Missione in Val di Illasi
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Missione in Val di Illasi
Vi voglio raccontare in breve (si fa per dire ) la mia piccola avventura in una valle veronese che nemmeno conoscevo.
Probabilmente non sapevate che due gestori del Rifugio Boschetto (Monti Lessini veronesi), in pieno parco naturale, avevano preso contatto con la segreteria del Direttivo per invitarci a visitare la loro pista di barefooting.
Perciò, in un improvviso quanto ormai raro slancio di attività e di spirito di avventura, mi sono deciso di soddisfare la mia innata curiosità.
Dal casello autostradale di Brescia Centro alla meta ci sono da percorrere circa 115 Km, di cui circa cinquanta di strada provinciale che si stringe progressivamente man mano che si sale.
La vera incognita è l’autostrada: un grave incidente occorso a pochi chilometri da Desenzano del Garda mi costringerà a quasi un’ora di coda.
Da Verona Est si sfiora San Bonifacio, per proseguire fino ad Illasi; fin qui attenzione, perché è un po’ facile perdersi, ma da Illasi in poi è quasi impossibile sbagliarsi dirigendosi verso Selva di Progno e Giazza.
Da questo paese in poi il paesaggio si fa incantevole e si sale in mezzo ai boschi attraversati da uno scrosciante torrente; la temperatura scende velocemente e si passa dai 27° C della pianura ai 14 della meta.
Sono circa 5 chilometri di strada stretta: attenzione, perché in fase di incrocio con altri veicoli gli specchietti laterali si sfiorano pericolosamente.
Si ha quasi la sensazione di aver sbagliato strada, perché si continua a salire, ma non c’è traccia di indicazioni ed i pochi chilometri boschivi sembrano molto più lunghi di quanto siano in realtà.
Improvvisamente compare un caseggiato con la scritta Dogana Vecchia.
Ecco, ancora un paio di tornantini e ci appare il rifugio, con un ampio parcheggio.
Maglietta del Club e piedi nudi, attraverso il piazzale ghiaioso e noto qualche persona che si sta lavando i piedi in prossimità di un boschetto.
Dunque, penso, la pista dovrebbe essere li e tutt’altro che disdegnata o sconosciuta.
Entro all’interno e cerco di Romano e Daniela.
Purtroppo, a causa del tempo perso in autostrada, sono arrivato in un momento un po’ brutto, perché è ora di pranzo.
I gestori mi appaiono cortesi, sono incredibilmente giovani, forse entrambi faranno la mia età o poco più; mi presento e mi confessano che erano rimasti molto sorpresi dalla mia telefonata del giorno prima e del mio conseguente arrivo.
Insomma, non si aspettavano di ricevere questo onore.
Ringrazio di cuore, ma ribadisco che il piacere e l’onore sono tutti da parte mia.
Romano mi accompagna subito alla pista.
Ecco, non pensate a quei percorsi tipici della Germania o della Svizzera, perché come barefooters esperti ne sareste delusi.
Si tratta di un piccolo percorso che, a mio avviso, va benissimo per chi vuole rompere il ghiaccio e che non si è mai scalzato in vita sua se non a casa od in spiaggia, al limite ripetendolo più volte senza problemi.
Uno dei vantaggi di questa struttura è che non ci si deve mai allontanare dal rifugio: si è sempre strettamente controllati. Il gestore vede voi, voi vedete il gestore.
