Resistere alle tentazioni
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Resistere alle tentazioni
Non approvando mia moglie di vedermi uscire di casa fin da subito senza scarpe, devo infilare le infradito. Ma già in ascensore le metto in un sacchetto. Il guaio è che poi ce l'ho sempre con me e alle volte viene la tentazione di rimetterle ai piedi. Nonostante anni di esercizio!
Ebbene, quest'oggi ho fatto commissioni in varie parti di Torino e ho provato a resistere alla tentazione di infilare le ciabatte ad esempio prendendo i mezzi pubblici, e volevo condividere con voi il piacere di esserci riuscito, e non solo su un mezzo e soltanto per poche fermate!
Il contapassi mi indica più di 6500 passi (4,5 km circa) in vari punti della città: 1 tram all'andata, un secondo fino a metà rientro, tre autobus per una digressione di percorso e di nuovo un tram da Porta Nuova (la stazione) fin vicino a casa. Sempre resistendo all'insana tentazione di apparire normale (e quando mai? ) rimettendo le ciabattine di gomma che avevo dietro.
Posso sfoggiare con orgoglio due belle suole ingrigite dalla lunga camminata inframezzata dalle tratte sui mezzi pubblici! E ci voleva. Tutto sta a resistere...
Saluti urbani
Marco53
PS = Per gli appassionati di treni includo questo scatto in Piazza Statuto, fatto verso le 11.00 di stamattina mentre si stava addobbando con i fiori il monumento al traforo del Frejus, di cui ricorrono fra non molto i 150 anni dall'inaugurazione.
Ebbene, quest'oggi ho fatto commissioni in varie parti di Torino e ho provato a resistere alla tentazione di infilare le ciabatte ad esempio prendendo i mezzi pubblici, e volevo condividere con voi il piacere di esserci riuscito, e non solo su un mezzo e soltanto per poche fermate!
Il contapassi mi indica più di 6500 passi (4,5 km circa) in vari punti della città: 1 tram all'andata, un secondo fino a metà rientro, tre autobus per una digressione di percorso e di nuovo un tram da Porta Nuova (la stazione) fin vicino a casa. Sempre resistendo all'insana tentazione di apparire normale (e quando mai? ) rimettendo le ciabattine di gomma che avevo dietro.
Posso sfoggiare con orgoglio due belle suole ingrigite dalla lunga camminata inframezzata dalle tratte sui mezzi pubblici! E ci voleva. Tutto sta a resistere...
Saluti urbani
Marco53
PS = Per gli appassionati di treni includo questo scatto in Piazza Statuto, fatto verso le 11.00 di stamattina mentre si stava addobbando con i fiori il monumento al traforo del Frejus, di cui ricorrono fra non molto i 150 anni dall'inaugurazione.
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
A bfpaul e Grand Choeur piace questo messaggio.
il mondo è bello perchè è vario...
Prima di tutto ciao a tutti, e una premessa
Dunque, un po' per la forzata semi immobilità imposta dal covid, un po' per il mese passato a camminare lentamente col bastone per la debolezza residua, un poco però anche per colpa mia (gnam gnam) avevo "preso" 12 chili. Se c' è una cosa che non ho mai accettato è la "pancia". Va bene la semicalvizie, va bene la barba bianca ma la pancia proprio no. Così mi sono impegnato a mangiare poco e soprattutto a camminare tanto. Diciamo da otto a dieci chilometri tutti i giorni a passo veloce. E il risultato c' è stato eccome, 14 chili in meno in due mesi.
Ma ecco il bello, mia moglie mi vede andare e venire scalzo e non ha nulla da dire, sa che cammino sempre scalzo e non dice nulla basta che sia da solo, accanto a lei è proibito. Così per i vicini ho in pratica due facce, scalzo da solo, sandalato con moglie.
Circa i mezzi pubblici uso di rado la metro e lì a Milano scalzi non si può. Riguardo ai negozi invece ammetto di avere qualche dubbio nonostante che per strada non abbia mai alcun problema.
