Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
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Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Si dice che la notte passi in fretta se si è in buona compagnia, ma passa ancora più in fretta se si fanno le ore piccole con un programma così denso come il nostro.
La sveglia ci butta giù dal letto alle ore 7:30, ci litigo un po’, ma lei è inflessibile; scendo a fare colazione, mi sento come uno dei tanti protagonisti di La notte degli Zombie.
Mentre tutti si alimentano abbondantemente, in vista delle future fatiche, io socchiudo gli occhi e sogno un bel letto morbido.
Suvvia, forza!
Prepariamo gli zaini e chiamiamo un taxi, anzi un taxone, visto che siamo in cinque.
In pochi minuti raggiungiamo la stazione ferroviaria, paghiamo il taxistone (un omone proporzionato alla sua autovettura) che ci osserva con uno strano sorriso e ci incamminiamo verso il binario dove ci raggiungerà il diretto per Venezia.
Niente da fare: il treno è stracolmo, al punto che dobbiamo rinunciare a salirci.
Risatine dall’interno, sono scalzi, bla, bla, bla, le solite stupidaggini.
Il convoglio successivo è molto meno affollato.
Il nostro vagone è diviso in tre settori: il primo e l’ultimo sono colmi, quello intermedio occupato solo da noi barefooters.
Una signora piuttosto giovane si siede di fronte a noi, qualche sedile più in la, impugna un fazzoletto e decide che i camini possono essere puliti anche in primavera.
Durante l’accurata operazione igienica, il suo sguardo cade sui nostri piedi, gli occhi si spalancano e subentra una momentanea paralisi; all’improvviso si alza e scompare nello scompartimento adiacente.
Mi prende un’improvvisa ondata di irritazione, ma cerco di distrarmi e di prendere esempio da Paolo F. che se la ride beatamente.
Siamo ormai nella città lagunare, ci incamminiamo ad incontrare un nuovo barefooter; statura media, giovanissimo, capelli lunghi e ricci, un po’ di pizzetto, occhi dolci e chiari…..e scalzo.
Ma sì, ecco Spyro, mi sembra subito in sintonia con il resto del gruppo.
Si esce dalla stazione e lei è li ad aspettarci, bella come sempre, rassicurante, la città senza tempo, la città degli amanti; ti prende per mano e ti perdi.
Non importa che tu sia in estasi o colmo di tristezza, abbandoni il capo sul seno di questa straordinaria compagna e ascolti il battito del suo cuore, chiudi gli occhi ed inizi a sognare.
Non la dimenticherai più.
Ci puoi ritornare mille volte e mille volte la vedrai con un volto giovane e senza rughe.
La vogliamo accarezzare con i nostri piedi avidi di sensazioni, vogliamo percepire la sua pelle vellutata.
Non possiamo non inaugurare con qualche istantanea il primo ponte attraversato: il Ponte degli Scalzi, sembra messo li apposta.
Ci inoltriamo nei vicoli stracolmi, seguendo il percorso classico e strasegnalato che, attraversando il Ponte di Rialto, porta a Piazza San Marco.
Se ci torneremo, prometto che traccerò un percorso attraverso vicoli sconosciuti.
La pavimentazione sembra fatta apposta per camminare scalzi, spesso mi sembra di calpestare le mattonelle di casa; le calli sono strette, frequentemente in ombra ed è davvero un piacere camminarci a piedi nudi, perché le temperature sono estremamente gradevoli.
Il clima non manifesta l’ostilità padovana, qualche mamma sorride e ci mostra ai suoi bambini, altri ragazzini interrogano il nonno sul perché del nostro costume, mettendo l’avo in palese imbarazzo.
In ogni caso è evidente che ci si trova di fronte ad una città abituata a vederne di tutti i colori e non sarà certo un gruppo scalzo a metterli in crisi.
Marciamo veloci, quasi in fila indiana, alternandoci a dialogare col simpatico Spyro.
Scavalchiamo alcuni ponti ed il mio sguardo cade sul veloce movimento di 10 piedi nudi: ogni scalino sembra il tasto di un pianoforte, abilmente sfiorato, premuto, martellato dalle dita di un geniale pianista.
E ne scaturisce una sinfonia, un magico fraseggio dedicato alla dea lagunare.
Sembra di volare su un tappeto di rose, perciò arriva la prima spina: Paolo accusa il colpo e si ferma.
