IN PISCINA
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IN PISCINA
Oggi sono stato in piscina con mio figlio, io sono entrato rigorosamente scalzo e mi sono presentato alla biglietteria che coincide con il bar facendo i due biglietti, e nessuno mi ha detto niente.
Poi dopo un pò siamo tornati al bar a prendere un gelato io e mio figlio scalzi tutti e due e il barista mi dice: ragazzi le ciabatte!! in effetti era esposto un cartello un pò nascosto che diceva: è obbligatorio l'utilizzo delle ciabatte al bar.
A quel punto non ho detto niente e successivamente ho parlato con il direttore del centro chiedendogli le motivazioni per le quali non si può andare scalzi al bar.
Lui mi ha dato 2 motivazioni: la prima è che ha dato queste disposizioni perchè i bambini corrono e ha paura che scivolino sul pavimento facendosi male.
La seconda mi ha detto è per motivi igienici.
Alla seconda ho replicato immediatamente spiegando che non esiste alcuna motivazione logica legata all'igiene, con le varie argomentazioni di cui discutiamo sempre sul forum, inoltre mi sembra anche un controsenso visto che da lì ci passano anche scarpe che arrivano dall'esterno mentre i miei piedi sono sicuramente più puliti anche perchè sono passati nella vasca obbligatoria di disinfezione, mentre le scarpe che arrivano dall'esterno piscina no.
A questo punto dovrebbero proibire di andare scalzi anche a bordo vasca, perchè lì ci sono le maggiori probabilità di esposizione ad eventuali agenti micotici (Flavio correggimi se sbaglio), e dico di esposizione e non di contagio...
Per quanto riguarda il primo punto è opinabile perchè io con alcuni tipi di ciabatte sono scivolato in passato e a piedi nudi no, poi ho letto che se qualcuno si fa male lui andrebbe nelle grane solo se il locale non fosse a norma.
Lui mi ha assicurato che è a norma e non ha paura di nessun controllo, dopo che gli ho detto che a questo punto dovrebbe forse mettere una pavimentazione antiscivolo, perchè ogni locale dovrebbe poter garantire sicurezza a tutti, però dopo aver chiesto una consulenza ai NAS mi sono accorto che nemmeno loro sanno come agire in merito, perchè il funzionario mi ha detto che non sa rispondermi perchè non ha mai avuto una casistica simile e non sapeva cosa dirmi.
Probabilmente in città un pò più grandi esistono casistiche e quindi anche i funzionari sanno come muoversi, però nella mia provincia nessuno sa cosa fare.
Poi dopo un pò siamo tornati al bar a prendere un gelato io e mio figlio scalzi tutti e due e il barista mi dice: ragazzi le ciabatte!! in effetti era esposto un cartello un pò nascosto che diceva: è obbligatorio l'utilizzo delle ciabatte al bar.
A quel punto non ho detto niente e successivamente ho parlato con il direttore del centro chiedendogli le motivazioni per le quali non si può andare scalzi al bar.
Lui mi ha dato 2 motivazioni: la prima è che ha dato queste disposizioni perchè i bambini corrono e ha paura che scivolino sul pavimento facendosi male.
La seconda mi ha detto è per motivi igienici.
Alla seconda ho replicato immediatamente spiegando che non esiste alcuna motivazione logica legata all'igiene, con le varie argomentazioni di cui discutiamo sempre sul forum, inoltre mi sembra anche un controsenso visto che da lì ci passano anche scarpe che arrivano dall'esterno mentre i miei piedi sono sicuramente più puliti anche perchè sono passati nella vasca obbligatoria di disinfezione, mentre le scarpe che arrivano dall'esterno piscina no.
A questo punto dovrebbero proibire di andare scalzi anche a bordo vasca, perchè lì ci sono le maggiori probabilità di esposizione ad eventuali agenti micotici (Flavio correggimi se sbaglio), e dico di esposizione e non di contagio...
Per quanto riguarda il primo punto è opinabile perchè io con alcuni tipi di ciabatte sono scivolato in passato e a piedi nudi no, poi ho letto che se qualcuno si fa male lui andrebbe nelle grane solo se il locale non fosse a norma.
Lui mi ha assicurato che è a norma e non ha paura di nessun controllo, dopo che gli ho detto che a questo punto dovrebbe forse mettere una pavimentazione antiscivolo, perchè ogni locale dovrebbe poter garantire sicurezza a tutti, però dopo aver chiesto una consulenza ai NAS mi sono accorto che nemmeno loro sanno come agire in merito, perchè il funzionario mi ha detto che non sa rispondermi perchè non ha mai avuto una casistica simile e non sapeva cosa dirmi.
Probabilmente in città un pò più grandi esistono casistiche e quindi anche i funzionari sanno come muoversi, però nella mia provincia nessuno sa cosa fare.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: IN PISCINA
Basta attenersi alle regole ed al principio che tutto quello che non è vietato è permesso.Alexey ha scritto:il funzionario mi ha detto che non sa rispondermi perchè non ha mai avuto una casistica simile e non sapeva cosa dirmi.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: IN PISCINA
Rei ha scritto:Basta attenersi alle regole ed al principio che tutto quello che non è vietato è permesso.Alexey ha scritto:il funzionario mi ha detto che non sa rispondermi perchè non ha mai avuto una casistica simile e non sapeva cosa dirmi.
