SIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!! CE L'HO FATTAAAAAAAAAAAAAA!!!!

SIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!! Ce l'ho fatta! Mi sono fatto un giretto scalzo: sono stato al tabacchino per due volte, sono andato fino in lavanderia (a 200 metri circa da casa) e sono andato anche ad un basko, il tutto rigorosamente scalzo, senza calze!!!!!!!!! Yeah!!!!!!!!!!!!! Ora mi sento lanciato!!!!!!
Per altro, mentre ero in tabacchino, mi ha visto una bambina che mi guardava; quando poi è uscita, ho sentito che diceva alla mamma: "Ma quel signore era scalzo!!"...   
Mentre invece camminavo verso la lavanderia e il basko, ho incrociato qualche bambino che si è voltato indietro per guardare i miei piedi belli neri!!!

      

Domattina spero di replicare!!!

P.S.: non so se si capisce, ma a casa sono solo!       

Sono contentissimo di leggere la tua testimonianza, Antonino.      
Hai visto che non era impossibile ???     Poi, per esperienza ti dico che più camminerai scalzo e meno farai caso alle occhiate delle persone.
Lascia perdere poi le occhiatacce delle bambine; sono "donne in erba" e come tali si stanno allenando al loro futuro ruolo di mogli e di madri .... rompiscalzi !!   

Bravissimo! Confermo il buonumore e la carica che simili esperienze possono dare (soprattutto se le ritenevamo impossibili).
Riguardo l'essere solo a casa, qui alzi il velo sul problema più grosso subito dopo le paranoie psicologiche, ovvero le reazioni (spesso di disapprovazione) di familiari e parenti vari.
Personalmente l'essermi sposato e uscito finalmente di casa mi ha aperto un mondo di possibilità scalze (paranoie a parte) impensabile rispetto a quando abitavo con i genitori.

Buone passeggiate scalze!

Joung-barefooter ha scritto:Bravissimo! Confermo il buonumore e la carica che simili esperienze possono dare (soprattutto se le ritenevamo impossibili).
Riguardo l'essere solo a casa, qui alzi il velo sul problema più grosso subito dopo le paranoie psicologiche, ovvero le reazioni (spesso di disapprovazione) di familiari e parenti vari.
Personalmente l'essermi sposato e uscito finalmente di casa mi ha aperto un mondo di possibilità scalze (paranoie a parte) impensabile rispetto a quando abitavo con i genitori.

Fa sempre piacere leggere che i tuoi amici barefooters compiono dei progressi; e, sembra strano, ma in presenza di "paranoie" (come ha scritto Joung) anche un piccolo successo diventa una vera conquista, perché raggiunta con uno sforzo ancora maggiore.
Tuttavia, attenzione a definire sempre "paranoie" i nostri dubbi e le nostre difficoltà a livello psicologico. Noi ci troviamo, nella pratica dello scalzismo, di fronte a difficoltà oggettive e soggettive, e non tutti abbiamo la stessa capacità di superamento delle stesse. Ognuno di noi è come un contenitore; c'è chi è come un bel boccale di birra, che ha più coraggio o faccia tosta o più capacità di "imporsi" a se stesso e alle situazioni ostative che può incontrare, e chi, invece, è come un bicchierino da rosolio, che per carattere è meno disposto ad imporsi rispetto ad un altro e che magari non ha quel tanto di faccia tosta che gli permette di andare scalzo con maggior disinvoltura. Ciò che è importante, a mio avviso, non è "la quantità" di coraggio, sicurezza o faccia tosta che "possiamo contenere", la cosa importante è che ciascuno sia "un contenitore pieno" e che dia tutto ciò che può dare (a se stesso e non solo).
Poi, guai se l'uomo fosse solo certezza, solo coraggio, solo faccia tosta ..... Eduardo De Filippo diceva che il vero uomo è quello che sa amministrare altrettanto bene il suo coraggio quanto la sua paura. Ecco cosa intendo per "contenitore pieno" .  

Marc_63 ha scritto:

Fa sempre piacere leggere che i tuoi amici barefooters compiono dei progressi; e, sembra strano, ma in presenza di "paranoie" (come ha scritto Joung) anche un piccolo successo diventa una vera conquista, perché raggiunta con uno sforzo ancora maggiore.
Tuttavia, attenzione a definire sempre "paranoie" i nostri dubbi e le nostre difficoltà a livello psicologico. Noi ci troviamo, nella pratica dello scalzismo, di fronte a difficoltà oggettive e soggettive, e non tutti abbiamo la stessa capacità di superamento delle stesse. andare scalzo con maggior disinvoltura. Ciò che è importante, a mio avviso, non è "la quantità" di coraggio, sicurezza o faccia tosta che "possiamo contenere", la cosa importante è che ciascuno sia "un contenitore pieno" e che dia tutto ciò che può dare (a se stesso e non solo).
Poi, guai se l'uomo fosse solo certezza, solo coraggio, solo faccia tosta ..... Eduardo De Filippo diceva che il vero uomo è quello che sa amministrare altrettanto bene il suo coraggio quanto la sua paura. Ecco cosa intendo per "contenitore pieno" .  