Vediamola un po’:
1. sabbia molto fine; piacevole;
2. pietruzze (macinate?); bene per me, ma la sostituirei con ghiaia di fiume, perché molto più abbordabile dai piedidolci. Tuttavia, trattandosi di uno strato spesso, le pietre si compenetrano rendendo l’appoggio meno duro;
3. cortecce d’albero: sensazione impagabile. I piedi si devono modellare su qualcosa che non è mai uguale ad ogni passo;
4. pigne, di due tipi e dimensione diversa, che tendono un poco a sfuggire dalla pianta del piede e che concentrano la pressione in alcuni punti limitati e mutevoli delle suole;
5. pietre un po’ più grosse; vale il discorso del punto 2;
6. erba naturale con trifoglio e terra, resa piacevolmente morbida dalle recenti piogge; la terrei innaffiata spesso, in caso di improbabile siccità;
7. qualche tronchetto, come delle torte appoggiate sul terreno e poi un tronchetto in senso trasversale, da attraversare come una larga asse di equilibrio. Mi permetto di osservare che l’avrei lasciato con un po’ di corteccia, perché dopo il passaggio sul terreno erboso umido, tende a diventare un po’ scivoloso; l’idea è molto bella, perché mobilizza molto bene tendini e muscoli del piede in modo da contribuire al mantenimento dell’equilibrio. Sono convinto che molti si troveranno in difficoltà, senza calzature, a riallineare il loro baricentro.
8. griglia di tronchetti;
9. Ripresa dei punti 1, 2 e 4 + un fine impasto dei punti 1 e 2.
Quanto sono lunghe queste sezioni? Per ora circa tre passi di un adulto.
Le porterei ad almeno cinque passi, lo spazio c’è e sono convinto che se i gestori riceveranno segnali incoraggianti, di sicuro implementeranno il percorso.
Poi c’è la zona per esperti, che, forse, è la più interessante ed entusiasmante: un mini circuito nell’ombra di un boschetto, fra aghi di pino, pigne, terreno umido e muschio, salita e discesa.
Devo dire che l’esperienza mi ha risvegliato antiche sensazioni di quando, furtivo ed un po’ colpevole dentro, mi scalzavo nel bosco e calpestavo gli stessi tipi di superficie.
Non ci sono sassi, ma la varietà di sensazioni trasmesse è praticamente illimitata: assolutamente da coltivare questo tratto, magari aggiungendo dei passamano un po’ più robusti per evitare scivoloni in discesa da parte dei più inesperti.
Alla fine un bel lavaggio!
Chiedo a Romano di mangiare qualcosa e percepisco un po’ di perplessità per il fatto di entrare scalzo nella sala da pranzo.
Credo di non sbagliare ritenendo che ciò sia, forse, il frutto di poca esperienza: molte persone si scalzano, provano la pista e poi viene loro istintivo di ricalzarsi immediatamente dopo, non diversamente da chi si riveste dopo aver fatto una doccia.
Si ricade, insomma, nel solito stereotipo: la pista scalza e poi ritorno il solito calzato.
A mio avviso la pista è un ottimo segnale e sarebbe un peccato lanciarne di contradditori; bisognerebbe, invece, incoraggiare a rinunciare alle calzature per un tempo un po’ più lungo e dimostrare di essere barefooter-friendly nel senso più completo della parola.
Non posso soprassedere su questo aspetto e ne riparlo con Romano e Daniela.
Mi sembrano convinti e sono sicuro che in futuro accetteranno volentieri barefooters nella loro sala da pranzo, così, scalzi come sono.
Ci siamo lasciati con la promessa che avrei scritto qualcosa sul sito e che si saremmo risentiti ancora.
Una possibile collaborazione? Penso proprio di sì.
Sono desiderosi di migliorare, credono molto nella loro iniziativa e mi ha stupito la loro apertura mentale.
La simpatia farà il resto.
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/
Probabilmente non sapevate che due gestori del Rifugio Boschetto (Monti Lessini veronesi), in pieno parco naturale, avevano preso contatto con la segreteria del Direttivo per invitarci a visitare la loro pista di barefooting.
Perciò, in un improvviso quanto ormai raro slancio di attività e di spirito di avventura, mi sono deciso di soddisfare la mia innata curiosità.
Dal casello autostradale di Brescia Centro alla meta ci sono da percorrere circa 115 Km, di cui circa cinquanta di strada provinciale che si stringe progressivamente man mano che si sale.
La vera incognita è l’autostrada: un grave incidente occorso a pochi chilometri da Desenzano del Garda mi costringerà a quasi un’ora di coda.
