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Salone dell' auto di Ginevra

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Messaggio  tarzone Mer Mar 14 2012, 11:28

Come tutti gli anni anche quest' anno sono andato a vistare il salone dell' auto a Ginevra con Marco53, e, come al solito lo abbiamo visitato scalzi, quest' anno poi la temperatura esterna a Ginevra, 16 gradi, ma soprattutto quella tropicale del salone erano più che mai invitanti.
Come al solito nessun problema nell' autogrill francese, nessun problema sul bus tra il parcheggio e il centro espositivo, poi, durante la visita arriviamo allo stand SEAT e dopo alcuni minuti e un po' di foto arriva un addetto alla sicurezza che ci chiede in francese se non avessimo scarpe.
Marco risponde prontamente di no e a questo punto l' addetto ci invita ad allontanarci immediatamente.
Nessuno di noi due ha avuto la voglia di mettersi a discutere in francese(!) sull' argomento, e, avendo molto altro da visitare e poco tempo abbiamo proseguito la nostra visita senza più alcun problema.
Bisogna segnalare che la percezione della temperatura è del tutto soggettiva, io ero scalzo, in blue jeans, camicia con maniche arrotolate e sudavo.
Molta gente invece aveva la giacca a vento chiusa, scarponcini da trekking e alcunì anche cuffia di lana clata in testa. Per inciso l atemperatura interna era, in molti punti, superiore ai 30 gradi.
E' la prima volta da quando sono scalzista che mi capita, c'è sempre una prima volta in tutto.
Saluti (in)tolleranti
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Messaggio  Elan Mer Mar 14 2012, 12:51

Ultimamente siamo martellati dalla pubblicità delle automobili e lo stile del marketing, che punta a farti sentire una persona speciale se guidi una certa auto ed a rappresentare l'automobile come status symbol della tua personalità, diventa sempre più esagerato, direi che tende ad essere quasi comico. Voci maschili sempre più calde e profonde che cercano di sedurre il consumatore con bisbigli adulatorii che tendono ormai a rantoli di piacere orgasmico, quando ti invita a "possedere" la strada... voci femminili (poche invero) seducenti e suadenti ... io sono Giulietta, prendimi, provami ... insomma, se vogliamo, un insulto alla intelligenza (peraltro scarsa) dei consumatori.

In questo quadro di lotta all' ultimo sangue, tutta protesa all' autoaffermazione attraverso l'automobile, due scalzisti iconoclasti profanano la cattedrale dell' automobile a piedi nudi? Logico che almeno un cretino, sentendosi sacerdote dell' idolo a quattro ruote vi considerasse degli empi sacrileghi e vi scacciasse dal tempio.

Cretino, perchè, se la scelta di una automobile è sottlineata da tutti i produttori come un momento di affermazione della propria originalità, degli originali come noi scalzisti avrebbero dovuto essere accolti, semmai, con tappeto rosso e richiesta di posare per qualche foto pubblicitaria per la SEAT.

Sapeste come mi diverto io, quando esco scalzo dal Penny-market e salgo, sotto gli occhi increduli di chi mi ha notato, sulla mia Discovery da 50.000 euro (che in realtà è dell' azienda, ma loro non lo sanno) Smile

Capisco che non aveste avuto voglia di discutere, tanto più in fancese ... a volte conviene lasciar correre, ma è brutto (anche se moralmente molto istruttivo) sentirsi discriminati.

saluti (consolatorii)

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Messaggio  Marco53 Mer Mar 14 2012, 14:41

Quello che Valerio non ha detto, perché lui non fa anche la raccolta dei cataloghi, mentre io sì, è che allo Stand della Suzuky una biondina molto carina ha sorriso vedendomi arrivare scalzo al banco informazioni e mi ha chiesto il perché. Col mio limitatissimo francese ho solo fatto riferimento al troppo caldo, ma sicuramente avrei voluto dire di più e comunque la cosa ha trovato accoglienza favorevole. Poi alla Peugeot, su un ripiano del banco informazioni, erano visibilissime due scarpe da donna di raso rosso e tacco almeno 8 cm che la standista seduta aveva tolto per far riposare un po' i piedi. Wink
Immaginatevi che la temperatura interna del Salone quest'anno era tale che alla fine avevamo caldo ai piedi pur essendo questi privi di calzature!!!
E' stata una giornata molto scalza, perché le scarpe le ho tolte in macchina appena salito, facendo scalzo tutte le normali piccole soste, e poi ininterrottamente dall'arrivo al parcheggio (11.30 circa) alla fine della visita del Salone (ore 17.00), quindi il rientro al parcheggio sul bus navetta e poi ancora scalzi giù in centro al supermarket a comprare qualche cosa di buono e svizzero che da noi non si trova facilmente.
Alla sera, dopo i km percorsi in giornata i piedini erano un po' indolenziti ma felici.
Saluti salonistici
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Messaggio  aldo1953 Mer Mar 14 2012, 16:47

