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Messaggio  aldo1953 Gio Set 22 2016, 13:40

Vediamo un po' .  Se vi chiedessi quale materiale preferite toccare con le mani, quale è più sgradito, vi descrivessi le piccole ferite o abrasioni che tutti più o meno ogni tanto ci procuriamo alle mani. Se vi dicesssi che quando mi tolgo i guanti avverto disagio, chiedessi che precauzioni prendete nell ' usare le mani e quando lo fate e dove e perchè....      in pochi istanti qualcuno mi scriverebbe : " Caro amico ti sei bevuto il cervello, le mani semplicemente si usano, sono fatte per prendere, afferrare, tastare, sono il nostro terzo occhio, qualche volta occorre proteggerle con i guanti, ma di norma...    le usiamo e basta".
Ecco ho l' impressione che invece qui si dibatta troppo su argomenti pratici come quelli che scherzosamente ho enunciato. In questo modo non facciamo altro che fornire argomenti ai nostri detrattori che non aspettano altro che dirci: "Ti sei fatto male ? Te lo avevo detto..."
Non posso dire di andare scalzo da molto, iscritto cinque anni fa, in realtà vado davvero scalzo da circa tre. Per davvero scalzo intendo dire che i Lunasandals passano ai miei piedi non più di cinque ore alla settimana in tutto (calcolate), che nel condominio e nel quartiere e non solo, così mi conoscono. Ebbene, almeno, nel mio contesto cittadino, non esiste situazione fisica che mi disturbi al punto da rinunciare. E' certamente più piacevole la temperatura mite, ma anche il freddo o il bollente asfalto mi sono diventati abbastanza indifferenti.
Il fatto è che il problema unico e e vero è quello sociale.
Due esempi :

- Esco dal bar e sento alle spalle un cliente che chiede al barista se ha visto bene, se ero davvero scalzo. Il barista risponde : "Sì, gira sempre così, ma è una bravisima persona"

- Il 16 Agosto alle 20 (la data e l' ora sono importanti perchè in quel momento nel quartiere non c' era anima viva in strada)  decidiamo di andare a cena alla trattoria dell' angolo. In ogni quartiere c' è una trattoria del' angolo, quella dove si mangia così così, ma è economica e i padroni sono  simpatici, quella che è tanto comoda, quella dove si va quando non si ha voglia di stare in casa. Esco scalzo ( ma con le infradito di scorta nascoste), mia moglie si chiude in un mutismo totale, io so perchè ma resisto deciso a tranquillizzarla con le infradito al momento di entrare nel locale. A trenta metri vediamo che la padrona è sulla soglia, ci vede e sorride. Mia moglie con mossa improvvisa mi butta letteralmente tra le auto in sosta e sibila :"Mettiti le scarpe, magari non se ne è ancora accorta"  Ovviamente se ne era accorta così ci ho anche fatto una figura meschina.

E quanto volte in me (me non credo di essere l' unico) riaffiora l' inesorabile imprinting della scarpa.
Per andare nella farmacia di quartiere scalzo ho dovuto fare violenza a me stesso, e pensare che ci passo sempre davanti scalzo, che il farmacista frequenta lo stesso bar e spesso chiacchieriamo senza problemi...   ma non importa era uno dei miei luoghi tabù, ora almeno d' Estate non lo sarà più, ma era solo un esempio.

Ecco vorrei che si potesse ribaltare i concetto, proprio come è per le mani.

Normale = scalzo
Calzato = per necessità contingente

Ma, appunto utopia.....

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Messaggio  cyberteam Ven Set 23 2016, 15:27

Aldo, andare scalzi in giro non è normale per la gente "normale".
Ed ora nessuno mi faccia un pippone sul concetto di normalità, su che vuol dire, che non si può definire e etc. etc. , in quanto tutti capiscono perfettamente quello che intendo.