Una scheggia di vetro lo infastidisce, cerca di rimuoverla e….zacchete….il sangue comincia a scorrere: non so se mi crederete, ma la ferita è al dito di una mano.
La suola ha resistito egregiamente.
Altri cento metri e sento una fitta sotto un dito del piede, che si rinnova ad ogni passo: ecco, questa non ci voleva.
Cerco di non dare nell’occhio, dopo qualche passo il dolore scompare.
Ispeziono la pianta e vedo un puntino rosso, ma niente sangue e niente vetri; è andata bene, grazie anche al buon allenamento.
Entriamo in Piazza San Marco e ci mettiamo in coda per visitare la Basilica.
Questa è la prova del nove, nel senso che i suoi guardiani sono fra i più pignoli che ci siano; arretro leggermente per mandare avanti mia moglie e Spyro, ma loro mi fregano e mi trovo in prima fila.
Davanti a me c’è una gradevole ragazza in pantaloncini corti; il guardiano la ferma, le fa cenno che i pantaloni devono arrivare almeno sotto il ginocchio, così non si entra.
Avanziamo e cerchiamo di guadagnare le scale che ci porteranno lassù, sulla Loggia dei Cavalli.
Il guardiano ci insegue e provo un tuffo al cuore, ma no, ci ricorda semplicemente che non si possono scattare fotografie.
Il resto va via liscio liscio, in mezzo ai guardiani di un piccolo museo interno, dove, peraltro sono custoditi i veri Cavalli.
Scendiamo a visitare la parte bassa della Basilica e qui ci aspetta una gradita sorpresa: come già ci aveva spiegato Ares, le tessere dei mosaici che costellano il pavimento non si trovano tutte sullo stesso piano, sono sfasate fra loro ed è una cosa che l’occhio non riesce a realizzare.
Ebbene, i nostri piedi nudi aggiungono una dimensione in più: percepiamo perfettamente quello sfasamento, sentiamo anche i piccoli saliscendi e le minime differenze di temperatura.
Credetemi, un’esperienza davvero straordinaria ed istruttiva.
Riguadagnamo l’esterno, dove ci rendiamo subito conto che il sole ha reso il suolo rovente: ci dobbiamo calzare.
Consumiamo senza problemi un pasto veloce in uno dei tanti bar all’aperto e ci rintaniamo in un fresco vicoletto ad attendere il simpatico Cesco.
Che peccato, ha un impegno a breve termine, così lo accompagnamo a Lido e andiamo in spiaggia ad immergere un poco i piedi stanchi nell’acqua di mare.
Tutti impegnati i veneti, perdonatemi, ma ho quasi la sensazione che si sia trattato di incontri esplorativi, tanto per vedere che tipi siamo.
Cominciamo ad essere un po’ provati ed il tempo volge al termine.
Ci imbarchiamo per raggiungere Piazza Roma, a pochi passi dalla stazione ferroviaria.
Il bravo, simpatico e coraggioso Spyro ci lascerà di li a poco: complimenti!
Mi ricorda l’exploit di Gigor, alla sua prima uscita.
Il viaggio di ritorno è un po’ come sognare, una bella rimembranza di quanto appena trascorso.
Mia moglie è davvero euforica ed entusiasta; mai e poi mai avrebbe immaginato di divertirsi tanto in compagnia di un gruppo di matti scalzi.
Un abbraccio, cari ragazzi.
Alla prossima.
La sveglia ci butta giù dal letto alle ore 7:30, ci litigo un po’, ma lei è inflessibile; scendo a fare colazione, mi sento come uno dei tanti protagonisti di La notte degli Zombie.
Mentre tutti si alimentano abbondantemente, in vista delle future fatiche, io socchiudo gli occhi e sogno un bel letto morbido.
Suvvia, forza!
Prepariamo gli zaini e chiamiamo un taxi, anzi un taxone, visto che siamo in cinque.
In pochi minuti raggiungiamo la stazione ferroviaria, paghiamo il taxistone (un omone proporzionato alla sua autovettura) che ci osserva con uno strano sorriso e ci incamminiamo verso il binario dove ci raggiungerà il diretto per Venezia.
Niente da fare: il treno è stracolmo, al punto che dobbiamo rinunciare a salirci.
Risatine dall’interno, sono scalzi, bla, bla, bla, le solite stupidaggini.
Il convoglio successivo è molto meno affollato.