tarzone ha scritto:Come tutti gli anni anche quest' anno sono andato a vistare il salone dell' auto a Ginevra con Marco53, e, come al solito lo abbiamo visitato scalzi, quest' anno poi la temperatura esterna a Ginevra, 16 gradi, ma soprattutto quella tropicale del salone erano più che mai invitanti.
Come al solito nessun problema nell' autogrill francese, nessun problema sul bus tra il parcheggio e il centro espositivo, poi, durante la visita arriviamo allo stand SEAT e dopo alcuni minuti e un po' di foto arriva un addetto alla sicurezza che ci chiede in francese se non avessimo scarpe.
Marco risponde prontamente di no e a questo punto l' addetto ci invita ad allontanarci immediatamente.
Nessuno di noi due ha avuto la voglia di mettersi a discutere in francese(!) sull' argomento, e, avendo molto altro da visitare e poco tempo abbiamo proseguito la nostra visita senza più alcun problema.
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E' la prima volta da quando sono scalzista che mi capita, c'è sempre una prima volta in tutto.
Saluti (in)tolleranti
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Eh sì ,ora capisci come mi sono sentito in qualità di "orco" solo perchè ero a un bancomat scalzo. Comunque complimenti per la voglia di vedere un salone dell' auto. ormai io le trovo così noiose che se tra gli optional ci fosse anche l' autista, quasi quasi.... pensare che quarant' anni fa.....

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Messaggio  aldo1953 Mer Mar 14 2012, 16:56

Elan ha scritto:Ultimamente siamo martellati dalla pubblicità delle automobili e lo stile del marketing, che punta a farti sentire una persona speciale se guidi una certa auto ed a rappresentare l'automobile come status symbol della tua personalità, diventa sempre più esagerato, direi che tende ad essere quasi comico. Voci maschili sempre più calde e profonde che cercano di sedurre il consumatore con bisbigli adulatorii che tendono ormai a rantoli di piacere orgasmico, quando ti invita a "possedere" la strada... voci femminili (poche invero) seducenti e suadenti ... io sono Giulietta, prendimi, provami ... insomma, se vogliamo, un insulto alla intelligenza (peraltro scarsa) dei consumatori.

In questo quadro di lotta all' ultimo sangue, tutta protesa all' autoaffermazione attraverso l'automobile, due scalzisti iconoclasti profanano la cattedrale dell' automobile a piedi nudi? Logico che almeno un cretino, sentendosi sacerdote dell' idolo a quattro ruote vi considerasse degli empi sacrileghi e vi scacciasse dal tempio.

Cretino, perchè, se la scelta di una automobile è sottlineata da tutti i produttori come un momento di affermazione della propria originalità, degli originali come noi scalzisti avrebbero dovuto essere accolti, semmai, con tappeto rosso e richiesta di posare per qualche foto pubblicitaria per la SEAT.

Sapeste come mi diverto io, quando esco scalzo dal Penny-market e salgo, sotto gli occhi increduli di chi mi ha notato, sulla mia Discovery da 50.000 euro (che in realtà è dell' azienda, ma loro non lo sanno) Smile

Capisco che non aveste avuto voglia di discutere, tanto più in fancese ... a volte conviene lasciar correre, ma è brutto (anche se moralmente molto istruttivo) sentirsi discriminati.

saluti (consolatorii)


Parlo da vecchio appassionato di auto. Concordo in pieno sulle riflessioni. Ma trovate qualcuno ancora capace di fare un efficace punta-tacco con cambio non sincronizzato ! (oops ! non scalzi). Quanto al sentirsi discriminati....beh è un' altra storia, mandare giù il rospo e pensare che la libertà ha un prezzo.
Ps. La scorsa estate con un pick-up Nissan, mi sono preso la peggiore insabbiata della mia vita sulla Skeleton coast, non si può mandare in giro un mezzo con 80 CV e 30 quintali di peso ! Quante glie ne ho dette alla riconsegna. (mezza giornata di pala sotto il sole non si dimenticano).