Per diventare lo scalzismo "normale" le persone che vanno abitualmente scalze dovrebbero essere almeno 1 su 1000 abitanti, insomma, dovrebbe capitare che in una settimana in una grande città uno che vada in giro incontri mediamente  almeno un paio di persone scalze, ovviamente diverse.
Invece, con l'incredibile eccezione di Piombino e dintorni dove in certi periodi Grandcoreur ne scova a raffica, io a Roma ne incontro casualmente una l'anno che non sia un riflesso in uno specchio.
Nella borgata dove vivo ci saranno 5.000 persone, per esser percepito "normale" ci dovrebbero essere 3,4 o 5 scalzisti.
Invece ce n'è uno non a tempo pieno e che nel circondario tende anche ad evitare, senza di me 0.
Per non parlare del sud-italia, se guardo al forum pare che a sud di Roma ci sia stata l'apocalisse atomica .....

Quindi saremo 1/100.000 se non 1/500.000 .
Occorre incrementare la quota di un fattore almeno 100 perché sia percepito come qualcosa che almeno si avvicini alla normalità.

Come fare ?
Posto che i Vegani non mi stanno simpatici, se tutti i Vegani si convertissero allo scalzismo integrale forse a quella percentuale ci arriveremmo.
Quindi l'unica soluzione realistica è sobillare il movimento Vegano perché aumenti la sua coerenza (certo è difficile, per esser coerenti bisogna usare il cervello ...) e finalmente adotti l'unica calzatura realmente e veramente "cruelty free" che esista al mondo, ossia senza scarpe. Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy
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Messaggio  Appleseed Ven Set 23 2016, 16:35

cyberteam ha scritto:

Per diventare lo scalzismo "normale" le persone che vanno abitualmente scalze dovrebbero essere almeno 1 su 1000 abitanti, insomma, dovrebbe capitare che in una settimana in una grande città uno che vada in giro incontri mediamente  almeno un paio di persone scalze, ovviamente diverse.
Invece, con l'incredibile eccezione di Piombino e dintorni dove in certi periodi Grandcoreur ne scova a raffica, io a Roma ne incontro casualmente una l'anno che non sia un riflesso in uno specchio.
Nella borgata dove vivo ci saranno 5.000 persone, per esser percepito "normale" ci dovrebbero essere 3,4 o 5 scalzisti.
Invece ce n'è uno non a tempo pieno e che nel circondario tende anche ad evitare, senza di me 0.
Per non parlare del sud-italia, se guardo al forum pare che a sud di Roma ci sia stata l'apocalisse atomica .....
Quindi saremo 1/100.000 se non 1/500.000 .
Occorre incrementare la quota di un fattore almeno 100 perché sia percepito come qualcosa che almeno si avvicini alla normalità.


Concordo sulle stime e, se vogliamo metterla così, sugli "obiettivi".

cyberteam ha scritto:

Come fare ?
Posto che i Vegani non mi stanno simpatici, se tutti i Vegani si convertissero allo scalzismo integrale forse a quella percentuale ci arriveremmo.
Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy

Personalmente nutro anch'io una certa istintiva perplessità nei confronti di chiunque abbia certezze assolute e apodittiche in campo etico, religioso, politico ecc. ...
Ma via, ho visto anche dei Vegani simpatici ... Smile.
Ed effettivamente, che ci piaccia o no, la "filosofia" del barefooting" può essere più facilmente accolta da vegan, new-agers, yogin ayurvedici, meditatori ed esoterici di ogni sorta.


cyberteam ha scritto:Quindi l'unica soluzione realistica è sobillare il movimento Vegano perché aumenti la sua coerenza (certo è difficile, per esser coerenti bisogna usare il cervello ...) e finalmente adotti l'unica calzatura realmente e veramente "cruelty free" che esista al mondo, ossia senza scarpe. Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy Very Happy

Troppo tardi hanno inventato le scarpe cruelty free:

http://www.tuttogreen.it/scarpe-vegan-online/

Sarebbe già tanto che un sito del genere, tra tutte queste belle possibilità, citasse semplicemente anche la più naturale.
O che non ci hanno pensato o che il barefooting non dà royalties o provvigioni ...
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Messaggio  cyberteam Ven Set 23 2016, 17:01

Appleseed ha scritto:
Personalmente nutro anch'io una certa istintiva perplessità nei confronti di chiunque abbia certezze assolute e apodittiche in campo etico, religioso, politico ecc. ...
Ma via, ho visto anche dei Vegani simpatici ... Smile.