Il nostro vagone è diviso in tre settori: il primo e l’ultimo sono colmi, quello intermedio occupato solo da noi barefooters.
Una signora piuttosto giovane si siede di fronte a noi, qualche sedile più in la, impugna un fazzoletto e decide che i camini possono essere puliti anche in primavera.
Durante l’accurata operazione igienica, il suo sguardo cade sui nostri piedi, gli occhi si spalancano e subentra una momentanea paralisi; all’improvviso si alza e scompare nello scompartimento adiacente.
Mi prende un’improvvisa ondata di irritazione, ma cerco di distrarmi e di prendere esempio da Paolo F. che se la ride beatamente.
Siamo ormai nella città lagunare, ci incamminiamo ad incontrare un nuovo barefooter; statura media, giovanissimo, capelli lunghi e ricci, un po’ di pizzetto, occhi dolci e chiari…..e scalzo.
Ma sì, ecco Spyro, mi sembra subito in sintonia con il resto del gruppo.
Si esce dalla stazione e lei è li ad aspettarci, bella come sempre, rassicurante, la città senza tempo, la città degli amanti; ti prende per mano e ti perdi.
Non importa che tu sia in estasi o colmo di tristezza, abbandoni il capo sul seno di questa straordinaria compagna e ascolti il battito del suo cuore, chiudi gli occhi ed inizi a sognare.
Non la dimenticherai più.
Ci puoi ritornare mille volte e mille volte la vedrai con un volto giovane e senza rughe.
La vogliamo accarezzare con i nostri piedi avidi di sensazioni, vogliamo percepire la sua pelle vellutata.
Non possiamo non inaugurare con qualche istantanea il primo ponte attraversato: il Ponte degli Scalzi, sembra messo li apposta.
Ci inoltriamo nei vicoli stracolmi, seguendo il percorso classico e strasegnalato che, attraversando il Ponte di Rialto, porta a Piazza San Marco.
Se ci torneremo, prometto che traccerò un percorso attraverso vicoli sconosciuti.
La pavimentazione sembra fatta apposta per camminare scalzi, spesso mi sembra di calpestare le mattonelle di casa; le calli sono strette, frequentemente in ombra ed è davvero un piacere camminarci a piedi nudi, perché le temperature sono estremamente gradevoli.
Il clima non manifesta l’ostilità padovana, qualche mamma sorride e ci mostra ai suoi bambini, altri ragazzini interrogano il nonno sul perché del nostro costume, mettendo l’avo in palese imbarazzo.
In ogni caso è evidente che ci si trova di fronte ad una città abituata a vederne di tutti i colori e non sarà certo un gruppo scalzo a metterli in crisi.
Marciamo veloci, quasi in fila indiana, alternandoci a dialogare col simpatico Spyro.
Scavalchiamo alcuni ponti ed il mio sguardo cade sul veloce movimento di 10 piedi nudi: ogni scalino sembra il tasto di un pianoforte, abilmente sfiorato, premuto, martellato dalle dita di un geniale pianista.
E ne scaturisce una sinfonia, un magico fraseggio dedicato alla dea lagunare.
Sembra di volare su un tappeto di rose, perciò arriva la prima spina: Paolo accusa il colpo e si ferma.
Una scheggia di vetro lo infastidisce, cerca di rimuoverla e….zacchete….il sangue comincia a scorrere: non so se mi crederete, ma la ferita è al dito di una mano.
La suola ha resistito egregiamente.
Altri cento metri e sento una fitta sotto un dito del piede, che si rinnova ad ogni passo: ecco, questa non ci voleva.
Cerco di non dare nell’occhio, dopo qualche passo il dolore scompare.
Ispeziono la pianta e vedo un puntino rosso, ma niente sangue e niente vetri; è andata bene, grazie anche al buon allenamento.
Entriamo in Piazza San Marco e ci mettiamo in coda per visitare la Basilica.
Questa è la prova del nove, nel senso che i suoi guardiani sono fra i più pignoli che ci siano; arretro leggermente per mandare avanti mia moglie e Spyro, ma loro mi fregano e mi trovo in prima fila.
Davanti a me c’è una gradevole ragazza in pantaloncini corti; il guardiano la ferma, le fa cenno che i pantaloni devono arrivare almeno sotto il ginocchio, così non si entra.
Avanziamo e cerchiamo di guadagnare le scale che ci porteranno lassù, sulla Loggia dei Cavalli.
