Tris di esperienze
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GECO
BarefootSoul
Marco53
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Tris di esperienze
Mercoledì Ikea. Ero già stato scalzo all'Ikea, ma tipo mordi-e-fuggi per comprare roba da mangiare alla bottega presso le casse del complesso dei mobili. Invece questa volta giro non completo perché dovevo comprare solo cose che erano nell'area "Mercato", comunque entro. C'è un addetto che misura la febbre. Mi presento assolutamente scalzo (infradito nel baule della macchina), misura e non commenta. Salgo al primo piano usando le scale normali perché mi sembra che sulla scala mobile anche all'Ikea ci sia il divieto di usarle scalzi.
Scendo poi al mercato, compro quello che dovevo comprare e mi avvio alle casse veloci perché di quelle normali ne erano aperte solo due e con un po' di coda. Passo gli oggetti, pago e mi accorgo di aver pagato 5 scatole mentre ne ho prese 4. Devo aver schiacciato il lettore del codice a barre una volta di troppo. Chiamo l'addetta con la quale concordo (con estrema gentilezza da parte sua) di non chiedere lo storno (procedura lunga) ma, lasciando momentaneamente lì la roba, tornare a prendere una scatola in più... Di nuovo su e giù coi miei piedini scalzi e un cordiale saluto alla commessa!
Giovedì sono andato ad Asti con mia moglie. Volevo visitare il Duomo. Sono andato tante volte per lavoro, mai una volta che abbia trovato 5 minuti per entrare in questa splendida chiesa, molto antica. Lasciamo la macchina nel grande parcheggio dove si fa anche il mercato. Sono scalzo. Mia moglie chiede solo se ho con me le scarpe (infradito di gomma). Ce l'ho. Chiuse nel tascapane a tracolla. Le va bene. Iniziamo a passeggiare nel centro di Asti, andiamo a visitare il Duomo dedicato a S.Secondo, continuiamo fino a piazza Roma dove c'é una torre medievale, torniamo indietro. Vedo un negozio di cose buone. Entriamo a comprare cose e chiedo al commesso (o proprietario?) se ha un tipo di insetticida che normalmente trovavo in Germania. Ce l'ha. Nessun commento o occhiata riprovevole alle mie estremità.
Andiamo a pranzo da Monna Laura, ristorante pizzeria con buon rapporto prezzo/qualità non lontano dal Duomo e situato sotto i portici dove sono stati messi dei tavolini. Sono all'ombra e circola aria. Va proprio bene. Nessun commento alla mancanza di scarpe, nemmeno quando entro per andare ai servizi. Erano anni che non tornavo lì a mangiare. Ci andavo quando finivo ad Asti per lavoro e comunque adesso sono in pensione da quasi 6 anni... Il proprietario era ancora lo stesso (da 26 anni) e la qualità ancora molto buona per il prezzo e per la quantità.
Sabato Balon (il mercato delle pulci di Torino, si legge balùn). Quest'oggi ci sono andato a piedi nudi e quando ho terminato il giro sono ancora andato a far spesa in un negozio di dolciumi "La Perla", abbastanza noto per i suoi tartufi di Torino (dolci al cioccolato). In questo posto sono già un habitué perché ci sono già stato altre volte senza scarpe e poiché nessuno ha mai obiettato nulla perché cambiare?
Quando sono uscito sono passato in una libreria nei pressi per ordinare un libro. Anche lì i miei piedi sono già entrati altre volte senza obiezioni ed è stato facile continuare. C'é poi un vicino negozio di alimentari con una gentile signora pugliese dove la settimana scorsa ero già entrato per la prima volta senza scarpe. Ieri sera ero a spasso a piedi nudi e ho incrociato la signora e l'ho salutata cordialmente. Lei ha risposto, sicuramente notando i miei piedi "nature"...
Andiamo bene. Sono molto contento della sicurezza acquisita anche vicino a casa.
Saluti locali
Marco53
Scendo poi al mercato, compro quello che dovevo comprare e mi avvio alle casse veloci perché di quelle normali ne erano aperte solo due e con un po' di coda. Passo gli oggetti, pago e mi accorgo di aver pagato 5 scatole mentre ne ho prese 4. Devo aver schiacciato il lettore del codice a barre una volta di troppo. Chiamo l'addetta con la quale concordo (con estrema gentilezza da parte sua) di non chiedere lo storno (procedura lunga) ma, lasciando momentaneamente lì la roba, tornare a prendere una scatola in più... Di nuovo su e giù coi miei piedini scalzi e un cordiale saluto alla commessa!
