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Re:
Favoloso, Giorgio; complimenti!!!
Ammetto che vorrei avere il tuo coraggio! Quando corro (cioè in contesto sportivo) mi sento abbastanza forte per "dominare" ogni tipo di situazione che si potrebbe presentare (cioè lo sport è un pò la mia "coperta di linus"); anche se finora non ho ancora avuto episodi spiacevoli (neanche andando scalzo in città).
Però sono fermamente deciso a voler vincere il mio nervosismo e la mia paura anche in contesti al di fuori dello sport; e per quello racconti come il tuo sono preziosissimi
é proprio questi di cui il forum ha bisogno - più racconti positivi che incoraggiano (e meno pippe mentali e lamentele che sono solo buone a rompere le )
Chrisitan
Ammetto che vorrei avere il tuo coraggio! Quando corro (cioè in contesto sportivo) mi sento abbastanza forte per "dominare" ogni tipo di situazione che si potrebbe presentare (cioè lo sport è un pò la mia "coperta di linus"); anche se finora non ho ancora avuto episodi spiacevoli (neanche andando scalzo in città).
Però sono fermamente deciso a voler vincere il mio nervosismo e la mia paura anche in contesti al di fuori dello sport; e per quello racconti come il tuo sono preziosissimi
é proprio questi di cui il forum ha bisogno - più racconti positivi che incoraggiano (e meno pippe mentali e lamentele che sono solo buone a rompere le )
Chrisitan
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
discussioni in ristorante
Leggo e non resisto a scrivere! Intanto mi unisco ai COMPLIMENTI fatti a Giorgio da Christian.Ammetto che vorrei avere il tuo coraggio! Quando corro (cioè in contesto sportivo) mi sento abbastanza forte per "dominare" ogni tipo di situazione che si potrebbe presentare (cioè lo sport è un pò la mia "coperta di linus");
Ma quanto mi vedo simile proprio a Christian quando paragona la corsa alla coperta di Linus, ovvero quale copertura a poter liberamente correre scalzo, suppongo incittà! Infatti anch'io, solo correndo, mi posso permettere i piedi nudi per le strade della mia città e dintorni. Come ho già scritto (nel profilo) sono molto conosciuto ed iìnfatti già molti sanno di questa mia "prerogativa" e molti mi hanno interrogato: "ma corri scalzo? Sei matto? E perché? Ma non ti fai male? " Solite domande, commenti, consigli.
Ma per me è diventato un vanto, una specialità e non mi imbarazza affatto, anzi il contrario. Pensate che un giornalista del SecoloXIX su cronaca locale, mi aveva promesso un articolo ... ma non l'ha mai messo in pratica..peccato!
Ma in borghese, cioé non in tenuta da corsa, è dura per me affrontare i miei concittadini, se non impossibile. D'estate l'ho fatto, ma in qualche occasione, non in pieno centro. Al contrario al di fuori delle mura, riesco a farlo, benissimo. Purtroppo ho alle spalle una storia ... di prestigio.. E non verrei interpretato nella giusta maniera, quindi ritengo di non potermelo permettere, già è molto la corsa scalzo (anche d'inverno)...Pensate che mi hanno preso per "fuori di testa" i molti che mi hanno visto in sandali (anche se da trekking) in Dicembre! E questo è quanto oso esibire in centro città e che aiuta i miei piedi a respirare meglio....
Come si è scritto in altro forum, ognuno interpreta lo scalzismo a suo modo ed è libero di praticarlo come crede o come ... può. Poi leggo che ci vuole anche il coraggio... che c'è o non c'è...
Ma non è mica vero che serve il coraggio, se uno sente veramente naturale camminare scalzo, lo fa e si sente a proprio agio... salvo remore del tipo sopradescritte ...naturalmente.