Di soito finisce che i sandali di scorta li metto, in tempi di covid hai visto mai che trovi il commesso che ti crea problemi , idem per i super mercati. Per la verità però da quando sono in pensione è rarissimo che entri in un supermercato e sempre con moglie, per cui di fatto il problema non esiste. Prima quando avevo lo studio che in pratica era una seconda casa tutte le settimane una passata di spesa dovevo farla e non ho mai avuto problemi.
Vorrei tornare, ovviamente scalzo, in quello che era il "mio" bar dove mi hanno sempre visto così e dove finalmente con il green pass potrei stazionare come facevo una volta, ma per il momento la dieta non comprende aperitivi....
Piuttosto si è creato, ma è ormai risolto, un problema. Ormai avevo perso la suola e sforzandomi sull' asfalto col passo veloce per tanti chilometri qualche vescica si è formata, ma nulla di importante, basta insistere e non badarci.
Una curiosità, uso anche la bicicletta, ma non riesco a pedalare scalzo, nonostante i pedali ampi e gommati, dopo poco avverto dolore alla pianta e non riesco più a spingere adeguatamente, così spesso ci rinuncio e vado a piedi.
Tra pochi giorni andremo in Grecia nella "nostra" isoletta e lì per quindici girni non ci sarà moglie che tenga, scalzo sempre e basta.
Dunque, un po' per la forzata semi immobilità imposta dal covid, un po' per il mese passato a camminare lentamente col bastone per la debolezza residua, un poco però anche per colpa mia (gnam gnam) avevo "preso" 12 chili. Se c' è una cosa che non ho mai accettato è la "pancia". Va bene la semicalvizie, va bene la barba bianca ma la pancia proprio no. Così mi sono impegnato a mangiare poco e soprattutto a camminare tanto. Diciamo da otto a dieci chilometri tutti i giorni a passo veloce. E il risultato c' è stato eccome, 14 chili in meno in due mesi.
Ma ecco il bello, mia moglie mi vede andare e venire scalzo e non ha nulla da dire, sa che cammino sempre scalzo e non dice nulla basta che sia da solo, accanto a lei è proibito. Così per i vicini ho in pratica due facce, scalzo da solo, sandalato con moglie.
Circa i mezzi pubblici uso di rado la metro e lì a Milano scalzi non si può. Riguardo ai negozi invece ammetto di avere qualche dubbio nonostante che per strada non abbia mai alcun problema.
Di soito finisce che i sandali di scorta li metto, in tempi di covid hai visto mai che trovi il commesso che ti crea problemi , idem per i super mercati. Per la verità però da quando sono in pensione è rarissimo che entri in un supermercato e sempre con moglie, per cui di fatto il problema non esiste. Prima quando avevo lo studio che in pratica era una seconda casa tutte le settimane una passata di spesa dovevo farla e non ho mai avuto problemi.
Vorrei tornare, ovviamente scalzo, in quello che era il "mio" bar dove mi hanno sempre visto così e dove finalmente con il green pass potrei stazionare come facevo una volta, ma per il momento la dieta non comprende aperitivi....
Piuttosto si è creato, ma è ormai risolto, un problema. Ormai avevo perso la suola e sforzandomi sull' asfalto col passo veloce per tanti chilometri qualche vescica si è formata, ma nulla di importante, basta insistere e non badarci.
Una curiosità, uso anche la bicicletta, ma non riesco a pedalare scalzo, nonostante i pedali ampi e gommati, dopo poco avverto dolore alla pianta e non riesco più a spingere adeguatamente, così spesso ci rinuncio e vado a piedi.
Tra pochi giorni andremo in Grecia nella "nostra" isoletta e lì per quindici girni non ci sarà moglie che tenga, scalzo sempre e basta.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
A Grand Choeur e GECO piace questo messaggio.
Re: Resistere alle tentazioni
Marco53 ha scritto:Solo una domanda. Ma come può venire il dolore alla pianta del piede in bicicletta? Non si pedala di punta?
E' da molto tempo che ho smesso di andare in bicicletta, ma quando la usavo, scalzo, ho sempre pedalato di punta come nella foto, trovata su internet.
O forse sbaglio?
