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Per gli scalzi che indossano scarpe

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Messaggio  Daniela Ven Dic 25 2009, 02:49

Ricevo e trasmetto.
Queste persone (che si presentano come Adam e sua moglie) hanno inviato un messaggio su una lista statunitense dove dichiarano di essere aspiranti scalzi, ma di incontrare grosse difficolta' sociali ad andare in giro scalzi, lo stesso sul lavoro dove anche le Five Fingers non possono usarle, insomma tutta una pappardella e tiritela per raccontarci che hanno intenzione di mettersi a produrre e vendere le "scarpe scalze perfette". Ci tengo a precisare che NON ho mai letto questi signori sulle varie liste di scalzi, che mi sembrano in tutta franchezza dei cialtroni e comunque degli scalzi fasulli, perche a parte esagerare enormemente le "difficolta' sociali" di andare scalzi, a parte che non li si e' mai sentiti prima, e a parte che se uno ha veramente un lavoro "business" che in pubblico ci si aspetta indossi scarpe eleganti, se le fa fare su misura come meglio crede e non perde certo tempo e soldi ad aprire un negozio da ciabattino, MA SOPRATTUTTO, se veramente come affermano questi vanno scalzi da anni, dovrebbero sapere benissimo come devono essere delle scarpe comode, senza domandarlo agli scalzi veri. Quindi vi do' questi link con beneficio di inventario, ve li do' in quanto ritengo che anche se sono dei cialtroni puo' comunque essere utile che ci sia un produttore che fa marketing rivolto agli scalzi part-time (non dubitate che sul suo sito troveremo propaganda terroristica su orribili agguati perpetrati contro gli scalzi! il suo business plan si basa sulla paura degli scalzi di mostrarsi come tali....) anche se, ad essere proprio sincera, io penso che andrei da un calzolaio onesto spiegandogli le mie esigenze.
Bene dopo questa premessa, i link. Fra chi partecipa al sondaggio verra' sorteggiato un paio di scarpe.
Per chi e' interessato a scarpe da camminare, sul lavoro, ecc
http://www.surveymonkey.com/s/THJ8TXC
Per chi e' interessato a scarpe da Parkour/Freerunning [si noti il marketing estremamente specifico]
http://www.surveymonkey.com/s/THMVR2Y
Infine il sito
http://www.movefreeshoes.com
e il post originale
http://groups.google.com/group/huaraches/browse_thread/thread/3322bdb87f1f6864?hl=en
Per completezza specifico che non ho compilato il sondaggio e non lo compilero', anzi provo un certo fastidio, ma forse qualcuno puo' essere interessato. Vedete voi se puo' valer la pena di dire le cose come stanno, cioe', che si capisce perfettamente che camminano scalzi dalla cucina al bagno e viceversa, e che farebbero piu' bella figura a dire "abbiamo visto una opportunita' per un nuovo prodotto e vorremmo capire se ha mercato".

Edit: mi sono venuti i 5 minuti e gli ho risposto..... sulla lista Minimalist Running al link qui sopra.
Edit2: stessa scena su runningbarefoot. Entrambi i profili su google groups e su yahoo sono stati creati oggi e hanno solo questo post. Nel sito non ci sono nomi, ne' numeri di telefono, ne' indirizzi. La valutazione la lascio a voi.

Daniela

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Messaggio  Enzo Ven Dic 25 2009, 06:34

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Messaggio  Daniela Ven Dic 25 2009, 14:20

Purtroppo io vedo solamente un certo numero di personaggi ambigui che tentano di sfruttare questa nuova moda per ciulare dei soldi - cosa non facile visto che per definizione le nostre calzature sono gratuite. Ma, d'altra parte, si sono vendute a peso d'oro tutta una serie di idee che in linea di principio erano gratuite (insomma anche il natale stesso.........) E' gia' successo con il cialtrone che dopo aver fatto milioni di dollari e compiuto miracoli della medicina (tutto quello di cui si trova traccia su internet sono le sue piccole truffe.....) ha dichiarato che avrebbe corso dalla east coast alla west coast, scalzo, in 99 giorni (impresa decisamente al limite dell'impossibile.... un atleta professionista che ha corso 50 maratone per 50 giorni consecutivi e' il massimo finora realizzato per quanto ne so, e ci sono circa 5000Km dalla east alla west coast) per.... attenzione.... raccogliere soldi a beneficio dei ragazzi homeless (......) Quindi stiamo attenti.
Pero' in se' potrebbe essere interessante avere una proposta commerciale di scarpe minimali, se ci fosse qualcuno serio e onesto. Il fatto e' che, come abbiamo gia' visto con quella ditta che ci aveva contattati in passato, chi cammina scalzo non ha un grande interesse per queste cose e semmai usa mocassini iperminimali o altro, e chi invece e' interessato a calzature eleganti, bo, non penso acquisterebbe mai una calzatura di questo tipo in quanto come minimo modificano l'andatura.

Daniela

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Messaggio  Enzo Ven Dic 25 2009, 19:45

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Messaggio  Andrea77 Ven Dic 25 2009, 22:03

X Daniela:
scusa ho dato un ochiata al sito ma se non dai i tuoi dati non puoi vedere i prodotti?
Voglio dire normalmente uno x fare acquisti online guarda la merce e poi se gli interessa va nell'apposita area d'acquisto. Qui invece non vedo l'ombra del prodotto...

X Enzo:
"Chi predica l'estrema libertà, il non club, la non classificazione e tutte le altre cose lette in passato, è liberissimo di farlo, ma di certo non sarà iscritto né darà alcun contributo a far conoscere la pratica del bf, né gli interessa che cambi la situazione attuale nei rapporti fra bf e società."

Non capisco la tua affermazione. X me uno può non essere socio del club ma far conoscere la pratica del BF e non è detto che non sia interessato che la situazione attuale cambi. Magari semplicemente non vede l'utilità di un club.

Ciao
Andrea
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Messaggio  Enzo Sab Dic 26 2009, 07:51

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Messaggio  Luca T Sab Dic 26 2009, 10:09

O scalzi rinnovo gli auguri!
Per quel che penso io, vanno bene tanto le opinioni che spingono verso una associazione quanto quelle che difendono una personale iniziativa, dato che sono fondate ambedue su proprie motivazioni. A me il forum dei nati scalzi non ha dato tanto la sensazione di essere difeso da eventuali pregiudizi di altri quanto la possibilità di estendere le mie esperienze scalze seguendo le testimonianze presenti sul sito.
Gli indirizzi che sono stati indicati da Enzo non mi hanno dato molta soddisfazione.. non vorrei sembrare di fare pubblicità, ma io ho già due paia di scarpe vivobarefooter di Terraplana e mi ci trovo proprio bene, sono molto larghe di pianta ed hanno un contatto con il suolo molto gradevole che può essere intensificato togliendo la soletta. Come sempre le indosso senza calzini e un paio le ho già messe una volta in lavatrice. Sono uscite bene anche da quell'esperienza!
Luca
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Messaggio  Daniela Sab Dic 26 2009, 21:05

Per Andrea77:
non soltanto se non dai i tuoi dati non puoi vedere i prodotti, ma l'impressione e' che i prodotti non esistano proprio, cioe' che verranno eventualmente proposti in futuro in base ai suggerimenti dei tontoloni che consegnano i dati personali. Infatti ho scritto quello che ho scritto..... (anche sulla lista americana, dove comunque qualcuno m'ha detto che sono cinica, cattiva, e financo invidiosa - eggia', la mia massima aspirazione e' aprire una attivita' da ciabattino.... scommetto anche la tua... hahahah). Preciso inoltre che se vai a farti il whois del suo sito, vedi la sua mail...... che e'.... diet.moose@gmail.com .... non so a te, ma a me non ispira un granche' fiducia.... infatti appunto ho scritto quello che ho scritto nel post iniziale.

