Malattie da scarpa

Chi mi conosce sa che non amo parlare del mio lavoro, questione di riservatezza e anche di dare valore a una cosa che tanto mi affatica quanto mi piace. Però una cosa ora "mi scappa" di dirla. L' Inverno milanese è stato quanto di più piovoso, noioso, umido e triste si possa pensare e, se anche oggi c' è un bel sole, non è detto che sia finito. Però ora inizio a vederne le conseguenze sui molti piedi che mi capita di visitare : micosi, calli, cute macerata, unghie malmesse. Una cosa brutta esteticamente e davvero poco sana. La cosa che più mi colpisce è l' assoluta indifferenza alla questione, non solo da parte degli uomini, abitualmente meno "attenti", ma soprattutto in donne magari giovani e carine... basta che non si tolgano le scarpe. Proprio ieri una persona in strada vedendomi come sempre in infradito mi ha quasi rimproverato dicendomi più o meno che non è ancora Estate. Peccato che io abbia visto in alcune occasioni i suoi piedi....

Come sai, mio padre era medico e di frequente usava due frasi:
1) Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
2) Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Evidentemente i pazienti autolesionisti per ricerca voluta e testardamente perseguita della stupidità sono equamente distribuiti tra tutti i medici ed in tutte le epoche.

Rei ha scritto:
2) Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

In questo specifico caso, potremmo anche dire

Chi è causa del suo mal piaga se stesso.

Un mio amico dice sempre "chi semina chiodi non cammini scalzo"
Ora, dal momento che qua non si seminano chiodi ma buoni propositi possiamo farlo.