Ma si dai, mica sono tutti folli, è solo che da quando uno su facebook mi ha accusato di rubare il latte ai vitellini perché al mattino prendo latte e caffè .... sono diventato un pò estremista a riguardo.

Appleseed ha scritto:
Troppo tardi hanno inventato le scarpe cruelty free:

http://www.tuttogreen.it/scarpe-vegan-online/

Sarebbe già tanto che un sito del genere, tra tutte queste belle possibilità, citasse semplicemente anche la più naturale.
O che non ci hanno pensato o che il barefooting non dà royalties o provvigioni ...

I soldi, sempre i soldi, sempre quelli.

Comunque ti dimostro subito che neanche quelle scarpe sono cruelty free.
Usi la gomma ed il legno ? Avrai spianato una foresta, sai quanti sorci ed affini sono rimasti spiaccicati nel farlo ?
Solo fibre di cotone naturale ? Ma dai, qualche insettino sarà pur finito maciullato tra gli ingranaggi tra raccolta e lavorazione.

Ed infine, è molto più difficile spiaccicare cosine viventi camminando scalzi piuttosto che con una suola, per quanto essa possa esser bio-riciclo-natural.

Quindi se si vuole essere coerenti, SOLO STARE SCALZI E' CRUELTY FREE !!!!!!!

Quindi adesso agiamo praticamente, ci infiltriamo in massa su tutti i social nei gruppi VEG ed affini e propagandiamo il VERO cruelty free.  Twisted Evil  Twisted Evil  Twisted Evil  Twisted Evil  Twisted Evil
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Messaggio  Appleseed Ven Set 23 2016, 17:21

cyberteam ha scritto:

Ed infine, è molto più difficile spiaccicare cosine viventi camminando scalzi piuttosto che con una suola, per quanto essa possa esser bio-riciclo-natural.
Quindi se si vuole essere coerenti, SOLO STARE SCALZI E' CRUELTY FREE !!!!!!!


I monaci jainisti sono quelli che hanno portato alle estreme conseguenze il concetto di tradizione indiana di "ahimsa" (più che non violenza divieto di nuocere a qualsiasi essere vivente).
Le conseguenze in termini di abbigliamento sono queste (il monaco è quello al centro  Very Happy ):

http://www.mindenpictures.com/search/preview/jain-monk-walking-naked-down-streets-with-followers-alongside-ahmedabad/0_90191877.html

P.S:: lo spolverino serve ad allontanare eventuali insetti dal cammino per evitare di schiacciarli inavvertitamente.
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Messaggio  cyberteam Ven Set 23 2016, 17:40

Appleseed ha scritto:
I monaci jainisti sono quelli che hanno portato alle estreme conseguenze il concetto di tradizione indiana di "ahimsa" (più che non violenza divieto di nuocere a qualsiasi essere vivente).

Vabbè, dai, volendo essere veramente rigorosi l'estrema conseguenza sarebbe cessare di esistere. Very Happy Very Happy Very Happy
Io direi di rimanere sul semplice concentrandoci solo sull'eliminazione delle scarpe, per lo spolverino poi si vedrà.
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Messaggio  Rei Ven Set 23 2016, 18:10

Appleseed ha scritto:I monaci jainisti sono quelli che hanno portato alle estreme conseguenze il concetto di tradizione indiana di "ahimsa" (più che non violenza divieto di nuocere a qualsiasi essere vivente).
Se state pensando quello che io penso che pensiate, sappiatelo: le monache indossano una tunica che arriva fino a terra.
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Messaggio  Biagio Sab Set 24 2016, 17:26