Dalle mie parti si dice: bé le mie "belinate" le ho dette. (N.D.R. belinate = scemate/sciocchezze)
Pino
Pino- Numero di messaggi : 93
Età : 76
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re:
Ma che roba ... uguale identico per me l'unica differenza è che il giornalista del "mio" quoditiano l'ocale ("L'Adige") ha mantenuto la sua promessa, e sono finito in ... prima paginaPino ha scritto:
Ma per me è diventato un vanto, una specialità e non mi imbarazza affatto, anzi il contrario. Pensate che un giornalista del SecoloXIX su cronaca locale, mi aveva promesso un articolo ... ma non l'ha mai messo in pratica..peccato!
Puoi immaginarti che per un paio di giorni ero IL tema di discussione del "pettegolezzo aziendale" Ricaduta negativa ? Non direi... Pensa che due dirigenti si sono congratulati con me, e ho avuto parecchi commenti positivi e richieste di informazioni dai colleghi (sicuramente c'era anche chi malignava, però almeno in mia presenza nessuno ha detto niente di negativo. Non credo di poter chiedere di più )
C'è da dire che l'articolo era inserito in un contesto agonistico-sportivo, che dava un esauriente spiegazione delle ragioni per cui corro senza scarpe. Resto sempre di più dell'idea che, se inserito in un "contesto", lo stare scalzi riscontra molto meno "resistenza" di quello che si crede. Secondo me alle persone basta capire che c'è una ragione (logica) per cui andiamo scalzi per togliergli gran parte della paura e dei pregiudizi. Almeno è quello chi mi pare di capire leggendo il racconto di Giorgio; appena il cameriere ha capito che c'è una ragione valida, si è subito rilassato, e l'ha accolto bene. Probabilmente questa è la coperta di Linus di cui hanno bisogno gli altri
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re:
Con Giorgio, io ci ho parlato.hadashi ha scritto:Ma che roba ... uguale identico per me l'unica differenza è che il giornalista del "mio" quoditiano l'ocale ("L'Adige") ha mantenuto la sua promessa, e sono finito in ... prima paginaPino ha scritto:
Ma per me è diventato un vanto, una specialità e non mi imbarazza affatto, anzi il contrario. Pensate che un giornalista del SecoloXIX su cronaca locale, mi aveva promesso un articolo ... ma non l'ha mai messo in pratica..peccato!
Puoi immaginarti che per un paio di giorni ero IL tema di discussione del "pettegolezzo aziendale" Ricaduta negativa ? Non direi... Pensa che due dirigenti si sono congratulati con me, e ho avuto parecchi commenti positivi e richieste di informazioni dai colleghi (sicuramente c'era anche chi malignava, però almeno in mia presenza nessuno ha detto niente di negativo. Non credo di poter chiedere di più )
C'è da dire che l'articolo era inserito in un contesto agonistico-sportivo, che dava un esauriente spiegazione delle ragioni per cui corro senza scarpe. Resto sempre di più dell'idea che, se inserito in un "contesto", lo stare scalzi riscontra molto meno "resistenza" di quello che si crede. Secondo me alle persone basta capire che c'è una ragione (logica) per cui andiamo scalzi per togliergli gran parte della paura e dei pregiudizi. Almeno è quello chi mi pare di capire leggendo il racconto di Giorgio; appena il cameriere ha capito che c'è una ragione valida, si è subito rilassato, e l'ha accolto bene. Probabilmente questa è la coperta di Linus di cui hanno bisogno gli altri
Christian
Siamo rimasti d'accordo che è molto importante la disinvoltura che non deve essere forzata ma naturale e la serenità con cui si vive il barefooting come una qualsiasi altra attività umana.
Se si acquisice questo mdo di essere e di mostrarsi agli altri, statene certi, si ricevono SEMPRE attestazioni di approvazione.