Saluti velocipedi
Marco53
Bici parlando personalmente con la Mountain Bike uso le apposite scarpe con le apposite tacchette SPD (e appositi pedali ovviamente) e da quello che so vanno posizionate al centro, fra il quinto e il primo metatarso, ovvero fra la base dell'alluce e del mignolo del piede. Poi c'è ci appoggia il tallone o la pianta del piede sul pedale ma a lungo andare non è proprio il massimo della comodità.
FrancoR18- Numero di messaggi : 497
Età : 36
Data d'iscrizione : 20.09.15
Re: Resistere alle tentazioni
Io pedalo di punta, a detta di tutti anche troppo, ma se provo a mettere il piede nella "posizione canonica" incomincio quasi subito ad avvertire doloretti sparsi e mi irrigidisco.
Se non ricordo male, Eddie Merckx pedalava di tacco e Jacques Anquetil di punta: entrambi sono stati grandissimi. Presumo quindi che non ci sia un'autentica regola fissa e che il proprio corpo vada un po' assecondato.
Se non ricordo male, Eddie Merckx pedalava di tacco e Jacques Anquetil di punta: entrambi sono stati grandissimi. Presumo quindi che non ci sia un'autentica regola fissa e che il proprio corpo vada un po' assecondato.
Massimo- Numero di messaggi : 277
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Resistere alle tentazioni
Massimo ha scritto:Io pedalo di punta, a detta di tutti anche troppo, ma se provo a mettere il piede nella "posizione canonica" incomincio quasi subito ad avvertire doloretti sparsi e mi irrigidisco.
Se non ricordo male, Eddie Merckx pedalava di tacco e Jacques Anquetil di punta: entrambi sono stati grandissimi. Presumo quindi che non ci sia un'autentica regola fissa e che il proprio corpo vada un po' assecondato.
Secondo me la parola magica è abitudine, seguita da quelle "tipo di bicicletta".
Credo di saperne qualcosa dato che sono appassionato di bici fin da bambino, ne ho possedute molte e fino al primo anno di università la bici è stata l' unico mezzo di trasporto che usavo. Ovviaente la più bella era quella ormai introvabile che mi rubarono dal box
La pedalata corretta per le bici da corsa è quella di punta, con la sella alta al punto da distendere completamente la gamba col pedale al punto morto inferiore, e il manubrio parecchio più basso della sella per convolgere anche i muscoli addominali. Ovviamente ci sono molti inconvenienti in tale postura se si pensa di usare la bici da corsa in ambiente urbano, i necessari fermapiedi, anche a scatto laterale e l' altezza della sella impediscono di appoggiare i piedi a terra in caso di sosta e inoltre la colonna cervicale viene sottoposta ad una angolazione eccessiva per guardare davanti.
Le mountain bike se utilizzate nel loro ambiente naturale ( mi pare di rado un po' come le auto fuoristrada) richiedono sella più bassa e piedi liberi per una eventuale zampata a terra o per girare stretto facendo perno su un piede.
Io invece parlo della bici classica, quella con cui un tempo si andava a lavorare o in gita la domenica : telaio robusto soprattutto la forcella per via delle buche in città, pneumatici abbastanza stretti per non fare troppo attrito, ma abbastanza scolpiti per sopportare qualche camporella e soprattutto cerchi da 28 ", sella comoda abbastanza bassa da potere appoggiare i piedi a terra comodamente ai semafori o agli incroci, pedali grandi e gommati in modo da adattarsi ad ogni calzatura o piede nudo, niente cambio (quello che non c' è non si può rompere) carter integrale così la catena è sempre oliata e non cade.
Personalmente dato che ho usato per anni annorum la bici non per il giretto domenicale (oggi in pensione quasi quotidianamente !!!!) ma per spostamenti cittadini con vari tipi di scarpa (quando lo scalzismo non era nemmeno nella anticamera del mio cervello) mi sono abituato a pedalare di pianta. Purtroppo così a piede nudo vado a premere sulla fascia plantare nell' arcata che non è protetta e dopo poco avverto dolore, così reindosso i lunasandals e sono a posto.
Un solo consiglio, dopo una certa età proteggete la prostata con i pantaloncini professionali imbottiti o una sella forata, argomento molto prosaico ma a 68 anni di una certa importanza.
Ora che sono andato decisamente OT saluto tutti e vado a fare una pedalata prima di cena.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
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