Quando uno se la cerca...

Rei ha scritto:La guardia si rivolge a loro:
"Si può?" e TUTTI annuiscono.
Non pago, visto che non c'è il direttore, chiede conferma alla dipendente anziana (per esperienza, avrà trent'anni al massimo), che conferma anche lei.

Domanda per novellini e timidi: rispondete sinceramente, VOI cosa avreste fatto se la guardia giurata avesse detto a voi, in tono autoritario "Non si può entrare scalzi!"?

A te, Rei, faccio un'altra domanda.
Tu sai che giocare in casa vuol dire partire avvantaggiati; sei cliente del supermercato da anni e, mi pare di aver capito, li sei una specie di istituzione.
Vinci facile, insomma.
Allora scherziamoci un po' su.
Immagina di essere a Brescia, in un supermercato con un bel tappeto con il sole delle alpi all'entrata, noto simbolo leghista.
Un cartello dà il benvenuto al cliente padano.
Arrivi tu e dici <Aho, so rromano e devo fare la spesa>
Vieni accolto da un truce guardiano con camicia e cravattino verdi: <Qui non si entra scalzi>.
Tutti i dipendenti annuiscono e ti guardano come se tu fossi appena sceso da un'astronave aliena.
<Mi faccia parlare con il direttore>.
Il corpulento guardiano ti prende per il colletto e ti invita ad uscire: <Quando tornerà il direttore ne riparleremo>.
Non so se tornerai, rinunciando a prendere l'aereo che ti aspetta il mattino dopo, per dialogare con il direttore bigotto e/o fanatico del decoro che pensa che perdere un cliente scalzo vuol dire perdere al massimo 200 euro.
L'importante è salvare il buon nome del suo supermercato, piuttosto che diffondere l'immagine di un supermercatino che fa entrare anche i barboni, cafoni scalzi (e, quindi, non ci torno più).
Perché se tollerano certa gente, chissà qual'è il livello igienico di questo supermercato.
Che fai?
Chiami i carabinieri e ricorri in cassazione?

lucignolo ha scritto:

Rei ha scritto:La guardia si rivolge a loro:
"Si può?" e TUTTI annuiscono.
Non pago, visto che non c'è il direttore, chiede conferma alla dipendente anziana (per esperienza, avrà trent'anni al massimo), che conferma anche lei.

Certo che una guardia che chiede ai dipendenti se si può è proprio il massimo della stupidità, oltre che dell'incompetenza professionale.
Inoltre ha messo in dubbio la parola delle persone interpellate. Poteva fare a meno di interrogare i presenti.
Un bel fesso da competizione, insomma.

Domanda per novellini e timidi: rispondete sinceramente, VOI cosa avreste fatto se la guardia giurata avesse detto a voi, in tono autoritario "Non si può entrare scalzi!"?

A te, Rei, faccio un'altra domanda.
Tu sai che giocare in casa vuol dire partire avvantaggiati; sei cliente del supermercato da anni e, mi pare di aver capito, li sei una specie di istituzione.
Vinci facile, insomma.
Allora scherziamoci un po' su.
Immagina di essere a Brescia, in un supermercato con un bel tappeto con il sole delle alpi all'entrata, noto simbolo leghista.
Un cartello dà il benvenuto al cliente padano.
Arrivi tu e dici <Aho, so rromano e devo fare la spesa>
Vieni accolto da un truce guardiano con camicia e cravattino verdi: <Qui non si entra scalzi>.
Tutti i dipendenti annuiscono e ti guardano come se tu fossi appena sceso da un'astronave aliena.
<Mi faccia parlare con il direttore>.
Il corpulento guardiano ti prende per il colletto e ti invita ad uscire: <Quando tornerà il direttore ne riparleremo>.
Non so se tornerai, rinunciando a prendere l'aereo che ti aspetta il mattino dopo, per dialogare con il direttore bigotto e/o fanatico del decoro che pensa che perdere un cliente scalzo vuol dire perdere al massimo 200 euro.
L'importante è salvare il buon nome del suo supermercato, piuttosto che diffondre l'immagine di un supermercatino che fa entrare anche i barboni, cafoni scalzi (e, quindi, non ci torno più).
Perché se tollerano certa gente, chissà qual'è il livello igienico di questo supermercato.
Che fai?
Chiami i carabinieri e ricorri in cassazione?

lucignolo ha scritto:Arrivi tu e dici <Aho, so rromano e devo fare la spesa>

Rei ha scritto:Anche se abito a Roma (ma la guardia giurata non lo sa) io sono di Mantova ed ho ancora il mio accento lombardo-emiliano.

