Disavventura notturna ...
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Disavventura notturna ...
Complice l'imbrunire anticipato portato dal ritorno all' ora solare, ho ripreso le mie passeggiate notturne, anche con l'obiettivo di adattare il mio fisico all'inverno ed al freddo in modo da evitare raffreddori e bronchiti che, altrimenti, mi preseguitano.
Quindi, notte, luna al primo quarto alta nel cielo, vestito solo di pantaloncini corti e t-shirt, lascio la macchina per fare un giro che conosco benissimo, di crica 4 km: si scende per una ripida ma larga strada percorribile anche in macchina, poi si imbocca un sentiero scosceso che attraversa un botro per risalire sull altro versante nel bosco fino a trovare un'altra carrabile e completare il giro.
Tutto bene fino al botro, ma qui mi accorgo che gli alberi ancora densamente coperti di foglie, bloccano completamente la luce della luna, per cui mi trovo davanti ad una oscurità completa, salvo rare chiazze bianche illuminate dalla luna. Cerco il sentiero che risale, ma lo manco ... allora decido di tornare sui miei passi, ma, con orrore, scopro di non riuscire a trovare nemmeno il sentiero da cui ero sceso ... in più nell buio scivolo per quasi tre metri fino nel greto del torrente asciutto ... una caduta quasi verticale, fortunatamente senza conseguenze salvo qualche sbucciatura. Mi maledico per non avere preso la mia mini-torcia LED e cerco di non perdere la calma.
So che la luna sta a sud -sudovest e che in quella direzione c'è l'altra strada che devo raggiungere, per cui decido di andare in quella direzione usando la luna come riferimento ed inizio ad inerpicarmi su per il versante molto ripido di questo canalone. All' inizio sono costretto ad una vera arrampicata, issandomi a tratti grazie ai tronchi dei quercioli e dei lecci, poi il versante si fa più dolce ed il bosco più rado, ma il sottobosco è pieno di rovi, che, in qualche modo devo passare. La temperature è fresca, siamo sui 12 gradi, per cui non ho problemi di freddo e so abbastanza bene dove mi trovo rispetto al territorio, ma penso che se la luna dovesse tramontare, non mi resterebbe che passare la notte nel bosco in attesa della luce.
La risalita dura un' ora , durante la quale percorro si e no 600m di bosco e, finalmente vedo il tetto di una casa abbandonata e mi oriento. Capisco di essere andato, per caso, nella direzione giusta e di essere arrivato dove volevo. rimane solo da raggiungere la strada che è lì davanti a me, ma una cortina di rovi mi impedisce il passaggio. Decido di forzare e arrivo dall' altra parte con le gambe e braccia completamente rigate di graffi profondi. Finisco la mia passeggiata, ora ridiventata facile alla luce della luna.
A casa mi guardo allo specchio (senza farmi vedere da mia moglie: le gambe sembrano carne macinata e sono coperte di striature e sangue rappreso. Dopo la doccia mi cospargo di gentalin e mi rivesto, in modo che Fulvia veda solo il graffio che ho in fronte. In fondo sono anche molto soddisfatto: un avventura in fondo è una situazione inaspettata e impegnativa che si risolve bene e mi è andata bene. Considernado le quattro direzioni possibli, solo una mi avrebbe portato lontano in boschi sempre più fitti e il ragionamento sulla luna era tale da farla escludere ... però non sono andato nella direzione che pensavo, bensì in un'altra, anche se forse anche migliore. In futuro mi porterò sempre la lucina.
Ma sapete quale è la cosa soprendente: nel disastro generale in cui erano ridotte le mie gambe, le mani e le braccia, le piante dei piedi non avevano subito alcun danno e sono passate indenni sui rovi e tra i rovi, raccogliendo solo una unica piccola spina. Direi che sono bene allenate
Quindi, notte, luna al primo quarto alta nel cielo, vestito solo di pantaloncini corti e t-shirt, lascio la macchina per fare un giro che conosco benissimo, di crica 4 km: si scende per una ripida ma larga strada percorribile anche in macchina, poi si imbocca un sentiero scosceso che attraversa un botro per risalire sull altro versante nel bosco fino a trovare un'altra carrabile e completare il giro.