Il guardiano ci insegue e provo un tuffo al cuore, ma no, ci ricorda semplicemente che non si possono scattare fotografie.
Il resto va via liscio liscio, in mezzo ai guardiani di un piccolo museo interno, dove, peraltro sono custoditi i veri Cavalli.
Scendiamo a visitare la parte bassa della Basilica e qui ci aspetta una gradita sorpresa: come già ci aveva spiegato Ares, le tessere dei mosaici che costellano il pavimento non si trovano tutte sullo stesso piano, sono sfasate fra loro ed è una cosa che l’occhio non riesce a realizzare.
Ebbene, i nostri piedi nudi aggiungono una dimensione in più: percepiamo perfettamente quello sfasamento, sentiamo anche i piccoli saliscendi e le minime differenze di temperatura.
Credetemi, un’esperienza davvero straordinaria ed istruttiva.
Riguadagnamo l’esterno, dove ci rendiamo subito conto che il sole ha reso il suolo rovente: ci dobbiamo calzare.
Consumiamo senza problemi un pasto veloce in uno dei tanti bar all’aperto e ci rintaniamo in un fresco vicoletto ad attendere il simpatico Cesco.
Che peccato, ha un impegno a breve termine, così lo accompagnamo a Lido e andiamo in spiaggia ad immergere un poco i piedi stanchi nell’acqua di mare.
Tutti impegnati i veneti, perdonatemi, ma ho quasi la sensazione che si sia trattato di incontri esplorativi, tanto per vedere che tipi siamo.
Cominciamo ad essere un po’ provati ed il tempo volge al termine.
Ci imbarchiamo per raggiungere Piazza Roma, a pochi passi dalla stazione ferroviaria.
Il bravo, simpatico e coraggioso Spyro ci lascerà di li a poco: complimenti!
Mi ricorda l’exploit di Gigor, alla sua prima uscita.
Il viaggio di ritorno è un po’ come sognare, una bella rimembranza di quanto appena trascorso.
Mia moglie è davvero euforica ed entusiasta; mai e poi mai avrebbe immaginato di divertirsi tanto in compagnia di un gruppo di matti scalzi.
Un abbraccio, cari ragazzi.
Alla prossima.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Complimenti per il tuo racconto con tanto di poetiche similitudini, Flavio! Mi sono rifatto virtualmente la stupenda giornata di domenica! E' stata una giornata bellissima e i pavimenti veneziani (tranne quelli scottati dal sole del primo pomeriggio) erano davvero bellissimi da accarezzare, compreso quello sconnesso della Basilica!
Ti sei dimenticato di scrivere una cosa però: Paolo F ha sacrificato la sua visita alla Basilica per fare la guardia ai nostri zaini, davvero complimenti a Paolo Fratter!
Ma davvero avete incontrato sul treno una signora che è scappata via alla vista dei vostri piedi nudi? Ahahahah!!!
Ti sei dimenticato di scrivere una cosa però: Paolo F ha sacrificato la sua visita alla Basilica per fare la guardia ai nostri zaini, davvero complimenti a Paolo Fratter!
Ma davvero avete incontrato sul treno una signora che è scappata via alla vista dei vostri piedi nudi? Ahahahah!!!
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Anche questo resoconto fa sognare. Quasi quasi mi sembrava di essere lì presente, specialmente con le descrizioni delle pavimentazioni che subito ho rivissuto. Sì, la vecia Venesia (anche se ti appare come 'na giovinetta.... 'sta strega) è sempre una gita speciale. Non dico che mi faccia innamorare come affermano i più, ma condivido l'euforismo di Lucina perchè a me Venezia dà sempre la sensazione di essere in un grande cortile di casa dove poter giocare a nascondino e a rincorrersi fra le calli.
Ahhhh..... invidio ora le sensazioni dei vostri piedi.
Mi consolo con il fatto che in estate farò un viaggio scalzo di 3 settimane in un paese dove non sono mai stata e dove sicuramente pochi sono stati. Mi troverò là anche con persone che sicuramente sanno usare una video camera puntata sui miei piedi.... quindi grande video bf poi.
Spero al prossimo giro a Venezia di esserci
C.S.
Ahhhh..... invidio ora le sensazioni dei vostri piedi.
