Cari amici come state ?

Ho conosciuto di persona alcuni di voi, altri tramite il Forum, ma vi sento tutti vicinii n un momento che mai avrei pensato di vivere
Mio nonno fece la prima guerra e se la cavò, mio padre la seconda e ne uscì vivo per un soffio ( 5mm dall ' arteria omerale), ora tocca a me stare in trincea.
Non mi lamento intendiamoci, il mio posto è qui in prima linea, e certo fino a che posso non mollo a differenza di alcuni colleghi che si sono dati alla macchia.
Lavorare con maschera occludente e guanti non è il massimo, ma in fondo i miei inizi sono stati chirurgici.
Il problema è non sapere chi potrà essere il mio killer.
Dal punto di vista scalzistico procedo come sempre anche perchè le scarpe non le sopporto più da anni, l' unica dfferenza è che mi sposto poco e su itinerari prefissati, come è giusto.
La cosa più pesante è l' isolamento sociale, separati di fatto in casa, persi gli amici, la depressione che si avanza.
Il mio peggiore pensiero è per il futuro, non è che ci abitueremo a vivere così ? O che qualcuno se ne approfitterà per convicerci che è così che bisogna vivere ?
E riuscirò ad andare in pensione ? non dico smettere di fare il medico, ma non essere più legato alla burocrazia statale ?
Voi come vivete queto momento ?
Lo so vi ho un po' rotto le però alla fine con qualcuno devo pure parlare.
un virtuale abbraccio

Ciao Aldo,
ben riletto. Fatti sentire, ogni tanto, non ci fare stare in pensiero! Personalmente, a parte due bypass e due stent più pacemaker (di vecchia data) e una recentissima frattura al V metatarso, sto benissimo: non ho neanche tempo di annoiarmi, lavorando da casa. Anche io devo giocoforza sottostare agli adempimenti burocratici folli del Genio Civile: c'è sempre quello che le pensa e quello che le perfeziona. La burocrazia è purtroppo endemica; i cultori di essa ne sono affascinati, abbacinati anzi, fino a perdere l'effettivo significato di tutti quegli articoli, commi, richiami, i "visto questo, quello e quell'altro ancora" . . .
Come finirà questa situazione? Mi auguro che la solidarietà che è saltata fuori in questi frangenti non venga messa da parte; mi auguro anche che non ritorni in auge (o che ritorni in forma moderata e civile) la "movida".
Un caro saluto
Giancarlo

Ciao a tutti,
io sono a casa perché sto lavorando solo un giorno o due alla settimana, perciò ora l’unico problema è arrivare a fine mese, nulla di paragonabile con i rischi che corre di deve uscire per andare a combattere contro questo alieno invisibile e crudele che ha invaso il nostro pianeta.
Penso a chi lavora negli ospedali, ma anche a tanti altri lavoratori, come ad esempio i camionisti, di cui nessuno parla, ma che attraversano l’Italia da un capo all'altro senza rientrare a casa per giorni, senza più controlli e limiti di orario, senza possibilità di un pasto decente in trattoria o di una doccia all'autogrill, senza nemmeno poter accedere ai servizi igienici dei magazzini durante le operazioni di carico e scarico, senza un caffè davanti a cui potersi sedere a metà strada per fare quattro chiacchiere.
Quindi non mi lamento, perché ho una casa sufficientemente spaziosa e un orticello per svagarmi e stare un po’ all'aperto in sicurezza e poi c’è anche un lato positivo perché che dall'ultima volta che sono uscito di casa un paio di settimane fa non ho mai più messo nulla ai piedi.

Passo, come tutti, ore intere a leggere e ascoltare notizie e, al di là dei numeri, sono stupefatto da come la Storia si sta svolgendo davanti ai miei occhi. Vedo cose impensabili sono poche settimane fa: le nostre abitudini radicalmente cambiate, la presa di coscienza delle tante cose che avevamo e non vedevamo, il cinismo economico da cui lentamente ci stiamo disintossicando per far posto alla solidarietà, come individui, come società ed anche nelle relazioni internazionali.
Penso che quando tutto questo sarà finito il mondo non sarà mai più quello di prima perché la sofferenza si porta via molto ma alla fine lascia in dono una cosa preziosa: la saggezza.