Ma è poi davvero così importante essere considerati "normali"?
La diversità non è forse ricchezza? Non è ciò che rende la vita interessante? Ciò che spinge a riflettere e a mettersi in discussione?
Se no, perchè appena siamo in vacanza ci mettiamo in viaggio alla ricerca di qualcosa di diverso?
Non lo nego, a volte mi sento anch'io a disagio, ma tante volte mi sento anche orgoglioso del mio essere fuori dal coro e di seguire una strada mia, autentica, che non è quella solita di tutti.
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Messaggio  BarefootSoul Dom Set 25 2016, 15:11

Ma non è necessario camminare a piedi nudi per essere fuori dal coro.

Vi faccio un esempio attuale : io ogni mattina prendo l'autobus, ogni mattina mi guardo intorno, ogni mattina mi rendo conto che sono L' UNICO a non avere il cellulare in mano, a non scorrere compulsivamente lo schermo (sarebbe difficile, dato che non posseggo uno smartphone ma un cellulare a tastiera, che intendo conservare finché ce ne sarà un pezzo), a non essere assorbito dal mondo contenuto in e accessibile da quei pochi centimetri quadrati.

Altro esempio : io gioisco ogni volta che vedo una persona con un libro in mano. A volte è una vecchia signora, a volte un ragazzo giovane (del quale spesso, per abbigliamento e acconciatura, penso di poter dire che voti a sinistra), a volte una bella ragazza (che spesso mi sorprende piacevolmente perché invece di leggere Twilight e affini ha in mano libri di maggior spessore culturale).
Naturalmente in tutti i casi cerco di sbirciare il titolo del libro.

Vi assicuro che vedere una persona che legge un libro è molto, molto più raro che vederne una camminare scalza.


In materia di cultura le persone "fuori dal coro" esistono : prova ne sia il fatto che alle conferenze, alle presentazioni di libri, agli eventi c'è spesso una lunga coda, anche se i relatori e gli argomenti non sono famosi o di moda.

Il fatto è che le persone di cultura non sono riconoscibili dall'esterno, come lo è chi gira a piedi nudi.



Secondo me, se vogliamo da un lato marcare e dall'altro diffondere il nostro modo di vita fuori dal coro dobbiamo agire in modo spontaneo, naturale, approfittando magari di eventi non collegati per dare una sterzata alla nostra vita.

Altro esempio personale, poi giuro che mi fermo. Ormai sei anni fa, nel 2010, ebbi un incidente con la macchina. Nessun danno serio alle persone che viaggiavano con me né a quelle dell'altra auto, ma la macchina, già molto vecchia, esalò l'ultimo respiro. Da solo non potevo, né posso ora, permettermene un'altra, nemmeno usata : o me la compra mio padre o nisba.
Ebbene, grazie a questo ho imparato ad usare sempre più i mezzi pubblici (che usavo già prima, ma in modo meno continuativo), ho scoperto il piacere di camminare (ed è da qui che, anni dopo, ho deciso di passare ai piedi nudi), ho riesumato persino la bicicletta, dimenticata nel garage di mio padre da tempo immemore.
Oggi non voglio un'altra macchina, nemmeno se mio padre volesse comprarmela. Posso e voglio farne a meno. Facendo più movimento sono più in salute io, non contribuisco al traffico e all'inquinamento, ho cambiato proprio filosofia di vita.


Non volere più una macchina, leggere e informarmi, camminare a piedi nudi, non correre dietro alle ultime novità tecnologiche sono tutte scelte che mi pongono fuori dal coro.
Non l'ho deciso consapevolmente, è capitato.
Certo era una predisposizione latente in me da sempre, io l'ho solo accettata ed esplicitata.

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Messaggio  Giangiò Lun Set 26 2016, 09:49

BarefootSoul ha scritto:Ma non è necessario camminare a piedi nudi per essere fuori dal coro.