Sono d'accordo con voi che in molte occasioni anche abbastanza formali e' ok indossare calzature che 30 anni fa sarebbero state definite "sportive" e che esistono gia' prodotti sul mercato, io personalmente utilizzo i mocassini di pelle minnetonka quelli senza alcun tipo di suola. Per scarpe eleganti sono d'accordo con Enzo che sia quasi impossibile farle in maniera differente dalla linea classica. E se questo e' un problema per le scarpe maschili, tanto piu per quelle femminili.

(continuo dopo)

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Messaggio  lucignolo Sab Dic 26 2009, 22:04

Enzo ha scritto:Purtroppo, non ci sono politici e intellettuali bf, come invece ce ne sono molti gay e qualcosa di teoricamente molto più impegnativo e difficile da ottenere, come i matrimoni o le adozioni per coppie omosessuali, sta facendo passi avanti al contrario della nostra misera innocua libertà. Allora sarebbe bene riflettere se questa libertà sacrosanta del non impegno non sia un mettere la testa sotto la sabbia e se fra alcuni anni non si rischi di essere presi a male parole o a sassate anche in montagna, da escursionisti calzati Very Happy
Dovremmo anche riflettere su una cosa, sempre dando il giusto peso alla libertà individuale.
Gli omosessuali, oltre ad essere tanti, hanno fatto corpo ed hanno costituito associazioni attive.
I naturisti non sono tanti, ma nemmeno pochi, hanno spirito di corpo ed hanno costituito associazioni attive.
In questo modo si possono ottenere dei risultati concreti e duraturi.
Scusate il paragone, ma persino la criminalità organizzata si è organizzata.
Anche in natura sopravvive chi fa gruppo, chi fa branco, non chi caccia indipendentemente.
Ovviamente in natura non si fa un club, né lo fa la criminalità.
Il concetto fondamentale è quello della struttura organizzativa, dell'azione ordinata e mirata verso una certa direzione; a questo punto, forse, nasce in modo del tutto naturale il concetto di club come struttura dotata di una sua autonomia operativa.
Chiaro che in questo modo ci si deve assumere il rischio di uscire allo scoperto e di dichiararsi apertamente barefooters praticanti e qui, temo, casca l'asino, con un tonfo sonoro.
Ma è molto diverso convivere con la clandestinità sessuale per tutta una vita e potersi infilare un paio di scarpe o di sandali quando ci fa comodo.
Amore e tosse non si nascondono, i piedi nudi sì.
Forse la differenza, detta in parole povere, sta tutta qui.
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Messaggio  Andrea77 Sab Dic 26 2009, 22:19

Enzo, io credo che uno possa fare delle buone cose x il BF senza assocarsi ad alcun club.
Basta il forum dove si propongono incontri e uscite in modo di avere un occasione x praticare il BF e di diffonderlo.
Personalmente credo sia inutile pensare a una cosa dalla serie 'scalzi di tutto il mondo unitevi'.
La questione è sempre quella. Siamo pochi e di questi tranne rarissime eccezioni, poco motivati.
Ognuno guarda al proprio orticello, me compreso.
Molti non ci vogliono mettere la faccia. Molti trovano il BF come un piacevole passatempo e non come uno stile di vita irrinunciabile.
Personalemnte non vedo un particolare astio contro la categoria degli scalzi anche xchè è una categoria numericamente irrilevante (quanti siamo? 100 su 60.000.000? Di cui quanti sarebbero veramente decisi a metterci la faccia, a fare delle lote,...???).
Francamente credo che il problema sia molto + grande del nostro 'orticello'. Il problema è il crescente timore/astio contro il diverso e lo scalzo è una micro parte di questi diversi x religione, razza, sesso,...
L'impegno x me deve essere rivolto in generare a cercar di far cambiare questa pericolosa tendenza, solo così potremmo trarre dei vantaggi pure noi scalzi. Solo se si cambia da un clima di intolleranza ad un clima di tolleranza, che non vuol dire essere perbenisti ed accettare il delinquente e volemosi bene.
Il diverso deve essere tutelato nei suoi diritti a patto che rispetti le regole. Si possono fare battaglie (non violente) x avere maggiori diritti, x variare leggi ingiuste. Si può tentare di far cambiare le idee con il dialogo e la forza della ragione (se nn si è di fronte ad un ottuso idiota) pur nel rispetto delle regole.
Far circolare le inforamzioni, le idee, far ragionare le persone,...

Ciao
Andrea
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Messaggio  Daniela Sab Dic 26 2009, 23:49

Mi sembra che questi paragoni siano pero' un po' fuorvianti. Guardiamo le cose un po' piu' nel dettaglio.
Omosessualita'. Tizio si mostra in pubblico come omosessuale, cioe' cammina per strada in centro mano nella mano con il suo ragazzo. Caio non si esibisce come omosessuale (anzi magari e' etero) cammina in centro da solo ma indossa una maglietta che dice "omofobia no grazie" magari con un logo di una svastica gettata nel cesso. Nella nostra societa', PURTROPPO, sia Tizio che Caio per questi loro comportamenti - che rientrano 100% nella sfera personale e dovrebbero essere fattacci loro - rischiano pero' di essere additati, derisi, emarginati, spintonati o prendersi degli sputi, se poi sono sfortunati finiscono anche in ospedale come a volte leggiamo in cronaca.
Viceversa pero' Tizio e Caio quando entrano in un negozio e vogliono comprare qualcosa (magari Tizio e il suo ragazzo stanno andando ad acquistare un letto matrimoniale, mentre piu' banalmente Caio ha bisogno di una giacca) nessuno fa una piega.... pecunia non olet.
Scalzismo. Tizio si mostra in pubblico come scalzo, cioe' cammina in strada in centro senza indossare scarpe. Caio non si esibisce come scalzo (anzi magari va scalzo solamente nella vasca da bagno perche' in spiaggia ha le ciabatte) ma indossa una maglietta con scritto in grande "Club dei Nati Scalzi - siamo nati scalzi e scalzi vogliamo rimanere". Credo sia esperienza comune che quando si va in giro scalzi in una strada affollata, qualcuno fa la sua risatina imbecille coi suoi imbecilli amici, qualcun altro dice "l'e' mat", qualcun altro attacca bottone (fra questi ci sono e' vero gli invadenti, ci sono quelli che parlano per frasi fatte "ma non ha freddo?" pero' la maggior parte sono solo curiosi, il che penso sia anche legittimo), la maggior parte si fa i fatti propri, qualcuno esprime la propria ammirazione a voce alta (ma secondo voi, quando Tizio e il suo ragazzo camminano mano nella mano, quante persone li fermano per dire loro "Bravi! come e' bello vedere due ragazzi innamorati!" in quanti secondo voi? ditemelo voi.....) Quanto a quello con la maglietta, verra' quasi universalmente ignorato. Ora io vi domanderei, quanti di noi sono stati affrontati perche' scalzi da un branco di ragazzacci che dalle parole minacciavano di passare ai fatti, quanti di noi sono stati spintonati o ci hanno sputato addosso perche' scalzi e noi con un lieve sorriso e annuendo cercavamo di districarci da quella marmaglia prima che tirassero fuori coltelli e catene o sampietrini e si facesse brutta, quanti di noi hanno temuto per la propria incolumita' fisica perche' scalzi? Per carita' nessuno puo' prevedere il futuro, ma ad oggi, mi pare che la risposta sia zero a tutte le domande. Viceversa e' capitato - di rado, a dire il vero - che qualcuno di noi avesse dei soldi che gli bruciavano in tasca e che un cretinetto ha fatto storie e non li ha accettati (ih! non e' che vendesse generatori di ossigeno sulla luna! non vuoi i miei soldi? Tanto peggio! per giunta e' ben noto che un cliente soddisfatto chiacchiera con un paio di amici e probabilmente porta almeno un nuovo cliente, ma un cliente non soddisfatto parla con 100 persone, ciascuno dei quali chiacchiera a sua volta con i propri amici, e si avranno 1000 persone che mai hanno avuto a che fare con il negozio in questione ma giurano che neanche morti ci metterebbero piede!!!)