Quando un uomo armato della propria stupidità incontra uno che ha studiato psicologia, l'uomo stupido è fregato.
Anche se fa la guardia giurata.

Quando un'uomo che ha studiato psicologia ne incontra uno stupido e con li , quello con li psico più piccoli è un uomo morto. (tratto dal film <Per qualche neurone in meno>).

Rei ha scritto:Domanda da un milione di euro: ma tutta quella scena al supermercato con il tizio in camicia verde è qualcosa che è successo o solo una tua ipotesi?
Perché, parliamoci chiaro: parecchi scalzisti entrano tranquillamente in locali pubblici scalzi e solo qualche rara volta qualcuno prova a fermarli.
Sottolineo rara.
Qualcuno reagisce al divieto e vince.
Qualcuno subisce senza reagire e viene buttato fuori.
Qualcuno reagisce debolmente e nel modo sbagliato e viene buttato fuori
Qualcuno legge come si reagisce nel modo giusto, impara e la volta successiva non si fa buttare fuori.

Qualcuno, che di solito subisce senza reagire, o reagisce debolmente e nel modo sbagliato, e viene buttato fuori, si fa pippe mentali su ipotetiche reazioni di personaggi immaginari che avrebbero come unico scopo nella vita quello di perseguitare gli scalzi e sarebbero talmente forti e potenti da riuscirci anche davanti a reazioni corrette e che si sono sempre dimostrate efficaci.
Talmente immaginari che nessuno li ha mai incontrati.

bfpaul ha scritto:Credo che ci sia una soluzione a questa lunga "battaglia" di idee.
Rei va Brescia e prova ad entrare in due supermercati, uno scelto da lui ed uno scelto da Flavio e si vede cosa succede, Flavio va Roma e prova ad entrare anche lui in due supermercati, uno scelto da lui ed uno da Rei e anche lì vediamo cosa accade.
In caso di parità venite a Cagliari e provate ad entrare dall' "amico" di Marcello.
Chi perde paga le spese all'altro, così la finiamo di scassarci le

lucignolo ha scritto:

bfpaul ha scritto:Credo che ci sia una soluzione a questa lunga "battaglia" di idee.
Rei va Brescia e prova ad entrare in due supermercati, uno scelto da lui ed uno scelto da Flavio e si vede cosa succede, Flavio va Roma e prova ad entrare anche lui in due supermercati, uno scelto da lui ed uno da Rei e anche lì vediamo cosa accade.
In caso di parità venite a Cagliari e provate ad entrare dall' "amico" di Marcello.
Chi perde paga le spese all'altro, così la finiamo di scassarci le

È più o meno quello che ho proposto, ma il concetto di fondo rimane quello che il successo conseguente ad un'azione feroce verso il guardiano di turno è un fatto probabile e non certo.
Dipende da chi incontri e dai neuroni che ha in testa. Punto.
Ho già detto e ridetto a Rei che giocare con le carte truccate, cioè col supermercatino che frequenti da anni, non vale.
Così come non è corretto trattare chi si fa buttar fuori come il mongoloide di turno, additando in più occasioni stili alla Lucignolo o Enzo.
Mia moglie si è aggrappata con unghie e denti all'inesistenza di un regolamento evidente e scritto, ma è stata accompagnata per un braccino all'uscita. Cos'è, mongola anche lei? E col direttore le è stato impedito di parlare.
Francamente se si deve litigare con il guardiano, poi col cassiere e dover chiamare la forza pubblica per far valere i propri diritti a chi non vuol sentire ragioni, allora tanto vale fare due spese in infradito e scalzarsi all'uscita.
E poi dove sarebbero le schiere di barefooters che entrano ed escono scalzi dai supermercati senza problemi?
Se vogliamo scherzare ci sto, ma non prendiamoci per il culo, per favore.

paolo fratter ha scritto:in fin dei conti (come dice Flavio) in certi casi infilarci per un attimo le infradito non ci costa nulla ed evitiamo di fare discussioni e polemiche che alle volte potrebbero anche prendere brutte pieghe...visti i tempi che corrono!