Mi consolo con il fatto che in estate farò un viaggio scalzo di 3 settimane in un paese dove non sono mai stata e dove sicuramente pochi sono stati. Mi troverò là anche con persone che sicuramente sanno usare una video camera puntata sui miei piedi.... quindi grande video bf poi.
Spero al prossimo giro a Venezia di esserci
C.S.
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Certo!Spyro ha scritto:Ma davvero avete incontrato sul treno una signora che è scappata via alla vista dei vostri piedi nudi? Ahahahah!!!
La cosa che mi da più da pensare è che la gente non si alza più per cedere il posto ad una signora, nemmeno se è incinta, si ficcano, come se niente fosse, le dita nel naso, bambini ti spingono violentemente sui reni per passare senza nemmeno chiedere permesso (ed i genitori tacciono), ma i maleducati e indecorosi siamo noi.
La loro spocchia li rende superiori ad ogni cosa, basta avere un paio di calzature.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Mettila così loro viaggiano compressi mentre voi avete viaggiato comodi
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
lucignolo ha scritto:Certo!Spyro ha scritto:Ma davvero avete incontrato sul treno una signora che è scappata via alla vista dei vostri piedi nudi? Ahahahah!!!
La cosa che mi da più da pensare è che la gente non si alza più per cedere il posto ad una signora, nemmeno se è incinta, si ficcano, come se niente fosse, le dita nel naso, bambini ti spingono violentemente sui reni per passare senza nemmeno chiedere permesso (ed i genitori tacciono), ma i maleducati e indecorosi siamo noi.
La loro spocchia li rende superiori ad ogni cosa, basta avere un paio di calzature.
Eh Lucignolo, tu tocchi dei tasti particolari e non so se lo fai sempre apposta!
Ho sempre detto che ad andare scalzi, si impara a vivere meglio, e per tanti motivi. Lasciamo stare che "ci dà gioia" lasciamo stare che "ci dà salute" e fermiamoci un momento sul fatto che "ci dà educazione".
Chi va scalzo è sotto certi aspetti "in difetto" nel senso che può "pestare i piedi" per non farsi discriminare, ma non può farlo per spingere in una fila.
Guarda un po', questo è un altro motivo per cui "obbligherei" tutti ad andare scalzi: così imparerebbero a non sentirsi i padroni del mondo, a non sentirsi portatori di soli diritti!
Mi fermo qui, il discorso porta lontano ...
bfpaul
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Grazie a tutti.
Di certo avrei voluto scrivere in toni ben più trionfali, ma la verità è quella che ho descritto.
Sono convinto che si tratti di resoconti che non incoraggiano i neofiti, ricchi come sono degli antipatici sberleffi della gente (padovana), così come sono convinto che solo un barefooter con due così sarebbe riuscito a non ricalzarsi, se in escursione solitaria.
Situazioni reali, vissute sulla nostra pelle, che fanno capire come la strada da percorrere sia ancora lunga e ricca di difficoltà; il cuoio ha rivestito i nostri piedi, creando indubbi vantaggi in certe situazioni, ma quello che ha rivestito le nostre menti ha generato una dannosa barriera impermeabile.
Non è il caso di fare inutili trionfalismi, ma nemmeno di gettarci nelle braccia dello sconforto.
Il gruppo lombardo ha battuto in lungo e in largo le principali città della propria regione e, siccome sono convinto che la gente vede, si interroga e naviga in internet, mi piace pensare che una certa consapevolezza di noi se la siano fatta.
Forse non è così in altre regioni, perciò ci toccherà metterci alla gogna e cercare di sfondare porte saldamente serrate.
Il mio augurio è che la nostra irruzione scalza induca molte persone ad interrogare il mondo di internet, per cercare di capire chi siamo e cosa rappresentiamo, eliminando pericolosi fraintendimenti.
È mia intenzione fare una calata a Firenze col mio gruppo preferito; li verificheremo se anche in toscana si respira un clima intollerante come nella blasonata città patavina.
Alla prossima.
Di certo avrei voluto scrivere in toni ben più trionfali, ma la verità è quella che ho descritto.
Sono convinto che si tratti di resoconti che non incoraggiano i neofiti, ricchi come sono degli antipatici sberleffi della gente (padovana), così come sono convinto che solo un barefooter con due così sarebbe riuscito a non ricalzarsi, se in escursione solitaria.