Riguardo al Club, ben venga - per chi desidera aderire - ma non dimentichiamo che la maggior parte dei cittadini viene a conoscenza di questa "strana idea" perche' incontra uno scalzo per strada. Che sia iscritto al Club oppure no. Una persona che cammina scalzo in una strada affollata viene visto da migliaia di persone; molti non lo notano e' vero, ma sono comunque centinaia di persone che invece se ne accorgono. E non lo so se questa visibilita', moltiplicata giorno dopo giorno per anni di scalzismo, sia inferiore per es. ad andare in tv. Sta a ciascuno di noi di diffondere il pregiudizio e lo stereotipo (non sempre i pregiudizi e gli stereotipi sono in negativo) che gli scalzi sono simpatici, educati, affabili, gentili, amichevoli, e tremila altre caratteristiche che poi ciascuno di noi e'. E' a mio avviso l'unica strada, oltre ad essere l'unica che ci garantisce, il giorno che inevitabilmente questa gente incontrera' sulla propria strada un brutto stronzo, un ladro, un delinquente, o quant'altro, che cammina scalzo, be' diranno "stronzo!!" ma non "stronzo scalzo" ne' "tutti gli scalzi sono stronzi" ne' "il prossimo stronzo scalzo lo prendiamo a sassate" e variazioni sul tema.

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Messaggio  lucignolo Dom Dic 27 2009, 12:17

Daniela ha scritto:Che sia iscritto al Club oppure no. Una persona che cammina scalzo in una strada affollata viene visto da migliaia di persone; molti non lo notano e' vero, ma sono comunque centinaia di persone che invece se ne accorgono. E non lo so se questa visibilita', moltiplicata giorno dopo giorno per anni di scalzismo, sia inferiore per es. ad andare in tv. Sta a ciascuno di noi di diffondere il pregiudizio e lo stereotipo (non sempre i pregiudizi e gli stereotipi sono in negativo) che gli scalzi sono simpatici, educati, affabili, gentili, amichevoli, e tremila altre caratteristiche che poi ciascuno di noi e'. E' a mio avviso l'unica strada........
Il tuo discorso fila, ma volevo sottolineare che una forte spinta in una certa direzione avviene solo quando ci si trova di fronte ad una questione molto importante e che investe tutto il nostro essere.
Non è possibile vivere serenamente da clandestino quando l'oggetto sessuale scelto non è convenzionale, perché sempre ed ovunque, soprattutto di fronte a noi stessi, dobbiamo fare i conti con la nostra identificazione.
Per questo motivo, credo, si sono costituite associazioni e se queste sono potenti dipende dal numero dei costituenti, che possono rappresentare una forza votante.
Nella cattolicissima Spagna le associazioni naturiste sono riuscite a far legalizzare la nudità integrale per strada; solo a Barcellona, a quanto mi risulta, ma il fenomeno si è verificato.
Vivere nudi non credo che interessi a molti, però, evidentemente, le associazioni naturiste hanno molti membri che fanno voto.
Gli scalzi sono pochi, un decimo dei quali seriamente motivati (esagero?).
Quindi non facciamo voto; e non facciamo nemmeno statistica, perché se tu dici il vero quando affermi che è fondamentale farsi vedere, penso che sia altrettanto vero che le possibilità di incontro di dieci persone che vanno scalze in mezzo alla gente sono davvero minime se confrontate alla popolazione in toto, pur considerando il tam tam vocale che i pochi che ci vedono di persona battono.
Insomma, già se esco dal mio quartiere ritornano gli occhi sgranati, i commenti sommessi ed i cambi di percorso (!).
Non butterei, invece, al vento occasioni come, ad esempio, gli Eventi Natura dove ci chiedono espressamente se vogliamo partecipare: ce ne sarà uno nel mese di ottobre 2010 a Lecco.
Non è detto che sia l'unico, ma azioni di questo tipo possono dare alla nostra attività un'immagine di autentico desiderio di contatto con la Natura, superando il pregiudizio che il tizio scalzo "l'è mat". Smile
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Messaggio  Daniela Dom Dic 27 2009, 13:20

