IERI, UN PICCOLO ESAME
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ChiccoB
lucignolo
Alexey
aldo1953
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IERI, UN PICCOLO ESAME
Una di quelle giornate in cui pensi sarebbe stato molto meglio non uscire dal piumone. Non entro in particolari ovviamente, però dico che di solito al martedì pomeriggio riesco a ritagliarmi qualche ora libera, mentre ieri sono uscito dalla casa dell' ultimo Paziente alle 19 passate. salgo in macchina carico di nervoso e energie negative e guido, scalzo, verso casa. Mi ricordo che devo passare in farmacia. ce n' è una sulla strada verso casa dove mi fermo volentieri grazie alla farmacista davvero carina con cui scambio sempre qualche battuta. Mentre parcheggio penso "Ci vado scalzo !" Scendo alla svelta prima di cambiare idea, la farmacia è sotto dei portici illuminatissimi e con bei negozi. Entro, compro e si accorge dei miei piedi nudi solo una ragazza che sorride, però è molto giovane e in fondo è più stupita che altro. Quando esco mi sento nello spirito giusto, so che lì vicino c' è un bar, entro e bevo con tutta calma un aperitivo, gli altri avventori hanno altro da pensare e io mi godo la doppia sensazione di piacere. Poi mi regalo anche un paio di giri del quartiere guardando con calma le vetrine e sentendomi "a posto". Quando riprendo l' auto tutte le energie negative se ne sono andate. Che sia vero che il contatto diretto col suolo "scarica" ? Scherzi a parte l' ho preso come un piccolo test psicologico da cui sono uscito bene e mi accontento. Questa mattina spesa al supernercato, sandali nonostante una fastidiosa pioggerella gelata, ma dopo ieri sera è un vincere facile ! Mi sa che alla prossima occasione ci riprovo.
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
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Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Bravissimo Aldo, ormai sei lanciato, vedrai che fra un pò non ti ferma più nessuno, è verissimo, basta una bella passeggiata scalzi e si recupera il buon umore!!
Alexey- Numero di messaggi : 1416
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Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
aldo1953 ha scritto:Scherzi a parte l' ho preso come un piccolo test psicologico da cui sono uscito bene e mi accontento. Questa mattina spesa al supernercato, sandali nonostante una fastidiosa pioggerella gelata, ma dopo ieri sera è un vincere facile ! Mi sa che alla prossima occasione ci riprovo.
Sì, è un piccolo test psicologico ed un poco si deve osare.
Secondo me nella maggior parte dei casi si viene incoraggiati, perlomeno dalla mancanza di segnali negativi.
Bar, negozietti in genere, piccole librerie.....di solito fila tutto liscio.
I problemi cominciano quando si cerca di varcare la soglia di grossi complessi sorvegliati da ridicoli guardiani che qualsiasi professionista del crimine neutralizzerebbe nel giro di un secondo; però sono molto bravi ad ostentare efficienza con i deboli ed i diversi, specie se poco smaliziati nei diritti dei cittadini.
Ecco che, allora, si gonfia il petto tuonando un "Non si può" che farebbe ridere i polli se non fosse che noi scalzi, troppo spesso, partiamo dal presupposto di essere fuori posto, fuori norma e maleducati, perché irrispettosi della sensibilità altrui, oltraggiando una regola non scritta che ci è stata inculcata e ripetuta fin dalla nascita che vuole che una persona civile non va scalza.
E noi ci copriamo il dorso di righe sanguinolente, frustandoci col gatto a nove code dei nostri sensi di colpa.
Invece penso che dovremmo gioire della nostra passione.
Secondo me nella maggior parte dei casi si viene incoraggiati, perlomeno dalla mancanza di segnali negativi.
Bar, negozietti in genere, piccole librerie.....di solito fila tutto liscio.
I problemi cominciano quando si cerca di varcare la soglia di grossi complessi sorvegliati da ridicoli guardiani che qualsiasi professionista del crimine neutralizzerebbe nel giro di un secondo; però sono molto bravi ad ostentare efficienza con i deboli ed i diversi, specie se poco smaliziati nei diritti dei cittadini.