Anche io sono stato intervistato nel 2006 da un quotidiano cittadino e l'intervista è nel sito. Se volete, mandatemi la scansione dell'articolo su di voi e lo pubblicherò volentieri.
bfpaul
Re:
Questo è uno di quei post che più mi ha dato la carica. Leggendolo mi sembrava di essere presente assieme a Giorgio in questa scena. Questa è la dimostrazione pura e semplice che se uno vuole andare scalzo lo può veramente fare. Quando vuole. C'è però un "ma":purtroppo non tutte le situazioni permettono di fare ciò che si vuole. Non per fare l'uccello del malaugurio... Non illudiamoci che tutte queste situazioni abbiano esito positivo come questo. Io lavorando in locali pubblici (teatri,dancing,ecc..),ho letto specifici regolamenti che prevedono per chi entra in questi locali un abbigliamento "consono". In alcuni di questi locali è per esempio esplicitamente scritto:"è gradita la giacca","no jeans","vietate le scarpe da ginnastica". Questa è una realtà almeno per il locali classici,diverso è sicuramente per le discoteche o PUB. Credo che alla base sia necessario un giusto equilibrio:se da una parte è doveroso e sacrosanto rispettare le scelte personali (come appunto andare scalzi nei vari ristoranti/pizzerie),credo sia altrettanto giusto farlo se le condizioni non comportino ripercussioni spiacevoli,nè da parte dei gestori nè da parte di eventuali persone che possano assistere a situazioni spiacevoli. Putroppo non tutti i gestori come del resto le persone,hanno la mente aperta... Chicco.NonSoloSolo ha scritto:Questa settimana sono in Liguria ed è subito iniziato il mio test di tolleranza.
Ragazzi ho sudato veramente freddo... Ora vi racconto.
Entro in un bel ristorante in centro a Sanremo, mi accomodo e dopo un po' sento discutere il titolare con i camerieri...
"L'avete fatto entrare voi...", "capisco in estate, ma ora con questo freddo..." e altre frasi.
Dopo un po' si avvicina il cameriere intimidito e mi chiede: "si è accorto di non avere le scarpe", rispondo perplesso: "SI".
Vi giuro ero distrutto, non per la reazione del ristoratore e dei camerieri, ma solo il pensiero di dover dar ragione a qualche pessimista scalzo mi deprimeva.
Mangio la mia buona pizza, il buon dolce e vado a pagare. Chiedo un po' indispettito il motivo di quel discutere a voce alta sui miei piedi, mi dice che in effetti non gli era mai capitato e che gli era venuto il timore che volessi mangiare a sbafo.
Mi dice che il cameriere era stato terrorizzato dal mio "SI. Gli ho risposto che se mi avesse semplicemente chiesto "come mai non usa le scarpe" qualche spiegazione l'avrei data molto volentieri.
Parliamo un po', molto serenamente e in allegria, poi mi fa le solite domande di rito, i soliti motivi trascendentali, le scelte di vita, insomma un curioso negli standard.
Gli dico che la scarpa fa perdere al piede la capacità di fare il piede e che è veramente bellissimo andar scalzo.
Ci salutiamo con una bella stretta di mano e ci diamo appuntamento per domani a cena.
Che paura ragazzi!!!
Giorgio
NonSoloSolo
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re:
Non c'è dubbio.federicob ha scritto:Questo è uno di quei post che più mi ha dato la carica. Leggendolo mi sembrava di essere presente assieme a Giorgio in questa scena. Questa è la dimostrazione pura e semplice che se uno vuole andare scalzo lo può veramente fare. Quando vuole. C'è però un "ma":purtroppo non tutte le situazioni permettono di fare ciò che si vuole. Non per fare l'uccello del malaugurio... Non illudiamoci che tutte queste situazioni abbiano esito positivo come questo. Io lavorando in locali pubblici (teatri,dancing,ecc..),ho letto specifici regolamenti che prevedono per chi entra in questi locali un abbigliamento "consono". In alcuni di questi locali è per esempio esplicitamente scritto:"è gradita la giacca","no jeans","vietate le scarpe da ginnastica". Questa è una realtà almeno per il locali classici,diverso è sicuramente per le discoteche o PUB. Credo che alla base sia necessario un giusto equilibrio:se da una parte è doveroso e sacrosanto rispettare le scelte personali (come appunto andare scalzi nei vari ristoranti/pizzerie),credo sia altrettanto giusto farlo se le condizioni non comportino ripercussioni spiacevoli,nè da parte dei gestori nè da parte di eventuali persone che possano assistere a situazioni spiacevoli. Putroppo non tutti i gestori come del resto le persone,hanno la mente aperta... Chicco.NonSoloSolo ha scritto:Questa settimana sono in Liguria ed è subito iniziato il mio test di tolleranza.