Giovedì sono andato ad Asti con mia moglie. Volevo visitare il Duomo. Sono andato tante volte per lavoro, mai una volta che abbia trovato 5 minuti per entrare in questa splendida chiesa, molto antica. Lasciamo la macchina nel grande parcheggio dove si fa anche il mercato. Sono scalzo. Mia moglie chiede solo se ho con me le scarpe (infradito di gomma). Ce l'ho. Chiuse nel tascapane a tracolla. Le va bene. Iniziamo a passeggiare nel centro di Asti, andiamo a visitare il Duomo dedicato a S.Secondo, continuiamo fino a piazza Roma dove c'é una torre medievale, torniamo indietro. Vedo un negozio di cose buone. Entriamo a comprare cose e chiedo al commesso (o proprietario?) se ha un tipo di insetticida che normalmente trovavo in Germania. Ce l'ha. Nessun commento o occhiata riprovevole alle mie estremità.
Andiamo a pranzo da Monna Laura, ristorante pizzeria con buon rapporto prezzo/qualità non lontano dal Duomo e situato sotto i portici dove sono stati messi dei tavolini. Sono all'ombra e circola aria. Va proprio bene. Nessun commento alla mancanza di scarpe, nemmeno quando entro per andare ai servizi. Erano anni che non tornavo lì a mangiare. Ci andavo quando finivo ad Asti per lavoro e comunque adesso sono in pensione da quasi 6 anni... Il proprietario era ancora lo stesso (da 26 anni) e la qualità ancora molto buona per il prezzo e per la quantità.
Sabato Balon (il mercato delle pulci di Torino, si legge balùn). Quest'oggi ci sono andato a piedi nudi e quando ho terminato il giro sono ancora andato a far spesa in un negozio di dolciumi "La Perla", abbastanza noto per i suoi tartufi di Torino (dolci al cioccolato). In questo posto sono già un habitué perché ci sono già stato altre volte senza scarpe e poiché nessuno ha mai obiettato nulla perché cambiare?
Quando sono uscito sono passato in una libreria nei pressi per ordinare un libro. Anche lì i miei piedi sono già entrati altre volte senza obiezioni ed è stato facile continuare. C'é poi un vicino negozio di alimentari con una gentile signora pugliese dove la settimana scorsa ero già entrato per la prima volta senza scarpe. Ieri sera ero a spasso a piedi nudi e ho incrociato la signora e l'ho salutata cordialmente. Lei ha risposto, sicuramente notando i miei piedi "nature"...
Andiamo bene. Sono molto contento della sicurezza acquisita anche vicino a casa.
Saluti locali
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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Re: Tris di esperienze
Ma gli insetticida tedeschi sono migliori? Lo chiedo perché io sono sempre in lotta contro le cimici, adesso ne ho trovato uno che sembra andare bene (anche per altre bestiacce come i calabroni) ma sono sempre aperto a nuove esperienze!
Immagino che non si possa dire la marca, ma la vorrei proprio sapere!
Interessante il ristorante di Asti, me lo segno per quando andrò ad abitare in Monferrato: purtroppo non sarà una cosa a breve, ma ha resistito per 26 anni, ci sarà ancora tra altri 26 (che è poi quando mi servirà).
In libreria no, personalmente non voglio entrare scalzo: amo troppo i libri, li considero una cosa seria e non voglio "giocare". Però alle bancarelle o nei mercatini sì.
Immagino che non si possa dire la marca, ma la vorrei proprio sapere!
Interessante il ristorante di Asti, me lo segno per quando andrò ad abitare in Monferrato: purtroppo non sarà una cosa a breve, ma ha resistito per 26 anni, ci sarà ancora tra altri 26 (che è poi quando mi servirà).
In libreria no, personalmente non voglio entrare scalzo: amo troppo i libri, li considero una cosa seria e non voglio "giocare". Però alle bancarelle o nei mercatini sì.
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
Età : 43
Data d'iscrizione : 07.03.16
Re: Tris di esperienze
In libreria no, personalmente non voglio entrare scalzo: amo troppo i libri, li considero una cosa seria e non voglio "giocare"
Piuttosto strano. Non penserai che io sfogli i libri coi piedi! In libreria non gioco affatto ne sono andato serissimamente a ordinare un libro.
Saluti editoriali
Marco53
Piuttosto strano. Non penserai che io sfogli i libri coi piedi! In libreria non gioco affatto ne sono andato serissimamente a ordinare un libro.
Saluti editoriali
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
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Re: Tris di esperienze
BarefootSoul ha scritto:
In libreria no, personalmente non voglio entrare scalzo: amo troppo i libri, li considero una cosa seria e non voglio "giocare". Però alle bancarelle o nei mercatini sì.
