Analogie
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Analogie
La mia migliore amica è lesbica, quella della mia consulente psicologa pure.
Anzi, sono state loro, visto che si conoscono, a metterci in contatto.
E così ci troviamo, noi due etero, ad osservare da vicino, ma senza il coinvolgimento emotivo di chi le vive, le dinamiche comportamentali di una minoranza che subisce, sempre meno ma ancora troppe volte, ingiuste discriminazioni e che quindi in certe situazioni si aspetta discriminazioni che poi, per fortuna, non arrivano.
Poi un giorno la psicologa mi ha fatto notare come la paura dell’emarginazione e dell’intolleranza, le problematiche del coming out (la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere) e dell’outing (il rendere deliberatamente pubblica e senza consenso l'identità sessuale o l'orientamento di altri) e delle paure ad esso connesse siano dinamiche comportamentali (con le dovute differenze) estremamente simili a quelle che si ritrovano negli scalzisti, un’altra categoria che rientra nel grande gruppo delle minoranze “diverse”.
Analoghe paure a fare coming out, analoghe paure (in un paio di casi giunte a livelli patologici) dell’outing (e se mamma mi scopre?), analoghe paure di intolleranza e discriminazione.
La grande differenza sta che per una persona omosessuale queste paure riflettono pericoli che, anche se fortunatamente in calo e ormai decisamente condannati, sono purtroppo reali, mentre nel caso degli scalzi sono, salvo qualche raro ed innocuo (nel senso di minaccia dell’incolumità personale) divieto, totalmente immaginari.
Resta l’intolleranza di alcune persone, per entrambe le categorie, ma per fortuna l’atteggiamento sempre più diffuso, in entrambi i casi, è più di condanna per l’intollerante che di emarginazione per il “diverso”.
Bene, con queste parole della mia amica psicologa probabilmente susciterò un bel vespaio, quindi, "al mio segnale, scatenate l'inferno" (Russell Crowe, "Il gladiatore", di Ridley Scott - anno 2000).
Il segnale è: "Voi che ne pensate?"
Anzi, sono state loro, visto che si conoscono, a metterci in contatto.
E così ci troviamo, noi due etero, ad osservare da vicino, ma senza il coinvolgimento emotivo di chi le vive, le dinamiche comportamentali di una minoranza che subisce, sempre meno ma ancora troppe volte, ingiuste discriminazioni e che quindi in certe situazioni si aspetta discriminazioni che poi, per fortuna, non arrivano.
Poi un giorno la psicologa mi ha fatto notare come la paura dell’emarginazione e dell’intolleranza, le problematiche del coming out (la decisione di dichiarare apertamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere) e dell’outing (il rendere deliberatamente pubblica e senza consenso l'identità sessuale o l'orientamento di altri) e delle paure ad esso connesse siano dinamiche comportamentali (con le dovute differenze) estremamente simili a quelle che si ritrovano negli scalzisti, un’altra categoria che rientra nel grande gruppo delle minoranze “diverse”.
Analoghe paure a fare coming out, analoghe paure (in un paio di casi giunte a livelli patologici) dell’outing (e se mamma mi scopre?), analoghe paure di intolleranza e discriminazione.
La grande differenza sta che per una persona omosessuale queste paure riflettono pericoli che, anche se fortunatamente in calo e ormai decisamente condannati, sono purtroppo reali, mentre nel caso degli scalzi sono, salvo qualche raro ed innocuo (nel senso di minaccia dell’incolumità personale) divieto, totalmente immaginari.
Resta l’intolleranza di alcune persone, per entrambe le categorie, ma per fortuna l’atteggiamento sempre più diffuso, in entrambi i casi, è più di condanna per l’intollerante che di emarginazione per il “diverso”.
Bene, con queste parole della mia amica psicologa probabilmente susciterò un bel vespaio, quindi, "al mio segnale, scatenate l'inferno" (Russell Crowe, "Il gladiatore", di Ridley Scott - anno 2000).
Il segnale è: "Voi che ne pensate?"
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Analogie
una volta in un forum tedesco ho trovato la frase lapidaria "solo i froci vanno scalzi" .... direi che coniuga ottimamente i due argomenti
Personalmente vedo una enorme differenza tra i due insiemi: scalzisti si diventa per scelta (o per necessità), mentre gay probabilmente si nasce, come si nasce alti o bassi, biondi o bruni.
Per questo motivo non me la sento di mettere la discriminazione verso gay e verso scalzi sullo stesso piano e ritengo la prima più ingiusta ed intollerabile.
Non sono uno che fa molto caso alle differenze ... quando vivevo in Africa, dopo poco non vedevo neri i neri e ricordo che sorpresi uno di loro dicendogli che assomigliava ad un mio amico ... bianco.