Sarebbe bello che qualche amico omosessuale decidesse di intervenire, quello che io ritengo e' che una persona che vive la propria sessualita' omo, si identifica come tale, cioe' si identifica come essere umano di gender gay o lesbian, cosi' come io mi identifico come umano donna e tu come umano maschio. Certamente il gender non e' fissato una volta per tutte e puo' avvenire e avviene che si modifichi nella vita (eventualmente anche il sesso si puo' modificare) pero' si tratta di cambiamenti afferenti alla sfera dell'identita' personale ed estremamente profondi e delicati. Ma camminare scalzi non e' una identita', tant'e' che ci si puo' mettere e togliere le scarpe molte volte nel corso della giornata a seconda di cosa troviamo piu' comodo. Non indosso scarpe "normali" da almeno 15 anni salvo un paio di volte che - zoppicando - mi sono messa scarpe antiinfortunio (non mie) per i pochi minuti che era indispensabile, ma se andassi a vivere in climi gelidi, camminerei scalza solo dalla cucina al bagno (o magari neanche quello, visto che non e' detto che mi potrei permettere di tenere 25 gradi nella mia bella tana tropicale). Rinuncerei a trasferirmi per non rinunciare ad andare scalza? Beh dipende... non mi piace il freddo quindi a parita' di alternative, o se la differenza e' lieve, sceglierei di vivere al tiepido, ma insomma se avessi buoni motivi lo farei... cosi' come credo che molti di noi lo farebbero. Cammino scalza perche' i miei piedi mi portano in maniera piu' efficiente che calzata (e in maniera piu efficiente dell'auto o dell'aereo, perche quando cosi' non e', uso quelli) a fare le cose che mi piace fare e che desidero.... ma camminare scalza non e' il fine della mia vita, ne' e' un tratto irremovibile della mia personalita'. E' senz'altro possibile che qualcuno di noi viva diversamente il proprio scalzismo e ritenga di non poter essere se stesso se non gli e' possibile essere scalzo - questo e' piu' che legittimo e se tu o altri la pensate cosi' e' giusto che lavoriate in quella direzione, con l'intento di costruire, come dici tu, un movimento degli scalzi, anche se non so quanti siano effettivamente i numeri - visto che gia' gli scalzi siamo pochi, e che la maggior parte e' insofferente verso le organizzazioni.
Riguardo alle associazioni naturiste, vorrei fare una osservazione: sostenere e incentivare il naturismo non porta direttamente voti.... ma porta soldi, tanti soldi. I naturisti (persone solitamente di livello socioculturale piu elevato della media) sono disposti a spendere, e nemmeno poco, per avere strutture accoglienti. Non stiamo qui parlando di quelli come noi che ogni tanto se ne vanno in una spiaggia isolata a prendere il sole tranquilli - fra spazzatura e alghe / foglie / tronchi portati dalla mareggiata. E che quando vedono da lontano che sta arrivando qualcuno, si vestono e vanno via. Stiamo parlando di quelli con capacita' di spesa e desiderio di spendere, quelli che vanno in vacanza in Slovenia, Spagna, ecc...... per una-due settimane in strutture turistiche di alto livello, dai prezzi comparabili a strutture analoghe per turisti vestiti (talvolta anche un po' superiori). Ora, io non escludo che qualcosa di simile si possa fare anche per lo scalzismo, anche se sinceramente sono scettica. Tuttavia, almeno io personalmente, preferisco camminare scalza tutti i giorni e usare i miei piedi per andare dal punto A al punto B (e al punto B c'e' qualcuno che e' interessato a interagire con me e non con le mie calzature o noncalzature), che sognare tutto l'anno con i piedi sudanti nelle scarpe strette la settimana dei piedi felici in cui essere testimonial alla fiera della natura e dei prati verdi dove cretinetti annoiati dalle tasche stragonfie mi fanno i complimenti e mi chiedono dove possono iscriversi a un corso di scalzismo, si intende un corso di quelli chic, perche' cosi' hanno qualcosa di nuovo da raccontare alla prossima noiosissima cena con gli "amici".....................

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Messaggio  lucignolo Dom Dic 27 2009, 14:12

Daniela ha scritto:Ma camminare scalzi non e' una identita', tant'e' che ci si puo' mettere e togliere le scarpe molte volte nel corso della giornata a seconda di cosa troviamo piu' comodo.
Infatti, e l'ho sottolineato.
E' senz'altro possibile che qualcuno di noi viva diversamente il proprio scalzismo e ritenga di non poter essere se stesso se non gli e' possibile essere scalzo - questo e' piu' che legittimo e se tu o altri la pensate cosi' e' giusto che lavoriate in quella direzione.....
Francamente non so cosa dire né pensare.
L'essere scalzi non dovrebbe essere così determinante, ma per me è stato un'atto liberatorio, il fare qualcosa alla luce del sole che ho sempre desiderato fortemente fin da bambino.
Il motivo di ciò mi è oscuro.
Perché per me era così bello essere scalzo e perché per molti altri non lo è?
Forse Luca T. me lo potrebbe far scoprire, ma se la cosa non mi piacesse?
Se fosse un vaso di Pandora?
.....sognare tutto l'anno con i piedi sudanti nelle scarpe strette la settimana dei piedi felici in cui essere testimonial alla fiera della natura e dei prati verdi dove cretinetti annoiati dalle tasche stragonfie mi fanno i complimenti e mi chiedono dove possono iscriversi a un corso di scalzismo, si intende un corso di quelli chic, perche' cosi' hanno qualcosa di nuovo da raccontare alla prossima noiosissima cena con gli "amici".....................
Forse ti deluderò, ma riesco ad essere così pragmatico da pensare che possono servire anche i cretinetti, se portano acqua al mio mulino; tanto più che il mio obiettivo non mira a creare un danno sociale.
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Messaggio  Daniela Dom Dic 27 2009, 15:12

Mah, si', non ti do' torto, pero' se vuoi ottenere da persone di quel tipo, un po' superficiali e vacue, dei vantaggi di qualsiasi genere (soldi, visibilita' ecc) guarda che ci si deve smarronare in una maniera che.... bo'.... io non so se riuscirei a farlo per guadagnarmi da vivere, figurati per lo scalzismo. Poi c'e' chi ha una grande abilita' di interagire con questa gente.... forse tu stesso? (in tal caso non esitare!)
La verita' e' che una operazione di comunicazione / marketing ben mirata potrebbe essere un punto di svolta, ma, chi la pagherebbe? Inoltre ti ricordo che non sarebbe un investimento in quanto non ci sarebbe nessun ritorno, non e' che andiamo a proporre un prodotto o servizio che dopo vendiamo, si tratta solamente di una passione, inoltre si tratta di una abilita' che e' innata nell'essere umano, per cui chiunque che inizi a camminare o anche a correre scalzo, non ha mica bisogno di un allenatore.... al massimo gli si dice di non esagerare quando inizia, e questo consiglio basta e avanza, e lo possono leggere gratuitamente sul sito. I soldi spesi in una operazione di marketing sarebbero, in sostanza, perduti. C'e' qualcuno disposto a partecipare a una sottoscrizione di questo tipo per cifre che non sono piccole?

Perche' a te piace andare scalzo e ad altri no? Perche' ad alcuni piace volare anzi ritengono che volare sia un bisogno intrinseco dell'essere umano e altri ne sono terrorizzati? Perche' alcuni si sentono a proprio agio sottacqua e altri ne hanno un terrore irrazionale? Credo che la risposta sia molto semplice: perche' siamo tutti diversi, e meno male Very Happy

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Messaggio  Andrea77 Dom Dic 27 2009, 15:23

Caio non si esibisce come scalzo (anzi magari va scalzo solamente nella vasca da bagno perché' in spiaggia ha le ciabatte) ma indossa una maglietta con scritto in grande "Club dei Nati Scalzi - siamo nati scalzi e scalzi vogliamo rimanere"
--
Ipotesi inverosimile


Riguardo al Club, ben venga - per chi desidera aderire - ma non dimentichiamo che la maggior parte dei cittadini viene a conoscenza di questa "strana idea" perché incontra uno scalzo per strada. Che sia iscritto al Club oppure no. Una persona che cammina scalzo in una strada affollata viene visto da migliaia di persone; molti non lo notano e' vero, ma sono comunque centinaia di persone che invece se ne accorgono.
--
Concordo pienamente.