Non capisco cosa intendi per "giocare"
Il fatto che uno sia scalzo non è che gioca o che altro. Potrei capire se mi parli di contesto tipo non vado scalzo alla Scala ma in una libreria non ci vedo nulla di male. Entro, guardo i libri e se ne trovo qualcuno che mi interessa lo compro così come in altri negozi. Se poi mi dovessero dire che non ci posso entrare scalzo o cambio libreria o mi metto delle infradito esattamente come in tutti gli altri negozi.
L'andare scalzo non implica una mancanza di rispetto per un luogo, anzi per certi aspetti potrebbe essere un ulteriore rispetto vedi luoghi sacri.
Che poi per il nostro modo di vivere sappiamo che ci sono delle 'etichette' per cui in certi posti non si entra scalzi (ma persino con un vestito elegante vedi certi ristoranti o appunto la Scala o cose simili). Cosa tra l'altro anche questa del tutto discutibile perché in teoria il discorso alla base dovrebbe esserci la buona educazione (poi certo se si pensa che presentarsi scalzi in certi contesti è poco educato è un altro conto).
Due amici mi hanno raccontato che sono andati alla Scala e vicino a loro c'era un signore perfettamente elegante che scartava le caramelle in modo fastidioso
Quindi se entro scalzo ma non disturbo è meglio che se entro elegante e rompo le scatole con le caramelle...
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Tris di esperienze
Marco53 ha scritto:[...]
Andiamo bene. Sono molto contento della sicurezza acquisita anche vicino a casa.
Ciao, Marco!
Dopo tanto tempo che non leggevo questo forum, e` un piacere vedere che tu sei sempre attivo e sei sempre animato dal tuo spirito ottimista. Ricordo che tu hai sempre raccontato di esperienze positive, e fai bene a ricordarci che la nostra buffa abitudine generalmente non e` un problema nei rapporti sociali. Anzi! Certo, spesso tendiamo a ricordare i fatti spiacevoli che un po' ci bruciano: prima o poi troviamo inevitabilmente il sorvegliante che non ci fa entrare al supermarket o addirittura in chiesa, o lo screanzato che ci guarda male o fa commenti. Ma in realta` sono piu' numerosi quelli che ci vedono con simpatia, e magari ci invidiano un po'.
In gamba, vecio!
Andrea Domenici- Numero di messaggi : 39
Data d'iscrizione : 28.06.21
Re: Tris di esperienze
GECO ha scritto:
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Probabilmente è il relegare lo stare scalzi ad un momento di svago, di piacevole rilassante frivolezza...
Alla fine per me era lo stesso fino ad un po' di tempo fa; ora invece la vivo più normalmente, e sto scalzo ogni volta che posso, anche in contesti ritenuti al limite della fantascienza fino a qualche tempo addietro.
Sono in viaggio di lavoro. Progetto a cui sto dietro da 2 anni. 3 aziende coinvolte, compresa la mia. Scontro decisivo; è arrivato il momento di dire "go on" o "stop".
Aereo, auto a noleggio, check-in in albergo e cena con clienti. Informale, rilassata, prima del meeting decisivo dell'indomani. Si parla di tutto, si beve...si sta bene. uno dei clienti alloggia nel mio stesso albergo (l'altro è il padrone di casa). Ci diamo appuntamento alle 7:30 per la colazione.
Arrivo un po' prima, mi sistemo e vado verso il buffet, dove incrocio il cliente appena sceso; giacca, cravatta, scarpa elegante. Lui. T-shirt, pantaloncini e scalzo. Io. Devo averlo sconvolto. a dir poco. se non fossero stati saldamente attaccati, occhi e bocca sarebbero ancora li per terra. Dopo qualche (tanti) secondi, ritorna in se e mi saluta.
"dovrei avere qualcosa in valigia per dopo" gli dico per scioglierlo un po'...e ci sediamo per la colazione.
Tempo fa mi sarei sotterrato, e autodeportato nel girone infernale degli "scalzisti rovina aziende", torturandomi le palle con mille seghe mentali su quale lavoro avrei potuto fare dopo l'esilio.
Invece ho fatto la mia bella riunione, il mio bel discorso (che verteva principalmente sul fatto che mi ero bello che rotto i maroni di perdere tempo dietro a una cosa che ancora non era definita, dopo 2 anni), dato le mie tempistiche (che a naso non coincidono con le loro) e lasciato la bozza di contratto da sottoscrivere in max 2 settimane. Altrimenti ciao.