Non ho capito però se il gestore può tenermi fuori dalla piscina per le suddette regole da lui decise perchè è casa "sua" e può decidere lui, oppure ci si potrebbe appellare da qualche parte per poter essere tutelati, visto che anche chi dovrebbe aiutarci se ne lava le mani.
A me non interessa personalmente entrare in quel posto, posso anche andare altrove, però per principio vorrei capire chiaramente se esiste a questo punto una tutela antidiscriminatoria "antirimbalzamento" a cui ci si può appellare oppure bisogna in questi casi calzarsi o alzare i "tacchi".
Certo a casa mia faccio entrare chi voglio io, però un locale pubblico dovrebbe garantire l'ingresso a tutti, visto che non si tratta di un club privato, oppure il gestore ha il diritto legale di rimbalzarmi?
Può essere così arbitraria la decisione o esistono dei "paletti" ?
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: IN PISCINA
Spesso si pensa di conoscere le regole e si sbaglia: il proprietario ritiene che che leggi e regolamenti vietino di stare scalzi.Alexey ha scritto:Non ho capito però se il gestore può tenermi fuori dalla piscina per le suddette regole da lui decise perchè è casa "sua" e può decidere lui, oppure ci si potrebbe appellare da qualche parte per poter essere tutelati, visto che anche chi dovrebbe aiutarci se ne lava le mani.
Sbaglia.
In buona fede, ma sbaglia.
E se gli fai ricontrollare le regole, si ricrederà.
Anche sul pericolo di scivolare sbaglia: una superficie scivolosa per i piedi nudi lo è anche per la maggior parte delle calzature.
L'esempio che ti ha portato ( i bambini che corrono) non sta in piedi: i bambini scivolerebbero anche correndo calzati. Si salvano solo perché quasi sempre, obbligati a delle calzature, visto il luogo indossano delle infradito.
Con le quali è quasi impossibile correre.
Perciò non scivolano perché sono impossibilitati a correre, non perché sono calzati.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: IN PISCINA
Non dovrebbe "qualcuno" effettivamente controllare se esiste un rischio reale se uno cammina scalzo?
E se esistesse effettivamente il rischio che una persona scivoli su un pavimento non bisognerebbe "obbligare" una piscina a mettere un terreno antiscivolo, visto che non è poi così strano che uno in piscina cammini scalzo?
Oltretutto mi sono dimenticato di dire che lo stesso tipo di pavientazione si può trovare anche all'esterno fino quasi all'ingresso vasche, per cui non sarebbe più coerente allora vietare di andare scalzi anche li?
Quando si stilano dei protocolli e normative per locali come piscine o campi sportivi ecc... bisognerebbe valutare tutte le possibili casistiche e farli rispettare dai gestori, è vero che qualcosa può sfuggire, ma che uno vada scalzo in piscina o al mare non mi sembra così fuori dal mondo...
E se esistesse effettivamente il rischio che una persona scivoli su un pavimento non bisognerebbe "obbligare" una piscina a mettere un terreno antiscivolo, visto che non è poi così strano che uno in piscina cammini scalzo?
Oltretutto mi sono dimenticato di dire che lo stesso tipo di pavientazione si può trovare anche all'esterno fino quasi all'ingresso vasche, per cui non sarebbe più coerente allora vietare di andare scalzi anche li?
Quando si stilano dei protocolli e normative per locali come piscine o campi sportivi ecc... bisognerebbe valutare tutte le possibili casistiche e farli rispettare dai gestori, è vero che qualcosa può sfuggire, ma che uno vada scalzo in piscina o al mare non mi sembra così fuori dal mondo...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: IN PISCINA
Alexey ha scritto:Alla seconda ho replicato immediatamente spiegando che non esiste alcuna motivazione logica legata all'igiene, con le varie argomentazioni di cui discutiamo sempre sul forum, inoltre mi sembra anche un controsenso visto che da lì ci passano anche scarpe che arrivano dall'esterno mentre i miei piedi sono sicuramente più puliti anche perchè sono passati nella vasca obbligatoria di disinfezione, mentre le scarpe che arrivano dall'esterno piscina no.
A questo punto dovrebbero proibire di andare scalzi anche a bordo vasca, perchè lì ci sono le maggiori probabilità di esposizione ad eventuali agenti micotici (Flavio correggimi se sbaglio), e dico di esposizione e non di contagio...
No, non sbagli.
Vedi, il problema è che incubiamo germi e funghi pericolosi grazie al sudore che macera i nostri piedi in un ambiente privo d'aria; poi ci scalziamo e diffondiamo le nostre malattie rilasciando frammenti di pelle infetta in ambienti che essendo umidi favoriscono la sopravvivenza dei patogeni.