Tutto bene fino al botro, ma qui mi accorgo che gli alberi ancora densamente coperti di foglie, bloccano completamente la luce della luna, per cui mi trovo davanti ad una oscurità completa, salvo rare chiazze bianche illuminate dalla luna. Cerco il sentiero che risale, ma lo manco ... allora decido di tornare sui miei passi, ma, con orrore, scopro di non riuscire a trovare nemmeno il sentiero da cui ero sceso ... in più nell buio scivolo per quasi tre metri fino nel greto del torrente asciutto ... una caduta quasi verticale, fortunatamente senza conseguenze salvo qualche sbucciatura. Mi maledico per non avere preso la mia mini-torcia LED e cerco di non perdere la calma.
So che la luna sta a sud -sudovest e che in quella direzione c'è l'altra strada che devo raggiungere, per cui decido di andare in quella direzione usando la luna come riferimento ed inizio ad inerpicarmi su per il versante molto ripido di questo canalone. All' inizio sono costretto ad una vera arrampicata, issandomi a tratti grazie ai tronchi dei quercioli e dei lecci, poi il versante si fa più dolce ed il bosco più rado, ma il sottobosco è pieno di rovi, che, in qualche modo devo passare. La temperature è fresca, siamo sui 12 gradi, per cui non ho problemi di freddo e so abbastanza bene dove mi trovo rispetto al territorio, ma penso che se la luna dovesse tramontare, non mi resterebbe che passare la notte nel bosco in attesa della luce.
La risalita dura un' ora , durante la quale percorro si e no 600m di bosco e, finalmente vedo il tetto di una casa abbandonata e mi oriento. Capisco di essere andato, per caso, nella direzione giusta e di essere arrivato dove volevo. rimane solo da raggiungere la strada che è lì davanti a me, ma una cortina di rovi mi impedisce il passaggio. Decido di forzare e arrivo dall' altra parte con le gambe e braccia completamente rigate di graffi profondi. Finisco la mia passeggiata, ora ridiventata facile alla luce della luna.
A casa mi guardo allo specchio (senza farmi vedere da mia moglie: le gambe sembrano carne macinata e sono coperte di striature e sangue rappreso. Dopo la doccia mi cospargo di gentalin e mi rivesto, in modo che Fulvia veda solo il graffio che ho in fronte. In fondo sono anche molto soddisfatto: un avventura in fondo è una situazione inaspettata e impegnativa che si risolve bene e mi è andata bene. Considernado le quattro direzioni possibli, solo una mi avrebbe portato lontano in boschi sempre più fitti e il ragionamento sulla luna era tale da farla escludere ... però non sono andato nella direzione che pensavo, bensì in un'altra, anche se forse anche migliore. In futuro mi porterò sempre la lucina.
Ma sapete quale è la cosa soprendente: nel disastro generale in cui erano ridotte le mie gambe, le mani e le braccia, le piante dei piedi non avevano subito alcun danno e sono passate indenni sui rovi e tra i rovi, raccogliendo solo una unica piccola spina. Direi che sono bene allenate
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Disavventura notturna ...
Elan ha scritto:Complice l'imbrunire anticipato portato dal ritorno all' ora solare, ho ripreso le mie passeggiate notturne, anche con l'obiettivo di adattare il mio fisico all'inverno ed al freddo in modo da evitare raffreddori e bronchiti che, altrimenti, mi preseguitano.
Quindi, notte, luna al primo quarto alta nel cielo, vestito solo di pantaloncini corti e t-shirt, lascio la macchina per fare un giro che conosco benissimo, di crica 4 km: si scende per una ripida ma larga strada percorribile anche in macchina, poi si imbocca un sentiero scosceso che attraversa un botro per risalire sull altro versante nel bosco fino a trovare un'altra carrabile e completare il giro.