Per carità nessuno può prevedere il futuro, ma ad oggi, mi pare che la risposta sia zero a tutte le domande.
--
Ok ma se pure in modo minore credo che tutti siano stati respinti da un ristorante, negozio, museo, chiesa,.. xchè scalzi. Questa x me è comunque una discriminazione fatta magari da qualcuno che quando vede un nero lo chiama negro di merda, quando vede 2 uomini mano nella mano gli deridono,... Fortunatamente sono in pochi gli estremisti che passano dalle parole ai fatti e malmenano o uccidono il diverso x razza o sesso. Ma anche chi insulta o deride compie comunque una discriminazione.
Certo a volte riceviamo anche dei commenti positivi. Sicuramente un ristorante che mi rifiuta ci rimango male ma vado in quello accanto che mi accetta (già diverso il discorso di un museo. Se vado a Firenze voglio vedere gli Uffizi non un museo qualunque. A questo punto o mi adeguo e mi ricalzo, o faccio questioni oppure non entro perdendomi però una cosa che non trovo altrove).
X il discorso dei clienti insoddisfatti non regge. Se tu dici ad amici non mi hanno fatto entrare xchè scalzo molti diranno ‘per forza anche tu hai delle belle pretese ad entrare scalzo..’ (magari non te lo dicono ma lo pensano, x loro non è un problema essendo calzati).

Concordo con Flavio, partecipare ad un evento mediatico ci darebbe sicuramente maggior risonanza e visibilità, ma chi se la sente di metterci la faccia?
Il discorso di Flavio non fa una piega, è tutta una questione numerica e noi siamo pochissimi e spesso cerchiamo di farci notare il meno possibile.
Essendo in pochi non muoviamo voti ma neppure business. X un ristorante è così dannoso cacciare 1, massimo 10 scalzi che una volta nella vita, o 1 volta all’anno vengono da lui? Magari ne perde molti di + xchè qualche cliente ‘bene’ pensa, e racconta, ‘è incredibile non mi sarei mai aspettato che un ristorante così facesse entrare delle persone scalze’. Accogliere lo scalzo sarebbe in questo caso controproducente alla sua immagine.


Non butterei, invece, al vento occasioni come, ad esempio, gli Eventi Natura dove ci chiedono espressamente se vogliamo partecipare: ce ne sarà uno nel mese di ottobre 2010 a Lecco.
--
Di questo non so nulla, di che si tratta?


Ciao
Andrea

P.s. non credo che l'intento sia di fare corsi a chissà chi ma di sensibilizzare l'opinione pubblica in modo che se uno ci vede andare in giro scalzi non ci prenda x matti o non ci precluda l'ingresso in musei o ristoranti.
Personamente ritengo il problema tutto sommato marginale in quanto credo di poter risolvere la questione la dove possibile facendo ragionare l'interlocutore oppure andando altrove, altrimenti in certi casi adattandomi e ricalzandomi x i tempo necessario x una determinata cosa che evidentemente mi interessa particolarmente.
Il discorso cambia se dai singoli episodi si va alle istituzioni come x esempo Pavia. Capisco in questo senso il discorso di Flavio che dice 'e se domani questo divieto si estende a macchia di leopardo?'. Francamente non credo. Ma la soluzione è sempre quella di fare opera di convincimento non sullo scalzismo a cui non frega nessuno ma su altri temi + importanti x le masse in modo che alle prossime elezioni gli scontenti del tal sindaco siano la maggioranza. Se da una maggioranza intollerante passiamo a una tollerante magari potrebbe accadere che la prossima volta che viene rivisto il regolamento venga cambiata, tra le altre, amche la regola anti scalzi.
Il vantaggio comunque ad un cambiamento ad una giunta + tollerante e + aperta mentalemente è comunque un vantaggio a prescindere dalla regola anti scalzi.
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Messaggio  bfpaul Dom Dic 27 2009, 20:30

Ho letto con interesse la discussione fra Daniela, Flavio ed Andrea e tutti hanno ragione, chi per un verso, chi per un altro.
Le questioni affontate sono fondamentalmente due: l'identità del barefooter e l'utilità di un Club di barefooters; mi limiterò ad alcune considerazioni.
Chi ha costruito il sito lo chiamò Club dei NatiScalzi, ma era contrario a farlo diventare un "club reale" e quando ha finito di volersene occupare, il sottoscritto ha ritenuto di realizzare il Club dei NatiScalzi, affrontando subito ed in seguito varie difficoltà:
- neanche coloro che hanno costituito il primo direttivo, erano pienamente convinti, ma per darmi una mano hanno aderito e non smetterò mai di ringraziare Enzo, Daniela, Marco e Paolo per questo. Perché ciascuno con la sua sensibilità e nel limite delle proprie possibilità, mi ha sostenuto e incoraggiato.
- se è difficile anche organzzare un direttivo, figuratevi cosa è un'Assemblea! Beh, alla fine, si è fatta e altri tre volenterosi hanno deciso di aiutarmi ancora: Flavio, Cristiana e Valerio.

A far cosa?
Il Club organizza (e neppure in modo esplicitamente ufficiale) alcuni incontri fra amici che hanno voluto conoscersi e che se hanno la possibilità, vanno a ritrovarsi in qualche bella città ed a percorrere scalzi le sue vie.
Questo significa fare un minimo di vita associativa.
Il Club vorrebbe darsi una identità riconosciuta e probabilmente ci riuscirà, almeno dal punto di vista "legale"; a parte questo desidera essere il punto di riferimento per tutti coloro che hanno questa sana "pazzia" e la professano, ciascuno a modo proprio.
Il Club riconosce ai Soci ed a chiunque, la possibilità di essere scalzo come crede, da un secondo al giorno a tutta l'esistenza, senza scale di valori, né etichette. Solo per capirci, diciamo: scalzo integrale, hiker e quant'altro.
Con tutto il rispetto possibile per ciascuno, Socio o no, il Club vorrebbe essere numerosissimo in modo che i suoi iscritti siano più facilmente conosciuti e correttamente considerati e per far ciò prenderà alcune iniziative; farsi rivedere in TV, incontrare persone curiose di sapere e di provare, rientrano fra le iniziative possibili. Vedremo.
Chi ci mette la faccia? Chiunque lo desidera, ma per favore non tiriamoci tutti indietro, altrimenti non caveremo mai un ragno dal buco e staremo in eterno a parlarci addosso; piuttosto chi può non manchi agli incontri, non si neghi in TV, se capiterà l'occasione.
La risposta come vedete è piuttosto un piccolo identikit, che spero sia utile per chi ci legge da tempo senza uscire fuori dal guscio e per chi invece stenta a fare il primo passo e vorrebbe tanto farlo, ma...

bfpaul
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Messaggio  Daniela Dom Dic 27 2009, 20:35

Caio non si esibisce come scalzo (anzi magari va scalzo solamente nella vasca da bagno perché' in spiaggia ha le ciabatte) ma indossa una maglietta con scritto in grande "Club dei Nati Scalzi - siamo nati scalzi e scalzi vogliamo rimanere"
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Ipotesi inverosimile

cioe'? Secondo te se si regalano duemila magliette del club dei nati scalzi (ovviamente non di questa stagione che avrebbero visibilita' nulla) queste verranno in larga parte gettate nell'immondizia?
Il fatto e' che io non ho nessuna voglia di pagare per regalare magliette dei natiscalzi in strada o in spiaggia, ottenendo un ritorno economico nullo. E penso che un po' nessuno di noi ne ha voglia. In caso contrario, smentitemi pure.


Ma anche chi insulta o deride compie comunque una discriminazione.