Ecco che, allora, si gonfia il petto tuonando un "Non si può" che farebbe ridere i polli se non fosse che noi scalzi, troppo spesso, partiamo dal presupposto di essere fuori posto, fuori norma e maleducati, perché irrispettosi della sensibilità altrui, oltraggiando una regola non scritta che ci è stata inculcata e ripetuta fin dalla nascita che vuole che una persona civile non va scalza.
E noi ci copriamo il dorso di righe sanguinolente, frustandoci col gatto a nove code dei nostri sensi di colpa.
Invece penso che dovremmo gioire della nostra passione.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Caro Aldo, hai toccato un tasto veramente importante. Camminare scalzi, favorisce eccome lo scaricare delle energie negative. Quando mi ritrovo ad avere i nervi a fior di pelle, per vari motivi, la miglior cura per me è prendere ed andare a camminare scalzo. Io prediligo ormai da qualche anno la campagna, lontano dai rumori del traffico. A diretto contatto con la natura. Di solito incontro qualche passante, e quasi mai macchine, se non di chi sta rincasando. Proprio non più di una settimana fà, sono uscito di casa con una odiosa sensazione di stress, mi sono quindi diretto in campagna (anzi in collina) e ho iniziato a camminare a piedi scalzi. Già dai primi passi, mi sono accorto che i nervi mi si calmavano, poco a poco. Restituendomi la calma interiore. Di solito, in questo contesto ho tutto il tempo per meditare, per perdermi con lo sguardo ammirando, ora che siamo ormai in inverno, i campi arati, le poche foglie rimaste sugli alberi, e quelle ormai di colore giallo/marrone sparse per terra, che mi fanno da "tappeto". Meglio di una medicina, te l'assicuro. Mentre camminavo scalzo, quel giorno in particolare, assaporavo particolarmente la serenità ritrovata: ho ancora molto ben impressa questa sensazione. Questa è la mia "cura", a cui ricorro sempre più spesso.
Chicco.
Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
SE ci facciamo prendere dai sensi di colpa.lucignolo ha scritto:I problemi cominciano quando si cerca di varcare la soglia di grossi complessi sorvegliati da ridicoli guardiani che qualsiasi professionista del crimine neutralizzerebbe nel giro di un secondo; però sono molto bravi ad ostentare efficienza con i deboli ed i diversi, specie se poco smaliziati nei diritti dei cittadini.
Ecco che, allora, si gonfia il petto tuonando un "Non si può" che farebbe ridere i polli se non fosse che noi scalzi, troppo spesso, partiamo dal presupposto di essere fuori posto, fuori norma e maleducati, perché irrispettosi della sensibilità altrui, oltraggiando una regola non scritta che ci è stata inculcata e ripetuta fin dalla nascita che vuole che una persona civile non va scalza.
E noi ci copriamo il dorso di righe sanguinolente, frustandoci col gatto a nove code dei nostri sensi di colpa.
Se invece facciamo valere i nostri diritti, non solo vinciamo una battaglia con un prepotente, ma anche e soprattutto con noi stessi.
E ci sentiamo più leggeri, soddisfatti e con un'autostima rafforzata.
Tra l'altro, ogni volta che uno scalzista, seguendo anche i miei consigli da "killer", ha fatto valere le sue ragioni (Feltrinelli a Milano, Stazione ferroviaria di non mi ricordo dove, eccetera), ha avuto facilmente partita vinta.
Sono battaglie che si perdono solo se dentro di noi le abbiamo già perse.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Mi stupisco anche io ogni volta di quanto sia rilassante camminare scalzi dopo una giornata lunga e snervante sul luogo di lavoro. Ho perfino venduto il motorino!
Prima usavo il motorino per andare e venire dall'ufficio. Ma ci arrivavo già stressato per dribblare il traffico e stare attento a non finir sotto a quei c oni che guidano come pazzi. Per non dire come arrivavo a casa... Sì. Ci mettevo poco, questo è vero.