Ragazzi ho sudato veramente freddo... Ora vi racconto.
Entro in un bel ristorante in centro a Sanremo, mi accomodo e dopo un po' sento discutere il titolare con i camerieri...
"L'avete fatto entrare voi...", "capisco in estate, ma ora con questo freddo..." e altre frasi.
Dopo un po' si avvicina il cameriere intimidito e mi chiede: "si è accorto di non avere le scarpe", rispondo perplesso: "SI".
Vi giuro ero distrutto, non per la reazione del ristoratore e dei camerieri, ma solo il pensiero di dover dar ragione a qualche pessimista scalzo mi deprimeva.
Mangio la mia buona pizza, il buon dolce e vado a pagare. Chiedo un po' indispettito il motivo di quel discutere a voce alta sui miei piedi, mi dice che in effetti non gli era mai capitato e che gli era venuto il timore che volessi mangiare a sbafo.
Mi dice che il cameriere era stato terrorizzato dal mio "SI. Gli ho risposto che se mi avesse semplicemente chiesto "come mai non usa le scarpe" qualche spiegazione l'avrei data molto volentieri.
Parliamo un po', molto serenamente e in allegria, poi mi fa le solite domande di rito, i soliti motivi trascendentali, le scelte di vita, insomma un curioso negli standard.
Gli dico che la scarpa fa perdere al piede la capacità di fare il piede e che è veramente bellissimo andar scalzo.
Ci salutiamo con una bella stretta di mano e ci diamo appuntamento per domani a cena.
Che paura ragazzi!!!
Giorgio
NonSoloSolo
Il nostro Statuto recita:
Il Club si propone di:
· affermare il diritto del cittadino di essere barefooter quando i contesti socio-ambientali e le circostanze lo consentano.
· promuovere la pratica dell'andare scalzi, denominata “barefooting”, nelle modalità e nei limiti previsti dalla legge; sia nel camminare che nella pratica di sport e di attività fisica.
......................
.....................
Siamo i NatiScalzi, non i talebani scalzi, rispettiamo gli altri e chiediamo rispetto. Tutto qui.
bfpaul
Re:
ciao Federico, ciao a tutti e a tutte (ehi, ragazze! dove siete finite? mi mancano i vostri interventi!)
ho poco tempo oggi, quindi mi fermo a un piccolo commento, sperando di scrivere più a lungo in altro momento.
baci e abbracci
Andrea Grasselli
ho poco tempo oggi, quindi mi fermo a un piccolo commento, sperando di scrivere più a lungo in altro momento.
se vai scalzo dove sono vietate le scarpe da ginnastica e qualcuno ti dice qualcosa, puoi rispondere: "infatti, non ho scarpe da ginnastica!"federicob ha scritto:Io lavorando in locali pubblici (teatri,dancing,ecc..),ho letto specifici regolamenti che prevedono per chi entra in questi locali un abbigliamento "consono". In alcuni di questi locali è per esempio esplicitamente scritto:"è gradita la giacca","no jeans","vietate le scarpe da ginnastica"
baci e abbracci
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re:
Mah,potrei provare... nel caso faccio sapere che succede... Chicco.Andrea Grasselli ha scritto:ciao Federico, ciao a tutti e a tutte (ehi, ragazze! dove siete finite? mi mancano i vostri interventi!)
ho poco tempo oggi, quindi mi fermo a un piccolo commento, sperando di scrivere più a lungo in altro momento.se vai scalzo dove sono vietate le scarpe da ginnastica e qualcuno ti dice qualcosa, puoi rispondere: "infatti, non ho scarpe da ginnastica!"federicob ha scritto:Io lavorando in locali pubblici (teatri,dancing,ecc..),ho letto specifici regolamenti che prevedono per chi entra in questi locali un abbigliamento "consono". In alcuni di questi locali è per esempio esplicitamente scritto:"è gradita la giacca","no jeans","vietate le scarpe da ginnastica"
baci e abbracci
Andrea Grasselli
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re:
Sottoscrivo.hadashi ha scritto:Secondo me alle persone basta capire che c'è una ragione (logica) per cui andiamo scalzi per togliergli gran parte della paura e dei pregiudiz
La gente è istintivamente infastidita dalla diversità, in qualunque forma si manifesti. Chi va per la propria strada disturba la marcia del gregge. Perciò nei totalitarismi la diversità è tanto perseguitata, perciò i più fanatici arrivano addirittura ad odiare chi non si omologa.