Tutto bene fino al botro, ma qui mi accorgo che gli alberi ancora densamente coperti di foglie, bloccano completamente la luce della luna, per cui mi trovo davanti ad una oscurità completa, salvo rare chiazze bianche illuminate dalla luna. Cerco il sentiero che risale, ma lo manco ... allora decido di tornare sui miei passi, ma, con orrore, scopro di non riuscire a trovare nemmeno il sentiero da cui ero sceso ... in più nell buio scivolo per quasi tre metri fino nel greto del torrente asciutto ... una caduta quasi verticale, fortunatamente senza conseguenze salvo qualche sbucciatura. Mi maledico per non avere preso la mia mini-torcia LED e cerco di non perdere la calma.
So che la luna sta a sud -sudovest e che in quella direzione c'è l'altra strada che devo raggiungere, per cui decido di andare in quella direzione usando la luna come riferimento ed inizio ad inerpicarmi su per il versante molto ripido di questo canalone. All' inizio sono costretto ad una vera arrampicata, issandomi a tratti grazie ai tronchi dei quercioli e dei lecci, poi il versante si fa più dolce ed il bosco più rado, ma il sottobosco è pieno di rovi, che, in qualche modo devo passare. La temperature è fresca, siamo sui 12 gradi, per cui non ho problemi di freddo e so abbastanza bene dove mi trovo rispetto al territorio, ma penso che se la luna dovesse tramontare, non mi resterebbe che passare la notte nel bosco in attesa della luce.
La risalita dura un' ora , durante la quale percorro si e no 600m di bosco e, finalmente vedo il tetto di una casa abbandonata e mi oriento. Capisco di essere andato, per caso, nella direzione giusta e di essere arrivato dove volevo. rimane solo da raggiungere la strada che è lì davanti a me, ma una cortina di rovi mi impedisce il passaggio. Decido di forzare e arrivo dall' altra parte con le gambe e braccia completamente rigate di graffi profondi. Finisco la mia passeggiata, ora ridiventata facile alla luce della luna.
A casa mi guardo allo specchio (senza farmi vedere da mia moglie: le gambe sembrano carne macinata e sono coperte di striature e sangue rappreso. Dopo la doccia mi cospargo di gentalin e mi rivesto, in modo che Fulvia veda solo il graffio che ho in fronte. In fondo sono anche molto soddisfatto: un avventura in fondo è una situazione inaspettata e impegnativa che si risolve bene e mi è andata bene. Considernado le quattro direzioni possibli, solo una mi avrebbe portato lontano in boschi sempre più fitti e il ragionamento sulla luna era tale da farla escludere ... però non sono andato nella direzione che pensavo, bensì in un'altra, anche se forse anche migliore. In futuro mi porterò sempre la lucina.
Ma sapete quale è la cosa soprendente: nel disastro generale in cui erano ridotte le mie gambe, le mani e le braccia, le piante dei piedi non avevano subito alcun danno e sono passate indenni sui rovi e tra i rovi, raccogliendo solo una unica piccola spina. Direi che sono bene allenate
Un avventura davvero non da poco che dimostra come una persona razionale ma un pronta all' imprevisto possa trarre belle sensazioni anche da situazioni che da troppi "cittadini" sarebbero considerate drammatiche.
Però l' epilogo conferma anche che il pericolo più temuto è la sgridata della moglie ! E io non la penso diversamente.
Mi sa che Ulisse tardò tanto a tornare perchè ormai era in ritardo e temeva la sgridata di Penelope, magari si era anche dimenticato di passare dal panettiere e non aveva trovato il lavapiatti "giusto" al supermercato.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: Disavventura notturna ...
Tutto è bene quel che finisce bene, ma la prossima volta portati appresso almeno un telefonino (che all'occasione può fungere anche da torcia)
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: Disavventura notturna ...
Grande, altro che scuola di sopravvivenza 😄
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Disavventura notturna ...
oggi ho fatto un bel giro, ma avevo il piccolo LED da accendere in caso di bisogno: sicuramente è un vantaggio, però in questo modo la passeggiata dà meno soddisfazione. Se non hai proprio luci ti devi adattare di più e sviluppare i tuoi sensi.
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Disavventura notturna ...
Taci, taci Elan!!!! Anche a me, era capitata un'analoga situazione! La location era identica, con la differenza che, a mandarmi nel panico, è stata la nebbia, che era calata all'improvviso!!!