I gay mi lasciano benevolmente indifferente, fino a che si comportano normalmente da persone civili, dato che apprezzo educazione, cortesia e rispetto sopra ogni altra qualità nelle persone. Vi dirò che mi piacciono persone con tratti di dolcezza nel modo di fare e poiché, immagino, che i gay possano essere maggiormente inclini alla dolcezza di modi, penso che potrebbero andarmi anche particolarmente a fagiolo, posto che sapessi di avere a che fare con un omosessuale, cosa che, nella maggior parte dei casi, non ci è dato di sapere.
Mi cominciano ad infastidire, invece, quando diventano esibizionisti e pretendono di mettersi al centro della
scena, sia che lo facciano fisicamente, sia che lo facciano tramite i media, pretendendo una attenzione ed un trattamento diverso da quello dedicato agli altri. M infastidiscono nella stessa misura in cui mi infastidisce chi è maleducato, chiassoso ed esibizionista e chi pretende di essere trattato in modo diverso dagli altri.
La discriminazione, la persecuzione, le offese o le violenze ai danni degli omosessuali devono essere combattute e represse in quanto offese contro l'individuo, contro la persona e contro l'uguaglianza che è sancita dalle nostre leggi e dal nostro comune sentire, non c'è bisogno di leggi speciali e di aggravanti di omofobia. Introdurle sarebbe una forma non meno grave di discriminazione.
Lo ammetto, il carnevale del gay pride, per me è una forma di voluta provocazione e se fossi un omosessuale (e chi dice che io non lo sia), non mi sentirei di stare lottando per la mia dignità, facendo la caricatura di me stesso in un corteo ... punti di vista, sia chiaro.
Anche come scalzista, cerco di non provocare, ma vorrei far valere i miei diritti e credo che sia più facile ottenerlo con un comportamento formalmente ineccepibile e tranquillo, che non, per esempio, bruciando le scarpe in una manifestazione di piazza.
DDel resto sono un naturista, ma non penso di dover avere per forza il diritto di poter girare nudo ovunque ... mi limito ad augurarmi che prima o poi una percentuale rilevante di persone cominci, per esempio, a ritenere il costume da bagno in spiaggia un inutile monumento ad un superato senso del pudore.
Personalmente vedo una enorme differenza tra i due insiemi: scalzisti si diventa per scelta (o per necessità), mentre gay probabilmente si nasce, come si nasce alti o bassi, biondi o bruni.
Per questo motivo non me la sento di mettere la discriminazione verso gay e verso scalzi sullo stesso piano e ritengo la prima più ingiusta ed intollerabile.
Non sono uno che fa molto caso alle differenze ... quando vivevo in Africa, dopo poco non vedevo neri i neri e ricordo che sorpresi uno di loro dicendogli che assomigliava ad un mio amico ... bianco.
I gay mi lasciano benevolmente indifferente, fino a che si comportano normalmente da persone civili, dato che apprezzo educazione, cortesia e rispetto sopra ogni altra qualità nelle persone. Vi dirò che mi piacciono persone con tratti di dolcezza nel modo di fare e poiché, immagino, che i gay possano essere maggiormente inclini alla dolcezza di modi, penso che potrebbero andarmi anche particolarmente a fagiolo, posto che sapessi di avere a che fare con un omosessuale, cosa che, nella maggior parte dei casi, non ci è dato di sapere.
Mi cominciano ad infastidire, invece, quando diventano esibizionisti e pretendono di mettersi al centro della
scena, sia che lo facciano fisicamente, sia che lo facciano tramite i media, pretendendo una attenzione ed un trattamento diverso da quello dedicato agli altri. M infastidiscono nella stessa misura in cui mi infastidisce chi è maleducato, chiassoso ed esibizionista e chi pretende di essere trattato in modo diverso dagli altri.
La discriminazione, la persecuzione, le offese o le violenze ai danni degli omosessuali devono essere combattute e represse in quanto offese contro l'individuo, contro la persona e contro l'uguaglianza che è sancita dalle nostre leggi e dal nostro comune sentire, non c'è bisogno di leggi speciali e di aggravanti di omofobia. Introdurle sarebbe una forma non meno grave di discriminazione.
Lo ammetto, il carnevale del gay pride, per me è una forma di voluta provocazione e se fossi un omosessuale (e chi dice che io non lo sia), non mi sentirei di stare lottando per la mia dignità, facendo la caricatura di me stesso in un corteo ... punti di vista, sia chiaro.
Anche come scalzista, cerco di non provocare, ma vorrei far valere i miei diritti e credo che sia più facile ottenerlo con un comportamento formalmente ineccepibile e tranquillo, che non, per esempio, bruciando le scarpe in una manifestazione di piazza.