Senza che materialmente accada nulla, la realtà può essere percepita in maniera radicalmente differente.
Se la stravaganza può essere ricondotta in qualche modo alla norma, va tutto immediatamente a posto.
Basta offrire una chiave di lettura, non importa quale sia, se sport, se una scarpa rotta, una attività terapeutica, basta poco per spegnere il neurone irritato della pecorella: basta dirle quello che vuole sentirsi dire.
Biagio- Numero di messaggi : 377
Data d'iscrizione : 19.10.10
Re:
"si è accorto di non avere le scarpe?",
Troppo bello! Come sarebbe a dire il cameriere è rimasto terrorizzato del tuo SI.
Io mi sarei preoccupato se rispondevi NO. Allora si che c'era da chiamare la neuro. Ma ti pare che uno vada in giro scalzo senza accorgersene?
Mi pare che la domanda sia quanto meno bizzarra.
Comunque complimenti per come ti muovi in certi contesti.
E' pure comprensibile che uno vedendo una cosa anomala si metta in guardia.
Diciamo che percependo il rischio che tu non paghi il conto da una parte una volta che tu sei entrato e ti hanno fatto accomodare non possono mandarti via visto che non fai nulla di male e non possono neppure venir li e chiederti 'scusi ma lei ha i soldi x il conto?' xché ovviamente sarebbe offensivo e poi se non li hai non lo vai a dire a loro. Diciamo che però se uno ha un minimo di occhio dovrebbe distinguere un barbone da una persona normale ma scalza. Che poi se fosse vero che tu non hai i soldi e scappi via senza pagare non andrà certo in malora. Credo che siano davvero rari i casi in cui uno non paga il conto e scappa e considerando i loro rincari direi che è + facile che siamo noi i 'derubati'.
Capisco anche il discorso della corsa. Anche perché mentre corri è difficile che uno ti corra dietro per farti domande del genere. Se è uno spettatore non corre e se è un corridore non spreca il suo fiato, poi magari all'arrivo si congratula con te e ti chiede info.
Quella invece di ritrovarsi su 'L'Adige' deve essere stato un risveglio traumatico (almeno lo sarebbe per me).
Di positivo c'è che ora tutti sanno della tua passione e non si stupiranno più. Da parte tua ormai non dovresti più avere dei timori. Una volta sbandierata la cosa sul giornale la cosa non dovrebbe + far scalpore e chi ha letto sa i motivi per cui vai scalzo e non si fa strane idee tipo che non paghi il conto o che sei matto.
E' per questo che trovo carina l'idea di Marco di fare una maglietta esplicativa del tipo 'non ho freddo - non mi fa male - non sono matto - non sono povero - non ho dimenticato le scarpe... Semplicemente mi piace cammisare scalzo'. Magari qualcuno legge e si fa un idea ed evita di fare domande stupide.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re:
E' per questo che trovo carina l'idea di Marco di fare una maglietta esplicativa del tipo 'non ho freddo - non mi fa male - non sono matto - non sono povero - non ho dimenticato le scarpe... Semplicemente mi piace cammisare scalzo'. Magari qualcuno legge e si fa un idea ed evita di fare domande stupide.
Per scrivere tutte quelle cose su una maglietta, ci vorrebbe una maglietta taglia XXXXXL ; che ci arrivasse sino ai piedi......così ci prenderebbero per matti due volte...