Ma vuoi mettere arrivarci rilassati ??? Uscire dall'ufficio e mettere i mei soffici piedini formato 46 ½ largo sull'asfalto ancorché quasi gelato o ancora meglio su quelle pietre di Luserna dei marciapiedi di Torino (le famose lose piemontesi) che hanno una superficie irregolare quasi morbida che avrebbe fatto impazzire l'architetto Hunterwasser, che studiava i pavimenti con le irregolarità della natura per lasciare i piedi felici (e nudi).
Credo che fra i vari vantaggi di camminare scalzi ci sia il rilascio di endorfine, unito a un diverso funzionamento del cervello che deve visionare la strada innanzi ai piedi e scegliere la migliore, senza distrarsi troppo a rimescolare le arrabbiature di poco prima...
Saluti piacevolmente rilassati
Marco
Prima usavo il motorino per andare e venire dall'ufficio. Ma ci arrivavo già stressato per dribblare il traffico e stare attento a non finir sotto a quei c oni che guidano come pazzi. Per non dire come arrivavo a casa... Sì. Ci mettevo poco, questo è vero.
Ma vuoi mettere arrivarci rilassati ??? Uscire dall'ufficio e mettere i mei soffici piedini formato 46 ½ largo sull'asfalto ancorché quasi gelato o ancora meglio su quelle pietre di Luserna dei marciapiedi di Torino (le famose lose piemontesi) che hanno una superficie irregolare quasi morbida che avrebbe fatto impazzire l'architetto Hunterwasser, che studiava i pavimenti con le irregolarità della natura per lasciare i piedi felici (e nudi).
Credo che fra i vari vantaggi di camminare scalzi ci sia il rilascio di endorfine, unito a un diverso funzionamento del cervello che deve visionare la strada innanzi ai piedi e scegliere la migliore, senza distrarsi troppo a rimescolare le arrabbiature di poco prima...
Saluti piacevolmente rilassati
Marco
Marco53- Numero di messaggi : 1116
Data d'iscrizione : 02.01.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Questa mattina, dovendo passare al bancomat ho volutamente e "golosamente" parcheggiato lontano.... anzi lontanissimo, il resto è storia nota e non voglio essere ripetitivo. Però mi è venuta in mente una storiella di qualche anno fa.
Un tizio compera una potentissima automobile, incontra un amico e gli dice " ieri ho fatto Milano Bologna in un' ora e mezza", dopo due giorni incontra ancora l' amico e gli dice "ieri ho fatto Milano Bologna in un' ora e un quarto", dopo un paio di giorni stessa scena " ho fatto Milano Bologna in un' ora". Passa una settimana e i due si incontrano : "Allora come va la macchina nuova ?" - " L' ho venduta" - " Perchè ?" - Cosa ci facevo tutti i giorni a Bologna ????"
Ecco non vorrei andare tutti i giorni a "Bologna" solo per avere la scusa di camminare scalzo !
Ah questi principianti, vero ?
Un tizio compera una potentissima automobile, incontra un amico e gli dice " ieri ho fatto Milano Bologna in un' ora e mezza", dopo due giorni incontra ancora l' amico e gli dice "ieri ho fatto Milano Bologna in un' ora e un quarto", dopo un paio di giorni stessa scena " ho fatto Milano Bologna in un' ora". Passa una settimana e i due si incontrano : "Allora come va la macchina nuova ?" - " L' ho venduta" - " Perchè ?" - Cosa ci facevo tutti i giorni a Bologna ????"
Ecco non vorrei andare tutti i giorni a "Bologna" solo per avere la scusa di camminare scalzo !
Ah questi principianti, vero ?
aldo1953- Numero di messaggi : 1171
Età : 71
Data d'iscrizione : 08.11.11
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Rei ha scritto:SE ci facciamo prendere dai sensi di colpa.lucignolo ha scritto:I problemi cominciano quando si cerca di varcare la soglia di grossi complessi sorvegliati da ridicoli guardiani che qualsiasi professionista del crimine neutralizzerebbe nel giro di un secondo; però sono molto bravi ad ostentare efficienza con i deboli ed i diversi, specie se poco smaliziati nei diritti dei cittadini.