Da Verona Est si sfiora San Bonifacio, per proseguire fino ad Illasi; fin qui attenzione, perché è un po’ facile perdersi, ma da Illasi in poi è quasi impossibile sbagliarsi dirigendosi verso Selva di Progno e Giazza.
Da questo paese in poi il paesaggio si fa incantevole e si sale in mezzo ai boschi attraversati da uno scrosciante torrente; la temperatura scende velocemente e si passa dai 27° C della pianura ai 14 della meta.
Sono circa 5 chilometri di strada stretta: attenzione, perché in fase di incrocio con altri veicoli gli specchietti laterali si sfiorano pericolosamente.
Si ha quasi la sensazione di aver sbagliato strada, perché si continua a salire, ma non c’è traccia di indicazioni ed i pochi chilometri boschivi sembrano molto più lunghi di quanto siano in realtà.
Improvvisamente compare un caseggiato con la scritta Dogana Vecchia.
Ecco, ancora un paio di tornantini e ci appare il rifugio, con un ampio parcheggio.
Maglietta del Club e piedi nudi, attraverso il piazzale ghiaioso e noto qualche persona che si sta lavando i piedi in prossimità di un boschetto.
Dunque, penso, la pista dovrebbe essere li e tutt’altro che disdegnata o sconosciuta.
Entro all’interno e cerco di Romano e Daniela.
Purtroppo, a causa del tempo perso in autostrada, sono arrivato in un momento un po’ brutto, perché è ora di pranzo.
I gestori mi appaiono cortesi, sono incredibilmente giovani, forse entrambi faranno la mia età o poco più; mi presento e mi confessano che erano rimasti molto sorpresi dalla mia telefonata del giorno prima e del mio conseguente arrivo.
Insomma, non si aspettavano di ricevere questo onore.
Ringrazio di cuore, ma ribadisco che il piacere e l’onore sono tutti da parte mia.
Romano mi accompagna subito alla pista.
Ecco, non pensate a quei percorsi tipici della Germania o della Svizzera, perché come barefooters esperti ne sareste delusi.
Si tratta di un piccolo percorso che, a mio avviso, va benissimo per chi vuole rompere il ghiaccio e che non si è mai scalzato in vita sua se non a casa od in spiaggia, al limite ripetendolo più volte senza problemi.
Uno dei vantaggi di questa struttura è che non ci si deve mai allontanare dal rifugio: si è sempre strettamente controllati. Il gestore vede voi, voi vedete il gestore.
Vediamola un po’:
1. sabbia molto fine; piacevole;
2. pietruzze (macinate?); bene per me, ma la sostituirei con ghiaia di fiume, perché molto più abbordabile dai piedidolci. Tuttavia, trattandosi di uno strato spesso, le pietre si compenetrano rendendo l’appoggio meno duro;
3. cortecce d’albero: sensazione impagabile. I piedi si devono modellare su qualcosa che non è mai uguale ad ogni passo;
4. pigne, di due tipi e dimensione diversa, che tendono un poco a sfuggire dalla pianta del piede e che concentrano la pressione in alcuni punti limitati e mutevoli delle suole;
5. pietre un po’ più grosse; vale il discorso del punto 2;
6. erba naturale con trifoglio e terra, resa piacevolmente morbida dalle recenti piogge; la terrei innaffiata spesso, in caso di improbabile siccità;
7. qualche tronchetto, come delle torte appoggiate sul terreno e poi un tronchetto in senso trasversale, da attraversare come una larga asse di equilibrio. Mi permetto di osservare che l’avrei lasciato con un po’ di corteccia, perché dopo il passaggio sul terreno erboso umido, tende a diventare un po’ scivoloso; l’idea è molto bella, perché mobilizza molto bene tendini e muscoli del piede in modo da contribuire al mantenimento dell’equilibrio. Sono convinto che molti si troveranno in difficoltà, senza calzature, a riallineare il loro baricentro.
8. griglia di tronchetti;
9. Ripresa dei punti 1, 2 e 4 + un fine impasto dei punti 1 e 2.
Quanto sono lunghe queste sezioni? Per ora circa tre passi di un adulto.