La sera in albergo, dopo cena, il cliente di cui sopra mi ha ritrovato scalzo, al bar, con un drink in mano che videochiamavo moglie e figli. Abbiamo parlato più di un'ora, bevuto insieme e ci siamo lasciati con l'intento di risolvere la questione in max una settimana.
Andremo avanti? boh non lo so...ma se ci fermeremo, certo non sarà perché mi hanno colto in flagrante, mentre mi aggiravo lascivo ed inopportuno senza scarpe né vergogna
Siamo noi stessi, sempre. Adeguati alla situazione, certo, ma non torturiamo la ns persona più di quanto non sia necessario.
41 anni suonati per capirlo.
Arky- Numero di messaggi : 220
Data d'iscrizione : 21.02.12
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Re: Tris di esperienze
Arky ha scritto:Probabilmente è il relegare lo stare scalzi ad un momento di svago, di piacevole rilassante frivolezza...
Alla fine per me era lo stesso fino ad un po' di tempo fa; ora invece la vivo più normalmente, e sto scalzo ogni volta che posso, anche in contesti ritenuti al limite della fantascienza fino a qualche tempo addietro.
Sono in viaggio di lavoro. Progetto a cui sto dietro da 2 anni. 3 aziende coinvolte, compresa la mia. Scontro decisivo; è arrivato il momento di dire "go on" o "stop".
Aereo, auto a noleggio, check-in in albergo e cena con clienti. Informale, rilassata, prima del meeting decisivo dell'indomani. Si parla di tutto, si beve...si sta bene. uno dei clienti alloggia nel mio stesso albergo (l'altro è il padrone di casa). Ci diamo appuntamento alle 7:30 per la colazione.
Arrivo un po' prima, mi sistemo e vado verso il buffet, dove incrocio il cliente appena sceso; giacca, cravatta, scarpa elegante. Lui. T-shirt, pantaloncini e scalzo. Io. Devo averlo sconvolto. a dir poco. se non fossero stati saldamente attaccati, occhi e bocca sarebbero ancora li per terra. Dopo qualche (tanti) secondi, ritorna in se e mi saluta.
"dovrei avere qualcosa in valigia per dopo" gli dico per scioglierlo un po'...e ci sediamo per la colazione.
Tempo fa mi sarei sotterrato, e autodeportato nel girone infernale degli "scalzisti rovina aziende", torturandomi le palle con mille seghe mentali su quale lavoro avrei potuto fare dopo l'esilio.
Invece ho fatto la mia bella riunione, il mio bel discorso (che verteva principalmente sul fatto che mi ero bello che rotto i maroni di perdere tempo dietro a una cosa che ancora non era definita, dopo 2 anni), dato le mie tempistiche (che a naso non coincidono con le loro) e lasciato la bozza di contratto da sottoscrivere in max 2 settimane. Altrimenti ciao.
La sera in albergo, dopo cena, il cliente di cui sopra mi ha ritrovato scalzo, al bar, con un drink in mano che videochiamavo moglie e figli. Abbiamo parlato più di un'ora, bevuto insieme e ci siamo lasciati con l'intento di risolvere la questione in max una settimana.
Andremo avanti? boh non lo so...ma se ci fermeremo, certo non sarà perché mi hanno colto in flagrante, mentre mi aggiravo lascivo ed inopportuno senza scarpe né vergogna
Siamo noi stessi, sempre. Adeguati alla situazione, certo, ma non torturiamo la ns persona più di quanto non sia necessario.
41 anni suonati per capirlo.
Dubito che il potenziale cliente scappi per averti semplicemente visto scalzo. In fin dei conti vi trovavate in un contesto informale e rilassato, il peggio che può aver pensato è che sei un tipo un po' eccentrico (in certi contesti non è necessariamente un male, anzi - mi pare di ricordare che Steve Jobs firmò il primo contratto di fornitura di personal computer a piedi nudi; o ancora Julia Roberts si presentò scalza al primo provino). Certamente se ti fossi presentato a piedi nudi a un incontro ufficiale o a un evento formale probabilmente l'avrebbe presa diversamente.
Quindi è ottimo tenere un atteggiamento positivo e indulgente con noi stessi, però ci sono situazioni in cui per forza di cose siamo costretti a scendere a compromessi. Sabato scorso - per esempio - ero a Bologna con famiglia e vari amici scalzisti, a un certo punto sono entrato (da solo) in un supermercato Coop in zona stazione per acquistare quattro cose e ho dovuto litigare con vigilanza e direttrice perchè mi volevano sbattere fuori senza troppi complimenti in quanto scalzo.