Ecco che, allora, si gonfia il petto tuonando un "Non si può" che farebbe ridere i polli se non fosse che noi scalzi, troppo spesso, partiamo dal presupposto di essere fuori posto, fuori norma e maleducati, perché irrispettosi della sensibilità altrui, oltraggiando una regola non scritta che ci è stata inculcata e ripetuta fin dalla nascita che vuole che una persona civile non va scalza.
E noi ci copriamo il dorso di righe sanguinolente, frustandoci col gatto a nove code dei nostri sensi di colpa.
Se invece facciamo valere i nostri diritti, non solo vinciamo una battaglia con un prepotente, ma anche e soprattutto con noi stessi.
E ci sentiamo più leggeri, soddisfatti e con un'autostima rafforzata.
Tra l'altro, ogni volta che uno scalzista, seguendo anche i miei consigli da "killer", ha fatto valere le sue ragioni (Feltrinelli a Milano, Stazione ferroviaria di non mi ricordo dove, eccetera), ha avuto facilmente partita vinta.
Sono battaglie che si perdono solo se dentro di noi le abbiamo già perse.
Verissimo, se ci sentiamo già dentro di noi colpevoli prima ancora di iniziare il dibattito, abbiamo già perso...
Quasi in ogni occasione il proibizionista dopo un paio di nostre risposte giuste cominicia a farfugliare e sparare cavolate madornali per giustificare la sua tesi, entrando immediatamente nel campo dell' irrazionalità (per non dire nel ridicolo).
Se invece ce ne andiamo con la coda tra le gambe o sottostiamo ai suoi voleri senza ribattere facciamo proprio la figura dei bambini che si sono fatti beccare con le mani nella marmellata, invece che dimostrare di essere adulti razionali, decisi e consapevoli delle proprie scelte che sono dettate da motivazioni ben precise, e non da mode o peggio ancora da problemi mentali come questi signori possono pensare.
Alexey- Numero di messaggi : 1416
Età : 44
Data d'iscrizione : 11.04.11
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Sì, è vero Alex ciò che dici. Però purtroppo non sempre funziona così. Dipende sempre da come si pongono le persone che ci vedono scalzi in luoghi o in situazioni, a loro dire "conformi" alle regole. E' verissimo che spesso i proibizionisti, dopo aver sentito le nostre spiegazioni, volendo per forza far valere le loro tesi, spesso irrazionali, iniziano ad arrampicarsi sugli specchi. A me è successo purtroppo molte volte. A parte tutto, non è mai una bella situazione: spesso si sconfina in ragionamenti insensati, che portano anche noi a "deragliare", cercando di convincere l'interlocutore, che a questo punto si incapponisce sempre più nelle sue ragioni, facendoci perdere, lungo andare il lume della ragione. Almeno a me capita spesse volte questo. Ribadisco che non è facile andare scalzi fra la gente, ed in contesti che ben sappiamo, ci fanno apparire "singolari", per non dire altre parole... Dipende sempre da noi, porci nel modo più naturale e sicuro al cospetto degli altri. La cosa non è sempre così facile attuarla come dirla...Alexey ha scritto:Rei ha scritto:SE ci facciamo prendere dai sensi di colpa.lucignolo ha scritto:I problemi cominciano quando si cerca di varcare la soglia di grossi complessi sorvegliati da ridicoli guardiani che qualsiasi professionista del crimine neutralizzerebbe nel giro di un secondo; però sono molto bravi ad ostentare efficienza con i deboli ed i diversi, specie se poco smaliziati nei diritti dei cittadini.
Ecco che, allora, si gonfia il petto tuonando un "Non si può" che farebbe ridere i polli se non fosse che noi scalzi, troppo spesso, partiamo dal presupposto di essere fuori posto, fuori norma e maleducati, perché irrispettosi della sensibilità altrui, oltraggiando una regola non scritta che ci è stata inculcata e ripetuta fin dalla nascita che vuole che una persona civile non va scalza.
E noi ci copriamo il dorso di righe sanguinolente, frustandoci col gatto a nove code dei nostri sensi di colpa.
Se invece facciamo valere i nostri diritti, non solo vinciamo una battaglia con un prepotente, ma anche e soprattutto con noi stessi.
E ci sentiamo più leggeri, soddisfatti e con un'autostima rafforzata.