Le porterei ad almeno cinque passi, lo spazio c’è e sono convinto che se i gestori riceveranno segnali incoraggianti, di sicuro implementeranno il percorso.
Poi c’è la zona per esperti, che, forse, è la più interessante ed entusiasmante: un mini circuito nell’ombra di un boschetto, fra aghi di pino, pigne, terreno umido e muschio, salita e discesa.
Devo dire che l’esperienza mi ha risvegliato antiche sensazioni di quando, furtivo ed un po’ colpevole dentro, mi scalzavo nel bosco e calpestavo gli stessi tipi di superficie.
Non ci sono sassi, ma la varietà di sensazioni trasmesse è praticamente illimitata: assolutamente da coltivare questo tratto, magari aggiungendo dei passamano un po’ più robusti per evitare scivoloni in discesa da parte dei più inesperti.
Alla fine un bel lavaggio!
Chiedo a Romano di mangiare qualcosa e percepisco un po’ di perplessità per il fatto di entrare scalzo nella sala da pranzo.
Credo di non sbagliare ritenendo che ciò sia, forse, il frutto di poca esperienza: molte persone si scalzano, provano la pista e poi viene loro istintivo di ricalzarsi immediatamente dopo, non diversamente da chi si riveste dopo aver fatto una doccia.
Si ricade, insomma, nel solito stereotipo: la pista scalza e poi ritorno il solito calzato.
A mio avviso la pista è un ottimo segnale e sarebbe un peccato lanciarne di contradditori; bisognerebbe, invece, incoraggiare a rinunciare alle calzature per un tempo un po’ più lungo e dimostrare di essere barefooter-friendly nel senso più completo della parola.
Non posso soprassedere su questo aspetto e ne riparlo con Romano e Daniela.
Mi sembrano convinti e sono sicuro che in futuro accetteranno volentieri barefooters nella loro sala da pranzo, così, scalzi come sono.
Ci siamo lasciati con la promessa che avrei scritto qualcosa sul sito e che si saremmo risentiti ancora.
Una possibile collaborazione? Penso proprio di sì.
Sono desiderosi di migliorare, credono molto nella loro iniziativa e mi ha stupito la loro apertura mentale.
La simpatia farà il resto.
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Missione in Val di Illasi
Bravo Flavio, ben fatto. Good job!lucignolo ha scritto:Vi voglio raccontare in breve (si fa per dire ) la mia piccola avventura in una valle veronese che nemmeno conoscevo.
..........................................
Ci siamo lasciati con la promessa che avrei scritto qualcosa sul sito e che si saremmo risentiti ancora.
Una possibile collaborazione? Penso proprio di sì.
Sono desiderosi di migliorare, credono molto nella loro iniziativa e mi ha stupito la loro apertura mentale.
La simpatia farà il resto.
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/
Collaborazione? Perché no, basta chiedere e faremo il possibile.
Nella nostra pagina dei links:
http://www.nati-scalzi.org/LINKS/lnks.htm
bfpaul
Re: Missione in Val di Illasi
Bello!!!!
Magari poter fare un percorso così davanti ad ogni rifugio di montagna così forse si può convincere gli escursionisti e il CAI che gli scarponi possono essere tenuti legati lo zaino. ^^
Magari poter fare un percorso così davanti ad ogni rifugio di montagna così forse si può convincere gli escursionisti e il CAI che gli scarponi possono essere tenuti legati lo zaino. ^^
Spyro- Numero di messaggi : 799
Età : 38
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: Missione in Val di Illasi
Ciao Flavio
bellissimo racconto; e grazie del tuo impegno
Peccato che il percorso non sia più grande, ma è sempre un inizio
(sul sito del rifugio ho visto che hanno messo il logo del club in bella vista)
Christian
P.s.: ma mi manca la superficie che preferisco...il faaaaango!!!
bellissimo racconto; e grazie del tuo impegno
Peccato che il percorso non sia più grande, ma è sempre un inizio
(sul sito del rifugio ho visto che hanno messo il logo del club in bella vista)
Christian
P.s.: ma mi manca la superficie che preferisco...il faaaaango!!!
hadashi- Numero di messaggi : 772
Età : 53
Data d'iscrizione : 08.05.09
Val di Illasi!! c
lucignolo ha scritto:Vi voglio raccontare in breve (si fa per dire ) la mia piccola avventura in una valle veronese che nemmeno conoscevo.