Situazioni reali, vissute sulla nostra pelle, che fanno capire come la strada da percorrere sia ancora lunga e ricca di difficoltà; il cuoio ha rivestito i nostri piedi, creando indubbi vantaggi in certe situazioni, ma quello che ha rivestito le nostre menti ha generato una dannosa barriera impermeabile.
Non è il caso di fare inutili trionfalismi, ma nemmeno di gettarci nelle braccia dello sconforto.
Il gruppo lombardo ha battuto in lungo e in largo le principali città della propria regione e, siccome sono convinto che la gente vede, si interroga e naviga in internet, mi piace pensare che una certa consapevolezza di noi se la siano fatta.
Forse non è così in altre regioni, perciò ci toccherà metterci alla gogna e cercare di sfondare porte saldamente serrate.
Il mio augurio è che la nostra irruzione scalza induca molte persone ad interrogare il mondo di internet, per cercare di capire chi siamo e cosa rappresentiamo, eliminando pericolosi fraintendimenti.
È mia intenzione fare una calata a Firenze col mio gruppo preferito; li verificheremo se anche in toscana si respira un clima intollerante come nella blasonata città patavina.
Alla prossima.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
È mia intenzione fare una calata a Firenze col mio gruppo preferito; li verificheremo se anche in toscana si respira un clima intollerante come nella blasonata città patavina.
Alla prossima.[/quote]
Ma come? Stavo per complimentarmi con il poema veneziano che hai appena composto e che susciterebbe invidia e rabbia anche a Goldoni, e mi vedo "anticipato" sul toccata e fuga fiorentino? Ladro di idee ....il brevetto è già registrato a nome mio!
Scherzo, anzi Ti ringrazio dell' "intrigannte" anticipazione. Presto apro un titolo per Firenze, alllora, e sie mi precederai sarò ben lieto per la strada spianata ...
Alla prossima.[/quote]
Ma come? Stavo per complimentarmi con il poema veneziano che hai appena composto e che susciterebbe invidia e rabbia anche a Goldoni, e mi vedo "anticipato" sul toccata e fuga fiorentino? Ladro di idee ....il brevetto è già registrato a nome mio!
Scherzo, anzi Ti ringrazio dell' "intrigannte" anticipazione. Presto apro un titolo per Firenze, alllora, e sie mi precederai sarò ben lieto per la strada spianata ...
Ares- Numero di messaggi : 169
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Eddai, povero Goldoni, si rigirerà nella tomba.Ares ha scritto:Ma come? Stavo per complimentarmi con il poema veneziano che hai appena composto e che susciterebbe invidia e rabbia anche a Goldoni..........
Lui che è immortale.......io sarò ricordato (e sarebbe già tanto) come quell'imbecille che andava in giro a piedi nudi.
Grazie, comunque, per l'apprezzamento.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
X prima cosa complimenti x il resoconto molto bello ed interessante. Mi rendo conto che le cose che dici nn sono un incoraggiamento ma vanno dette mi pare stupido nascondere la testa sotto la sabbia.
Non si offendano i veneti e scusate x il relativo OT ma credo che PAdova sia provinciale, come la maggior parte delle città italiane. Francamente nn so cosa la differenzi ad esempio da Bresacia dove mi pare che siete stati accolti bene.
Posso supporre che il veneto sia un po' + bigotto e intollerante verso il prossimo (vedi il trionfo della lega)?
Ne è esempio la megera del museo.
X quanto riguarda firenze credo che essendo una città molto + turistica dovrebbe essere - intollerante e un po' + abituata a vedere gente scalza.
X la mia presenza a Firenze deciderò all'ultimo ma al momento direi che al 90% nn ci sono.
Ciao
Andrea
Non si offendano i veneti e scusate x il relativo OT ma credo che PAdova sia provinciale, come la maggior parte delle città italiane. Francamente nn so cosa la differenzi ad esempio da Bresacia dove mi pare che siete stati accolti bene.
Posso supporre che il veneto sia un po' + bigotto e intollerante verso il prossimo (vedi il trionfo della lega)?
Ne è esempio la megera del museo.
X quanto riguarda firenze credo che essendo una città molto + turistica dovrebbe essere - intollerante e un po' + abituata a vedere gente scalza.
X la mia presenza a Firenze deciderò all'ultimo ma al momento direi che al 90% nn ci sono.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Mah, non so.Andrea77 ha scritto:Francamente nn so cosa la differenzi ad esempio da Bresacia dove mi pare che siete stati accolti bene.