Da parte mia esco unicamente per lavorare (considerando il settore è impensabile "fermarsi") con le dovute cautele e poco altro. Per il resto le giornate riesco a farmele passare abbastanza bene: tra pulizie casalinghe, Netflix e co non mi pesa troppo stare a casa. Certo, un pò manca uscire, incontrarsi con i tuoi amici, passare qualche ora in compagnia (attualmente rimedio con videochiamate ma non è proprio la stessa cosa), mi mancano i giri in Mountain Bike la domenica quello inevitabile.
Come saranno le cose dopo tutta questa situazione? Diverse senz'altro, spero solo sia di lezione tutto questo. Nemmeno io mi sarei aspettato tutto ciò eppure

PS: lato scalzismo in casa e dintorni sempre e comunque. Sul luogo di lavoro obbligatorie le antinfortunistica.

Ciao a tutti
e in particolare grazie Aldo, che hai lanciato questo topic; fatti ancora sentire e facci sapere che stai bene.

Ogni giorno si sentono le notizie riguardo gli sforzi immensi di coloro che in queste settimane stanno lavorando e sacrificano la loro vita per la salute e la vita di tutti: medici, infermieri, volontari, operatori del Pronto Soccorso, ecc. e meritano tutto il nostro affetto e la nostra ammirazione e riconoscenza.

E’ bello sentire che gli amici stanno bene e sentire come anche voi vivete questa situazione così particolare.

Io sono chiuso in casa da 24 giorni con mia moglie e il gatto; stiamo bene.
Lavoro almeno un giorno e mezzo la settimana collegandomi col PC da casa, mi dedico intensivamente allo studio di ciò che mi può servire per lavoro, faccio un po’ di ginnastica. Le mie giornate sono sempre intense, sarà ormai un’abitudine a questo modo di vivere: essere sempre occupato e annullare il tempo libero.
Dedico qualche ora nel fine settimana a guardare foto di viaggi o gite. La mente ogni tanto vaga ricordando passeggiate scalze in montagna, al mare, al lago e sognando di ripeterle; l’arrivo della primavera intensifica questi pensieri, inizierebbe proprio adesso il lungo periodo in cui si possono fare le più belle passeggiate. Nel frattempo ovviamente in casa sono scalzo da 24 giorni (sul lavoro è impossibile stare scalzo): è bello, ma una bella passeggiata in natura, al mare o visitando posti nuovi è un’altra cosa…

Credo passerà parecchio tempo prima di poter passeggiare di nuovo liberamente, ma sono fiducioso che quest’estate si possa almeno camminare di nuovo per sentieri.
Speriamo di poter organizzare per rivederci presto, chissà, magari a settembre, e rifarci una bella passeggiata scalza insieme.

A presto, un forte abbraccio

Io lavoro da casa da quando è partito tutto a Codonio.
Per fortuna sto bene di salute e così anche amici e parenti che ho sentito.
In questo mese sto lavorando più del solito visto che sta iniziando un nuovo progetto e dobbiamo imparare un sacco di cose nuove quindi sto al PC 10 ore al giorno...
Vivo da solo. Ogni tanto anche se non dovrei farlo faccio visita ai miei genitori per vedere se tutto ok.
Per il resto faccio ginnastica in casa quasi tutti i giorni e grosso modo 1 volta a settimana esco a fare la spesa. Nel fine settimana mi concedo un po' di sole e aria nel giardino condominiale anche se non sarebbe consentito ma stando attento a tenere le dovute distanze mi sembra un delitto avere un giardino e non usarlo.
Ovviamente mi manca il contatto con altre persone ma soprattutto le mie corse al parco e le mie amate montagne che spero di rivedere presto con le dovute precauzioni.
Tutto sommato va bene. I nostri nonni hanno fatto ben altra guerra. Un grazie ai medici e a tutti quelli che lavorano in prima linea esponendosi ad un rischio invisibile. La preoccupazione più che per me che per fortuna ho un lavoro è per coloro che lo hanno perso o lo perderanno saranno tempi duri.
Spero che torni anche un po' di buon senso nei nostri governanti e nei nostri concittadini perché con un po' di attenzione e buon senso si può tornare non dico a vivere come prima ma quasi almeno sino all'arrivo di un vaccino o di farmaci davvero efficaci. Capisco che ora sia prioritario fermare la pandemia ma il Paese deve ripartire o molti rischiano di morire di fame...
Sembra davvero incredibile come in pochi giorni le cose anche piccole che davamo per scontate come una gita con gli amici si siano sgretolate.