Stavo sperimentando per la prima volta un percorso di collina, in un pomeriggio a fine mese di Ottobre di qualche anno fa, quando le giornate, complice anche l'orario solare iniziavano ad accorciarsi. L'unica cosa intelligente che avevo fatto, prima di partire per quel percorso, fu quella di disegnarmi su un foglio la mappa del sentiero da percorrere. Panico!!! All'improvviso, è scesa la nebbia, e mi sono ritrovato a non capire dove stavo andando. Provai a tornare indietro, ma fu peggio: il sentiero, nascosto dalla nebbia, non era più distinguibile, aggravato dal fatto che, questo sentiero, attraversava una sorta di boscaglia. Fortuna volle che, passò di lì, una macchina, e prontamente, chiesi agli occupanti se stessi procedendo verso la direzione giusta.
Sono riuscito a completare il sentiero, e ad arrivare alla macchina. Mi sono dato dell'imbecille: spesso ci si mette in situazioni di pericolo, banalmente e senza rendersi conto della gravità. Da allora, faccio questo percorso (che vi assicuro che ho imparato a memoria, e che ormai posso fare ad occhi chiusi), soltanto in pieno giorno. Tanto più che, con il sole, ho potuto ammirare un fantastico panorama che offre la vista di tutta la città.
Per la cronaca, a parte il cuore, la pressione e il sistema nervoso, che ovviamente erano totalmente fuori controllo, la sola cosa sana che avevo erano i piedi, che grazie all'allenamento, mi hanno permesso di compiere tutto il sentiero ghiaioso, senza problemi.
Ps: nella disperazione di quei momenti, ho anche scoperto di riuscire a correre, oltre che camminare sulla ghiaia, dato che preso dal panico, avevo iniziato a correre, credendo di sfuggire a quella situazione.
Stavo sperimentando per la prima volta un percorso di collina, in un pomeriggio a fine mese di Ottobre di qualche anno fa, quando le giornate, complice anche l'orario solare iniziavano ad accorciarsi. L'unica cosa intelligente che avevo fatto, prima di partire per quel percorso, fu quella di disegnarmi su un foglio la mappa del sentiero da percorrere. Panico!!! All'improvviso, è scesa la nebbia, e mi sono ritrovato a non capire dove stavo andando. Provai a tornare indietro, ma fu peggio: il sentiero, nascosto dalla nebbia, non era più distinguibile, aggravato dal fatto che, questo sentiero, attraversava una sorta di boscaglia. Fortuna volle che, passò di lì, una macchina, e prontamente, chiesi agli occupanti se stessi procedendo verso la direzione giusta.
Sono riuscito a completare il sentiero, e ad arrivare alla macchina. Mi sono dato dell'imbecille: spesso ci si mette in situazioni di pericolo, banalmente e senza rendersi conto della gravità. Da allora, faccio questo percorso (che vi assicuro che ho imparato a memoria, e che ormai posso fare ad occhi chiusi), soltanto in pieno giorno. Tanto più che, con il sole, ho potuto ammirare un fantastico panorama che offre la vista di tutta la città.
Per la cronaca, a parte il cuore, la pressione e il sistema nervoso, che ovviamente erano totalmente fuori controllo, la sola cosa sana che avevo erano i piedi, che grazie all'allenamento, mi hanno permesso di compiere tutto il sentiero ghiaioso, senza problemi.
Ps: nella disperazione di quei momenti, ho anche scoperto di riuscire a correre, oltre che camminare sulla ghiaia, dato che preso dal panico, avevo iniziato a correre, credendo di sfuggire a quella situazione.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Disavventura notturna ...
Mai farsi prendere dal panico ... hai avuto fortuna che le macchine si siano fermate a darti le spiegazioni .. io ricordo una notte di pioggia in cui ho parimenti perduto la strada ed ho fatto un giro enorme per trovarmi poi alle spalle di casa mia. Ho provato a chiedere a qualche macchina di passaggio, ma vedendo un omino anziano, tutto bagnato e scalzo nella pioggia, col cavolo che si fermavano !
