Assurdo !

Questa mattina mentre passeggiavo per il quartiere mi vedo venire incontro una donna che zoppicava vistosamente, quando è più vicina noto prima di tutto che è piuttosto avvenente e poi che regge in una mano un sandalo evidentemente rotto, mentre l' altro è al suo posto al piede. Ora ditemi che differenza c' è tra avere un piede "nero" o averceli tutti e due !
Fa il paio con una signora che ho visto in Bretagna risalire dalla spiaggia scalza, avanzare in punta di piedi per una buona cinquantina di metri fino alla prima panchina (fatica improba, provateci) e poi dopo essersi tolta qualche granello dI sabbia dai piedi indossare scarpe da ginnastica e ripartire con passo elastico. E parlo di un lungomare piastrellato .

Lo so, mi ripeto, ma credo sia il commento più azzeccato:

Io Aldo la penso come te, perché sono "nato" sulla tua stessa barca, quella degli scalzi.
Però c'è da capire che per chi resta a terra, e dell'andare in giro a piedi nudi non frega assolutamente niente, l'assurdo potrebbe essere il contrario, ovvero mettere una misera parte del piede sul suolo.
E per i più disparati motivi, primo tra tutti quello igienico. Tralasciando le ns filosofie, e tutti i racconti che ci facciamo da mille mila interventi, c'è da dire, onestamente, che qui pochi mm di suola tra noi e il mondo, la differenza la fanno.
Io sono uno scalzo tendenzialmente più cittadino, e quindi uno di quelli che, probabilmente, fa più "strano" e anche più schifo, venendo a contatto quotidianamente con tutta una lista di agenti esterni, più o meno "contaminanti", che un individuo che usa scarpe che toglie regolarmente all'arrivo a casa, probabilmente ignora.
Ma a me va bene così, perché mi piace. Ho messo in conto pro e contro, facendo un'analisi più o meno approfondita come tutti facciamo per qualsiasi comportamento o abitudine.
Mi piace andare scalzo, e quindi sono disposto ad accettarne i relativi inconvenienti (sporcizia, commenti, ecc) e i possibili rischi; e sono sicuro che se non mi piacesse, non scenderei certo a questi compromessi.
Quanta gente, perfettamente consapevole di ciò che comporta, fuma? e lo fa perché gli piace. A me fumare fa schifo, e non lo faccio. E ritengo assurdo che ci sia ancora qualcuno che lo fa, nonostante l'informazione di cui disponiamo adesso.
E onestamente, a volte penso "ma guarda quel coglione che tra un piatto e un altro deve uscire dal ristorante per farsi una pippata..."
Ma poi capisco che è sbagliatissimo, perché per quello li il coglione sono io, che vado in giro calpestando di tutto e di più, e bla bla bla...
E in quei momenti di pace, quando mi addentro nel boschetto della mia fantasia, capisco qual'è il morale della favola; siamo tutti uguali, anche se diversi; ognuno con le proprie stramberie, e con le proprie assurdità. Che, vicendevolmente, non capiremo mai, ma che determinano l'individualità di ognuno. E questo, forse, tanto un male non è.

Sono completamente d'accordo con arky.
Tutto ha dei pro e dei contro, sta a noi decidere se ci vanno bene o no.
qualche mese fa ero andata al MUSE per una coferenza, li ho incontrato un mio amico. All'inizio era un po' contrariato dal mio scalzismo. Ne abbiamo parlato ed io l'ho paragonato ad una sua "stranezza". Gli ho fatto capire che a prima vista potevamo essere non capiti dagli altri, ma che entrambi avevamo le nostre motivazioni e che se volegliamo che ci rspettino, dobbiamo rispettare le scelte degli altri. 
Da quel momento il suo atteggiamento è completamente cambiato. Quando è uscita la storia della grigliata a casa del mio compagno è stato uno di quelli che "ha preso le mie difese".

Pigreco ha scritto:qualche mese fa ero andata al MUSE per una coferenza,

Il MUSE è il Museo della Scienza di Trento, se qualcuno se lo chiede.

Pigreco ha scritto:Sono completamente d'accordo con arky.
Tutto ha dei pro e dei contro, sta a noi decidere se ci vanno bene o no.
qualche mese fa ero andata al MUSE per una coferenza, li ho incontrato un mio amico. All'inizio era un po' contrariato dal mio scalzismo. Ne abbiamo parlato ed io l'ho paragonato ad una sua "stranezza". Gli ho fatto capire che a prima vista potevamo essere non capiti dagli altri, ma che entrambi avevamo le nostre motivazioni e che se volegliamo che ci rspettino, dobbiamo rispettare le scelte degli altri. 
Da quel momento il suo atteggiamento è completamente cambiato. Quando è uscita la storia della grigliata a casa del mio compagno è stato uno di quelli che "ha preso le mie difese".

Arky ha ragione in tutto e per tutto: in finale, siamo "individui" e -per definizione- non uguali agli altri. Perché un tizio vuole macinare chilometri in bicicletta quando può fare lo stesso percorso più comodamente con un'automobile o con una moto? Perché un altro tizio si danna l'anima per conquistare una cima? E che gusto si prova a praticare il tiro a segno o la pesca sportiva? E infine -è il mio caso- perché perdere il sonno per stabilire un contatto radio con un remoto Paese, quando potrei più praticamente usare un telefono satellitare? Perché sono passioni, condivisibili o meno ma comunque rispettabili.
Stefania: digita con meno fretta, anche se l'effetto dei refusi è esilarante

Arky ha scritto:
E onestamente, a volte penso "ma guarda quel coglione che tra un piatto e un altro deve uscire dal ristorante per farsi una pippata..."
Ma poi capisco che è sbagliatissimo, perché per quello li il coglione sono io, che vado in giro calpestando di tutto e di più, e bla bla bla...

C'è invece una differenza sostanziale. Lui fumando usa il suo corpo per fare qualcosa di completamente innaturale, i polmoni non sono fatti per assorbire il fumo di sigaretta.
Te invece usi i tuoi piedi per la funzione per cui sono progettati.

Il diverso / strano è tutto relativo. Se uno andasse in africa dove quasi tutti camminano scalzi lo strano sarebbe chi cammina con le scarpe. E' solo una questione di numeri. Se anni fa uno con tatuaggi e piercing era strano ora è quasi normale e nessuno ci fa più caso a meno che non sia una cosa eccessiva. Noi siamo pochissimi e quindi non passiamo inosservati. Mia nonna diceva 'se non fai nulla di male non ti devi vergognare'.

Io ho vissuto in africa (Liberia) per 7 anni e ti assicuro che nessuno va scalzo, ma indossano tutti le infradito. e tolgono per attività particolari dove magari danno fastidio, ma nessuno andava scalzo, nemmeno nei villaggi. Del resto in Africa ci sono svariati parassiti che puoi prendere attraverso le piante dei piedi.

Siamo tutti diversi gli uni dagli altri ed è solo la diversità che ci salva. Se non fossimo diversi saremmo indistingibili, come le formiche.
La diversità è individualità, è personalità. Se qualcuno si accorge (e magari si ricorderà) di me non è per ciò in cui sono uguale agli altri, ma per ciò in cui mi distinguo.
Chi teme la diversità teme la vita, teme di uscire dall'ombra in cui vive nascosto e apririsi alla luce del sole. E' un essere grigio.
Io vorrei un mondo pieno di diversità, ma mi pare che in questi ultimi decenni questo nostro mondo stia diventando sempre più piccolo e uniforme.