Non voglio certo elogiare comportamenti ignobili, pero' c'e' un abisso tra la maleducazione, la discriminazione, e il razzismo e altre orribili tragedie. Se mettiamo tutto in un unico calderone, alla fine si banalizza tutto quanto. Inoltre non possiamo neanche mettere sullo stesso piano la legittima scelta delle persone anche quando e' diversa dalla nostra e quindi considera "squalificante" quello che per la nostra visione del mondo soggettiva magari non lo e' (e' ovvio che le leggi sulle pari opportunita' e sulla discriminazione sul lavoro non si applicano se per es. si vuole assumere un prete: e' ovvio che quella professione e' riservata a cittadini maschi, cattolici praticanti, non attualmente sposati ecc...) con l'odio del diverso che poi come sappiamo ha talvolta portato a stermini anche di massa. Ricordo peraltro che un orrendo genocidio del secolo scorso, quello che e' avvenuto in Cambogia negli anni dei Khmer Rossi, non aveva la benche' minima motivazione etnica.... per cui, non sempre essere "omogenei" ci mette al riparo dall'odio. E viceversa ci sono popoli distinti che hanno vissuto in pace fianco a fianco anche a lungo.

X il discorso dei clienti insoddisfatti non regge. Se tu dici ad amici non mi hanno fatto entrare xchè scalzo molti diranno ‘per forza anche tu hai delle belle pretese ad entrare scalzo..’ (magari non te lo dicono ma lo pensano, x loro non è un problema essendo calzati).

scusa un attimo, a parte azioni provocatorie che comunque non mi pare siano mai state portate avanti tantomeno in italia, io o chiunque altro di noi, non entra in un negozio in quanto scalzo. Entra in un negozio per comprare qualcosa o per qualche altro ragionevole motivo (domandare un prezzo, parlare un attimo con la commessa per motivi personali, al limite chiedere un favore) do' per scontato che questo motivo esista. Una persona che si permette di infastidire, non infastidisce uno scalzo, infastidisce un cliente. Questo manda in bestia non soltanto tutti i potenziali clienti, ma anche qualsiasi cittadino con un senso della giustizia (sono piu' di quanto si immagini, soprattutto quando non sono loro a doversi fare carico dei problemi). Questo tra l'altro spiega anche perche' ci siano scalzi che circolano da anni senza problemi mentre altri incontrano maggiori difficolta': mettiamoci un attimo nei panni del negoziante, arriva un tizio senza scarpe e io negoziante, sorpreso da questo abbigliamento strano, gli chiedo "scusi e le scarpe?" e quello mi replica "oh scusi.... si puo' entrare scalzi?" io penso che sia, non certo giusto, ma purtroppo comprensibile, che gli viene il pensiero "e che .... vuole questo qui, viene qua scalzo apposta? perche'? e' una nuova tecnica per rubare? Ma se ne vada aff...." e risponde "no guardi qui scalzi non si puo' entrare" (leggasi "almeno se ne dovra andare a procurare un paio e passa un po' di tempo, intanto si vedra'...") Al contrario se uno replica, per esempio, "le scarpe sono a casa!" la replica puo' essere incuriosita ("ma come mai scalza?") o preoccupata ("attenzione che non ci sia qualcosa di scivoloso o tagliente sul pavimento" leggasi "non ho letto o non mi ricordo che cazzo dice la polizza, stasera telefono all'assicuratore a chiedere chiarimenti, va") o al limite seccata ("bah, certo che ha un bel coraggio, io non lo farei mai con tutta la sporcizia che c'e' in strada" - PADRONISSIMO) ma non e' che una persona puo' permettersi di rompere senza motivo, peraltro esponendosi a una scena madre all'ingresso del negozio ("ah si'? le mie scarpe invisibili non vanno bene? quelle della signora qui che sta entrando, sono di suo gradimento o ha in mente di infastidire anche lei? Mi spieghi sono proprio curiosa.....") che comunque e' soltanto teorica, perche' le persone abbozzano sempre.

chi se la sente di metterci la faccia?

in che senso metterci la faccia? io ci metto la faccia ogni giorno, camminando scalza, incontrando scalza chiunque conosco di persona. Si tratta nel mio caso di persone che hanno interesse nullo alle scarpe che indosso o non indosso, anzi non conosco nessuno il cui interesse principale siano le calzature, visto che non sono nel settore per es. delle sfilate di moda (dove, ovvio, essere calzati fa parte integrante della comunicazione - cosi' come in quel contesto fa parte integrante della comunicazione essere scalzi). Non andrei scalza ad una riunione con trenta professori e non ci sono mai andata, ma, ho visto persone scalze a tali riunioni: in un caso si tratta di un signore (un professore) che indossa sempre solo infradito e ciabatte quando le indossa, che cammina abitualmente scalzo, e che si sara' accorto di aver lasciato le ciabatte in ufficio dopo che la riunione era iniziata da mezzora; negli altri casi si tratta di persone abitualmente calzate (alcuni abitualmente eleganti) le cui pregiate scarpe si trovavano sul radiatore ad asciugarsi. Nessuno ha mai fatto una piega! Ma ti puoi immaginare.....
Altra cosa e' andare in tv ad autoetichettarmi come fenomeno da baraccone fra le risatine dei presenti..... voglio dire, scusate, ma una persona che si presenta in tv spiegando che va scalzo e che questo e' il suo hobby, direi che si espone un pochettino al ridicolo generale, che poi in queste occasioni e' sempre feroce. Voglio dire, andate pure, ma non fa per me.

se uno ci vede andare in giro scalzi non ci prenda x matti
Beh e se fosse? Dunque un "matto" non e' un cittadino? Dunque un "matto" non ha diritto a fare i propri acquisti, mangiare al ristorante, prendere i mezzi pubblici, visitare un museo e quant'altro? Purtroppo, caro Andrea, se la persona che maltrattano e' davvero una persona con problemi psichiatrici, di solito la fanno franca. Se pero' sono sfortunati e sbagliano valutazione e tentano di dare fastidio a me, io non gliela faccio passare liscia. Sono spietata, per me e per i cittadini che seguiranno. Questi sono gli elementi che Rei indica con termine tecnico "stronzi", sono rari ma esistono, e quando ne incontro uno, faccio di tutto per levargli la voglia. Riguardo ai "matti", ciascuno di noi preferisce essere in salute che diversamente abile (sia che si tratti di problemi psichiatrici, di stomia, o di impossibilita' alla deambulazione) ma non ci permetteremmo mai di discriminare i cittadini in carrozzella (forse perche ne vediamo tanti nei film americani? LOL) viceversa qualche volta dei maleducati infastidiscono dei cittadini stomizzati (e faccio del mio meglio per levare loro la voglia anche in questo caso) mentre invece i cittadini con problemi psichiatrici o disabilita' intellettuali sembra quasi che sia socialmente accettabile dar loro fastidio.... be' non lo e', e se andare scalzi e farsi vedere scalzi in giro servisse anche solo ad un cittadino "matto" ad andare tranquillo a comprarsi la verdura scalzo perche' nessuno osa aprire il becco visto che il giorno prima ci sono andata io, beh io sarei felice di aver raggiunto un obiettivo piccolissimo ma che per lui fa la differenza. Lo riterrei molto piu significativo di andare in televisione. Poi naturalmente se c'e' chi preferisce lavorare in altre direzioni TV compresa, ben venga, c'e' molto da fare e c'e' spazio per tutti.