DDel resto sono un naturista, ma non penso di dover avere per forza il diritto di poter girare nudo ovunque ... mi limito ad augurarmi che prima o poi una percentuale rilevante di persone cominci, per esempio, a ritenere il costume da bagno in spiaggia un inutile monumento ad un superato senso del pudore.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Diverso
Un amico con cui parlavo del mio scalzismo dopo che avevo smontato le solite obiezioni (malattie, freddo e via dicendo), mi ha detto : "Nella società metropolitana non si può andare scalzi -(teniamo presente che lui frequenta per lavoro e per piacere un tipo di gente con cui non può permettersi cali di immagine) - perchè nessuno lo fa, per cui se lo fai davi rassegnarti ad essere considerato un diverso con tutte le conseguenze del caso.
Ora urge chiarire che l' amico è una di quelle persone che definire tolleranti sarebbe un' offesa perchè la tolleranza presupone un pregiudizio negativo del tipo : non mi piaci, non mi piace quello che fai, però ti tollero perchè sono bravo. Lui invece è una persona estremamente aperta che ha solo espresso qualla che in fondo è una realtà.
Concordo però con Elan sul fatto che essere diversi nell' atteggiamento sessuale ed esserlo perchè si cammina scalzi sulla pubblica via sono due cose estremamente differenti.
Ora urge chiarire che l' amico è una di quelle persone che definire tolleranti sarebbe un' offesa perchè la tolleranza presupone un pregiudizio negativo del tipo : non mi piaci, non mi piace quello che fai, però ti tollero perchè sono bravo. Lui invece è una persona estremamente aperta che ha solo espresso qualla che in fondo è una realtà.
Concordo però con Elan sul fatto che essere diversi nell' atteggiamento sessuale ed esserlo perchè si cammina scalzi sulla pubblica via sono due cose estremamente differenti.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Analogie
Elan ha scritto:Vi dirò che mi piacciono persone con tratti di dolcezza nel modo di fare e poiché, immagino, che i gay possano essere maggiormente inclini alla dolcezza di modi
Stereotipo. Le persone LGBT sono disponibili in più modelli, proprio come gli eterosessuali.
Elan ha scritto:
Mi cominciano ad infastidire, invece, quando diventano esibizionisti e pretendono di mettersi al centro della
scena, sia che lo facciano fisicamente, sia che lo facciano tramite i media, pretendendo una attenzione ed un trattamento diverso da quello dedicato agli altri. M infastidiscono nella stessa misura in cui mi infastidisce chi è maleducato, chiassoso ed esibizionista e chi pretende di essere trattato in modo diverso dagli altri.
Il punto del pride è quello di essere trattati in modo uguale agli altri. Se bisogna fare del casino per ottenere di avere gli stessi diritti del vicino di casa, ben venga il casino. Meglio le piume di struzzo delle bombe a mano.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: Analogie
Meglio le piume di struzzo delle bombe a mano
Ovvio ... ma continuo a non essere convinto che il casino e la provocazione siano sempre necessarii, nè che siano la strada migliore per farsi considerare e rispettare e, anzi, penso che spesso aizzino, inutilmente, i peggiori istinti di chi la pensa diversamente.
Del resto alcuni progressi storici, come l'abolizione del reato di omosessualità in Gran Bretagna, si sono fatti senza carnevalate (e chi ti dice che se ci fossero state non avrebbero reso il progresso più lento, cementando i contrari nelle loro convinzioni?)
Le lotte per i diritti civili del resto non si vincono "sconfiggendo" e schiacciando chi la pensa diversamente, bensì convincendo con comportamenti ed argomenti e non con le bome a mano o le leggi speciali.
Chi hanno convinto le Brigate Rosse?
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Analogie
Elan ha scritto:Le lotte per i diritti civili del resto non si vincono "sconfiggendo" e schiacciando chi la pensa diversamente, bensì convincendo con comportamenti ed argomenti e non con le bome a mano o le leggi speciali.
Chi hanno convinto le Brigate Rosse?
Con il pride non si vuole sconfiggere né schiacciare nessuno. Il senso è proprio l'opposto, tanto è vero che la ragione per cui le parate si fanno in giugno è per commemorare l'episodio dello Stonewall Inn, nel 1969: http://it.wikipedia.org/wiki/Moti_di_Stonewall.
Il richiamo alle Brigate Rosse mi pare fuori luogo.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: Analogie
Ehmm, rileggetevi il mio post.
State andando completamente fuori tema.
State andando completamente fuori tema.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Analogie
Rei ha scritto:Ehmm, rileggetevi il mio post.
State andando completamente fuori tema.
Eh già, ma a volte è necessario.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: Analogie
October, se hi voglia di litigare, sappi che io non ne ho. Mi limito ad esprimere delle opinioni personali, dispostissimo a cambiare idea se mi si presentano argomenti convincenti, costretto a restare della mia idea in caso diverso.