A me è capitato tantissime volte, sia nella mia città che nello stivale e pure all'estero di entrare scalzo al ristorante e ho avuto problemi solo una volta, quando il gestore mi chiese, cortesemente, di indossare almeno un paio di sandali, "..non per noi..., capisce, ma per la clientela....".
Siccome porto i sandali sempre con me, me li infilai (perchè ci tenevo a mangiare in quel ristorante essendo io un cultore della gastronomia), altrimenti avrei potuto benissimo rispondere che non avevo sandali con me per cui o mi accettavano così o sarei andato altrove.....
Se poi devo recarmi in ristoranti di un certo livello, e non ho confidenza con i titolari, cosa mi costa infilarmi un paio di sandali o se sono in giacca e cravatta indossare le scarpe ? Non credo affatto che caschi il mondo, no ? L'andare scalzi è per l'uomo, non l'uomo per l'andare scalzi.
L'andare scalzi dev'essere un piacere per noi, non una sfida nei confronti dell'umanità; se entriamo scalzi in un locale o in qualsiasi altro posto, e proviamo imbarazzo; allora tanto meglio infilarsi un paio di sandali e ritoglierli quando usciamo....infatti, se il nostro stare scalzi in certe circostanze e/o in certi ambiti ci procura tensione, imbarazzo, paura, allora è molto meglio indossare un paio di calzature e stare sereni; modo di camminare a piedi nudi lo avremo dopo, in un contesto diverso, e senza procurare sofferenza a noi ne' imbarazzo agli altri.
Se entriamo in questa mentalità, vedremo che a poco a poco il nostro disagio si trasformerà in serenità, in abitudine, nella condizione di star bene con noi stessi in tutte le circostanze; ma ciascuno ha i suoi tempi ed essi vanno sempre rispettati.
Re:
Andrea77 ha scritto:Capisco anche il discorso della corsa. Anche perché mentre corri è difficile che uno ti corra dietro per farti domande del genere. Se è uno spettatore non corre e se è un corridore non spreca il suo fiato, poi magari all'arrivo si congratula con te e ti chiede info.
Quella invece di ritrovarsi su 'L'Adige' deve essere stato un risveglio traumatico (almeno lo sarebbe per me).
Di positivo c'è che ora tutti sanno della tua passione e non si stupiranno più. Da parte tua ormai non dovresti più avere dei timori. Una volta sbandierata la cosa sul giornale la cosa non dovrebbe + far scalpore e chi ha letto sa i motivi per cui vai scalzo e non si fa strane idee tipo che non paghi il conto o che sei matto.
No, nessun risveglio traumatico, dato che la giornalista (e secondo me ogni giornalista serio lo fa) mi ha prima chiesto il consenso; quello che non mi aspettavo è che mi avrebbe messo in prima pagina (credo che hai confuso un pò i messaggi )
Cmq non è affatto vero che il fatto di correre "protegga" da commenti. Anzi, quando corro la gente sembra perdere la "paura" di parlarmi, e succede persino che cerchino di urlarmi dietro delle domande (i non corridori), o che mi si affiancano per parlare (i corridori). Mentre quando cammino nessuno mi ha mai parlato direttamente (almeno finora). Ma quando corro mi sento tranquillo (qualunque possano essere i commenti) perchè sento di aver ragione; mentre quando cammino non sono ancora riuscito a superare le mie pippe mentali, e sono ancora nervoso. Beh, prima o poi spero di riuscirò a superare anche questa paura
Marc_63 ha scritto:L'andare scalzi dev'essere un piacere per noi, non una sfida nei confronti dell'umanità;
Hai ragione...! Ma cmq non mi va di rimettermi le scarpe ogni volta che comincio a sentirmi a disagio (che succede abbastanza spesso quando sto scalzo in contesti non-sportivi). Forse sbaglio, ma sento il diventare nervoso in gran parte un problema mio, che non potrò mai superare se mi arrendo al primo cenno di nervosismo. Cioè per me diventa un piacere anche riuscire a "resistere" e superare certe situazioni
Christian
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Re:
Hai ragione...! Ma cmq non mi va di rimettermi le scarpe ogni volta che comincio a sentirmi a disagio (che succede abbastanza spesso quando sto scalzo in contesti non-sportivi). Forse sbaglio, ma sento il diventare nervoso in gran parte un problema mio, che non potrò mai superare se mi arrendo al primo cenno di nervosismo. Cioè per me diventa un piacere anche riuscire a "resistere" e superare certe situazioni
Christian
Sai quante volte ho superato il "disagio" continuando a restare scalzo ? Tantissime volte neppure me le porto le scarpe appresso....