E' un periodo strano.
Tralascio le mie considerazioni sulla situazione in atto; l'ho vissuta attivamente dall'inizio, quando qui in Italia arrivavano solo poche notizie, per di più confuse. Nel mio lavoro virus e affini sono la quotidianità. Soprattutto il come gestire certe dinamiche. Quindi preferisco tacere su tutto.
Periodo strano, dicevo. In un anno giro più o meno tutti i continenti. Vivo di aeroporti, alberghi, uffici, convegni. Gente, tanta gente. A volte troppa; casa per me è il mio porto sicuro.
Ora sono come un 737 max; grounded. Ho annullato tutti i miei viaggi per buona parte dell'anno, fino ad ottobre. La mia azienda può lavorare, senza problemi, anche la sede italiana. Ma quando il panico, l'isteria collettiva e la mancanza di regole precise hanno offuscato la ragione, ho deciso di stoppare tutto. Il mondo è bloccato, ed è giusto che le persone siano il più possibile serene in certi momenti, almeno lavorativamente parlando, altrimenti è la follia. Ho fermato la sede italiana prima, quella tedesca una settimana dopo. Chi può, e deve, lavora da casa. E' il tempo di mandare avanti quello che non può essere fermato, e di organizzare il dopo. Di gestire. d'altronde gestire è il mio lavoro. anche in certe situazioni.
Ora gestisco tutto da casa. da quello che è sempre stato il mio box. Dove, anche se non è mai stato facile, ho sempre cercato di lasciare tutto all'esterno. Ora vita privata e lavoro si intersecano. Faccio le conference call (che reputo una stronzata moderna) con mia figlia in braccio, mentre l'altra magari mi porta un giochino come regalo. Preparo la colazione a mia moglie. Mangio con loro. Chiudo il computer e ci mettiamo a giocare con qualsiasi cosa passi loro per la testa in quel momento. Le porto fuori tutti i giorni. Ci sporchiamo in giardino. Ho sempre le cuffie su (e le odio), ma devo telefonare, magari proprio mentre gioco. Ho uno studio in taverna, ma ho scelto di adibire una postazione lavoro nel piano giorno.
Non è facile coniugare lavoro e famiglia. ma ho scelto di non perdermi un secondo.
Normalmente, anche quando non sono in viaggio per lavoro, esco che loro dormono ancora, e torno la sera che, se va bene, vanno a letto mezz'ora dopo.
Questo per me è anche tempo di riflessione; E' giusto che la vita passi così, che ci si perda quello che è davvero importante, correndo dietro a qualcosa, diverso per ognuno, ma che in fondo non è davvero l'essenziale?
Forse certe cose servono anche per fare dei bilanci. Per cambiare prospettiva. Per operare delle scelte.
Cambieremo? qualcuno di noi sì, ma non per le cazzate che i vari geni di turno ci propinano quotidianamente.
Personalmente ho deciso di rivedere qualcosa; vedremo.
Nel frattempo non indosso scarpe da diversi giorni, a parte quando, rigorosamente in tuta, vado a fare spesa.

Da Bologna e provincia tutto bene. Il virus non ha condizionato più di tanto la nostra vita. Non siamo abituati a fare molta " vita sociale ". In tutto questo tempo a disposizione abbiamo fatto tante cose presso la nostra abitazione che, data la metratura, ci consente di non essere in clausura ... Sicuramente passata questa emergenza il mondo sarà diverso e molti dovranno rivedere stili di vita, lavoro, ecc ... Salute permettendo, riteniamo di non essere tra questi.
AUGURI A TUTTI