Vi faccio un esempio attuale : io ogni mattina prendo l'autobus, ogni mattina mi guardo intorno, ogni mattina mi rendo conto che sono L' UNICO a non avere il cellulare in mano, a non scorrere compulsivamente lo schermo (sarebbe difficile, dato che non posseggo uno smartphone ma un cellulare a tastiera, che intendo conservare finché ce ne sarà un pezzo), a non essere assorbito dal mondo contenuto in e accessibile da quei pochi centimetri quadrati.

Altro esempio : io gioisco ogni volta che vedo una persona con un libro in mano. A volte è una vecchia signora, a volte un ragazzo giovane (del quale spesso, per abbigliamento e acconciatura, penso di poter dire che voti a sinistra), a volte una bella ragazza (che spesso mi sorprende piacevolmente perché invece di leggere Twilight e affini ha in mano libri di maggior spessore culturale).
Naturalmente in tutti i casi cerco di sbirciare il titolo del libro.

Vi assicuro che vedere una persona che legge un libro è molto, molto più raro che vederne una camminare scalza.


In materia di cultura le persone "fuori dal coro" esistono : prova ne sia il fatto che alle conferenze, alle presentazioni di libri, agli eventi c'è spesso una lunga coda, anche se i relatori e gli argomenti non sono famosi o di moda.

Il fatto è che le persone di cultura non sono riconoscibili dall'esterno, come lo è chi gira a piedi nudi.



Secondo me, se vogliamo da un lato marcare e dall'altro diffondere il nostro modo di vita fuori dal coro dobbiamo agire in modo spontaneo, naturale, approfittando magari di eventi non collegati per dare una sterzata alla nostra vita.

Altro esempio personale, poi giuro che mi fermo. Ormai sei anni fa, nel 2010, ebbi un incidente con la macchina. Nessun danno serio alle persone che viaggiavano con me né a quelle dell'altra auto, ma la macchina, già molto vecchia, esalò l'ultimo respiro. Da solo non potevo, né posso ora, permettermene un'altra, nemmeno usata : o me la compra mio padre o nisba.
Ebbene, grazie a questo ho imparato ad usare sempre più i mezzi pubblici (che usavo già prima, ma in modo meno continuativo), ho scoperto il piacere di camminare (ed è da qui che, anni dopo, ho deciso di passare ai piedi nudi), ho riesumato persino la bicicletta, dimenticata nel garage di mio padre da tempo immemore.
Oggi non voglio un'altra macchina, nemmeno se mio padre volesse comprarmela. Posso e voglio farne a meno. Facendo più movimento sono più in salute io, non contribuisco al traffico e all'inquinamento, ho cambiato proprio filosofia di vita.


Non volere più una macchina, leggere e informarmi, camminare a piedi nudi, non correre dietro alle ultime novità tecnologiche sono tutte scelte che mi pongono fuori dal coro.
Non l'ho deciso consapevolmente, è capitato.
Certo era una predisposizione latente in me da sempre, io l'ho solo accettata ed esplicitata.

Ma dai ,non ti credere così speciale e fuori dal coro.......è pieno di gente che detesta i telefoni e che legge, almeno nella mia cerchia di conoscenti,certo che se frequenti i bassifondi di Mediomencity( Shocked )troverai la mediocrità ma se solo ti guardi intorno più attentamente,(e vedo che lo fai) troverai persone che si dedicano a cose interessantissime,e che sopratutto vivono la loro vita e non quella che pretendono gli altri......Ma poi è così necessario che tutti si debbano comportare allo stesso modo?Se nel mio paesucolo ci fossero più scalzi, ma a me cosa cambierebbe?
Continuerei a fare le stesse cose che faccio adesso e non penso che gli scarpati compulsivi assumerebbero un atteggiamento più comprensivo nei nostri confronti.......