La promiscuità, cioè l'eccessiva condivisione di spazi limitati con altre persone, permette e promuove il contagio.
Se tutti vivessimo scalzi, probabilmente non avremmo modo di incubare certe forme patogene, perché il piede nudo di asciuga facilmente e respira.
Inoltre il barefooting ispessisce le suole e sviluppa forti difese locali: lo scalzo occasionale è debole, perciò è ovvio che si contagi con facilità.
Allora nasce e si rinforza il concetto che andare scalzi sia antiigienico, dimenticando che è antiigienico non frequentare la palestra microbica del mondo.
Parliamo di pesi e di jogging, ma dimentichiamo che tutti i giorni sopravviviamo perché per millenni ci siamo confrontati con nemici invisibili che ci hanno costretti a scendere a patti: vivi e combatti, vinci o perdi.
Una slot machine biologica che ci costringe a tirare la leva e presto esce la combinazione vincente.
Non c'è trucco e non c'è inganno.
Chi gioca vince o perde, chi non gioca perde e basta.
È la slot machine della vita: non si può barare ed il prezzo da pagare è un sistema immunitario sempre più debole che ci espone all'estinzione di massa alla prima pandemia.
Può avvenire comunque, ma non è il vivere in un mondo sterile che ci salverà, semmai il contrario.
Vedi, il problema è che incubiamo germi e funghi pericolosi grazie al sudore che macera i nostri piedi in un ambiente privo d'aria; poi ci scalziamo e diffondiamo le nostre malattie rilasciando frammenti di pelle infetta in ambienti che essendo umidi favoriscono la sopravvivenza dei patogeni.
La promiscuità, cioè l'eccessiva condivisione di spazi limitati con altre persone, permette e promuove il contagio.
Se tutti vivessimo scalzi, probabilmente non avremmo modo di incubare certe forme patogene, perché il piede nudo di asciuga facilmente e respira.
Inoltre il barefooting ispessisce le suole e sviluppa forti difese locali: lo scalzo occasionale è debole, perciò è ovvio che si contagi con facilità.
Allora nasce e si rinforza il concetto che andare scalzi sia antiigienico, dimenticando che è antiigienico non frequentare la palestra microbica del mondo.
Parliamo di pesi e di jogging, ma dimentichiamo che tutti i giorni sopravviviamo perché per millenni ci siamo confrontati con nemici invisibili che ci hanno costretti a scendere a patti: vivi e combatti, vinci o perdi.
Una slot machine biologica che ci costringe a tirare la leva e presto esce la combinazione vincente.
Non c'è trucco e non c'è inganno.
Chi gioca vince o perde, chi non gioca perde e basta.
È la slot machine della vita: non si può barare ed il prezzo da pagare è un sistema immunitario sempre più debole che ci espone all'estinzione di massa alla prima pandemia.
Può avvenire comunque, ma non è il vivere in un mondo sterile che ci salverà, semmai il contrario.
Per quanto riguarda il primo punto è opinabile perchè io con alcuni tipi di ciabatte sono scivolato in passato e a piedi nudi no, poi ho letto che se qualcuno si fa male lui andrebbe nelle grane solo se il locale non fosse a norma............dopo aver chiesto una consulenza ai NAS mi sono accorto che nemmeno loro sanno come agire in merito, perchè il funzionario mi ha detto che non sa rispondermi perchè non ha mai avuto una casistica simile e non sapeva cosa dirmi.
E cosa vuoi che ti dicano!
Il fastidio di vedere un deviante scalzo suscita molte reazioni difensive: la più ovvia impone di attaccarsi all'igiene, alla sicurezza ed al decoro, tutti argomenti che smuovono le pance, i sentimenti irrazionali.
Siamo civili, quindi calzati.
E siamo calzati, quindi civili, di qui non si esce.
Le mura medioevali facevano vivere i cittadini all'interno con un forte senso di sicurezza.
Altre mura (mentali) ci fanno sentire sicuri dagli assalti esterni, anche da parte dei microbi che convivono con noi: un illusione.
È grazie a loro se stiamo in salute, se digeriamo, se produciamo vitamine, se (probabilmente) non soffriamo di allergie e se produciamo di tanto intanto quell'individuo fuori del comune capace di sopravvivere a forme infettive nuove e devastanti.
Il fastidio di vedere un deviante scalzo suscita molte reazioni difensive: la più ovvia impone di attaccarsi all'igiene, alla sicurezza ed al decoro, tutti argomenti che smuovono le pance, i sentimenti irrazionali.
Siamo civili, quindi calzati.
E siamo calzati, quindi civili, di qui non si esce.
Le mura medioevali facevano vivere i cittadini all'interno con un forte senso di sicurezza.
Altre mura (mentali) ci fanno sentire sicuri dagli assalti esterni, anche da parte dei microbi che convivono con noi: un illusione.
È grazie a loro se stiamo in salute, se digeriamo, se produciamo vitamine, se (probabilmente) non soffriamo di allergie e se produciamo di tanto intanto quell'individuo fuori del comune capace di sopravvivere a forme infettive nuove e devastanti.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
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