Barbiere bis

Ieri era ora di tornare dal barbiere. Sì quello che, come dissi in un altro post, rimanendo indifferente ai miei piedi nudi si è guadagnato un cliente per sempre. Così mi sono ritagliato un paio d' ore libere nel tardo pomeriggio e ne ho approfittato per una passeggiatina. L' aria era dolce, profumata dall' erba tagliata nei giardini, con quella vaga tinta rosa che preannuncia l' imbrunire. Mentre camminavo gustandomi i marciapiedi tiepidi mi chiedevo se le persone che incrociavo (qualche ragazza per la verità in infradito - finalmente) sapessero cosa si stavano perdendo. poi, dopo la "rapata", rientrando alla macchina, a un passaggio pedonale ho visto arrivare una signora al volante di un SUV a una velocità preoccupante. Così non volendo sporcarle il paraurti di sangue, le ho fatto cenno di passare. Lei prima a spinto ancora di più, poi a venti metri ha visto che ero scalzo (l' ho capito dallo sguardo che girava in basso), ha inchiodato ed è rimasta lì a fissare i miei piedi con occhi grandi come padelle ! Non sono riuscito a trattenermi : le ho fatto un cenno di ringraziamento, poi un piccolo inchino e infine ho attraversato con la massima "regalità" possibile, lasciandola lì a chiedersi se avesse davvero visto quello che aveva visto o se fosse una alluci-nazione.

Il mio barbiere è lo stesso da cui andava Mario Monicelli. Nel rione è una specie di istituzione, qualcuno dice scherzando che da giovane tagliava i capelli a Giulio Cesare, che aveva casa da queste parti.
Agli inizi andavo da lui in sandali o infradito, ma un giorno mi ha chiesto se ero io quello che aveva visto scalzo a Via Cavour.
Confermo e gli spiego come e perché vado scalzo.
E lui mi fa capire che non aveva nulla in contrario se andavo da lui scalzo.
Non avendo nulla in contrario neanch'io, sono ormai alcuni anni che vado scalzo a tagliarmi i capelli.

aldo1953 ha scritto:Ieri era ora di tornare dal barbiere. Sì quello che, come dissi in un altro post, rimanendo indifferente ai miei piedi nudi si è guadagnato un cliente per sempre. Così mi sono ritagliato un paio d' ore libere nel tardo pomeriggio e ne ho approfittato per una passeggiatina. L' aria era dolce, profumata dall' erba tagliata nei giardini, con quella vaga tinta rosa che preannuncia l' imbrunire. Mentre camminavo gustandomi i marciapiedi tiepidi mi chiedevo se le persone che incrociavo (qualche ragazza per la verità in infradito - finalmente) sapessero cosa si stavano perdendo. poi, dopo la "rapata", rientrando alla macchina, a un passaggio pedonale ho visto arrivare una signora al volante di un SUV a una velocità preoccupante. Così non volendo sporcarle il paraurti di sangue, le ho fatto cenno di passare. Lei prima a spinto ancora di più, poi a venti metri ha visto che ero scalzo (l' ho capito dallo sguardo che girava in basso), ha inchiodato ed è rimasta lì a fissare i miei piedi con occhi grandi come padelle ! Non sono riuscito a trattenermi : le ho fatto un cenno di ringraziamento, poi un piccolo inchino e infine ho attraversato con la massima "regalità" possibile, lasciandola lì a chiedersi se avesse davvero visto quello che aveva visto o se fosse una alluci-nazione.

Dottore, sei un vero GENTLEMAN!!!

Chicco.