Young_barefooter- Segretario Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 1601
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Tris di esperienze
Arky ha scritto:GECO ha scritto:
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Probabilmente è il relegare lo stare scalzi ad un momento di svago, di piacevole rilassante frivolezza...
Alla fine per me era lo stesso fino ad un po' di tempo fa; ora invece la vivo più normalmente, e sto scalzo ogni volta che posso, anche in contesti ritenuti al limite della fantascienza fino a qualche tempo addietro.
Sono in viaggio di lavoro. Progetto a cui sto dietro da 2 anni. 3 aziende coinvolte, compresa la mia. Scontro decisivo; è arrivato il momento di dire "go on" o "stop".
Aereo, auto a noleggio, check-in in albergo e cena con clienti. Informale, rilassata, prima del meeting decisivo dell'indomani. Si parla di tutto, si beve...si sta bene. uno dei clienti alloggia nel mio stesso albergo (l'altro è il padrone di casa). Ci diamo appuntamento alle 7:30 per la colazione.
Arrivo un po' prima, mi sistemo e vado verso il buffet, dove incrocio il cliente appena sceso; giacca, cravatta, scarpa elegante. Lui. T-shirt, pantaloncini e scalzo. Io. Devo averlo sconvolto. a dir poco. se non fossero stati saldamente attaccati, occhi e bocca sarebbero ancora li per terra. Dopo qualche (tanti) secondi, ritorna in se e mi saluta.
"dovrei avere qualcosa in valigia per dopo" gli dico per scioglierlo un po'...e ci sediamo per la colazione.
Tempo fa mi sarei sotterrato, e autodeportato nel girone infernale degli "scalzisti rovina aziende", torturandomi le palle con mille seghe mentali su quale lavoro avrei potuto fare dopo l'esilio.
Invece ho fatto la mia bella riunione, il mio bel discorso (che verteva principalmente sul fatto che mi ero bello che rotto i maroni di perdere tempo dietro a una cosa che ancora non era definita, dopo 2 anni), dato le mie tempistiche (che a naso non coincidono con le loro) e lasciato la bozza di contratto da sottoscrivere in max 2 settimane. Altrimenti ciao.
La sera in albergo, dopo cena, il cliente di cui sopra mi ha ritrovato scalzo, al bar, con un drink in mano che videochiamavo moglie e figli. Abbiamo parlato più di un'ora, bevuto insieme e ci siamo lasciati con l'intento di risolvere la questione in max una settimana.
Andremo avanti? boh non lo so...ma se ci fermeremo, certo non sarà perché mi hanno colto in flagrante, mentre mi aggiravo lascivo ed inopportuno senza scarpe né vergogna
Siamo noi stessi, sempre. Adeguati alla situazione, certo, ma non torturiamo la ns persona più di quanto non sia necessario.
41 anni suonati per capirlo.
Spesso i migliori affari si stringono in contesti molto informali. Se penso il direttore per l'azienda cui lavoro mi ha raccontato che ha stretto un importante contratto con un importante cliente come? "Casualmente" si sono trovati nello stesso posto, nello stesso momento in ferie. Da li in una situazione molto più sciolta, rilassata, tranquilla, il cliente si è sentito a suo agio e diciamo è stato più "facile" farlo contento e stringere l'accordo piuttosto che in una classica sala riunioni e tutti tirati a lustro
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Tris di esperienze
Arky ha scritto:GECO ha scritto:
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Probabilmente è il relegare lo stare scalzi ad un momento di svago, di piacevole rilassante frivolezza...
Alla fine per me era lo stesso fino ad un po' di tempo fa; ora invece la vivo più normalmente, e sto scalzo ogni volta che posso, anche in contesti ritenuti al limite della fantascienza fino a qualche tempo addietro.
Sono in viaggio di lavoro. Progetto a cui sto dietro da 2 anni. 3 aziende coinvolte, compresa la mia. Scontro decisivo; è arrivato il momento di dire "go on" o "stop".
Aereo, auto a noleggio, check-in in albergo e cena con clienti. Informale, rilassata, prima del meeting decisivo dell'indomani. Si parla di tutto, si beve...si sta bene. uno dei clienti alloggia nel mio stesso albergo (l'altro è il padrone di casa). Ci diamo appuntamento alle 7:30 per la colazione.
Arrivo un po' prima, mi sistemo e vado verso il buffet, dove incrocio il cliente appena sceso; giacca, cravatta, scarpa elegante. Lui. T-shirt, pantaloncini e scalzo. Io. Devo averlo sconvolto. a dir poco. se non fossero stati saldamente attaccati, occhi e bocca sarebbero ancora li per terra. Dopo qualche (tanti) secondi, ritorna in se e mi saluta.
