Prove da scalzo in posti non frequentati.

Permettetemi di dire che mi vergogno a farmi vedere in giro scalzo. Dunque cerco posti non frequentati e dove non mi veda nessuno perchè sennò mi prendono in giro. Allora la prima volta sono andato in un canneto, poi ieri sono andato in giro per il cimitero vicino casa mia.

Innanzitutto un benvenuto fra noi.

Barefootlover ha scritto:Permettetemi di dire che mi vergogno a farmi vedere in giro scalzo. Dunque cerco posti non frequentati e dove non mi veda nessuno perchè sennò mi prendono in giro. Allora la prima volta sono andato in un canneto, poi ieri sono andato in giro per il cimitero vicino casa mia.

Guarda ci siamo passati tutti e qualcuno non ha mai superato questo timore/disagio.
Non c'è da temere niente, salvo l'idiozia che qualcuno manifesta sempre e comunque e gli stop di qualche imbecille posto a custodia di sacri beni (o almeno questo sono per lui) come musei, teatri supermercati e quant'altro.
Pensa sempre che se tu sei a disagio, tutti quelli che ti vedono possono esserlo; però tu fai una cosa alla luce del sole, gli altri si vergognano anche di chiederne la ragione. Allora chi è più a disagio?
Quindi non serve a mio avviso porsi problemi; basta vivere il proprio barefooting come qualunque altra esperienza personale che si fa davanti a tutti.
Se poi qualcuno chiede, proprio perché ha avuto il coraggio di farlo, è giusto, corretto ed educato rispondere amichevolmente. Naturalmente si devono conoscere le risposte e il nostro sito e questo forum sono ricchissimi di informazioni fra cui chiunque troverà ragioni da condividere.
Coraggio, nessuna vergogna; incomincia a farti vedere da chi ti conosce e pian piano imparerai a stare scalzo ed a tuo agio davanti a tutti. Siamo qui per aiutarti in questo.

bfpaul

La settimana scorsa, nel giro di 4 giorni sono stato fermato tre volte da persone che mi hanno chiesto perché stavo scalzo: la prima volta un ventenne in metropolitana, la seconda un signore anziano alla fermata dell'autobus in un quartiere diverso dal mio e dove passo raramente, la terza da un mio vicino, praticamente sotto casa.

Le domande e le risposte ormai sono standard:

1) Perché lo fai?
Perché mi piace e ho imparato a fregarmene del giudizio della gente.

2) Ma non fa male?
Se facesse male non lo farei, e poi l'essese umano si è evoluto scalzo per centinaia di migliaia di anni.
Ah! È vero!

3) C'è anche un sito per quelli che come me vanno in giro scalzi: www.nati-scalzi.org.
(Alcuni se lo segnano, altri memorizzano o cercano di farlo)

4) (facoltativa) Fai parte di qualche movimento religioso / setta / hai fatto un voto?
No, mi piace e basta.

5) Ah, se avessi il coraggio, lo farei anch'io.
Se ti va, fallo.
Mah, vedrò...

Il vicino, che poi così vicino non è, abita semplicemente in un'altra via del rione, mi aveva notato da tempo e quando mi ha visto insieme ad un'amica che anche lui conosce di vista, ha preso coraggio e si è avvvicinato.
Il bello è che è un documentarista appena tornato dall'India e mi ha detto che un capitolo del documentario è proprio dedicato alle persone scalze.
Purtroppo non ho potuto approfondire perché con la mia amica stavo andando all'inaugurazione della mostra di una pittrice (rigorosamente scalzo e ben accetto così) e stavamo affrettandoci per non arrivare in ritardo.
Pensavo: tanto la mia amica lo conosce e lo ripesco.
Sì, lo conosce, ma solo di vista: quando le ho chiesto come si chiama mi ha detto "Fabrizio."
"Fabrizio e poi?"
"Boh, l'ho sempre chiamato solo Fabrizio."
E poi dicono che lo strano sono io.