Probabilmente non sapevate che due gestori del Rifugio Boschetto (Monti Lessini veronesi), in pieno parco naturale, avevano preso contatto con la segreteria del Direttivo per invitarci a visitare la loro pista di barefooting.
........
Ci abito vcino e non sapevo che ci fosse un così bel rifugio in zona. Grazie dell'info. Sicuramente andrò a farci un giro.
Susate la maleducazione Sono nuova..appena iscritta... e subito ho trovato cose interessanti. Grazie!!
Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo![/quote]
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
Ciao mela e benvenuta fra noi.mela ha scritto:
Ci abito vcino e non sapevo che ci fosse un così bel rifugio in zona. Grazie dell'info. Sicuramente andrò a farci un giro.
Susate la maleducazione Sono nuova..appena iscritta... e subito ho trovato cose interessanti. Grazie!!
Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo!
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/[/color]
Mi sono permesso di rimettere un po' a posto il tuo primo intervento. Ora raccontaci un po' di te ..
Amministratore Forum
_________________
L'Amministratore del Forum
Re: Missione in Val di Illasi
ciao!mela ha scritto:Ci abito vcino e non sapevo che ci fosse un così bel rifugio in zona. Grazie dell'info. Sicuramente andrò a farci un giro.
Susate la maleducazione Sono nuova..appena iscritta... e subito ho trovato cose interessanti. Grazie!!
Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo!
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/
benvenuta in questo forum! sono contento che hai trovato cose interessanti sul deambulare a contatto diretto con il suolo.
un saluto dalla svizzera, questa settimana piovosa e fredda
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
ciaoo!
Admin ha scritto:Ciao mela e benvenuta fra noi.mela ha scritto:
Ci abito vcino e non sapevo che ci fosse un così bel rifugio in zona. Grazie dell'info. Sicuramente andrò a farci un giro.
Susate la maleducazione Sono nuova..appena iscritta... e subito ho trovato cose interessanti. Grazie!!
Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo!
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/[/color]
Mi sono permesso di rimettere un po' a posto il tuo primo intervento. Ora raccontaci un po' di te ..
Amministratore Forum
Grazie per il benvenuto!Mi fa piacere aver trovato un forum di persone che amano come me il vero contatto con la natura e la Madre Terra..che passa anche per i nostri piedi. La terra e il piede..un conttatto primordiale sono nata sclaza...vivo scalza da 38 anni i miei ricordi infantili sono legatissimi a mia madre che mi rincorreva con le scarpe e mi diceva"scalza!!! sembri la figlia di nessuno". Sono arrivata viva e vegeta a 38 anni e per fortuna in salute..e non ho perso la" brutta abitudine" di camminare a piedi scalzi spero di aver impostato nel posto giusto..devo ancora capire come funziona bene il forum. Buona giornata di sole!
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
grazie!!
Andrea Grasselli ha scritto:ciao!mela ha scritto:Ci abito vcino e non sapevo che ci fosse un così bel rifugio in zona. Grazie dell'info. Sicuramente andrò a farci un giro.
Susate la maleducazione Sono nuova..appena iscritta... e subito ho trovato cose interessanti. Grazie!!
Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo!