Daniela

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Messaggio  Andrea77 Dom Dic 27 2009, 23:20

Il Club organizza (e neppure in modo esplicitamente ufficiale) alcuni incontri fra amici che hanno voluto conoscersi e che se hanno la possibilità, vanno a ritrovarsi in qualche bella città ed a percorrere scalzi le sue vie.
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Ma questo si può fare anche senza un club.
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Caio non si esibisce come scalzo (anzi magari va scalzo solamente nella vasca da bagno perché' in spiaggia ha le ciabatte)
Cioè?
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Mi pare italiano, se questo non ha alcun interesse ad andare in giro scalzo xchè mai dovrebbe indossare una maglietta del club dei nati scalzi???
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c'e' un abisso tra la maleducazione, la discriminazione, e il razzismo e altre orribili tragedie.
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Cambiano i modi ma non l’idea di fondo. E’ chiaro che è differente dire ad uno ‘sporco negro’ piuttosto che prenderlo a pugni, piuttosto che ucciderlo.
Sono 3 atti di gravità differente ma sono 3 atti dettati da razzismo.
Ora se uno mi vieta di entrare in un ristorante x me commette comunque una discriminazione (in questo caso non di razza ma genericamente contro un diverso).
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io o chiunque altro di noi, non entra in un negozio in quanto scalzo.
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No, ma viene mandato via in quanto scalzo e ti viene pure detto chiaramente!
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Una persona che si permette di infastidire, non infastidisce uno scalzo, infastidisce un cliente. Questo manda in bestia non soltanto tutti i potenziali clienti, ma anche qualsiasi cittadino con un senso della giustizia
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No, il proprietario del negozio non infastidisce un cliente ma proibisce l’entrata ad uno scalzo. Di conseguenza i potenziali clienti o se ne fregano (tanto loro sono calzati e possono entrare) oppure concordano con il negoziante (ritenendo incivile andare in giro scalzi e poi non si sa mai magari è un matto..)
Certamente il modo di porsi è importante.
Come detto più volte è chiaro che se uno entra insicuro e chiede ‘scusi posso entrare scalzo?’ rischia di sentirsi rispondere ‘no’.
Uno quindi entra nel modo + naturale possibile e non chiede nulla a riguardo, saluta gentilmente e nel caso chiede quanto ha bisogno.
Spesso xò non fai in tempo a proferire parola che vieni bloccato ‘no guardi ma qui non si può entrare scalzi’ (ovviamente non c’è un cartello di divieto) xchè pensa ‘questo è un mendicante e/o un matto..’.
Altro discorso è se mi chiede incuriosito ‘Scusi e le scarpe?’ a questo punto uno gli spiega ‘guardi io vado in giro normalmente scalzo xchè mi trovo meglio così’ e al limite aggiungo ‘xchè è un problema?’

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in che senso metterci la faccia?
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Il contesto era evidente si parlava di eventi mediatici in particolare la TV.

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Il discorso del matto è molto complicato anche perché ci sono matti che non danno alcun segno della loro pazzia o che in certi momenti danno fuori di matto ma in altri sono persone apparentemente normali (in pochi giorni ben 2 di questi sono balzati all’onore delle cronache).
In altri casi il matto esteriorizza la sua pazzia facendo cose strane. Essendo l’andare scalzi un comportamento strano viene preso x matto anche chi è perfettamente sano di mente ma va in giro scalzo. Ma se codesta persona non fosse solo scalza ma fosse realmente matta è probabile che non entrerebbe nel negozio x fare acquisti ma solo per infastidire la gente.
Ora il negoziante associa lo scalzo al matto e quindi quando vede uno scalzo parte già con il pregiudizio che sia matto (idem x il mendicante).
Ora è evidente che non tutti gli scalzi sono matti (e non tutti i matti sono scalzi). Può però accadere che un matto sia scalzo. Al limite uno può cercare di spiegare al negoziante ‘guardi nonostante sia scalzo non sono ne matto, ne un mendicante ma sono un cliente’.
Magari davanti a questa opzione inattesa si ferma a riflettere e cambia idea (sai mai che si trova davanti un pubblico ufficiale che lo denuncia pure per oltraggio:D).
Tempo fa Gullit venne cacciato da un negoziante xchè scambiato x un ‘vu’ cumprà’. Certo che dopo l’ennesimo venditore ambulante che entrava nel negozio per vendere la sua mercanzia importunando i clienti è anche comprensibile la reazione del commerciante anche se in teoria per educazione avrebbe dovuto chiedere ‘scusi desidera?’.
Il tutto è sempre scatenato dalla paura nei confronti del diverso sia esso scalzo, nero, omosessuale,...

Ciao
Andrea
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Messaggio  Enzo Lun Dic 28 2009, 08:05

-


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Enzo

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Messaggio  Andrea D Lun Dic 28 2009, 11:41

Andrea77 ha scritto:[...]E’ chiaro che è differente dire ad uno ‘sporco negro’ piuttosto che prenderlo a pugni, piuttosto che ucciderlo.
Sono 3 atti di gravità differente ma sono 3 atti dettati da razzismo.
Ora se uno mi vieta di entrare in un ristorante x me commette comunque una discriminazione (in questo caso non di razza ma genericamente contro un diverso).
[...]
Il tutto è sempre scatenato dalla paura nei confronti del diverso sia esso scalzo, nero, omosessuale,...
Non credo. Il razzismo, o piú in generale l'intolleranza, colpiscono persone che sono "colpevoli" di appartenere ad una determinata categoria: stranieri, omosessuali, settentrionali... Non credo che chi va a giro scalzo venga considerato come appartenente alla categoria degli "scalzi", che secondo me non esiste. Quando càpita che non ci facciano entrare in un negozio o un ristorante, non è per quello che _siamo_, ma per quello che _facciamo_. Camminare scalzi, e mostrarsi scalzi in certi posti e in certe occasioni, è una cosa che, secondo certe persone, "non si fa". Tutto qui.

Può darsi che qualcuno associ i piedi nudi all'essere emarginati o disadattati, ma non credo che una persona con i vestiti puliti ed un atteggiamento tranquillo venga preso per un matto o un barbone. Però può essere presso per una persona scortese, da chi pensa che sia maleducazione mostrare i piedi ("con rispetto parlando"). La paura del diverso ci può entrare, ma su un altro livello, quello del conformismo. Ma nel conformismo non vedo tanto la paura del diverso (che è un sentimento difensivo), quanto il desiderio aggressivo di imporre agli altri il proprio modello di comportamento, e in questo senso interpreto i regolamenti comunali di Pavia, Loro Ciuffenna ed altre lande barbare e desolate.

Quindi, secondo me, il nostro problema non è farci accettare come categoria umana, ma convincere tutti che mostrare i piedi nudi non è piú offensivo che mostrare le mani nude, o il viso nudo. Del resto, quello che lo considerano offensivo sono pochi.

A proposito, a me piace entrare a piedi scalzi nei negozi eleganti (le rare volte in cui ho bisogno di tali negozi), e nessun gioielliere finora ha chiamato la polizia al mio ingresso. Giorni fa in un negozio di abbigliamento le due commesse, quando mi hanno visto, si sono guardate in faccia con un'aria decisamente perplessa ("E questo chi è?", sembravano dire), però mi hanno detto "Posso servirla?" all'unísono, e mi hanno servito con molta gentilezza. Nella mia esperienza, è la norma.