"dovrei avere qualcosa in valigia per dopo" gli dico per scioglierlo un po'...e ci sediamo per la colazione.
Tempo fa mi sarei sotterrato, e autodeportato nel girone infernale degli "scalzisti rovina aziende", torturandomi le palle con mille seghe mentali su quale lavoro avrei potuto fare dopo l'esilio.
Invece ho fatto la mia bella riunione, il mio bel discorso (che verteva principalmente sul fatto che mi ero bello che rotto i maroni di perdere tempo dietro a una cosa che ancora non era definita, dopo 2 anni), dato le mie tempistiche (che a naso non coincidono con le loro) e lasciato la bozza di contratto da sottoscrivere in max 2 settimane. Altrimenti ciao.
La sera in albergo, dopo cena, il cliente di cui sopra mi ha ritrovato scalzo, al bar, con un drink in mano che videochiamavo moglie e figli. Abbiamo parlato più di un'ora, bevuto insieme e ci siamo lasciati con l'intento di risolvere la questione in max una settimana.
Andremo avanti? boh non lo so...ma se ci fermeremo, certo non sarà perché mi hanno colto in flagrante, mentre mi aggiravo lascivo ed inopportuno senza scarpe né vergogna
Siamo noi stessi, sempre. Adeguati alla situazione, certo, ma non torturiamo la ns persona più di quanto non sia necessario.
41 anni suonati per capirlo.
Invidio la tua sicurezza. Non arriverei mai ad una cosa del genere ma entrare in una libreria mi sembra una cosa ben diversa e fattibile.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Tris di esperienze
GECO ha scritto:
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Non capisco cosa non capisci tu. La mia risposta sul giocare era diretta a Barefootsoul che ritiene, mi pare, che se uno entra in libreria scalzo stia giocando. Per questo ho ribadito che non gioco affatto ed entro serissimamente il libreria per comprare/ordinare libri. Giusto ieri me ne hanno procurato uno e per andare a prenderlo, per sicurezza, sono uscito lasciando le infradito a casa. Tutto lì.
Grazie ad Andrea per il suo entusiasmo.
Saluti esplicativi
Marco53
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Non capisco cosa non capisci tu. La mia risposta sul giocare era diretta a Barefootsoul che ritiene, mi pare, che se uno entra in libreria scalzo stia giocando. Per questo ho ribadito che non gioco affatto ed entro serissimamente il libreria per comprare/ordinare libri. Giusto ieri me ne hanno procurato uno e per andare a prenderlo, per sicurezza, sono uscito lasciando le infradito a casa. Tutto lì.
Grazie ad Andrea per il suo entusiasmo.
Saluti esplicativi
Marco53
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Tris di esperienze
Mi collego pure io condividendo un mio tris d'esperienze seppur "banali" ma sempre esperienze tra ieri e oggi: Ieri tornando a casa dal lavoro mi fermo nell'autogrill Roncobilaccio Est: entro scalzo, poca gente (anche perchè non è grandissimo), ordino il mio caffettone doppio (ne avevo assai bisogno ) cornetto alla marmellata, pago, consumo, saluto e riparto. Nessun commento, sguardo o cosa. Anzi, secondo me nessuno si è accorto della mia assenza di scarpe. Stessa cosa alla Coop del mio comune e ad una cartoleria per fare un reso Amazon, nessun commento, sguardo o altro. Se poi si è disinvolti ancora meglio. Per ora non ho avuto il "piacere" d'incontrare qualcuno che m'impedisse l'accesso e se mi beccano nella "brutta" giornata posso essere un bel rompimaroni
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Tris di esperienze
Marco53 ha scritto:GECO ha scritto:
...Non capisco cosa intendi per "giocare" ...
Non capisco cosa non capisci tu. La mia risposta sul giocare era diretta a Barefootsoul che ritiene, mi pare, che se uno entra in libreria scalzo stia giocando. Per questo ho ribadito che non gioco affatto ed entro serissimamente il libreria per comprare/ordinare libri. Giusto ieri me ne hanno procurato uno e per andare a prenderlo, per sicurezza, sono uscito lasciando le infradito a casa. Tutto lì.
Grazie ad Andrea per il suo entusiasmo.
Saluti esplicativi
Marco53
Marco la tua risposta è chiarissima.
Il mio non capisco cosa intendi per 'giocare' era riferita appunto a Barefootsoul non alla tua risposta.