L'unica è tenere la mente fredda e ragionare: in fondo ci si muove in luoghi a noi noti .... la nebbia di notte è capitata anche a me: è incredibile come i luoghi da familiari diventano improvvisamente estranei e come si senta maggiormente il freddo ...
A me la notte continua a piacere molto
L'unica è tenere la mente fredda e ragionare: in fondo ci si muove in luoghi a noi noti .... la nebbia di notte è capitata anche a me: è incredibile come i luoghi da familiari diventano improvvisamente estranei e come si senta maggiormente il freddo ...
A me la notte continua a piacere molto
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Disavventura notturna ...
No, no, per me, era un percorso totalmente estraneo, quindi, anche rimanendo con la mente fredda, non sarei riuscito a venirne a capo. Poi, per quanto riguarda l'abbigliamento, anche a me, era venuta in mente la faccenda che, vedendomi scalzo, in una notte pre invernale, queste persone, sicuramente avrebbero potuto pensare chissà cosa di me, ma sinceramente, in quei momenti, tutto mi importava, tranne l' assenza di calzature. Mai più ripeterò un'esperienza simile. Ma come si dice, ogni esperienza, anche negativa, serve nella vita, se non altro per non rifare gli stessi errori. Fra l'altro, ho ripetutamente invitato gli amici del forum, ad unirsi a me, a percorrere questo sentiero, che come ho detto, è bellissimo e merita veramente di praticarlo. Ovviamente, qualora ci fosse qualcuno interessato, garantisco che lo faremo SOLTANTO in pieno giorno, col sole!!! AHAHAHAH
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Disavventura notturna ...
Ieri c'era di nuovo un quarto di luna e mi sono concesso un bel giro collaudato e molto ampio. C'era tanto fango e tanta acqua per terra e nel guado del torrente, che di solito ha 20cm di acqua, stavolta mi è arrivata a metà coscia. Ho fatto anche un km di corsa, stando molto attento a non scivolare... totale sui 5/6 Km, ma veramente piacevole con una temperatura di 10° C ed una umidità altissima ...
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
Re: Disavventura notturna ...
Elan, attento all'umidità fredda dell'inverno. Anche se si cammina, i piedi nudi, risentono molto dell'umidità, e come ho scritto in un altro post, lungo andare, potrebbero creare reumatismi.Elan ha scritto:Ieri c'era di nuovo un quarto di luna e mi sono concesso un bel giro collaudato e molto ampio. C'era tanto fango e tanta acqua per terra e nel guado del torrente, che di solito ha 20cm di acqua, stavolta mi è arrivata a metà coscia. Ho fatto anche un km di corsa, stando molto attento a non scivolare... totale sui 5/6 Km, ma veramente piacevole con una temperatura di 10° C ed una umidità altissima ...
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: Disavventura notturna ...
Ultimamente ho scoperto che l'artrite è in realtà una reazione autoimmune dell'organismo mentre l'artrosi è dovuta ad una cattiva usura delle articolazioni dovuta a squilibri posturali...quella del freddo umido è un po' un mito, probabilmente peggiora una condizione preesistente, ma non ne è la causa. Logicamente è un po' come dire che se uno non può correre perché gli manca una gamba allora correre fa male...
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: Disavventura notturna ...
Una breve esposizione all' umido e/o al freddo può produrre effetti, ma non del tipo da te descritto ... Sono d'accordo con Alexey. Io lo faccio un po' anche per abituarmi al freddo e metto in conto qualche piccola conseguenza ....
Per esempio, stavolta, mi è venuto un discreto mal di schiena e qualche mal di pancia ... penso ad un fatto parainfluenzale senza febbre
I piedi sembrano essere l'unica parte di me che risente poco di questi strapazzi
Per esempio, stavolta, mi è venuto un discreto mal di schiena e qualche mal di pancia ... penso ad un fatto parainfluenzale senza febbre
I piedi sembrano essere l'unica parte di me che risente poco di questi strapazzi
Elan- Numero di messaggi : 1087
Età : 72
Data d'iscrizione : 06.10.10
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