Ho citato le brigate rosse, non per fare analogie con i movimenti per i diritti degli omosessuali, ma per sottolineare che con la violenza non si riesce a convincere (le brigate pensavano di convincere e di trascinare il mondo operaio in una rivoluzione): del resto sei tu che hai parlato per primo di bombe a mano , alternativa altrettanto fuori luogo.
Se hai voglia di discutere mediante confronto di argomenti, sono a tua disposizione, se invece pensi di ridurmi al silenzio con le tue lapidarie rivelazioni di verità o censure, allora hai scelto male il tuo interlocutore.
Ps: grazie per le info sui Stonewall Riots, un granello di cultura in più.
Ho citato le brigate rosse, non per fare analogie con i movimenti per i diritti degli omosessuali, ma per sottolineare che con la violenza non si riesce a convincere (le brigate pensavano di convincere e di trascinare il mondo operaio in una rivoluzione): del resto sei tu che hai parlato per primo di bombe a mano , alternativa altrettanto fuori luogo.
Se hai voglia di discutere mediante confronto di argomenti, sono a tua disposizione, se invece pensi di ridurmi al silenzio con le tue lapidarie rivelazioni di verità o censure, allora hai scelto male il tuo interlocutore.
Ps: grazie per le info sui Stonewall Riots, un granello di cultura in più.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Analogie
Elan ha scritto:October, se hi voglia di litigare, sappi che io non ne ho.
Non mi pareva di avere avuto toni bellicosi. Se è così, mi scuso.
Elan ha scritto:Mi limito ad esprimere delle opinioni personali, dispostissimo a cambiare idea se mi si presentano argomenti convincenti, costretto a restare della mia idea in caso diverso.
Ho citato le brigate rosse, non per fare analogie con i movimenti per i diritti degli omosessuali, ma per sottolineare che con la violenza non si riesce a convincere (le brigate pensavano di convincere e di trascinare il mondo operaio in una rivoluzione): del resto sei tu che hai parlato per primo di bombe a mano , alternativa altrettanto fuori luogo.
D'accordo.
Elan ha scritto:Se hai voglia di discutere mediante confronto di argomenti, sono a tua disposizione, se invece pensi di ridurmi al silenzio con le tue lapidarie rivelazioni di verità o censure, allora hai scelto male il tuo interlocutore.
Ps: grazie per le info sui Stonewall Riots, un granello di cultura in più.
Di nulla.
october- Numero di messaggi : 124
Età : 48
Data d'iscrizione : 29.04.10
Re: Analogie
Mi scuso anche io, se dovessi avere dato l'impressione di essere aggressivo. A volte mi capita: in realtà mi piace moltissimo discutere e confrontare opinioni e questo è un argomento importante, con enormi implicazioni di libertà civili e molto delicato, anche perchè abbiamo tutti, più o meno, dei pregiudizi difficili da sradicare e, cercando di definire la propria posizione in un discorso scritto, a volte si possono vedere i propri fantasmi.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Analogie
Ok, ora vogliamo tornare all'argomento del mio primo post, ovvero le similitudini (e differenze) delle dinamiche psicologiche, "coming out" (far sapere agli altri che si è scalzisti), outing (quando uno ti "denuncia" come scalzista in ambienti in cui non ti sei ancora dichiarato), paura di mostrarsi per strada, entrare in locali pubblici, paura di essere discriminati / sbattuti fuori / aggrediti, ecc.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Analogie
Come ho detto all' inizio, c'è qualche analogia, ma la differenza tra le implicazioni e le conseguenze mi sembra così abissale da rendere l'accostamento un po' esagerato.
Diciamo che sullo scalzismo stavo già facendo "coming out", quando l'intervista su studio aperto, mi ha fatto "outing" e da allora ho perso ogni pudore residuo.
Due settimane fa sono andato a vedere il concerto annuale di Bocelli al Teatro del silenzio, con vari colleghi della mia aizenda: avevo gli zoccoli, ma sono stato sfidato a toglierli ed a camminare scalzo, cosa che ho fatto senza esitazione. Del resto non ho mai nascosto nemmeno di essere naturista/nudista ... probabilmente se fossi gay non andrei al gay pride, ma non mi nasconderei nemmeno.
Diciamo che sullo scalzismo stavo già facendo "coming out", quando l'intervista su studio aperto, mi ha fatto "outing" e da allora ho perso ogni pudore residuo.
Due settimane fa sono andato a vedere il concerto annuale di Bocelli al Teatro del silenzio, con vari colleghi della mia aizenda: avevo gli zoccoli, ma sono stato sfidato a toglierli ed a camminare scalzo, cosa che ho fatto senza esitazione. Del resto non ho mai nascosto nemmeno di essere naturista/nudista ... probabilmente se fossi gay non andrei al gay pride, ma non mi nasconderei nemmeno.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
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