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Messaggio  marco 45 Mer Mar 14 2012, 19:22

A proposito di "punta tacco" non scalzi, segnalo che ho sempre fatto la "doppietta" sulla mia 500 del '69 tuttora in, anche se saltuaria, attività, scalzo e usando non la punta e il tacco ma l'alluce e il quinto dito. Viene benissimo.

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Messaggio  Rei Mer Mar 14 2012, 19:29

tarzone ha scritto:Marco risponde prontamente di no e a questo punto l' addetto ci invita ad allontanarci immediatamente.
Nessuno di noi due ha avuto la voglia di mettersi a discutere in francese(!) sull' argomento, e, avendo molto altro da visitare e poco tempo abbiamo proseguito la nostra visita senza più alcun problema.
Errore 1: Non discutere. Ora il fessacchiotto penserà di avere ragione.
Errore 2: all'invito ad allontanarsi non si deve obbedire ma chiedere 1) Perché? 2) Nome del fessacchiotto e appuntarselo.
Dopodiché far chiamare il datore (anzi, futuro ex-datore) di lavoro del fessacchiotto e protestare.
E ricordate: non siete VOI che vi dovete giustificare perché siete scalzi ma il fessacchiotto a dover giustificare un divieto inventato ed inesistente.
Funziona.
Sempre.
Basta provare.
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Messaggio  Alexey Mer Mar 14 2012, 21:55

Anch' io sono appassionato di auto, di auto sportive per la precisione, e confermo che il punta-tacco viene anche come ha detto Marco.
La mia macchina è molto sportiva e ha duri pedali in alluminio, ma non ho mai avuto problemi a manovrarli scalzo correttamente, molto meglio che con le scarpe.
Sono infine d' accordo che le auto moderne hanno troppa elettronica, infatti sono fan delle sportive superlight inglesi, che sono ancora dure e pure.
Se il prossimo anno andate ancora fatemi sapere che magari mi aggrego...
Per quanto riguarda lo stand della SEAT comprendo benissimo che uno possa a volte non aver voglia di discutere, però è anche vero come ha detto Rei che se lasciamo perdere l' idiota di turno pensa di avere ragione e noi siamo dei poveri "spostati" che girano scalzi.
Per lo più allo stand della SEAT...
Sono inoltre d' accordo con quanto detto da Elan, e vorrei aggiungere che ho letto su una rivista del settore un' articolo scritto da un noto designer che dice che il marketing vuole farci credere che quell' auto che ci viene propinata ha un design che ci "distingue", quando in realtà ci uniforma come pecoroni...















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Messaggio  Arky Gio Mar 15 2012, 17:46

Elan ha scritto:Ultimamente siamo martellati dalla pubblicità delle automobili e lo stile del marketing, che punta a farti sentire una persona speciale se guidi una certa auto ed a rappresentare l'automobile come status symbol della tua personalità

Sinceramente non sono molto d’accordo sul fatto che l’automobile sia lo status-symbol di un uomo; dipende da quanto essa sia considerata importante (rispetto a tante altre cose) dalla persona, a prescindere dalla posizione sociale che può avere o meno. Mi spiego. Ho avuto un cliente che utilizzava per i suoi spostamenti “regionali” una Micra, vecchia e quasi da rottamare, tanto era malconcia. Una sera, non potendoci incontrare nel suo ufficio, ma dovendo per forza di cose vederci per la firma di certa documentazione, lo raggiunsi a casa; era un castello con tanto di ponte levatoio, restaurato da cima a fondo, mattone per mattone (e camino per camino, che erano in tutto 26). Lui, che sapevo essere persona estremamente benestante, dell’auto se ne fregava, ma a 73 anni, portava l’elicottero (naturalmente di proprietà). Al contrario, conosco persone che per arrivare a comprarsi una certa auto fanno finanziamenti anche a 6 anni, con rate finali che dovranno rifinanziare da tanto sono alte; una volta l’automobile poteva davvero indicare a che “classe” appartenevi (che schifo di parole), tanto che la BMW, 20 e passa anni fa, non vendeva auto di una certa fascia se il cliente era nuovo e non referenziato (provateci ora, pur di immatricolarti un’auto nuova ti fanno 120 rate con maxirata dell’80% anche se non hai reddito e sei un barbone). L’auto, e qualsiasi altro oggetto, diventano degli status-symbol se ce li facciamo diventare noi; se siamo i primi ad essere succubi di questa mentalità. Sinceramente a me fa un po’ ridere, e anche un po’ pena, uno che tratta la macchina meglio del proprio figlio, e che non fa che sbatterti in faccia caratteristiche, prezzo, accessori, ecc anche quando si parla d’altro. Come quelli che appena si siedono tirano fuori il cellulare ultimo modello e lo mettono in bellavista, e si rigirano il Rolex (falso nel 90% dei casi) sul polso 30 volte al minuto. A me i motori piacciono, e tanto. E per lavoro viaggio molto, in aereo e in auto (50.000 km annui). Di conseguenza ho un certo tipo di macchina, con una certa cilindrata e di un certo valore; ma è comunque uno strumento lavorativo, non è un prolungamento del mio attributo (studi psicologici affermano proprio questo, ovvero che in molti uomini l’auto è tanto più grossa quanto è grande la necessità di affermare la propria virilità). Se scendo dalla macchina tutto infighettato per andare ad una riunione di lavoro, o se ci scendo scalzo e con la barba di 2 giorni perché sto in ferie, la macchina sempre quella rimane. E io pure. E soprattutto, se non lavoro, rimane in garage…
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Messaggio  tarzone Ven Mar 16 2012, 01:24