Forse i Bresciani esternano meno; non sappiamo cosa pensino realmente, quindi andiamoci piano.
Non credo che i malesseri della gente e gli errori politici c'entrino con i piedi nudi.Andrea77 ha scritto:Posso supporre che il veneto sia un po' + bigotto e intollerante verso il prossimo (vedi il trionfo della lega)?
Non mettiamo la politica sul forum e cerchiamo di non essere incauti.
Perché, era leghista?Andrea77 ha scritto:Ne è esempio la megera del museo.
Stento un po' a crederci.Andrea77 ha scritto:X quanto riguarda firenze credo che essendo una città molto + turistica dovrebbe essere - intollerante e un po' + abituata a vedere gente scalza.
Ma va.....??!!Andrea77 ha scritto:X la mia presenza a Firenze deciderò all'ultimo ma al momento direi che al 90% nn ci sono.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
La gente è sempre la stessa. Quelli che mal tollerano il diverso xchè è nero sono gli stessi che mal tollera lo scalzo in quanto diverso.
C'è un certo timore di fronte al diverso sia questo scalzo, nero, gay,...
E' sintomatica la risposta della megera 'qui semo in italia'.
Come x dire se vuoi stare scalzo vai all'estero dove ti è consentito. Questo discorso viene fatto spesso con gli extra comunitari. Ora intendiamoci x me vige un solo modo di vedere le cose. Se c'è una regola va rispettata ma se questa regola nn c'è anche se tutti usano andare in giro calzati nessuno mi può vietare di andare in giro scalzo.
Infatti alla fine il suo superiore che temeva grane (ha visto che la persona che aveva davanti non è un delinquente ma un cittadino che ha la stravaganza di girare scalzo ma che potrebbe essere, x esempio, un avvocato) ha sentito un superiore che ovviamente ha dato via libera sapendo bene che non ci sono divieti.
Spesso uno parte dicendo 'quello fa una cosa che nn ho mai visto quindi sarà vietata'.
Speriamo che vedendoci nn pongano rimedio aggiungendo un divieto in +...
Il fatto del divieto di x se negativa metterebbe però in evidenza un cambiamento.
La dove c'è un divieto è xchè si è previsto che una certa cosa possa accadere mentre qui nn trovi il divieto nn x bontà ma xchè ritenuto assurdo che uno giri scalzo e quindi nn mi viene neppure in mente di vietare una cosa che nessuno fa.
Quindi se appare il diviento è xchè la cosa nn è + ritenuta così improbabile.
In + se c'è il cartello si evitano discussioni di questo tipo.
Ciao
Andrea
C'è un certo timore di fronte al diverso sia questo scalzo, nero, gay,...
E' sintomatica la risposta della megera 'qui semo in italia'.
Come x dire se vuoi stare scalzo vai all'estero dove ti è consentito. Questo discorso viene fatto spesso con gli extra comunitari. Ora intendiamoci x me vige un solo modo di vedere le cose. Se c'è una regola va rispettata ma se questa regola nn c'è anche se tutti usano andare in giro calzati nessuno mi può vietare di andare in giro scalzo.
Infatti alla fine il suo superiore che temeva grane (ha visto che la persona che aveva davanti non è un delinquente ma un cittadino che ha la stravaganza di girare scalzo ma che potrebbe essere, x esempio, un avvocato) ha sentito un superiore che ovviamente ha dato via libera sapendo bene che non ci sono divieti.
Spesso uno parte dicendo 'quello fa una cosa che nn ho mai visto quindi sarà vietata'.
Speriamo che vedendoci nn pongano rimedio aggiungendo un divieto in +...
Il fatto del divieto di x se negativa metterebbe però in evidenza un cambiamento.
La dove c'è un divieto è xchè si è previsto che una certa cosa possa accadere mentre qui nn trovi il divieto nn x bontà ma xchè ritenuto assurdo che uno giri scalzo e quindi nn mi viene neppure in mente di vietare una cosa che nessuno fa.
Quindi se appare il diviento è xchè la cosa nn è + ritenuta così improbabile.
In + se c'è il cartello si evitano discussioni di questo tipo.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Sottoscrivo quanto afferma Andrea77 che saluto.
Daniela- Numero di messaggi : 127
Data d'iscrizione : 01.01.08
Re: Scalzi a Venezia - seconda e ultima parte
Ricazmbio i saluti.
Ciao
Andrea
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
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