sono le bottiglie che vi possono cadere su un piede, una macchia d'olio sulla quale, chissà perché, con un paio di scarpe cessa di essere pericolosa.
Ricordo ancora oggi, circa un mese dopo la ricostruzione di un ginocchio distrutto da un incidente stradale, il terribile impatto con il pavimento dopo avere calpestato un gambo di sedano caduto a terra e lasciato li; portavo scarpe invernali e non andavo ancora costantemente scalzo.
Sapete cosa mi disse un impiegato, molto sgarbatamente? Che mi sarei ricordato in futuro di guardare dove mettevo i piedi.
Ero talmente senza fiato per il dolore che rimasi letteralmente castrato di fronte a qualsiasi possibile reazione.

Insomma, quello che vi voglio dire è di smetterla di accampare scuse.
Non esistono normative specifiche che riguardano lo scalzismo, se non nei riguardi dei dipendenti, specie durante l'esercizio di funzioni particolarmente pericolose.
Forse è bene che capiate una volta per tutte che è molto più facile costruire un castello immaginario intorno alle proprie fobie personali per giustificare quel non si può, buttato li in un momento di ripulsa personale, che affrontare il discorso in un modo più razionale, circostanziando meglio un divieto, scritto ed esposto, con delle motivazioni legate ad innegabili, obiettive e comprovate situazioni di rischio.
Ed è anche bene che vi ricordiate che, scarpe o no, le compagnie assicurative sono sempre poco disposte a pagare equamente, sia che portiate le scarpe o meno, i danni subiti per la negligenza dei loro clienti.
Ve lo dico perché non vi capiti di sentirvi dire dalla vostra assicurazione che non sarete risarciti, perché guidavate scalzi, cosa ritenuta da molti ed a torto, cosa pericolosa.
Siate obiettivi ed attenetevi alla legge.
Ecco, appunto... Le assicurazioni... Troppe volte sono fatte apposta per trovare "appigli" per non pagare. Più he altro sono i liquidatori, una categoria fatta apposta ovviamente per "tenere" alla compagnia assicurativa, piuttosto che all'assicurato. Ne so qualcosa io... Spegare sarebbe troppo lungo. Concordo in pieno con il tuo pensiero: siamo obiettivi, e cerchiamo sempre di attenerci alle leggi. Che per il resto ci pensano le assicurazioni... Mad Mad Mad

Chicco.

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