Forse avete perso un passaggio del mio intervento, chi di voi se la sente di discutere con l' addetto alla sorveglianza in francese?
Io no, in inglese forse si, in francese sicuramente no.
Peccato che quei sorveglianti parlino il francese (svizzero).
Quindi volente o nolente sono (siamo) dovuto/i passare per fessi con il fessacchiotto.
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Messaggio  Rei Ven Mar 16 2012, 07:39

tarzone ha scritto:Forse avete perso un passaggio del mio intervento, chi di voi se la sente di discutere con l' addetto alla sorveglianza in francese?
Caro Valerio, le case automobilistiche e l'organizzazione del Salone pagano (non so se profumatamente o meno) degli interpreti anche per casi come questi.
Anche perché, sorridendo, gli direi, in italiano e solo in italiano: "Scusi, non capisco." finché non chiama l'interprete.
Se uno vuole sbattermi fuori parlando in francese, che chiami un interprete.
Che chiama il suo capo e lo fa licenziare.
Se invece prova a mettermi le mani addosso, lo denuncio (sempre tramite l'interprete che a questo punto chiamo io).

Insomma, in ogni caso: resistere, resistere, resistere.
Mai accettare il sopruso, mai subire, ma costringere il fessacchiotto a giustificare a qualcuno (che può farlo licenziare) le motivazioni del suo sopruso.
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Messaggio  Marco53 Ven Mar 16 2012, 10:15

Insomma, in ogni caso: resistere, resistere, resistere.
Mai accettare il sopruso, mai subire, ma costringere il fessacchiotto a giustificare a qualcuno (che può farlo licenziare) le motivazioni del suo sopruso.
Caro Rei, non ti sembra di esagerare ? Prendere un atteggiamento talebano mentre si è in gita di piacere, non mi sembra la cosa più saggia, e a questo punto nemmeno se si conosce bene il francese.
Dopo aver percorso 250 km più l'attraversamento di Ginevra e la sistemazione della macchina in parcheggio, si è già in ballo da quasi 4 ore. Una visita che contempla il passaggio fra tutti gli espositori non dura meno di cinque ore e alla fine sei stanco di camminare in mezzo alla gente sia pure in spazi enormi (non è la Fiera di Casalpusterlengo), con un caldo tropicale che perfino i piedi nudi sudavano dopo essere riuscito a mala pena a vedere con un po' di attenzione almeno le novità e le Concept car (e qualche standista), sei costretto a tralasciare il padiglione Green (quello delle auto elettriche, di cui per fortuna ci sono quasi tutti i "duplicati" negli Stand normali) e il Padiglione 7 delle parti staccate/accessori e modellismo.
Dopodiché si riparte dal parcheggio alle 17.30 e si deve riattraversare Ginevra (ci va 1 ora intera, anche se è una cittadina di piccole dimensioni), e quando arrivi al confine della città che coincide col confine verso la Francia hai davanti a te altri 250 km prima di arrivare a casa.
E uno deve rischiare di perdere 1 ora di discussione in una lingua straniera (e con l'interprete?) col cretino di turno, (che, essendo cretino non capirà mai a meno di essere appunto licenziato, cosa peraltro remota o comunque tutta da vedere) per fare il talebano?
Mafacitemeòppiacere. Non ci penso nemmeno. Io vado a Ginevra per vedere le macchine, non i cretini, Se poi questi sono alla Seat, chissenefrega se non avrò i cataloghi di questa marca nel mio archivio.
Non venitemi a dire cosa devo fare e perché, quando lo scopo della gita è tutt'altro e i tempi non sono tali da farci stare dentro anche le discussioni. Evil or Very Mad
Le discussioni le faccio se e quando lo giudico io, in un ambito in cui non sia costretto dai tempi così ristretti e dalla voglia di pensare ad altro. Chiuso l'argomento.
Saluti troncati
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Messaggio  Arky Ven Mar 16 2012, 10:43

Marco53 ha scritto: Io vado a Ginevra per vedere le macchine, non i cretini, Se poi questi sono alla Seat, chissenefrega se non avrò i cataloghi di questa marca nel mio archivio.