Tuttavia c'è disagio e disagio...anche qui non me la sento di assolutizzare una situazione. Se il disagio dipende dal non sentirmi io a mio agio con me stesso è un conto ed è facilmente superabile, ma se il disagio dipende dalla consapevolezza del disagio delle persone che ad esempio stanno con me, beh, allora correggere il tiro mi pare un atto dovuto....perchè, ad esempio, far stare a disagio degli amici, magari in certi ambienti, che meritano di trascorrere una serata in tranquillità ? A me poi non innervosisce affatto infilarmi un paio di sandali, anche se preferisco star sensa, non saranno certo un paio di sandali ai piedi a causarmi il malumore.....o a rovinarmi la serata....soprattutto se ho la coscienza di aver evitato ad altre persone (care ovviamente) un malessere maggiore. Così come desidero essere rispettato io nel mio andare scalzo, così devo essere il primo a comprendere che non tutti possono apprezzare questo mio comportamento. Ho anche amici che hanno figli piccoli e non voglio minimamente interferire col loro modello educativo magari stimolando il bambino ad emularmi con la contrarietà dei genitori.... Piano piano sto vedendo che "lanciando il sasso" in diverse occasioni, la mentalità di molte persone che mi circondano si sta ammorbidendo, (come avrai anche potuto vedere sul mio profilo di Facebook, ho anche postato tutta una serie di foto che mi ritraggono scalzo,) anzi, sto notando anche un pizzico di curiosità e di interesse, in luogo della chiusura totale di una volta.
Credo che le grandi cose si facciano a piccoli passi, senza fretta, e credo che la cosa importante sia quella di saper convivere con se stessi sia nelle situazioni in cui stiamo scalzi sia in quelle in cui decidiamo di indossare sandali o altre calzature, senza farci prendere dall'insofferenza o dal nervosismo....o , peggio, dalle "crisi di astinenza da piedi nudi"
Re:
Quoto in pieno!! Questo è esattamente il mio pensiero. Non aggiungo altro perchè sarebbe superfluo... Hai già spiegato tutto nel migliore dei modi!! Chicco.Marc_63 ha scritto:Hai ragione...! Ma cmq non mi va di rimettermi le scarpe ogni volta che comincio a sentirmi a disagio (che succede abbastanza spesso quando sto scalzo in contesti non-sportivi). Forse sbaglio, ma sento il diventare nervoso in gran parte un problema mio, che non potrò mai superare se mi arrendo al primo cenno di nervosismo. Cioè per me diventa un piacere anche riuscire a "resistere" e superare certe situazioni
Christian
Sai quante volte ho superato il "disagio" continuando a restare scalzo ? Tantissime volte neppure me le porto le scarpe appresso....
Tuttavia c'è disagio e disagio...anche qui non me la sento di assolutizzare una situazione. Se il disagio dipende dal non sentirmi io a mio agio con me stesso è un conto ed è facilmente superabile, ma se il disagio dipende dalla consapevolezza del disagio delle persone che ad esempio stanno con me, beh, allora correggere il tiro mi pare un atto dovuto....perchè, ad esempio, far stare a disagio degli amici, magari in certi ambienti, che meritano di trascorrere una serata in tranquillità ? A me poi non innervosisce affatto infilarmi un paio di sandali, anche se preferisco star sensa, non saranno certo un paio di sandali ai piedi a causarmi il malumore.....o a rovinarmi la serata....soprattutto se ho la coscienza di aver evitato ad altre persone (care ovviamente) un malessere maggiore. Così come desidero essere rispettato io nel mio andare scalzo, così devo essere il primo a comprendere che non tutti possono apprezzare questo mio comportamento. Ho anche amici che hanno figli piccoli e non voglio minimamente interferire col loro modello educativo magari stimolando il bambino ad emularmi con la contrarietà dei genitori.... Piano piano sto vedendo che "lanciando il sasso" in diverse occasioni, la mentalità di molte persone che mi circondano si sta ammorbidendo, (come avrai anche potuto vedere sul mio profilo di Facebook, ho anche postato tutta una serie di foto che mi ritraggono scalzo,) anzi, sto notando anche un pizzico di curiosità e di interesse, in luogo della chiusura totale di una volta.