Dimenticavo il link: http://www.rifugioboschetto.it/
benvenuta in questo forum! sono contento che hai trovato cose interessanti sul deambulare a contatto diretto con il suolo.
un saluto dalla svizzera, questa settimana piovosa e fredda
Andrea Grasselli
Contracciambo il saluto dall'Italia..precisamente da un paesino vicino alla Val D'Illasi..posto meraviglioso, che conosco bene come ciclista ma non così bene da sapere che ci sono zone adibite per le piacevoli camminate a piedi nudi .Adoro camminare a piedi nudi è la cosa più naturale che ci sia..e crea un diretto contatto con Madre Terra. Bellissimo forum. l'ho scoperto per caso, leggendo un articolo su di un giornale ed..eccomi qui! Qui oggi sole C he sia una meravigliosa giornata. ciaoooo
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
mela ha scritto:Grazie per il benvenuto!Mi fa piacere aver trovato un forum di persone che amano come me il vero contatto con la natura e la Madre Terra..che passa anche per i nostri piedi. La terra e il piede..un conttatto primordiale sono nata scalza...vivo scalza da 38 anni i miei ricordi infantili sono legatissimi a mia madre che mi rincorreva con le scarpe e mi diceva "scalza!!! sembri la figlia di nessuno". Sono arrivata viva e vegeta a 38 anni e per fortuna in salute..e non ho perso la " brutta abitudine" di camminare a piedi scalzi spero di aver impostato nel posto giusto..devo ancora capire come funziona bene il forum. Buona giornata di sole!
Molti di noi hanno subito le urla delle nostre madri e qualcuno le sente ancora ...
E' certamente una delle cose che ci accomunano, però quel che importa è che abbiamo lasciato perdere e siamo tornati scalzi come siamo nati. Pochi hanno potuto come te - almeno, così mi pare - continuare ad andare scalzi così spesso, praticamente sempre ...
Beati voi, sono convinto che le persone che hanno sempre camminato scalze abbiano una marcia in più, perché fisicamente possono permettersi cose negate agli altri e perché la loro attitudine mentale è diversa, come è diverso l'approccio alla vita.
Questa "brutta abitudine" secondo me è piena di vantaggi!
Tanto per dire, tutti qui potranno confermare che hanno migliorato la loro postura o che sono molto più sani "di prima"; per quanto mi riguarda, sono ormai nove anni che vado scalzo e non so più cosa sia il raffreddore o l'influenza.
Ma, scusa la mia curiosità: quando dici che "vivi scalza" cosa intendi esattamente?
Buon sole anche a te! E' certamente una delle cose che ci accomunano, però quel che importa è che abbiamo lasciato perdere e siamo tornati scalzi come siamo nati. Pochi hanno potuto come te - almeno, così mi pare - continuare ad andare scalzi così spesso, praticamente sempre ...
Beati voi, sono convinto che le persone che hanno sempre camminato scalze abbiano una marcia in più, perché fisicamente possono permettersi cose negate agli altri e perché la loro attitudine mentale è diversa, come è diverso l'approccio alla vita.
Questa "brutta abitudine" secondo me è piena di vantaggi!
Tanto per dire, tutti qui potranno confermare che hanno migliorato la loro postura o che sono molto più sani "di prima"; per quanto mi riguarda, sono ormai nove anni che vado scalzo e non so più cosa sia il raffreddore o l'influenza.
Ma, scusa la mia curiosità: quando dici che "vivi scalza" cosa intendi esattamente?
bfpaul
praticamente...
contro tutto e tutti..anche mio marito non adora la mia passione per i piedi nudi , appena posso mi libero delle calzature e lascio i piedi liberi. in casa,fuori, anche sul lavoro, essendo un ambiente pulito..sicuro (certo non potrei farlo se lavorassi in un officina per esempio ) e sono spesso sola. A contatto con la natura non esito a togliermi le scarpe appena posso..non mi sono mai fatta male. certo, guardare sempre bene dove si mettono i piedi e una cosa giusta. La settimana scorsa ..era caldo...a passeggio sulla riva di un torrente non ho esitato a entrarci io cane e figlio in compagnia a piedi nudi..l'acqua che avvolge..le pietre..caminando piano..passo delicato..una senzazione meravigliosa. in casa non esistono ciabatte, al masssimo calzettoni d'inverno..ecco perchè dico che "vivo scalza". e guido pure! benissimo oltretutto. hai molta più sensibilità sulla pedaliera e lascia che critichino. io sto bene! ho notato che la vista del piede nudo mette a disagio..ma quando è sano..che male può fare?
