Trampoli

La mia amica e consulente psicologa ha pubblicato ieri sera questo post sulla sua pagina Facebook:

"Quanto si bella Roma quanno è sera"
Cammino per le vie ombrate e avvolte dal sapore di un tempo lontano quando mi imbatto in una ragazza arrampicata pericolosamente su dei tacchi da 20 cm. Traballa ma non molla, un equilibrista precaria dall'andatura imbarazzante, antitesi di femminilità, le mancano i picchetti e le imbragature... Una così dubito che sappia camminare persino con gli antiscivolo... e mi chiedo xche tanta ridicola sofferenza! Spero x lei che sia assicurata.

Come dice spesso Paolo Selis: "Il mondo è bello perché è avariato."

Bisognerebbe pian piano cambiare gli stereotipi e i canoni di "bellezza". Ai nostri occhi riabituati a riconoscere l'eleganza della naturalezza le donne che si muovono goffamente sui trampoli risultano incomprensibili, ma ancora troppi li considerano simbolo di femminilita e seduzione. Per la società il piede curato è quello con un po' di smalto e una pedicure, chissene importa se poi lo stesso è "mutilato" dalle amate scarpe, alluce valgo, dita a martello, micosi, e chi più ne ha più ne metta... Per noi invece, il piede curato è semplicemente il piede che si muove liberamente come madre natura ha voluto, senza bisogno di inutili e rigide protesi e men che meno ridicoli tacchi che provocano oltretutto compensazioni posturali tremende e usuranti. Un'amica ricercatrice americana dice:"le ossa vanno dove i tessuti molli gli dicono di andare". Ma alla fine, se uno sceglie consapevolmente di indossare tacchi, bendaggi cinesi, ecc.., affari suoi, anche questa è libertà di scegliere, come quella di chi vuol fumare, ma siccome chi non fuma non vuole giustamente respirare il fumo degli altri, non rompete le p...e a chi sceglie di non essere vittima delle trappole per piedi.