Apprezzo moltissimo questo passo della tua risposta. Quello che per me è una paturnia, può essere un grave problema psicologico per un altro, e viceversa. E anche noi non siamo sempre uguali. Un esempio per tutti : lo scorso Inverno andai a un corso di aggiornamento con le scarpe chiuse invece dei sandali, pensando che l' incontro "ufficiale" lo avrebbe richiesto e invece mi sentii costantemente a disagio perchè tutti guardavano le mie scarpe, fino a che alla fine un gruppetto di Colleghi mi chiese chiaramente perchè lo avessi fatto !
E, come dice Paolo con la concisione e la chiarezza del "vecchio" docente, il problema siamo noi, noi nella nostra psiche complessa, noi nel timore di sbagliare, noi nella indolenza di fare qualche cosa di nuovo, noi, qualche volta nella sottostima di noi stessi e di noi... ce ne sarebbero tanti.

L'immagine migliore che possiamo presentare di noi è quella reale: senza maschere.
Stamattina ho accompagnato al pianoforte degli esaminandi di canto e di violino, davanti alla commissione d'esame. Il Presidente era il direttore del Conservatorio di La Spezia. Naturalmente, ero scalzo in assoluta tranquillità.
Risultato: nessun commento e nemmeno un'occhiata. Nemmeno una piega!

Concordo, come tutte le cose inusuali, controcorrente, pionieristiche, l'andar scalzi comporta una serie di difficoltà sia da parte nostra sia da parte delle persone di accettare la "novità" e di aprirsi ad essa. Indubbiamente dipende sia dal nostro atteggiamento sia dalla persona che abbiamo di fronte, e le "paranoie", come dice Marcello, non sono sempre deliri ingiustificati. Noi non possiamo mai conoscere la reazione di chi ci circonda, persone diverse reazioni diverse, per cui chi ha qualche indugio non è un pazzo delirante, ma una persona meno incline all'esporsi. Questo dipende dall'educazione ricevuta, da fattori ereditari, da fattori ormonali ecc... Il punto è il lavorare gradualmente per acquisire una sicurezza in se stessi che permette di raggiungere una calma "distaccata" e determinata, per mostrarci fieramente per quello che siamo veramente: non eccentrici o pazzi ma persone che hanno fatto una scelta razionale intuendo che la scarpa è nient'altro che costrizione culturale fastidiosa e dannosa invece che uno strumento da cui l'essere umano dipende totalmente.

E il forum nasce proprio perché il "branco" fa la forza, essendo l'uomo animale di branco, l'avere compagni di ventura rende più forti!!

Alexey ha scritto:E il forum nasce proprio perché il "branco" fa la forza, essendo l'uomo animale di branco, l'avere compagni di ventura rende più forti!!

Concordo sul concetto secondo cui l'unione fa la forza; meno sul fatto ( ma ti do atto che lo hai riportato tra virgolette   ) che il forum rappresenti un branco. Il branco prevede un capo branco e il fatto che tutti gli altri seguano il loro capo. Noi stiamo lavorando proprio per evitare di essere "branco". Diciamo che stiamo diventando sempre di più una squadra affiatata che sta dimostrando di sapersi porre innanzi a qualunque argomento e di saperlo trattare e affrontare con maturità, competenza e rispetto per l'altro. Nel branco ciascuno vale come semplice "elemento di forza", nella squadra ciascuno vale in quanto gioca un ruolo essenziale, in primis come "persona". Credo poi che nel forum si stia acquisendo la capacità di saper ascoltare l'altro, i problemi dell'altro, anche gli sfoghi e le "paranoie" dell'altro. Credo che questo significhi che stiamo apprezzando il fatto di diventare una vera comunità, e ciò è essenziale, sia per noi, perché partecipare al forum diventa davvero un momento di relax, di crescita e di incontro con gli altri, sia per l'immagine che saremo in grado di fornire di noi all'esterno. Del resto, non facciamoci illusioni; se non costruiamo la "casa sulla roccia", alle prime intemperie essa ci crollerà addosso vanificando ogni buon proposito e rendendo vaghi tutti i nostri sforzi e il nostro impegno quotidiano, nell'andare scalzi e nel saperlo poi proporre e condividere con tutti gli altri.   

Marcello, io mi riferisco al branco umano che in natura funziona come quella che tu chiami squadra. L'uomo è di natura un animale cooperativo che forma tribù atte a massimizzare il benessere comune (guarda su youtube i video dei pigmei & co., quella è democrazia, ognuno dice la sua opinione e si decide in gruppo, non c' è il capo che comanda e gli altri zitti, quello succede solo da noi che andiamo perennemente contro la nostra natura.

Le masse e i grandi agglomerati aiutano a deumanizzare l'uomo, che pur essendo l'animale più intelligente, può al massimo tenere non più di 150 rapporti VERI (altro che le migliaia di amicizie su facebook), oltre i quali ragiona per stereotipi. Inoltre, tutto è organizzato per deumanizzare l'individuo, teniamo stretta la nostra identità e i nostri valori

Quindi chiamiamola come vogliamo, squadra o branco, ma il concetto è che i nati scalzi sono rinati con le p..le quadre, altro che gli ignoranti dell'omonimo blog che ci avevano criticati

Alexey ha scritto:il concetto è che i nati scalzi sono rinati con le p..le quadre

Rinati !   A dispetto di chi ci vedeva già morti e sepolti ....