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
Ciao, Mela.mela ha scritto:Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo
Secondo me ti farebbero entrare anche scalza, cosa che ho fatto anch'io.
All'inizio erano un po' titubanti, ma penso che essendo inesperti non potevano che reagire così.
Il messaggio deve essere forte e chiaro...e coerente.
Non puoi fare una pista di barefooting e lanciare un messaggio contraddittorio impedendo al cliente di entrare scalzo nel tuo locale.
Su questa cosa sarò martellante come un martello pneumatico!
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Missione in Val di Illasi
mela ha scritto:Contracciambo il saluto dall'Italia..
sì! le persone che non lo provano non sanno cosa si perdono!mela ha scritto:Adoro camminare a piedi nudi è la cosa più naturale che ci sia..e crea un diretto contatto con Madre Terra.
sono contento che questo forum ti piace! qual è l'articolo di giornale che ti ha portata qui?mela ha scritto:Bellissimo forum. l'ho scoperto per caso, leggendo un articolo su di un giornale ed..eccomi qui! Qui oggi sole C he sia una meravigliosa giornata. ciaoooo
ciao!
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
su
di un giornale "Psychologies" di luglio agosto.. è un mensile. A pag.79 c'è un articolo che parla dell'affidarsi al corpo per aprire l'anima..e viene lodato lo camminare scalzi, con una piccola ma interessante recensione sul nostro (adesso posso dire nostro) club. ciaoooo
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
hai ragione
lucignolo ha scritto:Ciao, Mela.mela ha scritto:Per il pranzo scalzi: i gestori potrebbero organizzare tavoli all'esterno.per continuare a tenere il contatto con la natura ciaoooo
Secondo me ti farebbero entrare anche scalza, cosa che ho fatto anch'io.
All'inizio erano un po' titubanti, ma penso che essendo inesperti non potevano che reagire così.
Il messaggio deve essere forte e chiaro...e coerente.
Non puoi fare una pista di barefooting e lanciare un messaggio contraddittorio impedendo al cliente di entrare scalzo nel tuo locale.
Su questa cosa sarò martellante come un martello pneumatico!
se hanno creato un camminamento dovrebbero acettare anche i barefooting anche in sala da pranzo. Forse hanno paura che i clienti "normali" non comprendano o si appellino alle regole di igiene. Invece i piedi di un camminatore sono sani , sta anche nel nostro interesse curarli..puliti e felici cosa che non sempre un piede perennemente chiuso in una scarpa magari stretta lo è. Ma un piede nudo è ancora un tabù per molti, visto come volgare in certe situazioni o antigienico.
Potrebbero appendere un bel cartello spiegando chi sono i bareffoting e il perchè si possono trovare persone scalze in sala da pranzo.
L'unica cosa: i servizi igienici. Magari dotare i bagni di copriscarpe di plastica..come quelle che si usano negli ospedali, per poter accedere nelle sale da bagno con una giusta protezione, essendo un ambiente umido ed esposto a forti cariche batteriche per quanto pulito. ciaoo e buon sabato
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
ciao! (scusami, non riesco a scrivere "ciao mela")
sul sito di psychologies ho trovato questo:
http://www.psychologies.it/Benessere/Corpo/Mente-Corpo/Scoprire-la-felicita-dei-sensi/(offset)/2
corrisponde all'articolo che hai tu in forma cartacea?
sono contento che scrivi «nostro club»
un saluto dalla svizzera
Andrea Grasselli
grazie per l'indicazione. sono contento che piano piano si parla sempre più dei benefici di camminare a piedi nudi.mela ha scritto:di un giornale "Psychologies" di luglio agosto.. è un mensile. A pag.79 c'è un articolo che parla dell'affidarsi al corpo per aprire l'anima..e viene lodato lo camminare scalzi, con una piccola ma interessante recensione sul nostro (adesso posso dire nostro) club. ciaoooo
sul sito di psychologies ho trovato questo:
http://www.psychologies.it/Benessere/Corpo/Mente-Corpo/Scoprire-la-felicita-dei-sensi/(offset)/2
corrisponde all'articolo che hai tu in forma cartacea?
sono contento che scrivi «nostro club»
un saluto dalla svizzera
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Missione in Val di Illasi
ho appena guardato l'articolo on -line e si è quello. NOn sono tante righe, ma positive e rassicuranti secondo me per chi vorrebbe provare ma ha delle remore nello "scalzarsi".