Auguri a tutti.

Andrea D

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Messaggio  Andrea77 Lun Dic 28 2009, 14:52

...sono "colpevoli" di appartenere ad una determinata categoria...
---
Tutte queste categorie fanno capo ad un unica grande categoria che è il diverso.
Faccio un esempio. Un amico mi diceva che circa 10 anni fa aveva i capelli lunghi e molto spesso veniva fermato dalle forze dell'ordine. Appena ha taglato i capelli guarda caso non è mai + stato fermato.
Altro amico, sempre capellone, entra da COIN e si avvicina ad un vestito elegante e costoso x un matrimonio, un commesso si avvicina sospettoso poi vede che il ragazzo viene raggiunto dal padre, persona molto distinta, e il commesso si ferma e va via...
Il mio pensiero è il seguente. Perchè al posto di concentrarci sui 'diritti' degli scalzi non ci concentriamo più genericamente contro chi ha dei pregiudizi contro i diversi (che sono parecchi anche se x fortuna si limitano a parlare e non a compiere atti violenti anche xchè con i violenti non si può discutere).
Molte di queste persone sono brave persone che spesso si fanno deviare dalla propaganda mediatica.
Se gli si fa cambiare idea essendo in molti possono cambiare i governi di città e di stati.
Si innescherebbe una catena che sarebbe favorevole non solo agli scalzi ma all'intero paese.
Un paese dove si rispettano le diversità nel rispetto di regole condivise rispettate da tutti (in questo senso oltre a sensibilizzare chi discimina si deve anche far capire ai discriminati che hanno si il diritto di avere eguali diritti ma anche il dovere di rispettare i medesimi doveri di tutti xchè se non rispettano le regole non possono pretendere pari diritti).
In + non saremmo + 4 gatti scalzi in quanto certe battaglie contro le disciminazioni vengono portate avanti da anni da un sacco di persone.

Ciao
Andrea
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Messaggio  Daniela Lun Dic 28 2009, 17:22

Scusate ma che c'e' di male - o peggio di razzista - nel sentirsi diversi dal diverso? Credo che tutti quanti gli esseri umani che hanno una identita' (alle amebe infatti non succede) si sentano diversi da chi e' diverso da loro. Andrea tu sposeresti mai una ragazza con tutte le migliori qualita' del mondo che pero' e' pagana e crede nelle divinita' pagane e vuole - giustamente - mettere al mondo dei figli e crescerli con le stesse convinzioni? credo proprio di no in quanto questo e' incompatibile con le tue convinzioni..... mica per questo sei un razzista.... ne' lo sei perche' le sue legittime convinzioni le consideri tutte cretinate! Forse, al piu', si potrebbe definire maleducato una persona che glielo andasse a dire in faccia mentre praticano i loro riti.... ma anche qui non parlerei di razzismo.... insomma io non credo che le convinzioni e le scelte di vita siano tutte intercambiabili e penso che non ci sia nessuno su questa lista che lo crede - correggetemi se sbaglio.

Lottare contro i pregiudizi contro alcune categorie sociali ed etniche e' una ottima cosa, ma ritengo che esuli dalle finalita' di questo sito e del club, e poi ciascuno di noi scegliera' di impegnarsi - se scegliera' di impegnarsi - a proprio modo nella maniera che sente piu' congeniale.

Le patologie psichiatriche sono assai frequenti negli strati socioculturali piu' alti della popolazione, naturalmente queste persone hanno maggiore facilita' di essere seguiti da specialisti anche a pagamento e di essere ricoverati in cliniche dove non ci si beccano certo parassiti se si cammina scalzi nel prato e dove da tutto il personale, fornitori, ecc. si esige la discrezione piu' assoluta. Mi sembra che la descrizione del "matto" che va al negozio e da' fastidio e peraltro non avrebbe soldi per pagare sia uno stereotipo, peraltro molto superficiale e denotante ignoranza. I "matti" vanno nei negozi, talvolta di lusso, comprano, pagano, e i loro soldi vengono accettati ben volentieri "pecunia non olet" salvo che appunto ci sia qualche mentecatto di vigilante o quant'altro che percepisce qualcosa di anomalo e di vulnerabile e che attacca briga. Purtroppo pero' per queste persone, un episodio di questo tipo li fa soffrire per mesi o anni. Per questo e' importante se possibile evitarlo. Anche perche' non si puo' mai sapere le conseguenze di un tale gesto. La quasi totalita' delle persone con patologie psichiatriche anche gravi, sono decisori - talvolta in posizioni di grande responsabilita' - hanno la patente, hanno la patria potesta'. Le conseguenze di una scenata stupida al supermercato possono essere devastanti, per quella persona e per il resto della collettivita'. Dunque, per quanto mi riguarda, se incontro uno stronzo e un prepotente, gli dimostro che non ha l'arbitrio di esercitare il proprio micropotere commettendo un sopruso verso chi gli sta - per qualsivoglia motivo - antipatico.

Alla osservazione "qui non si puo' entrare scalzi" nella mia esperienza e' sufficiente replicare "E perche'?" o anche "e da quando?" Questa semplice reazione e il dialogo che ne nasce ci permette di risolvere la quasi totalita' delle questioni, rassicurando il nostro interlocutore che non siamo li' per creargli grane o problemi di alcun genere, anche se siamo abbigliati diversamente dalla media. Sinceramente non me la sento di dare 100% torto a chi commenta qualcosa, in quanto c'e' pieno di ladruncoli e quant'altro, specie in questo periodo di crisi economica. Detto questo pero' bastano dieci parole per fare amicizia e questo signore accogliera' non solo noi ma tutti gli altri scalzi in futuro.

Riguardo alle magliette, e' esperienza comune che le magliette, penne, e gadget pubblicitari di ogni genere vengono indossati e utilizzati senza problemi anche da persone che non acquistano il prodotto, ma mi sembra inutile fare ulteriori considerazioni su questo argomento visto che nessuno di noi e' disposto a finanziare tale operazione di marketing a fondo perduto.

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Messaggio  lucignolo Lun Dic 28 2009, 21:03

Andrea D ha scritto:Ma nel conformismo non vedo tanto la paura del diverso (che è un sentimento difensivo), quanto il desiderio aggressivo di imporre agli altri il proprio modello di comportamento.
Condivido pienamente.
Bella questa affermazione!!
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Messaggio  lucignolo Lun Dic 28 2009, 21:12

Andrea77 ha scritto:Perchè al posto di concentrarci sui 'diritti' degli scalzi non ci concentriamo più genericamente contro chi ha dei pregiudizi contro i diversi?.
Io sono un diverso che desidera venga rispettata la sua diversità, come chi porta un piercing, chi ama una persona dello stesso sesso e chi preferisce portare i capelli lunghi (li ho portati ed ho fatto battaglie anche li).
Secondo te dove stai scrivendo?
Sul sito del piercing libero?
Scusami Andrea, non me ne volere, ma ci sono altri luoghi dove affrontare problematiche più generiche ed anche.....lo devo dire anche se non condivido.......più nobili e socialmente gratificanti.
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