E' quello che dicevo nel mio post di introduzione, in risposta ad una domanda di Lucignolo.
A nessuno piace farsi mettere i piedi in testa, ne tantomeno fa piacere sentirsi discriminato solo per non avere nulla ai piedi. Ma da li, a dover dare battaglia ogni volta per il coxxxxne di turno, rischiando tra l'altro di rovinarsi tutto quello di bello predentemente fatto (o ancora da fare), ce ne passa. Anche perchè, se uno ci pensa bene, un po' obiettivamente e con un certo distacco, dovremmo essere in guerra contro il mondo in ogni istante della giornata, e non solo quando un genio vuol impedirci di visitare uno stand a piedi nudi. Se dovessi dar retta a tutto, ed ingaggiare ogni volta battaglie più o meno "sanguinarie", starei fresco (o anche al fresco, dipende); dall'idiota che non fa lo stop e ti manda pure a quel paese (che faccio, gli corro dietro e lo picchio?), al vecchietto che dalla fretta che ha ti passa avanti alle poste e ti dice che comunque c'era prima lui (lo impacchetto e lo spedisco?), allo splendido che ti frega il parcheggio, ecc... Personalmente non ho il tempo, e soprattutto non mi interessa farlo. Ma non significa avere un atteggiamento da perdente, o uscirne sconfitto, creando un precedente. Per me è solo dare il giusto peso alla cosa; per Marco53 ( e per altri come noi, che non sono "terribili lupi famelici e sanguinari"), che si è girato e se ne è andato da altri standisti meno coxxxxni, ricevendo anche apprezzamenti dalla ragazza, pure.
Basta. Sono 2 modi di fare e vedere le cose distinti, ma nessuno è foriero della verità assoluta.
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Messaggio  Rei Ven Mar 16 2012, 16:37

Non dico che Marco53 abbia torto, anzi, nella sua situazione anch'io non avrei voluto perdere tempo con un fessacchiotto, visto che il tempo era poco.

Ma, visto che lo spirito del killer (psicologico) aleggia sempre su di me, una zampata l'avrei data, solo per stabilire il principio. (*)
E spesso, la zampata funziona e il fessacchiotto si ritira.
Tempo totale: 15 secondi.
Se poi insiste, il metodo Marco53 (girare i tacchi ed andare a stands più accoglienti) è la scelta migliore.
Ma gli avrete fatto capire cosa pensate di lui e dei suoi divieti inventati.

(*) Provate a dirgli, in italiano, con lo sguardo da Hannibal Lecter: "Vorrei parlare con il suo futuro ex-datore di lavoro." Capirà al volo, nonostante la barriera linguistica.
Anche se poi girate i tacchi, vivrà nel terrore che siate andati a lamentarvi di lui.
E non dimenticate, prima di andare via, di segnarvi, se potete, il suo nome.


Ultima modifica di Rei il Ven Mar 16 2012, 23:13 - modificato 1 volta.
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Messaggio  ChiccoB Ven Mar 16 2012, 21:27