"nostro"..si, perchè finalmente mi sento a casa e non strana..mi sembrava che nessuno amasse questo genere di pensiero, e invece vedo che siamo in tanti. Non che abbia mai smesso di scalzarmi perchè la gente non aprrovava.Ma avere un gruppo di confronto aiuta.
ciaoooo e buon lunedì
"nostro"..si, perchè finalmente mi sento a casa e non strana..mi sembrava che nessuno amasse questo genere di pensiero, e invece vedo che siamo in tanti. Non che abbia mai smesso di scalzarmi perchè la gente non aprrovava.Ma avere un gruppo di confronto aiuta.
ciaoooo e buon lunedì
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
Mela, quando vuoi puoi diventare Socia Aggregata, ma nel tuo caso, di una barefoter praticante e di lunga data, direi che dovresti diventare Socia Ordinaria del Club.mela ha scritto:ho appena guardato l'articolo on -line e si è quello. NOn sono tante righe, ma positive e rassicuranti secondo me per chi vorrebbe provare ma ha delle remore nello "scalzarsi".
"nostro"..si, perchè finalmente mi sento a casa e non strana..mi sembrava che nessuno amasse questo genere di pensiero, e invece vedo che siamo in tanti. Non che abbia mai smesso di scalzarmi perchè la gente non aprrovava.Ma avere un gruppo di confronto aiuta.
ciaoooo e buon lunedì
Lo dico per chi fosse interessato, occorre:
- aver scritto sul Forum
- aver dimostrato di essere un/a barefooter
- fare domanda sul modulo apposito che viene spedito dalla segreteria e versare la quota di iscrizione secondo le modalità indicate.
bfpaul
Re: Missione in Val di Illasi
bfpaul ha scritto:Mela, quando vuoi puoi diventare Socia Aggregata, ma nel tuo caso, di una barefoter praticante e di lunga data, direi che dovresti diventare Socia Ordinaria del Club.mela ha scritto:ho appena guardato l'articolo on -line e si è quello. NOn sono tante righe, ma positive e rassicuranti secondo me per chi vorrebbe provare ma ha delle remore nello "scalzarsi".
"nostro"..si, perchè finalmente mi sento a casa e non strana..mi sembrava che nessuno amasse questo genere di pensiero, e invece vedo che siamo in tanti. Non che abbia mai smesso di scalzarmi perchè la gente non aprrovava.Ma avere un gruppo di confronto aiuta.
ciaoooo e buon lunedì
Lo dico per chi fosse interessato, occorre:
- aver scritto sul Forum
- aver dimostrato di essere un/a barefooter
- fare domanda sul modulo apposito che viene spedito dalla segreteria e versare la quota di iscrizione secondo le modalità indicate.
Ma volentieri. inviatemi pure il modulo, provveserò a compilarlo. grazie !!!
bfpaul
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
sono proprio contento che aderisci all'associazione!mela ha scritto:Ma volentieri. inviatemi pure il modulo, provveserò a compilarlo. grazie !!!
ciao
Andrea
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
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Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: Missione in Val di Illasi
Grazie!!!
mela- Numero di messaggi : 47
Età : 51
Data d'iscrizione : 20.07.11
Re: Missione in Val di Illasi
prego!mela ha scritto:Grazie!!!
non volevo lasciare questo messaggio solo soletto all'inizio della pagina 2.
trovo che aderire all'associazione sia una bella cosa: diamo più peso ad una bella realtà scalza che trova strade più aperte per presentarsi all'esterno in tante forme, in parte già esplorate e vissute, in parte ancora da esplorare.
buona giornata!
Andrea Grasselli
Andrea Grasselli- Numero di messaggi : 396
Età : 58
Data d'iscrizione : 02.01.08
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