GECO- Numero di messaggi : 1082
Data d'iscrizione : 25.05.16
Re: Tris di esperienze
Mi spiego subito, e mi scuso se sono stato poco chiaro.
Come credo di aver già detto in qualche occasione, per me andare in giro a piedi nudi è un modo per prendermi una vacanza da me stesso, dalla mia vita ordinata e prevedibile, dall'incarnazione di perfettino che, volente o nolente (ma in realtà volente), è sempre stata la mia essenza.
Così come oggi non potrei pensare a me stesso senza occhiali, perché da quando li ho messi a 11 anni hanno sempre fatto parte di me (ecco perché non ho mai voluto usare le lenti a contatto, a parte il fatto che mi fanno paura), allo stesso modo non posso immaginare una vita senza libri.
Al liceo studiai Machiavelli, che in una famosa lettera ad un suo corrispondente spiegava quanto segue:
alla sera, quando arrivava a casa, stanco per la giornata, si cambiava d'abito [immagino che si lavasse anche, ma non so quanto fosse diffusa l'igiene personale ai suoi tempi], togliendo quello portato durante il giorno, e indossava "panni regali e curiali", che reputava i più adatti per immergersi nei libri e dialogare con i grandi autori del passato.
Io mi comporto in modo simile.
Anche quando vivevo da solo, e potevo stare scalzo o perfino nudo in casa, non l'ho mai fatto quando dovevo studiare o quando leggevo per diletto.
[al contrario, per esempio, di Balzac, che quando scriveva stava apposta nudo, affinché non gli venisse la tentazione di uscire e andare in giro a perdere tempo invece di scrivere]
Quando mi approccio ad un libro e sono a casa mi lavo sempre prima le mani. E adesso, grazie al Coronavirus, apprezzo molto che all'ingresso delle librerie, come in tutti gli esercizi commerciali, ci sia il gel disinfettante.
Per questo non entro mai né mai entrerò scalzo in una libreria o in qualsiasi luogo ufficiale dedicato ai libri, come ad esempio il Salone del Libro o una presentazione/conferenza.
Nel negozio di fumetti invece sì, non perché lo consideri un luogo di minor valore, ma al contrario perché è il regno dei nerd, degli "strani", e un tizio a piedi nudi non fa assolutamente scalpore. In quello di cui sono cliente ora vado scalzo fin dalla prima volta, che è stata anche l'unica occasione in cui mi hanno notato: ho detto "mi piace così" e la cosa è finita lì.
Le bancarelle invece sono per strada, e non avrebbe senso mettersi le scarpe prima di arrivarci e togliersele quando mi allontano.
Inoltre le bancarelle vendono sì libri, ma i tesori sono molto pochi: la maggior parte è robaccia che non vale la carta su cui è scritta. Quindi sono un luogo meno aulico.
C'è solo una libreria in cui entro scalzo, che vende appunto libri usati. E ha parecchi titoli interessanti, il cui prezzo non è certamente "da bancarella". Però non la percepisco come luogo aulico, perché sebbene pulita e ben arredata (tra l'altro ha sul pavimento una moquette piacevolissima da sentire sotto i piedi nudi) mantiene comunque un aspetto artigianale, provvisorio.
In biblioteca invece ci vado scalzo (andavo, perché ormai con le regole da Coronavirus è sostanzialmente impossibile accedere). Anzi, insieme ai bar è stato uno dei primi luoghi dove mi sono mostrato scalzo in pubblico, in pieno giorno e in centro città. Certo, in biblioteca leggo e studio, ma stare scalzo mi aiuta a rimanere vigile, a non cedere al sonno, a non distrarmi.
Girare per la città a piedi nudi è, infine, un modo per godere ancora più intensamente delle poche ore di libertà che mi sono concesse, prima di dover rientrare in una situazione familiare che si fa ogni giorno più difficile.
Per questo non farò mai "coming out" in famiglia, e cerco di muovermi in zone e orari nei quali è molto improbabile incontrare qualcuno che conosca i miei genitori e possa riferire loro che vado in giro a piedi nudi: guai se dovesse venir fuori in famiglia!
Naturalmente, dato che come sapete ho il problema della temperatura, posso praticare solo nelle belle stagioni. Da quando sto scalzo con maggior continuità gli inverni li avverto sempre più lunghi e duri, e i prossimi saranno ancora peggio.
Per questo nei periodi buoni cerco di praticare più che posso, ovviamente senza alcun obbligo: in fondo non devo timbrare un cartellino. Ci sono i giorni in cui semplicemente non mi va di stare scalzo, come credo capiti a molti di voi.