E per ciò che concerne i vegani,beh, quando si estremizza un pensiero si diventa talebbani, mai vorrei essere scambiato per uno di loro.....
non faccio l'anestesia al prato quando taglio l'erba........
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Messaggio  GECO Mar Set 27 2016, 10:57

[quote="Giangiò"]
BarefootSoul ha scritto:Vi assicuro che vedere una persona che legge un libro è molto, molto più raro che vederne una camminare scalza.

Magari fosse così. E' vero che sono sempre di meno quelli che leggono ma non così pochi. Io poi ti 'fregherei' perché leggo libri sul cellulare come fosse un kindle. Trovo il non volersi adeguare al progresso una cosa un po' snob e un po' ottusa. Ovviamente un sacco di gente ne abusa ma io trovo che con uno martphone si possano fare molte cose utili. Conosco altre persone (poche) che non hanno una macchina e se uno vive in un posto ben servito effettivamente ne può fare a meno anche se personalemnte non riuscirei. A me piace andare in montagna e molti posti sono raggiungibili solo in auto e non mi pare giusto che tutte scroccare un passaggio da chi ha la macchina anche contribuendo alle spese vive. Se tutti facessero così non raggiungeremmo la meta prefissata per la gita. Certo fa comodo uno risparmia assicurazione, bollo, meccanico, ecc. ma non mi pare corretto nel confronto di chi mette la macchina. Poi se uno mi dice che non se la può permettere è un altro discorso.
L'andare scalzo è una stranezza molto rara e anche molto visibile. Però se uno lo vuole fare, partendo dal presupposto che non fai male a nessuno non vedo perché non farlo. Se poi uno si trova a disagio si ricalza. Poi a poco a poco uno migliorerà e farà sempre più cose scalzo.

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Messaggio  Arky Mer Set 28 2016, 10:59

BarefootSoul ha scritto:Ma non è necessario camminare a piedi nudi per essere fuori dal coro.

.....


Non volere più una macchina, leggere e informarmi, camminare a piedi nudi, non correre dietro alle ultime novità tecnologiche sono tutte scelte che mi pongono fuori dal coro.
Non l'ho deciso consapevolmente, è capitato.
Certo era una predisposizione latente in me da sempre, io l'ho solo accettata ed esplicitata.

Anche no, credimi.
Sono solo ed esclusivamente le condizioni al contorno che ti hanno permesso di esplicitare quella che, forse, era una tua predisposizione.

Esempio auto: se potessi, l'abolirei. E' un pozzo di San Patrizio infinito (se penso a quanto ho speso in auto negli ultimi 6 anni mi viene da piangere), è pericolosa, mi stufa, non me ne potrebbe fregar di meno, ecc.
Ma mi è indispensabile, per lavoro. Non avendo orari fissi, decidendo (anche) sul momento trasferte e/o viaggi, facendo min 60000 km l'anno, non posso farne a meno. E' uno strumento di lavoro, non di piacere.
La tengo ferma solo nel weekend e nei giorni di ferie, quello si, per scelta. Perché posso permettermi di lasciarla in garage. Ma, ad oggi, non posso assolutamente concedermi il lusso di non avere un'auto. Eppure lo vorrei.

Smartphone: lo odio, eppure ci sto sempre attaccato. Non ci guardo film, non ci leggo libri, non ho neanche un giochino stupido caricato, esco (o silenzio) più o meno quasi subito dai gruppi WhatsApp, ecc.
Eppure arrivo alle 3 del pomeriggio che devo ricaricarlo, tanto lo uso. Chiamate, mail, cloud (ho tutti i documenti li), messaggi (nel 2016 per lavoro si usa WhatsApp...almeno con la doppia spunta blu sono sicuri che hai letto la comunicazione).
Quindi se mi incontri in giro, dal lun al ven, dalle 7:30 alle 22.00 sono uno di quelli che ha il tel tipo prolungamento del corpo. Per necessità, non per scelta. Sab e dom è acceso ma neanche lo guardo. Se qualcuno (di importante, tipo parente di primo grado) mi cerca mi trova a quello di mia moglie. Per tutti gli altri se ne parla lunedì mattina (fortunatamente non sono un cardio chirurgo sotto reperibilità).