Tra l'altro, ogni volta che uno scalzista, seguendo anche i miei consigli da "killer", ha fatto valere le sue ragioni (Feltrinelli a Milano, Stazione ferroviaria di non mi ricordo dove, eccetera), ha avuto facilmente partita vinta.
Sono battaglie che si perdono solo se dentro di noi le abbiamo già perse.
Verissimo, se ci sentiamo già dentro di noi colpevoli prima ancora di iniziare il dibattito, abbiamo già perso...
Quasi in ogni occasione il proibizionista dopo un paio di nostre risposte giuste cominicia a farfugliare e sparare cavolate madornali per giustificare la sua tesi, entrando immediatamente nel campo dell' irrazionalità (per non dire nel ridicolo).
Se invece ce ne andiamo con la coda tra le gambe o sottostiamo ai suoi voleri senza ribattere facciamo proprio la figura dei bambini che si sono fatti beccare con le mani nella marmellata, invece che dimostrare di essere adulti razionali, decisi e consapevoli delle proprie scelte che sono dettate da motivazioni ben precise, e non da mode o peggio ancora da problemi mentali come questi signori possono pensare.
Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
No, dipende da come impostiamo la nostra reazione: non dobbiamo infatti discutere o giustificare il nostro scalzismo, dobbiamo semplicemente discutere il fatto che una persona, arbitrariamente, ci proibisce una cosa (non importa quale) che NON È PROIBITA.ChiccoB ha scritto:Dipende sempre da come si pongono le persone che ci vedono scalzi in luoghi o in situazioni, a loro dire "conformi" alle regole.
Quando chiamo il direttore di un supermercato perché un suo sottoposto fa storie, non filosofeggio sullo scalzismo, protesto perché un dipendente importuna UN CLIENTE PAGANTE inventandosi divieti che non esistono.
Il punto NON È lo scalzismo, il punto è, ripeto, l'arbitrario proibire qualcosa che proibito non è.
Ecco perché ogni volta la questione si è risolta con il sottoscritto che entrava tranquillamente, mentre il dipendente, se era fortunato, veniva portato nelle segrete, appeso per gli alluci e fustigato.
Questo ti succede perché ti concentri nel "giustificare" il tuo scalzismo.ChiccoB ha scritto:E' verissimo che spesso i proibizionisti, dopo aver sentito le nostre spiegazioni, volendo per forza far valere le loro tesi, spesso irrazionali, iniziano ad arrampicarsi sugli specchi. A me è successo purtroppo molte volte. A parte tutto, non è mai una bella situazione: spesso si sconfina in ragionamenti insensati, che portano anche noi a "deragliare", cercando di convincere l'interlocutore, che a questo punto si incapponisce sempre più nelle sue ragioni, facendoci perdere, lungo andare il lume della ragione. Almeno a me capita spesse volte questo.
Ma non sei tu che devi dare giustificazioni: è l'altro che deve giustificare il fatto che voglia vietarti qualcosa che NON È, ripeto, NON È vietata.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Questo è vero. E' pur vero che io non giustifico a nessuno il mio andare scalzo. Mi limito, qualora le persone che incontro mi domandino a riguardo, a spiegare il motivo per cui lo sto facendo. Spesso, come ho detto, c'è gente che comprende, e quì tutta va bene. Poi c'è gente che dice la propria opinione, contraria al mio modo di pensare. Ora, se la discussione con questo interlocutore ha un senso, continuo le spiegazioni, altrimenti lascio perdere, rimanendo certamente della mia idea. Cioè: vivi e lascia vivere. Ovviamente questo non è rivolto a te, Rei, non vorrei che tu mi avessi frainteso.Rei ha scritto:No, dipende da come impostiamo la nostra reazione: non dobbiamo infatti discutere o giustificare il nostro scalzismo, dobbiamo semplicemente discutere il fatto che una persona, arbitrariamente, ci proibisce una cosa (non importa quale) che NON È PROIBITA.ChiccoB ha scritto:Dipende sempre da come si pongono le persone che ci vedono scalzi in luoghi o in situazioni, a loro dire "conformi" alle regole.