Marco53 ha scritto:
Insomma, in ogni caso: resistere, resistere, resistere.
Mai accettare il sopruso, mai subire, ma costringere il fessacchiotto a giustificare a qualcuno (che può farlo licenziare) le motivazioni del suo sopruso.
Caro Rei, non ti sembra di esagerare ? Prendere un atteggiamento talebano mentre si è in gita di piacere, non mi sembra la cosa più saggia, e a questo punto nemmeno se si conosce bene il francese.
Dopo aver percorso 250 km più l'attraversamento di Ginevra e la sistemazione della macchina in parcheggio, si è già in ballo da quasi 4 ore. Una visita che contempla il passaggio fra tutti gli espositori non dura meno di cinque ore e alla fine sei stanco di camminare in mezzo alla gente sia pure in spazi enormi (non è la Fiera di Casalpusterlengo), con un caldo tropicale che perfino i piedi nudi sudavano dopo essere riuscito a mala pena a vedere con un po' di attenzione almeno le novità e le Concept car (e qualche standista), sei costretto a tralasciare il padiglione Green (quello delle auto elettriche, di cui per fortuna ci sono quasi tutti i "duplicati" negli Stand normali) e il Padiglione 7 delle parti staccate/accessori e modellismo.
Dopodiché si riparte dal parcheggio alle 17.30 e si deve riattraversare Ginevra (ci va 1 ora intera, anche se è una cittadina di piccole dimensioni), e quando arrivi al confine della città che coincide col confine verso la Francia hai davanti a te altri 250 km prima di arrivare a casa.
E uno deve rischiare di perdere 1 ora di discussione in una lingua straniera (e con l'interprete?) col cretino di turno, (che, essendo cretino non capirà mai a meno di essere appunto licenziato, cosa peraltro remota o comunque tutta da vedere) per fare il talebano?
Mafacitemeòppiacere. Non ci penso nemmeno. Io vado a Ginevra per vedere le macchine, non i cretini, Se poi questi sono alla Seat, chissenefrega se non avrò i cataloghi di questa marca nel mio archivio.
Non venitemi a dire cosa devo fare e perché, quando lo scopo della gita è tutt'altro e i tempi non sono tali da farci stare dentro anche le discussioni. Evil or Very Mad
Le discussioni le faccio se e quando lo giudico io, in un ambito in cui non sia costretto dai tempi così ristretti e dalla voglia di pensare ad altro. Chiuso l'argomento.
Saluti troncati
Marco
Caro Marco,
concordo in pieno con il tuo pensiero...

Chicco.

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Messaggio  lucignolo Gio Mar 29 2012, 22:22

tarzone ha scritto:Marco risponde prontamente di no e a questo punto l' addetto ci invita ad allontanarci immediatamente.
Nessuno di noi due ha avuto la voglia di mettersi a discutere in francese(!) sull' argomento, e, avendo molto altro da visitare e poco tempo abbiamo proseguito la nostra visita senza più alcun problema.
Però non ho capito bene: allontanarvi da dove? Avete proseguito in altri settori senza problemi pur nello stesso ambito?
Con altre guardie che non vi hanno detto nulla?
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Messaggio  Marco53 Ven Mar 30 2012, 08:17

Nessuno nei precedenti 5 anni ha mai detto nulla. Anzi. Alcune standiste si sono rammaricate di non poter stare così: quella di Automobil Revue ci ha raccontato che dopo essersi massacrata i piedi coi tacchi alti il primo giorno di Salone ha passato i restanti 9 con le "paperine" bassissime senza tacco. Alla Volkswagen dei simpatici commessi hanno perfino fotografato i miei piedi (praticamente chiedendomi il permesso). Perfino negli aristocratici Stand Bentley, Rolls e Aston Martin sono stato accolto all'interno scalzo (in questi Stand bisogna chiedere per passare le transenne) ed ho anche ottenuto i cataloghi.
Lo scorso anno avevamo visitato il Salone nelle giornate della Stampa, cioé in anteprima, e anche lì nessun commento negativo. Anzi sono sicuro di aver notato qualcuno che ci fotografava perfino...
Insomma in 5 anni di scalzismo totale solo quest'anno alla Seat abbiamo incontrato il nano mentale con le rimostranze nella testa. Mi preparerò meglio per l'anno prossimo.
Saluti salonistici
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Messaggio  Rei Ven Mar 30 2012, 12:25

Marco53 ha scritto:Insomma in 5 anni di scalzismo totale solo quest'anno alla Seat abbiamo incontrato il nano mentale con le rimostranze nella testa. Mi preparerò meglio per l'anno prossimo.
Un consiglio dal "serial killer": la Seat è di proprietà WolksWagen, quindi trovati qualcuno (anche tra i soci Very Happy ) che mastichi tedesco e ti traduca una letterina che racconti l'accaduto, anche riciclando le frasi dei tuoi post, e che finisca con la frase sopra.
Poi mandala all'Ufficio Pubbliche Relazioni TEDESCO (*) della WolksWagen, che provvederà ad informare la guardia giurata degli spaventosi vuoti occupazionali nel settore agricolo, reparto zappatori e spalatori di letame.

(*) Al contrario dell'Italia, nei paesi civili all'Ufficio Pubbliche Relazioni non si mette il figlio scemo di qualche amico, ma delle persone serie ed intelligenti.
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