Libri: non mi vedrai mai leggere un libro in pubblico, eppure ne ho letti e ne leggo tantissimi. Ultimamente in taverna ho adibito le due pareti rimaste libere a libreria, dopo aver stipato tutto il piano giorno.
Però:
1) dal lun al ven o sono in ufficio (e non leggo), o sono in auto (e non mi pare furbo leggere) o sto in aereo, e li dormo come non ci fosse un domani (da un certo tipo di aereo in poi decollo e atterraggio compresi, se nessun membro dell'equipaggio mi sveglia)
2) Weekend; se sto a casa e non sto facendo nulla di tutte quelle cose che dovrei fare, vuoi per la normale manutenzione di casa, vuoi per evitare il divorzio, allora leggo. Se sto fuori, con moglie, cani, amici, congiunti, ecc mi risulta difficile.
3)Hotel: li leggo a bestia. In camera non ho un cazzo da fare, quindi divoro libri. Mettici che di mio ho grossi problemi nel dormire (aereo escluso), mettici i fusi orari (mi basta un'ora e mi sballa tutto), mettici che devo aspettare di coricarmi (soffro pure di reflusso) dopo i pasti e dopo i chili di melatonina che assumo regolarmente, nella vana speranza di prendere sonno, il gioco è fatto. Quasi un libro a trasferta, di media.

Quindi, morale della favola, io sono, apparentemente, il tuo antagonista; un bimbominkia sempre attaccato al telefono, con la macchina sempre sotto il culo, e pure un po' ignorante.
E invece credo che potremmo essere più simili di quanto immagini.
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Messaggio  John & Jane Mer Set 28 2016, 11:26

Un'automobile è utile, come negarlo. l'atteggiamento sbagliato è la venerazione totemica del mezzo: personalmente, da oltre trent'anni compero rottami abominevoli e dai colori improbabili -ma con meccanica in ordine- perché l'auto è un aggeggio che deve portarti da A a B (e conseguentemente da B ad A).

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Messaggio  GECO Mer Set 28 2016, 11:44

A me le macchine piacciono ma alla fine quando devo prendere la mia vado su un usato ben funzionante e abbastanza spaziosa. L'unica cosa estetica che mi concedo evito i colori orridi.
Evito il nuovo che si svaluta, si rovina ecc. In più prendendo un usato riesco a prendere una macchina di categoria superiore e non una macchinetta che sarebbe il massimo che mi potrei permettere se prendessi nuovo.
Faccio la manutenzione necessaria sia per la sicurezza sia per farla durare il più possibile ma non ci perdo tempo tent'è che la parcheggio in strada e non la lavo mai (ci pensa la pioggia).
Alla fine è uno strumento utile nulla di più.

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Messaggio  cyberteam Mer Set 28 2016, 11:52

Tanto diversi ma tutti accomunati da un'innegabile passione per andare OT
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Messaggio  John & Jane Mer Set 28 2016, 14:35

cyberteam ha scritto:Tanto diversi ma tutti accomunati da un'innegabile passione per andare OT
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Già! Ci caschiamo sempre... Laughing Laughing Laughing

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Messaggio  Rei Gio Set 29 2016, 09:12

Ultimo OT, spero:
John & Jane ha scritto:personalmente, da oltre trent'anni compero rottami abominevoli e dai colori improbabili -ma con meccanica in ordine
È la nota teoria dell'antifurto di Luciano De Crescenzio. La raccontò una volta in presenza di Gianni Agnelli e pochi giorni dopo si vide recapitare una Fiat Uno personalizzata con il colore rosa shoking, regolarmente usata per anni, che parcheggiava regolarmente a pochi passi da casa mia.
Mai rubata.
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