Quando chiamo il direttore di un supermercato perché un suo sottoposto fa storie, non filosofeggio sullo scalzismo, protesto perché un dipendente importuna UN CLIENTE PAGANTE inventandosi divieti che non esistono.
Il punto NON È lo scalzismo, il punto è, ripeto, l'arbitrario proibire qualcosa che proibito non è.
Ecco perché ogni volta la questione si è risolta con il sottoscritto che entrava tranquillamente, mentre il dipendente, se era fortunato, veniva portato nelle segrete, appeso per gli alluci e fustigato.Questo ti succede perché ti concentri nel "giustificare" il tuo scalzismo.ChiccoB ha scritto:E' verissimo che spesso i proibizionisti, dopo aver sentito le nostre spiegazioni, volendo per forza far valere le loro tesi, spesso irrazionali, iniziano ad arrampicarsi sugli specchi. A me è successo purtroppo molte volte. A parte tutto, non è mai una bella situazione: spesso si sconfina in ragionamenti insensati, che portano anche noi a "deragliare", cercando di convincere l'interlocutore, che a questo punto si incapponisce sempre più nelle sue ragioni, facendoci perdere, lungo andare il lume della ragione. Almeno a me capita spesse volte questo.
Ma non sei tu che devi dare giustificazioni: è l'altro che deve giustificare il fatto che voglia vietarti qualcosa che NON È, ripeto, NON È vietata.
Chicco.
ChiccoB- Numero di messaggi : 958
Età : 52
Data d'iscrizione : 05.09.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Nessun fraintendimento.ChiccoB ha scritto:Questo è vero. E' pur vero che io non giustifico a nessuno il mio andare scalzo. Mi limito, qualora le persone che incontro mi domandino a riguardo, a spiegare il motivo per cui lo sto facendo. Spesso, come ho detto, c'è gente che comprende, e quì tutta va bene. Poi c'è gente che dice la propria opinione, contraria al mio modo di pensare. Ora, se la discussione con questo interlocutore ha un senso, continuo le spiegazioni, altrimenti lascio perdere, rimanendo certamente della mia idea. Cioè: vivi e lascia vivere. Ovviamente questo non è rivolto a te, Rei, non vorrei che tu mi avessi frainteso.
Anch'io, quando qualche persona mi chiede qualcosa sul mio scalzismo, rispondo ed espongo le mie ragioni.
Qualcuno approva, qualcuno dissente.
E, come te, se la discussione ha senso, bene, se no anch'io lascio perdere.
Unica eccezione, quando qualche "diversamente democratico" mi vuole proibire di entrare scalzo dove non è proibito.
In tale caso non discuto di scalzismo, anzi, non discuto affatto. Combatto e vinco.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
ChiccoB ha scritto:Ribadisco che non è facile andare scalzi fra la gente, ed in contesti che ben sappiamo, ci fanno apparire "singolari", per non dire altre parole... Dipende sempre da noi, porci nel modo più naturale e sicuro al cospetto degli altri. La cosa non è sempre così facile attuarla come dirla...
Essere gli unici in mezzo a decine, centinaia , migliaia di persone calzate crea una pressione psicologica interiore terribile, il frutto di un condizionamento che, seppur sbagliato, esiste.
E' inutile che lo neghiamo, poi c'è chi lo sente di più e chi meno. Personalmente debbo sforzarmi molto e debbo per quanto possibile ignorare la presenza delle altre persone.
Telefono, ascolto la radio, insomma cerco di non pensare alla situazione.
Innumerevoli le volte che finisco per rimettermi le scarpe, o che non ce la faccio a non toglierle.
Rei ha scritto:Questo ti succede perché ti concentri nel "giustificare" il tuo scalzismo.
Ma non sei tu che devi dare giustificazioni: è l'altro che deve giustificare il fatto che voglia vietarti qualcosa che NON È, ripeto, NON È vietata.
Non mi è mai capitato qualcuno che mi segnalasse espressi divieti, non so come reagirei, se polemicamente oppure abbozzando.
A bocce ferme, pur essendo un tipo molto tranquillo, temo che sotto stress potrei diventare piuttosto "scortese".