Ecco, questo è tutto. Spero di essermi spiegato.
Come credo di aver già detto in qualche occasione, per me andare in giro a piedi nudi è un modo per prendermi una vacanza da me stesso, dalla mia vita ordinata e prevedibile, dall'incarnazione di perfettino che, volente o nolente (ma in realtà volente), è sempre stata la mia essenza.
Così come oggi non potrei pensare a me stesso senza occhiali, perché da quando li ho messi a 11 anni hanno sempre fatto parte di me (ecco perché non ho mai voluto usare le lenti a contatto, a parte il fatto che mi fanno paura), allo stesso modo non posso immaginare una vita senza libri.
Al liceo studiai Machiavelli, che in una famosa lettera ad un suo corrispondente spiegava quanto segue:
alla sera, quando arrivava a casa, stanco per la giornata, si cambiava d'abito [immagino che si lavasse anche, ma non so quanto fosse diffusa l'igiene personale ai suoi tempi], togliendo quello portato durante il giorno, e indossava "panni regali e curiali", che reputava i più adatti per immergersi nei libri e dialogare con i grandi autori del passato.
Io mi comporto in modo simile.
Anche quando vivevo da solo, e potevo stare scalzo o perfino nudo in casa, non l'ho mai fatto quando dovevo studiare o quando leggevo per diletto.
[al contrario, per esempio, di Balzac, che quando scriveva stava apposta nudo, affinché non gli venisse la tentazione di uscire e andare in giro a perdere tempo invece di scrivere]
Quando mi approccio ad un libro e sono a casa mi lavo sempre prima le mani. E adesso, grazie al Coronavirus, apprezzo molto che all'ingresso delle librerie, come in tutti gli esercizi commerciali, ci sia il gel disinfettante.
Per questo non entro mai né mai entrerò scalzo in una libreria o in qualsiasi luogo ufficiale dedicato ai libri, come ad esempio il Salone del Libro o una presentazione/conferenza.
Nel negozio di fumetti invece sì, non perché lo consideri un luogo di minor valore, ma al contrario perché è il regno dei nerd, degli "strani", e un tizio a piedi nudi non fa assolutamente scalpore. In quello di cui sono cliente ora vado scalzo fin dalla prima volta, che è stata anche l'unica occasione in cui mi hanno notato: ho detto "mi piace così" e la cosa è finita lì.
Le bancarelle invece sono per strada, e non avrebbe senso mettersi le scarpe prima di arrivarci e togliersele quando mi allontano.
Inoltre le bancarelle vendono sì libri, ma i tesori sono molto pochi: la maggior parte è robaccia che non vale la carta su cui è scritta. Quindi sono un luogo meno aulico.
C'è solo una libreria in cui entro scalzo, che vende appunto libri usati. E ha parecchi titoli interessanti, il cui prezzo non è certamente "da bancarella". Però non la percepisco come luogo aulico, perché sebbene pulita e ben arredata (tra l'altro ha sul pavimento una moquette piacevolissima da sentire sotto i piedi nudi) mantiene comunque un aspetto artigianale, provvisorio.
In biblioteca invece ci vado scalzo (andavo, perché ormai con le regole da Coronavirus è sostanzialmente impossibile accedere). Anzi, insieme ai bar è stato uno dei primi luoghi dove mi sono mostrato scalzo in pubblico, in pieno giorno e in centro città. Certo, in biblioteca leggo e studio, ma stare scalzo mi aiuta a rimanere vigile, a non cedere al sonno, a non distrarmi.
Girare per la città a piedi nudi è, infine, un modo per godere ancora più intensamente delle poche ore di libertà che mi sono concesse, prima di dover rientrare in una situazione familiare che si fa ogni giorno più difficile.
Per questo non farò mai "coming out" in famiglia, e cerco di muovermi in zone e orari nei quali è molto improbabile incontrare qualcuno che conosca i miei genitori e possa riferire loro che vado in giro a piedi nudi: guai se dovesse venir fuori in famiglia!
Naturalmente, dato che come sapete ho il problema della temperatura, posso praticare solo nelle belle stagioni. Da quando sto scalzo con maggior continuità gli inverni li avverto sempre più lunghi e duri, e i prossimi saranno ancora peggio.
Per questo nei periodi buoni cerco di praticare più che posso, ovviamente senza alcun obbligo: in fondo non devo timbrare un cartellino. Ci sono i giorni in cui semplicemente non mi va di stare scalzo, come credo capiti a molti di voi.
Ecco, questo è tutto. Spero di essermi spiegato.
BarefootSoul- Numero di messaggi : 409
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