Credo che le grandi cose si facciano a piccoli passi, senza fretta, e credo che la cosa importante sia quella di saper convivere con se stessi sia nelle situazioni in cui stiamo scalzi sia in quelle in cui decidiamo di indossare sandali o altre calzature, senza farci prendere dall'insofferenza o dal nervosismo....o , peggio, dalle "crisi di astinenza da piedi nudi"
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Maglietta
Rispondo in ritardo a Marc 63, ma desidero comunque rassicurarvi, la maglietta esiste, Marco aveva preparato una bozza traducendo dal tedesco, io in seguito ho riadattato il tutto facendone un file jpg in modo da poterlo consegnare ad una copisteria che stampa le t-shirt.
Morale, io e Marco possediamo la maglietta in questione, ovviamente XXL dato che entrambe non siamo dei "fuscelli".
Dato che la stampa avviene , come detto, tramite un file jpg si possono stampare dalle XS alle XXXXL.
Saluti tessili
Valerio
Morale, io e Marco possediamo la maglietta in questione, ovviamente XXL dato che entrambe non siamo dei "fuscelli".
Dato che la stampa avviene , come detto, tramite un file jpg si possono stampare dalle XS alle XXXXL.
Saluti tessili
Valerio
tarzone- past President del Club NatiScalzi
- Numero di messaggi : 348
Età : 68
Data d'iscrizione : 05.01.08
GRANDE!
..io invece non riesco ancora a superare il disagio a meno che non sia in mezzo a sconosciuti.. soprattutto ora che è inverno e mi sono ahimè abituato per 10 ore al giorno alle scarpe. Le tare mentali che la società ci inculca sono veramente assurde!
nic4- Numero di messaggi : 17
Data d'iscrizione : 04.06.09
Re:
Eh,lo so! Ma non le chiamerei tare mentali. Infondo la maggior parte di noi,anche se ameremmo tanto potere andare scalzi indiscriminatamente,dobbiamo fare i conti con le abitudini,usi e costumi. E tutto questo non è facile. Chicco.nic4 ha scritto:..io invece non riesco ancora a superare il disagio a meno che non sia in mezzo a sconosciuti.. soprattutto ora che è inverno e mi sono ahimè abituato per 10 ore al giorno alle scarpe. Le tare mentali che la società ci inculca sono veramente assurde!
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re:
Forse la soluzione + semplice sarebbe questa. Se ad entrare in un luogo pubblico a piedi scalzi provo disagio perché devo stare male e non mi calzo? Credo che sia lo stesso discorso dei blocchi fisici. Se mi sto ustionando i piedi e soffro perché non mi calzo? In entrambe i casi c'è chi è più allenato ad entrare in pubblico e chi è più allenato a sopportare le temperature. Secondo me è bene che uno si sforzi a superare i propri limiti tenedo però sempre in mente che uno va scalzo per piacere. Se la cosa lo mette a disagio psicologico o fisico non ha senso insistere.
Chi ha superato questi limiti fa bene ad incoraggiare l'altro a provare ma senza insistere cercando di essere comprensivi con il prossimo. Ognuno ha i suoi limiti e va rispettato.
Ciao
Andrea
Chi ha superato questi limiti fa bene ad incoraggiare l'altro a provare ma senza insistere cercando di essere comprensivi con il prossimo. Ognuno ha i suoi limiti e va rispettato.
Ciao
Andrea
Andrea77- Numero di messaggi : 1101
Data d'iscrizione : 02.01.08
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