Però considera che c'è chi di indole è naturalmente portato a contestare e chi invece è portato per il "quieto vivere".
cyberteam- Numero di messaggi : 807
Data d'iscrizione : 16.04.09
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Vero, ma dobbiamo stare attenti a non permettere, per "quieto vivere", di farci calpestare i nostri diritti.cyberteam ha scritto:Però considera che c'è chi di indole è naturalmente portato a contestare e chi invece è portato per il "quieto vivere".
Non parlo solo della libertà di girare scalzi, ma "anche" di quella.
Una piccola concessione qui, un "quieto vivere" là ed un giorno ci troviamo costretti ad un pensiero unico dettato da chi comanda.
È già successo e certamente non vogliamo che succeda di nuovo.
Per impedirlo basta che non ci facciamo privare dei nostri diritti, anche e soprattutto nelle piccole cose, quelle che per quieto vivere si tende a lasciar correre.
Perché è da lì che si comincia, abituando le persone a subire, per poi, un poco alla volta, togliere sempre più, fino ad arrivare a togliere tutto.
Per questo uno come me, che di solito è in modalità "Dalai Lama", davanti ad un prepotente che vuole saltare una fila o impedirmi di girare scalzo o di avere un'opinione diversa dalla sua, passa in modalità "tigre incazzata e pronta a sbranare".
Ho già raccontato di quando, qualche anno fa, da Feltrinelli a Largo Argentina (Roma), ero in compagnia di un'amica ed una guardia giurata provò a fermarmi all'ingresso della libreria: passai istantaneamente dalla modalità "Dalai Lama" a quella "tigre", sbranai metaforicamente la guardia e tornai altrettanto istantaneamente alla modalità precedente.
(Questione di allenamento: se sei preparato a certe eventualità non ti colgono di sorpresa, sei tu che cogli gli altri di sorpresa.)
Per la mia amica fu abbastanza shoccante: la modalità "tigre" era stata una sorpresa totale ed il passaggio istantaneo tra una modalità e l'altra, sconcertante.
Lo fu anche per la guardia giurata, che proprio per questo non ebbe il tempo di reagire e subì in pieno il mio attacco.
Rei- Numero di messaggi : 2678
Data d'iscrizione : 03.01.08
ieri un piccolo esame
ciao aldo,
pensa che quando vado all' OBI di Rimini, spesso incontro i soliti commessi/magazzinieri con i piedi imbragati nelle usuali scarpe antinfortunistica. tutte le volte ci si ferma a fare 4 chiacchiere e tutti quanti mi invidiano per il fatto di andare in giro a piedi liberi e non infagottati in gabbie o quantaltro.
dopo un po' che cammini scalzo non ci fai più nemmeno caso alla gente, anche perchè moltissime persone non ci fanno nemmeno caso.
ciao e buone camminate
pensa che quando vado all' OBI di Rimini, spesso incontro i soliti commessi/magazzinieri con i piedi imbragati nelle usuali scarpe antinfortunistica. tutte le volte ci si ferma a fare 4 chiacchiere e tutti quanti mi invidiano per il fatto di andare in giro a piedi liberi e non infagottati in gabbie o quantaltro.
dopo un po' che cammini scalzo non ci fai più nemmeno caso alla gente, anche perchè moltissime persone non ci fanno nemmeno caso.
ciao e buone camminate
brunetto- Numero di messaggi : 46
Età : 72
Data d'iscrizione : 01.10.10
Re: IERI, UN PICCOLO ESAME
Eh, appunto.Rei ha scritto:Sono battaglie che si perdono solo se dentro di noi le abbiamo già perse.
C'è sempre quel diavoletto dentro di noi che ci dice che siamo troppo fuori norma.
Non dico che tu abbia torto, anzi, ma la nostra è una battaglia che dobbiamo combattere con convinzione e caparbietà, ma non bisogna volerne a chi trema od a chi urla di dolore.
Forti e veterani si diventa col tempo e con la pazienza, forse non lo si diventa mai.
lucignolo- Numero di messaggi : 2661
Età : 70
Data d'iscrizione : 02.01.08
Pagina 1 di 1
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