Al ristorante
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Al ristorante
Ieri sera sono andato con due amici a mangiare il cacciucco in un ristorante vicino al porto di Livorno. Il gestore mi dice "Ma lei è già venuto qui?". E io, indicando i miei amici: "Sí, ma anche loro. Siamo clienti affezionati". Poco dopo mi avverte di stare attento perché si era rotto un bicchiere. Ho il sospetto che non mi abbia riconosciuto per le mie nobili fattezze, ma per i piedi vistosamente nudi...
All'uscita, mentre aspettavamo di pagare, un avventore mi squadra e mi fa: "Si spippola dal cardo, eh?". "Eh, sí, si more dar cardo". (Non so come si traduca "spippolare", è un termine enfatico dalla semantica indeterminata). Poi si è messo a parlare con una sua amica di un conoscente che faceva il capitano di lungo corso e stava scalzo e in maglietta anche col gelo.
Un altro locale barefoot-friendly.
Saluti portuali.
All'uscita, mentre aspettavamo di pagare, un avventore mi squadra e mi fa: "Si spippola dal cardo, eh?". "Eh, sí, si more dar cardo". (Non so come si traduca "spippolare", è un termine enfatico dalla semantica indeterminata). Poi si è messo a parlare con una sua amica di un conoscente che faceva il capitano di lungo corso e stava scalzo e in maglietta anche col gelo.
Un altro locale barefoot-friendly.
Saluti portuali.
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: Al ristorante
Livorno è Livorno, l'unica città oltre a Barcellona e che non sia Firenze dove potrei pensare di andare a vivere. Anche il fatto di essere una città di mare penso che aiuti. Ma comunque il fatto che a Livorno si pubblichi il Vernacoliere fa capire che costì c'è un'impostazione psicologica che non trova pari.
L'unico orgoglio di fiorentino è il fatto che siano stati i Medici a potenziare la città e il porto, e forse a incoraggiare questa straordinaria forza di umorismo che avete.
E poi un livornese scalzo... boia dè!!
Luca
L'unico orgoglio di fiorentino è il fatto che siano stati i Medici a potenziare la città e il porto, e forse a incoraggiare questa straordinaria forza di umorismo che avete.
E poi un livornese scalzo... boia dè!!
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 75
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Al ristorante
Un altro merito dei Granduchi è stato quello di aprire la città a genti diverse. Nelle sue mura pentagonali Livorno ha accolto ebrei, ortodossi, armeni e protestanti. Anche un po' di ladri e tagliagole, beninteso...Luca T ha scritto:L'unico orgoglio di fiorentino è il fatto che siano stati i Medici a potenziare la città e il porto, e forse a incoraggiare questa straordinaria forza di umorismo che avete.
Qualcosa di buono anche i fiorentini l'hanno fatto!
ciao!
Andrea D- Numero di messaggi : 222
Data d'iscrizione : 09.01.08
Re: Al ristorante
Viva Livorno! Ieri sera sono stato a vedere il film di Virzì. E' bellissimo, una vera stupenda sorpresa. Traspare l'ironia, la sincerità, la passionalità di una città unica. La potente cantilena dell'accento livornese esalta ogni stato d'animo, che sia ridere o piangere. Il film lo usa con misura, forse per permettere a tutti, anche ai non toscani, di goderselo; ma lo spirito è proprio quello della città.
Riguardo a me: scalzo nel guidare e nello stare al cinema.
Era troppo freddo per stare scalzo fuori, ma il fatto di non portare calzini mi permette di togliermi le scarpe e di stare velocemente scalzo in qualunque frangente io lo desideri.
Diario: oggi 16 gradi nella casa di campagna e fuori era da zero a cinque, sono stato scalzo tutto il giorno; nei campi ho ritrovato il contatto con la terra, c'era il sole ed era bellissimo. Non sono riuscito invece a fare più di qualche passo nella brina.
Questo inverno ha avuto per me un andamento alterno. All'inizio è stato facile continuare con le abitudini estive, poi con la gelata prenatalizia mi sono trovato a gradire i calzini di lana in casa, pur continuando a non portarli quando sono uscito. Ora è come se mi fossi acclimatato e la termoregolazione dei piedi mi ricarica tutto il corpo.
Saluti
Luca
Riguardo a me: scalzo nel guidare e nello stare al cinema.
Era troppo freddo per stare scalzo fuori, ma il fatto di non portare calzini mi permette di togliermi le scarpe e di stare velocemente scalzo in qualunque frangente io lo desideri.
Diario: oggi 16 gradi nella casa di campagna e fuori era da zero a cinque, sono stato scalzo tutto il giorno; nei campi ho ritrovato il contatto con la terra, c'era il sole ed era bellissimo. Non sono riuscito invece a fare più di qualche passo nella brina.
Questo inverno ha avuto per me un andamento alterno. All'inizio è stato facile continuare con le abitudini estive, poi con la gelata prenatalizia mi sono trovato a gradire i calzini di lana in casa, pur continuando a non portarli quando sono uscito. Ora è come se mi fossi acclimatato e la termoregolazione dei piedi mi ricarica tutto il corpo.
Saluti
Luca
Luca T- Numero di messaggi : 203
Età : 75
Data d'iscrizione : 02.01.08
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